Comacchio – Cosa Vedere in Un Giorno

Trepponti di Comacchio

Comacchio, come altre cittadine ricche di canali, è conosciuta anche con il nomignolo di “piccola Venezia. Come Venezia è infatti una città lagunare dove il tempo sembra essersi fermato. Visitandola camminerai tra palazzi storici e al fianco di canali attraversati da continui ponti.

Potrai tranquillamente visitare la città in una giornata e lasciarti incantare dai suoi tanti scorci. Anche i dintorni sono molto suggestivi. Comacchio è infatti la capitale del Parco del Delta del Po, un’area naturalistica di rara bellezza e che potrai scoprire attraverso passeggiate, percorsi in bicicletta, in canoa o in barca.

Dove si trova Comacchio ^

Comacchio è in Emilia Romagna e più precisamente sulla costa Adriatica, a pochi chilometri dal mare e ad una cinquantina di chilometri dal centro di Ferrara, il suo capoluogo di provincia.

Il territorio su cui sorge il centro storico è una laguna composta da tredici isolotti collegati tra loro attraverso ponti che danno vita a un’area umida considerata sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale.

Dove parcheggiare a Comacchio ^

Le aree di parcheggio a Comacchio sono numerose e non avrai difficoltà a trovare un posto in cui lasciare l’auto. Tra i parcheggi più comodi, vicini al centro e gratuiti, ci sono quelli lungo corso Mazzini, nella parte iniziale del corso, scandito dai portici che arrivano fino al Santuario di Santa Maria in Aula Regia. Puoi impostare nel navigatore questa posizione.

Lungo il perimetro del centro cittadino son presenti poi ulteriori numerosi parcheggi di più ampie dimensioni, qualora tu non trovi posti lungo la via che ti ho indicato.

Le anguille di Comacchio ^

Le anguille sono indissolubilmente legate alla storia della città. Venivano (e vengono) pescate nelle acque salmastre dei canali che circondano l’intero abitato e sono lavorate secondo un procedimento di marinatura che è rimasto invariato nei secoli.

Passeggiando per i vicoli della città ti capiterà di imbatterti nel forte odore della loro carne cucinata nella maggior parte dei ristoranti. Inoltre è presente anche un museo, la Manifattura dei Marinati, dove potrai approfondire questa tradizione.

I primi due weekend di ottobre Comacchio ospita la sagra dell’anguilla.

Cosa vedere a Comacchio ^

La città di Comacchio ha dimensioni molto raccolte, ma lungo i suoi vicoli e i suoi numerosi canali nasconde una moltitudine di cose da vedere. Mezza giornata sarà risicata per vedere tutto, meglio dedicargli una giornata intera. E così percorrendo i suoi vecchi ponti e le sue belle vie vedrai una moltitudine di palazzi storici, chiese, musei e scorci suggestivi.

Ecco l’itinerario completo per scoprire la città.

Santuario di Santa Maria in Aula Regia ^

Il santuario di Santa Maria in Aula Regia, conosciuto anche come Madonna del Popolo, domina la parte più occidentale del centro storico di Comacchio. È da qui che parte l’itinerario tra tutte le attrazioni da vedere in città.

Questa chiesa era già esistente nel X secolo ed era affiancata da un importante monastero. La sua facciata simmetrica è in parte coperta dal porticato che si congiunge alla parte destra e procede in direzione del centro storico. Al centro spicca un grande arco che anticipa il portone d’ingresso incorniciato in pietra bianca. Al di sopra dei bassorilievi di angeli si rincorrono fino al timpano triangolare.

Il santuario di Santa Maria in Aula Regia è formato da un’unica navata con cappelle laterali sul lato destro che furono inglobate nella chiesa durante l’innalzamento e il prolungamento dei muri perimetrali, opera risalente al 1686, quando fu completata anche la copertura a volta.

