Caltagirone – Cosa vedere in mezza giornata

Tondo vecchio di Caltagirone

Caltagirone è la capitale siciliana della ceramica, arte che ha arricchito la città e che ancora oggi viene portata avanti con scuole e musei sparsi sul territorio comunale. Passeggiando per le sue vie scoprirai una città che si sviluppa sul crinale di tre colli con numerosi monumenti barocchi. Ciò le è valso l’inserimento nella lista UNESCO, come patrimonio dell’umanità.

Potrai scoprire Caltagirone tranquillamente in una giornata, ma anche mezza giornata è sufficiente per percorrere tutto l’itinerario. Potrai per esempio inserire questa tappa tra le cose da vedere in 10 giorni in Sicilia orientale.

Caltagirone - Città siciliana della ceramica

Dove si trova Caltagirone ^

Colline del sud est della Sicilia

Caltagirone è una città dell’entroterra siciliano. È in provincia di Catania, ma posizionato tra le colline del sud est dell’isola, a poco più di 600 metri di altitudine sul livello del mare. La città è costruita su tre colli ai piedi dei monti Erei e dei monti Iblei e da qui puoi vedere le piane di Gela e Catania.

Le ceramiche di Caltagirone ^

Ceramiche di Caltagirone - Negozio
Brocca in ceramica nel museo di Caltagirone

La Sicilia è da tempo immemore una terra in cui avviene la lavorazione di questo materiale. Già la cultura araba, arrivata sull’isola, la trasforma nell’isola delle fornaci. Ovunque si trovasse argilla era presente una fornace.

È in quel contesto che si sviluppano nuove produzioni, come quelle delle ceramiche invetriate e del lustro metallico. Le opere prodotte presentano un linguaggio figurativo vicino alla cultura islamica. La Sicilia continua questa tradizione anche durante la dominazione normanna, angioina ed aragonese, diventando sempre più un punto di riferimento per la sua produzione apprendendo influenze e tecniche produttive dal mondo, grazie alla sua posizione centrale nel commercio.

Un grosso impatto al settore ceramico lo si ha nell’ottocento, quando un maggiore benessere porta con sè anche profonde trasformazioni. Viene introdotta la terraglia che fa concorrenza alla maiolica e i gusti del ceto borghese, che possono permettersi di acquistare questi prodotti, si affiancano a quelli dell’aristocrazia. Le varie zone della Sicilia si specializzano in diverse produzioni, come le mattonelle decorative di Santo Stefano o, appunto, la maiolica di Caltagirone, anche grazie alla lavorazione di Vaccaro Bongiovanni e dei suoi allievi.

Questi diedero una grossa spinta alla produzione ceramica di Caltagirone, grazie al loro lavoro di figurinai, artigiani in grado di creare formelle maiolicate che rappresentano in maniera originale figure umane, animali e oggetti di vario genere impiegati per dare forma ai dolci fatti in casa.

Oggi passeggiando per le vie di Caltagirone potrai vedere la ceramica impiegata come complemento degli arredi urbani e una quantità praticamente infinita di negozi e laboratori che vendono questi manufatti.

Cosa vedere a Caltagirone ^

La visita di Caltagirone richiederà circa mezza giornata. Sono tante le cose da vedere passeggiando per la città, in cui molti monumenti vennero riscostruiti in stile barocco a seguito del terremoto del 1693. Celebre la sua scalinata che collega la parte vecchia del centro a quella nuova e che è diventata un modo per celebrare, ancora una volta, l’arte ceramica che rende famosa la città.

Dopo aver passeggiato in lungo e in largo per il centro storico di Caltagirone, prendi l’auto e raggiungi le destinazioni nella sua prima periferia. Villa Patti, il cimitero monumentale e la necropoli di Montagna, sono altre tappe imperdibili se ti trovi a visitare la città.

Ecco tutte le attrazioni da vedere nella tua visita di Caltagirone.

Teatro Politeama ^

Teatro Politeama su villa comunale

Sul lato più alto della villa Comunale si affaccia il teatro Politeama di Caltagirone. Questo risale agli inizi del novecento, quando fu costruito da Saverio Fragapane. Al suo interno sono presenti 500 posti che si sommano alle ulteriori due sale da 40 e 75 posti aggiunte nel 2022, quando il teatro venne trasformato in cine teatro.

