Barolo è un piccolo ma suggestivo borgo piemontese, immerso nelle splendide colline delle Langhe. Questo luogo è la patria del celebre vino rosso, che potrai degustare lungo le sue vie o nell’enoteca regionale all’interno del castello.
L’intera cittadina si sviluppa intorno al suo antico castello, ed è composto da una manciata di vie che ti immergeranno in un’atmosfera che sembra essere sospesa nel tempo. In questa guida scoprirai tutte le attrazioni da visitare.
Dove si trova Barolo
Itinerario di Barolo
Cappella di San Pietro delle Viole
Castello della Volta
Castello di Barolo
Museo del Vino – WiMu
Enoteca regionale del Barolo
Musei dei cavatappi
Chiesa di San Donato
Municipio di Barolo
Affresco di Barolo
Quanto ci vuole per visitare Barolo?
Mappa dell’itinerario di Barolo
Dove dormire a Barolo
Il borgo di Barolo trova posto su di un piccolo altopiano a 305 metri sul livello del mare, circondato dalle colline circostanti che sono disposte ad anfiteatro.
Siamo in provincia di Cuneo, nel cuore delle Langhe, una delle zone più suggestive del Piemonte.
Il borgo di Barolo è in fondo a una vallata a cui puoi arrivare dalla cima delle colline che lo circondano. Lungo la strada ci sono un paio di tappe che ti consiglio di fare: la cappella di San Pietro delle Viole e il castello Cabutto.
Poi, una volta arrivato a Barolo potrai scoprire il borgo in una piacevole camminata. Le sue dimensioni sono raccolte, ma ci sono diverse attrazioni da non perdere.
La prima tappa domina il borgo di Barolo. Incontrerai la cappella di San Pietro delle Viole percorrendo la strada che da La Morra (o dalla cappella delle Brunate) conduce fino al borgo di Barolo. Un piccolo parcheggio lungo la strada segnala la presenza della cappella quattrocentesca.
Il colore rosa si alterna al bianco delle colonne e delle cornici che corrono lungo il perimetro dell’edificio. A sorprendere è però la facciata, con giochi di archi e pinnacoli che si innalzano sul frontone. L’ingresso è affiancato da due piccole finestre, tutte decorate con cornici ad arco.
Il suo nome deriva da San Pietro Virnoleis, ovvero delle vigne.
Questa cappella durante la bella stagione è spesso scelta per fare pic nic, grazie all’area attrezzata e al bel panorama di cui si gode.
A poca distanza dalla cappella di San Pietro delle Viole sorge il castello della Volta, anche noto come castello Cabutto. Costruito nell’XI secolo da Manfredo di Saluzzo, passò nelle mani di tre famiglie durante i secoli: i De Braida, i feudatari di Barolo e gli importanti marchesi Falletti.
Durante l’ottocento venne fatta un’importante opera di ristrutturazione per adeguarlo a residenza signorile e l’ultima marchesa Falletti vi trascorse parecchie ore in compagnia di Silvio Pellico. Alla morte della marchesa il castello venne abbandonato e registrò danni anche durante la seconda guerra mondiale a causa di bombardamenti da parte dei tedeschi.
Il castello della Volta venne infine ripristinato quando vennero fatte i lavori dall’omonima tenuta, ma ad oggi non è purtroppo visitabile.
Come ogni castello, anche questo è al centro diverse leggende, tra cui quella che lo descrive come la dimora del diavolo, dopo che durante una festa, nel XIV secolo, Dio fece crollare le volte per punire gli ospiti per la troppa lussuria. Il diavolo arrivò qui nel tentativo di impossessarsi delle anime degli avventori e si dice che durante le notti di luna piena lo si veda ancora oggi aggirarsi tra le mura.
Una delle attrazioni principali di tutto il borgo di Barolo, è il suo castello. Il palazzo identifica il borgo già lungo la strada che conduce qui. Dall’alto delle colline la strada scende fino al borgo e dal panorama tra le vigne spunta il castello.
Nato nel X secolo come maniero militare, serviva a difendere la zona dagli attacchi degli Ungari e dei Saraceni. A quest’epoca risalgono la torre del mastio e la parte più bassa della torre orientale.
Già nel XIII secolo apparteneva al comune di Alba, che lo cedette in pochi anni alla potente famiglia Falletti. Dopo aver subito gravi danni durante i saccheggi successivi alle guerre del cinquecento, venne ripristinato da Giacomo e Manfredo Falletti. Il castello di Barolo continuò ad appartenere alla famiglia Falletti a lungo, tanto che nell’ottocento divenne la residenza di campagna degli ultimi discendenti della famiglia. Anche qui era di casa Silvio Pellico, tanto da essere il responsabile della biblioteca di famiglia.
Alla morte di Giulia Falletti, il castello venne amministrato dall’opera Pia Barolo, che lo trasformò in un collegio che rimase attivo dal 1875 al 1958. È in questo contesto che il castello assunse le forme attuali. Solo nel 1970 ritornò tra le proprietà del comune, che dopo averlo restaurato vi allestì un percorso museale e, nelle cantine, l’enoteca regionale del Barolo.
Il museo del Vino (WiMu) viene progettato agli inizi del nostro secolo e occupa buona parte delle sale del castello di Barolo. Ti consiglio di visitarlo, perché la sua esposizione interattiva saprà colpirti e attirarti.
Percorrendo le sale del WiMu rivivrai la storia del vino. Questa è piuttosto antica, come potrai scoprire accompagnava gli egizi nell’oltretomba, animava i banchetti greci e conquistò i romani.
Aperto nel 2010, il museo si propone di far fare al visitatore un viaggio interattivo nel mondo del vino, della sua produzione e della sua cultura. Questo viaggio si snoda su quattro piani:
La visita del castello di Barolo si conclude nella cantine. Qui al piano -2 è stata allestita l’enoteca regionale del Barolo, dove potrai acquistare i vini e fare una degustazione delle varie cantine del territorio.
Qui troverai rappresentati gli undici paesi delle Langhe che producono questo vino e potrai degustare numerose bottiglie suddivise in quattro sezioni, a seconda delle caratteristiche del territorio in cui è prodotto e, di conseguenza, delle caratteristiche del vino stesso.
Ti verranno spiegate le peculiarità di ogni zona e attraverso un pass potrai prelevare una degustazione del vino che vorrai. Al termine della degustazione pagherai per i vini assaggiati.
Uscito dal castello di Barolo ti troverai davanti a un’altra delle attrazioni della città: il museo dei cavatappi. Aperto nel 2006 all’interno di una cantina, raccoglie al suo interno circa 500 cavatappi antichi che provengono da ogni parte del mondo.
I cavatappi sono suddivisi in 19 sezioni che raccontano la nascita e l’evoluzione di questo utensile, con in mostra esemplari risalenti anche al 1600.
Visitando l’esposizione ti troverai davanti a cavatappi in ferro, legno, alluminio, ottone, corno, osso, madreperla, argento, avorio e tartaruga. Ci sono esemplari con diversi meccanismi, ma anche con decorazioni decisamente particolari che sapranno sorprenderti.
Dopo essere uscito dal castello raggiungi la chiesa di San Donato. Questa chiesa con impianto romanico venne trasformata nel cinquecento sfruttando gli spazi di una cappella gentilizia fatta erigere dai Falletti. Solo in un secondo momento venne ampliata per accogliere più persone.
Al di sotto del presbiterio è ancora oggi conservato il sepolcro dei Falletti, che ospita i componenti della famiglia dal cinquecento fino all’ultima discendente Giulia Colbert.
L’aspetto attule della chiesa di San Donato è legato a una ristrutturazione settecentesca. La facciata tinta di rosa è anticipata da un portico ad una sola arcata, decorata da due doppie lesene doriche e un affresco centrale. La sommità si chiude con un timpano curvilineo decorato da tre pinnacoli. Gli interni sono disposti su tre navate con sei altari laterali. Particolare è anche la cupola ottagonale. Qui puoi infine trovare una statua in legno di San Luigi, re di Francia, a cui vengono attribuiti poteri miracolosi.
Approfittane poi per fare una passeggiata per il centro di Barolo. Le poche vie della città si incrociano tra loro e regalano panorami suggestivi sulle colline delle Langhe. All’inizio di via Roma trova posta anche piazza Municipio, il cui nome è ovviamente legata alla presenza del municipio cittadino.
Questo palazzo stretto e allungato è riconoscibile per via delle grandi arcate al pian terreno. Queste danno vita a un porticato con alcune sedute, dove potersi fermare a riposare. Mentre le arcate sono in mattone a vista, il resto del palazzo è intonacato di un colore arancione.
Passeggiando per le strade di Barolo ti imbatterai anche nei resti di un affresco su di una facciata di un palazzo di Barolo, all’aperto. Per vederlo non dovrai fare molta strada: l’affresco si trova all’inizio di via Vittorio Emanuele II, vicino al castello della città.
Questo affresco, restaurato nel 2003, risale alla metà del quattrocento e rappresenta la Madonna con Bambino, anche se oggi è di difficile leggibilità.
Per visitare il borgo di Barolo puoi considerare dalle due alle tre ore, compresa la visita al suo castello e al museo del vino.
Ecco la mappa dell’itinerario tra le cose da vedere a Barolo. A parte le due attrazioni iniziali, potrai visitare le altre muovendoti a piedi.
Se vuoi visitare Barolo devi sapere che questo borghetto è centrale nel territorio delle Langhe, ed è quindi un ottimo punto in cui fermarti per pernottare e visitare anche le altre destinazioni da vedere qui. Essendo questo territorio caratterizzato da vigne e da panorami suggestivi tra le colline, ti consiglio di scegliere una sistemazione periferica immersa nella natura, anziché in centro storico. In questi casi scegliere un agriturismo aggiunge valore al pernottamento.
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Se invece vuoi optare per una città, per avere più servizi e ristoranti a disposizione, una buona idea è quella di soggiornare ad Alba, la città più grande nei dintorni.
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