Castello di Verrès – Guida alla visita

Castello di Verrès su sperone roccioso

Il castello di Verrès è un edificio piuttosto particolare. Costruito su di uno sperone roccioso, domina il borgo sottostante. A differenza di molti altri castelli presenti in Valle d’Aosta questo è composto da un monoblocco compatto, di circa trenta metri di lato, circondato da una cinta muraria.

Nacque come avamposto militare e gli interni erano e sono austeri, ma ingentiliti dal grande scalone che parte dal cortile interno e sale ai piani superiori. Rappresenta ancora oggi uno dei manieri medievali valdostani più celebri.

Vedendolo, così formale, squadrato e privo di decorazioni, ho pensato potesse non valere la pena di visitarlo, ma mi sono subito ricreduto prendendo parte alla visita guidata che conduce al suo interno.

Dove si trova il castello di Verrès ^

Il castello di Verrès, come è facile immaginare, si trova nella città di Verrès, in provincia di Aosta. Siamo quindi in Valle d’Aosta, nella parte sud orientale della regione a poca distanza da altri castelli, come il castello di Fénis, il forte di Bard e il castello di Ussel. Leggi anche la guida ai castelli della Valle d’Aosta.

Più precisamente sorge in località Chateau, su di uno sperone roccioso che domina il borgo abitato sottostante. A poca distanza da qui scorrono i torrenti Evancon e il fiume Dora Baltea, che si congiungono poco più a sud.

Altitudine del castello di Verrès ^

Il castello di Verrès sorge su di uno sperone roccioso a circa 480 metri di altitudine, quindi a ben 100 metri di altitudine in più rispetto al centro abitato sottostante.

Come si arriva al castello di Verrès ^

Per arrivare al castello di Verrès la modalità più comoda è senza dubbio l’auto. Provenendo in autostrada puoi uscire al casello di Verrès e seguire per il vicinissimo borgo abitato. Da qui parte una strada nei pressi del campo sportivo che sale per circa un chilometro. Arriverai a un piccolo parcheggio in cui possono sostare una decina di auto e in cui solitamente si trova posto. Da qui prendi a piedi la mulattiera in salita che in circa 10 minuti ti conduce all’ingresso del castello di Verrès.

Se invece arrivi con i mezzi pubblici puoi giungere con autobus o con il treno alla stazione di Verrès e arrivando nel centro urbano procedere poi a piedi in salita fino al castello. Saranno necessari circa 20/30 minuti su di una strada inizialmente asfaltata che lascia poi il passo alla mulattiera.

Breve storia del castello di Verrès ^

Il castello di Verrès inizia la sua storia nel duecento. È del 1287 un primo documento che lo cita come proprietà dei signori De Verretio, ma già nel secolo successivo era annoverato tra i beni della potente famiglia Challant, visto che i De Verretio si estinsero. Per questo motivo il castello arrivò nelle mani dei Savoia che lo trasferirono a Ibleto di Challant.

Nel 1390, come documentato da un’iscrizione scolpita in carattergi gotici, Ibleto di Challant iniziò una serie di lavori. Il castello venne completamente ricostruito come fortezza militare ed assunse l’aspetto attuale. Altri lavori vennero eseguiti nel 1536 da Renato di Challant, che rinnovò l’apparato difensivo per adattarlo alle nuove tecnologie delle armi da fuoco. È di quest’epoca la cinta muraria con cannoniere e speroni a contrafforte e torrette poligonali da cui sparare.
Contestualmente venne aggiunto il ponte levatoio con un’antiporta all’ingresso e aperte una serie di feritoie nella struttura del castello. Anche le decorazioni interne furono riviste, aprendo porte ad arco moresco e nuove finestre a crociera che si aggiunsero a quelle gotiche a monofora e bifora già esistenti.

Quando nel 1565 Renato di Challant morì, non aveva eredi maschi, per cui il castello di Verrès passò nelle mani della famiglia Savoia. Solo nel 1696 gli Challant riottennero il castello e lo mantennero fino agli inizi dell’ottocento quando si estinse la casata. Il castello versava già da due secoli in pessime condizioni e il suo recupero avvenne solo nel novecento.

Fantasma del castello di Verrès – La leggenda ^

Anche per il castello di Verrès c’è una leggenda che narra di fantasmi. In questo caso è il fantasma della contessa Bianca Maria che da secoli vive tra le sue mura.

Non è un fantasma dispettoso, ma anzi è molto affettuoso. Tanto che si narra sia usuale dispensare baci ai visitatori.

Bianca Maria Scappardone era una bellissima contadina che ogni giorno si recava nei pressi del castello per coltivare le terre di Renato di Challant. Aveva 15 anni e per la sua bellezza era corteggiata da tutti, anche dal conte Challant in persona.

Bianca Maria sognava una vita fatti di agi e decise di sposare Renato di Challant. Divenne così una bellissima nobildonna che abitò il primo piano del castello tra il 1522 e il 1525. Il marito presto si ammalò di polmonite e morì, così Bianca Maria si risposò con un luogotenente dei Savoia. Tuttavia questi era spesso lontano dal castello e Bianca Maria iniziò ad intrattenere una serie di relazioni extraconiugali. Per non farsi scoprire dal marito, però, dopo averli amati, li ripudiava e li faceva uccidere con l’aiuto delle guardie.

Il capitano delle guardie era innamorato di lei, ma lei non ne voleva sapere. Per vendicarsi il capitano decise di incastrarla e la accusò di un delitto che in realtà Bianca Maria non aveva commesso. Ciò portò alle orecchie del marito della nobildonna tutti i suoi tradimenti. Fu così che la donna venne rinchiusa in un carcere di Milano, dove dopo il processo venne condannata a morte e decapitata.

Il fantasma di Bianca Maria decise di tornare nel castello di Verrès e si dice che nelle notti d’estate giri per le sale e tenti di sedurre eventuali visitatori con baci sensuali.

Visita agli interni del castello di Verrès ^

Per visitare gli interni del castello di Verrès dovrai arrivare all’antiporta che si apre nella cinta fortificata. Questa è raggiungibile percorrendo l’antica mulattiera in salita in circa 10 minuti a piedi. Arriverai così all’edificio utilizzato come corpo di guardia, posto davanti all’ingresso del castello, dove oggi c’è la biglietteria.

Durante la visita apprenderai come tutto il castello sia stato costruito per essere una fortezza praticamente inespugnabile. Ad esempio la mulattiera che sale fino al castello ti mette nella condizione di esporre il fianco destro alla fortezza. Il motivo è che solitamente i soldati reggevano lo scudo con la mano sinistra, e quindi il fianco destro era quello più vulnerabile in quanto esposto.

Anche l’accesso al portone principale era posto in salita e in curva, in maniera tale da rendere più complesso l’utilizzo di un eventuale ariete per sfondare la porta.

L’ingresso agli interni del castello di Verrès è possibile esclusivamente attraverso una visita guidata accompagnati da una guida. Le stanze sono tutte spoglie e prive di arredamento, ma il percorso è comunque molto interessante anche grazie ai racconti della guida. Ti consiglio di non perderlo.

Ingresso ^

Ingresso del Castello di Verrès - Trappola in caso di assedio

La visita del castello di Verrès comincia nel suo ingresso. Infatti varcando il grande portone racchiuso da un doppio arco a tutto sesto e a sesto acuto ti troverai all’interno di una vera e propria stranza con il soffitto ad arco. Attraverso uno scalino puoi raggiungere il cortile interno, separato da questa stanza per mezzo di un ulteriore portone ad arco a tutto sesto incluso in una cornice in pietra ad arco acuto.

La particolarità dell’ingresso del castello di Verrès è che si tratta di una sorta trappola, da utilizzarsi in caso di assedio. Infatti, attraverso un sistema di carrucole, è possibile bloccare la stanza e trattenere qui i nemici, isolandoli tra i due portoni di ingresso.

Cortile interno ^

Accedendo al cortile interno del castello di Verrès ti accorgerai che è molto buio, ma non così buio come ti aspetteresti da un castello così alto. Infatti la parte superiore è sprovvista di tetto e ti trovi quindi sostanzialmene all’aperto.

Il motivo di questa scelta è piuttosto semplice, ti basterà notare il pozzo che vedi davanti a te. Questo è profondo sei metri e grazie all’apertura superiore poteva essere riempito anche dall’acqua piovana. Anche il pavimento è in discesa verso il pozzo, in maniera tale da convogliare l’acqua nella grande cisterna sotterranea. Questa veniva poi impiegata in caso di assedio.

Cortile del castello sprovvisto di tetto

La storia della copertura mancante del castello è particolarmente curiosa. Oltre al cortile interno anche tutto l’ultimo piano risultò essere scoperto per parecchi anni. Pare infatti che quando gli Challant tornarono in possesso del castello nel 1696 lo lasciarono progressivamente decadere. Ciò comportò un parziale crollo del tetto, che venne poi totalmente demolito per evitare di pagare il canone erariale.

Intorno al pozzo si aprono un paio di portoni che immettono alle sale al pian terreno e comincia un maestoso scalone in pietra impostato su archi rampanti.

Salone del castello ^

Salone del castello utilizzato come stalla e deposito per armi

Accedi così alla prima sala sul lato orientale del castello. L’allestimento è piuttosto spoglio e le poche finestre fanno entrare poca luce. Fortunatamente ci sono i lampadari ad aggungere luce a questo spazio dove le pareti hanno a terra una strato di roccia e pietre, mentre la parte superiore è chiusa con volte a botte a tutto sesto.

Questo lungo salone era originariamente utilizzato come stalla, mentre in un secondo momento divenne un grande deposito per le armi. È infatti l’unica sala del castello ad essere priva di riscaldamento.

Sala d’Armi ^

L’altra sala al piano terreno è conosciuta come sala d’armi. A differenza della precedente potrai vedere due grossi camini in pietra. Questa stanza veniva infatti riscaldata, perché il suo scopo era quello di accogliere i soldati e il personale di servizio, che proprio qui mangiava e si riposava. Non a caso, su di un lato, c’è un collegamento diretto alla cucina posta sul lato sud e non visitabile.

Ad un angolo della sala d’armi c’è anche una scala che sale al piano superiore. Questa conduceva alla dispensa del castello posta sul lato nord ovest del primo piano.

Nella sala d’armi potrai notare che il castello di Verrès è stato in parte costruito direttamente sulla pietra nuda che, in alcuni punti, si fonde con la pavimentazione e le pareti.

Corpo di guardia ^

Sali ora al primo piano, dove continua la visita guidata del castello e dove si svolgeva la vita dei signori. Arriverai al corpo di guardia, ovvero la stanza posizionata al di sopra dell’ingresso. Sulla porta d’entrata troverai l’iscrizione che ricorda Ibleto di Challant come costruttore di questo maniero nel 1390.

Anche questa sala era scaldata attraverso un piccolo camino, ma la sua particolarità è un’altra.

Avvicinati alla finestra che dà verso la vallata, più o meno al centro della parete esterna. Noterai ai tuoi piedi una mattonella che può alzarsi: questa è la botola che, una volta aperta, ti permette di sbirciare l’ingresso.

Si tratta di una conferma al fatto che l’ingresso del castello di Verrès sia stato progettato come una trappola per i nemici. Una volta rinchiusi qui, infatti, era possibile attraverso la botola verificare quanto stesse succedendo al di sotto e, eventualmente, intervenire gettando liquidi bollenti sui malcapitati.

Dispensa del castello ^

La stanza successiva è la dispensa del castello, anche utilizzata come seconda cucina della guarnigione. Caratterizzata da un bel soffitto a cassettoni lignei, si pensa svolgesse questo ruolo per via dei particolari mobili incassati direttamente nelle pareti. Quelle che possono sembrare imposte delle finestre, nascondono in realtà dei piccoli scaffali che venivano impiegati come dispensa e che servivano a conservare i cibi a una temperatura più fredda, grazie alla temperatura esterna.

Anche qui ritroviamo inoltre le belle finestre che caratterizzano tutto il castello di Verrès: la loro forma ad arco è dotata, nella parte bassa, di due sedute in pietra, dalle quali ci si può fermare ad ammirare il panorama circostante.

Non manca anche un camino che oltre che per cucinare, serviva per scaldare la confinante sala da pranzo padronale.

Salone o Sala da pranzo padronale ^

Continua la visita nel castello di Verrès con un altro salone, utilizzato come sala da pranzo padronale. Era qui che i signori del castello erano abituati a consumare il cibo e, non a caso, vicino avevano una stanza impiegata come cucina padronale.

Il salone ha dimensione piuttosto vaste e i signori non potevano certo pranzare al freddo. Non sono però presenti dei camini all’interno della stanza, quale doveva essere quindi il modo per tenere calda una superficie così ampia?

Il trucco c’è e lo puoi vedere agli angoli del salone. Qui ci sono delle grandi stufe in pietra, che venivano riscaldate attraverso i camini presenti nelle stanze adiacenti.

Il salone è anche dotato di un passavivande direttamente collegato alla cucina padronale. Inoltre l’illuminazione della stanza era garantita anche da bifore gotiche che danno sull’esterno e da una quadrifora trecentesca che si apre sul cortile interno.

Cucina Padronale ^

Uno dei camini era contenuto nella cucina padronale, la prossima stanza che visiterai. In realtà qui ci sono più camini. Quando si cucinava non c’era tregua e bisognava essere rapidi per sfamare tutti gli ospiti del castello. Il camino posto nel lato dello scalone interno aveva dimensioni maggiori degli altri due, e serviva per cucinarvi all’interno degli animali interi.

Cucina padronale del castello di Verrès con camini, dispensa e stemma Challant

La presenza dei tre camini era necessaria proprio per preparare contemporaneamente cibi differenti, oltre che per scaldare le stanze adiacenti. I camini in pietra si collegano direttamente al soffitto, che in questo ambiente è a volte a vela multiple, aggiunte nel cinquecento. Rappresentano un unicum per il castello, essendo questa l’unica copertura originale ancora presente. Al centro del soffitto è presente lo stemma degli Challant con le iniziali di Renato e della moglie.

Altra particolarità della cucina padronale è la presenza, tra i due camini, di un armadio scavato direttamente nella muratura. In realtà questo armadio è un po’ particolare. Le sue ante nascondono infatti quattro scaldavivande.
Al di sopra una grande porta permetteva di accedere al granaio, disposto a metà tra il primo piano e quello superiore.

Camera da letto del castello ^

Concluderai la visita al castello di Verrès nella camera da letto del padrone. In realtà su questo piano ce ne sono tre, una adiacente all’altra e tutte rivolte verso il lato che si affaccia sul parco sottostante. Oltre ad essere riscaldate da appositi camini, presentano un’altra particolarità: sono le uniche stanze ad essere dotate di latrine.

Attraverso una porta gli ospiti della camera potevano arrivare al bagno, fatto in pietra e formato da un grande buco. I bisogni finivano dritti dritti nel vuoto e arrivavano ai piedi esterni del castello. La porta del bagno, oltre a garantire un po’ di privacy, serve anche per limitare il freddo che entra da questi buchi, in diretta comunicazione con l’esterno. Dall’esterno del castello puoi vedere le latrine che caratterizzano il primo e il secondo piano di solo questo lato del maniero.

Altra particolarità che puoi vedere nelle camere da letto del castello di Verrès sono le mensole laterali del camino. Queste servivano per poterci appoggiare le candele che garantivano l’illuminazione della stanza.

Secondo piano del castello ^

Nonostante sia presente un secondo e ultimo piano del castello, la visita agli ambienti accessibili termina al primo piano.

Gli spazi presenti al di sopra era utilizzati come appartamenti di servizio per i soldati e la servitù. Questi erano inoltre collegati al piano delle caditoie attraverso una scala in legno. Dal tetto era infatti possibile accedere al camminamento di ronda, che corre lungo i quattro piano dell’edificio e che lungo i suoi 120 metri era dotato di ben 148 caditoie.

Tra gli spazi qui presenti c’era un grande salone adibito a sala del consiglio. Purtroppo tutte queste sale si erano molto deteriorate a cause della mancanza del tetto di copertura per molti secoli.

Quanto dura la visita al castello di Verrès ^

La visita del castello di Verrès dura circa 45 minuti / 1 ora ed è possibile accedervi esclusivamente tramite visita guidata. Queste vengono organizzate continuamente durante l’orario di apertura del castello, con partenze ogni mezz’ora / ora.

L’ultima visita parte mezz’ora prima dell’orario di chiusura.

Orari e prezzi del castello di Verrès ^

Gli orari di apertura del castell di Verrès dipendono dai mesi dell’anno:

  • da ottobre a marzo: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, tutti i giorni ad esclusione del lunedì;
  • da aprile a settembre: dalle 9.00 alle 19.00 tutti i giorni, senza giorno di chiusura settimanale.

Il prezzo d’ingresso, che comprende la visita guidata al castello, è di € 6,00 per l’intero ed € 4,00 per il ridotto (gruppi di almeno 25 persone e studenti universitari). L’ingresso è invece gratuito per le persone fino ai 25 anni compiuti, portatori di handicap e accompagnatore e per tutti i possessori dell’abbonamento musei Piemonte o Lombardia.

Dove dormire per visitare il castello ^

Per visitare il castello di Verrès la posizione più comoda in cui soggiornare è il borgo di Verrès. Questo dista solo alcuni minuti in auto dal castello, che domina la cittadina. Qui trovi gli hotel disponibili.

Questa non è però la posizione migliore dove soggiornare se sei all’interno di un viaggio alla scoperta della Valle d’Aosta o comunque di qualche giorno. Infatti questo borgo, pur se sulla viabilità principale, ha dimensioni piuttosto contenute e forse ti conviene appoggiarti a città più grandi.

Tra queste ti consiglio:

Il Carnevale Storico ^

Il castello di Verrès è anche al centro del carnevale storico di Verrès. Durante questa rievocazione storica, che va in scena ogni anno, vengono fatte alcune celebrazioni all’interno del salone del castello al pian terreno.

L’evento, che si celebra nel carnevale di ogni anno a partire dal 1949, ricorda l’episodio durante il quale nel maggio del 1449 Caterina di Challant e suo marito Pietro d’Introd scesero nella piazza del paese a ballare con gli abitanti del borgo.

Durante i quattro giorni del carnevale il castello ospita cene e balli in maschera.

Questa è solo uno degli eventi della regione. Scopri cos’altro puoi vedere durante l’itinerario di una settimana in Valle d’Aosta.

https://www.lorenzotaccioli.it/wp-content/uploads/2022/10/Castello-di-Verres-su-sperone-roccioso-600x400.jpg
px600
px400
Castello di Verrès - Guida alla visitaEcco tutti i dettagli sul castello di Verrès. Foto, informazioni e dettagli sul maniero progettato per essere inespugnabile.https://www.lorenzotaccioli.it/castello-di-verres-guida-completa-alla-visita/
Lorenzo Taccioli