Il teatro Politeama trova posto al fianco dell’ingresso monumentale al giardino pubblico.

Villa Comunale di Caltagirone ^

L’itinerario alla scoperta di Caltagirone continua con la sua grande villa comunale, il parco pubblico cittadino. Questa prese vita nel 1851, quando l’incarico di costruire uno dei più grandi parchi d’Italia venne assegnato a Giovan Battista Filippo Basile. La villa comunale occupa un’estensione di circa 10 ettari, dando vita a un’isola verde con lecci, tigli, pini e cipressi che richiamano tra i loro rami un vasto numero di volatili.

L’accesso dal teatro Politeama ti porterà nella parte più alta del parco. Da qui puoi imboccare i sentieri che si inoltrato nella boscaglia e che scendendo ti portano nella parte più bassa del parco.

Tra le varie strutture presenti nella villa comunale c’era anche un palco musicale in legno, sostituito a metà dello scorso secolo da uno in cemento armato e in stile moresco, anch’esso decorato da piastrelle e motivi decorativi a rilievo in ceramica.

Balconata a ceramica ^

Percorri ora la strada che fiancheggia la villa comunale, ritornando in direzione del centro. L’intero lato è protetto da una balaustra in bugne di pietra marfisa, con belle decorazioni in maiolica risalenti all’ottocento. Queste, oltre che la balconata, rivestono anche parte dei lampioni e di tanto in tanto sono posti dei vasi in ceramica per decorare questa camminata.

Puoi vedere la balconata percorrendo via Roma, l’antica strada regia Maria Carolina aperta nel XVIII secolo per creare un collegamento tra la parte vecchia della città e il nuovo quartiere di Santa Maria del Gesù.

Museo internazione del presepe ^

Palazzo del museo internazionale del presepe

Uscendo dalla parte bassa della villa Comunale ti troverai a poca distanza dal museo internazionale del presepe, che comprende la collezione Luigi Colaleo. Al suo interno sono presenti elementi pregiati provenienti da tutto il mondo e una biblioteca specializzata in testi di storia dell’arte e sui presepi.

Questo museo celebra la tradizione presepistica di Caltagirone, conosciuta principalmente per la produzione di manufatti in ceramica e terracotta.

Il museo internazionale del presepe trova posto nelle sale di un massiccio edificio di inizio novecento, tipico esempio del liberty. L’ingresso è in corrispondenza della torretta che sottolinea la forma angolare del palazzo.

Museo regionale della ceramica ^

Ripercorri la balconata a ceramica del parco della villa comunale e raggiungerai un altro museo. Il museo regionale della ceramica ha sede a Caltagirone per celebrare il prodotto tradizionale di questa città. Fondato agli inizi degli anni cinquanta, inizia a mio avviso a sentire un po’ il peso degli anni. Quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città, primo rappresentante dell’artigianato tipico locale, presenta un’esposizione datata e un percorso di visita che dovrebbe essere modernizzato.

Al suo interno puoi vedere significative testimonianze dell’arte ceramica dall’epoca preistorica ai giorni nostri, con un’importante collezione di circa 2500 reperti che vanno dal IV millennio a.C. ai giorni nostri. Solo Faenza, in Italia, ha una collezione più importante di questa.

L’intera collezione è divisa in sette sezioni:

  • una sala didattica, con una panoramica della produzione ceramica dalla preistoria all’epoca contemporanea;
  • la ceramica preistorica, protostorica, greca, siceliota e bizantina, con molti reperti dell’eneolitico;
  • il patio riservato ai modellini di forni medievali;
  • la ceramica medievale, con molti reperti rinvenuti ad Ortigia nell’area dedicata al tempio di Apollo;
  • la ceramica rinascimentale, con maioliche blu per la mensa o per la convervazione del cibo, per lo più prodotte a Caltagirone;
  • la ceramica barocca, con anfore da sacrestia e acquasantiere;
  • la grande sala panoramica con la maiolica siciliana prodotta tra il seicento e l’ottocento. Qui potrai vedere vasi, albarelli, bombole con angeli, santi e stemmi, ma anche scaldamani e ceramiche d’autore.

Il museo regionale della ceramica è ospitato nel grande Teatrino, raggiungibile attraverso una lunga scalinata a terrazza decorata con mattonelle in ceramica del XVIII secolo.

