Binario 21 – Memoriale della Shoah a Milano

Vagoni Treno Merci - Deportazione Ebrei

Molti di noi conoscono la stazione dei treni di Milano centrale come luogo veloce di transito e ne ammirano la bellezza architettonica che la rende una delle più belle stazioni d’Italia. Pochi però conoscono cosa si trova sotto la stazione. Io stesso sono venuto a conoscenza del Binario 21, il memoriale dedicato alla Shoah, attraverso un servizio del telegiornale.

Piani interrati sotto la stazione Centrale di Milano

Binario 21 – Storia ^

Dal Binario 21 della stazione di Milano sono sempre stati smistati carichi postali, ma tra il 1943 e il 1945 vennero fatti partire ben 15 convogli contenenti uomini e donne. La maggior parte di questi treni veniva riempita quasi totalmente con ebrei e in minor numero da altre categorie di perseguitati (perseguitati politici, antifascisti, partigiani..), i quali venivano deportati in direzione dei campi di concentramento italiani ed europei. Prima di arrivare qui venivano stipati in prigioni improvvisate poco distanti e nella prigione di San Vittore. Questi uomini venivano poi condotti direttamente all’accesso laterale della stazione che permetteva di raggiungere il cieco binario 21.

Per ricordare questa tragedia e il luogo che ne fu scenografia, venne attivato nel 2002 il progetto per la costruzione del Binario 21 come memoriale della Shoah. Furono varie le associazioni che si impegnarono affinché questo luogo fosse sistemato e aperto ai visitatori: l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’associazione Figli della Shoah, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, la Comunità Ebraica di Milano e la Comunità di Sant’Egidio.

Il progetto preliminare vide la luce nel 2004 ed entro l’anno successivo venne sottoposto alla società Grandi Stazioni che gestisce la stazione di Milano e alla presidenza della Repubblica. Questo proponeva di intervenire su di un’area di circa 5.000 metri quadri, aumentati a 7.060 nel 2008 con una revisione del progetto validato e siglato anche da Ferrovie dello Stato.

A inizio 2010 viene posata la prima pietra e nonostante i lavori procedano in maniera spedita, a fine anno terminano i fondi a disposizione delle associazioni che curano la costruzione del memoriale. Viene prontamente attivata una campagna fondi, per la quale prestano il loro volto Enrico Mentana e Ferruccio de Bortoli. Arrivano così altri cospicui fondi che permettono di riprendere i lavori e nel 2012 il Memoriale della Shoah apre le porte alle prime scolaresche. La cerimonia di inaugurazione, oltre alle importanti personalità politiche, vede tra i protagonisti anche Liliana Segre, una delle poche sopravvissute ai campi di concentramento che cominciò il suo viaggio nell’orrore proprio da qui.

Nello stesso anno il comune di Milano riqualifica la strada davanti all’ingresso del memoriale (via Ferrante Aporti) e davanti l’accesso al Binario 21 la trasforma in Piazza Edmond J. Safra (banchiere e filantropo ebraico che ha dato vita all’omonima associazione che finanzia progetti sulla memoria dell’olocausto).

Binario 21 – Visita al Memoriale della Shoah di Milano ^

La visita al Binario 21, il memoriale della Shoah di Milano, è estremamente interessante e ripercorre i momenti precedenti all’ingresso nei campi di concentramento di centinaia e centinaia di persone. Il percorso all’interno è accompagnato da una guida che spiega nei dettagli la triste storia che ha avvolto questo luogo.

L’accesso al Binario 21 è aperto dal lunedì al giovedì, oltre che la prima domenica del mese. Risulta quindi un po’ scomodo per chi vive fuori Milano riuscire a visitarlo nei normali giorni di apertura, è possibile quindi approfittare di qualche festività o delle giornate della memoria celebrate ogni anno. Più informazioni su eventuali aperture straordinarie sono disponibili a questa pagina. Le visite guidate, al costo di 10 €, sono organizzate solo il lunedì (senza prenotazione) e la domenica con prenotazione obbligatoria, ma sono caldamente consigliate per vivere a pieno questa esperienza.

Ingresso e Muro dell’Indifferenza ^

Siamo in fila per l’ingresso in piazza Edmond J. Safra e per entrare dobbiamo passare attraverso il posto di controllo in cui veniamo sottoposti a metal detector. Passato il controllo ci troviamo nell’atrio del memoriale, dove campeggia la grande scritta scura “Indifferenza”. Quest’area, un tempo aperta, è quella in cui giungevano i camion che contenevano i deportati da scaricare come merci per far loro proseguire il viaggio sui treni.

La scritta “Indifferenza” è stata fortemente voluta da Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio e che ha fortemente collaborato alla costruzione di questo luogo. Secondo la Segre l’indifferenza è infatti stata la molla che ha permesso che la Shoah si compiesse. In questo luogo avviene l’introduzione alla visita da parte della guida, che poi procede verso la rampa che conduce allo spazio dedicato alle mostre temporanee.

Il Treno sul Binario 21 ^

La parte centrale del memoriale della Shoah è occupato dai vagoni del treno che venivano utilizzati per caricare gli ebrei e gli altri deportati. Questi vagoni occupano il binario 21, lo stesso che fino ad allora veniva impiegato per caricare e scaricare i treni postali in uso dal vicino palazzo delle poste. Negli anni dal 1943 al 1945, questo binario smise di smistare posta, ma cominciò a smistare essere umani.

Le persone venivano trattati come oggetti o come animali, infatti i treni utilizzati per loro erano gli stessi che venivano impiegati per il bestiame. Nei vagoni non erano presenti finestrini per guardare fuori o per cambiare aria all’interno della carrozza. Solamente alcune feritoie poste in alto consentivano un piccolissimo ricambio e l’ingresso di una fioca luce naturale. Nei treni non erano presenti sedute, e venivano caricati così tanto che le persone si trovavano a stare in piedi strette le une alle altre. In ogni vagone venivano introdotte dalle 60 alle 100 persone. Nei casi più fortunati veniva concesso un secchio per le deiezioni, utilizzato da tutti i deportati e che veniva svuotato solamente una o due volte durante tutto il viaggio lungo diverse centinaia di chilometri. Il viaggio proseguiva a velocità piuttosto ridotta e spesso i treni si fermavano, anche per ore, ma senza mai aprire i portelloni dei vagoni.

I vagoni in legno venivano serrati dall’esterno e dall’interno non c’era la possibilità di aprirsi un varco e saltare fuori o, qualora, attraverso qualche stratagemma si fosse riuscito, era già stata messa in chiaro la punizione. Per ogni uomo mancante alla conta finale, ne sarebbero stati uccisi altri di quelli rimasti, causando quindi un ‘impegno morale’ nei deportati a non scappare.

Al Binario 21 si possono oggi vedere 2 dei 4 vagoni bestiame originali, che sono stati recuperati dalle varie località e restaurati attraverso il contributo della sezione milanese del Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani. Su questi vagoni è possibile accedere e renderci conto di quanto dovessero essere pressate le persone per poter entrare in così tanti in questi piccoli vagoni. Anche la loro altezza è piuttosto limitata e questo andava ad incidere maggiormente sulla pessima qualità dell’aria che vi si poteva respirare all’interno.

Attraverso i vagoni è possibile accedere all’altro lato della banchina e continuare la visita al memoriale.

Area di Sollevamento Vagoni ^

In fondo al Binario 21 è presente l’area di sollevamento vagoni. Questo binario è infatti un binario cieco, che non comunica direttamente con la ferrovia. I vagoni che venivano messi qui, dovevano poi essere sollevati attraverso un grosso carrello che li immettesse sulla ferrovia per cominciare il loro viaggio e che comunica con il piano superiore della stazione, nel quale tutti possiamo accedere.

Anche per questo motivo il Binario 21 era anche conosciuto come il “Binario della destinazione ignota“.

Nell’area di sollevamento vagoni sono ancora oggi presenti le targhe affisse al muro che indicano il divieto di sollevare vagoni con persone a bordo. Durante le deportazioni i vagoni venivano sollevati con decine e decine di persone all’interno, a sottolineare ancora una volta che le vite dei deportati erano paragonate ad animali od oggetti.

Fine del Binario 21 - Area di Sollevamento dei Vagoni pieni di Persone

Targhe Commemorative dei viaggi di Deportazione ^

Uscendo dall’altra parte dei vagoni, prima del muro dei nomi, si noteranno a terra delle targhe commemorative dei viaggi della morte. Ognuna di queste, ordinata temporalmente secondo i viaggi, ricorda le date e le destinazioni di tutti i convogli partiti dal Binario 21.

In totale sono presenti 20 targhe commemorative dei viaggi diretti verso i campi di sterminio o verso le destinazioni italiane di smistamento dei deportati. Queste ultime destinazioni erano Fossoli (in provincia di Modena) e Bolzano e venivano impiegate proprio per dividere le persone verso i vari campi di concentramento o sterminio a seconda della loro provenienza o ‘colpa da espiare’.

Il Muro dei Nomi del Binario 21 ^

Davanti alle targhe, sul fondo del memoriale, è presente il Muro dei Nomi. Si tratta di una lunga parete sulla quale vengono proiettati i nomi di tutti i deportati che partirono dal Binario 21. Tra questi sono evidenziati quelli delle persone che riuscirono a fare ritorno dai campi di concentramento. Fa impressione vedere la bassissima percentuale di nomi rossi (quelli che si salvarono), tra l’elenco infinito di quelli bianchi.

Molto strano è anche il fatto che nonostante il trattamento disumano che ricevettero, si sappiano esattamente nomi e cognomi di tutte le vittime che partirono da qui. La ragione è tanto triste quanto semplice ed è perché proprio come per le merci, venivano compilati dei registri e a fronte di un carico di tot persone alla partenza, lo stesso numero doveva risultare anche all’arrivo.

Muro dei Nomi - Memoriale della Shoah - Binario 21

Luogo di Riflessione – Sala Conica ^

In fondo al Binario 21, dalla parte opposta dell’area di sollevamento vagoni, si trova il Luogo di Riflessione. Si tratta di una particolare costruzione a forma conica in metallo color bronzo, alla quale si accede direttamente dalla banchina dei treni attraverso una rampa circolare che avvolge la struttura.

Il luogo di riflessione è uno spazio chiuso, dal diametro di circa 10 metri e all’interno del quale è presente una panca che segue il perimetro della struttura. Nessun simbolo religioso o possibile distrazione è presente all’interno. L’intero spazio è illuminato da un’unica luce che segna la direzione verso Gerusalemme.

L’idea di questo spazio è quella di fungere da collegamento tra due aree del Memoriale della Shoah del Binario 21: quella del Memoriale e quella del Laboratorio della Memoria. Da qui è infatti possibile accedere alla biblioteca del memoriale e ordinare la memoria rielaborando quanto percepito. Lo spazio interno al luogo di riflessione è infatti completamente vuoto e permette di isolarsi dall’esterno per riflettere su quanto visto.

Durante la nostra visita, all’interno di questo spazio, è presente un ragazzo che racconta con molta semplicità e a tratti ironia quanto successo, mettendo in luce gli aspetti più terribili, ma in maniera insolita.

Luce rivolta verso Gerusalemme nel luogo di Riflessione - Sala Conica diametro 10 metri

Area Informativa ^

Tornando verso l’ingresso arriviamo nell’area informativa. Una serie di pannelli appesi al muro indica le tappe a partire dal primo dopo guerra che, attraverso l’ascesa del fascismo, hanno portato alla seconda guerra mondiale e all’istituzione in tutta Europa dei campi di concentramento (guarda la visita del campo di concentramento di Mauthausen) e alla deportazione di ebrei, partigiani e minoranze.

Alcuni di questi pannelli hanno una linea del tempo che spiega dettagliatamente il susseguirsi degli eventi, altri presentano alcuni approfondimenti utili a capire come le forze politiche siano riuscite ad acquisire l’indifferenza dell’intero popolo.

Sala delle Testimonianze ^

Di fronte ai pannelli esposti sui muri, si trovano le sale cubiche con la proiezione di video testimonianze. Questo spazio è conosciuto come “Sala delle Testimonianze” ed è formata da 7 piccoli cubi che da una parte hanno l’accesso verso il Binario 21, dall’altra proiettano altrettante testimonianze video-registrate di alcuni sopravvissuti, tra cui quella dell’allora bambina Liliana Segre.

Tra quelle più dure, che mi hanno maggiormente colpite, c’è quella di un uomo che per ottenere condizioni migliori (e per non venire ucciso dai suoi aguzzini), svolgeva alcuni servizio all’interno dei campi di concentramento. Tra questi servizi rientrava anche quello di preparare le camere a gas e di aprire fisicamente i rubinetti del gas che avrebbe ucciso centinaia di compagni di sventura. L’uomo racconta di una volta nella quale trovò tra le persone da uccidere nella camera a gas un suo cugino che, capito quanto stava per succedergli, gli chiese di intervenire e salvarlo. Nonostante la richiesta fatta ai responsabili del campo di concentramento, questa non venne accolta e l’uomo comunicò l’impossibilità di intervenire al suo cugino. Le ultime parole prima di aprire il rubinetto del gas furono per tranquillizzarlo che almeno non avrebbe sofferto.

Sale con trasmissione filmati con testimonianze dei sopravvissuti

Auditorium del Memoriale ^

Prima dell’ultimo padiglione del memoriale ci si trova una scala, quasi anonima, sulla destra che scende al piano inferiore. Attraverso questa scala si giunge all’auditorium del Binario 21. Varcato l’ingresso ci si trova in una bassa sala nella quale vengono proiettati filmati più lunghi rispetto alle testimonianze viste al piano superiore. L’auditorium ha una capienza di 200 persone per una lunghezza di circa 30 metri e oltre alle proiezioni, ospita al suo interno dibattiti e presentazioni a tema sulla Shoah.

Progetti del Memoriale sulla Shoah – Binario 21 ^

Nei pressi dell’uscita dal percorso di visita del Binario 21 si trova l’area dei progetti del memoriale, con esposti i vari modellini presentati per la costruzione di questo spazio. L’area è sicuramente meno incentrata sul tema della Shoah e rompe un po’ l’atmosfera pesante che inevitabilmente si crea durante la visita agli spazi dedicati alla memoria.

L’area dei progetti è meno visitata rispetto a tutto i resto del memoriale e si trova adiacente le pareti in vetro che si affacciano sull’esterno della stazione.

Area Progetti Memoriale Shoah - Binario 21

Area sulla propaganda fascista ^

L’ultima area tematica del Binario 21 è quella dedicata alla propaganda fascista. Si tratta di un’intera campata nella quale sono esposte scansioni e originali di riviste o articoli di propaganda. I pannelli appesi ai muri mostrano copertine e pagine interne di giornali, accompagnate da didascalie esaurienti.

Bersaglio principale, come è noto, sono stati gli ebrei che vengono ritratti caricaturando alcuni tratti somatici per farli apparire a tratti spaventosi, a tratti deformi. Le immagini sono spesso accompagnate da grossi titoli che ai tempi fecero evidentemente presa sulla popolazione.

In questi articoli venivano ricondotti agli ebrei i vari problemi della società attraverso spiegazioni al limite del fantasioso.

Visita durante le Giornate della Memoria ^

Visitare il Binario 21 durante le giornate della Memoria è possibile grazie ad aperture straordinarie del weekend. Il memoriale rimane comunque chiuso nella giornata del sabato, il giorno di riposo per gli ebrei.

Durante le giornate della memoria è prevista una grande affluenza ed è necessario prenotare la visita con un po’ di anticipo attraverso i canali messi a disposizione sul sito ufficiale. Vengono organizzate visite piuttosto frequenti (ad intervalli di un quarto d’ora / mezzora) e si alternano percorsi guidati a visite libere. Il costo di accesso in queste giornate è riconducile alla sola prevendita ed è richiesta massima puntualità rispetto l’orario prenotato, altrimenti si verrà inseriti in un turno successivo.

A causa della natura del sito, nei giorni della memoria, c’è un alto dispiegamento di forze dell’ordine a sorvegliare l’area. Durante la nostra visita era presente anche l’esercito dotato di mitragliatore al fianco della fila di persone che attendeva di entrare.

La visita interna dura da una a due ore e in queste giornate speciali, viene richiesta anche puntualità nell’uscita, per garantire a tutti una visita confortevole e in sicurezza.

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Binario 21 - Memoriale della Shoah a MilanoCome organizzare e cosa vedere durante la visita al Binario 21, il memoriale sulla Shoah di Milano. Foto e dettagli di questo spazio impiegato durante la seconda guerra mondiale per la deportazione di ebrei e minoranze verso i campi di concentramento europei.https://www.lorenzotaccioli.it/binario-21-memoriale-shoah-milano/
Lorenzo Taccioli