Abbazia di San Galgano – Guida completa alla visita

Abbazia di San Galgano - Chiesa senza tetto in Toscana

L’abbazia di San Galgano conserva una delle chiese più celebri di tutta la Toscana, nota per la sua particolarità: essere totalmente priva di tetto. Il motivo per cui sia senza tetto potrai scoprirlo continuando a leggere questo articolo…

Quest’abbazia fu costruita come omaggio al Santo a poca distanza dal luogo in cui si era ritirato in eremitaggio e dove potrai vedere la celebre spada nella roccia.

Abbazia di San Galgano - Chiesa senza tetto in Toscana

Ecco tutti i dettagli per visitare questo luogo iconico della Toscana.

Dove si trova l’abbazia di San Galgano ^

L’abbazia di San Galgano è in Toscana e più precisamente nel comune di Chiusdino, a circa trenta chilometri da Siena, suo capoluogo di provincia.

Breve storia dell’abbazia di San Galgano ^

L’abbazia di San Galgano venne costruita tra il 1218 e il 1288 da monaci cistercensi provenienti da Casamari, località nei pressi di Frosinone. Ha un’importanza storica, perché detiene il primato di essere la prima chiesa gotica costruita in tutta la Toscana.

La posizione scelta dai monaci cistercensi per l’abbazia di San Galgano non fu casuale, questa sorge infatti nelle vicinanze di risorse naturali: il fiume Merse per l’acqua, boschi per il legname, una pianura in cui era possibile coltivare e anche la strada Maremmana, importante via di comunicazione.

L’abbazia di San Galgano fu da subito un’importante istituzione per il territorio, tando da ospitare grandi personalità, ma nel giro di poco venne colpita da diverse sciagure. La carestia nel 1329, la peste nel 1348 e successivamente il saccheggio da parte di diversi eserciti. Ciò portò i monaci cistercensi a lasciare l’abbazia definitivamente alla fine del quattrocento, trasferendosi nel palazzo San Galgano nella vicina Siena.

La chiesa, in seguito ad alcuni crolli, venne ufficialmente sconsacrata nel 1789 e trasformata in una fattoria. Alcuni lavori di ripristino risalgono all’ottocento, ma quelli principali, attuati con lo scopo di preservare la struttura, risalgono solo al 1926.

Perché l’abbazia non ha il tetto? ^

Abbazia senza tetto - San Galgano

L’abbazia di San Galgano è priva di tetto perché a seguito dell’abbandono dei monaci cistercensi, avvenuto a fine quattrocento, non venne fatta manutenzione dell’edificio. In questo contesto era vittima delle intemperie e di incursioni.

Durante il XVI secolo la chiesa venne privata della copertura in piombo e a distanza di due secoli, nel 1781, crollarono anche le parti rimanenti del tetto. Fu poi nel 1786 che, durante una tempesta, un fulmine colpì gravemente la chiesa e, in particolare, il suo campanile, abbattendolo.

Cosa vedere ^

Potrai raggiungere l’abbazia di San Galgano dove aver parcheggiato l’auto in uno dei parcheggi gratuiti a poca distanza dalla chiesa. Dovrai percorrere poi un sentiero in mezzo ad alcuni campi e progressivamente ti avvicinerai alla chiesa attraverso una strada decorata da cipressi.

Avvicinandoti all’abbazia di San Galgano inizierai il tuo percorso di visita. Ecco tutti gli spazi che potrai vedere.

Scriptorium ^

Sala dello Scriptorium

La biglietteria è ospitata in una sala al fianco della celebre chiesa senza il tetto e proprio da qui inizia la visita. Questo spazio era lo Scriptorium dell’antica abbazia e oggi, oltre alla biglietteria, conserva alcune tabella informative sul luogo. Questo antico spazio è caratterizzato da volte a crociera in parte affrescate.