Tondo Vecchio di Caltagirone ^

Proseguendo in direzione del cuore del centro di Caltagirone incontrerai il Tondo Vecchio. Questo particolare monumento risale alla seconda metà del settecento e rappresenta un elemento di arredo urbano decorativo lungo la nuova strada creata in quel momento e che correva in direzione dell’altopiano di Santa Maria del Gesù.

Il Tondo Vecchio venne poi in parte modificato alla fine dell’ottocento, ma mantiene la forma originaria a semicerchio che si ispira alla cavea di un teatro. Intorno all’area centrale si sviluppano due brevi scale a tenaglia che permettono di salire dalla sede stradale al piano rialzato.

Chiesa San Francesco d’Assisi all’Immacolata ^

Facciata della chiesa San Francesco d'Assisi all'Immacolata

Raggiungi poi la chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata, conosciuta anche direttamente con il nome di chiesa all’Immacolata. Nella sua prima costruzione aveva dimensioni contenute, ma venne successivamente ampliata in epoca tardo medievale, slanciandone le forme con un stilo gotico.

Purtroppo durante il terremoto del 1693 furono registrati diversi danni, che richiesero una ricostruzione a partire dal 1724. Al centro della facciata c’è una nicchia con la statua della Madonna e, intorno, quattro attributi mariani a decorazione. Nella lunetta c’è invece lo stemma francescano, con le braccia incrociate di Cristo e San Francesco davanti alla croce.

La chiesa di San Francesco è coronata da una cupola con otto granti finestroni e una sequenza di sfere in terracotta smaltata. Accanto alla cupola c’è il campanile di metà ottocento.

Accedendo agli interni, divisi su tre navate, potrai vedere anche i resti della precedente chiesa duecentesca, nella sagrestia a sinistra dell’abside.

Chiostro di San Francesco – Museo diocesano ^

Il chiostro di San Francesco sorge al fianco dell’omonima chiesa. Le sue forme sono legate a un importante lavoro di ristrutturazione operato nella prima metà del seicento, come testimoniato dall’anno 1634 scolpito su di una finestra che qui si affaccia.

Lo stile adottato è molto semplice e rigoroso e tra i pochi elementi decorativi potrai vedere dei mascheroni grotteschi nelle chiavi di volta degli archi che corrono lungo i porticati perimetrali. Al piano rialzato ci sono diverse finestre e quattro balconcini. Questi elementi sono divisi tra loro per mezzo di paraste ioniche.

Del precedente convento medievale, risalente al 1236, rimane un portale a sesto acuto, con strombo su entrambi i fronti. Al centro del chiostro ci sono invece il pozzo e la fontanella caustrale che i frati utilizzavano per le abluzioni del mattino.

All’interno del chiostro è ospitato il museo diocesano.

Ponte San Francesco di Caltagirone ^

Ponte San Francesco di Caltagirone

Attraversa ora il ponte San Francesco, costruito durante le opere seicentesche del centro, subito dopo la celebre scalinata di Santa Maria del Monte. La sua costruzione durò ben quarant’anni che portarono all’erezione della struttura a cinque arcate con solo quella più grande aperta e oggi utilizzata come strada.

Il ponte San Francesco si allunga per cinquanta metri e colma un dislivello di quindici metri.

Carcere Borbonico – Musei civici Luigi Sturzo ^

Carcere Borbonico di Caltagirone - Musei civici Luigi Sturzo

A poca distanza dal ponte sorge il palazzo che svolgeva la funzione di carcare. Costruito durante il regno dei Borboni fu appositamente eretto come palazzo di detenzione. Lo stile a guisa di castello aveva l’obiettivo di omaggiare il precedente castello, andato perso durante il devastante terremoto del 1693.

L’ex carcare borbonico ha una forma monolitica e massiccia, con una facciata interamente in pietra movimentata da lesene ioniche che prendono vita sopra al basamento che sorregge il grosso cornicione sporgente. Anche le finestre sono riccamente decorate da cornici in bassorilievo, mentre sul frontone spunta un grande stemma della città.

