Dopo aver visitato la Cattedrale Vegetale di Lodi qualche mese fa e dopo esserne rimasto così affascinato, ho deciso di visitare anche la Cattedrale Vegetale Oltre il Colle di Bergamo.
Quella di Lodi è senz’altro un’installazione di land art molto nelle mie corde: rievoca un concetto di spiritualità nei confronti della natura e si trova immersa nel verde, ma è a due passi dal centro storico. Questo la rende molto facilmente raggiungibile, anche in treno, ma allo stesso tempo si trova immersa in un tessuto urbano.
La cattedrale vegetale di Oltre il Colle, a Bergamo, si trova invece completamente immersa nella natura e infatti non ci si ritrova lì per caso, ma ci si arriva solo cercandola appositamente.
Purtroppo raggiungere la cattedrale Vegetale in provincia di Bergamo non è facile come arrivare a quella di Lodi. Infatti, mentre per Lodi è sufficiente prendere un treno, per quella di Bergamo è strettamente necessario muoversi in automobile.
La Cattedrale Vegetale Oltre il Colle si trova tra le Prealpi Orobiche, ad oltre un’ora dal centro storico di Bergamo e a circa due ore dal centro di Milano.
Questa seconda installazione artistica del progetto di Giuliano Mauri si trova nel territorio comunale di Oltre il Colle, immersa tra i tanti monti che contornano quest’area della Lombardia e si sviluppa proprio lungo una parte della cresta della montagna.
Da Oltre il Colle, a nord di Bergamo, bisogna proseguire passando per la località Zambla Alta e da qui si continua a salire per la stradina che si immerge nel verde del monte Pizzo Arera fino ad arrivare in località Plassa.
Pizzo Arera è una montagna che separa la valle Brembana dalla valle Seriana e raggiunge un’altitudine di 2512 metri sul livello del mare. Questo monte è molto conosciuto per il suo sottosuolo: è infatti ricco di lunghe miniere dismesse che furono facilmente scavate grazie all’origine carsica del monte. Attualmente è anche la destinazione preferita in zona per gli amanti del trekking.
Arrivati a Plassa si deve necessariamente lasciare l’automobile: non è più consentito sostare lungo la strada che sale, specialmente nei pressi della Cattedrale Vegetale. Sarà facile capire dove lasciare l’automobile: un parcheggio a spina di pesce sul lato sinistro della carreggiata è ben visibile, prima di una strettoia della strada anticipato da un parchimetro che serve per acquistare il biglietto di sosta per i pochi parcheggi che si trovano in quota. La sosta in questo parcheggio è invece gratuita.
Lasciata l’automobile, proseguiamo a piedi lungo la strada in salita, che con i colori dell’autunno regala una bellezza non indifferente. Salendo si apre anche il panorama sul comprensorio montano circostante, anch’esso completamente colorato nelle tinte dei rossi e dei gialli, grazie alle foglie che iniziano a staccarsi dagli alberi. Si tratta di uno spettacolo imperdibile.
La strada in salita prosegue per due tornanti in circa 500 metri, portandoci ad un’altitudine di 1600 metri sul livello del mare. Non si tratta di un tragitto lungo, ma la salita è abbastanza ripida quindi può richiedere circa un quarto d’ora di passeggiata.
Dopo il secondo tornante la strada prosegue in salita verso destra, mentre a sinistra un piccolo spiazzo lascia spazio al cartellone con la tabella descrittiva del progetto della Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle. Ci troviamo in località Grumello d’Arera e un piccolo sentiero immerso nel verde e che si sviluppa alla base di una collina, conduce in un minuto fino a davanti la cattedrale vegetale.
I colori dell’autunno, il solo rumore della natura e questa installazione creano un’atmosfera da togliere il fiato.
La Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle è un’installazione artistica di land art, ovvero dove i concetti artistici espressi tramite l’installazione si fondono con l’ambiente e il paesaggio in cui questa viene costruita.
Si tratta sostanzialmente di una cattedrale di legno, perché le alte colonne che definiscono simbolicamente il concetto di cattedrale sono interamente fatte di legno e al loro interno custodiscono un albero di faggio pronto a crescere nella struttura, che finirà con il distruggerla quando sarà sufficientemente grande da non essere più contenuto nello spazio precostituito.