Il nome della chiesa è legato all’icona di Santa Maria in Aula Regia, protrettrice di Comacchio, raffigurata in una terracotta quattrocentesca della Madonna col bambino e posizionata sull’altare maggiore.

Loggiato dei Cappuccini ^

Dal santuario di Santa Maria in Aula Regia prendi il lungo porticato che procede in direzione del centro. Questo si chiama loggiato dei Cappuccini e la sua costruzione risale al 1647. Purtroppo a distanza di 23 anni fu colpito da un devastante terremoto che ne distrusse una parte. Tra il 1676 e il 1686 venne ripristinato e poi fu restaurato nel 1818.

La costruzione avvenne su volontà del cardinale Giovanni Stefano Donghi per ringraziare la Madonna per aver frenato le acque del fiume Po che durante una piena arrivarono alle porte di Comacchio. Al termine del porticato, sul fianco destro della chiesa di Santa Maria in Aula Regia, potrai vedere una lapide che celebra la costruzione di quest’opera.

A metà dello scorso secolo il lungo susseguirsi di archi è stato spezzato da due archi di trionfo, creati per permettere al traffico automobilistico di accedere alle aree retrostanti il loggiato.

In totale puoi contare 142 arcate. Il loro scopo era difendere i passanti dal forte vento di Tramontana. Questa strada era infatti isolata dal centro e totalmente aperta sulle valli. La sua costruzione ha teoricamente raddoppiato l’estensione della città.

Manifattura dei Marinati ^

Da un’apertura nel loggiato dei Cappuccini potrai scorgere la manifattura dei Marinati, oggi parzialmente trasformata in un museo. Questo rappresenta una vivida testimonianza di archeologia industriale e del commercio e della lavorazione dei pesci di valle, tipica di Comacchio.

Questo museo cittadino è ricavato in uno stabilimento di produzione e lavorazione della carne delle anguille. Fino agli inizi del novecento erano alcune famiglie, in una sorta di oligopolio, che si occupavano di questa produzione, mentre successivamente la fabbricazione è stata unificata in questo stabilimento.

Visitando il museo potrai vedere le diverse sale, ognuna dedicata a un tema specifico. Tra queste c’è la sala dei Fuochi, dove trovi ancora oggi i dodici camini intervallati da nicchie in cui avveniva la cottura dell’anguilla, a cui seguiva poi la fase della marinatura.

Potrai inoltre vedere la Calata, ovvero il punto in cui approdavano le barche colme di anguille e pesci da destinare alla lavorazione. Qui trovi anche numerosi attrezzi del mestiere.

Molto bella è la sala degli Aceti, al termine della visita, dove troverai gigantesche botti piene di aceto, utilizzate per la salamoia.

Ancora oggi, per alcuni mesi all’anno, la manifattura dei marinati prepara il suo prodotto tipico.

Ex chiesa di San Carlo ^

Ex chiesa di San Carlo - Comacchio

Tra i loggiati che corrono verso il cuore del centro storico di Comacchio potrai vedere anche l’ex chiesa di San Carlo, chiusa al culto in epoca napoleonica e mai riaperta.

La chiesa di San Carlo risale agli inizi del seicento, quando la venerazione per San Carlo Borromeo era piuttosto sentita e una confraternita a lui titolata chiese la sua erezione. La struttura è relativamente bassa e si innalza di poco rispetto ai porticati. Originariamente chiusa da un tetto piramidale, presentava l’altare maggiore dedicato a San Carlo e i due laterali dedicati al Crocefisso e a Santa Chiara.

Nel 1746, a causa di diversi terremoti, le condizioni della chiesa di San Carlo erano critiche, tanto che nel 1763 si scelse di abbatterla e ricostruila partendo dalle fondamenta, consegnando un edificio dalla facciata scandita da quattro paraste che si congiungevano in un alto frontone ad arco con una grande finestra circolare.

Successivamente alla soppressione, risalente al 1798, venne impiegata per diversi scopi, quali bottega, caserma per i soldati francesi, magazzino di armi, ogni volta trasformandone in parte l’aspetto. Nel 1905 venne acquistata da un privato che ne fece un mulino industriale, mantenendone la facciata arrivata a quell’epoca.

Ancora oggi puoi scorgere ciò che rimane dell’ex chiesa di San Carlo al di sopra del porticato.

Basilica di San Cassiano ^

Lungo la strada che continua in direzione del centro ti troverai davanti alla basilica di San Cassiano, il duomo cittadino dedicato al patrono di Comacchio. Siamo in piazza XX settembre e in questo luogo sorgeva anticamente una cattedrale romanica, costruita nel 708 e poi demolita nel 1694.

Già nel 1659 iniziò la costruzione di questa chiesa, su volontà del vescovo Sigismondo Isei, ma per la sua consacrazione bisognò attendere il 1740.

La sua imponente facciata è interamente in mattone, con alcuni dettagli in pietra d’Istria. Tre portali d’accesso sono sormontati da altrettante finestre, proprio al di sotto del timpano triangolare. Sulle due porte laterali ci sono invece due nicchie ad arco, attualmente vuote.

Gli interni sono ad unica navata, ma con dodici cappelle laterali arricchite da tele settecentesche di Biagio Bovi. C’è inoltre un crocifisso in legno seicentesco e una statua di Santa Lucia del quattrocento. Sull’altare settecentesco spicca invece la statua in legno, del cinquecento, del martire Cassiano.

Particolare è anche la torre campanaria, che sorge leggermente separata dalla chiesa, sul fianco destro. I lavori iniziarono una prima volta nel 1751, ma a causa di alcuni problemi strutturali ci fu un crollo nel 1757. Di questa rimane la base in pietra d’Istria su cui nel 1868 venne completato un nuovo campanile, privo però della sua sommità.

Corso Mazzini ^

Corso Mazzini - Comacchio

Procedi lungo l’ultimo tratto di corso Mazzini fino alla loggia del Grano. Corso Mazzini è la lunga strada che dal Santuario di Santa Maria in Aula Regia conduce fino al cuore del centro di Comacchio. Dopo la prima parte in cui un lato è scandito dai portici, arriverai nella parte finale dove una lunga serie di case colorate, tutte differenti tra loro, si alternano velocemente.

Loggia del Grano ^

Loggia del Grano di Comacchio

Sulla parte finale di corso Mazzini vedrai anche un piccolo palazzetto in mattoni, con grandi archi sui tre lati (due su ogni lato lungo e uno sul lato corto). Questa è la loggia del Grano, una delle prime opere della rinnovazione seicentesca del centro di Comacchio.

Venne infatti costruita tra il 1615 e il 1623 su volere del cardinale Giacomo Serra allo scopo di accogliere un granaio pubblico al piano rialzato, mentre il pian terreno era utilizzato come luogo d’incontro e riunioni.

Il piano rialzato è sorretto da colonne in pietra d’Istria.

Torre dell’Orologio ^

Torre dell'Orologio illuminata di sera

Al fianco della loggia del Grano si erge la torre dell’Orologio di Comacchio, anche nota come torre Civica. Le sue origini sono più recenti, risale infatti al 1825. Prese il posto di un’antica torre cinquecentesca, crollata nel 1816 e dedicata alla Madonna della Visitazione, sulla quale era stato posto un grande orologio. Questa aveva preso a sua volta il posto di una torre trecentesca.

In questo punto della città arrivavano le acque del canale Marchesano, che poteva essere oltrepassato grazie al ponte di Piazza (o della Preda), prima che l’area venisse spianata nel 1847.

Il lato che dà verso la piazza è dotato di una nicchia centinata che accoglie la statua della Madonna della Visitazione, a cui la torre dell’Orologio è dedicata. Questa statua era stata posta sulla precedente torre cinquecentesca e poi recuperata incolume in seguito al crollo.