Gli interni dell’ex carcere borbonico ospitano i musei civici Luigi Sturzo, proprio negli spazi precedentemente occupati dai prigionieri. Al piano terra erano presenti grande stanze in cui venivano detenuti più prigionieri attraverso catene e inferriate. Al primo piano c’erano spazi di servizio, come magazzini, depositi e la cappella del carcere. All’ultimo piano c’erano invece gli alloggi riservati alle guardie e agli ufficiali. Anche il sottotetto veniva utilizzato, qui c’erano infatti le celle di isolamento.

Visitando gli interni dell’ex carcere borbonico potrai vedere le varie sezioni dei musei civici Luigi Sturzo: la sezione archeologica, la pinacoteca e la sezione storica.

Piazza Umberto I ^

Piazza Umberto I

Raggiungi ora la piazza Umberto I, una delle piazze più importanti di Caltagirone. Su questo spazio a base rettangolare si affacciano numerosi edifici storici. Tra questi c’è duomo cittadino, il palazzo Libertini di San Marco, ma anche l’accesso alla celebre scalinata di Caltagirone.

Cattedrale di San Giuliano – Duomo di Caltagirone ^

La cattedrale di San Giuliano è il duomo di Caltagirone ed ha origine nell’epoca normanna. Durante i secoli subì diverse trasformazioni, ma i terremoti del 1542 e del 1693 richiesero delle sostanziali ricostruzioni.

La facciata attuale è piuttosto moderna, risale infatti agli inizi del novecento secondo uno stile liberty decorato da elementi floreali che, purtroppo, non può essere ammirato degnamente a causa degli edifici costruiti a breve distanza. Sul fianco sinistro sorge il campanile alto quasi cinquanta metri, mentre in posizione arretrata puoi vedere la cupola rivestita in ceramica locale.

Gli interni sono a tre navate, con la volta affrescata nella seconda metà dell’ottocento. Le navate sono scandite da una serie di archi che conducono al transetto dove si trova l’arco trionfale, con una decorazione a stucco che rappresenta l’allegoria della religione cristiana.
Dentro la cattedrale di San Giuliano sono conservate anche la statua in legno del Cristo morto e la stauta dell’Addolorata, che ogni anno vengono portate in processione per la città nella giornata del venerdì Santo.

Palazzo Libertini di San Marco ^

Facciata del palazzo Libertini di San Marco

Su di un lato di piazza Umberto I potrai vedere anche lo storico palazzo Libertini di San Marco, risalente al XVII secolo e che è stato la sede dell’arcivescovo dal 1818 al 1868. Per rispondere a questo scopo il palazzo è stato rivisto e modificato, prima di tale data infatti il palazzo Libertini di San Marco altro non era che una serie di edifici collegati tra loro.

Il nome di palazzo Libertini è legato alla figura di Giuseppe Liberitini, notaio di Caltagirone, che acquistò il palazzo nel 1868. A distanza di dieci anni vennero fatti nuovi ingenti lavori all’edificio, che consolidarono il collegamento tra tutte le particelle e lo dotarono di una facciata ottocentesca.

Palazzo Libertini di San Marco è entrato tra le proprietà del comune di Caltagirone nel 1980 e al suo interno c’è la direzione dei musei civici Luigi Sturzo e alcune sale espositive di pregio.

Corte Capitanale ^

Il palazzo della corte Capitanale di Caltagirone

A poca distanza dal duomo sorge la Corte Capitanale, un elegante edificio risalente al seicento. Il palazzo è basso e di forma allungata, con una facciata molto decorata. L’angolo che dà su piazza Umberto I è dotato di una colonna con capitello corinzio che si erge in mezzo al bugnato. Al di sopra sono presenti vari stemmi dei regnanti che si sono susseguiti sull’isola siciliana.

Purtroppo il palazzo originale è stato in parte troncato nella seconda metà dell’ottocento, nell’ambito di una risistemazione della viabilità cittadina, allungandolo dalla parte opposta e dovendo di conseguenza abbattere il campanile della confinante chiesa del Crocifisso. Nonostante ciò rappresenta ancora oggi uno dei principali esempi di edificio pubblico rinascimentale in Sicilia.

La sua particolare facciata è scandita da cinque ingressi ad arco a tutto sesto intramezzati a sei finestre. Ognuna di queste aperture è riccamente decorata con cornici in pietra e stemmi e targhe al di sopra di piccole mensole in rilievo.

