Bussana Vecchia – Cosa vedere nel Borgo degli Artisti

Campanile della chiesa di Sant'Egidio visto dal Giardino botanico

Bussana Vecchia è un piccolo borgo ligure conosciuto come “borgo degli artisti” o “borgo degli hippy”. Ciò è legato alla sua particolare storia: questo antico insediamento romano divenne disabitato dopo un devastante terromoto di fine ottocento. Dagli anni cinquanta dello scorso secolo attirò però a più riprese l’attenzione di diversi artisti che, con l’obiettivo di farne un laboratorio a cielo aperto e un luogo di ritrovo avevano avanzato diversi progetti. Alcuni di questi sono andati avanti e oggi, tra le macerie dei palazzi caduti in rovina, spuntano finestre in vetro, fiori e atelier di artigiani e artisti che hanno occupato il borgo.

Visitarlo è un viaggio tra arte, cultura e storia che vale la pena percorrere, magari al di fuori dei weekend estivi, quando si anima fin troppo di turisti.

Ecco tutte le informazioni per visitare al meglio il borgo di Bussana Vecchia.

Dove si trova il borgo di Bussana Vecchia ^

Il borgo di Bussana Vecchia si trova in Liguria e, più precisamente, nella parte più alta ad appena una quaratina di chilometri dal confine con la Francia.

Il territorio di questa frazione fa parte del comune di Sanremo, in provincia di Imperia, da cui dista appena 9 chilometri in direzione nord est. Il borgo di Bussana Vecchia sorge su di una collina rocciosa al di sopra del centro abitato di Bussana Nuova.

Intorno al suo centro storico regna la natura con castagneti e pini marittimi che si sviluppano fino alle circostanti montagne e fino al mare.

Bussana Vecchia vista panoramica sul borgo e sulla vallata con castagneti e pini

Come arrivare a Bussana Vecchia ^

Se si desidera arrivare comodamente al centro di Bussana Vecchia è imprescindibile avere un’automobile. Se invece non la si ha a disposizione, è necessario armarsi di pazienza e fare una tratta a piedi.

In quest’ultimo caso è infatti possibile arrivare alla stazione di Sanremo in treno e poi prendere l’autobus che giunge fino a Bussana Nuova. Da qui si procede poi a piedi per circa 2 chilometri, in salita, percorribili in mezzoretta. Il sentiero da prendere è la vecchia mulattiera che per secoli ha collegato questo borgo al mare e che regala suggestivi scorci sul mare e sulle colline circostanti.

Come arrivare a Bussana Vecchia in macchina ^

Se invece avete a disposizione un’automobile e volete arrivare con questa fino al borgo di Bussana Vecchia potete uscire dall’autostrada A12 ad Arma di Taggia. Da qui si imbocca la SS1 in direzione Sanremo e si svolta al bivio per Bussana.
In questo modo si giunge a Bussana Nuova. Da qui sono presenti le segnaletiche stradali per arrivare a Bussana Vecchia. Difficilmente si sbaglia, perché si percorrerà la strada nota come “Strada Bussana Vecchia” che in meno di 3 chilometri (circa 8 minuti) conduce a destinazione. Consiglio di seguire le indicazioni in loco o di verificare il percorso del navigatore, perché attraverso Google Maps è probabile che veniate condotti in una strada senza uscita nella zona industriale di Bussana Nuova.

Parcheggio di Bussana Vecchia ^

Una volta arrivati all’ingresso di Bussana Vecchia sappiate che i parcheggi non sono numerosi. L’intero centro storico ne è privo e le automobili possono essere lasciate prima del suo inizio, lungo la strada.

In giornate normali non ci saranno problemi, ma durante i weekend nella bella stagione sono molte le persone che vengono a visitare questo borgo e potreste dover lasciare l’automobile un po’ distante. Tuttavia la strada è lunga e tendenzialmente non ci saranno problemi. Inoltre la sosta è gratuita.

Le macchine parcheggiate a bordo strada renderanno la carreggiata molto stretta, per cui è necessario adeguarsi quando si incontrano veicoli provenienti dalla direzione opposta.

