Cogne in un giorno – Cosa vedere

Grandze Place Commune - Cosa vedere a Cogne

Il centro di Cogne ha origini antiche. Questo fu fondato dai primi abitanti della valle che si stanziarono inizialmente al Cret, nell’alto vallone di Urtier. Quando questi scesero a valle fondarono la città di Cogne.

Oggi la cittadina di Cogne ha un piccolo e suggestivo centro storico che potrai visitare in poco tempo. A rendere speciale questa località è però il suo contesto naturale, che saprà sorprenderti in ogni stagione.

Cento storico di Cogne con chiesa di Sant'Orso

Dove si trova Cogne ^

Cogne si trova in Valle d’Aosta. Fa quindi parte della provincia di Aosta. Più in particolare è posizionata nella parte meridionale della regione, a pochi chilometri dal confine con il Piemonte, a cui si arriva attraverso il parco nazionale Gran Paradiso.

Non a caso la cittadina è ai piedi del massiccio del Gran Paradiso, che puoi chiaramente vedere dal centro storico della città. Siamo nell’alta valle di Cogne e da qui partono ben cinque valli:

  • la Valnontey che si dirige verso sud e conduce alle pendici del Gran Paradiso;
  • il vallone di Grauson, verso nord;
  • il vallone dell’Urtier verso sud est;
  • la Valeielle, sempre verso sud est;
  • il vallone di Gimillan, verso est.

Altitudine di Cogne ^

Il centro storico di Cogne è a un’altitudine di 1544 metri sul livello del mare.

Come arrivare a Cogne ^

Arrivare a Cogne è piuttosto semplice. Se arrivi dall’Italia sarai probabilmente sull’autostrada A5 o sulla strada statale 26. Se provieni dalla Francia o dalla Svizzera percorrerai il traforo del Monte Bianco o del Gran San Bernardo. In ogni caso prosegui fino a Sarre, dove troverai lo svincolo per Cogne attraverso la strada regionale 47 (uscita autostradale Aosta Ovest), che dovrai seguire attraversando quasi interamente la valle di Cogne e arriverai in città. Da Sarre la distanza è di circa 23 chilometri, percorribili in mezz’ora.

Purtroppo non sono disponibili treni che arrivano a Cogne. In questo caso dovrai scendere ad Aosta e proseguire poi in autobus.

Cosa vedere a Cogne ^

Centro storico di Cogne

Secondo la tradizione la fondazione di Cogne fu possibile solo grazie all’intervento di Sant’Orso che liberò la grande piana qui presente dai terribili animali che la infestavano. Per questo motivo, durante l’itinerario delle cose da vedere a Cogne, troverai il nome di Sant’Orso che ritorna più volte.

Il centro storico di Cogne è piuttosto raccolto e potrai visitarlo in poco tempo. Ma ad incantare sono anche i suoi panorami naturali e, se hai tempo e voglia, potrai decidere di unire alla visita della cittadina anche un piacevole trekking, più o meno difficoltoso a seconda della tua resistenza.

Ecco dunque cosa vedere a Cogne.

Chiesa di Sant’Orso ^

Facciata e campanile della chiesa di Sant'Orso a Cogne
Interni della chiesa di Sant'Orso

L’itinerario tra le cose da vedere a Cogne parte dalla sua chiesa di Sant’Orso. Questa definisce il profilo della città e arrivandoci potrai vedere chiaramente il suo campanile e la sua fiancata dalla parte opposta del fiume Grand Eyvia.

Le origini della chiesa di Sant’Orso sono piuttosto antiche. Risale al 1202 la sua prima consacrazione, quando fu istituita per sostituire una chiesa ancora più antica posizionata a Cret, nel vallone dell’Urtier (zona eventualmente raggiungibile con il giro ad anello del lago di Loie).

