Castello Reale di Sarre – Guida Completa alla Visita

Castello Reale di Sarre sopra a collina terrazzata

Il castello Reale di Sarre è uno dei più celebri e visitati di tutta la Valle d’Aosta. A renderlo unico sono la sua galleria e la sua sala dei trofei. Questa è una residenza utilizzata dai reali in seguito alle battute di caccia nelle montagne circostanti e in queste due sale potrai vedere i trofei disposti a fini ‘decorativi’ in maniera decisamente particolare.

Questo castello fu l’ultimo ad essere lasciato tra quelli appartenenti alla casa reale. Per questo motivo, al suo interno, sono conservati numerosi pezzi d’arte appartenenti alla famiglia, che oggi potrai rivedere passeggiando per le sue sale.

Rispetto ad altri castelli della Valle d’Aosta, le sue forme esterne sono tutto sommato semplici e non potrai nemmeno immaginare il tesoro che conservano al loro interno. Ti consiglio di non perderlo.

Dove si trova ^

Il castello Reale di Sarre è in località Lalex del comune di Sarre. Siamo in Valle d’Aosta, circa a 6 chilometri dal centro di Aosta in direzione sud ovest.

Il maniero sorge in posizione rialzata su di una collina terrazzata e coltivata, a pochissima distanza dalle strade principali. Affacciandoti dalle sue mura potrai vedere anche il vicino castello di Aymavilles.

Come arrivare al Castello Reale di Sarre ^

Arrivare al castello Reale di Sarre è semplicissimo. Puoi percorrere le due strade principali della Valle d’Aosta, ovvero l’autostrada A5 o la strada statale 26 e te lo troverai sulla destra. In autostrada dovrai uscire al casello Aosta/Saint Pierre e continuare poi per un paio di minuti sulla strada regionale 47. Con la strada statale troverai le indicazioni una volta giunto alla rotonda con l’incrocio per Cogne.

Se arrivi da Aosta puoi considerare una distanza di appena 9 minuti in auto.

Se invece preferisci utilizzare i mezzi pubblici puoi prendere l’autobus di linea. Dovrai scendere alla fermata Saint Maurice, continuando poi per circa un chilometro a piedi.

Parcheggio del castello ^

Il castello è dotato di un ampio parcheggio gratuito a una manciata di passi dal suo ingresso. Qui potrai lasciare l’automobile per tutto il tempo della tua visita. Per raggiungerlo puoi impostare il navigatore per arrivare qui.

Breve storia del castello Reale di Sarre ^

La storia del castello Reale di Sarre comincia nel duecento e attraverso i secoli è passato per varie trasformazioni che l’hanno consegnato ai giorni nostri. Come gli altri castelli della Valle d’Aosta anche questo ha cambiato diversi proprietari. Dai Bard passò agli Challant e arrivò in ultimo ai Savoia che ne fecero una residenza reale di caccia.

Inizialmente la struttura era formata da una torre circondata da edifici utilizzati come abitazione, racchiusi da una cinta muraria. I signori di Bard lo controllarono fino al 1242, quando in seguito alla ribellione di Ugo di Bard all’autorità comitale, il conte di Savoia Amedeo IV e il visconte d’Aosta Gotofredo di Challant decisero di restituire il castello a Jacques e Obertin, nipoti del visconte e figli di Aimone di Bard. Questi non avevano infatti preso parte alla rivolta. Jacques divenne così il primo a portare il titolo “de Sarre”.

Nel XIV secolo il castello Reale di Sarre entrò nei possedimenti dei Savoia che lo consegnarono a Henri de Quart. Nel 1708 passò invece nelle proprietà del barone Jean-Francois Ferrod d’Arvier, imprenditore arricchitosi con lo sfruttamento delle miniere di rame di Ollomont. Fu in quel momento che la struttura acquisì l’aspetto attuale. Ferrod, a causa di alcune traversie giudiziarie, fu condannato al carcere e così il castello riprese a passare di proprietà.

Con l’acquisto nel 1869 da parte di Vittorio Emanuele II di Savoia, il castello si trasforma da rocca difensiva a residenza reale. Divenne così il suo luogo preferito tra le regge sabaude per i soggiorni estivi. In questo contesto fu incaricato il Conservatore del Reale Palazzo di Milano di prelevare alcuni arredi dalle residenze di Torino, Milano e Venezia per ammobiliare il castello. Contestualmente vennero fatti alcuni lavori di adeguamento e ristrutturazione degli appartamenti, oltre che opere per innalzare la torre.