Gli hippy di Bussana Vecchia ^

I pochi abitanti (circa una trentina), per lo più artisti che hanno occupato il paese di Bussana Vecchia, si conoscono tutti tra loro e, come in ogni paesino, ognuno ha le sue peculiarità. Ci sono ad esempio quelli più accoglienti, che si possono trovare nella Casa la Barca, quelli che si danno da fare per animare il borgo, come chi mantiene il giardino tra i ruderi o il grande plastico ferroviario. C’è invece chi odia i turisti e li prende a maleparole o ancora la famiglia, con bambini piccoli, che qui ha trovato un luogo in cui farli crescere…

Ciò che accomuna tutte queste persone è la volontà di ridare vita al vecchio borgo. Conosciuti come gli hippy di Bussana Vecchia, sono un insieme di persone che donano nuova linfa a questo paese, duramente colpito da un terremoto a fine ottocento e conseguentemente abbandonato. Ognuno di loro lo fa a proprio modo, ma tutti credono nell’aiuto reciproco e in valori condivisi, più che nei soldi e nella ricchezza materiale. Gli hippy di Bussana Vecchia non chiedono infatti soldi ai turisti, se non il minimo per garantire la loro sussistenza, ma accolgono e scambiano idee raccontando la storia del paese.

Molti di loro sono arrivati negli anni sessanta dello scorso secolo e con animo artistico hanno trasformato questo luogo in uno spazio in cui vigono le leggi non scritte di condivisione e libertà.

La presenza degli hippy a Bussana Vecchia è stata più volte al centro di contestazioni. L’amministrazione comunale li ha accusati a più riprese di essersi appropriati di questi ruderi e questi spazi, mentre loro rivendicano l’aver animato il borgo, fatto lavori per sistemarlo a proprie spese e aver dato nuova vita a quello che altrimenti sarebbe stato solamente un ammasso di macerie.

Breve storia di Bussana Vecchia ^

Bussana Vecchia venne fondato in epoca romana e i primi nuclei stabili di abitanti risalgono al VII secolo. I suoi residenti si spostarono a valle durante le invasioni longobarde e risalirono qui nel X secolo durante quelle saracene. Durante i secoli successivi la vita nel paese si sviluppa e aumentano progressivamente i suoi abitanti. Così vengono creati anche gli edifici religiosi, di cui oggi si possono vedere i ruderi. Nell’ottocento però iniziano a verificarsi diversi terremoti, anche di forte entità, a distanza di anni gli uni dagli altri. Nel 1831, nel 1851 e nel 1854 le scosse che portano gli abitanti a rinforzare le loro abitazioni. Il 23 febbraio del 1887 però un sisma di circa venti secondi distrugge quasi interamente il paese, seppellendo sotto le sue macerie centinaia di persone.
Gli abitanti sopravvissuti si spostano a valle, dando vita a Bussana Nuova. Nonostante la volontà di tornare in paese, questo viene vietato per l’alto rischio sismico. Da quell’anno il paese viene abbandonato e comincia a rivivere solo lo scorso secolo.

Nel secondo dopoguerra diversi artisti mettono gli occhi su Bussana Vecchia e tentano, senza riuscirci, di creare un nuovo villaggio. Vi riesce invece il pittore siciliano Vanni Giuffre, che dopo aver esposto al casinò di Sanremo si innamora di questo luogo. Vi ci si trasferisce e dà vita a una sorta di costituzione, depositata da un notaio, alla quale i suoi amici artisti che si sarebbero trasferiti avrebbero dovuto attenersi. Chiunque voleva poteva prendere un rudere e ricostruirlo per farne la propria abitazione, ma avrebbe dovuto usare esclusivamente i materiali presenti nel luogo. Chiunque vi risieda deve farlo per finalità artistiche e, se se ne va, può essere risarcito simbolicamente per le spese di ristrutturazione da chi vi subentra.

Nel 1968 il borgo di Bussana Vecchia conta una quarantina di artisti e la sua atmosfera è decisamente internazionale. Tutto va alla grande, ma poi le varie anime della cittadinanza iniziano ad emergere e si creano gruppi interni. Sempre in quell’anno viene firmato il primo sgombero, al quale i cittadini si oppongono fermamente ritrovando un’unità e costruendo delle barricate.

Negli anni settanta viene allacciato a Bussana Vecchia l’acquedotto comunale e l’energia elettrica e nel successivo decennio arrivarono nuove persone, che portarono l’abitato a circa un centinaio di unità. Non erano più solo artisti, ma anche persone che ci avevano visto un’occasione economica e avevano aperto qui le loro botteghe artigiane, abbassando il livello artistico del luogo.

Il comune di Sanremo e la finanza reclamano gli edifici, mentre gli abitanti si appellano al diritto di usucapione. La battaglia va avanti ancora oggi e nel dicembre 2017 il demanio ha chiesto agli abitanti di pagare migliaia di euro in quanto occupanti abusivi. Nel frattempo il numero di persone che qui risiedono è di nuovo crollato a picco e le botteghe artigiane ancora aperte sono ormai poche.

Cosa vedere a Bussana Vecchia ^

Installazioni natura campanile di Sant'Egidio e case in pietra a Bussana Vecchia

Visitare Bussana Vecchia è una belissima esperienza, non tanto per ciò che rimane del vecchio borgo, ma più che altro per le sensazioni che vi si respirano. Il clima di comunità e accoglienza che i pochi artisti rimasti sanno diffondere è ancora assai vivo.

Inoltre è molto strano passeggiare tra evidenti ruderi della città, ma decorati con fiori, piante e oggetti che a una prima occhiata possono sembrare rifiuti, ma che sono stati riassemblati per creare installazioni artistiche.

La cosa più bella da fare a Bussana Vecchia è passeggiare per i suoi vicoli e conoscere i suoi abitanti, ma ecco cosa vedere nel borgo.

Ingresso al Borgo con le prime opere ^

Dopo aver parcheggiato l’automobile percorriamo la stretta stradina che conduce fino al borgo. La strada si snoda lungo il crinale della collina, che si allarga prima di giungere a Bussana Vecchia e in questo modo regala uno scorcio d’insieme su tutto il vecchio centro.

Il campanile della chiesa di Sant’Egidio svetta in aria ben riconoscibile e, intorno, i pini marittimi e i castagni tingono di verde la collina.

Prima dell’ingresso al borgo è presente uno dei pochi luoghi dove potersi fermare a mangiare qualcosa, il ristorante La Casaccia, che durante i mesi più caldi ha anche dei tavoli esterni. Proprio sul muro che anticipa questo locale troviamo le prime opere d’arte del borgo: dei visi in ceramica che emergono dal muro e che si somigliano tutti ma allo stesso tempo sono differenti.

Procedendo ancora arriviamo a un piccolo parco verde, sul quale si notano giocattoli e attrezzi lasciati alla rinfusa. Siamo ai piedi del borgo e ora davanti a noi si vedono chiaramente le costruzioni semidiroccate dell’oratorio di San Giovanni Battista, della chiesa di Sant’Egidio e tanti altri edifici, alcuni dei quali invasi dalle piante rampicanti. L’impressione è si quella di un luogo diroccato, ma ancora vissuto…

Casa la Barca ^

Ci immergiamo subito nella visita di Bussana Vecchia e tra i posti più magici da vedere c’è senza dubbio Casa la Barca. Questo grande spazio era un tempo una grande rimessa e magazzino, ma negli anni è stato recuperato da alcuni artisti che l’hanno reso un posto accogliente.

Già affacciandosi su questo insieme di oggetti, stanze, profumi e suggestioni, veniamo accolti da due signori del nord Europa che si sono trasferiti qui diversi anni fa per riportare a nuovo questo antico borgo. Appena entrati ci offrono un bicchiere di vino e ci invitano a visitare questi locali. I cartelli all’ingresso parlano chiaro, è vietato l’accesso agli ignoranti e non è possibile parlare di politica, religione, sport o urlare anche se, forse nemmeno loro ci credono troppo.

Casa la Barca non segue uno sviluppo lineare: all’ingresso è allestita una grande cucina all’aperto e dietro ad alcune porte si trovano un paio di stanze da letto dove, eventualmente, ci si può fermare a dormire. Attraverso una scalinata pericolante si giunge al piano superiore dove tra dipinti e pareti colorate si aprono altre stanze, alcune delle quali con vista direttamente sul cielo stellato. Scesi nuovamente ci fermiamo a parlare e chi ci vive ci spiega che, essendo abituati al nord Europa, le temperature, anche invernali, qui non sono proibitive. La signora Cristina, la donna che passa qui molto del suo tempo ma che vive all’ingresso del paese, ci racconta della sua esperienza a Bussana Vecchia. Lei ama fare oggetti in ceramica, ma per vivere ha tenuto aperto per svariati anni la gelateria del paese, oggi definitivamente chiusa.

Oratorio di San Giovanni Battista ^

Usciti da Casa la Barca vediamo, incastrato tra le altre costruzioni del paese di Bussana Vecchia, l’oratorio di San Giovanni Battista. Il suo aspetto è decisamente decadente e infatti rimangono solo le mura esterne, che non possono essere oltrepassate, e la forma del campanile sorretto da diversi tutori. Affacciandosi all’interno è possibile vedere come la natura si stia riappropriando di queste edificio: a terra un prato verdeggiante e sulle pareti alcune piante rampicanti. Al posto dell’altare fa bella mostra di se una grande opera d’arte ottenuta intrecciando il legno e creando un grande bozzolo che pende dal cielo.

L’oratorio di San Giovanni Battista che possiamo vedere oggi, fu la seconda sede dell’omonima confraternita, che prima si ritrovava in un edificio di via dell’ospedale. Venne costruito intorno al 1615 e la sua posizione risultava essere allora fuori dal centro storico e, come oggi, occupa una posizione nella zona orientale del paese.

Così come il resto di Bussana Vecchia, anche l’oratorio di San Giovanni Battista è stato gravemente danneggiato durante il terremoto del 1887. Quest’edificio, anticamente noto come “piccola chiesa” per via della vicina e grande chiesa di Sant’Egidio, aveva però conservato il suo tetto. Alcuni ladri durante la seconda guerra mondiale vi si introdussero e rubarono i supporti metallici che lo tenevano in piedi, causandone il successivo crollo.

Giardino tra i ruderi ^

Tra le attrazioni più belle da vedere a Bussana Vecchia c’è senza dubbio il suo giardino tra i ruderi. Come racconta il nome, la mente va immediatamente al terremoto del 23 febbraio 1887 che ha distrutto il borgo di origine medievale.

Nel giardino botanico le antiche rovine della cittadina sono state sfruttate per dare vita a un giardino botanico che si sviluppa su più livelli. Il suo ingresso è una timida porta che quasi si confonde con quelle vicine poste sulla stessa via. Grazie all’insegna in legno, però, si arriva alla “biglietteria”, ovvero una porta seguita subito da una scala che porta al livello superiore. La particolarità del giardino tra i ruderi è stata proprio il voler conservare l’aspetto originario di quest’angolo antico di Bussana Vecchia e così, anziché spianare il terreno, si è sfruttata la sua verticalità.

I continui dislivelli fanno si che il percorso si sviluppi al fianco di brevi stradine e svariate scalinate, quasi in un labirinto di piante e fiori disparati. Proprio questa sua conformazione regala un continuo di sorprese in cui le piante nascono dal terreno inserito tra i ruderi o dai numerosi vasi disposti lungo il percorso. Continuando a salire si arriva fino alla terrazza panoramica dove si trovano, per lo più, piante grasse e da cui si gode di un’ottima vista su ciò che rimane della chiesa di Sant’Egidio.

Chiesa di Sant’Egidio ^

La particolarità della chiesa di Sant’Egidio è che il campanile sia riuscito a sopravvivere al terremoto del 1887 e, seppur malconcio, definisce ancora lo skyline del borgo. Questa grande chiesa, dalle dimensioni quasi spropositate per il borgo che la ospita, risale al 1404. Nel corso dello stesso secolo venne ampliata aggiungendo le due navate laterali.

Molto (del poco) di quello che si può vedere oggi è frutto però di una sostanziale revisione del 1652 che le conferì uno stile barocco, eliminando le navate laterali e sostituendole con sei cappelle. Il lavoro fu enorme, tanto che i lavori di fregio, stucchi e pitture, occuparono due generazioni di pittori impiegando Gerolamo Comanedi, proveniente da Lugano, e suo nipote.

Ancora oggi nella chiesa di Sant’Egidio è possibile ammirare la struttura seicentesca, con le varie cappelle dipinte e l’abside con una copertura a volta. La mancanza del tetto permette di vedere anche il campanile che si alza dietro al lato destro dell’abside, dove non è più presente l’altare. Sopra le cappelle laterali sono invece ancora visibili gli stucchi posti a decorazione, dai quali sembrano quasi prendere il volo una serie di putti.

Come nell’oratorio di San Giovanni Battista, anche qui gli artisti del borgo sono intervenuti, creando una grande opera che richiama una grossa ragnatela che si origina nell’abside e coinvolge alcune delle cappelle laterali.

Non è possibile entrare per via delle condizioni pericolanti, ma dal portone di ingresso si possono vedere gli interni. La facciata è decorata da una serie di lesene con capitelli e un paio di nicchie laterali che anticamente dovevano conservare delle statue. L’ocra e un rosso spento sono invece i colori che tingono questo lato della chiesa di Sant’Egidio.

Davanti alla chiesa è presente anche il Buzzana Jazz & Blues, un circolo Arci in cui poter fermarsi a bere qualcosa ed ascoltare un po’ di musica grazie a frequenti concerti live qui organizzati.

Plastico Ferroviario di Bussana Vecchia ^

Tra le attrazioni più celebri di Bussana Vecchia c’è il plastico ferroviario. Questo è uno dei plastici più grandi d’Italia nel suo genere e occupa ben tre stanze del piano terra di una vecchia abitazione. L’ingresso è sul vicolo, mentre l’uscita conduce a un cortile interno tra le case.

Il plastico si snoda tra le tre stanze in un unico lungo percorso che richiama anche i paesaggi liguri. Il collegamento tra le stanze è reso possibile anche per mezzo di due percorsi elicoidale, che permettono ai treni di salire e scendere dalla stanza posizionata a un livello superiore rispetto alle altre. Sono ben 350 metri lineari di ferrovia su cui corrono una decina di treni di vario tipo (d’epoca, passeggeri e merci). I treni, così come i paesaggi circostanti, sono curati nei minimi dettagli da quattro appassionati che in diversi mesi hanno ricostruito qui un plastico che ritraesse gli scorci ferroviari del pontente, dalla vecchia stazione di Santo Stefano al Mare fino alle montagne della val Roja.

Ciò che rende particolare il plastico ferroviario di Bussana Vecchia sono proprio i dettagli e, tra questi, c’è anche la registrazione dei suoni reali ottenuti appostandosi sulle linee da cui è stata tratta ispirazione, in concomitanza con il passaggio dei treni.

Il plastico ferroviario è aperto nei giorni festivi dalle 11 alle 18 e consente, a chi lo desidera, di portare il proprio trenino e farlo sfrecciare su questo lungo percorso.

Vecchia Mulattiera ^

Per chi non arrivi a Bussana Vecchia a piedi da Bussana Nuova, vale comunque la pena percorrere un breve tratto della vecchia mulattiera che collega i due paesi e si sviluppa, in parte, fuori dalle mura del borgo storico.

Il motivo è presto spiegato, ci si immerge in un sentiero avvolto nel verde che, nel suo tratto finale, percorre le mura esterne del paese su cui si affaccia qualche casa abitata e un basso  muretto in pietra che definisce il percorso. Da qui si ha anche una vista insolita sul borgo e sulle costruzioni che ne definiscono il perimetro.

Se ne avete voglia potete poi percorrere l’intera mulattiera e giungere fin verso il mare, a Bussana. A seguire ci sono alcune altre cose da vedere che si trovano proprio a valle del borgo di Bussana Vecchia.

La villa romana ^

Scesi dal centro storico di Bussana Vecchia concludiamo il nostro itinerario con qualche attrazione in pianura e più vicina al lungomare. Tra queste ci sono i resti di un’antica villa romana costruita tra il I e il II secolo dopo Cristo.

Questa è perennemente esposta al pubblico, perché si trova proprio al fianco della strada ed è circondata solo da una rete. A pochi passi un cancellino può essere aperto per introdursi nel parco della villa. Quello che vediamo è solo una piccola porzione dell’antica villa romana che si trovava qui e che rappresentava una residenza extra urbana a pochi passi dal mare.

I resti di questa villa vennero scoperti agli inizi dello scorso secolo e durante alcuni lavori del 1914 furono trovati resti della pavimentazione e un’antica tomba, andata purtroppo persa. Fu in quella stessa occasione, però, che si approfondirono gli studi su di questa villa: la zona centrale era occupata da una grande casa rurale e, poco distante, era presente un monumento funerario. Più recentemente, negli anni ottanta, è stata ritrovata anche una piccola fornace.

Resti della villa Romana di Bussana

Come dimostrato dagli studi, la villa romana di Bussana, veniva impiegata per lavorare la terra e i frutti di quanto vi si ricavava e la maggior parte della struttura arrivata a noi descrive questo uso. Non è infatti pervenuto nulla della parte residenziale di questa costruzione. Quanto ritrovato può essere riassunto nei seguenti spazi: una fornace per la cottura della ceramica, delle stanze dedicate alla lavorazione dei prodotti agricoli ed altre adibite a magazzini e granai.

Torre dell’Arma ^

Torre dell'Arma a Taggia

Procedendo in direzione del lungomare giungiamo anche nei pressi di Torre dell’Arma. La torre, in parte diroccata, fa da sfondo a una chiesetta all’interno del borgo di Taggia.

La Torre dell’Arma venne costruita nella seconda metà del cinquecento con lo scopo di prevenire eventuali attacchi pirati che in quel periodo erano piuttosto frequenti. Fu la repubblica di Genova a chiederne l’erezione e la costruzione fu fatta sopra i resti di un vecchio castello romano che nel 1270 venne occupato dai corsari. Il castello stesso venne fatto distruggere dal governo genovese al fine di sconfiggere i corsari.

Ciò che resta della torre è una grande struttura a base romboidale che spicca sul promontorio della grotta dell’Arma, da cui prende il nome.

Santuario Grotta della Santissima Annunziata ^

Proprio affacciato sul lungomare troviamo il santuario Grotta della Santissima Annunziata, molto particolare perché è proprio scavato nella roccia. Ci troviamo ad appena 6 metri sul livello del mare, che nella parte più interna raggiunge un massimo di 12 metri. Questa grotta pare sia stata scavata naturalmente durante il pliocene superiore ed ha una forma ad L: a quaranta metri di profondità si piega a novanta gradi verso est e terminata in uno stretto cunicolo di circa dieci metri. Da qui partono anche una serie di altri cunicoli minori che hanno una lunghezza totale di circa 100 metri.

L’intera grotta in cui è ospitato il santuario, ha una superficie di circa 350 metri quadrati, di cui 140 occupati dal santuario della Santissima Annunziata. In epoca preistorica questi spazi erano abitati dagli uomini, come testimoniato dai resti di animali, di utensili in pietra e da frammenti di cranio dell’uomo di Neanderthal.

L’utilizzo della grotta come santuario è testimoniato a partire dal XII secolo e si è mantenuto intatto fino ai giorni nostri, salvo che per un’interruzione tra il XV e il XVI secolo. Le opere che ancora oggi si possono vedere al suo interno, risalgono al XVII e XVIII secolo. Sull’altare sono posizionate due statue di scuola genovese, mentre i bassorilievi visibili sugli altari laterali sono opera di scultori locali.

Per il santuario grotta della Santissima Annunziata si è fermato a pregare anche papa Pio VII di ritorno dall’esilio francese, come testimoniato da una lapide del 1814 posta nella facciata della chiesa.

Chiesa di San Giuseppe ^

Chiesa di San Giuseppe a Taggia - Bussana

Imboccando la strada del lungomare, qui nel borghetto di Taggia, a poche centinaia di metri da Bussana, incontriamo anche la chiesetta di San Giuseppe. Nel lato verso il mare è possibile vedere l’abside e il campanile imponente, largo quasi quanto la stessa chiesa, sul cui culmine si apre la cella campanaria sormontata da una chiusura con tegole variopinte.

La chiesa di San Giuseppe venne costruita a partire dal 1817, quando la comunità richiese a gran voce un luogo dove poter celebrare le proprie funzioni religiose. A quel tempo questo era un piccolo borgo marinaro, ma alla fine dell’ottocento era talmente cresciuto che la chiesa risultò essere troppo piccola e venne quindi costruita la nuova chiesta titolata a San Giuseppe e Sant’Antonio. Nonostante ciò, all’interno di questa chiesetta, sono conservati alcuni simboli religiosi locali, tra cui la statua di sant’Erasmo.

Lungomare ^

Procedendo ancora un po’ percorriamo piacevolmente un lungomare tranquillo, perché fuori stagione, dove la spiaggia si alterna agli edifici recentemente ristrutturati che si innalzano dietro le grandi palme che definiscono il tragitto.

Lungomare di Taggia

Quest’area così tranquilla si affolla durante i mesi estivi, ma fuori stagione è decisamente consigliata per una passeggiata rilassante a contatto con il mare.

Mappa dell’Itinerario per Bussana Vecchia ^

Questa la mappa dell’itinerario alla scoperta di Bussana Vecchia. Può essere utile per identificare a una prima occhiata la sede delle varie attrazioni, ma il consiglio è quello di perdersi tra i suoi vicoli malmessi.

Immagini di Bussana Vecchia ^

Ecco qualche immagine suggestiva del borgo di Bussana Vecchia e dei suoi vicoli. Tra questi alcuni sono ben conservati, mentre altri portano chiaramente i segni del terremoto. Particolari sono anche i cortili e gli ingressi di alcune abitazioni, ben curate dagli artisti che vi hanno preso residenza.

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Lorenzo Taccioli