Nello scriptorium i monaci si ritrovavano per copiare i manoscritti. Al piano superiore di questo spazio trovava posto il dormitorio dei monaci, un’area divisa in celle e completata da una cappella.

Sala capitolare ^

Uscendo passerai per l’auditorium, anche noto come parlatorio, uno stretto spazio che anticipa la sala capitolare, di dimensioni più ampie e anch’essa caratterizzata da volte a crociera. Qui si riuniva la comunità di monaci diverse volte al giorno. Qui veniva letto ogni giorno il capitolo della regola e avevano sede le assemblee dei monaci quando dovevano eleggere nuovi abati. La sala capitolare era anche il luogo in cui avvenivano alcune celebrazioni liturgiche e le discussioni su questioni legate al lavoro e alla vita dei monaci.

Chiostro ^

Uscirai poi all’aperto e ti troverai nel chiostro dell’abbazia di San Galgano, dove alcuni muri sono oggi in piedi e vedono l’apertura di bifore che danno direttamente sul giardino.

Il chiostro risultava totalmente distrutto già durante il settecento, ma durante i restauri dello scorso secolo vennero ripristinati le parti di mura che oggi puoi vedere, utilizzando i materiali originari. Sul fianco destro della chiesa puoi ancora notare le mensole utilizzate per poggiare la struttura portante del portico.

Dal chiostro potrai procedere accedendo alla chiesa dell’abbazia, dove sulla destra trovi la sacrestia e l’armarium.

La chiesa ^

La chiesa ha dimensioni considerevoli, ben 69 metri di lunghezza per 21 di larghezza raggiunti nell’ampio transetto. Gli spazi sono divisi in tre navate con 16 campate scandite da pilastri cruciformi.

Potrai passeggiare lungo le tre navate della chiesa e, se sarai qui in mattinata, vedrai il sole sorgere dietro all’abside. Sul muro di fondo due file di monofore anticipano un grande oculo circolare, sovrastato da un oculo di dimensioni minori, entrambi decorati da cornici in pietra. Le navate esterne erano illuminate da monofore strombate con arco a tutto sesto, mentre le pareti della navata centrale erano dotate di grandi bifore.

Sul lato sinistro del transetto vi è una scala a chiocciola che conduceva al sottotetto della chiesa e una porta che conduceva al vicino cimitero. Sulla parte sinistra dell’abside vi è invece una porta e una monofora, che sono ciò che rimane del campanile crollato nel 1786.

Le cappelle disposte lungo le navate venivano utilizzate nelle funzioni liturgiche, tanto che sono ancora visibili un paio di nicchie, utilizzate per custordire le ampolle e un lavabo.

Nell’area del presbiterio è stata ritrovata una tomba, anche se priva di corpo che fu probabilmente traslato. Si tratta comunque di un fatto insolito, perché la consuetudine voleva che gli abati venissero sepolti nella sala capitolare, mentre i monaci direttamente nel cimitero. Dal 1157 venne però concessa l’eccezione che prevedeva la possibilità di seppellire i fondatori delle chiese al loro interno e dal 1180 anche i re, regine e arcivescovi.

Tra le cappelle da vedere c’è quella di Andrea di Giacomo, titolata a un mercante senese. Qui l’ambiente è diviso in due, sul lato settentrionale c’è una pavimentazione in mattoni a spina di pesce, mentre sul lato meridionale c’è un muretto in mattoni che anticipava un podio su cui trovava posto un altare con due colonne.

Cimitero ^

Uscito dalla chiesa dell’abbazia di San Galgano puoi raggiungere, a piedi, il vicino eremo di San Galgano. Per farlo passerai dall’area cimeteriale, riconoscibile perché delimitata dalla piccola cappella del XIII secolo costruita in mattoni.

Eremo di San Galgano ^

A poca distanza dall’abbazia di San Galgano c’è l’eremo di Montesiepi, anche conosciuto come eremo di San Galgano o come la Rotonda. Ti consiglio di raggiungerlo perché è una tappa da non perdere.

