Abbazia di Pomposa – Guida alla visita

Interni della chiesa di Santa Maria - Abbazia di Pomposa

L’abbazia di Pomposa in epoca medioevale era un centro spirituale e culturale tra i più importanti al mondo. Costruita lungo la via Romea, nasceva come antico monastero benedettino che comprendeva la chiesa, il campanile, la sala del Capitolo, la sala Stilate, il Refettorio e il dormitorio dei monaci, oltre che il palazzo della Ragione.

Il punto in cui sorgeva era anticamente un’isola boscosa, circondata da due rami del fiume e protetta dal mare, all’interno del Delta del Po’. Fu agli inizi dell’anno mille che l’abbazia di Pomposa iniziò a fiorire, promuovendo le arti architettoniche e pittoriche, testimoniate anche dal ricco apparato decorativo delle varie sale dell’abbazia.

Quello che puoi vedere oggi è una testimonianza vivida e sorprendente di questo passato, con elementi architettonici particolari e un fitto sistema decorativo.

Dove si trova l’abbazia di Pomposa ^

L’abbazia di Pomposa è all’interno del comune di Codigoro, in provincia di Ferrara, lungo la strada Romea. Siamo quindi in Emilia Romagna, a 20 chilometri in direzione nord da Comacchio e a 50 chilometri in direzione est da Ferrara, nell’area del Delta del Po’.

Visita all’abbazia di Pomposa ^

La visita all’abbazia di Pomposa ti permetterà di vedere tutte le sale e strutture arrivate ai giorni nostri, che raccontano di una storia antica di anche oltre dieci secoli.

Potrai arrivare fino all’abbazia in auto, grazie al grande parcheggio a disposizione. Da qui proseguirai a piedi attraversando il parco e raggiungendo il palazzo della Ragione, da dove la visita inizia.

Parco ^

Parcheggiata l’auto potrai raggiungere l’ingresso all’abbazia attraversando il bel parco che la anticipa. Dovrai prima di tutto percorrere il ponte in mattoni che con tre arcate oltrepassa il letto di un fiumiciattolo. Il parco piantumato ospita anche un ristorantino in cui è possibile fermarsi a pranzo o cena o consumare qualcosa al bar.

Di tanto in tanto il parco ospita anche pezzi di arte contemporanea sui prati, come sculture in legno. Vi è inoltre una piccola casetta impiegata per l’ufficio informazioni e accoglienza turistica dell’abbazia di Pomposa.

Palazzo della Ragione ^

Raggiungi ora la biglietteria per accedere all’abbazia di Pomposa. Questa è ospitata nel palazzo della Ragione. Secondo l’organizzazione feudale, l’abate di Pomposa era anche l’amministratore della giustizia civile, funzione esercitata all’interno di questo edificio.

Il palazzo della Ragione risale all’XI secolo, quando la costruzione integrò elementi decorativi legati a quelli della vicina chiesa e con richiamo all’architettura romanica.

Purtroppo il palazzo della Ragione attuale conserva solo pochi elementi originali. Tra questi ci sono colonne e capitelli della loggia inferiore. Da notare sono anche le decorazioni in cotto tra le arcate, alcune delle quali riportano la stella pomposiana, altre con incavi creati per contenere bacini in ceramica.

Purtroppo nel 1920 avvenne un crollo di parte della struttura dell’edificio. Tra il 1930 e il 1931 questo fu ripristinato con pareti in muratura a vista.

L’abbazia ^

Abbazia di Pomposa al tramonto

L’abbazia di Pomposa vede il suo momento di massimo splendore nel periodo tra il 1008 e il 1046, quando venne guidata dal San Guido, che decise una prima espansione del complesso. Molte decorazioni risalgono invece al trecento, e coinvolgono oltre alla chiesa anche diversi ambienti di servizio dell’abbazia, dopo aver attraversato un periodo di decadenza a partire dal 1152.

Nel 1663 papa Innocenzo X dichiara soppresso il monastero, che viene definitivamente abbandonato nel 1802 con le soppressioni napoleoniche. Dopo essere stato acquistato da un privato che ricavarne spazi ad uso agricolo, arriva nelle mani dello Stato con l’unità d’Italia.