Nel 1989 entra a far parte dei beni della regione Valle d’Aosta che nel 2000 lo apre al pubblico dopo una serie di restauri. La regione vi trovò all’interno un significativo numero di arredi originali e opere d’arte, in parte appartenenti alle memorie dinastiche collezionate dalla famiglia reale prima dell’esilio. Il castello Reale di Sarre fu infatti l’ultimo edificio di proprietà della Casa Reale. Questo fece sì che venisse utilizzato come luogo di raccolta delle collezioni di arte, dipinti e memorie dei Savoia.

Cosa vedere nel castello Reale di Sarre ^

La visita del castello Reale di Sarre è tra le più ricche di tutti i castelli della Valle d’Aosta. Celebre per la sua particolarissima galleria e sala dei trofei, in realtà il castello ha molto altro da offrire ai visitatori.

Puoi accedere alle sue sale esclusivamente acquistando il biglietto per una visita guidata, mentre puoi accedere liberamente agli spazi esterni, ovvero la cappella e il giardino.

Ecco dove ti porterà il percorso di visita al castello Reale di Sarre.

Interni del castello Reale di Sarre ^

Gli interni del castello Reale di Sarre sono divisi su tre piani. Mentre il pian terreno è visitabile in autonomia dopo aver acquistato il biglietto, i piani superiori sono accessibili esclusivamente attraverso una visita guidata.

Il pian terreno è adibito a gallerie, dove puoi trovare oggetti, opere d’arte, plastici e tabelle informative che ti spiegano la storia del castello, della famiglia Savoia e del territorio circostante. Il primo piano è invece quello più affascinante, dove puoi trovare le sale allestite e rivivere l’atmosfera vera e propria del castello reale.

Le gallerie al pian terreno ^

La visita al pian terreno si snoda tra le gallerie. Il primo ambiente ospita i ritratti degli antenati. Farsi ritrarre era anche un metodo per mostrare la magnificenza delle vite dei sovrani. Inoltre in questo castello è ospitata buona parte delle memorie dinastiche designate da Umberto II, il quale incrementò le collezioni delle opere attraverso nuovi dipinti. La parte principale di questa collezione è su dipinti che ritraggono esponenti della dinastia sabauda nell’arco cronologico che va da Emanuele Filiberto a Vittorio Emanuele II.

Lo spazio utilizzato come seconda galleria era utilizzato da Vittorio Emanuele II come sala da pranzo. In quell’epoca, secondo l’inventario del 1875, alle pareti erano presenti nove litografie con soggetti di caccia, un grande quadro che raffigurava il principe Umberto nel parco di Monza e due quadri con vedute di Napoli. Solo nel 1891 le pareti vennero rivestite con carta da parati.

Le sale Chasses Royales ^

La caccia ha rappresentato a lungo il passatempo preferito della casa reale e se prima della Restaurazione veniva esercitata in pianura per cacciare cervi con l’utilizzo di cani, con Vittorio Emanuele II si spostò in montagna e gli stambecchi e i camosci divennero le prede preferite.

Quando Vittorio Emanuele III donò i territori montani dove praticava la caccia per costituire il parco Nazionale Gran Paradiso, le case utilizzate dai sovrani durante le battute di caccia furono trasformate in case del parco o rifugi alpini, ancora oggi utilizzati.

Il castello reale di Sarre divenne una dimora di villeggiatura in cui soggiornarono a varie riprese la regina Margherita, il re Vittorio Emanuele III e i principi di Piemonte Umberto e Maria Josè.

Quelle che oggi troverai raccolte sotto il nome di sale Chasses Royales, in passato svolsero il ruolo di ufficio del vasellame e di frutteria, cucina e ufficio del custode.

Qui troverai esposte numerose fotografie della famiglia reale.

L’appartamento reale ^

Tutte le sale al primo piano fanno parte dell’appartamento reale e rievocano il gusto di Umberto I e della moglie Margherita di Savoia. Gli arredi che potrai vedere sono gli stessi (ma restaurati) utilizzati nel castello a fine ottocento.

I tendaggi, i rivestimenti e i corredi da letto sono invece una copia fedele di quelli originali, riprodotta sulla base di descrizioni e di campioni conservati nell’archivio di stato a Torino. La disposizione dei dipinti e delle sculture è stata fatta secondo un ordine di coerenza temporale e assonanza con il gusto di Vittorio Emanuele II, Umberto I e Margherita di Savoia.

