Alba Fucens – Le Rovine Archeologiche d’Abruzzo

Alba Fucens e il suo anfiteatro

Il sito archeologico di Alba Fucens è con ogni probabilità il più importante in Abruzzo. Scoperto nel 1949 grazie agli scavi compiuto dall’università belga di Lovanio è ancora oggi al centro di ricerche.

Alba Fucens fu una città romana costruita all’interno di un territorio abitato dagli Equi. Ciò testimonia una campagna di assoggettamento dell’Italia centrale da parte di Roma. Quello che potrai vedere visitando gli scavi, sono i resti di un’intera cittadina, composti da spazi pubblici e abitazioni private, e il suggestivo anfiteatro ricavato nella collina.

Dove si trova Alba Fucens ^

Alba Fucens è all’interno del comune di Massa D’Albe, in provincia dell’Aquila, quindi nella regione Abruzzo. Il territorio in cui questo sito archeologico è immerso è un patrimonio naturale tutelato dal 2011 con l’allargamento del Parco Naturale Regionale Sirente Velino.

Cosa significa Alba Fucens ^

Il nome “Alba” era molto diffuso tra i latini e il suo significato è duplice. Significa sia altura, che bianco. In questo specifico caso pare che l’area intorno al centro cittadino fosse ricca di sassi bianchi. Altre ipotesi fanno risalire il termine “Alba” all’importante metropoli latina di Alba Longa, che potrebbe aver influenzato la scelta del nome.

Con “Fucens”, invece, ci si ricollega al vicino lago Fucino che, in latino, era chiamato Fucinus e che i Marsi, che vivevano sul lato marsicano del lago, identificavano con Fucentes.

Storia di Alba Fucens in Breve ^

Alba Fucens venne fondata nel 303 avanti Cristo dai romani che, con l’intento di allargare i loro confini verso l’attuale Italia centrale, iniziarono una serie di scontri. Vinsero la guerra contro gli Equi, gli allora abitanti di questi territori e fondarono così le città di Alba Fucens e di Carsioli, come avamposto di controllo su questo ampio territorio.

Lo scopo era quello di controllare l’area strategica che si apriva lungo la Tiburtina Valeria.

Dopo una guerra sociale svoltasi tra il 91 e l’89 avanti Cristo, i cittadini di Alba Fucens richiesero ufficialmente di ottenere la cittadinanza romana. La città acquisì così il titolo di municipium e i suoi abitanti divennero romani a tutti gli effetti. In questa occasione il senato romano dotò Alba Fucens di 6000 coloni. Ognuno venne dotato di un pezzo di terreno ottenuto attraverso la centuriazione dell’area circostante la città. Questi terreni erano molto adatti ad essere coltivati, anche grazie al vicino lago Fucino, che finì prosciugato nell’ottocento.

Ciò permise alla città di prosperare per secoli, fino a quando anche a causa di eventi naturali, non venne progressivamente abbandonata dal V, VI secolo dopo Cristo.

Cosa vedere ad Alba Fucens ^

La visita di Alba Fucens ti richiederà qualche ora. Il percorso inizia dal punto informazioni turistiche e prosegue poi salendo lungo la collina fino alla chiesa di San Pietro. Scendendo troverai il fiore all’occhiello di questa area archeologica, ovvero l’anfiteatro quasi inglobato nella collina.

Ai piedi dell’anfiteatro c’è invece l’antica città di Alba Fucens, i cui resti sono disposti sulle tre vie principali. Questo era un piccolo paese, quindi in poche decine di minuti potrai girarlo internamente.

Se hai ancora tempo a disposizione puoi infine raggiungere i resti del castello Orsini sulla vicina collina di San Nicola.

Basilica di San Nicola in Albe ^

Facciata della basilica di San Nicola in Albe

Appena parcheggiata l’auto è possibile che ti troverai davanti alla basilica di San Nicola in Albe. Questa si affaccia su di una piccola piazzetta all’inizio della strada che conduce fino all’anfiteatro e alla città di Alba Fucens.

In epoca seicentesca sostituì progressivamente la chiesa di Santa Maria in Albe, fuori dal paese e oggi diroccata. Inizialmente costruita sulla collina, il terremoto del 1915 la rase al suolo e venne poi ricostruita dal 1936 nel nuovo centro d’Albe, dove ti trovi ora, riutilizzando parte della struttura originaria.

La facciata della basilica di San Nicola in Albe è composta da blocchi di pietra squadrati e chiari e il portale di accesso ad arco è arricchito da una lunetta che contiene un dipinto di San Nicola e della Madonna con Bambino. Al di sopra c’è un rosone gotico e sul retro spunta il campanile a base quadrata.

Il rosone e il portale risalgono alla vecchia chiesa e sono di epoca quattrocentesca.

Chiesa di San Pietro ^

Quella che oggi è la chiesa di San Pietro ad Alba Fucens, era anticamente un tempio pagano dedicato ad Apollo e risalente al III secolo avanti Cristo. Già a quel tempo la posizione sopra alla collina permetteva di vedere tutta la vallata sottostante.
Nonostante durante i secoli subì numerose modifiche, ancora oggi potrai vedere alcuni elementi risalenti alla costruzione originaria.

Nel IV secolo la chiesa di San Pietro divenne una basilica, passando così al servizio del cristianesimo. Solo nel 1115 venne però titolata a San Pietro, durante la gestione dei monaci di Sant’Angelo in Albe. Passò poi ai benedettini che la rividero in stile romanico, pur mantenendo alcuni elementi originali, come il podio, le pareti laterali, il fondo delle celle e due colonne del pronao.

Successive modifiche l’hanno condotta all’aspetto attuale, in cui gli spazi interni sono divisi su tre navate grazie all’utilizzo di colonne antiche dal fusto scanalato e dal capitello corinzio. È l’unico caso in Abruzzo in cui è stato utilizzato materiale di spoglio all’interno di una chiesa. Sempre agli inizi del XII secolo fu aggiunto anche il convento comunicante direttamente con la chiesa e dotato di un chiostro quadrangolare ad arcate con una grande cisterna sottostante, le celle dei monaci, il refettorio e alcuni ambienti di servizio.

Ulteriori modifiche risalgono al 1310 quando il convento passò nelle mani dei frati minori francescani e altre modifiche si resero necessarie anche in seguito ai frequenti terremoti verificatisi nell’area. Tra i più violenti quello del 1915 che distrusse parte della chiesa, poi ristrutturata. Questo lasciò però miracolosamente illesa la cella dell’antico tempio di Apollo e le arcate delle navate.

Per visitare gli interni della chiesa di San Pietro ad Alba Fucens è necessario arrivare nei pressi della chiesa e contattare il numero telefonico esposto all’esterno. Una guida arriverà per aprire il sito. Dentro potrai trovare anche alcuni graffiti antichi, tra cui uno nella navata destra che raffigura lo scafo di una nave da guerra. Sulla stessa parete e su quella opposta sono presenti altri graffiti romani con iscrizioni greche.

Anfiteatro di Alba Fucens ^

L’anfiteatro romano di Alba Fucens è quasi nascosto al di sotto della collina di San Pietro. Lungo la strada che collega la chiesa di San Pietro al centro di Alba Fucens troverai un sentiero che conduce all’anfiteatro.

Quest’opera risale agli inizi del I secolo dopo Cristo. Quinto Nevio Suturio Macrone volle la sua erezione e per questo è citato nell’iscrizione dell’arco d’ingresso. Originario di Alba Fucens fu durante la sua vita prefetto al pretorio, ovvero capo della guardia imperiale, durante il regno di Tiberio e successivamente fu molto vicino a Caligola. Ebbe dei contrasti con quest’ultimo, tanto che finì destituito dal suo ruolo. Per evitare che i suoi beni venissero confiscati decise di suicidarsi, lasciando in eredità i suoi averi alla città di Alba Fucens.