Nei secoli subì diverse modifiche, tanto che nel 1642 venne totalmente ricostruita a causa di una devastante alluvione che ne aveva minato la stabilità. Queste non furono però le ultime modifiche: nel 1684 furono apportate modifiche al coro e aggiunta la cupola ottagonale. Nel 1727 la navata fu prolungata in avanti e vennero rifatte le volte. Anche il campanile subì delle modifiche, fino ad essere totalmente ricostruito nelle forme attuali tra il 1838 e il 1840.

Intorno alla chiesa di Sant’Orso c’era l’antico cimitero, che occupava la parte anteriore e i due fianchi della struttura. Questo fu spostato poi nel 1886 all’interno del prato di Sant’Orso.

All’interno della chiesa di Sant’Orso puoi vedere cinque altari in legno, dipinti e dorati, che risalgono alla metà del settecento. Il resto delle decorazioni è invece risalente per lo più al 1960 ed è opera del pittore Nino Pirlato. Gli spazi sono organizzati su di un’unica navata, con il presbiterio sormontato da un tiburio ottagonale.

La leggenda sulla costruzione della chiesa di Sant’Orso ^

C’è una leggenda che avvolge la nascita della chiesa di Sant’Orso. Si narra infatti che anticamente gli abitanti di Cogne dovevano recarsi a piedi nell’antica cappella di Cret per assistere alla messa. Questa era piuttosto distante e, soprattutto nei mesi invernali, era difficile raggiungerla anche a causa della neve e del ghiaccio.

Gli abitanti di Cogne decisero quindi di costruire una chiesa in città e scelsero la frazione di Lisardey per costruirla, proprio al di là del torrente Grand Eyvia. Quando portarono all’interno della chiesa alcune reliquie si accorsero presto che queste tendevano a sparire e venivano puntualmente ritrovate sulla riva opposta del torrente, anche dopo essere state riportate in chiesa.

Fu così chiaro che questa doveva essere una manifestazione della volontà divina sul luogo in cui costruire la chiesa. Nacque così la chiesa di Sant’Orso nella sua attuale posizione.

Casa dei Pizzi ^

Davanti alla chiesa di Sant’Orso puoi vedere la Casa dei Pizzi. Qui aveva sede un’istituzione si occupava di supportare le comunità ed era guidata da uno spirito religioso fondato dalla Confraternita del Santo Spirito. Già esistente in epova medievale, si è sempre riunito all’interno di questo edificio. L’associazione della Confraternita del Santo Spirito si occupava principalmente di opere caritatevoli, distribuendo pane, vino e cibo ai poveri, soprattutto in occasione della Pentecoste e della festività del Corpus Domini.

L’edificio ha subìto importanti opere di rifacimento durante il settecento, periodo al quale risalgono gli spessi muri e le volte interno al pian terreno. Nel 1757 la Casa dei Pizzi fu infatti completamente ricostruita e il piano superiore fu adibito ad Hospice, per ospitare i cappuccini di Aosta che giungevano periodicamente a Cogne per predicare e confessare gli abitanti della città.

Casa dei Pizzi a Cogne

Le sei finestre presenti su di un lato della Casa dei Pizzi corrispondevano alle sei stanze dei frati cappuccini.

Nell’ottocento l’edificio cambiò destinazione e diventò la casa del Comune che qui faceva riunire il suo consiglio. Poi fu impiegato anche come scuola fino alla fine dell’ottocento e successivamente utilizzato come caserma dei carabinieri.

Verso il 1985 il palazzo fu restaurato e divenne la Casa dei Pizzi. Questa ospita al suo interno una mostra permanente del pizzo a tombolo. Il motivo è che a Cogne c’è una lunga tradizione di quest’arte nata nel 1665 grazie alle monache benedettine che si insediarono qui e diedero vita ai merletti di Cogne, insegnando alle donne del luogo l’arte del pizzo a tombolo. Arte che si è poi tramandata di madre in figlia fino ai giorni nostri.

Oggi a Cogne c’è una cooperativa di circa 40 merlettaie che ogni anno producono circa 1500 metri di pizzo molto ricercato.

Torre del Vescovo – Chateau Royal ^

Torre del Vescovo o Chateau Royal a Cogne

Praticamente dietro alla Casa dei Pizzi fa capolino la Torre del Vescovo, anche conosciuta come Chateau Royal. Questo è uno dei palazzi più antichi di Cogne, risalente alla fine del XII secolo.

Il suo scopo era ospitare il Vescovo di Aosta, signore feudale del territorio di Cogne. Solo verso il 1870 cambiò destinazione e divenne un Castello Reale. In quel periodo divenne infatti proprietà di Vittorio Emanuele II, che era usuale risiederci durante le cacce reali allo stambecco. Per meglio rispondere alle esigenze reali la Torre del Vescovo venne modificata, sia internamente, sia esternamente aggiungendo un’ulteriore ala orientale disposta ad angolo, dove oggi c’è la scala d’accesso e l’entrata.

Successivamente vennero fatte ulteriori modifiche, come l’aggiunta di un ulteriore piano alla struttura. Purtroppo non si sono salvati nemmeno gli antichi pavimenti in legno e i rivestimenti delle pareti, che sono cambiati radicalmente dopo che la Torre del Vescovo fu trasformata in un albergo. Nel 2006, infine, è stata trasformata in appartamenti residenziali.

La Torre del Vescovo ha una forma tozza, per via dei suoi tredici metri di lato per quindici di altezza. Particolare è sapere che lo spessore dei muri va assottigliandosi parecchio: dai due metri della base termina ad appena un mezzo metro, come era usuale nelle costruzioni medievali in Valle d’Aosta.

La Grandze Place Commune ^

Proseguendo nell’itinerario tra le cose da vedere a Cogne, raggiungi la Grandze Place Commune.

Grandze Place Commune - Cosa vedere a Cogne

La Grandze Place Commune tiene inoltre vivo il ricordo del cittadino Casimiro Jeantet, vissuto tra l’ottocento e il novecento. Costui aveva una piccola drogheria, la beteucca de Casemì, e in tempi di difficoltà aiutò gli abitanti più in difficoltà a sostentarsi.

Questa piazza era il luogo dove gli abitanti di Cogne erano soliti ritrovarsi dopo la messa. Qui la cittadinanza veniva messa al corrente degli affari comunali, grazie alle créye, ovvero la lettura dei comunicati comunali da parte di un apposito addetto.

Attraverso la Grandze Place Commune era possibile accedere alla Chiesa di Sant’Orso passando per il cimitero, allora presente in questo luogo. Questo spiega il nome di “Place Commune“, ovvero spazio comune che comunicava direttamente con un altro spazio comune, il cimitero appunto. Non è invece noto il perché del nome Grandze, che significa “grange“, ovvero cascina.

All’interno della Grandze Place Commune la popolazione prendeva anche decisioni. Sempre la domenica i tre sindaci (furono tre fino a metà settecento), riferivano alla popolazione di eventuali problemi o di decisioni da prendere e, insieme alla popolazione, le prendevano come in una sorta di referendum istantaneo. Ogni qualvolta gli abitanti di Cogne davano parere positivo, i sindaci andavano poi a formalizzare gli atti.

Oggi la Grandze Place Commune è uno spazio a pianta triangolare su cui si affacciano varie case dai colori pastello e, al pian terreno, ospitano numerosi negozi e attività commerciali.

Prato di Sant’Orso ^

Il prato di Sant’Orso è quel terreno che si narra sia stato bonificato da Sant’Orso dalla presenza di un fitto bosco abitato da animali feroci, prima che venisse costituito l’agglomerato di Cogne.

Quest’ampia distesa, insignita del riconoscimento Meraviglia d’Italia, gode di un bellissimo panorama sulle cime del Gran Paradiso. Questo vasto prato, in cui puoi fare suggestive passeggiate al tramonto, è protetto e il regolamento comunale ha posto un divieto di costruzione.