La sala reale ^

Sala Reale del castello Reale di Sarre con testa di Giuseppe Garibaldi e dipinti

Accederai così alla sala reale, dove trovi dipinti e ritratti opera dei maggiori pittori di corte durante l’ottocento. Tra le altre opere che troverai qui c’è la testa di Giuseppe Garibaldi, scolpita nel 1875 da Ercole Rosa e poggiata su di un tavolo riccamente intagliato, e il dipinto Altacomba, la Fontana delle Meraviglie di Antonio Fontanesi.

L’anticamera e la camera del re ^

Camera del re con letto a baldacchino - Percorso di visita del castello

Le sale dell’anticamera e della camera del re sono state arredate seguendo gli inventari storici del 1875 e 1890. Qui sono descritti i mobili e i rivestimenti tessili presenti nel periodo dei soggiorni di Umberto I e Margherita di Savoia.

Le tende di tulle inglese e falpalà di cretonne stampato a fasce e palmette sono invece state ritessute dalle manifatture di San Leucio, tenendo come modello uno dei campioni conservati nell’archivio di Stato di Torino.

Il letto a baldacchino originario in ottone con testiera a bastoni, colonne e cupolino centinato con cortinaggio di mussola damascata e pizzo in cotone, non è stato ritrovato nel castello e per questo sostituito da uno con tessuti moderni che si rifanno a quelli descritti.

La camera e il Boudoir della regina Margherita ^

La camera della regina presenta un piccolo inginocchiatoio sopra al quale c’è il bozzetto della tela di Francesco Trevisani realizzata nel 1724 e destinata alla cappella di Sant’Uberto alla Venaria Reale.

Ai tempi di Vittorio Emanuele II questa stanza era un piccolo salottino, poi trasformato nella stanza della regina Margherita dotata di gabinetto e toeletta attraverso l’aggiunta di un lavabo in noce intagliato, con piedi a voluta e contropiano in marmo bianco.

La galleria dei trofei del castello Reale di Sarre ^

Con l’arrivo al castello di Vittorio Emanuele II venne riorganizzato il territorio circostante per meglio adempiere alle sue battute di caccia. Le alte rotte della valli di Champorcher, Cogne, Valsavarenche e Rhemes divennero il luogo preferito dal re per la sua passione venatoria. Ciò diede vita a oltre 300 chilometri di strade reali che si arrampicavano sul Gran Paradiso.

La stessa passione per la caccia l’ebbero anche i successori Umberto I e Vittorio Emanuele III, che continuarono a vivere il castello Reale di Sarre adeguandolo alle loro esigenze. Fu proprio Vittorio Emanuele III, nel 1919, a donare all’Azienda del Demanio Forestale di Stato tutte le sue proprietà e i diritti esclusivi di caccia nei distretti di Aosta e Ceresole affinché si realizzasse il primo Parco Nazionale Italiano. Nacque così il Parco del Gran Paradiso. L’istituzione del parco permise inoltre il completo ripopolamento della catena alpina da parte dello stambecco, grazie alla cattura e l’invio di esemplari maschi e femmine nelle Alpi italiane ed estere.

Paradossalmente la riserva di caccia reale permise infatti il controllo e il prosperare degli esemplari di stambecchi e camosci, grazie a una rigorosa opera di controllo del fenomeno del bracconaggio. Il numero di stambecchi passò da poche centinaia nel 1860 a circa 3000 nel 1913.

La galleria dei trofei è la lunga stanza che conduce fino al salone dei trofei del castello Reale di Sarre. Come nel salone anche qui sono impressionanti le decorazioni. L’intero corridoio, scandito da porte e finestre interne e sull’esterno, è ricco di affreschi floreali a cui sono aggiunte le corna degli animali cacciati a completare motivi geometrici o cornici.

Il salone dei trofei del castello Reale di Sarre ^

Il salone dei trofei del castello Reale di Sarre è ciò che rende celebre il castello. Come la galleria, anche questo fu progettato su richiesta di Umberto I alla fine dell’ottocento. La disposizione, come fosse una decorazione, della corna di stambecco e di camoscio, oltre che i crani abbinati ai motivi floreali, fu però una realizzazione successiva alla morte del re.

Sono invece originari del tempo le ventole alle pareti e le sedie che, nel 1890 erano foderate di damasco in seta cremisi e che dal 1904 furono ricoperte con l’attuale seta.

Il salone dei trofei era inizialmente utilizzato come sala di svago dopo le battute di caccia. Qui si giocava, ad esempio, a biliardo. Solo con il progredire degli anni assunse sempre più una connotazione monumentale. Al centro della stanza c’è anche un grande camino in pietra con sopra ritratta una scena sui toni del verde di un albero monumentale.

Gli arredi che oggi puoi vedere ripercorrono le tre fasi del salone: la prima dedicata alla svago, la seconda, più monumentale, richiamata dai trofei di caccia, e la terza rappresentata dalle sedie e dai divani, arrivati al castello negli anni ottanta del novecento.

La camera dell’aiutante di campo di sua Maestà ^

La camera dell’aiutante di campo di sua Maestà è particolarmente importante. Nel 1876 era l’appartamento privato di Vittorio Emanuele II e solo nel 1890 divenne l’alloggio del primo aiutante di campo di sua Maestà. Per questo motivo, la piccola stanza successiva presenta un ulteriore letto che faceva parte di questo alloggio.

Il ruolo dell’aiutante di campo di sua Maestà consisteva nel dirigere tutti i servizi per la sicurezza della famiglia reale e nel coordinare le funzioni militare durante i viaggi del re.

Nella stanza trovi esposto un ritratto di Umberto I eseguito poco prima della sua morte e un bozzetto per una tela raffigurante l’Annunciazione di un pittore romano della seconda metà del XVIII secolo, oltre che due bozzetti per i ritratti di Vittorio Emanuele II e Carlo Alberto.

Procedendo nella visita del castello Reale di Sarre troverai l’albero genealogico della famiglia Savoia, un baule da viaggio in legno riccamente intagliato utilizzato dalla Regina Elena e uno dei più antichi tricolori, risalente al periodo tra il 1863 e il 1870.

L’appartamento di Umberto II e Maria José ^

Salirai poi al secondo piano, dove erano inizialmente previsti gli spazi per il personale addetto all’educazione dei principini e per gli ospiti al seguito della corte. Questi spazi sono il frutto di una revisione operata negli anni trenta da Umberto e Maria José, quando scelsero il castello Reale di Sarre come residenza estiva.

Gli arredi che potrai vedere qui non sono quelli originari, così come i tendaggi, frutto di una riproduzione operata sulla base dei campioni conservati nell’archivio di Stato di Torino. Le opere d’arte qui posizionate appartengono alla famiglia Savoia e sono legate ai componenti della famiglia reale che vissero qui dal novecento al secondo dopo guerra.

Prima sala – Vittorio Emanuele III e Elena di Montenegro ^
Appartamento di Umberto II e Maria José - Sala Vittorio Emanuele III e Elena di Montenegro

La prima sala espone alcune opere dei maggiori protagonisti della ritrattistica ufficiale di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro. Il principale di questi è Giacomo Grosso, l’autore dei ritratti dei due sovrani qui esposti.

Oltre a questi trovi qui un altro ritratto di Vittorio Emanuele III e di Umberto II da bambino. C’è anche il gesso del modello del 1936 che ritraeva la regina Margherita, utilizzato per il concorso indetto nel 1936 dalla città di Sanremo per posizionare a Bordighera un monumento dedicato alla regina.

Seconda sala – Umberto II e Maria José del Belgio ^

Nella seconda sala, dedicata a Umberto II e Maria José del Belgio, ci sono alcuni mobili originari del 1904, ritrovati dentro al castello, anche se non in questa posizione. Tra questi ci sono un canapé a forma Club con elastici, due poltrone e un tavolino rosso.

Qui a farla da padrone è il grande e suggestivo dipinto che raffigura le nozze dei principi ed è opera di Basilio Cascella. Sulla parete sinistra c’è invece il ritratto di Umberto e sul tavolo un gesso che raffigura Maria José.

Terza sala – I Savoia e la storia ^

La terza sala è invece legata ai Savoia e alla loro storia. Umberto e Maria José erano molto appassionati all’iconografia sabauda. Dentro al mobile vetrato sono esposti una serie di bronzetti iconografici e alcune sculture dedicati ai vari corpi dell’esercito sardo.

Alle pareti c’è una serie di litografie del 1844 sull’armata sarda e sulle sue uniformi. Nell’angolo c’è una riproduzione in scala ridotta della scultura principale del monumento al Carabiniere posto a Torino nei giardini reali.

Quarta sala – La promozione delle arti nel novecento ^

La quarta e ultima sala è invece incentrata sulla politica di incoraggiamento per le esposizioni nazionali promossa nel primo dopoguerra dai Principi di Savoia.

Molti pittori qui rappresentanti parteciparono alle biennali di Venezia e ad altre importanti mostre d’arte. Qui ci sono anche diverse sculture, tra cui due statuine raffiguranti la Vittoria Alata e una figura allegorica.

Completa la stanza un divano originario del 1890, rivestito successivamente.

La galleria dei cimeli ^

Concluderai la visita guidata all’interno del castello Reale di Sarre con la galleria dei cimeli. In questo piccolo spazio, dietro a delle vetrinette, trovi alcuni dei più significativi cimeli storici presenti nelle collezioni del castello.

Questi cimeli ricordano importanti eventi storici avvenuti dal Risorgimento fino alla seconda guerra mondiale ed erano conservati da Umberto II tra le sue raccolte di memorie dinastiche. Tra i pezzi più particolari ci sono il berretto da Camera di Vittorio Emanuele II e il coperchio che raffigura l’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II.

La cappella di Santa Barbara ^

Prima di lasciare il castello Reale di Sarre passeggia anche nei suoi spazi esterni. Praticamente al fianco dell’arco di ingresso sorge la cappella esterna.

La cappella risale alla ricostruzione del castello operata nel 1713 dal barone Ferrod e da fine settecento è titolata a Santa Barbara. Anche nel secolo successivo subì modifiche. Nel 1869 venne spianato il terreno nella zona di accesso e tinteggiate le pareti, oltre che sostituita la pala d’altare con il dipinto che ritrae San Francesco di Sales e aggiunti dipinti alle pareti. Nei dipinti sono raffigurati i beati di casa Savoia, ovvero Umberto III e Bonifacio.

Il giardino ^

Dagli interni, ma soprattutto uscendo all’esterno, potrai vedere anche il bel giardino del castello reale di Sarre. Diviso in quattro sezioni da due vie perpendicolari, ha uno splendido affaccio sulle montagne. Ai lati due porticati fatti di viti garantiscono un po’ d’ombra nelle giornate estive.

Il giardino è posto a un livello inferiore rispetto al castello e puoi raggiungerlo attraverso una doppia scalinata. Ti consiglio di raggiungere la sua parte finale per poi girarti e avere una bellissima vista d’insieme sul castello. Da qui vedrai l’intero castello sormontato dal mastio merlato. Sulla facciata del castello potrai anche notare una meridiana tra le finestre.

Informazioni utili ^

Qui a seguire trovi alcune informazioni utili per organizzare la tua visita al castello Reale di Sarre, dagli orari di apertura al prezzo dei biglietti.

Quanto dura la visita del castello Reale di Sarre ^

La visita guidata al castello Reale di Sarre dura circa 45 minuti e comprende tutte le sale dei piani superiori. Prima o dopo la visita guidata potrai visitare le gallerie al piano terreno e puoi considerare un altro quarto d’ora o mezzora di tempo. In pochi minuti puoi poi completare la visita con il giardino esterno e la cappella.

Per la visita completa del castello Reale di Sarre puoi quindi considerare un’ora o un’ora e mezza di tempo.

Orari del castello Reale di Sarre ^

Gli orari di apertura del castello Reale di Sarre variano in base al periodo dell’anno:

  • da aprile a settembre è aperto tutti i giorni con orario continuato dalle 9.00 alle 19.00;
  • da ottobre a marzo è aperto dal martedì alle domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00.

L’ultimo visita parte 30 minuti prima dell’orario di chiusura.

Prezzi del castello Reale di Sarre ^

Il costo del biglietto per visitare il castello è di 8,00 € per l’intero e 6,00 € per il ridotto. Entrano gratuitamente i ragazzi al di sotto dei 26 anni, i portatori di handicap con gli accompagnatori e i possessori degli abbonamenti musei Piemonte e Lombardia.

Immagini del castello Reale di Sarre ^

Ecco qualche immagine del castello Reale di Sarre.

Se ti piace il castello reale di Sarre ti consiglio di vedere anche gli altri castelli della regione. Scoprili, insieme a trekking e visite della città nell’itinerario di 7 giorni in Valle d’Aosta.

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Castello Reale di Sarre - Guida Completa alla VisitaIl Castello Reale di Sarre nasconde delle stanze decisamente particolari. Scoprile insieme alla sua storia e ai dettagli sul maniero.https://www.lorenzotaccioli.it/castello-reale-di-sarre-guida-completa-alla-visita/
Lorenzo Taccioli