Chiesa del Santo Rosario ^

A pochissimi passi di distanza dalla torre dell’Orologio, su piazza del Popolo, c’è la chiesa del Santo Rosario. La chiesa del Santo Rosario è la più grande chiesa di Comacchio dopo il duomo e il Santuario di Santa Maria in Aula Regia. Le sue origini vanno ricercate nel 1618, quando la confraternita del Santo Rosario decise di costruire una propria chiesa.

La facciata in mattoni è simmetrica. Se al centro si apre il grande portone incorniciato in pietra d’Istria e sormontato dallo scudo araldico della confraternita e da una finestra vetrata rettangolare, sui lati ci sono due nicchie per lato sovrapposte. La parte sommitale è chiusa da un frontone triangolare.

Gli interni sono disposti su di un’unica navata, con una volta a botte ribassata, su cui si affacciano due cappelle per lato. Sull’latare ci sono due pale seicentesche che raffigurazione la decollazione di San Giovanni Battista e un’Annunciazione. Il pezzo più prezioso che puoi vedere dentro la chiesa è però la Madonna lignea del seicento, che raffigura la Madonna con una tunica bianca seduta su di una ricca sedia.

Sul fianco sinistro emerge l’alto campanile a base quadrata.

Chiesa del Carmine ^

Chiesa del Carmine di Comacchio

Continua l’itinerario tra le cose da vedere a Comacchio e raggiungi la chiesa del Carmine. Questa è la chiesa più antica tra quelle della “Comacchio moderna”. Risale infatti agli inizi del seicento ed è dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo.

Le sue forme sono semplici, con una facciata scandita verticalmente da quattro paraste in mattone che sorreggono il timpano triangolare e incorniciano il portone ad arco a tutto sesto. Sul lato sinistro di innalza imponente il campanile a base quadrata e costruito in mattoni. Questo risale al 1756.

All’interno della chiesa del Carmine è conservato un grande dipinto seicentesco su legno, che occupa l’intera abside e che custodisce l’immagine vestita della Madonna con il Bambino.

Davanti alla chiesa del Carmine c’è il settecentesco ponte Pizzetti. Questo è uno dei ponti più grandi della città, anche se presenta una struttura semplice ad arcata unica.

Ponte del Teatro ^

Ponte del Teatro - Comacchio

Un altro dei ponti di Comacchio che potrai vedere durante l’itinerario in città, è il ponte del Teatro. Anche questo è ad arcata unica, posta obliquamente alle sponde. Questo collega la rosta sinistra di via Cavour con l’isola del Carmine.

Ponte Pasqualone ^

Ponte Pasqualone - Comacchio

Procedendo troverai il ponte Pasqualone. Il ponte Pasqualone si presenta ad unica arcata ed è interamente costruito in mattoni. Serve da collegamento tra via Cavour e via Don Minzoni e i terminali sono composti da spallette in pietra d’Istria.

Sacrario dei Caduti – Chiesa del Suffragio ^

Ritornando verso la torre dell’Orologio passerai davanti al Sacrario dei Caduti, ovvero la chiesa del Suffragio. Al suo interno trovi le spoglie di alcune vittime cittadine delle due guerre mondiali.

La chiesa del Suffragio risale al 1644, pertanto solo successivamente si decise di adeguarla a questo nuovo scopo. La facciata è anticipata da una ringhiera in ferro e si presenta con quattro lesene che sorreggono il frontone triangolare. Lo stile è pulito e minimale, così come quello degli interni dove un grande arco a tutta altezza e a tutto sesto anticipa l’abside rialzato. Sulla chiesa veglia la tela seicentesca di Antonio Randa che raffigura la Madonna col Bambino, Sant’Antonio e le anime del purgatorio.

I lati del presbiterio sono dedicati al Sacrario dei Caduti. Il lato sinistro ospita i sacelli dei caduti durante la prima guerra mondiale, in Spagna e in Africa. Il lato destro ospita i soldati morti nella seconda guerra mondiale.

Parco della Resistenza ^

Parco della Resistenza a Comacchio

Raggiungi ora il parco della Resistenza. Lo troverai quasi nascosto percorrendo corso Garibaldi. È un piccolo parco nel quale troverai diverse lapidi in memoria di chi ha perso la vita per difendere la pace, la libertà e la democrazia. I nomi riportati sulle targhe appartengono alle persone, partigiani e militari, uccisi a Comacchio il 29 gennaio del 1945. In questo punto sorgeva infatti la caserma della gendarmeria pontificia, costruita agli inizi dell’ottocento e poi trasformata in caserma dei Carabinieri.

Duranta la seconda guerra mondiale la caserma divenne un comando nazifascista, dove venivano interrogati e torturati i partigiani e gli antifascisti.

Il parco della Resistenza vide la luce nel giugno del 1987, su insistenza dell’ANPI locale.

Monastero dei Santi Mauro e Agostino ^

Procedi fino in fondo a corso Garibaldi e arriverai davanti al monastero dei Santi Mauro e Agostino. Qui un parco verde anticipa la facciata dei ruderi che cingono la parte orientale della città. La facciata e i resti del campanile mozzato appartengono alla chiesa dei santi Mauro e Agostino, attorno alla quale si sviluppava il resto del monastero.

Le origini di questa chiesa vanno ricercate in epoca medievale, nonostante durante i secoli continuò a trasformarsi. Il suo nome è legato al seicento, quando nel 1622 accolse gli agostiniani che costruirono il monastero intorno alla chiesa.

Agli inizi del settecento l’intero complesso venne trasformato in fortezza militare dagli imperiali che occupavano Comacchio, per poi tornare ad essere una chiesa e un monastero fino al periodo napoleonico, quando, soppresso l’ordine religiose, divenne un alloggiamento per le truppe. Mantenne una destinazione militare fino al termine della prima guerra mondiale e successivamente venne impiegato come edificio scolastico, ricoprendo questo ruolo fino alla fine degli anni sessanta, quando venne abbandonato.

Ponte dei Trepponti ^

Torna ora nel cuore del centro di Comacchio e preparati perché è giunto il momento di vedere la sua destinazione più celebre. L’icona della città, rappresentata in tutte le immagini su Comacchio non può che essere, in una città caratterizzata da canali, un ponte.

Non si tratta però di un ponte qualsiasi, infatti il ponte dei Trepponti è un’unica struttura composta da tre ponti e cinque archi e che contiene al suo interno anche la porta monumentale d’ingresso alla città per chi proveniva dal mare attraverso il canale navigabile.

Il maestoso ponte dei Trepponti è anche noto come ponte Pallotta, in omaggio al cardinale Pallotta che ne ordinò la costruzione agli inizi del seicento. La realizzazione del progetto è opera dell’architetto ravennate Luca Danese.

La costruzione del ponte dei Trepponti risale al 1638 e fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione dell’intera area urbanistica di Comacchio. Potrai salirci attraverso le cinque ampie scalinate in laterizio che ti condurranno sulla sommità dove troverai un rialzo in pietra d’Istria. Sotto a questo ponte termine il canale navigabile Pallotta, che proprio qui si divide in quattro diversi canali: Salara, Sant’Agostino, Borgo e San Pietro.

Rispetto alla costruzione originaria vennero apportate diverse modifiche durante i secoli. La più vistosa è l’aggiunta di due torrette di guardia in cima alle scalinate.

Antica Pescheria ^

Antica Pescheria di Comacchio

Dal ponte dei Trepponti, guardando verso il centro di Comacchio, vedrai un primo edificio in mattoni. Questo palazzo, alto un solo piano, è caratterizzato da ingressi con ampi archi a tutto sesto e da grandi finestroni ad arco sul lato che si affaccia verso il canale.

Questo è il palazzo dell’Antica Pescheria di Comacchio, risalente al settecento, e ancora oggi utilizzato a questo scopo.

Ponte degli Sbirri ^

Altro ponte particolare è il ponte degli Sbirri o ponte della Ca’. Questo sorge nel punto di snodo centrale delle comunicazioni fra i principali canali di Comacchio. È qui che si congiungono le assi nord-sud e est-ovest della città e da qui si passa per raggiungere la loggia del Grano, la pescheria, l’ospedale degli Infermi, la porta dei Trepponti e le altre principali istituzioni cittadine.

Il ponte degli Sbirri è il più articolato dopo il ponte dei Trepponti ed è composto da tre arcate. Queste sono ribassate e costruite in mattoni fino alle spalle del ponte e in pietra d’Istria fino alla base. Cinque rampe di scale conducono alle due volte minori.

Il ponte degli Sbirri deve il suo nome e i relativi soprannomi di ponte delle Carceri o delle Prigioni, al fatto che sul lato settentrionale c’era il palazzo del Bargello o della Gendarmeria, poi sostituito dal palazzo Bellini.

Museo Delta Antico ^

Praticamente in un unico complesso, vedrai l’ospedale degli Infermi e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo. L’ospedale degli Infermi è oggi occupato per buona parte dal museo Delta Antico, che ti consiglio di visitare.

La facciata neoclassica richiama le forme di una cattedrale, con un’attenzione all’atrio e al colonnato che regge un timpano classico e sul quale si affacciano due campanili barocchi. Gli interni presentano un grande scalone monumentale che conduce a grandi e luminosi saloni al piano primo.

All’interno del museo troverai importanti testimonianze archeologiche locali che vanno dall’età protostorica al medioevo. Ci sono qui circa duemila reperti che ti permetteranno di ripercorrere la vita dei popoli che si stanziarono lungo l’area del Delta del Po. Quest’area era piuttosto attiva, grazie alle vie navigabili e quelle di terra. La zona vide fiorire il commercio e gli scambi culturali con le popolazioni del Mediterraneo e dell’Europa continentale.

Il museo Delta Antico si sviluppa su due piani e racconta anche la vicina città di Spina, un tempo ricca area e importante città a pochi chilometri da Comacchio.

La nave romana ^

Il vero pezzo forte del museo Delta Antico è il carico della nave romana, ovvero la mostra dei reperti trovati su di una nave commerciale romana della fine del I secolo avanti Cristo, ritrovata nel 1981 durante alcuni lavori di dragaggio di un canale. La nave aveva dimensioni di 21 metri per 5 metri ed un unico albero con vela quadrangolare. Si era conservata egregiamente e manteneva intatto il suo carico di ceramiche, anfore, tronchi di legno, derrate alimentari, lingotti di piombo, strumenti per il governo e la manutenzione, attrezzi da cucina, abbigliamento e tanto altro. Particolare è sapere che sulla nave viveva una tartaruga considerata come un portafortuna e di cui è stato ritrovato il carapace.

Il carico commerciale della nave proveniva da diversi punti del mondo: piombo spagnolo, ceramica dal nord Italia, vino e olio italiani, ma anche grechi e legname, oggetti da tavolo e profumi dall’Asia Minore.

L’ambiente di giacitura in cui è stato ritrovato, privo di ossigeno, ha permesso di fare arrivare intatti ai giorni nostri gli oggetti di legno, cuoio e fibre vegetali.

Ospedale degli Infermi e Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ^

L’antico Ospedale della Città, è stato progettato da due architetti: Foschini sulla facciata anteriore e Genta sulla facciata posteriore. I lavori iniziarono nel 1778 e si conclusero in appena sei anni. Richiesero grandi sforzi da parte della comunità comacchiese per finanziarli.

