Sono sempre stato un amante del Nord Europa ed ogni volta che mi trovo a scegliere la destinazione di un viaggio vado spesso verso questi paesi, che si distinguono per l’alta qualità della vita, bei paesaggi, clima gradevole e città a misura d’uomo visitabili in pochi giorni. Ecco quindi la destinazione di questo viaggio: 9 giorni in Danimarca!

Chi visita la Danimarca, però, non lo fa certo per i suoi paesaggi, a dir il vero un po’ monotoni se non in un paio di punti remoti. Chi viene alla scoperta della Danimarca lo fa per i castelli e i palazzi reali sparsi per tutta la nazione, lo fa per i piccoli borghi medievali e per la sua capitale moderna e storica allo stesso tempo, oltre che per il design e lo stile danese ormai famoso in tutto il mondo.

Visitare la Danimarca significa anche scoprire qualcosa di più sui vichinghi, che affollarono questi territori in secoli antichi, lasciandoci reperti che sono arrivati ai giorni nostri e che si affollano in numerosi musei. Infine vale la pena anche scoprire qualcuno dei suoi 7 siti patrimonio dell’UNESCO.

Viaggio in Danimarca – Consigli ^

Sono diverse le accortezze che si possono adottare per ottimizzare il proprio viaggio di 9 giorni in Danimarca. Tra queste alcune si riflettono in informazioni più pratiche, mentre altre sono di carattere più organizzativo.

Sicuramente è utile sapere che la moneta della Danimarca non è l’euro, ma la corona danese, che al momento vale circa 13 centesimi di euro. Questa potrebbe essere considerata un’informazione marginale, se si considera che praticamente ovunque (e anche per le spese più piccole) è accettata la carta di credito come metodo di pagamento. Ciò vi permetterà di non prelevare nemmeno una corona, ma se ne sentirete il bisogno potrete utilizzare uno dei numerosi ATM cosparsi nelle varie città.

Per entrare in Danimarca è sufficiente una carta d’identità valida per l’espatrio o il passaporto.

Le stagioni migliori per visitare la Danimarca sono sicuramente la sua alta stagione (da metà giugno a metà agosto), dove sicuramente c’è molto più turismo in giro per le città, ma si può godere di un clima caldo (si passa da una maglietta ad al massimo una felpa per stare bene) e le giornate sono davvero lunghissime, con tramonti tra le 22 e le 23 di sera. La maggior parte dei festival cittadini vengono organizzati in questo periodo e sono aperti anche i campeggi, per chi ama girare in tenda. Di contro il prezzo delle strutture ricettive è più alto. La media stagione, tendenzialmente maggio e settembre, ha un clima più fresco e meno affollamento turistico, per cui possono essere una valida alternativa per una vacanza più tranquilla e per risparmiare un pochino sugli alberghi. Di contro le giornate saranno più brevi. La bassa stagione invece, da ottobre ad aprile, regala principalmente l’atmosfera hygge che è salita alla ribalta negli ultimi anni: poche ore di luce, freddo, umidità e luci soffuse scandiscono queste giornate danesi. Nelle città però inizia a fervere il clima natalizio, spuntano le piste di pattinaggio sul ghiaccio e i chioschi in cui bere vin brule. Probabilmente questo periodo è migliore per un city break, che per un tour vero e proprio di tutta la nazione.

Veniamo al tasto dolente del viaggio in Danimarca: i costi. I prezzi, come tutti sanno, non sono proprio contenuti. Gli hotel e il cibo sono le cose più costose in assoluto, ma con un minimo di organizzazione e prenotando con un po’ di anticipo dove dormire, si può abbassare un po’ la spesa. Sul cibo, se ci si accontenta di qualche street food senza andare sempre al ristorante, si riuscirà a risparmiare un po’. Ad esempio a Copenaghen ci sono varie zone, soprattutto lungo i canali, con chioschi dove acquistare cibo da accompagnare a una buona Carlsberg ghiacciata. Solitamente offrono prodotti di qualità e non il solito cibo spazzatura, diventando un’ottima alternativa (etica e salutare) ai fast food. Bisogna però dire che se si viaggia con la famiglia e si hanno dei bambini, si possono sfruttare diverse formule di agevolazioni che permetteranno l’accesso ad attrazioni e mezzi pubblici. Ad esempio la sottoscrizione di una Copenaghen Card per adulto, che permette di muoversi con i mezzi pubblici (autobus, metro e treni) e vedere attrazioni per tutta la Selandia e Copenaghen, comprende anche l’utilizzo gratuito dei mezzi e accesso ai musei per due bambini.

Dal punto di vista organizzativo è importante arrivare in Danimarca con già un quadro definito del programma e delle cose che si vogliono vedere. L’alta qualità della vita danese si riflette anche in orari di apertura delle attrazioni e musei piuttosto restrittivi, quindi se non si fa attenzione agli orari è facile trovare chiuso. Per muoversi al di fuori della Selandia (l’isola su cui si trova anche Copenaghen) è consigliabile noleggiare un automobile. Tutte le strade e autostrade danesi sono gratuite ad eccezione del ponte tra la Selandia e l’isola di Fyn e il ponte che collega Copenaghen a Malmo (Svezia).

Itinerario di Viaggio – 9 Giorni in Danimarca ^

La Danimarca non è così piccola come sembra in una qualsiasi mappa dell’Europa, per cui sono necessari svariati giorni per poterla visitare tutta. L’intera nazione è composta da una penisola e tantissime isole che le galleggiano intorno. La parte peninsulare è quella collegata direttamente al nord della Germania ed è conosciuta come Jutland, suddivisa in Jutland meridionale, centrale e settentrionale. A est dello Jutland c’è l’isola di Fyn, collegata a sua volte alla ancora più orientale isola della Selandia in cui si trova Copenaghen. Al di sotto della Selandia ci sono tre isole principali: Møn, Falster e Lolland tutte dalle piccole dimensioni. Infine, circa 200 chilometri più ad est, tanto da essere più vicina alla Germania e alla Svezia che alla Danimarca, c’è l’isola di Bornholm.

Nell’itinerario di 9 giorni in Danimarca tocchiamo la maggior parte di queste aree, evitando solamente l’isola di Bornholm che richiederebbe un’ulteriore giornata dedicata a lei, e le isole di Falster e Lolland. Ovviamente per muoverci agilmente lungo tutta la nazione noleggiamo un automobile, che ci garantisce una buona indipendenza dai mezzi pubblici.

Il nostro viaggio comincia a Copenaghen, dove ci tratteniamo per tre giorni e continua nel resto della Selandia, per poi muoverci verso l’isola di Fyn e infine attraversare tutto lo Jutland da sud a nord. Al ritorno ne approfittiamo per visitare anche l’isola di Møn. Per questo viaggio itinerante abbiamo cambiato tre hotel: il primo a Copenaghen, il secondo ad Odense e il terzo nei dintorni di Aarhus.