Il Prato di Sant’Orso è una distesa di quasi 50 ettari di verde, che la rendono una delle più ampie di tutto l’arco alpino. Durante l’inverno questo spazio diventa una gigante pista per gli sci di fondo, mentre in estate è un luogo rigenerante per le persone e risorsa preziosa per generare il fieno per le mandrie.

Purtroppo il prato di Sant’Orso ospita anche la Bataille de reines, ovvero la battaglia delle regine, una manifestazione che si svolge in Francia, Svizzera, in Piemonte e Valle d’Aosta, in cui si fanno combattere delle vacche gravide. L'”obiettivo” è eleggere la Reina di corne, ovvero la regina delle corna. In Valle d’Aosta vengono fatte combattere le vacche valdostane pezzate nere e le valdostane pezzate rosse.

La fontana di Ferro ^

All’inizio del Prato di Sant’Orso c’è l’antica fontana di Ferro, tutt’ora funzionante.

Fontana di Ferro a Cogne

Dalla fontana di Ferro, guardando verso il Prato di Sant’Orso, potrai godere di un bellissimo panorama. Ancora più bello nelle giornate terse, quando da qui puoi vedere anche il Gran Paradiso e i suoi ghiacciai, oltre alla Valnontey, una vallata secondaria della Valle di Cogne.

La fontana di Ferro risale al 1816, quando fu ideata e costruita da César-Emmanuel Grappein a una manciata di metri da qui nella piazza di fronte alla Casa dell’Orologio. Lo scopo della fontana era, oltre quello di portare acqua potabile in questo punto della città, anche quello di celebrare l’attività mineraria di Cogne. Grappein si stava infatti apprestando a dar vita alla gestione comunitaria della vicina miniera di ferro di Liconi.

Quest’opera è composta da otto placche che circondano la vasca ed è sormontata da una croce che porta la data del 1809 e da cui sgorga l’acqua. Tutta la struttura è realizzata in ghisa ed ha un peso di circa 17 quintali. Inizialmente posizionata di fronte alla Casa dell’Orologio, fu spostata in piazza Chanoux tra le due guerre mondiali ed infine qui verso il 1970.

Casa dell’Orologio ^

Altra tappa nell’itinerario delle cose da vedere in centro a Cogne è la già nominata Casa dell’Orologio. Questo palazzo, in pieno centro, non gode di ottima salute e mostra tutti i suoi anni. Risale al settecento e mostra chiaramente una differenza rispetto lo stile architettonico in voga ai tempi. Anche le decorazioni esterne tradivano un uso più nobiliare che paesano.

La Casa dell’Orologio è anche nota come casa del dottor Grappein, il medico filantropo che si occupò della fontana di Ferro e che organizzò la gestione comunitaria della miniera di ferro di Liconi. Il costruttore fu suo nonno, Jean-Pantaléon Grappein, che la fece erigere nel 1767. Le sue pessime condizioni di conservazione hanno fatto emergere a sinistra del portone d’ingresso un arco in pietra di tufo lavorato. Questo contornava l’ampio ingresso di una precedente casa rustica. Ingresso poi murato nel rifacimento del Grappein.

Grappein, nel 1804, tornato dall’università di Torino, fece reintonacare la casa e modificare la sua decorazione. In quell’occasione aggiunse anche i due orologi sui muri esterni che valsero all’edificio il nome di Casa dell’Orologio. L’orologio posto a sud era inoltre decorato con frasi in latino.

Gli interni della Casa dell’Orologio sono caratterizzati da un lungo corridoio che attraversa l’intero edificio, decorato con voltini a crociera. In tre stanze sono presenti altrettanti focolari che sfiatavano dai due comignoli in pietra lavorati. Il secondo piano è caratterizzato da ampi soffitti in legno. Chiude l’edificio l’alto sottotetto con capriate a quattro spioventi ottenute con tronchi di larice che creano l’effetto di una fitta selva.

Piazza Chanoux ^

Concludi l’itinerario tra le cose da vedere a Cogne con piazza Chanoux. Questo è un bello spazio che si sviluppa su due livelli, collegati da una breve scalinata. Qui trovi il municipio cittadino, uno spazio espositivo dedicato alle miniere di Cogne e bar e ristorantini dove fermarti a rigenerarti con qualche specialità tipica.

La piazza Chanoux rubò anche la scena alla Grandze Place Commune. Dopo la costruzione del municipio in questo luogo, gli addetti comunali presero a divulgare qui i nuovi comunicati municipali alla folla. Il messo saliva sui gradini del municipio e continuò questa pratica fino agli anni successivi al secondo dopoguerra.

Mappa dell’itinerario di Cogne ^

Ecco la mappa dell’itinerario tra le cose da vedere a Cogne.

Scopri anche cosa vedere in Valle d’Aosta in una settimana.

Dove dormire a Cogne ^

Nonostante le dimensioni raccolte di Cogne, questa cittadina è celebre per il turismo sia estivo che invernale. Ciò significa che è dotata di numerose strutture in cui poter pernottare. Da hotel a bed and breakfast, da residence ad appartamenti, avrai solo l’imbarazzo della scelta.

Qui trovi le numerose possibilità tra cui scegliere.

Se invece la visita a Cogne è solo una tappa di un giorno durante il viaggio che stai programmando in Valle d’Aosta, ti consiglio di considerare anche Aosta come base d’appoggio. Dista appena 35 minuti in auto ed è più o meno al centro della regione, diventando un comodo punto da cui partire per le varie tappe. Qui trovi le strutture disponibili ad Aosta.

Sentieri a Cogne ^

Se stai cercando quache sentiero a Cogne in cui fare una piacevole camminata, avrai l’imbarazzo della scelta. Questa località è infatti scelta da numerosi turisti ogni anno per cimentarsi in suggestivi trekking.

La difficoltà dipende dal tuo allenamento, ma ce ne sono davvero per tutte le gambe. Te ne consiglio alcuni in ordine crescente di difficoltà:

  • Passeggiata nei prati di Sant’Orso. In questo caso la difficoltà è minima e la durata bassa. Dal centro di Cogne puoi addentrarti nel vasto prato e seguire il sentiero che lo attraversa;
  • Giardino botanico Paradisia di Cogne. Distante 3,5 chilometri dal centro storico, è un bel giardino alpino che accoglie oltre 1000 specie botaniche delle montagne circostanti e di gruppi montuosi sparsi per il mondo. Ci sono due percorsi a disposizione: uno più centrale e uno più vasto;
  • sentiero che conduce da Cogne a Lillaz. Sono appena 3,5 chilometri che puoi percorrere in 40 minuti. Anche questo è un sentiero piuttosto semplice, con nemmeno 80 metri di dislivello;
  • trekking delle cascate di Lillaz. Questo è uno dei più celebri trekking che vengono fatti da chi si trova a Cogne. La sua difficoltà è superiore ai sentieri precedenti, per via di alcuni tratti in ripida salita e in discesa. Il contesto è però molto bello e ti permetterà di visitare i tre salti delle cascate di Lillaz. In totale sono circa 2 chilometri e 120 metri di dislivello. In un’ora potrai percorrere l’intero sentiero. Qui trovi tutte le informazioni sulle cascate di Lillaz e sul sentiero;
  • trekking ad anello del lago di Loie. Questo è un trekking impegnativo, lungo circa 10 chilometri e che potrai percorrere in circa 5 ore. Il dislivello è di circa 770 metri e ti porterà ad addentrarti nel parco nazionale Gran Paradiso. Devi essere allenato per affrontarlo e abituato a camminare in montagna. Scopri qui tutti i dettagli sul giro ad anello del lago di Loie.
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Cogne in un giorno - Cosa vedereScopri cosa vedere a Cogne in un giorno. Itinerario tra le attrazioni del centro storico e i suggerimenti di passeggiate e trekking.https://www.lorenzotaccioli.it/cogne-in-un-giorno-cosa-vedere-e-passeggiate/
Lorenzo Taccioli