Questa piccola cappella è antecedente all’abbazia, risale infatti agli anni tra il 1181 e il 1185, quando venne costruita sul colle in cui San Galgano si ritirò in eremitaggio.

Durante i secoli subì alcune piccole modifiche, come l’aggiunta di un cappellina rettangolare affrescata dal pittore sense Ambrogio Lorenzetti durante il trecento. Gli affreschi, in condizioni non eccelse, ritraggono scene della vita di San Galgano, una Maestà e un’Annunciazione.

Oggi l’eremo di San Galgano si presenta con una piccola abisde semicircolare e un corpo quadrilatero con funzione di pronao. La copertura dell’eremo è una cupola emisferica, dotata di fasce cromatiche alternate.

Gli esterni sono caratterizzati da un alto basamento in pietra e un’area con due tonalità ottenute alternando fasce di marmo e mattoni. Al culmine della struttura c’è una lanterna cinquecentesca che si affianca al campanile a vela trecentesco.

La spada nella roccia dell’abbazia di San Galgano ^

Spada nella roccia dell'abbazia di San Galgano
Ossa umane di un invidioso che tentò di spezzare la spada

L’eremo di San Galgano ha una pianta circolare e presenta al centro il masso del cavaliere Galgano Guidotti, proveniente dalla vicina Chiusdino. Fu qui che il cavaliere infisse la sua spada, come atto di addio alle armi per convertirsi alla pace.

Visitando l’eremo di San Galgano noterai anche alcune ossa umane. Queste appartengono, secondo la tradizione, a uno dei tre “invidiosi” che nel 1181, in assenza di San Galgano, tentò di spezzare la spada nella roccia. Come punizione le sue braccia furono sbranate dai lupi, amici del Santo. Attraverso una radiodatazione, è stato stabilito che le ossa risalgono al XII secolo.

Orari dell’abbazia di San Galgano ^

L’abbazia di San Galgano è aperta tutti i giorni nei seguenti orari:

  • da giugno ad agosto: dalle 9:00 alle 20:00;
  • da settembre a ottobre: dalle 9:00 alle 19:00;
  • da novembre a maggio: dalle 9:00 alle 18:00.

L’eremo di Montesiepi apre invece alle 9:00 e chiude alle 18:00 durante l’inverno e alle 18:30 in estate. Potrebbe essere chiuso durante l’ora di pranzo, per poi riaprire intorno alle 15:00.

Prezzi dell’abbazia di San Galgano ^

Per accedere all’abbazia di San Galgano il costo è di 5,00 € a persona per le persone dai 18 ai 65 anni e di 4,00 € tra i 6 e i 18 anni, sopra i 65 anni e gli studenti.

L’ingresso all’eremo di Montesiepi è invece gratuito.

Dove dormire per visitare l’abbazia di San Galgano ^

Nella scelta di dove dormire per visitare l’abbazia di San Galgano, incide il tipo di viaggio che hai in mente. Difficilmente infatti ti muoverai per visitare esclusivamente questa abbazia, ma è possibile che questa rientri all’interno di un viaggio itinerante alla scoperta di questa zona della Toscana.

La cittadina in assoluto più comoda per arrivare qui all’abbazia, è senza dubbio la piccola città di Chiusdino.

Ecco hotel e bed and breakfast disponibili a Chiusdino.

Chiusdino ha però dimensioni molto limitate e non ha tantissimi servizi per turisti. Se preferisci una sistemazione in una città di dimensioni maggiori, quella più vicina è Siena, distante una trentina di chilometri in direzione nord est.

Scopri le sistemazioni disponibili a Siena.

Un’altra valida opzione, considerato il bellissimo contesto naturale in cui siamo, è quella di scegliere un agriturismo nelle spendide colline che circondano queste zone. Il più vicino è proprio a pochi passi dall’abbazia.

Puoi vederlo cliccando qui.

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Lorenzo Taccioli