Dove dormire nell’itinerario di 9 Giorni in Danimarca ^

La Danimarca è ben attrezzata per quel che riguarda le strutture di ricezione turistica. Soprattutto nelle grandi città gli hotel sono numerosi, ma spesso i prezzi sono abbastanza alti per quel che riguarda gli standard italiani. Nel mio viaggio di 9 giorni in Danimarca ho cercato un compromesso tra comodità, bellezza delle strutture e delle camere e prezzo. Ho cambiato tre strutture: la prima a Copenaghen, la seconda ad Odense e la terza nello Jutland.

Ti consiglio qui a seguire gli hotel scelti da me:

Giorno 1, 2 e 3 Copenaghen, castello di Amleto, Louisiana ^

Arrivando a Copenaghen nella mattina del primo dei 9 giorni in Danimarca, si riesce ad avere a disposizione l’intera giornata per poter fare anche una prima gita fuori porta, in una delle attrazioni più visitate di tutta la nazione: il castello di Amleto.

Una volta arrivati all’aeroporto cittadino, in nemmeno un quarto d’ora raggiungiamo il centro storico grazie alla linea metropolitana che fa da collegamento diretto. In aeroporto sottoscriviamo anche la Copenaghen Card da 72 ore, che ci permette di viaggiare per tutta la Selandia con i mezzi pubblici e di entrare in tutti i musei che avremmo voluto vedere. Se siete interessati a qualche palazzo e museo, oltre che al luna park di Tivoli, è davvero conveniente sottoscriverla.

Sistemate le nostre valige in hotel siamo subito pronti per partire. La prima mattinata la dedichiamo al castello di Amleto, per poi tornare a Copenaghen e dedicargli il resto della giornata. Il secondo giorno cominciamo la nostra visita uscendo ancora dalla capitale e raggiungendo il famoso museo Louisiana, per poi ritornare nel pomeriggio in città, mentre il terzo giorno lo dedichiamo interamente a Copenaghen.

Helsingør e Kronborg Slot – il Castello di Amleto ^

La prima tappa richiede subito di prendere il treno: direzione castello di Amleto!

Il castello di Amleto sorge sulla costa di Helsingør, la città della Danimarca più vicino alla Svezia. Questa cittadina, dalle dimensioni piuttosto contenute, è diventata famosa perché qui ha sede Kronborg Slot, ovvero il castello annoverato nel Patrimonio dell’UNESCO in cui Shakespeare ha ambientato il suo Amleto.

Tuttora il castello stacca migliaia di biglietti al mese basando le sue visite su quest’opera, tanto che all’interno incontriamo degli attori che mettono in scena alcuni dei passaggi più famosi della tragedia. Il castello venne ricostruito alla fine del XVI secolo e subì un’ulteriore importante ricostruzione nel 1629 a seguito di un devastante incendio.

La visita al Castello di Amleto permette di accedere a quasi tutto il castello e comprende:

  • il bellissimo cortile interno;
  • gli appartamenti reali arredati con lo stile dell’epoca;
  • la mostra sugli arazzi del re;
  • l’ingresso ai sotterranei del castello, dove l’Amleto incontrò il fantasma del padre;
  • la chiesetta del castello, che si salvò dall’incendio del 1629;
  • la salita fin sopra alla torre del cannone;
  • le cucine del castello, al fianco delle quali è anche possibile consumare il proprio pranzo se portato da casa.

Il castello rinascimentale Kronborg Slot merita senz’altro una visita, ma prima di rientrare a Copenaghen decidiamo di fare una breve passeggiata anche all’interno del centro storico di Helsingør. Da non perdere sono:

  • la chiesa di Santa Maria e il Monastero Carmelitano;
  • la cattedrale di Sankt Olai;
  • il municipio cittadino.

A questo link è possibile vedere le foto e leggere tutti i dettagli per una visita completa ad Helsingør e al Castello di Amleto.

Museo Louisiana ^

Dopo aver dedicato il pomeriggio del primo giorno a Copenaghen, la mattina del secondo dei 9 giorni in Danimarca, siamo di nuovo pronti per uscire dal centro storico e raggiungere, sempre in treno, il Museo Louisiana, il museo più visitato di tutta la Danimarca.

Dedicato all’arte moderna e contemporanea ospita mostre temporanee e una collezione permanente, della quale fa girare le opere in esposizione. Molto particolare è anche la struttura del museo stesso, che alterna spazi chiusi a sale che si affacciano sul bel giardino. Inoltre parte delle opere si trovano anche nel grande spazio verde che separa l’edificio del Louisiana dal mare.

Il museo Luoisiana è anch’esso un’opera d’arte architettonica, che mette in comunicazione gli edifici con la natura, creando degli spazi ibridi e in stretta comunicazione. Molti danesi vengono qui con la famiglia anche solo per passare un po’ di tempo tra natura e arte.

Leggi la guida completa al museo di arte moderna e contemporanea Louisiana e alle sue mostre.

Copenaghen – la capitale moderna e a misura d’uomo ^

Tra una ‘fuga’ e l’altra dalla capitale, i primi tre giorni sono dedicati per lo più a Copenaghen. Qui passiamo i pomeriggi e le sere dei nostri primi due giorni in Danimarca e tutto il terzo giorno. Cerchiamo di incastrare al meglio le visite ai palazzi e ai musei, in base ai restrittivi orari di apertura. La Copenaghen Card è un valido aiuto, perché comprende praticamente tutte le attrazioni che un turista può voler visitare in città.

Una volta giunti in città con la metropolitana ci muoviamo praticamente quasi solo a piedi, per via delle dimensioni compatte e della vicinanza tra le varie attrazioni. A fine di ogni giornata, però, ci accorgiamo di avere camminato dai 25 ai 30 chilometri. L’entusiasmo per questi 9 giorni in Danimarca e la bellezza della città non ci fa percepire la stanchezza, ma quando arriviamo in albergo, dopo aver dato un’occhiata al programma del giorno successivo, crolliamo velocemente in un sonno rigeneratore.

I luoghi da vedere a Copenaghen sono davvero infiniti, tra quartieri, canali, musei e palazzi storici. Per quanti giorni ci si ferma in città, per quanti si troveranno nuove cose da vedere. Con un po’ di programmazione, però, in questi tre giorni riusciamo a vedere davvero tantissime attrazioni. Qui riepilogo le principali, cioè quelle più conosciute e quelle da non perdere:

  • il Museo Nazionale Danese, quattro piani di mostre eterogenee che potranno interessare un po’ tutti: dai resti vichinghi, fino alla mostra etnografica, passando per gli egizi;
  • la Torre Circolare di Copenaghen, annessa alla chiesa della Trinità è percorribile, attraverso una salita che gira su se stessa, fino alla sommità in cui è ospitato il più antico osservatorio astronomico di Europa;
  • Tivoli, il Luna Park perenne del XIX secolo nel centro della città. L’ingresso è compreso nella Copenaghen Card, ma non le attrazioni. Gli si può dedicare da qualche ora a un’intera serata, tra giostre e spettacoli che vengono messi in scena sui suoi palcoscenici;
  • Kongens Nytorv, la piazza reale: la più grande della città su cui si trova anche il teatro reale danese. Durante l’inverno vi viene montata un’enorme pista di pattinaggio sul ghiaccio;
  • Nyhavn, il canale più bello di tutta Copenaghen, che parte proprio dalla piazza reale, e che ospita sulle sue rive un grande numero di pub e ristorantini. Se volete darvi alla vita serale di Copenaghen dovete assolutamente venire qui;
  •  Christiansborg Slot, un imponente palazzo che ospita il parlamento danese, la corte suprema e l’ufficio del primo ministro. Si possono visitare svariati spazi di questo palazzo: dalla torre, agli appartamenti reali fino alle antiche scuderie reali;
  • Nyboder, il quartiere antico di Copenaghen con lunghe case arancioni, nel quale vennero girate svariate scene del film Danish Girl;
  • la Sirenetta, da visitare solo perché simbolo della città, più che per la sua discutibile bellezza;
  • Rosenborg Slot e i Giardini del Re, il castello reale costruito come luogo di piacere da Cristiano IV. Al suo interno sono conservati anche i tesori della corona, visibili sotto grosse e spesse teche badate a vista dalla sicurezza;
  • il Municipio di Copenaghen, che non può che sorprendere attraverso le sue grandi sale storiche e il bel giardino interno a due passi da Tivoli;
  • la Biblioteca Reale, a cavallo tra l’antico e il moderno grazie all’estensione della sede storica con un edificio in vetro che lo proietta direttamente sui canali cittadini, il Black Diamond;
  • la Chiesa del Nostro Redentore, sul cui campanile è possibile salire in un percorso che si snoda a spirale direttamente all’esterno (da brividi!);
  • Amalienborg, il palazzo (o meglio quartiere) della regina, davanti al teatro dell’opera cittadino;
  • Christiania, il quartiere libero di Copenaghen, famoso principalmente per il consumo libero di droghe leggere, ma che in realtà rappresenta una comune hippy dalle dimensioni piuttosto generose;
  • Superkilen, il parco pubblico nella prima periferia della città, progettato da uno studio di designer che ha vinto diversi premi internazionali.

Tutte queste attrazioni ed altre da non perdere in città sono descritte nel dettaglio nella guida completa di tre giorni a Copenaghen.

Giorno 4 – la Selandia ^

Il quarto giorno ci svegliamo di buon’ora a Copenaghen, dopo la colazione raggiungiamo l’aeroporto e ritiriamo la macchina a noleggio che ci porterà in giro per il paese in questi 9 giorni in Danimarca.

L’obiettivo di questa quarta giornata è quello di terminare la visita della regione della Selandia e arrivare fino ad Odense, nell’isola di Fyn.

Museo Ordrupgaard ^

Arriviamo alla prima tappa della giornata che è ancora mattina presto, circa le 9. Il museo Ordrupgaard dista appena una decina di chilometri da Copenaghen e durante la nostra visita è chiuso per una ristrutturazione e un ampliamento.

Fortunatamente è però accessibile il suo parco, dove durante gli anni sono state aggiunte progressivamente installazioni all’area aperta, che sono tuttora visibili. Queste sono principalmente opere di land art che si fondono con il territorio e che non possono che attirare la mia attenzione.

Il museo Ordrupgaard è ospitato all’interno di un bell’edificio in stile neoclassico di inizio novecento, quando il museo venne fondato. Nel 2005 venne però fatta una prima estensione, che permettesse di aumentare il numero di opere in esposizione, curata da Zaha Hadid che ha reso comunicanti gli spazi interni con quelli esterni. All’interno del museo Ordrupgaard viene esposta una delle più importanti collezioni di arte danese e francese dell’ottocento e novecento.

Qui tutti i dettagli sul museo Ordrupgaard e le foto delle opere del giardino artistico.

Geometry of Innocence di Doug e Mike Starn dentro Art Park del museo Ordrupgaard

Castello di Frederiksborg ^

Dopo esserci divertiti ed aver letteralmente vissuto le opere del museo Ordrupgaard riprendiamo l’automobile e raggiungiamo un altro degli innumerevoli castelli della Danimarca: il castello di Frederiksborg.

L’intera città di Hillerød sorge intorno al castello che è a dir poco spettacolare, costruito in mezzo ad un laghetto e circondato da un enorme parco con stili differenti e dal quale si gode di un’ottima vista sul palazzo.

La storia di questo castello è abbastanza travagliata e risale al cinquecento, quando questo terreno venne acquistato dal re Federico II. La visita all’interno delle sue mura ci immerge in tempi lontani, che è possibile rivivere anche grazie alla (troppo) dettagliata audio guida che viene fornita insieme al biglietto di ingresso. La visita inizia con il botto grazie alla piccola, ma ricchissima, chiesa interna al castello.

Se poi lo sfarzo non è abbastanza, è sufficiente proseguire con la visita e raggiungere la grande sala al secondo piano, in cui venivano celebrati banchetti e feste in grande.

Dopo aver visitato tutto il castello di Frederiksborg continuiamo la nostra visita con una rilassante passeggiante per i suoi grandi giardini.

Leggi la guida completa al castello di Frederiksborg.

Roskilde e la Cattedrale UNESCO ^

La giornata non è ancora conclusa, anzi la vicinanza tra tutte queste attrazioni della Selandia ci permette di aggiungere tappe al nostro itinerario. La prossima è il secondo sito UNESCO della Danimarca che visitiamo nella nostra vacanza: la cattedrale di Roskilde.

Roskilde è una piccola città celebre tra i più giovani per il suo festival rock. Ma nel cuore della città nasconde anche una cattedrale importantissima per tutto il regno danese: proprio qui sono infatti seppelliti la maggior parte dei reali che si sono avvicendati nella monarchia della Danimarca. I più importanti hanno delle cappelle dedicate, nelle quali sono seppelliti insieme ai propri cari.

All’ingresso, compreso nella Copenaghen Card, veniamo dotati di un esaustivo book che ci illustra tutta la chiesa del XII secolo, le cappelle e i monumenti funebri che si possono incontrare al suo interno. Non si può che rimanere stupiti davanti alle dimensioni e alla storia di questa chiesa.

La visita impegna tranquillamente un’ora abbondante di tempo e, una volta usciti, ne approfittiamo per fare un giro per la cittadina medievale di Roskilde che, a dire la verità, non merita particolarmente.

L’itinerario completo della città e l’approfondimento sulla cattedrale di Roskilde sono presenti qui.

Arrivo ad Odense ^

Il pomeriggio sta ormai giungendo al termine e la sera avanza inesorabile. Noi godiamo delle lunghe giornate estive della Danimarca e così, dopo aver attraversato il ponte che ci conduce fino all’isola di Fyn, arriviamo ad Odense con ancora sufficiente tempo per poter fare una bella passeggiata nel centro storico di questa città, la terza per dimensioni della Danimarca.

Rimaniamo stupiti per le sue dimensioni compatte e già nella prima serata percorriamo tutto il centro storico e vediamo la maggior parte delle sue attrazioni. Siamo in relax e quindi ci concediamo di goderci queste ultime ore della giornata rimandano a domani mattina la visita vera e propria.

Giorno 5 – Isola di Fyn ^

Il quinto dei nostri 9 giorni in Danimarca, è dedicato all’isola di Fyn. Il programma prevede di terminare la visita di Odense per poi scendere al sud alla scoperta del celebre castello di Egeskov. Ancora una volta ci rimane un po’ di tempo rispetto a quanto previsto e così decidiamo di aggiungere un’ulteriore tappa: il borgo di Svendborg.

