Dopo aver visitato il centro storico di Fontaine-de-Vaucluse, immerso nella natura della Provenza, ci dirigiamo verso la città più grande di tutta questa regione del sud della Francia: Avignone.
Tutti conoscono Avignone, se non per la famosa canzone che ha come soggetto il suo ponte ormai monco, almeno per il titolo di “città dei papi“, per via della sua storia e dell’enorme palazzo dei papi che caratterizza il centro storico. Non a caso, durante il primo Medioevo, Avignone fu la capitale della chiesa cattolica.
Se siete capitati in Provenza nella stagione della fioritura della lavanda, è molto probabile che arriviate ad Avignone durante il suo grande festival teatrale, che dura quasi un mese e che occupa l’intero centro storico, invadendolo letteralmente.
Cosa Vedere ad Avignone in un Giorno
Palazzo dei Papi
Vieux Palais
Palais Neuf
Visitare il Palazzo dei Papi di Avignone – Informazioni Utili
Notre Dame – Duomo di Avignone
Musée du Petit Palais
Parco Rocher des Doms
Il Ponte di Saint-Bénezet o Ponte d’Avignone
La leggenda del Ponte di Saint-Bénezet
Place de l’Horloge
Place Pie e la Torre di Saint Jean
Palais du Roure
Chiesa di Saint Didier
Chiesa dei Celestini
Chiesa Saint Martial
Musée Lapidaire
Basilica di San Pietro d’Avignone
La Storia di Avignone in Breve
Festival d’Avignon
Dove Parcheggiare ad Avignone e Come Muoversi
Dove dormire ad Avignone
Mappa dell’itinerario di Avignone
Avignone, nonostante sia la città principale della Provenza, è visitabile in una giornata. Ovviamente bisogna selezionare le attrazioni da visitare, ma se non intendete perdervi nei tanti musei un giorno vi dà la possibilità di conoscere il centro storico, le sue chiese, ed accedere al Palazzo dei Papi e al Ponte d’Avignone.
Il centro storico di Avignone è avvolto dalle basse mura medievali, in buona parte ancora in piedi. La parte nord occidentale della città è chiusa dal corso del fiume Rodano e proprio in riva al fiume, a pochi passi da place de l’Horloge, si concentrano il maggior numero di monumenti cittadini.
Avignone è divenuta la città dei papi grazie a una scaltrezza del re Filippo il Bello che, nel 1309, invitò il papa Clemente V in Provenza, sostenendo di volerlo proteggere dall’anarchia crescente che si respirava a Roma. Il reale motivo era quello di controllare il potere pontificio, stringendo un’alleanza con chi ne era al vertice. Diversi papa a seguire si insediarono ad Avignone: Giovanni XXII e Benedetto XII, mentre nel 1378 papa Gregorio tornò a Roma. Alla sua morte, però, i cardinali dissidenti di Avignone elessero un loro papa, dando vita a una lotta interna per l’amministrazione dei beni della Chiesa, che si protrasse fino al 1409, quando l’antipapa Benedetto XIII scappò da Avignone per andare in esilio volontario a Valencia.
Il palazzo dei Papi si trova in place du Palais ed è veramente mastodontico. Arrivati in piazza non si può che rimanere a bocca aperta vedendone le generose dimensioni, che si allungano fino alla chiesa di Notre Dame, il duomo di Avignone. Le sue dimensioni, così come la fattura, mostra l’obiettivo iniziale per il quale il palazzo dei papi venne eretto: doveva essere una fortezza. Le merlature che decorano la parte più alta e le diverse chiuse, venivano infatti impiegate per versare olio bollente sui nemici e le torri appuntite che decorano l’ingresso venivano utilizzate per sorvegliare l’area circostante.
Il palazzo dei Papi sorge sul vecchio palazzo vescovile e venne fatto costruire dal papa Benedetto XII. In realtà il palazzo, il cui interni sono abbastanza spogli, è composto da più strutture e tantissime sale, ognuna adibita a scopi differenti.
La visita parte dall’originario Vieux Palais, costruito a partire dal 1335. Per raggiungerlo si passa dal cortile interno dove, durante il festival d’Avignone, viene allestito un grande palco per gli spettacoli.
Al piano terra, dopo un secondo chiostro conosciuto come giardini papali, si arriva alla Tesoreria, suddivisa su più piani. Questa è la stanza dove venivano amministrati i beni della chiesa e, più si scende a livelli inferiori, più gli affari si fanno scottanti e vengono manipolati i soldi e i beni preziosi. Nella parte più protetta è presente anche una stanza con alcune pietre del pavimento mobili, sotto le quali venivano nascosti i valori.
Ci troviamo all’interno della Torre del Papa, conosciuta anche come Torre degli Angeli, e qui è presente anche la Chambre du Camérier, ovvero la stanza del camerlengo. Al fianco di questa sala si trova il guardaroba papale, ovvero la stanza nella quale il papa era usuale prepararsi e vestirti per accogliere i visitatori.
Salendo di un piano, passando per il porticato che si affaccia sul chiostro interno, si accede alla cucina con al centro un camino a forma ottagonale. Sullo stesso piano è presente il Grand Tinel, ovvero la grandissima sala da pranzo utilizzata anche come sala per il conclave, dove i vescovi venivano rinchiusi per l’elezione del nuovo papa. Nel 1413 questa sala andò a fuoco e per molto tempo fu nota anche come Stanza Bruciata.
A dispetto del nome, l’area occupata da Palais Neuf del palazzo dei papi, venne costruita dal papa Clemente V quasi nello stesso periodo del Vieux Palais. Qui i decori interni sono più frequenti e non a caso si tratta anche dell’area nella quale vengono conservate il maggior numero di opere e oggetti rivenuti nel palazzo.
In Palais Neuf è presente la camera da letto e lo studio del papa (Chambre du Cerf). In questa stanza, non fotografabile, le pareti sono decorate con motivi a foglie di quercia e di vite, mentre nello studio sono presenti scene affrescate di caccia e di pesca.
Successivamente a questa stanza si accede, attraverso delle brevi scalinate, all’enorme Grande Chapelle, o Chapelle Clementine, una sala lunga ben 52 metri e originariamente ricoperta di arazzi e tappeti. Attualmente in questa area sono esposte teche e tombe dei papi. Al piano inferiore la sala Grande Audience ricalca le stesse dimensioni, ma è mantenuta attualmente vuota.
Dalla Grande Chapelle si accede infine al tetto del Palais des Papes, dove un camminatoio e un piccolo bar regalano bellissimi scorci sul cortile interno, ma anche su tutta la città di Avignone.
Si possono visitare tutte le sale del grande palazzo dei Papi, e la visita dura un’ora abbondante. In biglietteria veniamo muniti di audioguida collegata a un tablet che permette di fare una visita alternativa, mostrando anche le immagini di come si presentavano inizialmente le sale. Grazie a una tecnologia che sfrutta la geolocalizzazione si può essere guidati alla scoperta del palazzo, ma è anche attivo un controllo che vieta ai turisti di tornare indietro lungo il percorso di visita, altrimenti il tablet inizia a emettere un suono assordante.
Il palazzo è aperto tutti i giorni dell’anno e gli orari variano a seconda della stagione: l’apertura cambia dalle 9.00 alle 9.30 e la chiusura dalle 17.45 alle 20.30 di agosto. Il costo del biglietto, acquistabile direttamente in loco, è di 12 € o di 14,50 € se acquistato in combinato con il ponte di Avignone.
Praticamente adiacente al palazzo dei Papi si trova il duomo di Avignone, titolato a Notre Dame, come la grande cattedrale di Parigi. La sua alta facciata è molto lineare e pulita, in stile romanico provenzale.
Notre Dame venne costruita nel XII secolo e durante i secoli ha subito diversi rimaneggiamenti, buona parte dei quali per ingrandirne le dimensioni. In questa posizione era originariamente presente una chiesa paleocristiana che ha lasciato spazio all’unica navata del duomo di Avignone. Nel tempo alla navata centrale è stata affiancata una seconda navata laterale, a sinistra, mentre a destra sono sorte una serie di cappelle.
All’inizio del XV secolo crollò il campanile originario, così in circa vent’anni, ne venne eretto uno nuovo, ovvero l’attuale. Questo campanile rappresenta anche la facciata esterna della chiesa ed è dotato di un gigantesco carillon a 35 campane. Sulla sommità del campanile si trova la statua di una Madonna, quasi a ricordare che la chiesa è a lei dedicata.
All’interno di Notre Dame la struttura è divisa su quattro campate coperte da volte a botte. Qui riposa anche il corpo di papa Giovanni XXII e con lui sono sepolti diversi oggetti di valore tra cui vasi sacri e ornamenti liturgici. Tra gli strumenti conservati all’interno della chiesa si trova il grandioso organo dalla cassa dorata risalente all’ottocento.
Una curiosità è che la chiesa, simbolo di carità cristiana, è stata utilizzata come prigione durante la rivoluzione francese. Dal 1995 Notre Dame è stata inserita nei bene patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.
A chiudere un lato di place du Palais des Papes si trova il Musée du Petit Palais, o museo del piccolo palazzo. Se amate l’arte classica non potete fare a meno di visitarlo: al suo interno si trovano tantissimi quadri e sculture eseguite tra il Duecento e il Quattrocento, per la maggior parte da artisti provenienti dall’Italia settentrionale. Ciò che si nota nel percorso di visita è l’introduzione della prospettiva nell’arte: rispetto al periodo precedente nel quale le dimensioni dei soggetti dipinti dipendevano dalla loro importanza sociale, si è passati a un dimensionamento coerente con la posizione occupato all’interno del quadro.
Il museo è stato aperto nel 1976, all’interno del palazzo conosciuto come “Petit Palais” per essere distinto dal grande palazzo dei papi. Originariamente il palazzo venne costruito nel XIV secolo e venne impiegato come sede episcopale. A causa della guerra di inizio quattrocento, però, la struttura subì diversi problemi e così venne ristrutturato all’inizio del XVI secolo, prendendo l’aspetto attuale.
Tra il musée du Petit Palais e la chiesa di Notre Dame, si trova il parco Rocher des Doms, arroccato su di una collina. Si tratta di un grande parco, senza particolari vezzi. Da qui si gode di un’ottima vista sul fiume Rodano, sul ponte d’Avignone e su parte del centro storico.
Dal parco Rocher des Doms si può apprezzare anche la cittadina sulla sponda opposta del fiume: Villeneuve. Noi lo raggiungiamo per fare una sosta dalla visita della città, durante il caldo del mese di luglio, ma se avete poco tempo da dedicare ad Avignone potete tranquillamente passare oltre e saltare la visita.
Terminata la sosta al parco Rocher des Doms ripartiamo con la visita della città. Ci dirigiamo verso il secondo simbolo di Avignone, dopo il palazzo dei papi: il ponte di Saint-Bénezet, conosciuto anche semplicemente con il nome di ponte d’Avignone.
II ponte d’Avignone si trova sul fiume Rodano proprio davanti alla città di Villeneuve, verso la quale si protende. In realtà originariamente portava proprio dalla parte opposta del fiume, ma la notevole forza dell’acqua, durante gli anni l’ha più volte travolto lasciandolo monco.
Il ponte si Saint-Bénezet venne costruito nel XII secolo e la sua lunghezza era di ben 900 metri. La sua forma un po’ curva era una via di comunicazione fondamentale, in quanto presentava l’unico ponte sul fiume Rodano che collegava Lione al Mediterraneo. Nei secoli portò grande ricchezza alla città di Avignone, che iniziò a sfruttarlo chiedendo un pedaggio a chiunque volesse attraversarlo. Originariamente era composto da 22 arcate, ma a causa dell’ennesima alluvione del 1668 ne rimangono solo 4.
L’impeto del fiume aveva più volte danneggiato la struttura del ponte che, però, veniva prontamente ripristinata fino a quando la testardaggine dell’uomo non si è arresa alla forza della natura.
Il ponte d’Avignone si può visitare con un biglietto del costo di circa 5€. Nella visita, della durata di circa un’ora, è compresa un’audioguida che ci accompagna lungo il tragitto sul ponte e nelle sale dove si trovano video e materiali informativi sull’origine e la storia del ponte.
Il Ponte d’Avignone è talmente famoso in Francia, da essere al centro di un noto motivo, che recita “Sur le pont d’Avignon l’on y danse, l’on y danse…”. Nonostante questa canzoncina esista da cinque secoli, l’aria che lo accompagna risale a un’operetta dell’ottocento.
L’origine del ponte è al centro di una leggenda, su cui si fonda anche il nome stesso di Ponte di Saint-Bénezet: Bénezet (o Benedetto) era un giovane che arrivò in città dicendo che Dio gli aveva dato il compito di costruire il ponte sul fiume Rodano per dare prosperità alla città. Il giovane venne deriso e fu data poca credibilità alle sue parole. L’insistenza di Bénezet portò però ad una sfida: se avesse posato lui la prima enorme pietra per la costruzione del ponte, allora si sarebbe fatto. Incredibilmente il giovane riuscì a sposare un grosso masso e la cittadinanza, incredula, si convinse che Bénezet fosse stato aiutato da Dio. Venne quindi costruito il ponte, all’interno del quale si trova una piccola cappella dove ha trovato riposo il corpo del giovane.
Place de l’Horloge si può considerare a tutti gli effetti la piazza principale di Avignone. Si tratta di una piazza lunga sulla quale si affacciano numerosi bar e cafè, dove poter fare una sosta durante la visita della città.
Il suo nome è dovuto al grande orologio che si trova sopra il grande municipio (Hotel de Ville) e che è però difficilmente visibile dall’interno della piazza. Una delle posizioni migliori da cui guardare la torre dell’orologio è proprio dai camminamenti vicini al tetto di palazzo dei Papi.
Al fianco del municipio si trova il teatro dell’Opéra. Quest’edificio, inizialmente noto come Teatro Municipale, venne costruito nel XIX secolo e presenta una grande facciata in stile greco-romano, dotata di due colonnati sovrapposti. A causa di un incendio il teatro dell’Opéra venne ristrutturato già nel 1846 e 1847 ed è attualmente sottoposto a una nuova ristrutturazione.
Durante la nostra visita, in pieno festival d’Avignone, la piazza è presa d’assalto da poster dei vari spettacoli teatrali, così come il resto del centro storico. Fortunatamente rimane abbastanza indenne da questa pratica di affissioni selvagge la piazza del palazzo dei papi.
Un’altra importante piazza di Avignone è quella in cui arriviamo attraverso la navetta che ci porta in centro dal parcheggio in cui abbiamo lasciato l’automobile: Place Pie. Questa piazza è letteralmente presa d’assalto dalle affissioni degli spettacoli teatrali, soprattutto per via dei numerosi ristorantini dove le persone sono abituali fermarsi a mangiare qualcosa per il pranzo.
Su Place Pie si affaccia anche il mercato, all’interno di un edificio ricoperto di vegetazione e nel quale si trovano le specialità gastronomiche provenzali e francesi. Essendo ormai ora di pranzo ci immergiamo in questo mondo caotico e conquistiamo un po’ di prelibatezze tipiche. Il mercato è aperto tutte le mattine ad esclusione del lunedì. La vegetazione che copre il palazzo è nota con il nome di mur végétal per le sue dimensioni generose: 30 metri di larghezza per quasi 12 di altezza.
Sulla piazza si affacciano anche un paio di chiese: la chiesa rinascimentale di Saint-Pierre e la Chapelle Sainte-Claire, dove il poeta Francesco Petrarca conobbe per la prima volta l’amata Laura.
Al centro di Place Pie si trova invece la Torre di Saint Jean, una volta a cinque piani, oggi di quattro piani. La torre venne costruita durante il XVI secolo per la confraternita di San Giovanni di Gerusalemme. Inizialmente questa torre separava la piazza dal quartiere ebraico, ma già durante il XIX secolo gli edifici della confraternita confinanti con la torre erano stati abbattuti. La torre è invece stata rinforzata e dotata di un orologio installata sulla sua facciata.
A poca distanza da place de l’Horloge, in rue Collége du Roure, si trova Palais du Roure, risalente al XV secolo. Costruita per una famiglia di banchieri fiorentina, quest’abitazione è stata trasformata in un centro culturale. Se non siete particolarmente affascinati da dipinti e mobili antichi potete evitare l’acquisto del biglietto di ingresso e limitarvi, come abbiamo fatto noi, a guadare il suggestivo ingresso e il cortile di questo palazzo d’epoca.
La chiesa di Saint Didier è un’altra chiesa in stile gotico di Avignone. Si trova nel pieno centro cittadino, nell’omonima piazza Saint-Didier.
Anche questa chiesa ha una lunga storia: risale infatti alla metà del XIV secolo ed è stata costruita su di una precedente costruzione del VII secolo. Lo stile con il quale venne edificata è il gotico avignonese, di cui rappresenta l’emblema massimo in città.
La sua costruzione è stata voluta dal cardinale di Deaux, che per omaggiare la presenza dei papi in città, dispose che con la sua eredità si sarebbe dovuto edificare una chiesa e così papa Innocenzo VI si occupò di far rispettare le volontà del generoso cardinale.
Stiamo attraversando l’intero centro storico di Avignone e arriviamo nei dintorni di Place des Corps Saints: tanti tavolini di bar occupano il piccolo spiazzo. Sullo sfondo un’enorme chiesa: la chiesa dei Celestini o Eglise des Célestins. Attualmente questa grande struttura versa in stato di abbandono e durante il festival d’Avignone è visitabile perché allestita con alcuni video.
Gli interni sono totalmente sgombri ed è assente anche la pavimentazione, rimpiazzata con della sabbia. La chiesa venne costruita alla fine del XIV secolo su iniziativa dell’antipapa Clemente VII e del re Carlo VI.
La nascita di questa chiesa è molto particolare: il cardinale Pierre di Lussemburgo, già in odore di santità ancora in vita, chiese di essere sepolto a terra nel cimitero dei poveri quando sarebbe arrivata la sua morte. Quando la sua richiesta venne esaudita i pellegrini cominciarono a visitare la tomba e sembra si verificassero diversi miracoli. La tomba, nel 1389, venne coperta da una struttura in legno che divenne presto un piccolo luogo di culto. L’antipapa Clemente VII fece allora costruire un convento su di quella struttura e chiamò l’ordine italiano dei Celestini a tal fine.
Questo prestigio valse alla chiesa dei Celestini tantissime donazioni, che la renderono davvero prosperosa. All’interno della chiesa furono deposte molte spoglie celebri, tra cui quelle di Saint Bénezet una volta che furono rimosse dal ponte d’Avignone.
Durante la rivoluzione francese e nei secoli successivi, questi spazi furono impiegati per diversi scopi: da una caserma a un penitenziario. Attualmente chi visita la chiesa può non capire subito la forma della struttura, perché continuamente modificata durante i secoli. La chiesa dei Celestini è dotata di due portali: quello del chiostro e quello della chiesa stessa.
Ormai è pomeriggio inoltrato e stiamo avviandoci verso il ritorno in automobile. Prima però passiamo al fianco di una grande chiesa, immersa in un piccolo parco cittadino dove le persone sono abituate a ritrovarsi e a passare un po’ di tempo. Si tratta della chiesa di Saint Martial.
La sua storia è molto particolare, perché l’edificio venne inizialmente costruito nel XIV secolo come monastero e scuola per l’ordine benedettino. Il palazzo venne poi ingrandito nel XVII secolo, salvo essere abbandonato durante la rivoluzione francese. La chiesa di Saint Martial venne poi riconvertita in museo di storia naturale fino agli inizi del XIX secolo, per poi essere dato in uso alla chiesa protestante nel 1881. Questo è anche l’attuale utilizzo.
Non ci è stato possibile accedere agli interni della chiesa, ma camminando nel suo piccolo parco si possono notare molti resti interessanti, come le rovine del vecchio chiostro di Saint Martial nella piazzetta Agricol Perdiguier.
Tornando verso nord percorriamo una delle vie principali della città, aperta al traffico automobilistico: cours Jean Jaurès. Su questa strada si trova anche la facciata del Musée Lapidaire. Si tratta di una facciata molto atipica per un museo, che è infatti ospitato all’interno di una vecchia chiesa ormai sconsacrata.
Gli spazi sono quelli della chiesa dei Gesuiti, un grande esempio di architettura barocca risalente al XVII secolo. Le opere del museo Lapidaire, collegato alla Fondazione Calvet, sono esposte nell’unica navata della chiesa fiancheggiata da cinque cappelle. All’interno sono esposti i ritrovamenti archeologici della zona di Avignone e della regione circostante.
In Place Saint-Pierre, ad appena tre minuti a piedi da Place Pie, si trova la basilica di San Pietro d’Avignone. Arriviamo davanti all’ingresso, in una piazzetta piuttosto suggestiva e che sembra quasi nascosta. Qui non si può che rimanere colpiti dalla grande facciata in stile gotico, decorata da due piccole torri a punta sui lati.
La basilica di San Pietro è stata costruita nel XIV secolo sui resti di una chiesa risalente al VII secolo che venne distrutta dai saraceni. Inizialmente fu edificata una canonica e un piccolo chiostro, oggi non più esistenti, ma durante i secoli vennero aggiunte progressivamente altre parti. Entro il XV secolo la navata viene dotata di cappelle e sono costruiti sia il sagrato che il campanile. All’inizio del secolo successivo cominciano le massicce decorazioni della facciata.
All’interno della basilica di San Pietro d’Avignone è presente una navata centrale della lunghezza di quasi 26 metri, per quasi 10 di larghezza. L’altezza totale è invece di 15 metri e la copertura a volte poggia su mensole laterali a forma di capitello.
La storia di Avignone risale a tantissimi secoli fa: già intorno al 3.000 AC, durante il paleolitico, si insediò qui una comunità che andò progressivamente ampliandosi. Il nome di Avignone, invece, si ritiene gli venne dato nel VI secolo AC, anche se non è chiara l’origine: “signore del fiume”, “città del vento violento”, “palude costiera” sono solo alcune delle ipotesi.
Conquistata dai romani divenne, nel 1129, un comune indipendente presieduto dal vescovo locale. Le mura cittadine, che servivano a fortificare la città, vennero più volte distrutte e ricostruite, anche quando nel 1226 Avignone venne conquistata dal re Luigi VIII.
Nel XIV secolo la città cominciò a splendere, grazie alla scelta di papa Giovanni XXII di farne la sede papale, facendo costruire il noto palazzo dei papi. Altri otto papi scelsero Avignone come sede della chiesa, aumentandone progressivamente il prestigio. Quando la città venne abbandonata dai papi, continuò ad appartenere al regno pontificio, godendo quindi di notevoli agevolazioni sia a livello commerciale che finanziario.
L’annessione alla Francia avvenne in piena rivoluzione francese, quando nel 1791 la città venne occupata militarmente e votò l’annessione allo stato francese. Nonostante la sua storia travagliata e i notevoli siti di importanza storica, la vocazione turistica di Avignone avvenne solo a partire dal 1947, quando prese il via la rassegna teatrale del festival d’Avignon.
Il festival d’Avignon è senz’altro la festa più importante di tutta la città. Durante le prime tre settimane di luglio il centro storico si popola di attori che vagano per presentare i loro spettacoli teatrali. Se siete qui durante il festival aspettatevi di essere interpellati mentre passeggiate o mentre mangiate qualcosa su di una panchina, per venire coinvolti nella visione di uno spettacolo. Anche i muri delle case sono totalmente tappezzati di locandine che promuovono gli spettacoli e gli attori stessi girano continuamente per il centro al fine di attirare l’attenzione e invitare i turisti ai loro spettacoli.
Collateralmente agli spettacoli teatrati vengono organizzati anche concerti di musica classica e danza. Il centro storico si ferma completamente e viene totalmente dedicato al festival: trovare un parcheggio diventa impossibile, così come un alloggio. Se non siete interessati al teatro e potete scegliere il periodo in cui visitare la città, bhé..evitate queste settimane!
Il festival è cominciato nel 1947 da un’idea dell’attore e regista Jean Vilar, e ad oggi è uno dei più importanti nel suo genere. In città vengono ospitate compagnie teatrali provenienti da tutta Europa e mentre giravamo ci è capitato di imbatterci in un gruppo italiano che cantava “Bella ciao!”.
Gli spettacoli vanno in scena nei palazzi storici o lungo le vie del centro storico. Per maggiori informazioni sul Festival di Teatro o sull’acquisto dei biglietti di ingresso, si può consultare il sito ufficiale.
Muoversi ad Avignone è molto semplice: il centro storico è sufficientemente raccolto da poter essere visitato a piedi. Sarà necessaria un po’ di voglia di camminare, ma le varie attrazioni sono le une vicine alle altre. Se proprio non ne volete sapere di camminare è possibile prendere uno dei piccoli autobus che si muovono all’interno delle mura del centro storico.
Se arrivate in automobile è consigliabile lasciarla fuori dalle mura. Sono presenti due grossi parcheggi collegati al centro attraverso navette gratuite:
Durante il Festival d’Avignon può essere complicato trovare un posto anche in questi enormi parcheggi: noi abbiamo dovuto girare parecchio tra macchine lasciate in ogni dove, prima che una macchina uscisse e ci permettesse di posteggiare. Armatevi quindi di tanta pazienza durante le prime settimane di luglio!
Non avrai difficoltà a trovare un posto dove dormire se decidi di soggiornare ad Avignone. La Provenza è una delle regioni più turistiche della Francia e Avignone è una delle sue città dalle dimensioni più generose.
Inoltre i frequenti eventi in città, hanno fatto nascere numerose strutture ricettive. Qui trovi una lunga lista tra cui consultare quelle disponibili. Il mio consiglio è di sceglierne una in posizione centrale, così da vivere al meglio lo spirito della città lungo tutto il tuo soggiorno.
Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Avignone.
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