Bergamo – Cosa Vedere in Un Giorno

La bellissima piazza Vecchia di Bergamo

Bergamo è una delle città più belle della Lombardia. Racchiude tra le sue mura un centro storico medievale quasi fermo nel tempo, e allo stesso tempo estremamente curato. In una giornata riuscirai a visitare comodamente la città alta e fare una passeggiata per la città bassa, le due anime che insieme compongono Bergamo.

La città fortificata di Bergamo fa parte del patrimonio mondiale UNESCO per le sue opere di difesa veneziane costruite tra il XV e il XVII secolo. All’interno di questo titolo rientrano sei opere difensive distribuite su più città tra l’Italia (nelle città di Palmanova e Peschiera del Garda), la Croazia e il Montenegro.

Questa guida è un itinerario che puoi seguire partendo dalla stazione cittadina, nella città bassa e dirigendoti nella città alta. Qui si concentra la maggior parte della visita, con l’elenco dettagliato di tutte le sue attrazioni. Da qui puoi poi raggiungere anche il vicino castello di San Vigilio.
Se hai poco tempo a disposizione o ti interessa vedere solo le principali attrazioni, ti consiglio di leggere invece questa guida sulle cose da non perdere a Bergamo.

Dove si trova Bergamo ^

Bergamo è una provincia della Lombardia e più in particolare è a metà strada tra il fiume Brembo e il fiume Serio. Siamo in una zona collinare, l’alta pianura qui si trasforma nelle splendide colline delle Prealpi Bergamasche.

Rispetto a Milano, da cui dista poco più di un’ora in treno, è a circa 50 chilometri in direzione nord est.

Bergamo Alta e Bergamo Bassa ^

Il centro abitato di Bergamo è diviso tra Bergamo Alta e Bergamo Bassa. Queste due parti sono separate tra loro per via delle mura venete e si differenziano per un discreto dislivello di altitudine. La città alta è quella che conserva la maggior parte dei monumenti storici e dove, solitamente, si concentrano i turisti per via dei suoi vicoli e delle sue piazze tipiche di un borgo medievale. Per questo motivo la guida si concentra su questa zona del centro bergamasco.

Bergamo bassa ha anch’essa origini antiche, ma è più moderna per via di alcuni interventi di urbanizzazione svolti negli ultimi secoli. Conosciuta anche con l’appellativo de “i borghi“, si contrappone a “la città” di Bergamo Alta. Il motivo è che la parte bassa si è generata attraverso l’unione di diversi borghi nati lungo le strade che portavano alla città di Bergamo che una volta era rappresentata solo dalla città Alta.

Nella visita di Bergamo prendi però in considerazione anche il colle San Vigilio, dove sorge l’omonimo castello e da cui potrai godere di un panorama spettacolare sulla città alta.

Quanto tempo ci vuole per visitare Bergamo Alta? ^

Puoi visitare Bergamo Alta tranquillamente in una giornata. Se poi non ti interessa vedere ogni angolo che la città ha da offrire, potrebbe bastarti poco più di mezza giornata. Arrivando direttamente qui con la funicolare, potrai camminare tra piazza Vecchia, piazza del Duomo e i vicoli più centrali della città, scoprendo un centro storico davvero incantevole.

Se invece vuoi fare una passeggiata anche al castello di San Vigilio e magari a Bergamo Bassa, ti servirà almeno una giornata intera, due se preferisci fare le cose con calma.

Dove si prende la funicolare per Bergamo Alta? ^

La funicolare per Bergamo Alta si prende in viale Vittorio Emanuele II, praticamente al fianco della via delle Scalette, ovvero la strada pedonale che puoi fare se preferisci salire in città alta a piedi. Se arrivi in città in treno, puoi imboccare viale Papa Giovanni XXIII e proseguire sempre dritto per circa 1,5 chilometri. Arriverai così alla stazione della funicolare.

La funicolare ti lascerà davanti alla piazza Mercato della Scarpe, praticamente nel cuore del centro storico di Bergamo Alta.

Se poi vuoi proseguire in funicolare per il colle e il castello di San Vigilio, dovrai raggiungere la porta Sant’Alessandro (dalla parte opposta del centro storico), ad 800 metri di distanza a piedi da piazza Mercato delle Scarpe. Da qui troverai la funicolare San Vigilio che ti porterà a destinazione.

Il mio consiglio è però di percorrere la via delle Scalette, perché è molto suggestiva. Se non te la senti di farla in salita, prendila in considerazione per il ritorno quando sarà in discesa.

Cosa vedere a Bergamo ^

Panorama su Bergamo Bassa

Bergamo è veramente una città affascinante. Soprattutto il centro storico di Bergamo Alta, perché ha le sembianze di un grande borgo. Qui tutto è curatissimo e gli antichi palazzi si susseguono rapidamente lungo le sue vie. Trovo perfetta la città di Bergamo per una gita di un giorno, ma se hai un weekend a disposizione puoi fermarti qui anche una notte e vedere con più calma la città o raggiungere qualche altra destinazione nelle vicinanze, magari sulle sue splendide montagne.

La città è talmente bella che, anche grazie alla vicinanza con l’aeroporto, sta diventando una meta sempre più conosciuta. Il rovescio della medaglia è che Bergamo Alta si sta spopolando e diventando sempre più una meta esclusivamente per i turisti.

Ecco dunque l’itinerario alla scoperta di Bergamo.

Torre dei Caduti ^

Piazza Vittorio Veneto di Bergamo
Torre dei Caduti a Bergamo

Appena arrivati a Bergamo Bassa non potrai fare a meno di notare l’alta Torre dei Caduti, che si innalza al fianco della strada su piazza Vittorio Veneto. Eretta nel 1922 da Piacentini, rappresentava una torre civica, dedicata alla Vittoria. Fu Mussolini ad inaugurarla nel 1924.

Sotto all’orologio delle Torre dei Caduti spunta una statua in bronzo che raffigurata l’Italia vittoriosa. Intorno al quadrante dell’orologio sono invece apposte quattro teste in marmo bianco, che rappresentano i venti.

Piazza Vittorio Veneto è una delle piazze più belle di questa parte della città ed è circondata da portici su tre lati. Al centro c’è anche un obelisco del 1781 e da qui passa anche il Sentierone, la strada principale del centro della città bassa su cui si affacciano numerosi negozi e attività.

Porta San Giacomo ^

L’ingresso alla città alta di Bergamo puoi farlo attraverso le sue storiche porte. Sono quattro in tutto e devono il loro nome alle chiese che un tempo vi sorgevano vicine. La stessa cosa vale quindi per la porta di San Giacomo, tra le più spettacolari della città.

La porta di San Giacomo fu ultimata nel 1593 ed ha la sua facciata monumentale rivolta verso la pianura. Al centro, sotto al timpano triangolare, è raffigurato un grande leone di San Marco, il simbolo della Repubblica Veneta. Puoi accedere alla porta di San Giacomo attraverso il ponte in muratura che regala uno splendido panorama sulle mura circostanti. Fu il podestà Alvise Contarini a farlo erigere nel 1780.

Siamo nel settore meridionale della città alta, dove il Baluardo di San Giacomo rappresenta il punto più meridionale della città fortificata.

Cannoniera di San Michele ^

Cannoniera di San Michele - Ingresso

Procedendo lungo le mura venete arriverai al baluardo San Michele, nell’angolo sud orientale della città.

In corrispondenza del baluardo San Michele c’è una vecchia cannoniera, risalente all’epoca della costruzione delle mura veneziane.
La cannoniera di San Michele ti immerge nella Bergamo sotterranea, nelle rocce tra le quali da secoli scorre l’acqua. Questa si distingue dalle altre cannoniere per la suggestiva presenza di stallattiti e stalagmiti. Queste sale, un tempo dedicate ad ospitare i cannoni per difendere la città Alta, oggi presentano queste formazioni particolari.

Totalmente insolita è la velocità con cui le formazioni si sono create. Solitamente per crescere così tanto impiegano migliaia di anni, mentre in circa cinquecento anni qui sono divenute alte circa tre metri. Il motivo è legato alla grande quantità di calce usata per sigillare le pietre della volta, che sciogliendosi a causa delle infiltrazioni d’acqua ha accelerato la formazioni delle stalagtiti e stalagmiti.

L’accesso alla cannoniera di San Michele è direttamente al fianco della strada che segue il perimetro delle antiche mura. Da qui, scendendo sotto al livello stradale, potrai accedere alla visita di Bergamo sotterranea.

Porta di Sant’Agostino ^

Porta Sant'Agostino a Bergamo

Raggiungi ora la vicina porta di Sant’Agostino. Essendo un accesso transitabile alle auto, questo è quello più frequentato. E lo è stato fin dalla costruzione delle mura venete nel 1561.

Fu il podestà Alvise Contarini a volere aggiungere, nel 1781, tutta la struttura in muratura. Questa prese il posto di un vecchio ponte in legno. Ancora oggi porta Sant’Agostino è caratterizzata da tre archi, quello centrale carrabile e i due laterali dedicati ai pedoni. Al piano superiore è presente uno spazio un tempo dedicato alle guardie armate che controllavano l’accesso, oggi impiegato come sede di varie attività culturali.

Anche su porta di Sant’Agostino campeggia il leone di San Marco.

La porta di Sant’Agostino è l’unico accesso alla città Alta che conserva la chiesa che gli diede il nome e che ancora oggi è possibile visitare.

Serbatoio di Sant’Agostino ^

Serbatoio di Sant'Agostino

Subito al di fuori della porta potrai trovare il complesso del serbatoio di Sant’Agostino. Questo risale a fine ottocento, quando venne realizzato l’acquedotto di Bondo Petello per far fronte alla siccità in città. L’acqua arriva dalla Valle Seriana e scorre in questa infrastruttura per ben 13 chilometri.

Il serbatoio di Sant’Agostino fu realizzato nel 1881 per raccogliere e distribuire l’acqua alla città bassa. Dal 1889 attraverso l’aggiunta di una pompa, il serbatoio serve anche le fontane della città alta.

Nei decenni successivi, visto l’aumento della popolazione cittadina, lo stesso serbatoio fu riempito anche da un secondo acquedotto che porta le acque qui prelevandole dalla Valle Brembana.

Fontana Sant’Agostino ^

Fontana Sant'Agostino - Bergamo

Rientrando in città alta dalla stessa porta ti troverai davanti alla fontana di Sant’Agostino. Costruita nel 1575 insieme alle mura venete, serviva come segno di accoglienza signorile. La sua struttura è dotata di tre nicchie con la fontana in quella centrale. Alimentata dall’acquedotto di Prato Baglioni è oggi prosciugata, essendo l’acquedotto in secca.

La struttura della fontana di Sant’Agostino è in pietra arenaria grigia, mentre le decorazioni sono con il marmo proveniente dalle vicine cave di Zandobbio.

Chiesa di Sant’Agostino ^

La chiesa di Sant’Agostino è una delle chiese più antiche di Bergamo. Fondata nel 1290 insieme al monastero dei padri Eremitani, passò nel quattrocento agli Osservanti Regolari. Entrambi appartengono all’ordine dei monaci di Sant’Agostino, a cui la chiesa è titolata.

Nel giro di poco tempo l’intero complesso divenne un riferimento per ciò che concerne gli studi religiosi e culturali, tanto che nel seicento vi aprì una scuola di filosofia e teologia. La tradizione scolastica continua tuttora, infatti questa è una delle sedi dell’università di Bergamo e la chiesa è utilizzata come Aula Magna.

La facciata in stile gotico della chiesa di Sant’Agostino ha una forma a capanna. Il portale a tutto sesto richiama gli ampi finestroni che illuminano gli interni e spezzano la facciata in arenaria. Gli interni sono dotati di alcuni affreschi medievali e di un suggestivo soffitto a cassettoni.

Dalla parte opposta della strada c’è un grande prato, conosciuto come prato della Fara, vissuto dai ragazzi per rilassarsi o per fare un po’ di sport. Da qui puoi ammirare anche la rocca di Bergamo che incombe sulla città.

Piazza Mercato delle Scarpe ^

Piazza Mercato delle Scarpe

Prendendo il prato della Fara e dopo aver girato all’interno delle mura cittadine è ora arrivato il momento di puntare dritto al cuore del centro di Bergamo Alta. Raggiungi come prima cosa la piazza Mercato delle Scarpe. Il suo nome è particolare, ma spiegato dalla sua storia.

Piazza Mercato delle Scarpe era infatti il luogo dedicato agli scambi e al commercio, per via della sua posizione all’incontro delle più importanti vie di accesso alla città. Inoltre, proprio qui aveva sede la corporazione dei calzolai. Questa era all’interno dell’edificio trecentesco che oggi ospita la stazione della funicolare, entrata in servizio nel 1887.

All’interno della città medievale di Bergamo gli artigiani e i commercianti si riunivano in corporazioni. Questo gli permetteva di regolamentare le proprie attività, attraverso degli statuti approvati dal Comune, ancora oggi conservati nella biblioteca cittadina.

Biblioteca nella chiesa di San Rocco ^

La biblioteca nella chiesa di San Rocco - Piazza Mercato delle Scarpe

Su piazza Mercato delle Scarpe si affaccia anche la biblioteca decentrata Gavazzeni. Fa capo alla biblioteca principale sita nel palazzo Nuovo di piazza Vecchia. Il contesto in cui si trova è davvero suggestivo, oltre per la bella piazza in se, anche per il fatto che occupa gli spazi dell’ex chiesa di San Rocco, come testimoniato dal piccolo campanile che si innalza sul tetto.

La chiesa risale al cinquecento. Allora era una chiesetta dedicata alla Madonna, eretta in concomitanza con una forte epidemia di peste in città. Al suo posto c’era una fontana trecentesca che serviva il palazzo adibito a Tribunale dei Mercanti. Nello stesso secolo la chiesa venne dedicata a San Rocco, dopo un primo rifacimento a cui ne seguirono altri nei secoli successivi, tra cui uno nel 1630 a seguito di una nuova epidemia di peste.

Oggi la piccola aula della chiesa a pianta rettangolare è utilizzata per mostre d’arte, ma conserva ancora alcuni affreschi ottocenteschi, in condizioni non proprio ottimali. Sulla piazza puoi invece vedere l’affresco della Madonna col Bambino e angeli risalente al 1520.

Chiesa di San Pancrazio ^

La prossima tappa tra le cose da vedere a Bergamo è la chiesa di San Pancrazio, ancora in uso. La sua storia è antica, infatti una prima chiesa era già esistente nell’800. Fu poi ampliata nella seconda metà del XIII secolo. Nei secoli successivi continuarono le modifiche, con le quali la struttura aumentò nuovamente di dimensioni, acquisendo anche una sagrestia e la torre campanaria.

Facciata della chiesa di San Pancrazio
Interni della chiesa di San Pancrazio

La facciata principale è rivolta verso la piazza San Pancrazio ed ha una forma a capanna con un portale ad arco ogivale, originario del trecento. Nella lunetta sono scolpiti San Prancrazio, la Madonna col Bambino e un vescovo benedicente, sormontati da un affresco con Dio che regge Cristo in croce e una colomba, oltre i santi Sebastiano e Francesco.

Gli interni della chiesa sono a navata unica, con cinque cappelle per lato, distribuite su cinque campate.

Fontana di San Pancrazio ^

Fontana di San Pancrazio in piazza San Pancrazio

Davanti alla chiesa di San Pancrazio c’è la piccola piazzetta della Vicinia di San Pancrazio. Al suo centro c’è una fontana a base quadrata risalente al 1549. L’autore fu Leonardo Isabello, figlio di Pietro Isabello che, al tempo, si occupò della progettazione di molte chiese e palazzi della città.

Le fontane cinquecentesche hanno un aspetto differente da quelle dei secoli precedenti. Si inseriscono infatti all’interno di un contesto urbano già ben strutturato. Per questo motivo dovevano integrarsi agli spazi esistenti e, spesso, servivano da ornamento anziché per far fronte a una reale necessità. Questo dev’essere il motivo che ha spinto Leonardo Isabello a costruire la fontana di San Pancrazio con una forma regolare che richiamasse la pianta della piazza di cui occupa il centro.

Lavatoio di Via Lupo ^

Uno dei luoghi che preferisco di tutta Bergamo è il lavatoio di via Lupo. Ogni volta che torno in città vengo a visitarlo, perché il contesto in cui si trova sembra riportarmi ad altri tempi. Le costruzioni in pietra con le grandi arcate e il verde che circonda la vasca mi danno inoltre una sensazione di relax.

Il lavatoio di Via Lupo risale a fine dell’ottocento e serviva a sopperire la mancanza dell’acqua corrente nelle case. La sua struttura era dotata di un sistema di scarico e di un canaletto di raccolta delle acque che all’epoca doveva essere estremamente all’avanguardia.

Una grande cisterna sotterranea del 1890 serviva per renderlo funzionante e conteneva fino a 300 metri cubi d’acqua. Nel 1891 ci fu l’inaugurazione del lavatoio. La data è riportata anche nella lamiera che decora l’elegante tettoia in ghisa. Il lavatoio, un tempo utilizzato regolarmente per lavare il bucato, era suddiviso in scomparti, creati nella vasca costruita con il marmo delle cave di Zandobbio.

Piazza Mercato del Fieno ^

A poca distanza dal lavatoio c’è la piazza Mercato del Fieno. Purtroppo oggi è impiegata come parcheggio, per via della sua grande area sgombra e della posizione al confine del centro. Tuttavia visitandola potrai notare il ricco insieme di palazzi storici che si affacciano sulla sua pianta irregolare.

Tra i vecchi edifici noterai anche due case-torri di origini medievali. Le riuscirai facilmente a riconoscere per la loro forma stretta e alta.

L’aspetto attuale della piazza Mercato del Fieno è legato a una serie di lavori di fine ottocento che miravano a risanare gli angoli più fatiscenti della città.

Piazza Vecchia di Bergamo ^

Eccoti pronto per la prossima tappa dell’itinerario della visita di Bergamo. Stai per arrivare in un altro dei punti più suggestivi della città e che, con ogni probabilità, ti faranno innamorare di questo posto: la piazza Vecchia.

Qui si affacciano gli importantissimi edifici del centro cittadino. La piazza assunse questa forma a metà del quattrocento. In quest’epoca alcuni palazzi furono demoliti e venne inglobata una più antica piazzetta in cui si teneva il mercato delle granaglie e delle biade.

Piazza Vecchia di Bergamo è stata a lungo la sede del governo della città, infatti qui trovi alcuni importanti edifici del potere comunale, come il palazzo della Ragione (ex palazzo Comunale) e il palazzo Nuovo, che ospitò il comune di Bergamo dal 1614 al 1873 e che oggi è sede della Biblioteca Civica. C’è poi il palazzo del Podestà Veneto che ricorda il controllo della città da parte della Serenissima.

A completare la piazza ci sono la Torre Civica e la fontana Contarini posta al centro nel 1780 e fatta realizzare dal podestà Alvise Contarini. La fontana è in marmo di Zandobbio ed è composta da una vasca centrale affiancata da due laterali. Ognuna di queste è sorvegliata da due serpenti e alimentata da una sfinge. La vasca principale è inoltre sorvegliata da quattro leoni che sorreggono la recinzione a protezione della fontana.

Divisa da questa piazza attraverso il palazzo della Ragione c’è poi piazza Duomo.

Palazzo della Ragione ^

Il palazzo della Ragione risale alla fine del XII secolo, quando la città di Bergamo ebbe un grande sviluppo come libero comune. Rappresenta ancora oggi il più antico palazzo comunale lombardo ad essere ancora in piedi.

È un edificio in pietra molto bello, reso ancora più bello dal ripido scalone che conduce direttamente al Salone delle Capriate. La scala coperta risale al XV secolo, periodo della costruzione della piazza Vecchia. Nello stesso momento storico vennero apportate alcune modifiche al palazzo della Ragione, come l’aggiunta delle trifore gotiche sul fronte settentrionale dell’edificio.

Oggi puoi accedere agli spazi interni riprogrettati da Pietro Isabello a partire dal 1538. Qui vanno infatti in scena alcune esposizioni temporanee, attraverso le quali potrai godere anche dei bellissimi affreschi ben conservati.

Torre Civica di Bergamo ^

La torre civica di Bergamo

La torre civica di Bergamo si innalza dal palazzo del Podestà, al fianco del palazzo della Ragione, ed ha una storia molto antica, risale infatti al XII secolo. Fu la nobile famiglia Suardi a farla erigere e poi nel secolo successivo la cedette al comune. Ancora oggi, con i suoi quasi 53 metri di altezza, rappresenta la torre più alta della città di Bergamo.

All’interno della torre civica è conservato il campanone, ovvero la campana maggiore aggiunta nel XVI secolo. Serviva a segnalare il coprifuoco serale, le sedute del Consiglio e gli eventi che caratterizzavano la città. Oggi suona ogni sera alle 22.00.

Puoi salire all’interno della torre civica di Bergamo, o in ascensore o lungo la sua scalinata. Dalla sommità potrai godere di un panorama suggestivo sul centro città, ma anche sulle vicine Prealpi Orobie e sulle vallate.

Palazzo del Podestà del Comune ^

Palazzo del Podestà del Comune a Bergamo

Il palazzo del Podestà di Bergamo, anche noto come Ospizio del Podestà, è in realtà un insieme di edifici costruiti in epoche differenti e collegati tra loro. Quello più antico è la Domus Bragagnoli e risale al XII secolo. Sopra a questo, alla fine del secolo, venne costruita la Domus Suardorum, un edificio fortificato voluto dalla famiglia Suardi che comprendeva anche la torre civica.

Solo da inizio duecento questo palazzo passò nelle mani della città che ne fece la sede del Podestà. Proprio quest’utilizzo fu per il palazzo un grande problema, subì infatti incendi e devastazioni soprattutto in segno di protesta. Questi fatti portarono a diverse revisioni e modifiche durante gli anni.

Il comune di Bergamo ospitò alcuni suoi uffici nel palazzo del Podestà fin circa la metà dell’ottocento.