Visita di Odense – Il Capoluogo del Fyn ^

La nottata ci ha rigenerati e dopo aver lasciato l’hotel siamo di nuovo in centro ad Odense. Questa è una città strana, in rivoluzione si potrebbe dire: l’intero centro storico sembra un grande quartiere nel quale restauri e riqualificazione la fanno da padroni. Inizialmente non ho avuto un’impressione troppo positiva (non vado molto d’accordo con i lavori in corso che puntualmente rovinano le fotografie), ma poi mi sono dovuto ricredere. Le sue piccole dimensioni, unite ad alcune vie davvero suggestive, lasceranno in me un piacevole ricordo di questa città.

Visitare Odense vuol dire imparare a conoscere la storia del suo cittadino più celebre e più famoso di tutta la Danimarca: Hans Christian Andersen. Lo scrittore nacque e passò la sua infanzia qui e così è possibile visitare il centro storico ripercorrendo le sue tracce, tra tutti quelli che sono stati i luoghi da lui vissuti.

In una giornata ad Odense queste sono le tappe fondamentali:

  • la casa natale di Hans Christian Andersen e il suo quartiere, fatto di edifici bassi affiancati gli uni agli altri. Anticamente ritenuto uno dei peggiori luoghi in cui nascere, oggi è tra i quartieri più gettonati di tutta la città;
  • Møntergården, il quartiere storico (aperto solo durante il giorno), nel quale è possibile visitare case e botteghe dei tempi in cui viveva qui Andersen. Questa destinazione è presente in tutte le guide della città, ma non la trovo imperdibile;
  • il parco di Andersen, ovvero un lungo spazio verde che si snoda al fianco del centro storico e nel quale scorre il fiume. Al centro del parco è presente la statua che celebra l’autore e un ponte in legno per attraversare il corso d’acqua;
  • la casa d’infanzia di Andersen, un piccolo edificio che testimonia la povertà nel quale lo scrittore crebbe. Oggi è stata trasformata in un museo;
  • la cattedrale di San Canuto, la chiesa principale della città costruita lungo due secoli, a partire dal 1300. La chiesa ci stupisce per le sue dimensioni maestose e per la cripta nella quale è conservato lo scheletro del patrono di Odense;
  • Brandts, il museo di arte contemporanea più amato dai giovani cittadini, per via dell’arena esterna nella quale vengono organizzati numerosi eventi e concerti.

Queste sono le attrazioni da non perdere assolutamente, ma in città c’è molto più da vedere. Leggi qui la guida completa di cosa vedere ad Odense.

Il Castello di Egeskov ^

Pranziamo velocemente ad Odense in un piccolo locale del posto, con un panino assemblato da noi in stile Subway, ma con ingredienti di qualità. In mezz’ora di auto raggiungiamo la prossima tappa della giornata: il castello di Egeskov nel sud dell’isola di Fyn.

Il castello di Egeskov è tra le 50 destinazioni più belle di tutta Europa e per i danesi è una sorta di parco divertimenti. Dopo aver passato la grande biglietteria ci troviamo in un enorme parco composto da innumerevoli giardini in stili differenti con, al centro, un grande lago.

Castello di Egeskov e passeggiata sulla passerella nel lago

Affacciato sul lago sorge anche il castello di Egeskov, un edificio rinascimentale del XVI secolo, sempre appartenuto a nobili famiglie locali che l’hanno costruito con l’intento di creare una piccola fortezza. Molto particolari sono infatti le doppie mura che ricoprono il castello, all’interno delle quali si potrebbe persino camminare.

Nel castello è anche conservata Titania: un’enorme case delle bambole in legno con un’infinità di stanze tutte arredate in maniera minuziosa.

Trascorriamo diverse ore tra i giardini, la visita al castello e la scoperta delle numerose esposizioni all’interno del parco di Egeskov.

Per tutti i dettagli e la mappa qui è disponibile la guida completa al castello di Egeskov e alla sua visita.

Il borgo sul mare di Svendborg ^

Il pomeriggio sta volgendo al termine, ma non si è ancora fatto troppo tardi, perciò non vorremmo rientrare subito ad Odense. Consultiamo la guida e vediamo che vicino a noi, a circa venti minuti, c’è una piccola cittadina che si affaccia sul mare: Svendborg.

Decidiamo così di allungarci ancora a sud e arrivati in città scopriamo un centro storico raccolto e piacevole, quasi come fosse un piccolo borgo. Le vie con i negozietti al pian terreno ci conducono fino alla piazza principale, sulla quale svetta rialzata la chiesa luterana Vor Frue Sogn, che visto l’orario troviamo chiusa.

La bellezza del borgo di Svendborg è data anche dalle sue strade in discesa, che decidiamo di percorrere fino ad arrivare al mare. Qui il pontile Sejlskibsbroen si allunga sull’acqua e dà riparo a vecchi velieri storici qui ormeggiati.

Passare qualche ora a Svendborg, soprattutto verso il tramonto, infonde un’atmosfera di tranquillità e relax. Leggi l’itinerario completo di Svendborg, nel sud dell’isola di Fyn.

Il Rientro ad Odense ^

Ormai la luce calda del tramonto ha sostituito quella del giorno, e sta lasciando spazio alla sera. Rientriamo ad Odense, ma prima di andare in albergo facciamo una sosta ad un altro parco cittadino: il Monks Mose.

Questo parco è famoso principalmente per due motivi:

  • le installazioni che richiamano elementi naturali. Ritrovabili sia nei giochi per bambini che nei laghetti che si snodano intorno al verde della vegetazione, sono un elemento che distingue il Monks Mose da tutti gli altri parchi visti finora;
  • l’enorme quantità di ragazzi che si ritrovano lungo la sponda del fiume per grigliare carne e bere birra in compagnia.

Giorno 6 – Tra lo Jutland Meridionale e lo Jutland Centrale ^

Il sesto dei 9 giorni in Danimarca ci risvegliamo sull’isola di Fyn, ma l’abbandoneremo velocemente: il programma prevede di arrivare nello Jutland, la penisola occidentale collegata alla Germania. Qui visiteremo alcune città e attrazioni a metà tra lo Jutland meridionale e quello centrale.

Questo sesto giorno sarà piuttosto lungo per via dei tanti chilometri che percorreremo, ma allo stesso tempo sarà talmente entusiasmante che decideremo, sul finire della giornata, di aggiungere un’ulteriore tappa prima di arrivare al nostro terzo hotel.

Ribe – la Città più Antica di Danimarca ^

La giornata comincia con l’arrivo a Ribe, nell’estremo ovest dello Jutland. Il tempo previsto di percorrenza è quasi di due ore.

Ribe è conosciuta per essere la città più antica di tutta la Danimarca, grazie ai suoi insediamenti che risalgono agli inizi dell’XVIII secolo, e prende il nome dal fiume che lo attraversa.

L’attrazione più celebre della città è la cattedrale posizionata al centro della piazza principale. L’aspetto della cattedrale venne modificato durante i secoli, ma il primo edificio sembra risalire al 948. Noi, dopo averla ammirata esternamente, entriamo al suo interno e saliamo sulla torre che ci permette di godere di un panorama su tutta la città.

La visita di Ribe richiederà solo qualche ora, ma ritengo essere una delle più belle cittadine di tutta la Danimarca. Ecco le cose da non perdere:

  • il Kunstmuseeum e il suo parco, il museo d’arte cittadino che, attraverso il suo giardino, si collega al centro storico per via di alcune passerelle in legno;
  • il vecchio municipio, ovvero il più vecchio municipio di tutta la Danimarca;
  • la maestosa cattedrale che ha reso celebre questa città;
  • palazzo Taarnborg, da vedere perché è uno degli edifici più vecchi di Ribe ed ha una forma un po’ sgangherata, tanto da non avere nemmeno un angolo che misuri 90 gradi;
  • una passeggiata sul lungofiume di Ribe e un’occhiata alla colonna Stormflodssøjlen, la quale mostra il livello dell’acqua raggiunto nelle varie inondazioni che colpirono la città.

Se anche voi volete subire il fascino di questa perla, potete leggere la guida completa alla città di Ribe, con l’itinerario a piedi della visita.

Le Statue di Esbjerg ^

Dalla città più antica della Danimarca passiamo a quella più recente: Esbjerg. In realtà, influenzati dal parere negativo di amici e da quanto apprendiamo leggendo la guida e qualche recensione online, decidiamo di non dedicarle troppo tempo.

Optiamo quindi per vedere solo la parte più scenografica della città: la grande installazione Man Meets the Sea proprio in riva al mare. Qui, nel centesimo anniversario della fondazione della città, sono state installate quattro enormi statue raffiguranti uomini intenti ad osservare il mare.

Al fianco delle statue si estende il porto di Esbjerg, dal quale ci si può imbarcare per raggiungere Fanø, l’isoletta distante dodici minuti fatta di borghi di pescatori e belle spiagge, perfette per prendere un po’ di sole. Noi non raggiungiamo l’isola ma ci dirigiamo verso Vejle.

Man Meets the Sea - Statue che celebrano i 100 anni di Esbjerg

Vejle ^

Quando arriviamo a Vejle è pomeriggio inoltrato. Fatichiamo un po’ a trovare parcheggio, e una volta lasciata l’automobile procediamo a piedi per tutto il centro storico. La Danimarca è ricca di città come piacciono a me: sufficientemente piccole per poter essere girate comodamente a piedi in qualche ora.

Vejle, distante appena 95 chilometri da Esbjerg, è sul lato posto dello Jutland, cioè sulla sua costa orientale ed è anch’essa bagnata dal mare che arriva fino a qui grazie al Vejle Fjord.

Vejle è una città in trasformazione: la parte più antica del centro storico si fonde con quartieri più moderni e industriali, fino ad arrivare alla zona portuale dove si trova l’anima più contemporanea della città grazie a recenti palazzi residenziali che disegnano un nuovo skyline della città.

La visita di Vejle può richiedere dalle due ore a una mezza giornata. Questi i punti salienti da visitare:

  • l’ex municipio di Vejle, il quarto della città, costruito sui resti di un convento. Al suo interno venne ospitata anche la prigione locale;
  • il Kunstmeet, ovvero il museo delle arti che tra le altre espone tante opere di Rembrandt;
  • lo Spinderihallerne, un vecchio quartiere industriale ospitante un cotonificio ottocentesco, che è stato ora riconvertito in polo museale e artistico;
  • Torvegade, la via pedonale di Vejle, una delle più lunghe di tutta la Danimarca sotto la quale recenti scavi hanno portato alla luce una strada acciottolata del XIV secolo;
  • il Fjordenhus, una particolare costruzione sull’acqua commissionata dalla Kirk Kapital A/S. L’aspetto estetico può essere di un gusto soggettivo, ma il progetto che vi è alla base è senz’altro affascinante e si basa su di uno studio di volumi negativi e forme curve;
  • il quartiere moderno e le residenze di the Wave, un’enorme condominio costruito sulla riva che ricorda la forme delle onde. Questo quartiere è costellato da edifici contemporanei con enormi finestre e da lunghe passerelle in legno.

Qui è possibile scoprire tutte le attrazioni di Vejle e l’itinerari completo di visita alla città.

I Vichinghi a Jelling – Tra Pietre Runiche e Tumuli Sepolcrali ^

La giornata è ormai conclusa, ma prima di raggiungere il nostro albergo, nei pressi di Aarhus, ci concediamo un’ultima tappa: il sito vichingo di Jelling ad appena un quarto d’ora di distanza da Vejle.

Saliamo sul crinale di una collina per raggiungerlo e passiamo lungo campagne nelle quali troviamo piccoli gruppetti di case, tanto che Jelling sembra quasi una metropoli a confronto.

Arrivati veniamo accolti da una leggera pioggerella che, fortunatamente, si placherà da li a poco. Jelling è l’ennesima destinazione patrimonio UNESCO che visitiamo in Danimarca e rappresenta una sorta di La Mecca per tutti i danesi, perché qui è nata la cristianità che si è poi sviluppata in tutta la nazione prima della riforma protestante.

Proprio a Jelling sono presenti resti vichinghi che testimoniano questo avvenimento, ma anche la presenza di insediamenti in questa zona svariati secoli fa. Qui è possibile vedere due grandi, e misteriosi, tumoli sepolcrali ai lati di una piccola chiesetta circondata da un cimitero.

Immerse nel cimitero, e protette da spesse teche, si trovano due antiche pietre runiche ritrovate a poca distanza da qui. Le pietre sembrano essere state scolpite dal re vichingo Gorm e dal figlio Aroldo Dente Azzurro (da cui arriva anche il nome adottato per la tecnologia Bluetooth). Su queste pietre sono riportati i primi simboli del cristianesimo, ma anche per la prima volta il nome della Danimarca.

L’intero sito UNESCO di Jelling è valorizzato da una grande installazione che racchiude tutti questi elementi e che ricorda la forma di una grande barca vichinga.

Scopri tutti i dettagli sui vichinghi a Jelling e i misteri che ancora oggi avvolgono i suoi tumoli sepolcrali e le pietre runiche.

Giorno 7 – Il Nord dello Jutland ^

Siamo carichi per affrontare il settimo dei 9 giorni in Danimarca. Questo è in assoluto il giorno più lungo, dove raggiungeremo l’estremità più settentrionale dello Jutland e di conseguenza di tutta la Danimarca.

Pernottando nei dintorni di Aarhus, però, vorremo visitare i punti che ci interessano di questa regione tutti in un giorno, così da non dover fare avanti e indietro. Per questo motivo la sveglia è prima dell’alba, così che appena fatta colazione siamo pronti per partire. Torneremo poi solo tra le ventitre e mezzanotte in hotel, sfruttando a pieno questo giorno.

La Foresta di Rold Skov ^

La nostra salita nello Jutland settentrionale fa una prima tappa alla foresta di Rold Skov, a cento chilometri di Aarhus.

Questo parco fu donato da un gruppo di americani al governo danese agli inizi del secolo scorso, strappando la promessa che rimanesse uno spazio verde e che qui si sarebbero potuti ritrovare gli americani per poter festeggiare le loro ricorrenze, principalmente quella del ringraziamento. Il governo acconsentì e, anzi, negli anni successivi acquisì altri territori limitrofi, ingrandendo ulteriormente il parco. La foresta di Rold Skov divenne quindi un’area naturale protetta e, ad oggi, rappresenta la foresta più grande di tutta la Danimarca.

Noi siamo qui principalmente per scoprire un punto particolare della foresta, dove gli alberi nascono bitorzoluti e si sviluppano come ghirigori a partire dal terreno. Identificato il punto vorremmo parcheggiarci vicino per arrivarci direttamente e continuare poi il nostro itinerario, ma l’impossibilità di lasciare l’automobile lungo la strada ci conduce al grande parcheggio d’ingresso al Rebild National Park. Da qui in una passeggiata di circa un’ora e mezzo arriviamo agli alberi tremuli e torniamo, in un paesaggio incontaminato e ricco di pecore e capre che camminano al nostro fianco.

Alberi storti nella misteriosa foresta di Rold Skov

Questo luogo della Danimarca è magico per chi ama fare trekking immerso nella natura o per chi cerca un po’ di relax: sono molti i sentieri segnalati, alcuni dei quali conducono a piccoli laghetti.

Scopri tutti i dettagli sulla foresta di Rold Skov e il Rebild National Park.

La Città Moderna di Aalborg ^

Siamo ancora nella mattinata e procediamo dritti verso Aalborg, la città principale del nord dello Jutland. La distanza è di poco più di 30 chilometri in direzione nord.

Aalborg sorge esattamente sul fiordo che divide in due questa regione ed è la quarta città della Danimarca. Anche qui si respira un’aria di ammodernamento e dinamicità, grazie ai lavori che fervono nel suo centro storico.

Noi passiamo qui qualche ora e abbiamo modo di scoprire la maggior parte delle attrazioni che ha da offrire. Il centro storico di Aalborg è tagliato in due da Østerågade, la via principale sulla quale si affacciano importanti palazzi storici, costruiti da mercanti che si sfidavano a chi facesse l’edificio più bello. Oltre a questi si trovano svariati altri palazzi degni di nota, per poi arrivare al lungomare, recentemente riqualificato.

L’anima industriale di Aalborg sta lentamente lasciando il passo al turismo e così la città tira a lustro le sue chiese, i palazzi e quanto ha da offrire. Si sa che il turismo porta soldi e perciò sulla via principale e sulle sue traverse sono fioriti ristoranti, pub, botteghe e negozi. Nonostante ciò non la trovo eccessiva, ma molto piacevole.

Ecco le tappe fondamentali da visitare ad Aalborg:

  • il duomo cittadino, le cui dimensioni generose l’hanno trasformata in un punto di riferimento per chi si trova in città. Oltre al bell’edificio esterno vale la pena entrare per godere degli affreschi sui muri e del grande pulpito sull’altare;
  • i palazzi seicenteschi su Østerågade, costruiti da due fratelli, entrambi commercianti;
  • l’Utzoncenter, dall’aspetto discutibile, ma che rappresenta il simbolo del design che ha contraddistinto l’architetto Utzon, che proprio qui passò la sua infanzia;
  • la Vor Frue Kirke, un’altra importante chiesa di Aalborg le cui origini si perdono addirittura nel XII secolo;
  • Helligandsklostret, un antico chiostro risalente al quattrocento dalla bellezza disarmante che oggi, purtroppo, ospita degli appartamenti.

Queste sono solo alcune delle tappe dell’itinerario in città: leggi la guida completa delle cose da vedere ad Aalborg per scoprire tutte le destinazioni.

La Natura di Skagen e Dintorni ^

Lasciata Aalborg terminiamo la nostra salita lungo lo Jutland, arrivando a Skagen, cento chilometri più a nord.

Skagen si trova in una lingua di terra che si inserisce tra il mar Baltico e il mare del nord. Chi viene qua lo fa principalmente per due motivi: ammirare la forza della natura che con i suoi agenti naturali scolpisce letteralmente la costa e l’entroterra, e godere del mare durante i mesi estivi.

La città di Skagen vive quindi di turismo ed essendo noi non particolarmente amanti della vita da spiaggia durante i nostri viaggi, ne approfittiamo per vedere quanto questo angolo di Danimarca ha da offrire.

Nelle strette vicinanze di Skagen sono assolutamente imperdibili:

  • la spiaggia di Grenen, dove in un quarto d’ora a piedi sulla sabbia arriviamo nel punto più a nord in assoluto della Danimarca e godiamo dello spettacolo dove le onde perpendicolari alla spiaggia si scontrano tra loro dando vita a uno spettacolo insolito. Qui è dove il mar Baltico e il mare del Nord si incontrano e si fondono in un’unica massa d’acqua. Lungo la spiaggia si trovano ancora diversi bunker abbandonati risalenti alla seconda guerra mondiale;
  • lo Skagen Odde Nature Centre, un centro naturale che ospita mostre su questo territorio, ma anche esposizioni temporanee di arte moderna e contemporanea. Più che le mostre interne merita un’occhiata (anche veloce) la sua architettura. Anche questo edificio venne progettato da Utzon;
  • la Den Tilsandede Kirke, ovvero la chiesa seppellita dalla sabbia. A poca distanza da Skagen c’è quel che resta di questa chiesa, ovvero la torre che ancora oggi spunta dalla sabbia e si alza in mezzo alla natura circostante. Lo spettacolo è piuttosto insolito, ma rende bene l’idea della forza della natura in questi territori, spazzati continuamente da un forte vento che muove metri cubi di sabbia. La chiesa del XIV secolo venne chiusa nel 1795 perché totalmente sommersa dalla sabbia.

Leggi di più su queste e su tutte le attrazioni naturali (e non) da vedere nei dintorni di Skagen.

Il Rabjerg Mile ^

A poca distanza dalle attrazioni appena viste, raggiungiamo il Rabjerg Mile. Questo merita un paragrafo a parte per via della sua imponenza e maestosità. Il Rabjerg Mile è un’area naturale del nord dello Jutland famosa per il fenomeno delle dune di sabbia mobili.

Io non sono un grande amante della sabbia, ma devo dire che sono dapprima rimasto a bocca aperta vedendo queste dune e, successivamente mi sono lasciato andare come un bambino correndo avanti e indietro e ritrovandomi con le scarpe colme di sabbia.

Rabjerg Mile - Le dune di sabbia mobili nei pressi di Skagen

Quest’enorme distesa di sabbia ha formato delle colline che arrivano a un’altezza di circa 40 metri e si spostano di 15 ogni anno per via del continuo soffiare del vento. L’intera area è stata acquistata dallo stato Danese per conservare attivo questo fenomeno, le colline sono però ormai arrivate ai confini delle proprietà e si sta studiando come intervenire.

Quando si sale sul Rabjerg Mile si ha l’impressione di trovarsi su di un altopiano desertico, dal quale si gode di una vista a 360 gradi su tutto il panorama naturale circostante. In pochi minuti ci si lascia andare e diventa impossibile trattenersi da una corsa o dalla scalata di una duna.