L’ospedale rimase in funzione fino agli anni settanta dello scorso secolo e oggi è impiegato per rassegne espositive e come sede del museo delle Culture Umane del Delta del Po.

Sul fianco destro dell’ospedale degli Infermi c’è la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, mentre su quello sinistro la Spezieria.

Ponte dei Sisti ^

Ponte dei Sisti di Comacchio

Tra i tanti ponti che vedrai in questa parte del centro storico c’è anche il ponte dei Sisti, ad arcata unica. Questo è all’incrocio tra i canali di via Buonafede e quello di San Pietro.

Il ponte dei Sisti è anche noto come ponte della Pitagora, per via del nome di una signora che aveva l’abitazione poco distante.

Ponte di San Pietro ^

Ponte di San Pietro di Comacchio

A poca distanza troverai il ponte di San Pietro, che segna l’inizio del rione più antico e caratteristico di tutta Comacchio. Il ponte di San Pietro ha anche la particolarità di essere uno dei meglio conservati e costruito interamente in laterizio.

La costruzione precedente di questo ponte era in legno e venne sostituito solo successivamente con quello in mattoni.

Palazzo Bellini ^

Sulla sponda opposta del canale, che lo separa dal museo Delta Antico, troverai il palazzo Bellini, il cui nome è legato all’imprenditore Luigi Bellini, primo proprietario dell’edificio ottocentesco.

Palazzo Bellini si erge massiccio lungo la via, innalzandosi rispetto agli altri palazzi affiancati. Il suo stile è più curato e prestigioso degli altri e lungo i due piani potrai notare una regolare ripetizione di finestre. Ad arco a tutto sesto al pian terreno e squadrate con timpano triangolare al piano superiore. I due piani sono divisi da una fascia marcapiano in pietra calcarea e con motivi geometrici e floreali. Un’ulteriore fascia in pietra calcera anticipa il tetto ed è interrotta da piccole finestre rettangolari.

Sopra al portone d’ingresso, ad arco e incorniciato in pietra marmorea, si apre il balcone con una ringhiera in ferro battuto. Gli interni presentano diverse sale con soffitti decorati dal pittore bolognese Ferdinando Torchi, marito della figlia di Luigi Bellini.

Attualmente il palazzo Bellini ospita la biblioteca civica e l’archivio storico del comune, oltre a una galleria d’arte con mostre temporanee. La parte opposta rispetto alla facciata è l’arena del palazzo Bellini, un vasto spazio che potrai vedere anche dalla sommità del ponte dei Trepponti. Oggi accoglie numerosi eventi della cittadinanza, mentre anticamente era uno stabilimento di trasformazione del pesce.

Ponte dei Geromiti ^

Ponte dei Geromiti di Comacchio

Concludi il tuo itinerario alla scoperta di Comacchio con il ponte dei Geromiti, un ponte ad unica arcata interamente costruito in mattoni. Questo è posizionato proprio dietro al settecentesco Ospedale degli Infermi. Da qui potrai infatti vedere la seconda facciata dell’edificio.

Mappa dell’itinerario di Comacchio ^

Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Comacchio.

Dove dormire – Hotel a Comacchio ^

Nonostante le dimensioni tutto sommato contenuto di Comacchio, questa è una zona turistica e dispone di numerose strutture in cui poter soggiornare.

A questo link trovi hotel e bed and breakfast in centro e nei dintorni.

Il mio consiglio è quello di scegliere una sistemazione nei dintorni del centro storico, così da non aver problemi di parcheggio e in modo da essere più veloce nel raggiungere le destinazioni circostanti, come il Parco del Delta del Po. A meno di esigenze particolari passerai infatti solo una giornata nel centro di Comacchio.

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Comacchio - Cosa Vedere in Un GiornoScopri l'itinerario tra le cose da vedere a Comacchio in un giorno. Una bella passeggiata tra i canali, ponti, palazzi storici e musei.https://www.lorenzotaccioli.it/comacchio-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli