Aqua Aura – Paesaggi Curvi a Ferrara

Turbolent Mirror - Occhio in lago Ghiacciato - Stampa su Carta Cotone di Aqua Aura

La Mostra Paesaggi Curvi

Dal 16 marzo al 5 maggio 2019 a Ferrara è in scena la mostra Paesaggi Curvi di Aqua Aura.

La mostra è dislocata su due location: alla Palazzina Marfisa d’Este e, fino al 16 aprile, una parte alla Sinagoga Grande della Scola Italiana che per la prima volta ospita una mostra di arte contemporanea.

La mostra Paesaggi Curvi è realizzata in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica e la Comunità Ebraica di Ferrara e, inoltre, è patrocinata dalla Regione Emilia Romagna, dal comune di Ferrara e dal Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.

In Paesaggi Curvi viene esposta un’accurata selezione delle opere di Aqua Aura che hanno come base sempre il paesaggio, ma che prendono vita attraverso l’impiego di diversi materiali e tecnologie per lo più contemporanee, come fotografie, video proiezioni, animazioni 3D, sculture, video proiettati su sculture e prototipazione computerizzata.

The Cages - Paesaggi Curvi di Aqua Aura alla Palazzina Marfisa d'Este a Ferrara

Con Paesaggi Curvi si ha la possibilità di conoscere meglio l’artista e focalizzare lo sguardo sulle sue ricerche circa il paesaggio come generatore di significati. Le opere in mostra vanno dal 2013 fino ai pezzi più recenti di quest’anno.

La parte della palazzina Marfisa d’Este è allestita all’interno delle sale della villa, unendo così la poetica di Aqua Aura a quella di ambienti storici, riccamente decorati.

Le opere di Paesaggi Curvi sono allestite secondo una logica concettuale e non temporale. Mentre all’interno della Singagoga è presente solo il video Millenial Tears (in anteprima mondiale), nella Palazzina Marfisa d’Este sono diverse le opere che si possono vedere, tra queste:

Museum Highlights, sviluppata tra il 2018 e il 2019, è un enorme blocco di ghiaccio in scioglimento, ripreso in un’immagine all’interno di uno spazio museale.

Museum Highlight - Aqua Aura a Ferrara

In Paesaggi Curvi sono presente anche delle opere estratte da Scintillation, una serie di grandi immagini create in digitali che riprendono paesaggi freddi e naturali, installati su grandi lightbox inclinati per agevolare la fruizione da parte dello spettatore.

Scintillation - Lightbox di Aqua Aura
Turbolent Mirror - Occhio in lago Ghiacciato - Stampa su Carta Cotone di Aqua Aura

Turbolent Mirror del 2017 è una grande stampa su carta cotone, appoggiata su di un tavolo riflettente in cui un occhio gigante si solleva dal lago all’interno di un paesaggio innevato e invernale caratterizzato dai colori del tramonto.

La mostra Paesaggi Curvi continua con Shelters: on the very nature of light, in cui tre blocchi di alabastro sono posizionati su piedistalli di legno. All’interno dell’alabastro girano tre video della durata di 19 minuti che, attraverso l’ausilio di una colonna sonora, ripercorrono fenomeni naturali come tempeste e aurore.

Shelters on the very nature of light - Blocchi di Alabastro di Aqua Aura - Paesaggi Curvi alla Palazzina Marfisa d'Este

Nella sala successiva sono presenti altri tre blocchi, in fila, chiamati The Cages, che rappresentano tre iceberg, all’interno dei quali sono imprigionate un numero sempre crescente di farfalle, che volano come intrappolate all’interno dell’iceberg. Il tutto è accompagnato dal suono del loro battito di ali che, di tanto in tanto, viene accompagnato da un altro suono sordo che rappresenta il momento in cui una di queste si schianta rovinosamente sulla superficie dell’iceberg.

The Cages - Video Scultura di Aqua Aura con Battito di Farfalle

La mostra Paesaggi Curvi termina con la sala in cui viene proiettato Where the Lost Things Are, un graphic video di 32 minuti creato a cavallo tra il 2018 e il 2019 che mostra grossi blocchi di ghiaccio, contenenti le luci dell’aurora boreale, che si muovono tra spazi abbandonati che sembrano essere alluvionati e altri paesaggi di fantasia ricreati da Aqua Aura.

Graphic Video Where the Lost Things Are - Aqua Aura a Ferrara - Paesaggi Curvi

Chi è Aqua Aura

Aqua Aura è lo pseudonimo di un’artista lombardo, nato a Vimercate che, dopo essersi diplomato al liceo artistico, approfondisce gli studi laureandosi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Dopo una pausa dal circuito artistico contemporaneo ci si riavvicina nel 2009, quando comincia il “progetto” Aqua Aura.

In questi anni l’artista ha continuato a viaggiare per il mondo, in un’ottica di formazione continua attraverso la fruizione di musei, laboratori di ricerca e influenza da parte di grandi paesaggi naturali. All’interno delle sue opere, come quelle della mostra Paesaggi Curvi, Aqua Aura inserisce diverse materie: dalla fisica astronomica a quella delle particelle, dalla biogenetica alla filosofia passando per la psicologia della percezione.

Importante, per l’influenza naturale delle sue opere, è sapere che prima di stabilirsi in pianta stabile a Milano, si è diviso tra questa città e la seconda città dell’Islanda, Akureyri, animata da un’interessante spirito universitario e vicina a stupefacenti spettacoli naturali.

Negli ultimi anni i lavori artistici di Aqua Aura si sono mossi nella direzione della fotografia e dell’arte digitale, creando video o animando superfici che lui stesso plasma, attraverso colonne sonore e video proiettati sulle stesse.

Aqua Aura ha esposto i suoi lavori in diversi musei e gallerie internazionali in tutta Europa e negli ultimi anni si è sempre più avvicinato alle animazioni, attraverso cortometraggi, docufilm, videoarte e video sculture.

Il nome di Aqua Aura è stato scelto dall’artista per differenziare il suo percorso attuale rispetto a quello degli anni novanta, e si riferisce a una mutazione alchemica, in particolare a un cristallo di rocca che infuso nell’oro ne acquisisce il riflesso e il suono.

Palazzina Marfisa d’Este

La mostra Paesaggi Curvi di Aqua Aura è allestita per la quasi totalità dei pezzi all’interno della palazzina Marfisa d’Este di Ferrara. Una bella location portata naturalmente per l’arte.

La costruzione di questa palazzina è stata voluta da Francesco d’Este, figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia che, nonostante gli fosse stata assegnata villa Schifanoia come residenza, non rinunciò a costruire una seconda residenza estiva a poche centinaia di metri dalla prima residenza.

L’edificio occupava uno spazio sull’allora strada della Giudecca appena costruita, ed era costituito da una serie servizi, loggiati e padiglioni che sorgevano tutto intorno. Alla morte di Francesco, la palazzina passò alla figlia Marfisa, che visse qui fino alla sua morte avvenuta nel 1608. La cittadinanza era molto legata a Marfisa, che la descrive come una bellissima donna, con tantissimi spasimanti. Da qui nasce la leggenda secondo la quale ogni notte il suo fantasma è inseguito da un corteo di amanti, dai quali si riesce a sottrarre uccidendoli in trabocchetti e pozzi a rasoio presenti nella sua dimora.

Marfisa d’Este era una donna profonda, amante della cultura e dell’arte, tanto che ospitò all’interno della Palazzina Marfisa d’Este anche il poeta Torquoato Tasso, all’epoca rifiutato dalla corte ducale.

Nel corso dei secoli molte delle strutture annesse alla palazzina sparirono e così rimane solo un edificio a un piano, con una facciata severa ma elegante, divisa in quattro da lesene in cotto e decorata da dodici finestre e un grande portale in marmo. Palazzina Marfisa d’Este rimase abbandonata per diverso tempo, fino a quando nel 1938 non venne reinaugurata dopo un sostanziale restauro che mirò a creare una casa museo che conserva ancora i dipinti originali nei soffitti di molte sale della palazzina, i cui autori appartenevano alla bottega dei Filippi.

La mostra Paesaggi Curvi segue le sale della Palazzina Marfisa d’Este, che si snoda attraverso:

  • la sala delle imprese, il cui soffitto è riccamente decorato con amorini, fiori, divinità e scene mitologiche, passando per le imprese araldiche di Francesco d’Este;
  • la loggetta dei ritratti, che funge da via di comunicazione tra stanze interne e il giardino su cui si apre un loggiato a tre archi. Qui i decori rappresentano delle divinità propiziatrici a favore delle bambine ritratta in due ovali, ovvero le figlie di Francesco d’Este: Marfisa e Bradamante;
  • la sala di Fetonte, in cui si trova un elegante lavabo della fine del XV secolo;
  • la sala dei Banchetti, il cui soffitto è decorato da scene mitologiche incorniciate da festoni vegetali;
  • lo studiolo, ovvero una piccola sala decorata da mobili toscani del XVI secolo;
  • la sala Grande, il cui soffitto ha un complicato decoro che termina nel riquadro centrale con una girandola di amorini e un piccolo padiglione a disco;
  • la sala del Camino, nel cui centro di una parete si trova un grande camino costruito nella prima metà del XVI secolo;
  • la saletta degli Armadi, così chiamata per via della presenza di due imponenti armadi veneti in noce, scolpiti agli inizi del XVI secolo.
Giardino della Palazzina Marfisa d'Este - Ferrara
Loggia degli Aranci nel giardino della Palazzina Marfisa d'Este - Ferrara

Esternamente invece è ancora presente una piccola parte del grandissimo giardino che caratterizzava la Palazzina di Marfisa d’Este. Ancora oggi si può vedere la bella Loggia degli Aranci, costruita tra il 1560 e il 1570. Si tratta sostanzialmente di un porticato con la volta riccamente decorata da tralci di vite, uccellini e animali e veniva utilizzata come serra per le piante o come location per spettacoli.

Direttamente collegata alla loggia degli aranci è l’antiloggia, caratterizzata da un soffitto con amorini musicanti che dà accesso alla Sala della Grotta, oggi chiusa al pubblico se non per conferenze. Quest’ultima sala è dotata di una particolare acustica, che la rendeva ottimale per l’utilizzo originario di sala da musica.

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Aqua Aura - Paesaggi Curvi a FerraraImmagini, video e installazioni di Paesaggi Curvi, la mostra allestita dentro la Palazzina Marfisa d'Este. Scopri chi è Aqua Aura e la location ferraresehttps://www.lorenzotaccioli.it/aqua-aura-paesaggi-curvi-a-ferrara/
Lorenzo Taccioli