Leggi di più sul Rabjerg Mile e sulle altre attrazioni nel nord dello Jutland.

Il Faro Rubjerg Knude ^

La giornata non è ancora finita. Noi cominciamo la discesa verso l’hotel, ma prima di puntarci direttamente facciamo una tappa al faro Rubjerg Knude, sulla costa occidentale nei pressi di Løkken. La distanza è di 60 chilometri e una volta arrivati al parcheggio del Rubjerg Knude dobbiamo camminare circa un quarto d’ora prima di vedere il faro e raggiungerlo.

Rubjerg Knude - il faro abbandonato in pericolo della Danimarca

Il Rubjerg Knude è un faro disabitato e non più utilizzato, famoso principalmente per un motivo: ha le ore contate. Sì, perché anche qui il vento e l’acqua battono forti sulla costa, la quale progressivamente si sta sgretolando e sta finendo in mare. L’erosione stimata è di circa due metri l’anno e il faro si sta pericolosamente avvicinando al bordo della scogliera, pur rimanendo fermo. Si pensa che entro il 2030 sprofonderà inesorabilmente in acqua.

Noi ne approfittiamo per salirci sopra, grazie alla scalinata interna. Devo confessare che ho un po’ di timore ad ogni scalino e anche dall’alto non sono poi così tranquillo nel guardare il mare sottostante e il panorama roccioso circostante.

Scopri tutti i dettagli del faro Rubjerg Knude.

Il Mulino Stenvad Mølle ^

La stanchezza si fa sentire, il tramonto ormai ce lo siamo lasciati alle spalle durante la nostra passeggiata sulla costa intorno al Rubjeg Knude, perciò decidiamo che è giunta l’ora di tornare in hotel. Ci aspettano circa due ore di automobile e così ci incamminiamo.

Dopo qualche decina di minuti, lungo la strada, scorgiamo un bel mulino che domina i campi sottostanti. Sulla sommità di una bassa collina fa capolino lo Stenvad Mølle. Il mulino occupa questa posizione dal 1909 ed è talmente benvoluto dalla popolazione locale che venne salvato dalla decomposizione grazie a fondi stanziati direttamente dai cittadini.

Leggi di più sul mulino Stenvad Mølle nell’approfondimento dedicato.

Mulino nero e rosso nello Jutland del Nord - Stenvad Molle

Arrivati in hotel non possiamo che crollare dal sonno e posticipare un po’ la sveglia di domani mattina.

Giorno 8 – Aarhus – La Seconda Città di Danimarca ^

Siamo al penultimo giorno del nostro tour della Danimarca e ci concediamo una sveglia ritardata, anche per riprenderci dalle fatiche del giorno precedente.

L’ottavo dei 9 giorni in Danimarca prevede la visita solamente di Aarhus, la seconda città della nazione per dimensioni. Questa si trova nello Jutland centrale, sulla costa orientale, tanto che da qui partono i traghetti che la collegano alla Selandia.

Sarà la stanchezza che inizia a farsi sentire, sarà il tempo incerto che in parte scarica qualche goccia di pioggia mentre passeggiamo, ma la città di Aarhus non mi lascia un ottimo ricordo. Certo, non si può dire sia una brutta città, ma paragonata alle altre ho l’impressione abbia una marcia in meno.

Nonostante ciò, anche Aarhus ha delle attrazioni che vale sicuramente la pena visitare, tra queste le tappe fondamentali sono:

  • il giardino botanico sulle colline del centro città. Qui si trovano diverse varietà di piante danesi, suddivise per località. A completare il tutto ci sono delle grandi serre tropicali custodite all’interno di grosse struttura bianche e trasparenti ancorate a terra;
  • Den Gamle By, la particolare ricostruzione di un quartiere storico, creato a partire dal 1909. L’unicità di questo quartiere è che tutte le case e i negozi sono originali: sono edifici che provengono da svariati angoli della Danimarca, che sono stati prelevati e trasportati fin qui, allestendo un vero e proprio quartiere ottocentesco. A questo si sono poi aggiunti quartieri più moderni, che danno una chiara idea dell’evoluzione dello stile architettonico. Per poter vistare il Den Gamle By è necessario acquistare un biglietto, che permette l’accesso anche alle esposizioni e ai musei contenuti al suo interno. Non mancano anche ristoranti e botteghe dove poter acquistare prodotti da portare con se;
  • Mollestien, probabilmente la via più bella di tutta Aarhus, che sembra essere ferma al XVIII secolo con palazzi bassi e colorati e una folta vegetazione che si allunga sull’acciottolato centrale;
  • la cattedrale di San Clemente, ovvero l’imponente duomo cittadino del XV secolo che raggiunge i 96 metri di altezza, i quali lo rendono la chiesa più alta di tutta la Danimarca;
  • l’ARoS Kunstmuseum, il museo d’arte cittadino, che si contraddistingue per la sua corona arcobaleno che sormonta l’intero palazzo. Qui vanno in scena mostre temporanee di arte contemporanea, che richiamano migliaia di visitatori ogni anno;
  • Marselisborg Slot, un po’ in periferia rispetto al centro storico, è il palazzo reale costruito agli inizi del secolo scorso. Questo viene utilizzato dai monarchi quando sono in visita in città e quindi non ne sono visitabili gli interni. Però è possibile visitare liberamente il parco di Marselisborg Slot quando il palazzo non è abitato.. e ne vale la pena!

Aarhus ha però tante altre attrazioni che vale la pena vedere. Ecco la guida completa alla città di Aarhus, con tanto di dettagli, foto e mappa dell’itinerario.

Giorno 9 – Dallo Jutland alla Selandia ^

Ormai il nostro viaggio è concluso, siamo giunti all’ultimo dei 9 giorni in Danimarca e con un po’ di tristezza dobbiamo fare ritorno a casa. Abbiamo ancora qualche cosa da vedere: ci troviamo infatti nello Jutland e dobbiamo tornare a Copenaghen, in Selandia, per restituire l’automobile e prendere l’aereo. Davanti a noi abbiamo almeno 300 chilometri e tre ore di automobile, ma vogliamo sfruttarli per vedere qualche ultima attrazione, anche non prevista nell’itinerario che ci eravamo prefissati..

Il Ponte tra l’Isola di Fyn e la Selandia ^

Percorriamo velocemente lo Jutland fino a tornare nuovamente sull’isola di Fyn. Anche qui non abbiamo previsto alcuna tappa, ma ci fermiamo solamente prima dello Storebæltsbroen, il ponte che congiunge quest’isola a quella della Selandia.

Questo ponte è famoso per essere stata l’opera architettonica più grande di tutta la Danimarca e, con la sua lunghezza di 18 chilometri, dal 1997 ha sostituito i traghetti che coprivano questa tratta.

Isola di Sprogo e Ponte Sospeso Ostbroen - Storebæltsbroen - Danimarca

Il ponte è formato da tre strutture che si incontrano a Sprogø, l’isoletta al centro del mare diventata area naturale protetta e non visitabile. Qui la parte occidentale del ponte, sopraelevata, si congiunge alla parte orientale che prevede un ponte sospeso sull’acqua retto da grandi piloni per il traffico dei veicoli, mentre i treni viaggiano in un tunnel sotterraneo sott’acqua.

Dopo essere arrivati fin sotto al punto in cui il ponte si stacca da terra dalla parte dell’isola di Fyn riprendiamo l’automobile e lo attraversiamo.

Scopri tutti i dettagli sul ponte Storebæltsbroen e il collegamento tra il Fyn e la Selandia.

Trelleborg – La Fortezza Vichinga ^

Poco dopo il nostro ritorno in Selandia si trova la seconda tappa della giornata: Trelleborg.

Trelleborg è quel che resta di una grande fortezza vichinga del 980 circa. Questo è un sito archeologico estremamente importante per la storia danese, perché testimonia la vita e gli spostamenti vichinghi di svariati secoli fa.

L’ingresso è gratuito, ma gestito da un museo per cui è necessario fare attenzione agli orari di apertura. Ad esempio noi avremmo voluto visitarlo all’andata, ma lo abbiamo trovato chiuso. Una volta entrati ci troviamo davanti un grande parco con diversi elementi da visitare:

  • Trelleborg Hall, la ricostruzione di una grande casa vichinga con tanto di attori al suo interno intenti a svolgere attività esattamente come si facevano nell’epoca vichinga;
  • Slagløse, la ricostruzione (in piccolo) di un villaggio vichingo, con abitazioni, botteghe e spazi comuni in cui ad esempio cuocere il cibo;
  • la Fortezza Vichinga, ovvero l’elemento archeologico riportato alla luce durante lo scorso secolo. Quello che è possibile vedere è un grande cerchio di terra, all’interno del quale si possono vedere ancora oggi i segni delle fondamenta delle case vichinghe. Esternamente al cerchio sono stati ritrovati i resti sepolti di decine di persone e, ancora oggi, alcune tombe sono segnalate da pietre.

Se vi incuriosisce la storia vichinga qui potete trovare la guida completa di Trelleborg e le foto della visita.

L’Isola di Møn – Tra Scogliere e Chiese Antiche ^

Siamo nel primo pomeriggio, dobbiamo ancora pranzare e abbiamo il volo oltre le 22 di sera. Che fare? Tutto ciò che volevamo vedere nei nostri 9 giorni in Danimarca l’abbiamo visto ed abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione.

Apriamo la guida e leggiamo un po’ i consigli che ci offre… ci parla bene dell’isola di Møn, a poco più di cento chilometri da Copenaghen. Potrebbe essere la destinazione perfetta! Eccoci già in auto pronti a scendere nel profondo sud della Danimarca, sotto alla Selandia.

L’isola di Møn è apprezzata principalmente per le sue spiagge tranquille, in cui i turisti possono rilassarsi e godere del mare. Ciò che la rende celebre, però, sono le più alte scogliere di tutta la Danimarca, formatesi in ere remote, che scendono a picco sul mare per 120 metri.

L’isola è sufficientemente piccola da essere attraversata in automobile in poco tempo e così ideiamo su due piedi un piccolo itinerario. Prima di arrivare alle scogliere vogliamo infatti vedere un altro po’ di attrazioni di quest’isola, sulla quale sono presenti alcune delle chiesette più antiche di tutta la Danimarca, i cui muri sono ricchi di disegni creati da Elmelund, un’artista non meglio identificato che lavorò qui durante il XVI secolo.

Ecco cosa non perdere sull’isola di Møn:

  • Stege, la città principale dell’isola nella quale si può imparare qualcosa sulla storia di questi territori. Da non tralasciare la visita della Stege Kirke e di Mølleporten, l’antica porta di accesso alla città;
  • Keldby Kirke, un’altra chiesa immersa in un piccolo cimitero. Le sue piccolissime dimensioni lasciano a bocca aperta, quando entrando vediamo i numerosissimi affreschi che decorano tutti i soffitti;
  • Elmelunde Kirke, l’ultima chiesa che visitiamo, la più antica di tutte, davanti alla quale c’è un grosso e misterioso tumulo di terra;
  • Møns Klint, le alte scogliere sulle quali si snodano svariati percorsi di trekking e mountain bike. Qui è presente anche il GeoCenter, un museo nel quale si può apprendere meglio il fenomeno che ha generato queste alture.

L’intera isola di Møn nel 2017 è rientrata nelle grazie dell’UNESCO e, pochi chilometri a nord dell’isola, sempre sulle coste della Danimarca, è presente un altro sito UNESCO annoverato proprio per la conservazione delle sue scogliere.

Leggi tutti i dettagli dell’itinerario sull’isola di Møn e alle Møns Klint.

Mappa Itinerario di 9 Giorni in Danimarca ^

Ecco la mappa dell’itinerario di 9 giorni in Danimarca. Ogni giorno è colorato di una differente tonalità, così da rendere facilmente visibile le tappe suddivise per giornata.

All’interno del singolo post di approfondimento sono presenti le mappe che descrivono gli itinerari interni alle città.

Come Muoversi in Danimarca ^

La Danimarca è un paese piuttosto evoluto e un viaggio completo per la nazione vi farà provare innumerevoli mezzi di trasporto. A seconda delle destinazioni da raggiungere ce ne sono di più o meno indicati. Ad esempio, se si arriva a Copenaghen e si vogliono visitare solo le zone circostanti della Selandia è estremamente indicato muoversi in treno. Il servizio è piuttosto efficiente e frequente e, inoltre, sottoscrivendo la Copenaghen Card, sarà compreso nella tessera. Anche per viaggi più lunghi può essere indicato l’utilizzo del treno, ad esempio per arrivare ad Odense.

Se invece preferite visitare piccole città remote o muovervi in lungo e in largo per tutta la Danimarca, nulla è più indicato dell’automobile a noleggio. Con questa avrete infatti la libertà di raggiungere anche gli angoli più remoti senza preoccuparvi degli orari, soprattutto d’estate quando le giornate sono piuttosto lunghe. Se il vostro itinerario differisce da quello elencato qui sopra potete prendere in analisi anche l’ipotesi di imbarcarvi in qualche traghetto per diminuire i tempi di percorrenza o per raggiungere isole sperdute.

All’interno delle città danesi il mezzo di trasporto più gettonato è senz’altro la bicicletta: intere corsie della strada sono dedicate a questi mezzi che sfrecciano al fianco di auto e pedoni a tutta velocità. Bisogna stare molto attenti a non intralciarle perché sotto questo aspetto il popolo danese, solitamente molto affabile, diventa piuttosto rigido. Alla bicicletta si sommano gli autobus cittadini e, a Copenaghen la metropolitana che funziona 24 ore su 24, monopattini elettrici e battelli lunghi i canali.

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9 Giorni in Danimarca - Itinerario CompletoScopri l'itinerario di 9 giorni in Danimarca, per scoprire tutta la nazione tra città storiche, patrimoni UNESCO e paesaggi naturali. Guida Completahttps://www.lorenzotaccioli.it/9-giorni-in-danimarca-itinerario-completo/
Lorenzo Taccioli