Consonno – Guida alla Città dei Balocchi Abbandonata

Edificio del Minareto - Simbolo di Consonno

Quella di Consonno non è solo una località dove gli amanti dell’urbex e dei luoghi abbandonati possono trovare pane per i loro denti, ma è anche un paese dalla storia affascinante e sognante, che ha il sapore del boom economico e delle luci del successo.

Consonno, per un breve periodo, è stata conosciuta come la città dei balocchi, grazie a un lungimirante progetto di riqualificazione del borgo con la creazione di ristoranti, negozi, una balera, un albergo di lusso e altre strutture dalle forme particolari, con il minareto come simbolo principale di ciò. Purtroppo la sua storia si è bruscamente conclusa a causa di una frana.

Consonno - La città dei Balocchi Abbandonata

Dove si trova Consonno ^

Consonno è un piccolo paesino della Lombardia, in Brianza nelle Prealpi Lombarde. Fa parte della provincia di Lecco e, più nello specifico, appartiene al comune di Olginate.

Consonno si trova in una bella posizione panoramica, a 634 metri sul livello del mare sul monte Resegone. Ai suoi piedi di trovano il lago di Annone e il lago di Garlate che attraverso il fiume Adda è collegato al lago di Como.

Indicazioni stradali per arrivare a Consonno ^

Per arrivare a Consonno è necessario prendere la strada provinciale 58 fino a Villa Vergano e poi prendere via Don Giovanni Minzoni che si trasforma in via Brianza. Si tratta di una strada che si arrampica lungo il crinale della montagna e a tratti, può risultare un po’ stretta.

L’arrivo in automobile o in moto a Consonno è consentito solo la domenica mattina dalle 10:00 alle 12:00, per consentire a chi lo desidera di partecipare alla messa che si tiene nell’unico edificio ancora utilizzato della piccola cittadina. Negli altri giorni e orari è invece necessario lasciare la macchina prima della sbarra nel bosco e proseguire poi per l’ultimo tratto a piedi. Si può parcheggiare l’automobile lungo la strada prima della sbarra.
Il tratto a piedi richiederà circa dieci minuti di passeggiata lungo una strada in discesa di un chilometro più o meno.

Strada con sbarra per arrivare a Consonno

Breve storia di Consonno ^

Il paese di Consonno nacque nell’XI secolo come un piccolo centro abitato che presto si unì al contado di Milano che gli assicurava condizioni particolarmente favorevoli, come l’esenzione fiscale. Per diversi secoli le sue dimensioni sono rimaste piuttosto ridotte, contando poco più di un centinaio di abitanti. Solo nel 1801 Consonno passò sotto al controllo di Lecco.
Il numero di abitanti rimase abbastanza stabile fino al secolo scorso quando, in seguito alla seconda guerra mondiale, crollò ad appena una cinquantina di persone che si mantenevano attraverso l’artigianato e la coltivazione dei campi circostanti.

Nuova linfa vitale venne data a Consonno da Mario Bagno, un grande imprenditore operante su Milano e di origini vercellesi, che vide nella cittadina grossissime opportunità. Bagno operava nella costruzione di infrastrutture come strade e aeroporti e il fatto che Consonno fosse facilmente raggiungibile dal capoluogo lombardo e godesse di un bellissimo panorama lo rese molto appetibile agli occhi di Bagno. Prima di entrare in proprietà di Consonno finanziò la costruzione di una strada che la collegasse ad Olginate e nel 1962 stipulò l’atto notarile con il quale le famiglie Anghileri e Verga, che fino ad allora detenevano la proprietà del borgo, cedevano la proprietà a Mario Bagno.