Palazzo Nuovo ^

Facciata del palazzo Nuovo a Bergamo

L’edificio noto come palazzo Nuovo fu costruito a partire dal 1604 e continuato poi da Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio. A spiccare all’interno della piazza Vecchia è principalmente la sua facciata, così imponente e così luminosa, grazie all’impiego del marmo di Zandobbio. La sua costruzione fu però tutt’altro che celere, infatti fu definitivamente completata solamente nel 1928 basandosi sul progetto originario.

Il palazzo Nuovo ospitò il comune fino al 1873, mentre oggi è la sede della biblioteca civica. Al suo interno, oltre i numerosi libri, sono conservati alcuni importanti e antichi documenti, come codici, incunaboli e pergamene.

All’interno del palazzo Nuovo c’è inoltre la sala Tassiana, in cui trovi la più ampia raccolta al mondo di opere di Torquato Tasso, il celebre poeta cinquecentesco di origini bergamasche.

Piazza Duomo ^

Passando al di sotto della scalinata che conduce al palazzo della Ragione arriverai nella piazza Duomo, dove si concentrano numerosi edifici religiosi. Qui infatti, in pochissimi metri quadri, potrai vedere il battistero, la cappella Colleoni, la basilica di Santa Maria Maggiore e il duomo cittadino,

Battistero di Bergamo ^

Battistero di Bergamo

Appena giungi in piazza Duomo alla tua destra trovi il Battistero. Si tratta di una costruzione relativamente recente, perché per molti secoli la chiesa battesimale di Bergamo fu la vicina basilica di Santa Maria Maggiore.

Il battistero di Bergamo, ancora oggi utilizzato, risale al 1898 quando Virginio Muzio lo progettò in stile neogotico. Sono però antiche le statue che ornano il battistero. Tra queste ci sono la rappresentazione delle virtù nelle nicchie e la statua di San Giovanni Battista all’interno del battistero. A questi si aggiungono anche i bassorilievi che narrano della vita di Gesù.

Cappella Colleoni ^

Decisamente maestosa è poi la Cappella Colleoni, progettata nel 1472 da Antonio Amadeo su richiesta di Bartolomeo Colleoni, il quale era un capitano generale della Repubblica di Venezia. Al suo interno riposa ancora oggi il Colleoni, sepolto qui nel 1475 quando la cappella non era ancora giunta al termine.

Entrandovi potrai vedere il sarcofago in marmo scopito dall’Amadeo e la statua equestre in legno dorato aggiunta nel 1510. A completare le decorazioni interne ci sono i pennacchi e le lunette affrescate nel 1733.

Piazza Duomo e la Cappella Colleoni

La cappella Colleoni è l’espressione massima del rinascimento a Bergamo e la sua facciata celebra la personalità carismatica del Colleoni. Il generale partecipò infatti attivamente al suo disegno e volle espressamente che fosse ben visibile da lontano e si aprisse ad ulteriori significati simbolici man mano che le persone si avvicinavano. Ogni elemento richiama alcuni significati allegorici che si rifanno alla personalità del committente.

Guardando la facciata della cappella Colleoni puoi rivivere la storia dell’umanità, da quella del libro della Genesi all’Impero Romano. La storia si conclude poi con la figura del Colleoni che si pone in continuità con i grandi personaggi del passato.

Basilica di Santa Maria Maggiore ^

Direttamente collegata alla cappella Colleoni sorge la basilica di Santa Maria Maggiore, costruita agli inizi del XII Secolo. Nei secoli subì qualche modifica, come l’aggiunta dei due protiri gotici nel secolo successivo. Uno di questi è nella facciata opposta a quella di piazza del Duomo.

Internamente presenta numerosissime opere, per lo più affreschi e stucchi barocchi, ma anche arazzi e tarsie in legno disegnate da Lorenzo Lotto. Molto importante è stata anche l’antica cappella musicale, diretta da celebri maestri di prestigio come il bavarese Simone Mayr, che fu maestro di Gaetano Donizetti. Entrambi riposano ancora oggi all’interno della basilica.

La basilica di Santa Maria Maggiore rappresentò per molti secoli la chiesa battesimale cittadina e per questo motivo al suo interno c’è un battistero costruito nel 1340 e attivo fino al 1660, quando il rito del battesimo si trasferì in Duomo.

Duomo di Bergamo – Cattedrale di Sant’Alessandro ^

Condivide questa piazza con gli altri edifici religiosi anche il duomo di Bergamo, ovvero la cattedrale di Sant’Alessandro. Questa chiesa è molto più giovane delle altre due qui presenti, risale infatti al 1688, quando la progettò Carlo Fontana.

In realtà i lavori di costruzione andarono avanti a lungo, tanto che la cupola fu terminata nel 1853 e la facciata addirittura nel 1886. La cattedrale di Sant’Alessandro prese il posto della cattedrale di San Vincenzo, risalente al V secolo e di altre che sempre qui vennero costruite durante i secoli.

Visitando il duomo di Bergamo potrai accedere anche ai suoi sotterranei, nella cui cripta riposano ancora oggi i corpi dei vescovi della città. Questo spazio, come potrai vedere, è abbastanza recente. Si tratta infatti di un recupero fatto negli anni ottanta dello scorso secolo, spostando i reperti che emersero durante i lavori.

Fontanone ^

Fontanone su piazza Duomo

Procedendo poi lungo piazza Duomo, ricavata nella scala del palazzo che ospita l’ateneo di Scienze Lettere e Arti, c’è il Fontanone. Questa è la testimonianza del sistema di cisterne che, insieme a quella di piazza Mercato delle Scarpe e piazza Mascheroni, garantì una buona riserva d’acqua ai bergamaschi nelle stagioni di siccità.

Qui si trovava la più grande delle cisterne della città alta, alimentata dall’acquedotto Magistrale. Il Fontanone serve a celebrare questa cisterna e, attraverso una lapide, a ricordarne la costruzione nel 1342. Sotto alla lapide ci sono due mascheroni in marmo da cui l’acqua fuoriusciva in una piccola vasca.

