Agrigento è un luogo ricco di storia e di fascino. Fondata dai greci nel 581 avanti Cristo, racconta ancora oggi una storia lunga secoli, dove gli importantissimi ritrovamenti archeologici si fondono con le meraviglie naturali della sua costa e un suggestivo centro storico.
Questo itinerario di un giorno alla scoperta di Agrigento ti permetterà di vedere tutto ciò. Se hai a disposizione un paio di giorni, puoi scegliere di vedere le stesse cose con più calma e utilizzare questa guida, quindi, per due giorni ad Agrigento.
Ecco tutto quello che devi assolutamente vedere di questa città.
Dove si trova Agrigento
Cosa vedere ad Agrigento
Valle dei Templi
Scala dei Turchi
Cosa vedere nel centro storico di Agrigento
Belvedere Arancio
Monumento ai Caduti Agrigentini
Porta di Ponte
Via Atenea
Chiesa di San Pietro
Chiesa e Monastero di Santo Spirito
Statua di Andrea Camilleri
Basilica dell’Immacolata
Chiesa di San Lorenzo
Palazzo della Camera di Commercio
Circolo Empedocleo
Chiesa di San Giuseppe
Pinacoteca civica di Agrigento
Teatro Pirandello
Chiesa di San Domenico
Chiesa di Santa Maria dei Greci
Duomo di Agrigento – Cattedrale di San Gerlando
Steri Chiaramontano
Palazzo vescovile e museo diocesano di Agrigento
Chiesa di Santa Maria del Soccorso
Scala degli Artisti
Cartina dell’itinerario di Agrigento
Dove dormire ad Agrigento
Agrigento è la principale città della Sicilia meridionale, posta sulla costa proprio a metà dell’isola. Per molto tempo è stata anche una delle province della Sicilia, dal 2015 trasformata in libero consorzio comunale di Agrigento.
Il suo territorio è piuttosto vasto e si estende dalla spiaggia fino a un’altitudine di 230 metri sul livello del mare, dove sorge il centro cittadino. La città collega la catena montuosa dei Sicani al canale di Sicilia.
Agrigento è famosissima tra i turisti che visitano la Sicilia principalmente per due attrazioni imperdibili: la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi. Sia che tu stia visitando la Sicilia orientale, che tu stia visitando la Sicilia occidentale, ti consiglio infatti di non perdere queste due perle.
Però Agrigento non è solo queste due attrazioni, ma ha un centro che vale la pena vedere. In questo itinerario di un giorno ad Agrigento ti consiglio tutto quello che c’è da vedere in città.
Molto probabilmente se decidi di visitare Agrigento, lo fai per vedere la Valle dei Templi. Questo parco archeologico, inserito dal 1997 all’interno della lista del patrimonio UNESCO, è il simbolo della città e vanta un incredibile stato di conservazione di svariati templi dorici risalenti al periodo ellenico, ovvero circa la metà dell’VIII secolo a.C..
La Valle dei Templi era l’antica Akragas, ovvero il nucleo originario da cui si è sviluppata la città di Agrigento. Nonostante il nome, la Valle dei Templi è posizionata su di un altopiano tagliato a metà dalla via Sacra, che potrai percorrere per vedere tutti i suoi monumenti, ovvero undici templi dorici, tre santuari, alcune necropoli, ma anche resti di opere idrauliche, fortificazioni, agorà e tanto altro.
Se non l’hai mai visita, la Valle dei Templi è una delle mete imperdibili della Sicilia. Leggi la guida completa alla visita della Valle dei Templi.
A poco più di una decina di chilometri dalla Valle dei Templi (un quarto d’ora in auto) si trova un’altra delle attrazioni che rende celebre la Sicilia ed Agrigento, ovvero la Scala dei Turchi.
Bianche e alte pareti di marna si tuffano nel mare, interrompendo la spiaggia sabbiosa. Le forme ondulate e irregolari della roccia ricordano una scalinata e sono dovute alla forza delle onde e del vento che durante i secoli l’hanno modellata.
Il nome di Scala dei Turchi è legato ai pirati Saraceni, che venivano impropriamente chiamati Turchi dalle popolazioni locali. Durante il cinquecento arrivarono a questa particolare formazione e da qui salirono per saccheggiare i paesi sulla costa.
Durante la stagione estiva il traffico è intenso in questa zona e probabilmente dovrai parcheggiare un po’ distante, ma questo ti permetterà di godere di punti di osservazione rialzati e privilegiati sulla Scala dei Turchi. Nelle altre stagioni troverai numerosi parcheggi lungo la strada in cui lasciare l’auto.
Scopri tutto sulla Scala dei Turchi nella guida dedicata.
Il centro storico di Agrigento è spesso sottovalutato dai turisti, che preferiscono limitarsi a visitare le bellissime attrazioni nei dintorni. Io ti consiglio invece di prenderti qualche ora, potrebbero essere sufficienti anche tre ore, magari all’ora del tramonto, per visitarlo perché è molto bello e suggestivo.
Potrai inoltre fermarti qui a cena, in uno dei tanti locali che ti servono un’ottima caponata di melanzane o pasta alla norma.
Ecco l’itinerario alla scoperta del centro storico di Agrigento.
Comincia il tuo itinerario alla scoperta del centro storico di Agrigento dal belvedere Arancio. Questo è posto fuori dall’antiche cerchia cittadina, ma a breve distanza. Si tratta di un piccolo e piacevole parco verde, famoso principalmente per il suo suggestivo panorama.
Dal belvedere Arancio puoi infatti godere dell’intera vallata che si apre ai tuoi piedi fino a scorgere il vicino mare. Più vicini, però, vedrai i resti archeologici della suggestiva Valle dei Templi.
A pochi passi dal belvedere Arancio troverai la villa Bonofiglio, uno storico giardino comunale. Al suo interno c’è il monumento ai Caduti agrigentini, ovvero una fontana circolare al centro della quale si innalza una stele.
Il monumento commemora i soldati della città che morirono durante il primo conflitto mondiale. Il progetto di questo monumento venne approvato nel 1922 e prevedeva la costruzione di un grande obelisco che prendeva vita da una vasca d’acqua in costante movimento, a simboleggiare il ciclo eterno della vita.
Sull’obelisco marmoreo tronco piramidale è posizionata una statua in bronzo che raffigura la Vittoria. Lungo la superficie dell’obelisco sono invece scolpiti i nomi dei soldati caduti.
Prosegui lungo viale della Vittoria fino ad arrivare all’ingresso del centro di Agrigento, ovvero porta di Ponte. Ti sembrerà strana per essere una porta, infatti durante i secoli ha perso il suo aspetto medievale in cui era presente un arco acuto. Questo rappresentava l’ingresso più importante alla città, fin dal IX secolo, quando venne costruito e dotato di un ponte levatoio.
Porta di Ponte venne ricostruita nella seconda metà dell’ottocento in stile neoclassico e segna l’ingresso alla via Atena, la strada principale di Agrigento. Nella sua struttura ingloba quattro grandi nicchie, attualmente vuote, e gli stemmi della città, sia quella antico che raffigura un’aquila che cattura una lepre, sia quello nuovo con i tre telamoni.
Alla destra della porta si innalza un palazzo ottocentesco, mentre attraversandola ti troverai sulla strada principale del centro, ovvero via Atenea.
Via Atenea è, appunto, la strada principale di tutto il centro storico di Agrigento. Questa si estende per 750 metri, collegando la porta di Ponte alla piazza Luigi Pirandello, passando per numerosissimi palazzi storici e infiniti negozi, ristorantini e bar. Percorrendola potrai fare il pieno di edifici barocchi.
Durante la sua lunghezza è continuamente intramezzata da strade e vicoli che salgono e scendono verso altre zone del centro cittadino.
Secoli fa, via Atenea era conosciuta con il nome di via Maestra ma è sempre stata la principale strada del centro. Nonostante ciò, fino al 1860 era una strada sterrata e dissestata. Solo grazie all’unità d’Italia la strada venne resa più decorosa attraverso una pavimentazione in pietra lavica.
Se prendi subito la deviazione per via Pirandello, alla tua destra, arriverai alla chiesa di San Pietro. Questa chiesa settecentesca è interamente costruita in pietra sui resti di una precedente chiesa.
La chiesa di San Pietro ha una facciata divisa in due ordini su cui si innesta una loggetta campanaria. L’ingresso è affiancato da un ricco insieme di lesene che si congiungono nel frontone troncato con al centro lo stemma papale.
Gli interni sono disposti su di un’unica navata e presentano affreschi settecenteschi sia sulle pareti che sulla volta a botte.
Di dimensioni ben più vaste rispetto alla chiesa di San Pietro è la chiesa di Santo Spirito, affiancata all’omonimo monastero. Questo complesso è comunemente conosciuto con il nome di Badia Grande e risale alla fine del duecento, quando ne ordinò la costruzione la moglie di Federico I di Chiaramonte.
La chiesa di Santo Spirito ha subito innumerevoli modifiche durante i secoli, parte delle quali si possono ancora leggere nella sua struttura, a partire dalla facciata che pare essere una composizione di differenti pezzi. Gli stili impiegati vanno da quello catalano a quello tardo barocco siciliano.
Catalano è ad esempio il grande portale della chiesa, in pietra chiara come la grande monofora circolare al di sopra, entrambi compresi all’interno della facciata in pietra calda. A destra dell’ingresso alla chiesa ci sono altri due portali di dimensioni inferiori, ma altrettanto decorati con cornici in pietra. Particolare sono poi le finestre ad arco nell’ultimo ordine della facciata. Il campanile a vela presenta tre campane, e sembra essere decentrato rispetto alla larghezza della chiesa.
Gli interni della chiesa di Santo Spirito hanno tracce trecentesche mischiate allo stile tardo barocco. Gli spazi sono organizzati su di un’unica navata, riccamente decorata con stucchi chiari di origine settecentesca. I soffitti sono a cassettoni lignei con motivi geometrici. L’abside è decorata in maniera teatrale con la scena della Gloria dei Santi Benedettini Benedetto e Bernardo, con la presenza del Padre Eterno e della colomba che simboleggia lo Spirito Santo, il tutto circondato da angeli e nuvole tra cui passano i raggi di sole.
Ritornando sulla via Atenea ti imbatterai nella statua di Andrea Camilleri. Il celebre scrittore scomparso nel 2019 è posizionato seduto su di una sedia e appoggiato a un tavolo con un paio di libri. Al suo fianco c’è una sedia libera, come ad invitare i turisti a sedersi per una chiacchierata o una foto.
La scelta di posizionare qui la statua di Andrea Camilleri non è casuale, infatti lo scrittore frequentò il liceo classico posizionato a pochi metri di distanza da qui.
Come avrai modo di scoprire, il centro di Agrigento è ricchissimo di chiese. La prossima che ti segnalo è l’imponente basilica dell’Immacolata o chiesa di San Francesco, che occupa l’omonima via. Le sue origini risalgono al trecento, quando la potente famiglia Chiaramonte costruì una chiesa e un convento per i frati francescani, i cui resti sono ancora presenti al fianco dell’attuale basilica.
La struttura attuale risale alla fine del settecento e contestualmente la chiesa passò al titolo di Basilica dell’Immacolata Concezione. La maestosa facciata in tufo arenario ha una forma simmetrica, con due torri campanarie ai lati e una torre centrale nella cui sommità trova spazio la statua di San Francesco.
Gli interni si sviluppano su di un’unica lunga navata dal colore bianco, in cui trovano posto affreschi sulla volta che conducono lo sguardo fino all’abside riccamente affrescato. Lungo la navata trovano posto anche sei altari laterali. In questi potrai ammirare la statua della Madonna della Catena.
La prossima tappa nell’itinerario alla scoperta di Agrigento è la chiesa di San Lorenzo, anche conosciuta come chiesa del Purgatorio. Anche questa risale al settecento, in particolare alla seconda metà del secolo, e si presenta in un maestoso stile barocco.
La facciata è a due ordini con un piccolo timpano triangolare a coronamento. La pietra di tufo arenaria si alterna alle decorazioni del portone, della finestra e delle nicchie in pietra bianca. Il maestoso ingresso, al culmine di una breve scalinata, è decorato da due colonne tortili che si innestano in un timpano spezzato riccamente decorato.
Gli interni della chiesa di San Lorenzo sono su di una sola navata, molto sgombera ma con pareti riccamente decorate per mezzo di stucchi in cui si aprono quattro cappelle. Lungo la navata trovano posto anche otto statue che rappresentano varie virtù: la Mansuetudine, la Forza, la Religione, la Giustizia, la Prudenza, la Carità, la Semplicità e l’Amore. Prima dell’altare troverai la cupola con un grande affresco.
Continuando l’itinerario alla scoperta del centro di Agrigento percorrendo via Atenea, ti imbatterai in un particolarissimo edificio. Si tratta del palazzo della Camera di Commercio, risalente al 1851 e costruito in stile neogotico. Al centro della facciata è presente lo stemma della città di Agrigento, mentre la parte superiore è decorata con pinnacoli, finestre con lunette ad arco e un orologio, che conferisce all’edificio anche il nome di palazzo dell’Orologio. Al di sopra dell’orologio c’è una piccola torretta terminante in pinnacolo, che ospita una campana.
L’intera facciata è riccamente decorata con fregi e ornamenti che rendono il palazzo decisamente insolito.
Il particolare edificio della Camera di Commercio è stato la sede del municipio di Agrigento fino al 1867 e in seguito ha ospitato nei suoi spazi anche la Banca d’Italia.
Raggiungi il termine di via Atenea, dove troverai ad affacciarsi il Circolo Empedocleo. Questo particolare palazzo dalla forma allungata risale al 1835, quando alcuni nobili locali vollero dar vita a un luogo di aggregazione.
La sua larga e bassa facciata si presenta in stile neoclassico, con la parte centrale caratterizzata dalla presenza di nove semicolonne doriche che si congiungono in un timpano che sostiene un bassorilievo che ritrae il filosofo Empedocle. All’interno del Circolo Empedocleo c’è una grande sala con particolari specchiere ottocentesche.
Oggi il palazzo è impiegato come sede di manifestazioni artistiche e culturali.
In pochi passi arriverai alla chiesa di San Giuseppe la cui costruzione iniziò nel seicento. La facciata si innalza dietro a una scalinata a doppia rampa ed è in stile barocco. Costruita su due ordini, culmina con la presenza di due torrette campanarie.
Gli spazi interni sono a navata unica e durante i secoli hanno accolto numerose opere d’arte, tra cui un gruppo scultoreo che raffigura don Bosco con dei bambini e diverse statue raffiguranti i Santi. Il soffitto è invece dipinto con scene delle vita di San Giuseppe.
Lungo le facciate dei palazzi che si susseguono velocemente, noterai un particolare ingresso. Questa è la porta all’ex collegio dei Filippini, che oggi ospita la pinacoteca civica di Agrigento.
L’antico palazzo risale agli inizi del settecento, quando venne costruito proprio al fianco della chiesa di San Giuseppe. A renderlo particolare è senza dubbio il suo ingresso, dove la porta ad arco è incorniciata in pietra tufacea con due colonne i cui capitelli sorreggono un timpano rettangolare.
Gli spazi interni dell’ex collegio hanno ospitato una scuola superiore durante l’ottocento e poi hanno lasciato posto ad esposizioni temporanee e permanenti. Al suo interno potrai vedere quadri di pittori siciliani, quali Politi, Santella, Giambecchina e Lojacono, per lo più frutto di donazioni.
Sarai così giunto su piazza Luigi Pirandello. Qui troverai la facciata dell’omonimo teatro Pirandello. Questo edificio venne costruito nell’ottocento su volontà di alcuni funzionari governativi che arrivavano in città da diverse parti del Regno di Sicilia, vista l’importanza crescente di Agrigento.
Proprio loro fecero pressioni affinché venissero costruiti spazi per lo svago pomeridiano e dei giorni di festa che, fino ad allora, mancavano completamente. Nel 1840 arrivò l’ordine per la costruzione del teatro comunale, ma a causa di diverse vicissitudini i lavori non inziarono prima del 1870, dopo aver reperito parte dei fondi vendendo i palazzo municipale alla Camera di Commercio. La costruzione richiese dieci anni e diverse variazioni progettuali.
Attraverso un portico si accede a due sale di aspetto che conducono alle tre file di palchi e al loggione, che possono accogliere fino a settecento persone. Gli spazi impiegati sono quelli dell’antico convento dei Domenicani, ancora prima appartenuti a un’importante famiglia di Lampedusa. Questo edificio è affiancato alla chiesa di San Domenico e condivide l’ingresso con il palazzo dei Giganti, ovvero il municipio di Agrigento.
Oltre il teatro Pirandello trovi la facciata della chiesa di San Domenico. La chiesa è risalente al seicento ed è dotata di facciata in pietra arenaria con il portale d’ingresso affiancato da due colonne corinzie sormontate da un timpano spezzato contenente il bassorilievo della Madonna del Rosario. L’ordine superiore, separato per mezzo di una cornice marcapiano, presenta un grande finestrone con vetrate colorate e anch’esso un timpano. Ai lati ci sono due nicchie vuote che riprendono le nicchie del piano terreno.
Gli interni della chiesa di San Domenico sono a navata unica con quattro cappelle per lato decorate con tele del settecento. Sull’abside vegliano le due cantorie con fregi. Il soffitto è a volta a botte.
Tra le cose da vedere nel centro di Agrigento c’è anche la chiesa di Santa Maria dei Greci. Questa è una delle chiese più antiche di tutta la città, costruita nel XIII secolo sui resti di un antico tempio dorico dedicato ad Atena o Zeus Atabirios. Visitando gli interni della chiesa potrai vedere le tracce di questo antico tempio nelle fondazioni e in una cella.
La facciata della chiesa di Santa Maria dei Greci è piuttosto semplice, in stile gotico e con un ingresso dotato di un bel portale ad arco acuto in pietra con lo stemma di uno scudo. All’interno trovi tre navate con quella centrale dotata di un soffitto in legno a capriate.
Le pareti sono decorate con i resti di affreschi trecenteschi che narrano la vita della Madonna del latte, ovvero un riferimento alla Chiesa raffigurata in Maria. È inoltre presente un sarcofago in marmo del 1570 con le ossa di due nobili palermitani.
Il nome di Santa Maria dei Greci è legato al culto professato durante la dominazione bizantina, ovvero quello greco-ortodosso.
È giunto il momento di vedere il duomo di Agrigento, ovvero l’imponente cattedrale di San Garlando, che siede placida oltre una lunga scalinata che ne esalta le dimensioni di 100 metri di lunghezza per 40 di larghezza.
Le sue forme complesse sono il risultato di nove secoli di costruzioni, rifacimenti ed ampliamenti. Pare che quando venne costruita, alla fine dell’XI secolo, qui fossero presenti i resti del tempio di Giova Atabirio o Polieo. Prima della cattedrale di San Gerlando la chiesa più importante di Agrigento era la chiesa di Santa Maria dei Greci, ma lo stesso Gerlando, dopo la nomina a vescovo, fece costruire questa grande chiesa, inizialmente dedicata alla Beata Vergine Assunta in Cielo e a San Giacomo Maggiore.
L’aspetto attuale del duomo di Agrigento è legato a una ricostruzione trecentesca, resasi necessaria a fronte di gravi danneggiamenti per eventi naturali e insurrezioni musulmane. Il campanile che affianca la chiesa sulla destra è invece un’opera quattrocentesca. Nel cinquecento e nel seicento la chiesa venne allungata e contestualmente vennero aggiunte nuove cappelle. Al seicento risale anche la facciata.
Accedendo alla chiesa potrai salire sulle sue torri e da qui godere del paesaggio sulla città, ma anche del soffitto a capriate lignee riccamente dipinto agli inizi del cinquecento con immagini degli apostoli, Santi locali e stemmi delle famiglie nobili. Questo è affiancato a un soffitto a cassettoni del seicento decorato da un’aquila bicipite centrale, che rappresenta lo stemma di Carlo V d’Asburgo.
Passeggiando all’interno degli ampi spazi della chiesa noterai anche la cupola di fine settecento in finta architettura e riccamente dipinta con le allogorie delle virtù cardinali. Durante alcuni lavori ottocenteschi venne scoperto il saccello chiaramontano, dove venne trasferita l’arca di San Gerlando. All’interno della chiesa sono inoltre conservati quattro sarcofagi di epoca greca e romana.
Oggi la cattedrale di San Gerlando si presenta a tre navate, con una pianta a croce latina e con un transetto poco allungato. La parte occidentale è quella risalente al duecento/trecento, quella orientale risale al periodo tra il quattrocento e il seicento, il transetto è del XII secolo, mentre le cappelle absidali vanno dal seicento al settecento.
Davanti alla scalinata del duomo sorge un larghissimo palazzo che occupa quasi un intero lato della piazza. Si tratta del palazzo del seminario arcivescovile. L’istituzione venne fondata nella seconda metà del cinquecento, seguendo un decreto che imponeva in ogni diocesi la presenza di un collegio per i ragazzi che aspiravano a diventare sacerdoti.
Se inizialmente il seminario arcivescovile trovava posto nella chiesa di Santa Maria dei Greci, all’inizio del seicento venne spostato in questo edificio, ricevuto dal vescovo da parte del barcone di Siculiana.
Il palazzo del seminario arcivescovile ingloba al suo interno i resti del palazzo forticato dei Chiaramonte, i cui resti sono visibili nei merli della torre inglobata tra le mura della facciata meridionale, mentre la facciata rivolta verso la chiesa è totalmente intonacata e caratterizzata da due lunghe file di finestre, con un portale centrale stretto tra colonne in pietra.
Tornando in direzione della chiesa di Santa Maria dei Greci puoi vedere il palazzo vescovile, che ha origine nell’XI secolo, quando il vescovo Gerlado ne ordinò la costruzione. L’aspetto attuale è frutto di diverse modifiche e ingrandimenti operati durante i secoli, con uno degli interventi più grossi operato nel settecento.
La facciata è sobria, ma interrotta da diverse porte finestre dotate di balconi in ringhiera. Al pian terreno emerge invece il portone d’ingresso, delimitato da due colonne che sorreggono un balconcino su cui capeggia lo stemma di Lucchesi Palli. È inoltre presente uan torre dell’orologio quattrocentesca, in cui puoi vedere ancora il quadrante dell’orologio.
All’interno del palazzo vescovile sono ospitate numerose opere d’arte, molte provenienti dal vecchio museo diocesano, a cui è stato unificato in un unico grande palazzo.
Raggiungi ora la chiesa di Santa Maria del Soccorso, risalente al 1529 e un tempo collegata a un monastero. All’interno del monastero erano accolte le donne, tutte provenienti dallo stesso ceto sociale, che venivano qui per formarsi come religiose.
La chiesa di Santa Maria del Soccorso è conosciuta anche con i nome di Badiola, per diversificarla dalla Badia che hai visto all’inizio dell’itinerario.
La facciata è stretta ed alta, con uno spigolo rivestito in pietra e la parte rimanente intonacata. Sulla sommità, dopo una cornice marcapiano in pietra, si alza una piccola loggetta campanaria con lo spazio per tre campane, mentre al pian terreno una grande porta ad arco è incorniciata in pietra chiara con motivi in bassorilievo e una nicchia contenente la statua della Madonna.
Gli interni sono disposti su di un’unica navata decorata con lesene e cornicioni in stucco ed è chiusa da una volta a botte lunettata.
Concludi infine l’itinerario alla scoperta di Agrigento con la scala degli artisti, diventata ormai uno dei simboli di Agrigento. Nata come progetto di riqualificazione urbana è caratterizzata da una serie di gradini la cui alzata è stata dipinta, formando un’unica grande immagine di un fico d’india, mentre i primi scalini danno il benvenuto alla via dell’arte in varie lingue.
Lungo la scala degli artisti di Agrigento troverai inoltre botteghe, murales, sculture ed installazioni artistiche.
La scala degli artisti è stata inoltre inserita nell’elenco delle sedici scalinate più colorate al mondo.
Ecco la cartina che puoi seguire per scoprire la città di Agrigento. Una volta visitata la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi, potrai muoverti a piedi all’interno del centro storico della città.
Se sei in visita ad Agrigento e cerchi una sistemazione dove dormire, ti consiglio di valutare l’itinerario che vorrai seguire per visitare la città.
Il centro storico sorge su di un’altura, mentre ai suoi piedi si sviluppa la Valle dei Templi e sulla costa trovi la celebre Scala dei Turchi. Scegliere una sistemazione in centro sarà quindi penalizzante per il traffico negli spostamenti e per la ricerca di un parcheggio o la possibilità di entrare nel centro storico in auto.
Per questo motivo ti consiglio di scegliere una sistemazione più periferica, in maniera tale da raggiungere velocemente tutte le tue destinazioni e dover cercare parcheggio esclusivamente quando vorrai fare una passeggiata nel centro cittadino.
Qui trovi numerose sistemazioni disponibili ad Agrigento.
Tra le opzioni che ti consiglio di valutare c’è anche quella di guardare le strutture disponibili in questa località. A pochi minuti in auto dal centro, ma con numerosi servizi quali ristoranti e bar. Ad esempio questo hotel è un’ottima soluzione.