Oggi puoi visitare la totalità degli ambienti arrivati fino ai giorni nostri, mentre sono andati persi la camera dell’Abate, un secondo chiostro dedicato a San Guido, la chiesetta di San Michele e la biblioteca dotata di numerosi manoscritti.

Chiostro interno ^

Il chiostro interno dell’abbazia di Pomposa risale all’XI secolo, quando l’abate Guido ampliò l’intero complesso e fece realizzare questo grande cortile su cui si affacciano praticamente tutte le strutture dell’abbazia.

Su di un muretto in mattoni si innalzano quattro colonne tozze ai lati, mentre al centro è presente un pozzo in pietra bianca. Un lato del chiostro è occupato dal fianco della chiesa di Santa Maria, mentre quello opposto è occupato dal refettorio. Sul terzo lato trovano posto l’accesso all’aula capitolare e alle celle dei monaci, mentre il quarto lato è occupato da un piccolo parco che conduce fino al palazzo della Ragione.

Refettorio ^

Il refettorio occupa un intero lato del chiostro interno. Questo spazio risale all’XI secolo, ma subì modifiche durante il trecento. Accedendo agli interni potrai notare diverse tracce di affreschi del XII secolo, con fasce disegnate su di un fondo color verde porfido.

Nel trecento l’intero refettorio venne sopraelevato di circa un 1,6 metri e venne rifatta la copertura in legno, con un soffitto a capriate a doppio monaco. Sul lato meridionale vennero aperte le finestre di tipo gotico.

Gli affreschi ancora leggibili che decorano il refettorio sono la Deesis, ovvero Cristo in trono benedicente tra Santi, con ai lati L’ultima cena e La cena dell’abate Guido. La parete nord mostra invece L’orazione nell’orto, mentre quella sud contiene due scene quotidiane del convento.

Aula capitolare ^

Proprio al fianco della chiesa c’è l’ingresso della suggestiva aula capitorale. L’ingresso è riconoscibile per via della porta archiacuta, affiancata da due grandi bifore con cornici in cotto lavorato e decorazioni dipinte.

Questa sala era il luogo in cui avvenivano le riunioni dei monaci, e prese questa forma durante l’intervento di rinnovamento trecentesco dell’abbazia. Gli affreschi contenuti al suo interno furono a lungo attribuiti a Giotto, a partire dalla Crocifissione, posta al centro della parete davanti all’ingresso. In realtà sono attribuibili a un suo allievo.

Nelle pareti laterali puoi vedere San Benedetto e San Guido che rappresentano l’ordine dell’abbazia di Pomposa nella figura del suo fondatore e del Santo per rappresenta il riferimento spiriturale. Ci sono inoltre nicchie architettoniche a forma di bifora che inquadrano coppie di profeti. Al di sotto puoi invece vedere i resti di due precedenti strati pittorici: il più antico a riquadri con nomi di Santi, mentre il secondo con decorazione a velari.

Chiesa di Santa Maria ^

La chiesa dell’abbazia di Pomposa, ovvero la chiesa di Santa Maria, è stata costruita tra il 751 e l’874 con una pianta basicale a tre navate con abside. In questa costruzione le dimensioni erano più contenute, tanto che la facciata si trovava in corrispondenza della settimana campata.

Già nel IX secolo avvenne una prima espansione con l’erezione di un atrio a ridosso della facciata, demolito poi nell’XI secolo quando avvenne il definitivo ampliamento con l’aggiunta di due campate. A stretto giro venne creato l’atrio, caratterizzato da decori con forme dal richiamo orientale. Tra il settecento e l’ottocento vennero aggiunti dei setti murari per sostenere la struttura che andava deformandosi a causa del peso del campanile sulle fondamenta della chiesa.

Alla base del campanile, alto 48 metri, c’è una lapide che porta la data del 1063, anno di costruzione della torre che poggia su di una base in pietra e si sviluppa con una struttura in mattoni aperta attraverso monofore a luce crescente, fino al quarto livello. Le aperture si fanno poi via via più ampie man mano che si sale.

Se la facciata dell’abbazia di Pomposa stupisce, sono gli interni a meravigliare. Accendendovi potrai infatti vedere un sorprendente sistema decorativo che coinvolge tutte le aree della chiesa, persino la pavimentazione. Le decorazioni pavimentali sono a mosaico e divise in quattro settori, di cui i primi tre a partire dall’altare erano riservati al coro dei monaci. Lo stile si rifà alle basiliche ravennati di matrice bizantina. Gli affreschi che ricoprono praticamente tutte le pareti risalgono al trecento, ma ci sono anche elementi risalenti al X secolo, ad esempio lungo la navata destra.

Il tema degli affreschi è molto didascalico e moraleggiante e raffigurano scene tratte dal Vecchio Testamento, dal Nuovo Testamento e dall’Apocalisse. Ci sono inoltre scene del Giudizio Universale nella controfacciata.

Il presbiterio occupa una posizione rialzata a partire dagli anni venti dello scorso secolo e conserva, al di sotto, la cripta.

Lungo la navata laterale sinistra troverai anche il reliquario di San Guido, abate di Pomposa tra il 1008 e il 1046. Disposto su seta blu indiana, c’è l’osso tibia dello scheletro del Santo.

Museo Pomposiano ^

Ritorna ora nel cortile e nell’angolo sud est troverai l’ingresso ad arco acuto che conduce al museo pomposiano, situato al piano superiore, nella stanza che nel trecento ospitava il dormitorio dei frati.

Questo grande vano, oggi unico, era suddiviso in celle, ognuna dotata di finestra. La sala era chiusa da una copertura a capriate di tipo palladiano.

Il museo pomposiano risale al 1977 e raccoglie pezzi eterognei che vanno dal VI fino al XIX secolo. Questi provengono da scavi archeologici, restauri e ritrovamenti fortuiti, che raccontano la storia dell’abbazia di Pomposa. Tra i vari pezzi potrai vedere parti di affreschi staccati dai muri per diversi motivi e frammenti di decorazioni risalenti alla chiesa più antica del IX – X secolo.

Ci sono inoltre due plutei marmorei dell’XI secolo con animali fantastici, capitelli lavorati, tra cui uno risalente al VI secolo, il capitello teodosiano del V secolo, frammenti di bacini ceramici del X secolo e statuette in terracotta dipinta raffiguranti le allegorie di America, Asia, Africa ed Europa.

Prezzi e orari dell’abbazia di Pomposa ^

L’abbazia di Pomposa è aperta dal martedì alla domenica dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso alle 18:45. Il lunedì l’ingresso alla chiesa è consentito solo per pregare, così come la domenica tra le 11:00 e le 12:00.

L’abbazia è inoltre chiusa a Natale e Capodanno.

Il prezzo d’ingresso è di 5€ nei giorni feriali e di 3€ nei giorni festivi in cui l’ingresso alla chiesa è gratuito. Per i ragazzi dai 18 anni ai 25 anni il costo è di 2€, mentre è gratuito per i minorenni. Inoltre l’ingresso è gratuito per tutti la prima domenica del mese, il 25 aprile, il 7 maggio, il 2 giugno e il 4 e 11 novembre.

Visite guidate all’abbazia di Pomposa ^

Durante i weekend sono organizzate visite guidate all’abbazia di Pomposa, solitamente una in tarda mattina e una nel primo pomeriggio. Il costo è di 8€ a testa, che si sommano al prezzo del biglietto d’ingresso.

La prenotazione è obbligatoria e può essere fatta attraverso l’ufficio informazioni ai numeri 0533 719110 – 377 3219940.

Quanto tempo ci vuole per visitare l’abbazia di Pomposa? ^

Il tempo necessario per visitare l’abbazia di Pomposa varia da un’ora alle due ore.

Mappa dell’abbazia di Pomposa ^

Ecco la mappa dell’abbazia di Pomposa.

Mappa Abbazia di Pomposa
  1. Biglietteria
  2. Palazzo della Ragione
  3. Refettorio
  4. Museo Pomposiano
  5. Sala delle Stilate (non visitabile)
  6. Aula capitolare
  7. Chiesa di Santa Maria
  8. Atrio della chiesa di Santa Maria
  9. Campanile
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Abbazia di Pomposa - Guida alla visitaScopri l'abbazia di Pomposa, un'abbazia millenaria con importanti decorazioni e sale suggestive. Ecco tutte le cose da vedere.https://www.lorenzotaccioli.it/abbazia-di-pomposa-guida-alla-visita/
Lorenzo Taccioli