La corte Capitanale ospitava orginariamente la sede delle corti di giustizia, mentre oggi appartiene al comune di Caltagirone, che organizza al suo interno mostre temporanee durante l’anno. È inoltre presente qui la sede dell’ufficio turistico.

Chiesa del Gesù ^

Facciata della chiesa del Gesù

Un’altra imponente chiesa barocca di Caltagirone è la chiesa del Gesù, anche nota come chiesa della Circoncisione, collegata al collegio dei Gesuiti. L’intera struttura nacque in epoca spagnola, quando nel 1569 il viceré di Sicilia Francesco Ferdinando d’Avalos suggerì di creare un collegio che avrebbe portato innumerevoli vantaggi ai cittadini.

Nel 1593 viene aperta al culto la chiesa del Gesù e nei secoli successivi continuò ad essere gestita dai gesuiti, fino a quando non subentrarono le religiose teresiane nel 1767, che poi si spostarono nel 1876 nel monastero del Santissimo Salvatore.

Alla fine dell’ottocento il monastero venne adattato a scuola pubblica. A seguito del terremoto del 1908 la chiesa registrò grossi danni, resi ancora più ingenti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Dopo una serie di restauri, la chiesa del Gesù riaprì al culto nel 1960.

La facciata della chiesa è divisa in due ordini, con la parte bassa che presenta elementi più antichi rispetto alla superiore. Nella parte centrale il grande portale è sormontato da un finestrone dotato di un timpano ad arco. L’intera facciata è inoltre decorata da lesene e nicchie con le statue di otto santi.

Gli interni sono invece disposti su di un’unica navata e un impianto a croce latina con numerose cappelle laterali.

Palazzo dell’Aquila – Municipio di Caltagirone ^

Palazzo dell'Aquila - Municipio di Caltagirone

La sede del municipio di Caltagirone è in palazzo dell’Aquila, ospitata in un edificio ottocentesco appartenuto inizialmente alla famiglia Interlandi dei Principi di Bellaprima. Solo nel 1845 l’edificio fu acquistato dal comune che lo modificò per rispondere all’esigenza di municipio comunale.

La facciata venne modificata acquisendo una forma lineare con stile neoclassico. Questa è divisa in tre ordini. Il pian terreno è caratterizzato da un grande portale d’ingresso ad arco a tutto sesto, affiancato a numerose altre arcate. Il piano rialzato e quello superiore sono caratterizzati da una lunga successione di finestre con balaustre, mentre l’ultimo piano, tra due statue, contiene un orologio civico.

La facciata posteriore è invece in stile liberty.

Casa Senatoria di Caltagirone ^

Casa Senatoria di Caltagirone

La prossima destinazione è la casa Senatoria di Caltagirone. La casa senatoria, risalente alla fine del quattrocento, venne rivista più volte durante i secoli. Già a metà del XVI secolo furono aggiunti diversi abbellimenti, come un nuovo portale d’ingresso e sculture ornamentali in facciata. Purtroppo di tutto ciò rimane ben poco, a causa dei terremoti che portarono distruzione in tutta quest’area della Sicilia.

Il terremoto del 1693 dannegiò parecchio il palazzo che fu lasciato andare in rovina fino a quando nel 1823 venne recuperato e trasformato in teatro. A questo periodo risale gran parte della facciata, caratterizzata da un pian terreno a bugnato in cui si aprono tre ingressi ad arco sul fronte. Il piano rialzato, anticipato da un balcone, è scandito da cinque porte intervallate a lesene che si congiungono in un timpano triangolare.

A metà dello scorso secolo gli interni furono totalmente revisionati per ospitare la galleria Luigi Sturzo. Ancora oggi la casa Senatoria è sede di una galleria con spazi espositivi, un ufficio turistico e un bar.

Chiesa di San Giuseppe ^

Raggiungi ora l’inizio della celebre scalinata di Santa Maria del Monte, ma prima di percorrerla volgi lo sguardo a sinistra, dove vedrai la facciata della chiesa di San Giuseppe. Di epoca cinquecentesca, prese il posto della precedente chiesa di Santa Barbara. Purtroppo anch’essa subì le conseguenze del terremoto del 1693, che distrussero completamente la struttura.