Il borgo fino ad allora esistito venne totalmente raso al suolo, ad eccezione della chiesa di San Maurizio, la canonica e il piccolo cimitero. Bagno fece costruire ristoranti, una balera, un albergo di lusso, e diversi altri edifici che richiamavano chiaramente le culture più disparate. La città dei balocchi appena costruita aprì i battenti e accoglieva svariate persone anche ospitando concerti e personaggi illustri del calibro di Mina, Pippo Baudo e Adriano Celentano. Lungo la strada vennero apposti cartelloni che acclamavano la nuova Consonno, identificandola come il paese più piccolo al mondo ma anche il più bello e sponsorizzando il fatto che a Consonno fosse sempre festa.

Le opere create da Bagno andavano però modificando il territorio circostante e già nel 1966 le grandi piogge crearono un dissesto idrogeologico che diedero il via a una prima frana che invase la strada che portava fino al paese. L’imprenditore fece subito ripristinare la via d’accesso a Consonno e continuò nella sua opera di edificazione, fino al 1976 quando una seconda frana, più grossa della prima, distrusse nuovamente la strada decretando così la fine di Consonno Città dei Balocchi. Nel 1981 Bagno fece nuovamente risistemare la strada, ma l’interesse per questo luogo era talmente scemato da non riuscire più a riportarlo in auge. Buona parte delle case furono abbandonate e l’imprenditore volle far costruire una casa di riposo all’interno dell’Hotel Plaza che si trovava qui, ma anche questo venne definitivamente chiuso nel 2007. A pochi giorni dalla chiusura venne organizzato qui un rave party (Summer Alliance) che ospitò circa mille persone e che danneggiarono pesantemente tutti gli edifici di Consonno.

Visitare Consonno – Cosa Vedere ^

Visitare la città dei balocchi di Consonno significa immergersi in edifici abbandonati, lasciati andare alle intemperie e ai vandali che qui sono giunti numerosi e hanno spaccato tutto quello che si trovavano davanti. Gli edifici, un tempo sfarzosi, non hanno più finestre ma solo vetri rotti. Le pareti interne ed esterne dei palazzi sono coperti di murales e all’interno dei vecchi appartamenti dell’albergo si trovano materassi qua e là, testimonianza di rave ed eventi non autorizzati organizzati da queste parti.

Tuttavia alcune architetture ancora visibili a Consonno permettono di ricostruire quei pochi anni di grosso successo del paese e immaginarsi come doveva scorrere qui la vita.

Guglia di Consonno – il Minareto ^

Simbolo indiscusso di Consonno è senza ombra di dubbio il suo Minareto, ovvero la guglia che si innalza in mezzo agli alberi per circa trenta metri e che è già visibile arrivando nei pressi del paese fantasma. 

La guglia di Consonno è un classico esempio delle strutture multiculturali che qui si possono trovare, il suo stile è infatti arabeggiante. Nelle intenzioni di Mario Bagno c’era proprio quella di rendere riconoscibile e memorabile la struttura, per generare anche un passaparola che avrebbe portato qui qualche curioso.

Il minareto di Consonno si innalza su di un lungo edificio, il principale di tutto il borgo, e lo si può raggiungere passando oltre la recinzione e camminando sul tetto dell’edificio. Una volta era facilmente possibile salire sulla struttura, grazie a delle scale a pioli ora in parte rimosse per scoraggiare eventuali temerari. La struttura è infatti pericolosa e salirvici sopra senza alcuna dotazione di sicurezza è decisamente sconsigliabile.

Appartamenti sotto al Minareto ^

Subito al di sotto del tetto su cui abbiamo appena camminato, sono presenti gli appartamenti per le vacanze. In particolare questi occupavano il primo e il secondo piano della grande struttura e sono caratterizzati anch’essi da finestre in stila arabeggiante. Gli spazi interni sono limitati a circa settanta metri quadri e suddivisi da mura che definiscono i vari appartamenti.

Oggi è possibile entrarvi, soprattutto grazie al fatto che non esistono praticamente più finestre o porte di alcun genere. Al loro interno però non si trova più nulla degli opulenti oggetti e dei begli arredi che ospitavano la borghesia milanese. Al contrario gli spazi sono pieni di murales e svuotati di ogni oggetto. Giusto qualche materasso accantonato in qualche angolo è a testimoniare il rave che qui andò in scena.

Questi appartamenti si sommavano ai posti letto offerti dal Grande Hotel Plaza, il quale è andato praticamente distrutto insieme alla maggior parte degli altri edifici di Consonno. 

Centro commerciale ^

Il piano terreno del grande complesso del Minareto era invece occupato dalla lunga galleria commerciale, anch’essa in stile orientale. Gli spazi erano suddivisi in vari negozi che, al momento del lancio della città dei balocchi, pullulavano di acquirenti e facevano affari d’oro. Oggi di quel passato glorioso rimangono solo inferriate e saracinesche divelte e, internamente, distruzione e murales regnano sovrani. Si tratta di spazi facilmente accessibili, anche se ovviamente la sicurezza non è garantita. 

Da qui, guardando in direzione del grande complesso si possono chiaramente distinguere i tre piani, diversi tra loro ma dallo stile omogeneo e arabeggiante. Le sue grandi dimensioni sono anche un chiaro indice dell’aspettativa del numero di persone che avrebbero visitato Consonno.

Sala da ballo ^

Davanti all’edificio del Minareto, spostato su di un lato, si trovava anche la grande sala da ballo all’aperto, che ha visto avvicendarsi sulle sue piste migliaia di persone. Veniva identificata con il nome di Salone delle feste. Oggi la sala da ballo di Consonno non è altro che uno spazio all’aperto delimitato da detriti e dalle strutture dei piccoli edifici che contornavano la pista. 

Al centro della sala da ballo c’è solo una pavimentaizone dissestata e la natura che avanza nel tentativo di riprendersi i suoi spazi. Sugli edifici posti ai margini gli arbusti e la vegetazione spontanea è già ricomparsa.

Resti degli edifici di Consonno ^

Ai lati della sala da ballo di Consonno erano presenti altre strutture, direttamente integrate con questa, come una pedana dedicata all’autoscontro e il ristorantino, ovvero una tavola calda dove poter mangiare qualcosa.

Inoltre un’altra serie nutrita di edifici si trovava sulla destra della strada, appena entrati nel paese.  Anche di questi rimangono a nostra testimonianza solo le macerie e risulta difficile ricostruire la singola destinazione d’uso di ognuno di questi. Senza dubbio si tratta di edifici utilizzati per l’accoglienza (ristoranti, bar ed altri negozi) e altri impiegati invece come spazi di deposito per il materiale che serviva per manuntenere e far funzionare tutta la città dei balocchi.

Chiesa di San Maurizio ^

La chiesa di San Maurizio di Consonno è tra i pochi edifici scampati alla distruzione operata da Mario Bagno. Si tratta di una piccola chiesetta in stile romanico costruita intorno al XIII secolo e dotata di un piccolo portico davanti all’ingresso. In fondo, sul lato sinistro, si trova il piccolo campanile dotato di cella campanaria e orologio sulla facciata esterna.
All’interno dell’unica navata della chiesa di San Maurizio trovano posto fino a cinquanta persone. Oltre all’abside semicircolare si trovano anche le piccole cappelle laterali. 

La chiesa di San Maurizio è tutt’ora utilizzata per le funzioni domenicali e per questo motivo è possibile arrivare fino al paese direttamente in automobile solo le domeniche mattina.

Davanti alla chiesa di San Maurizio si trova l’edificio della canonica, che versa decisamente in condizioni più critiche.

Termina così la nostra visita alla città dei balocchi di Consonno e a ciò che rimane a distanza di alcuni decenni come testimonianza dei tempi che furono e del sogno di un imprenditore visionario.

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Consonno - Guida alla Città dei Balocchi AbbandonataScopri come arrivare, la storia e cosa vedere a Consonno, la Città dei Balocchi degli anni sessanta ora totalmente in stato di abbandono.https://www.lorenzotaccioli.it/consonno-guida-alla-citta-dei-balocchi-abbandonata/
Lorenzo Taccioli