Un altro dei monumenti da non perdere in una visita a Milano è l’Arco della Pace, dedicato alla pace tra le nazioni europee.
L’arco della pace di Milano è un monumento ottocentesco, edificato in seguito al successo riscosso da alcuni archi temporanei precedentemente costruiti. Si trova in piazza Sempione, dove si accompagna a due edifici sui lati che rappresentano i caselli daziari dell’arco, in funzione quando questa piazza rappresentava un varco del centro storico.
L’arco della Pace di Milano è nel centro di Milano e si trova a breve distanza dal castello sforzesco, dal quale è separato per via di parco Sempione.
Questo monumento è su uno dei lati del parco, tanto che la piazza nella quale sorge si chiama proprio piazza Sempione. L’arco e la sua piazza sono diventati un punto di riferimento per i milanesi, che spesso si danno appuntamento qui per procedere verso i luoghi vicini o, semplicemente, per sedersi nelle scalinate sul perimetro della piazza e passare qui qualche ora.
Per arrivare all’arco della Pace dal centro di Milano si possono utilizzare diversi mezzi pubblici. Nelle strettissime vicinanze dell’arco arrivano i tram numero 1 e 10. Il numero 1 è una linea storica, dotata di tram degli anni ’20 dello scorso secolo.
Se invece preferite muovervi in metropolitana, le fermate disponibili implicano tutte l’attraversamento del parco Sempione.
Le fermate metropolitane più vicine sono:
Dal duomo di Milano si prende il tram 1 in piazza Cordusio, oppure la metropolitana M1, invece da centrale conviene prendere la linea metropolitana M2.
La distanza dal castello è invece di appena 800 metri, che scendono ulteriormente se si decide di attraversare il parco Sempione.
L’arco della pace è una struttura in marmo di 24 metri di larghezza per 25 metri di altezza, sormontata da una scultura in bronzo di 10 cavalli al galoppo. Questa statua richiese circa sette anni di lavoro e vennero posizionate su tutta la parte superiore dell’arco: quattro ai lati e sei al centro a trainare una figura femminile che rappresenta la Pace.
Inizialmente i cavalli erano stati pensati ruotati di 180 gradi rispetto al loro attuale orientamento, ma quando la città passò in mano agli austriaci, vennero cambiati di posizione come segno di smacco verso gli avversari. Oggi infatti i cavalli ‘mostrano il sedere’ in direzione della Francia. Nonostante vedendole da sotto non sembrano così grandi, le statue raggiungono i 4 metri di altezza e un peso di oltre 10 tonnellate.
L’arco della pace è una struttura a tre fornici sostenute da quattro colonne colossali scanalate. L’arcata maggiore raggiunge un’altezza di oltre 14 metri.
L’intera struttura è in granito di Baveno, rivestita in pietra di Crevola d’Ossola, progettata in stile neoclassico rifacendosi ai canoni del XVIII secolo. Tutta la superficie è riccamente decorata, per lo più attraverso bassorilievi. Sopra alla trabeazione, ad esempio, sono rappresentati i quattro fiumi principali che scorrono tra Lombardia e Veneto (il Po, il Ticino, l’Adige e il Tagliamento). Sui due lati più larghi dell’arco della pace è possibile leggere anche due scritte che ricordano i fatti storici che lo videro protagonista: l’entrata in città di Napoleone III e Vittorio Emanuele II nel 1859, che sostituirono le precedenti commemorazioni della vittoria della battaglia di Jena (in Germania) vinta dai francesi nel 1806.
Quello visibile oggi in piazza Sempione non è il primo arco costruito in città. Un primo arco, costruito in legno, gesso e tela, venne installato nel 1806 ed era una struttura temporanea che celebrava l’arrivo in città dei viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais e Augusta di Baviera. Quest’arco sorgeva sull’attuale Corso Venezia, allora chiamato Corso di Porta Orientale.
L’arco richiamò tantissimi visitatori curiosi, sia milanesi che anche da fuori città e, visto il successo inaspettato per questo monumento provvisorio, il comune, nello stesso anno, decise di costruirne uno nuovo in marmo.
Venne identificata piazza d’armi, dietro al castello sforzesco, come sede del nuovo arco e la sua progettazione, come quella del precedente arco, venne affidata al marchese Luigi Cagnola. Questo venne pensato come “arco della Vittoria”, per festeggiare la vittoria francese nella battaglia di Jena del 1806 in cui l’armata francese di Napoleone sconfisse l’esercito prussiano.
Agli inizi del 1807 cominciarono i lavori di realizzazione, che nonostante il veloce ritmo con il quale proseguivano, vennero abbandonati ai due terzi dell’opera per la caduta del regno italico.
Il progetto dell’arco rimase silente per qualche anno, fino a quando nel 1826 l’imperatore Francesco I d’Austria non decise di riprenderlo in mano e dare il via alla costruzione dell’Arco della Pace. I lavori furono più lunghi rispetto a quelli di inizio secolo e, quando nel 1833 morì il Cagnola, il progetto passò nelle mani di Carlo Giuseppe Londonio che lo portò a termine cinque anni più tardi.
L’arco della Pace venne costruito in piazza Sempione, vicino alla posizione in cui si trovavano anticamente le porte romane (Porta Giovia) e la precedente porta medioevale. L’arco della Pace rappresenta la prima delle nuove cinque porte più recenti di Milano (porta Sempione, Barriera Principe Umberto, Porta Genova, Porta Volta e Porta Monforte) e trovò posto lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti.
Alla cerimonia di inaugurazione dell’arco della Pace di Milano partecipò anche Ferdinando I (imperatore d’Austria e re del Regno Lombardo-Veneto).
Lo stesso arco, qualche anno più tardi (1859) venne attraversato da Vittorio Emanuele II e Napoleone III per festeggiare il rientro in città come vincitori dalla battaglia di Magenta.
L’arco della Pace di Milano non venne più modificato nell’aspetto, ma vennero solamente sostituite le targhe poste sulla sommità degli archi.