La ricostruzione venne affidata alla congregazione dei falegnami e degli ebanisti. Nella seconda metà dell’ottocento avvenne un nuovo restauro che portò a un rinnovamente degli stucchi decorativi e ad una sistemazione del portale d’ingresso che, in seguito a lavori di abbassamento del piano stradale, risultava essere sospeso.

La facciata è in conci di pietra d’intaglio e ai lati presenta due campanili che non sormontano la facciata centrale. Un gioco di nervature verticali, costituite da paraste piatte, concave e convesse dà movimento alla superficie. Il portale è decorato da una cornice e da un timpano ad arco ed è sormontato da una finestra tamponata. Ancora sopra, dopo una cornice marcapiano, c’è un grande oculo.

La copertura contiene una grande calotta semisferica e un tamburo dotato di finestre. Gli interni sono invece ad aula unica con pianta decagonale e uno sviluppo a ventaglio sul lato occidentale.

Scalinata di Caltagirone – Scala di Santa Maria del Monte ^

Scala di Santa Maria del Monte

Imbocca ora la famosa scalinata di Caltagirone, la scala di Santa Maria del Monte. La costruzione della scala risale agli inizi del XVII secolo e serviva per collegare la parte più antica della città con la nuova parte, costruita nella parte più alta del borgo. La sua costruzione terminò poi nella seconda metà dell’ottocento.

Questi 142 scalini sono divisi in dieci settori che rappresentanto dieci differenti secoli. Ogni alzata dello scalino è decorata con maioliche che nelle giornate di sole brillano e fanno da contorno ai motivi floreali che vengono disposti sulle scale. Questa decorazione è stata aggiunta a metà dello scorso secolo.

Ogni settore della scalinata è composto da 14 scalini, decorato con elementi floreali, geometrici e figurativi che racchiudono le diverse anime della città: araba, normanna, spagnola, barocca, settecentesca, ottocentesca e contemporanea.

La scalinata di Caltagirone è al centro della festa cittadina dell’infiorata, celebrata dal 6 maggio al 12 giugno, periodo nel quale i cittadini rendono omaggio alla Madonna e ogni gradino viene arricchito con vasi e fiori che creano uno spettacolo suggestivo. Durante la festa di San Giacomo, celebrata il 24 e 25 luglio, vengono posti dei lumini sugli scalini che, insieme, danno vita a motivi geometrici.

Chiesa di Santa Maria del Monte ^

Chiesa di Santa Maria del Monte - Caltagirone

Sulla sommità dell’omonima scalinata, troverai la chiesa di Santa Maria del Monte. Questa è la parte più antica della città e la scalinata serviva proprio a collegare la chiesa al palazzo di Città.

La chiesa originaria venne a più riprese restaurata ed abbellita con decorazioni appartenenti a stili differenti. Purtroppo il terremoto del 1693 la distrusse completamente e venne eretta nuovamente nel tardo settecento.

La facciata è divisa verticalmente in due ordini e sormontata da un timpano curvo. Internamente ci sono tre navate, con quella centrale decorata per mezzo di affreschi che descrivono scene bibliche, realizzate agli inizi dell’ottocento. Tra le decorazioni della chiesa spiccano anche la statua della Madonna del Salterio, databile al 1492 e la statua in legno posta sull’altare del Cristo alla Colonna, risalente al 1592. L’opera più importante, venerata dai cittadini, è però la Sacra immagine della Madonna di Conadomini, una tavola giunta in città agli inizi del XIII secolo e dipinta su entrambi i lati. Da una parte è rappresentata la Madonna con in braccio Gesù, dall’altra il Cristo morto che si erge dal sepolcro.

Monastero e torre di San Gregorio ^

Torre di San Gregorio - Caltagirone

Il monastero di San Gregorio era di origine cinquecentesca, mentre la torre che vi si innalza risale a due secoli più tardi. Oggi la torre è ciò che rimane dell’intero complesso e svetta con la sua struttura in pietra arenaria. La chiesa venne infatti distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Lungo i suoi trenta metri di altezza si contano sei ordini. I primi cinque sono dotati di una finestra ad arco per ogni lato, mentre l’ultimo piano è dotato di due finestre con un cornicione continuo.

Al fianco della torre di San Gregorio c’è una scuola che forma gli studenti con la specializzazione in arte ceramica.

Chiesa del Santissimo Salvatore ^

Chiesa del Santissimo Salvatore - Caltagirone

Procedi l’itinerario alla scoperta di Caltagirone con la chiesa del Santissimo Salvatore. Questa ha origini antiche, venne infatti eretta nel trecento, anche se la struttura attuale è di metà settecento.

La facciata è molto slanciata e divisa verticalmente in tre parti. La parte più bassa presenta tre portali di accesso e alcune finestre. Il portale centrale è quello più ampio ed è dotato di una bella cornice barocca che si chiude in un’architrave dotata di un timpano a volute con lo stemma dell’ordine benedettino. La sezione intermedia inizia con un balaustra con colonnine panciute e una grata in ferro battuto, mentre la parte più alta è dotata di cinque traforature con le tre centrali ad arco.

Gli interni sono ad aula unica su di una pianta ottagonale riccamente decorata con stucchi. Qui trova posto anche il mausoleo Luigi Sturzo dal 1962. Questo è realizzato con un sarcofago in marmo giallo di Siena con sopra una statua del politico. Sulla parete c’è la rappresentazione dell’allegorie Religione, Patria, Libertà e Popolo.

Chiesa del Rosario ^

Facciata della chiesa del Rosario di Caltagirone

La chiesa del Rosario, anche nota come chiesa di San Domenico, risale al seicento, quando vi ci si trasferirono i frati che prima occupavano la chiesa di Sant’Antonio Abate. Purtroppo il terremoto del 1693 non risparmiò questa chiesa, che fu in seguito ricostruita agli inizi dell’ottocento con il contributo sia dei fedeli che del comune di Caltagirone.

La facciata barocca della chiesa del Rosario ha una particolare forma concava realizzata in pietra intagliata, con due campanili che sorgono sui lati. Il portale centrale è decorato da un piccolo timpano triangolare ed è raggiungibile da due brevi rampe di scale. Sulla sommità della facciata potrai notare il frontone che riporta lo stemma doemnicano.

Gli interni sono disposti su di un’unica navata con una volta affrescata agli inizi dell’ottocento. Sui lati sono presenti delle cappelle con altari in marmo.

Dopo essere stata chiusa per diversi anni per via delle sue condizioni pericolanti, nel 1982 la chiesa del Rosario venne assegnata ad un’associazione che la impiega come auditorium.

Santuario della Madonna del Ponte ^

Facciata del Santuario della Madonna del Ponte

Concludi l’itinerario nel centro storico di Caltagirone con il santuario della Madonna del Ponte. La sua prima costruzione risale al 1573, un anno dopo alle apparizioni della Madonna a Caltagirone. Prima apparve a una ragazza sordomuta che stava prelevando l’acqua da una fonte, poi a diversi altri fedeli. La scena dell’apparizione è rappresentata in una tela custodita ancora oggi dentro alla chiesa.

La facciata della chiesa è caratterizzata da una scalinata che conduce fino al porticato sorretto da colonne e lesene in pietra laterali. Gli archi al pian terreno sono richiamati nella grande finestra che sormonta l’ingresso.

Gli interni sono a navata unica, con quattro cappelle laterali e, sempre dentro al santuario della Madonna del Ponte, è presente l’antica fonte in cui avvenne l’apparizione della Madonna e dalla quale ancora oggi puoi prelevare l’acqua. C’è inoltre il dipinto che raffigura il miracolo, ospitato all’interno della macchina processionale con la quale il dipinto viene portato per la città.

Villa Patti ^

Villa Patti di Caltagirone

A distanza di qualche chilometro dal centro di Caltagirone, tra le cose da vedere in città, trovi la villa Patti. Questa antica residenza aristocratica risale al seicento ed è dotata di un bel parco all’inglese, nel quale puoi fare una piacevole camminata.

L’aspetto attuale è frutto di un rinnovamento operato durante l’ottocento dall’architetto Gianbattista Nicastro, che ha creato una facciata in stile neogotico veneziano. All’interno di villa Patti trova posto il museo delle ville storiche caltagironesi e siciliane, con esposti dipinti, libri, incisioni, foto d’epoca, maioliche e terrecotte che raccontano la vita di villeggiatura delle famiglie aristocratiche locali.

Cimitero Monumentale di Caltagirone ^

Prendi nuovamente l’automobile e raggiungi ora il cimitero monumentale di Caltagirone, tra i più importanti cimiteri monumentali di tutta la Sicilia. È anche noto come cimitero del Paradiso, per il nome della via su cui sorge.

Il cimitero monumentale di Caltagirone risale alla seconda metà dell’ottocento, quando venne costruito a circa tre chilometri dal centro storico, e nel 1931 divenne monumento nazionale italiano. Il progetto fu di Giambattista Nicastro, già attivo in diverse architetture cittadine. L’area originalmente dedicata al cimitero venne progressivamente ampliata durante gli anni.

L’intera struttura ha una pianta quadrata a croce greca, con ben 170 arcate che danno vita ai portici che seguono i quattro assi principali. Nella costruzione è stata impiegata la pietra bianca del ragusano, la pietra lavica e la terracotta.

Visitando il cimitero monumentale di Caltagirone potrai vedere numerose sculture, fregi, capitelli e dipinti. Quelli più importanti sono posti lungo l’asse nord sud, come cappelle gentilizie in stile liberty, l’ossario interrato posizionato al centro della croce greca, il portico d’ingresso e il famedio, dedicato alla sepoltura di personaggi illustri.

Necropoli Montagna ^

Lasciando la città di Caltagirone, come ultima tappa tra le cose da vedere, c’è la necropoli Montagna. La riconoscerai per mezzo di alcune tabelle segnaletiche lungo la strada a nord est della città. Con una breve passeggiata potrai vedere come le creste calcaree delle colline siano state scavate ricavando delle piccole gortte artificiali.

Queste grotte venivano occupate dai corpi dei defunti. L’intera area collinare è piena di necropoli come questa e anche nella più distante Pantalica potrai vedere questa particolare usanza.

La necropoli di Montagna è stata esplorata agli inizi del novecento, dopo che l’archeologo Paolo Orsi trovò una serie di sepolture databili tra l’età del Bronzo (XIII secolo a.C.) e l’età del Ferro (VIII secolo a.C.). Ogni gruppo sepolcrale è dotato di circa 1500 – 2000 tombe anticamente chiuse esternamente da un portellone in calcarenite. Gli interni sono a pianta circolare con tetto a cupola e banchine sui fianchi impiegate come letto funebre o piccole mensole per i corredi. Al loro interno trovavano posto più defunti appartenenti alla stessa famiglia.

I vari gruppi sepolcrali erano collegati tra loro per via di una strada intagliata nella roccia che seguiva la sponda destra del fiume dei Margi.

Mappa dell’itinerario di Caltagirone ^

Ecco la mappa con l’elenco di tutte le cose da vedere a Caltagirone. Potrai percorrerla interamente a piedi fino alla chiesa di Maria Santissima del Ponte, per poi continuare in auto i tuoi spostamenti.

Dove dormire a Caltagirone ^

Nella scelta di dove dormire quando visita Caltagirone subentrano molti fattori. Sicuramente una delle posizioni più comode da scegliere se ti fermi più giorni in città, è proprio una struttura nella città stessa. Caltagirone ha infatti delle dimensioni discrete, che fanno sì che sul territorio siano presenti diverse sistemazioni. Ti consiglio di non sceglierne una troppo centrale, per muoverti più facilmente con l’auto.

A questo link puoi vedere le sistemazioni disponibili a Caltagirone.

Se invece sei, come nel mio caso, all’interno di un viaggio alla scoperta della Sicilia orientale, ti consiglio di scegliere una città più comoda e vicina a tante altre attrazioni per soggiornare, così da dover limitare il cambio di hotel. Nel mio caso io ho visitato Caltagirone nel giorno in cui dal soggiorno a Catania mi sono spostato ad Agrigento.

Consulta qui le strutture disponibili a Catania. A questo link trovi invece le strutture di Agrigento.

Se non ti allunghi fino ad Agrigento, una buona alternativa è scegliere Modica. Qui trovi hotel e bed and breakfast di Modica.

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Caltagirone - Cosa vedere in mezza giornataScopri Caltagirone, la città siciliana della ceramica, in un itinerario di mezza giornata. Ecco le attrazioni, la mappa e i dettagli da vederehttps://www.lorenzotaccioli.it/caltagirone-cosa-vedere-in-mezza-giornata/
Lorenzo Taccioli