Cappella di Santa Croce ^

Raggiungi ora la cappella di Santa Croce. Sembra quasi nascosta, in realtà è nelle vicinanze dell’antico palazzo vescovile. Si tratta di una piccola cappella romanica risalente all’XI secolo e identificata come Cappella del Vescovo.

Nei secoli fu più volte rivista, come durante il cinquecento, durante il novecento e nei primi anni del duemila. Questi ultimi lavori hanno permesso di rimuovere alcuni materiali che hanno scoperto la parte inferiore della cappella di Santa Croce, che si poggia sull’acquedotto che porta l’acqua alla fontana della Vicinio di Antescolis.

La sua forma a pianta circolare e la costruzione in mattoni celano all’interno una serie di affreschi medievali.

Palazzo della Misericordia – Museo Donizettiano ^

Cortile interno del palazzo della Misericordia

Procedi poi fino al museo Donizettiano. Se non sei interessato alla storia del compositore bergamasco, approfittane comunque per dare un’occhiata al palazzo che lo ospita.

Palazzo della Misericordia da fuori può sembrare un po’ malmesso, ma raggiungi comunque il suo cortile interno per vedernei terrazzini che si aprono su tre piani. L’edificio deve il suo nome al Consorzio della Misericordia, ente fondato nel 1265 che portò a termine la costruzione del palazzo nel 1664.

Questo edificio è il grande palazzo barocco di Bergamo ed è dotato di un grande scalone a due rampe attraverso cui si accede al museo donizettiano ospitato al primo piano.

All’interno del palazzo della Misericordia, oltre al consorzio, fu ospitato anche il Collegio Mariano, ovvero la più importante istituzione scolastica della città prima dell’avvento napoleonico.

Cannoniera di San Giovanni ^

Cannoniera di San Giovanni - Bergamo

Torna ora sulle mura che cingono la città alta. Raggiungi la cannoniera di San Giovanni, dove puoi vedere un grande prato con all’interno una fossa. Attraverso la scala al lato della fossa puoi scendere fino a un complesso sistema di cunicoli e cannoniere.

La cannoniera di San Giovanni fu resa operativa circa 30 anni dopo l’inizio della costruzione delle mura, nel 1590. Al suo interno c’è un vasto spazio utilizzato per alloggiare le munizioni e l’artiglieria. Da qui si sparava anche, infatti ci sono due bocche di fuoco dalle quali partivano i colpi dei cannoni in caso di necessità.

Una lunga galleria conduce poi ad un’uscita posta ai piedi delle antiche mura venete.

Porta Sant’Alessandro ^

Continua la tua passeggiata lungo le mura e arriva fino alla porta Sant’Alessandro, punto di acceso nord occidentale alla città. Da qui entrava in città chi proveniva da Como o Lecco.

La porta Sant’Alessandro risale agli anni tra il 1565 e il 1575 e deve il suo nome alla basilica di Sant’Alessandro, abbattuta durante la costruzione delle mura venete, a cui la porta è collegata. La struttura è molto massiccia e a pianta quadrangolare. Guardandola sia internamente che esternamente ti accorgerai dell’ampio spazio nel sottotetto che una volta era utilizzato dalle guardie per sorvegliare gli accessi. Come nelle altre porte viste finora, sul lato esterno c’è un grande Leone di San Marco.

Porta Sant’Alessandro era particolarmente strategica, perché custodiva anche un partitore dell’acquedotto che proveniva dai colli. Questo garantiva il rifornimento di acqua alle tre cisterne cittadine, utile soprattutto in caso di lunghi assedi.

Delle tre fornici presenti, una è estremamente recente, venne infatti aggiunta nel 1952 dal comune di Bergamo per potenziare i passaggi pedonali.

Da qui puoi prendere anche la funicolare San Vigilio che conduce fino al castello cittadino.

Castello di San Vigilio ^

Più a nord di Bergamo Alta c’è infatti il castello di San Vigilio. Ti conviene arrivarci in funicolare, perché il castello è costruito su di un altro colle, il colle San Vigilio.

Ti consiglio di visitare il castello non solo per la costruzione in se, ma soprattutto per il panorama che puoi godere dai suoi 496 metri di altitudine. Da qui puoi vedere le vallati sottostanti, ma anche Bergamo Alta. La scelta di questa posizione per il castello di San Vigilio non è casuale, infatti da qui era possibile sorvegliare facilmente il territorio.

Proprio la sua posizione strategica ha fatto sì che già in epoca romana venisse costruita una prima torre di avvistamento, mentre il primo fortino è del VI secolo. Tre secoli più tardi si insediò qui una piccola comunità religiosa che costruì una cappella. Il territorio faceva però gola ai Franchi che nell’889 conquistarono la zona.

Nel 1166 il consiglio comunale di Bergamo, vista l’importanza della struttura, decisero di ampliarla e rafforzarla, opera poi continuata dai Visconti nel 1335. Anche la repubblica di Venezia, quando nel XV secolo arrivò in città decise di fortificare maggiormente il castello di San Vigilio. Vi aggiunse infatti i quattro torrioni muniti di cannoniere e feritoie e li collegò tra loro attraverso una possente cinta muraria poligonale.

I veneziani ci videro bene, perché da lì cominciarono alcuni anni di attacchi e conquiste da parte del ducato di Milano e degli spagnoli che nel frattempo si facevano largo in Lombardia. Con la costruzione delle mura venete il castello fu al centro di un’opera per renderlo inespugnabile. A quel periodo risalgono numerose modifiche che diedero alla struttura ad avere una pianta a forma di stella e molto più spazio all’interno per le guarnigioni militari.

Nei secoli successivi venne controllato dalle varie potenze che si avvicendarono in città, e nel 1829 venne in parte smantellato. Alla fine di quel secolo fu acquistato dalla famiglia Soregaroli che lo trasformò in un grande ristorante e nel 1912 creò la funicolare che lo collega ancora oggi a Bergamo Alta. Successivamente il castello di San Vigilio passò nelle mani del comune di Bergamo che dopo averlo ripristinato lo restituì alla cittadinanza nel 1962. Ulteriori lavori di restauro si conclusero nel 1991.

Piazza Mascheroni ^

Dopo una bella passeggiata torna a Bergamo Alta e raggiungi piazza Mascheroni, conosciuta precedentemente come piazza Nuova, per distinguerla dalla piazza Vecchia di un secolo prima. La sua forma attuale risale al 1520, quando venne destinata al mercato delle granaglie e delle biade. Sul lato meridionale della piazza insiste il palazzo Roncalli, all’interno della cui facciata c’è il fronte della loggia dei Mercanti, costruita nel 1520.

Qui si trova un’altra delle tre cisterne della città. Questa risale al 1605, quando era alimentata da una sorgente poco distante dalla Cittadella, oltre che dall’acqua piovana e da quella proveniente dall’acquedotto Magistrale.

Sotto alla piazza Mascheroni c’è infatti una lunga cisterna che raccoglieva fino a 1300 metri cubi d’acqua. Oggi niente fa presagire la sua esistenza, se non il pozzo che nella forma ricorda i pozzi veneziani. Non venne costruito insieme alla cisterna, ma fu aggiunto nel 1763, come inciso sul lato sinistro. Nel secolo successivo venne poi trasformato in fontana grazie all’installazione di una pompa a stantuffo.

Nei pressi della piazza c’è la porta del Pantano Inferiore, un accesso trecentesco alla città. Questa porta è infatti più antica di quelle legate alla costruzione delle mura venete. Gli studi hanno dimostrato che la porta del Pantano Inferiore fosse presente già in epoca medievale e, probabilmente, anche in quella romana. Qui trovavano posto anche delle guarnigioni militari che chiedevano il pagamento di un dazio per entrare in città.

Sopra la porta del Pantano Inferiore ci sono dei frammenti di affreschi di difficile interpretazione. Molte delle immagini arrivate ai giorni nostri suggeriscono la presenza di svariati animali collegati agli dei, quali Zeus, Leda, Europa e Venere.

Cittadella di Bergamo ^

Prosegui l’itinerario tra le cose da vedere a Bergamo con la Cittadella. Si tratta di uno spazio insolito, come una città all’interno della città.

La Cittadella di Bergamo rappresenta una vivida testimonianza del dominio dei Visconti. Questi controllarono la città dal 1333 fino al 1428, quando Bergamo cadde nelle mani della repubblica della Serenissima.

Cittadella di Bergamo e i suoi archi
Torre della Campanella - Accesso alla Cittadella di Bergamo

Fu Rodolfo Visconti a volere questa struttura, e la costruì a partire dal 1379. Lo scopo della Cittadella era quello di ospitari gli alloggi della guarnigione, in maniera tale da assicuragli sicurezza. Nonostante alcuni interventi durante i secoli, sono stati ottimamente conservati gli archi ogivali del portico visconteo.

Puoi fare il tuo ingresso alla Cittadella di Bergamo mediante la torre della Campanella. Questa fu costruita subito dopo la cittadella fortificata e con le dominazioni venete divenne la residenza del Capitano. Nei secoli successivi cambiò più volte di destinazione, anche a seconda di chi dominava la città. Al suo interno ospitò la prefettura, la delegazione del governo austriaco, una caserma inglese, le truppe della Legnano e addirittura un piccolo museo di scienze naturali.

Sulla facciata della torre della Campanella rivolta verso piazza Mascheroni ci sono ancora affrescati gli stemmi delle due grandi dominazioni cittadine: il bisclione con in bocca il neonato dei Visconi e il leone alato veneziano.

Oggi nella Cittadella, oltre che un grande parcheggio, trova posto il museo di scienze naturali dedicato a Enrico Caffi e il museo archeologico cittadino.

Chiesa di Sant’Agata del Carmine ^

Scendi nuovamente verso il cuore del centro cittadino e passerai per la chiesa di Sant’Agata del Carmine. Questa piccola chiesa risale al quattrocento, anche se il suo aspetto attuale è legato a un rinnovo del XVIII secolo. Al suo interno è conservato un polittico del XV secolo con legno intagliato e dorato.

La chiesa di Sant’Agata del Carmine è direttamente collegata all’ex convento del Carmine, del quale è ancora esistente un bel chiostro degli inizi del cinquecento. Al chiostro si accede attraverso un corridoio coperto con volte a crociera, dotato di finestre ad arco su di un lato.
Oggi l’ex convento ospita la sede di una scuola teatrale.

L’intero complesso è stato eretto su di una precedente struttura romanica.

Torre del Gombito ^

Torre del Gombito - Bergamo

Uno dei simboli di Bergamo è la torre del Gombito, che si erge alta 52 metri tra le case. Questa torre, come tante altre, venne eretta durante l’età comunale, quando le famiglie più abbienti volevano mostrare la loro potenza e l’egemonia militare durante le lotte tra le fazioni cittadine.

La torre del Gombito è l’unica arrivata ai giorni nostri tra quelle private e risale agli inizi del XII secolo. Gli ultimi proprietari privati l’hanno poi donata al comune di Bergamo nel 1877.

La sua struttura è interamente in pietra arenaria e lungo la sua superificie si aprono poche finestre e fessure.

Rocca di Bergamo ^

Dal centro storico puoi poi salire fino alla rocca cittadina. Ciò che ti sorprenderà è il grande spazio verde ricavato all’interno del centro storico, grazie ai suoi cortili. Da qui puoi inoltre godere di suggestivi panorami sul resto della città.

La rocca di Bergamo sorge infatti su di un colle rialzato rispetto al resto del centro storico e prende il posto di una delle più antiche chiese cittadine, quella di Sant’Eufemia. Oggi la chiesa di Sant’Eufemia che puoi vedere è una ricostruzione databile al 1930. Il colle stesso ha preso il nome di colle di Sant’Eufemia.

L’intero complesso fortificato, che oggi ospita il museo storico, cominciò ad essere costruito nel 1331 su volontà del re Giovanni di Boemia. La sua venuta segnò un passaggio importante per Bergamo, fu infatti in quel momento che si passò dall’epoca comunale a quella delle signorie.

Nei secoli successivi si continuò a costruire l’intera rocca, ad esempio il torrione circolare è di metà del quattrocento. Dalla sua costruzione e fino a tutta la dominazione austriaca la rocca servì in maniera continuativa da struttura difensiva. La sua posizione la rende doppiamente strategica. È infatti in un punto privilegiato per il controllo del territorio sottostante, ma anche doppiamente protetta grazie alle mura della città alta.

Non a caso in questa posizione sono stati rinvenuti resti archeologici fin dall’epoca romana, quando qui c’erano templi dedicati a varie divinità.

Chiesa di San Lorenzo alla Boccola ^

Approfittane ora per scendere in direzione nord est e raggiungere la chiesa di San Lorenzo alla Boccola. La sua costruzione è databile a fine cinquecento e sostituisce una più antica basilica.

La facciata della chiesa di San Lorenzo alla Boccola è direttamente collegata al piccolo oratorio, costruito in occasione della peste del 1630.

L’interno ad unica navata della chiesa di San Lorenzo alla Boccola conserva numerose opere, per lo più seicentesche e settecentesche.

Al fianco della chiesa, dietro una piccola cancellata, c’è anche l’accesso della fontana del Lantro, originaria del X secolo e posta nell’interrato della chiesa. È molto particolare e se avrai l’occasione per visitarla ti consiglio di approfittarne. È infatti formata da due vasche con quella più grande di una capacità di 400 metri cubi d’acqua. Al centro di questa è posta una colonna portante nella quale si collegano le volte ad archi a tutto sesto e sesto acuto.

Porta San Lorenzo ^

Dalla chiesa scendi lungo le mura venete e raggiungi la porta San Lorenzo. Nonostante la vicinanza con l’attuale chiesa, il suo nome è legato a una precedente chiesa titolata a San Lorenzo e distrutta per fare spazio alle mura.

Porta San Lorenzo era l’unico accesso settentrionale alla città, ma venne ritenuta troppo debole e poco sicura, tanto che ben presto venne chiusa. Fu poi ripristinata nel 1627 a causa delle lamentele dei bergamaschi che vi vivevano vicino. In quel contesto venne ridisegnata la porta, aggiungendone una seconda su quella già esistente.

Questa porta è conosciuta anche con il nome di Porta Garibaldi, perché fu attraversata da Giuseppe Garibaldi nel 1859 quando entrò in città per liberare Bergamo dagli austriaci.

Il panorama di cui si gode guardando dal centro storico in direzione della porta è impagabile. Le mura venete separano campi coltivati e filari, mentre una strada in salita si avvicina alla porta.

Con questa porta concluderai la visita della città alta.

Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano ^

Torna nella città bassa e fai una tappa alla chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano. Si trova al termine del Sentierone della città bassa, ovvero una bella strada pedonale.

Facciata della chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano - Bergamo bassa

La grande chiesa di Santo Stefano fu distrutta nel 1561 per fare spazio alle mura venete e così i frati che abitavano il convento si trovarono senza una sede. Molti di questo si spostarono in giro per l’Italia, mentre otto rimasero qui e occuparono la piccola chiesa di San Bartolomeo. La ricostruirono sfruttando anche alcune case che sorgevano nei pressi della chiesa e diedero vita alla chiesa di San Bartolomeo e Stefano, ricostruita poi tra il 1604 e il 1624 su disegno di Antonio Maria Caneva.

La facciata è in stile neoclassico e venne terminata solo nel 1897. L’ingresso centrale è anticipato da un pronao formato da due colonne ioniche che sorreggono il timpano triangolare. Gli interni sono ad un’unica navata, ma con cinque cappelle per lato. I soffitti sono affrescati con dipinti settecenteschi, ma il vero tesoro che puoi trovare qui è la pala Martinengo.

La pala Martinengo è il più grande dipinto realizzato da Lorenzo Lotto. L’artista veneziano la realizzò durante la sua permanenza a Bergamo.

Propilei di Porta Nuova ^

Prima di lasciare la città di Bergamo non potrai fare a meno di notare i propilei di Porta Nuova. Questi segnano l’ingresso nella città aperto nelle Muraine, ovvero le mura daziarie di epoca medievale, totalmente demolite a inizio novecento.

I due propilei vennero progettati da Cusi nel 1828 e completati nove anni dopo.

Mappa dell’itinerario di Bergamo ^

Ecco la mappa che puoi seguire per scoprire l’itinerario di Bergamo. La gran parte di questo si sviluppa nella città alta, che ti consiglio di raggiungere a piedi per godere al meglio dei panorami lungo le mura.

Prendi invece la funicolare per raggiungere il Castello di San Vigilio. La stazione per prenderla è nelle vicinanze di porta Sant’Alessandro.

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Lorenzo Taccioli