L’anfiteatro fu costruito su di un’area in parte occupata da una domus, si pensa proprio di Quinto Nevio Suturio Macrone. Di questa costruzione sono stati ritrovati alcune pareti affrescate, i cui resti puoi vedere a sinistra dell’ingresso settentrionale.

La struttura dell’anfiteatro di Alba Fucens misura 96 metri per 79, ed ha una forma elissoidale. L’arena interna è di 64 metri per 37 ed è racchiusa da una balaustra di 2,02 metri di altezza.

Durante la visita potrai entrare al suo interno per via dell’ingresso settentrionale, oppure salire sulla sua sommità e guardarlo dall’alto. Purtroppo poco rimane dell’antica gradinata, mentre son ben conservati gli ingressi per i gladiatori e per gli animali. Sono inoltre presenti alcune delle grandi lastre calcaree che componevano le balaustre originarie.

Durante i secoli il terreno inglobò l’anfiteatro di Alba Fucens, creando una piccola depressione nota come “Fossa del Giudizio”. Quando la missione belga aprì le prime trincee nel 1955, iniziarono a tornare alla luce i resti archeologici, totalmente emersi grazie alla Soprintendenza Archeologica nel 1957. I due grandi ingressi (nord e sud) furono immediamente riconoscibili, grazie alla loro struttura e ai grandi blocchi calcarei di forma squadrata in quello nord e poligonale in quello sud. Gli scavi proseguirono nel settore ovest mostrando le gradinate, mentre il settore est era peggio conservato.

Molti elementi non erano più posizionati nel luogo originario, ma erano scivolati verso il basso. Negli anni settanta furono rialzati gli archi di accesso all’anfiteatro, ripristinato il balteo (ovvero la delimitazione in pietra dell’arena) e ricollocati i gradini.

Area archeologica ^

Dall’anfiteatro puoi vedere l’intera area archeologica della città di Alba Fucens, circondata da una possente cinta muraria il cui perimetro raggiunge una lunghezza di 3 chilometri. Lungo queste mura ci sono quattro porte: porta di Massa, porta Sud, porta Massima e porta Fellonica. Oggi l’ingresso all’area archeologica è ad est della città, per via di porta di Massa.

Il centro dell’area archeologica è diviso in isolati, in cui potrai vedere edifici pubblici stretti tra due assi stradali perpendicolari e una strada tangente:

  • via del Miliario, con andamento nord – sud, così chiamata perché qui c’è un miliario romano della via Valeria, con un’iscrizione dell’imperatore Magnenzio;
  • via dei Pilastri, parallela alla via precedente. Questa deve il nome ai pilastri ritrovati che sostenevano un grande portico;
  • via dell’Elefante, che collega le due strade parallele. Il suo nome è legato al ritrovamento di due basi con sopra rappresentato questo animale.

Ecco più in dettaglio l’insieme dei palazzi visibili ad Alba Fucens.

Il Portico, il Foro e il Comizio ^

Una volta entrati nell’area archeologica di Alba Fucens, ti troverai subito a sinistra il portico. Di forma rettangolare e composto da una doppia fila di colonne, mostra ancora alcuni pezzi di queste e le loro basi. Parte del perimetro è definito dalla via dell’Elefante, che separa il portico dalla basilica. Insieme a quest’ultima componeva il “diribitorium“, ovvero il luogo in cui venivano fatte le votazioni.

Proseguendo a nord del portico c’è il foro: uno spazio allungato che costituiva il centro nevralgico della vita amministrativa e politica di tutta Alba Fucens. Al termine del foro, sulla sua destra, c’era il comizio, ovvero il punto in cui durante le adunanze cittadine gli abitanti erano soliti ritrovarsi. Oggi purtroppo non è più visibile.

Tabernae e il Settore Residenziale ^

Tabernae su via del Miliario

Appena varcato l’ingresso, vai subito a destra e imboccherai via del Miliario. Alla tua destra rimane il settore residenziale e delle tabarnae. Le tabarnae erano le antiche botteghe della città e si affacciano sulla via principale, lasciando arretrato il settore con le abitazioni. Appena imboccata la via troverai anche il celebre Miliario, ovvero la colonna spezzata che dà il nome alla strada e che ricorda sia la distanza di 68 miglia da Roma, sia i restauri promossi dall’imperatore Magnenzio nel 352 dopo Cristo.

La Domus ^

Sempre su via del Miliario, verso la fine della strada, sulla destra, c’è la Domus. Questo era un grande edificio i cui scopi sono stati vari e, tra questi, si pensa ci sia stato anche quello di collegium.

Il primo impianto della Domus è del II secolo avanti Cristo, mentre la maggior parte degli attuali resti risalgono a una ricostruzione del I secolo dopo Cristo. Per mezzo di alcuni gradini e di due piccole celle laterali, puoi raggiungere l’atrio. Qui trovi l’impluvium, una piccola depressione nel terreno in cui confluiva l’acqua piovana attraverso delle aperture nel tetto.

Attraverso il tablinum, ovvero la stanza del soggiorno, giungi al peristilium, ovvero il porticato. Questo era sorretto da colonne in mattone rivestite in stucco con capitelli ionici in stile ellenistico. Sul porticato si affacciano diverse stanze, tra cui le cubicula, ovvero le camera da letto, e le triclinia, ovvero le sale da pranzo. Queste sale sono caratterizzate da un pavimento in mosaico bianco e nero che oggi è coperto per essere meglio conservato.

Il Santuario di Ercole ^

Davanti alla Domus, nella parte centrale dei resti di Alba Fucens, c’è un grande spazio a base rettangolare che rappresenta il santuario di Ercole. In realtà questa zona è divisa in due: un piccolo ambiente riservato al culto del dio Ercole e un grande spazio antistante da cui emerge qualche colonna e qualche pietra che definiva la struttura.

All’interno del saccello era presente un baldacchino sorretto da colonne. Qui era conservata la statua monumentale di Ercole seduto a banchetto, oggi spostata nel museo archeologico nazionale di Chieti. Nello spazio davanti al saccello venivano commerciati gli animali e la presenza della statua del dio garantiva serietà nelle contrattazioni. Non a caso il culto di Ercole era connesso con la funzione mercantile ed era considerato il dio protettore degli armenti e dei pastori.

Il Teatro di Alba Fucens ^

Resti archeologici del teatro di Alba Fucens

Oltrepassando lo spiazzo del santuario di Ercole arriverai alla via dei Pilastri. Nel tratto finale c’è il teatro di Alba Fucens, purtroppo poco riconoscibile. Di questo rimane solo una leggera depressione concava nel terreno ottenuta scavando nella roccia. L’area con i gradini riservati agli spettatori era ricavata dalle pendici del colle Pettorino.

Il palco è una struttura rettangolare divisa in due parti nel senso della lunghezza. Quella davanti era dove andavano in scena gli attori, mentre quella posteriore serviva come edificio scenico. Davanti al palco c’erano una serie di pozzi utilizzati per i macchinari di manovra del sipario, movimentato dal basso.

Tabernae – le Botteghe ^

Risalendo via dei Pilastri ti troverai sulla destra un’altra area di tabarnae, ovvero le botteghe di Alba Fucens. Sono una lunga serie di ambienti simili tra loro. Tra le ultime c’è il thermopolium, ovvero un piccolo ristorante dotato di bancone sul fronte, impiegato per esporre le pietanze. Sulla destra una vasca in pietra dotata di tubatura in piombo per il rifornimento dell’acqua.

Al termine delle tabarnae ci sono i pilstrai che sorreggevano l’antico portico.

Le Terme di Alba Fucens ^

Dal lato opposto alle botteghe, su via dei Pilastri si concentrano diversi edifici. Tra questi i più particolari sono le terme. Qui è dove gli abitanti si prendevano cura del loro corpo. Ancora oggi potrai notare le colonnine in mattoni che sorreggono il pavimento creando un’area cava al di sotto. Questa cavità era utilizzata per far circolare l’aria calda, mentre la vicina vasca serviva da piscina.

In tutta l’area delle terme ci sono dei resti di bacini semicircolari rivestiti di lastre di marmo, che servivano da bagni pubblici. Al di sotto vi era la fognatura che permetteva di far scorrere via i liquami.

Il Macellum ^

Macellum e quattro archi

Dopo le terme, e prima della basilica, c’è il macellum. Qui veniva commerciato il grano, la carne e tutti i generi di prima necessità. Le botteghe qui presenti erano inizialmente disposte intorno a uno spazio centrale quadrato e suddivise quattro per lato. Durante i primi decenni del II secolo dopo Cristo, lo spazio fu risistemato creando le botteghe in mattone e distribuendole a raggio intorno alla piazza centrale.

Sul fondo del macellum ci sono quattro grandi archi, resi inacessibili durante la revisione dello spazio del II secolo.

La basilica di Alba Fucens ^

Basilica di Alba Fucens - Resti archeologici

Della basilica di Alba Fucens rimane poco. Questo spazio è quello definito dalle tre vie: del Miliario, dei Pilastri e dell’Elefante. Le sue dimensioni erano piuttosto ampie e il palazzo era utilizzato per amministrare la giustizia cittadina. Inoltre, nelle giornate piovose o più fredde, al suo interno erano ospitate le attività del foro.

Sul fondo era dotata di un podio rialzato, dove probabilmente sedevano i magistrati. Gli interni erano invece divisi in tre navate suddivise da due file di colonne e, di alcune di queste, sono presenti ancora le basi. Sul lato lungo le mura a secco sono interrotte da tre ingressi.

Il castello Orsini di Albe ^

In epoca medioevale fu ricostruito un borgo sulla vicina collina di San Nicola. Questo portava il nome di Albe e rappresentò un feudo degli Orsini i quali decisero nel XIV secolo di erigere un castello. In realtà in questa posizione era già presente un castello, costruito dai precedenti signori di Albe. Nel 1268 Carlo I d’Angiò, re di Sicilia, vincendo la battaglia di Tagliacozzo, lo fece abbattere. Gli Orsini costruirono poi quello attuale nel 1372.

Il castello Orsini di Albe dominava il prosciugato lago di Fucino e insieme con la sua cittadella rappresentò il capoluogo della contea di Albe.

L’intero paese fu abbandonato in seguito al terremoto del 1915, che causò gravi danni alla città e al castello. Il paese fu poi ricostruito più in basso, alle pendici del colle e a pochissima distanza dagli scavi di Alba Fucens.

Castello Orsini sul colle di San Nicola - Alba Fucens

Il castello di Albe ha una base rettangolare. Le mura collegavano tra loro quattro torri, di cui solo una è rimasta in piedi dopo il sisma del 1915. Proprio questa, però, ha dato indicazioni circa una revisione cinquecentesca del castello. A questa risalgono le tipiche merlature. Agli altri angoli del castello potrai vedere i resti di torrioni circolari a scarpa e di una torre quadrangolare. Potrai invece accedere all’interno del castello per mezzo di un arco a sesto acuto.

Nonostante le condizioni di rudere, durante la seconda guerra mondiale fu impiegato dall’esercito nazista come quartier generale locale.

Biglietti per Alba Fucens ^

L’area archeologica di Alba Fucens è aperta tutti i giorni dell’anno dall’alba al tramonto e l’ingresso è gratuito. Subito prima degli scavi è disponibile un piccolo parcheggio sul quale si affaccia l’ufficio delle informazioni turistiche, in cui puoi ritirare una mappa con la breve guida agli scavi.

Foto di Alba Fucens ^

Ecco alcune foto della bellissima area archeolgica di Alba Fucens.

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Alba Fucens - Le Rovine Archeologiche d'AbruzzoScopri come organizzare la visita e cosa vedere ad Alba Fucens. L'area archeologica famosa per l'anfiteatro e l'antica città romana.https://www.lorenzotaccioli.it/alba-fucens-rovine-archeologiche-d-abruzzo/
Lorenzo Taccioli