Si tratta di un’idea affascinante di spiritualità che lega la religione alla natura. La natura viene celebrata, nel caso di Oltre il Colle ancora di più rispetto alla stessa installazione di Lodi, attraverso il luogo in cui l’opera è stata creata. Siamo totalmente immersi nella natura delle Prealpi Orobiche che in questa stagione regalano colori fantastici. Inoltre tutte le componenti delle strutture sono state realizzate con materiali recuperati in natura: alberi di abete, castagno e nocciolo custodiscono le piante di faggio che cresceranno al loro interno.
Davanti alla cattedrale vegetale si trova invece un piccolo laghetto con una recinzione in legno. Le acque sono piuttosto ferme, e così le impurità tendono a riaffiorare.
Il concetto di religiosità è invece reso attraverso la forma della cattedrale vegetale: le strutture che racchiudono gli alberi sono state costruite le une uguali alle altre e piantate a distanze regolari con un chiaro riferimento alle colonne che sostengono le cattedrali.
L’unione di questi due concetti celebra la natura, con un profondo senso di spiritualità.
Intorno alla collina su cui è stata costruita la cattedrale vegetale si trova un piccolo sentiero con diversi cartelli in legno che riportano delle citazioni che ben si legano a quest’installazione ambientale.
Sopra la collina più alta, che guarda la cattedrale, si trova il piccolo rudere di una casa, il cui tetto è stato inondato di foglie secche.
La cattedrale Vegetale di Oltre il Colle venne costruita nel 2010, ad appena un anno dalla morte di Giuliano Mauri, il padre dell’idea artistica e colui che progettò tutta la struttura. Si tratta anche della prima cattedrale vegetale costruita, a cui hanno fatto seguito le altre due, situate sempre nel nord Italia.
Le 5 navate della cattedrale si sviluppano tra il verde delle Prealpi e il piccolo laghetto sul quale si specchia. Le 42 colonne, formate dalle strutture in legno, si alternano in 6 file da 7 colonne l’una a diverse altezze che vanno dai 5 ai 21 metri. L’installazione copre un’area di circa 650 metri quadri a pianta quasi quadrata (28 metri e mezzo di lunghezza per 24 metri di larghezza).
Per custodire i 42 faggi che cresceranno dentro alle varie colonne sono state costruite le strutture attraverso 1800 pali di abete, 600 rami di castagno e diverse migliaia di metri di rami di nocciolo.
Camminare in mezzo a quest’opera artistica è davvero piacevole e sentire solo il rumore della natura intorno a se, mentre le foglie autunnali abbandono gli alberi, è un’esperienza estremamente rilassante da non perdere.
Purtroppo il 28 ottobre 2018 un grosso nubrifagio, conosciuto come tempesta Vaia con venti fino a 227 chilometri orari, si è abbattuto sul parco delle Orobie, investendo in pieno questa opera di land art e distruggendone due terzi. Le strutture in legno che sorreggono le piante all’intero sono crollate al suolo, alcune investendo anche la staccionata che circonda il piccolo laghetto. Solo alcune delle colonne della cattedrale vegetale sono rimaste in piedi, come in una cattedrale diroccata che il tempo ha generosamente veicolato fino a noi.
Nel marzo 2019 i soci del Parco delle Orobie, che comprendono le comunità montane della Val Brambana, Seriana e Scalve, e il consigliere delegato alla montagna Stefano Savoldelli oltre che il comune di Oltre il Colle, si sono riuniti per decidere le sorti di questa affascinante opera d’arte. L’esito è quello di ripristinare la Cattedrale Vegetale, ma apportando alcune modifiche all’opera nel tentativo di garantirgli una maggiore stabilità. Tra queste misure si prevede di cambiare la varietà delle piante utilizzate e stabilire delle altezze specifiche che possano garantire una maggiore stabilità. Inoltre è previsto anche un piano per rinaturalizzare la foresta circostante, che può in qualche modo fare da scudo a improvvise raffiche di vento. Nel dicembre dello stesso anno è stato invece scelto di non ripristinare le colonne cadute, ma semplicemente di fare manutenzione a quelle rimaste in piedi e mettere in sicurezza gli alberi rimasti orfani dei suoi tutori, accompagnando il sito naturale da cartelloni che narrino anche della tempesta. Questa scelta va nella direzione naturale che aveva la Cattedrale Vegetale, ovvero quella di lasciare che col tempo le strutture tutore delle piante si distruggessero e lasciassero spazio alle sole piante. La tempesta Vaia non ha fatto altro che accelerare questo fenomeno.
Per questo motivo nel 2020, la situazione della Cattedrale Vegetale di Oltre il Collo porta ancora i segni della tempesta.