La strada che da Stavanger ci porta a Bergen ci impone di prendere diversi traghetti per arrivare, non volendo abbandonare la costa. Alle volte risulta un po’ scomodo viaggiare perché è necessario continuamente fermarsi ed imbarcarsi, allungando notevolmente i tempi di percorrenza; d’altra però il viaggio risulta più rilassante e sembra quasi di riprendere quei ritmi che in Italia si sono abbandonati per essere sempre più frenetici.
Alle volte la temperatura ed il vento ti costringono a rientrare nella parte chiusa del traghetto, dove è disponibile una connessione wi-fi libera che ci permette anche di fare qualche telefonata a casa nell’attesa.
Le aspettative per Bergen erano particolarmente alte, spesso è osannata come una delle città più belle della Norvegia e puntualmente le mie aspettative vengono deluse. Questa volta non fa eccezione, di sicuro il tempo uggioso non ha aiutato a fare in maniera che ciò non avvenisse, ma non mi sono sentito particolarmente attratto dalla cittadina, nonostante sia circondata da sette colline ed altrettanti fiordi ed il cui quartiere Bryggen è inserito nel patrimonio dell’UNESCO. Bryggen (che significa banchina) è il quartiere più antico della città, si estende sulla riva orientale del porto ed è composto da lunghe file parallele di edifici.
Passeggiamo tra le sue vie in una continua salita a discesa ed arriviamo fino al porto di Vagen, dove è in corso il mercato del pesce e di altri prodotti tipici e dove lavora anche diverso personale italiano.
È tempo di ripartire e raggiungere il luogo dove pernotteremo questa sera: Voss. La strada che congiunge Bergen a Voss è strepitosa, segue uno di quei 7 fiordi che circondano Bergen e troviamo anche una piccola deviazione che ci consente di scendere fino alla gelida acqua del fiordo, da dove possiamo anche ammirare una montagna che scompare tra le nuvole. Mi sono già chiesto più volte se i norvegesi sono consci della meraviglie che hanno in casa o se succede come a noi che passando davanti al nostro patrimonio artistico tutti i giorni finiamo per non accorgerci della ricchezza che abbiamo.
Procediamo fino a Voss dove raggiungiamo l’ostello composto anche da molti container. Ciò che più mi affascina però è la vista: tutti gli spazi, dalle stanze alla cucina, si affacciano sul lungo lago che si trova all’ingresso della città. Inizia a scendere la sera e piano piano scende anche la luce sul lago, regalando uno spettacolo meraviglioso. In camera con noi c’è un motociclista belga che vive in Spagna e parla benissimo l’italiano. Sta facendo un tour di tutta la Norvegia in moto per conto di una rivista tedesca. Sono un attimo confuso.
Asciugandoci i capelli con il phon scatta l’allarme antincendio in camera e ci troviamo un allarmato reception che entra preoccupato sospettando che stessimo fumando. La scenda si ripete, allo stesso modo, una seconda volta..
Guarda tutte le tappe del viaggio norvegese: