Carpinone – Cosa vedere in un giorno

Cascate di Carpinone

Il centro storico di Carpinone ha origini antiche, pare infatti essere stato fondato nel settimo secolo ad opera dei Longobardi. La sua posizione rialzata gli conferiva il potere di poter monitorare le vallate circostanti e così, nel giro di pochi secoli, venne eretto il castello Caldora che ancora oggi domina il centro.

Se visiti la cittadina di Carpinone, però, è probabile che tu lo faccia per vedere le sue celebri cascate, raggiungibili in qualche decina di minuti a piedi partendo dal centro storico. Ecco dunque tutti i dettagli sulle cascate di Carpinone e sul suo centro cittadino.

Dove si trova Carpinone ^

Carpinone è un piccolo borgo arroccato sulla montagna in provincia di Isernia, quindi in Molise, nella parte centro occidentale della regione.

Il borgo sorge a un’altitudine di 636 metri sul livello del mare ed è circondato da un bel contesto naturale fatto di verdi montagne e ampie vallate. Nei pressi del centro storico scorre il fiume Carpino, che dà origine alle celebri cascate, meta principale dei turisti.

Distanza tra Carpinone e Campobasso ^

La distanza tra Carpinone e Campobasso è di circa 43 chilometri, percorribili in tre quarti d’ora di auto. Molto inferiore è invece la distanza da Isernia, appena 10 chilometri che puoi percorrere in soli 10 minuti di auto.

Cosa vedere a Carpinone ^

Il borgo di Carpinone ha un fascino particolare. Le sue cascate sono il richiamo turistico per le quali la cittadina viene visitata. Una volta che sei qui ti consiglio però di prenderti un’oretta per passeggiare per il borgo e raggiungere il castello. Una parte di Carpinone è disabitata, così come il castello, e camminandoci ti sembrerà di trovarti in un’atmosfera surreale.

Nelle vicinanze troverai altri borghi e attrazioni da visitare. Puoi scoprirle tutte tra le cose da vedere in 7 giorni in Molise.

Passeggiata tra i vicoli di Carpinone

Ecco cosa vedere a Carpinone.

Cascate di Carpinone ^

A rendere celebre il borgo di Carpinone sono le sue cascate. Queste sono generate dal fiume Carpino che scende dal Monte Totila e raggiunge poi, a valle, il fiume Cavaliere nei dintorni di Isernia. Si tratta di due cascate: la cascata del Carpino e la cascata Schioppo, entrambe vicino al paese.

Cascata del Carpino ^

Spesso con “le cascate di Carpinone” si intende la cascata del Carpino. Questa è infatti la principale e più spettacolare. Qui il fiume fa un salto di circa 10 metri per tuffare le proprie acque in una piccola ansa prima di riprendere velocità. Percorrendo il sentiero che conduce alla cascata del Carpino arriverai da sopra al salto dell’acqua e lo vedrai ai tuoi piedi nascosto tra la vegetazione.

Proseguendo lungo il sentiero potrai scendere fino alla base della cascata e godere di questo spettacolo naturale, dove due getti d’acqua scendono paralleli, separati da pochi massi di roccia. Se vorrai potrai avvicinarti grazie alle rocce che emergono dall’acqua e godere di diversi punti di vista grazie al sentiero che si snoda propria di fronte alla cascata del Carpino.

Cascata Schioppo ^

La cascata Schioppo è di dimensioni inferiori rispetto alla cascata del Carpino. Questo salto è alimentato dal torrente Tura e scende lungo una parete di pietra e muschio che si getta nel fiume. Camminerai proprio lungo la sponda del fiume, sul quale troverai una folta vegetazione e arriverai dinnanzi al salto.

Qui il letto del fiume segna un dislivello che dà origine alla cascata. L’essere praticamente sulla sponda del fiume ti darà la possibilità, soprattutto in estate, di scendere in acqua e rinfrescarti prima di riprendere il percorso.

Quante sono le cascate di Carpinone ^

Le cascate di Carpinone sono due: la cascata del Carpino, quella più alta e spettacolare, e la cascata Schioppo. Distano pochissimi chilometri tra loro, tanto che è presente un giro ad anello che le collega e ti riporta al centro di Carpinone.

Se hai poco tempo e devi scegliere quale visitare tra le due, ti consiglio la cascate del Carpino.

Percorso per le cascate di Carpinone ^

Per arrivare direttamente alla cascata del Carpino parti da largo Mercato e prosegui sulla destra imboccando via Fosso. Questa segue il perimetro sud orientale del borgo e seguendola arriverai al bivio con via Porta Mulino. Dovrai prenderla e così inizierai un percorso in discesa che progressivamente diviene sterrato, ma battuto.

Passerai nei pressi della vecchia centrale elettrica, che dovrai lasciarti sulla destra e ti troverai immerso nella vegetazione. Continuando arriverai in un’altra piccola stazione elettrica con un altrettanto piccolo bacino davanti. Sarai quasi arrivato: qui parte il tratto che segue il crinale roccioso della montagna e da cui, affacciandoti, potrai vedere la cascate del Carpino ai tuoi piedi. Troverai infine un piccolo bivio che scende fino alla base della cascata. Questo tratto è quello meno ‘sicuro’ e più scivoloso e ripido. Nonostante questo, soprattutto se indossi delle scarpe da trekking, non avrai grosse difficoltà.

Puoi considerare come percorrenza circa un chilometro e mezzo a tratta, percorribili in venti minuti scarsi.

Giro ad anello della cascate di Carpinone ^

Se invece vuoi fare un giro ad anello che comprenda entrambe le cascate di Carpinone, puoi tenere conto di un giro ad anello di circa 4,6 chilometri totali, percorribili in circa un’ora e mezza. In questo caso dovrai imboccare corso Aquilonia e troverai un sentiero che scende con l’indicazione di Cascata dello Schioppo. Scendendo velocemente arriverai a un ponte su di un torrente. Qui prendi la strada asfaltata a destra e poi, seguendo le indicazioni, sali a sinistra per una via sterrata.

Alternerai salita e discesa e prenderai un sentiero sulla destra, sempre segnalato. Ti troverai nel giro di poco davanti al torrente e inizierai a sentire lo scroscio dell’acqua che ti attende ad appena 150 metri. Sarai così giunto alla cascata dello Schioppo.

Riprendi lo stesso sentiero e torna sulla strada asfaltata (via Fiume). Dovrai lasciarti il sentiero da cui sei sceso da corso Aquilonia sulla sinistra e proseguire dritto. Seguendo la strada ti troverai all’imbocco di un sentiero che conduce alla cascata del Carpino. Troverai anche un chiosco che in estate vende bibite e panini. Continuando sul percorso entrerai così nella foresta e raggiungerai in qualche minuto la deviazione sulla sinistra che ti condurrà fino alla vecchia centrale idroelettrica. Ti troverai così sul sentiero sopra descritto che in pochi minuti ti porta fino alla cascata del Carpino.

Torna indietro poi sui tuoi passi e, questa volta, tieni la destra per salire fino in paese attraverso via Porta Mulino che confluisce in via Fosso.

Cascate di Carpinone – Prezzo ^

L’accesso alle cascate di Carpinone è totalmente gratuito e libero. Non ci sono cancelli o recinti, ma due percorsi che partono dal centro storico del borgo e conducono fino alle cascate. Ovviamente il sentiero si snoda lungo il crinale della montagna e in mezzo alla vegetazione, per cui è imprescindibile andarci durante le ore di luce. Organizzati pertanto per rientrare prima che il sole lasci spazio alla sera.

Chiesa di San Michele Arcangelo ^

Facciata della chiesa di San Michele Arcangelo - Carpinone

Torna ora in centro a Carpinone e preparati per l’itinerario alla scoperta del borgo. Comincia la tua visita dalla chiesa di San Michele Arcangelo.

Questa non è tra le chiese più antiche del borgo, infatti risale all’ottocento. Si presenta interamente intonacata di un colore grigio, con un tetto a spiovente che, nella facciata, si innalza oltre il tetto del resto dell’edificio. Sul fianco destro, direttamente collegato all’abitazione vicina, si innalza un piccolo campanile a vela.

Il portone di ingresso è inscritto in una cornice in pietra dalla forma rettangolare, sopra alla quale si apre una finestra semicircolare. Le altre sue particolarità sono una nicchia proprio al di sotto del tetto e una cornice subito soprastante.

Gli interni della chiesa di San Michele Arcangelo sono distribuiti su di un’unica navata a forma rettangolare.

Chiesa di Santa Maria di Loreto ^

Facciata della chiesa di Santa Maria di Loreto

Più bella della precedente è invece la chiesa di Santa Maria di Loreto, la cui facciata intonacata di un colore chiaro si innalza oltre la scalinata che conduce al suo ingresso. Il portale in legno è racchiuso tra due colonne che sorreggono un timpano triangolare, sopra il quale sono presenti due finestre simmetriche. Gli angoli della chiesa sono decorati da una cornice in pietra, mentre dietro, sul fianco sinistro si innalza il campanile in pietra che termina nella cella campanaria.

La chiesa di Santa Maria di Loreto risale al 1610, quando venne costruita sui resti di una chiesa del 1356. Secono la leggenda l’edificio fu costruito dopo che la Madonna di Loreto apparve in sogno a Biagio Martella. Nel sogno la Madonna disse a Biagio di recarsi a Roma per scoprire la sua missione. Mentre era in viaggio verso la città udì una discussione tra alcune persone che sostenevano di aver nascosto un tesoro nei pressi della chiesa di Carpinone. L’architetto tornò subito in città e trovò il tesoro, che impiegò per ristrutturare la precedente chiesa, dando vita alla chiesa di Santa Maria di Loreto.

Internamente presenta un’unica navata chiusa da un soffitto, intagliato, color turchese, che chiude le pareti dorate. La chiesa termina con l’altare maggiore sopra cui veglia un crocifisso d’argento realizzato nel settecento. Inoltre vi è una statua della Madonna, rappresentata con Gesù seduta su di un trono.

Sui lati sono presenti due cappelle, dedicate alla Sacra Famiglia e a San Leonardo.

Chiesa Collegiata Assunzione di Maria Vergine ^

La chiesa più importante di tutto Carpinone è la collegiata Assunzione di Maria Vergine. Risale agli inizi del XVIII secolo, quando venne costruita sui resti di una chiesa molto più antica, e venne elevata a collegiata nel 1854 su volere di papa Pio IX. Durante i secoli furono poche le modifiche apportate alla struttura e le ristrutturazioni maggiori avvennero nel 1725 e nel 2005.

Esternamente la chiesa collegiata Assunzione di Maria Vergine ha una grande facciata realizzata in blocchi di pietra calcarea e malta. Il grande portone rettangolare è incorniciato in pietra bianca, così come i due ingressi minori a destra e sinistra. Al di sopra di questi ultimi si aprono due finestre ad arco e, in mezzo alla facciata, una lunetta semicircolare. Il tetto è a capanna e sulle ali laterali presenta una falda con manto di tegole marsigliesi di laterizio.

Gli interni sono disposti su di una pianta a croce latina con tre navate affrescate da Leo Paglione e illuminato da alcune finestre laterali. Visitandola troverai inoltre il corpo di San Rocco Celestino che qui riposa.
L’altare maggiore è in marmo policromo con intarsi e sculture a bassorilievo. È inoltre dotato di un baldacchino stile impero e una scultura lignea della Vergine Assunta risalente al settecento. La Madonna è ritratta con le braccia aperte e con indosso una lunga tunica e un mantello. Ai suoi piedi ci sono vari cherubini e tre piccoli angeli.

Sulla sinistra c’è un secondo altare, risalente agli inizi del XIX secolo, sempre in marmo policromo, costruito su volontà dell’arciprete di Carpinone Loreto Caranci, come testimoniato da un’iscrizione alla base.

Castello Caldora di Carpinone ^

Facciata principale del castello Caldora

A sormontare l’intero centro storico di Carpinone è il suo castello Caldora. Le sue origini vanno ricercate in epoca normanna, durante l’anno mille. La sua struttura subì però numerose modifiche, apportate fino alla fine del XV secolo, spesso ampliandone le dimensioni.

Castello Caldora, che oggi versa in condizioni decisamente critiche, è dotato di tre torri circolari. In mezzo a due delle quali c’è l’ingresso al castello, per mezzo di un portone ad arco sormontato da una galleria finestrata. Un tempo l’ingresso era dotato di ponte levatoio.

Dopo essere stato distrutto da Ruggiero di Pescolanciano, il castello venne interamente ricostruito dalla famiglia d’Evoli che possedeva il feudo locale. A loro si deve l’attuale pianta a forma di pentagono irregolare con due torri cilindriche che si innalzano sul fronte principale. Successivamente passò nelle mani della famiglia Caldora, a cui si deve l’attuale nome. Arrivò infine nelle mani dei De Riso, che lo mantennero fino al 1806 quando si estinse la feudalità.

Accedendo al castello rimarrai impressionato dallo stato di abbandono, dalle finestre rotte e dalla vegetazione che si sta riprendendo i suoi spazi. L’intero castello Caldora si sviluppa intorno al cortile dove, un tempo, si affacciavano i magazzini, le scuderie, gli alloggi per le guardie, le stanze per i servizi e le prigioni. Il piano nobile, che si sviluppa esattamente sul perimetro del piano inferiore, era invece dedicato ai nobili e ai signori per la loro vita quotidiana. L’ultimo piano era infine dedicato alle loro camere da letto.

Chiesa della Madonna delle Grazie ^

Sotto al castello c’è la chiesa della Madonna delle Grazie, anche nota come chiesa del Purgatorio. Guardandola frontalmente vedrai le torri del castello Caldora fargli da sfondo.

La chiesa della Madonna delle Grazie si affaccia direttamente sulla strada, a cui è collegata per mezzo di cinque scalini che conducono al portale d’ingresso con una cornice in bassorilievo in pietra. Al di sopra c’è un piccolo timpano triangolare e, ancora sopra, una cornice con motivi floreali. Un altro timpano triangolare, decorato con motivi floreali, è presente anche sulla sommità della facciata, proprio al di sopra di un ovale con raffigurata al centro la Madonna.

L’intera facciata è intonacata in un colore giallino e decorata con una pietra chiara, ad esempio con colonne angolari. Sul fianco sinistro si innalza il campanile intonacato fino al secondo ordine e in pietra a vista sugli altri tre. La parte sommitale, a punta, è invece decorata con piastrelle gialle e azzurre che creano un motivo geometrico.

Gli interni della chiesa della Madonna delle Grazie si dispongono su di un’unica navata rettangolare con finestre laterali. L’altare è in marmo policromo e anticipa tre nicchie. Le due laterali sono occupate da statue, mentre quella centrale è libera.

Via Nicola Falcone ^

Via Nicola Falcone - Scalinata di Carpinone

La visita tra le cose da vedere a Carpinone è quasi conclusa. Prendi ora via Nicola Falcone per scendere fino alla “piazza” principale. Questa strada è tra le più larghe della città e si presenta come una lunga e ampia scalinata a cui lati sono poste numerosissime piante in vaso, che testimoniano che non tutto il borgo è abbandonato.

Lungo via Nicola Falcone ci sono numerose case con le facciate tutte differenti tra loro e intonacate di colori pastello. Queste ti seguiranno per tutta la discesa, alternando forme lineari a grandi archi o facciate in pietra a vista.

Largo Mercato ^

Al termine di via Nicola Falcone arriverai in largo Mercato, la “piazza” principale di Carpinone. Questa non è una vera propria piazza e, anzi, è proprio nel bel mezzo della viabilità stradale principale. Tuttavia la sua forma triangolare circondata da palazzi, è un punto di ritrovo.

Su largo Mercato si affacciano infatti diversi servizi, come negozi, bar, una pizzeria e un forno. Questo è anche il punto di partenza dei sentieri che conducono alle cascate di Carpinone e, dando le spalle al borgo, vedrai anche un grande arco a tutto sesto sovrastato da una targa in pietra. Attraversandolo ti troverai all’interno di un cortile su cui si affacciano le case in pietra, anche queste scandite da grandi archi. Ti sembrerà di tornare in un’epoca antica, dove il tempo pare essersi fermato.

Mappa dell’itinerario di Carpinone ^

Ecco la mappa con segnalate tutte le attrazioni da vedere nell’itinerario di Carpinone.

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Carpinone - Cosa vedere in un giornoScopri il borgo e le cascate di Carpinone, una meraviglia naturale ai piedi del castello Caldora. Percorso, mappa e fotografie.https://www.lorenzotaccioli.it/carpinone-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli