Cortona On The Move 2022

Cortona On The Move 2022 - Mostra alla stazione di Camucia

Anche quest’anno il centro storico di Cortona accoglie il festival di fotografia Cortona On The Move 2022. L’appuntamento è dal 14 luglio al 2 ottobre, periodo in cui per le vie della città e in alcuni dei suoi palazzi storici vengono allestite mostre fotografiche di autori celebri e non.

Ritengo che questo sia uno dei migliori festival fotografici del panorama italiano e per questo ogni anno cerco di farci una tappa…

Il Festival di Fotografia Cortona On The Move 2022 – Me, Myself and Eye ^

L’edizione di Cortona On The Move 2022 titola Me, Myself and Eye. Il tema scelto dal direttore artistico Paolo Woods è un invito a riflettere su come le fotografie possano acquistare significati diversi in base a chi le produce e a chi le osserva. Su come l’autore e il punto di vista incidano sulla fruizione della fotografia. Su come il soggetto e l’oggetto siano fondamentali e si scontrino e coesistano tra loro.

Sotto al cappello di Me, Myself and Eye sono quindi raccolte le numerose mostre di questa dodicesima edizione di uno dei più importanti festival di fotografia italiani e i temi delle mostre sono collegati tra loro, come in una ballata… magari proprio quella di Billie Holiday del 1937 a cui il tema 2022 del festival si riferisce nella scelta del nome.

Le mostre di Cortona On The Move 2022 ^

Rispetto all’edizione dello scorso anno, in Cortona On The Move 2022 sono nuovamente aumentate le sedi espositive. Rispetto a quelle storiche, concentrate nel centro cittadino e alla vicina fortezza del Girifalco, si è aggiunta la stazione dei treni di Camucia.

Nel centro storico riapre l’ex magazzino delle carni, una delle sedi più suggestive a mio parere. Il maggior numero di mostre è invece concentrato nel palazzo Baldelli e diverse sono anche quelle allestite alla fortezza del Girifalco.

Qui a seguire trovi buona parte delle mostre che potrai vedere a Cortona On The Move 2022, suddivise per sede espositiva.

Christian Lutz – Citizens all’ex magazzino delle carni ^

Inizio il percorso tra le mostre di Cortona On The Move 2022 con l’esposizione all’ex magazzino delle carni. Qui è allestita Citizens, di Christian Lutz, fotografo svizzero che nelle sue opere indaga sui poteri politici, religiosi ed economici.

Citizens nasce dall’ascesa politifica che le forze populiste hanno avuto in Svizzera a partire dal 2013 e da come il loro modo di operare fa gioco sulla manipolazione e la suggestione dei cittadini. Nel progetto fotografico, durato fino al 2020, Christian Lutz ha viaggiato per tutta Europa visitando le roccaforti populiste e partecipando ai raduni dei nazionalisti, documentando ciò che si trovava davanti.

Le mostre a Palazzo Baldelli ^

Continuo la visita di Cortona On The Move 2022 con le mostre ospitate a palazzo Baldelli. Questo vecchio palazzo è raggiungibile in pochi passi dall’ex magazzino delle carni e dalla piazza centrale della città. I suoi interi quattro piani sono allestiti con le mostre e richiederanno qualche ora per essere visti completamente.

Ecco le mostre ospitate a palazzo Baldelli.

Gabriele Galimberti – The Ameriguns ^

Tra i nomi più celebri in mostra a Cortona On The Move 2022 c’è senza dubbio quello di Gabriele Galimberti. Il documentarista aretino, classe 1977, non è la prima volta che viene esposto in questo festival.

Il progetto The Ameriguns è un’impressionante documentazione della cultura delle armi americana. Di tutte le armi da fuoco possedute da cittadini privati nel mondo, la metà si trova negli Stati Uniti. Il risultato è che il numero di armi, qui, supera quello dei cittadini.

Frutto del Secondo Emendamento, datato 1791, questo fenomeno è visto in maniera molto preoccupata dal resto del mondo, mentre qui rappresenta la normalità. Nei suoi scatti, Galimberti, ritrae numerosi americani di differente estrazione sociale con le loro impressionanti collezioni d’armi.

Jan Banning – The Sweating Subject ^

Il fotografo Jan Banning, nato e residente nei Paesi Bassi, in The Sweating Subject si scatta una serie di autoritratti con capi tribali e componenti delle tribù Gonda o Dagomba.

In queste fotografie i protagonisti sono ritratti in abiti tipici all’interno delle loro abitazioni, restituendo così un mix di tradizione con elementi più moderni e contemporanei. La presenza stessa di Jan Banning all’interno delle foto ricorda le fotografie coloniali ma a differenza di queste, dove l’uomo bianco ‘padroneggiava’ sulle popolazioni locali, qui sembra quasi essere fuori posto mentre suda copiosamente al fianco dei suoi compagni di scatto.

Nicolas Righetti – The Dictatorship of Image ^

Nicolas Righetti - The dictatorship of image a Cortona On The Move 2022

Sempre all’interno del palazzo Baldelli trovi l’allestimento di The Dictatorship of Image, frutto del lavoro di Nicolas Righetti, altro fotografo svizzero. Durante i suoi viaggi Righetti ha sviluppato un particolare interesse per le figure politiche totalitarie e in The Dictatorship of Image sono proprio loro le protagoniste.

In questo progetto fotografico viene riproposta l’iconografia di dittatori come Erdogan, Lukashenko, Bashar al-Assad e di come le loro immagini siano onnipresenti e continue all’interno delle città e degli edifici pubblici.

Alessandro Cinque – Ser y aparecer ^

Un particolare allestimento è anche quello della mostra Ser y aparecer di Alessando Cinque. In questo caso, il fotografo italiano ha viaggiato per le Ande peruviane.

All’interno delle case in questa parte del mondo vengono spesso esibite sulle pareti delle case le immagini ingrandite delle proprie fototessere. Qui scopre il lavoro di Yhon Alex Huachaca Lòpez, che di mestiere scatta fototessere su cui interviene migliorando in digitale l’aspetto dei suoi clienti o addirittura inserendo abiti e ornamenti che le persone ritratte non posseggono.

Alessandro Cinque ritrae parallelamente queste persone all’interno del loro quotidiano e, in mostra, puoi vedere le fototessere scattate e postprodotte affiancate alle immagini contestualizzate della vita della singola persona ritratta.

Alexander Chekmenev – Passport ^

Sempre legato alle fototessere è il lavoro di Alexander Chekmenev. Questo fotoreport ucraino ha dato vita al progetto Passport mentre scattava fototessere.

L’ambiente è quello ucraino dove, nel 1994 a seguito del crollo dell’Unione Sovietica, si è reso necessario per tutti i cittadini sostituire tutti i passaporti entro un anno di tempo. L’incarico di Checkmenev era quello di aiutare i cittadini malati e impossibilitati ad uscire da soli realizzando le fototessere a domicilio. Nello stendere il fondale bianco si è reso conto delle terribili condizioni che spesso c’erano in quelle case.

Nel progetto Passport Chekmenev testimonia il fatto che spesso, dietro a un fondale bianco, si nascondano delle crude realtà, senza ritocchi né censure.

Martina Bacigalupo – Gulu Real Art Studio ^

Martina Bacigalupo - Gulu Real Art Studio e le fototessere con i volti tagliati

Nel progetto Gulu Real Art Studio di Martina Bacigalupo, fotografa genovese vissuta per oltre dieci anni in Burundi, c’è una testimonianza della povertà di questo paese.

In esposizione ci sono numerose fotografie con il viso tagliato. Il motivo è impensabile per la nostra società, ma le è stato presto spiegato da Obal, il proprietario di uno studio fotografico del Burundi da cui queste fotografie arrivano. Spesso gli abitanti della zona sono talmente poveri da non avere i soldi per comprare le quattro fototessere prodotte dalle fotocamera digitali.

Per ripiegare a ciò, ma per poter comunque fare la fotografia necessaria per i documenti, i fotografi scattano con la pellicola un’unica foto a mezzo busto e poi tagliano la testa per avere questa fototessera.

Izaak Theo Adu-Watts – No Ordinary Love ^

Le mostre di Cortona On The Move 2022 continuano con No Ordinary Love di Izaak Theo Adu-Watts. La sala è allestita come una sorta di lunga timeline che descrive il processo di transizione da donna a uomo dell’autore.

Le immagini sono estratte dall’account Instagram @izaaktheo, dove Izaac Theo Adu-Watts ha raccontato in prima persona la sua vita quotidiana e il processo che l’ha portato ad essere un uomo. Ogni foto è accompagnata dalla caption presente sui social con tanto di hashtag restituendo uno spaccato quanto mai attuale.

Carlo Rainone – La foto con Dios ^

Sicuramente particolare è l’esibizione di Carlo Rainone. L’autore, nato nel 1989 a Sarno, documenta storie che hanno come filo conduttore la “napoletanità”. E cosa c’è di più napoletano della passione sfegatata per Maradona?

Con La foto con Dios Rainone raccoglie una vasta collezione di immagini scattate tra il 1984 e il 1991, testimonianza dell’amore per la città per il calciatore argentino. È in questo periodo, infatti che a Napoli c’è il culto della “foto con Maradona”, una sorta di rito personale e collettivo che testimonia la devozione per il grande calciatore.

Martin Parr e The Anonymous Project – Déjà View – A conversation in Colour ^

Un altro dei nomi più celebri in mostra a Cortona On The Move 2022 è senza dubbio quello di Martin Parr. Con Déjà View – A conversation in Colour il vasto archivio di Martin Parr si fonde con quello di The Anonymous Project.

Quest’ultimo è un’iniziativa artistica nata nel 2017 da Lee Shulman che raccoglie immagini a colori scattate da fotografi non professionisti in giro per il mondo. Gli scatti in mostra sono abbinati e mettono in una sorta di confronto i due archivi, esponendo vicine foto con tematiche simili o sovrapponibili.

Il risultato è una riflessione su quanto profondamente cambi il significato di un’immagine a seconda dell’autore e del contesto.

I DO – Sì, lo voglio ^

Sotto al nome di I DO – Sì lo voglio, sono raccolte diverse fotografie di matrimonio provenienti da tutto il mondo. Spesso questo settore della fotografia viene considerato meno rilevante dal punto di vista culturale perché troppo commerciale.

Le fotografie di matrimonio sono però una vivida testimonianza della società in cui vengono scattate e producono una testimonianza storica e geografica delle abitudini e delle usanze locali.

In I DO – Sì, lo voglio, sono stati selezionati fotografi provenienti da quattro continenti: Enoch Boateng e Maxwell Aggrey in Ghana, Sam e Ekta da Mumbai, Thomas Sauvin dalla Francia, Oreste Pipolo da Napoli, Manal Alhumeed da Riyadh, Valerie Baeriswyl dalla Svizzera e da Haiti, Lindsay Ladd da Philadelphia dove fotografa matrimoni gay e queer, Juan de la Cruz Megìas Mondéjar dalla Spagna.

AIUla ^

La mostra successiva porta il nome di AIUla, una città dell’Arabia Saudita dove è stata attivata una collaborazione tra Cortona On The Move e Arts AIUla. Qui è stato istituito un festival in cui le fotografie di 19 artisti internazionali sono state esposte in luoghi all’aperto all’interno dell’emergente distretto artistico locale.

In quell’occasione sono stati invitati tre fotografi sauditi e tre europei a una residenza d’artista con l’obiettivo di produrre opere ispirate al patrimonio e alla cultura di AIUla. I lavori prodotti sono in mostra a Cortona On The Move 2022.

Tomeu Coll – Badlands ^

Procedendo tra le mostre di Cortona On The Move 2022 al palazzo Baldelli troverai Tomeu Coll. Questo fotografo spagnolo, di Maiorca, ha immortalato nel progetto Badlands i territori della sua isola che fino a un secolo fa erano solo acque stagnanti ricche di zanzare.

Oggi le Badlands sono a pochi passi da dove passano gli aerei pieni di turisti che raggiungono l’isola di Maiorca. Nelle fotografie in bianco e nero di Tomeu Coll viene restitituito un territorio paludoso e naturale e un ritratto dei suoi abitanti.

Storie di Umanità ^

Storie di Umanita a Palazzo Baldelli - Medici senza frontiere

L’ultima mostra all’interno di questo spazio espositivo è raccolta sotto il nome di Storie di Umanità. Queste fotografie sono il risultato di un concorso di Cortona On The Move volto a testimoniare gli ambiti in cui lavorano i medici senza frontiere: popolazioni colpite dalle guerre, epidemie, catastrofi naturali o zone senza assistenza sanitaria.

La documentazione di ciò che accade in queste zone è il modo anche per denunciare le ingiustizie di cui questa associazione è testimonee.

Al concorso hanno partecipato 221 fotografi tra i 18 e i 30 anni residenti in Italia. I tre vincitori, Yarin Trotta del Vecchio, Filippo Taddei e Giuliano Lo Re sono i fotografi che espongono qui i loro lavori.

Lucas Foglia – Constant Bloom su via Santa Margherita ^

Novità di questa edizione del festival è l’allestimento lungo via Santa Margherita. Per chi è abituato a frequentare il festival e la città di Cortona sa che questa è la via che dal centro paese, in salita, sale fino ai piedi della fortezza del Girifalco. Partendo dalla chiesa di San Marco percorre la via Crucis.

Qui sono esposte le fotografie di Lucas Foglia, fotografo americano classe 1983. Il progetto è Constant Bloom e si ispira al volo delle farfalle Painted Lady, la specie di farfalla che compie la più lunga migrazione mai documentata tra tutte le farfalle. Ogni anno volano tra Africa, Medio Oriente ed Europa fino a quando le loro ali si sbiadiscono o si strappano.

In Constant Bloom l’autore fotografa ciò che le farfalle si trovano davanti durante la loro migrazione, come fossero un collegamento tra persone differenti e luoghi diversi, divenendo così una metafora del mondo interconnesso e un invito a prenderci cura della Terra.

Le mostre alla Fortezza del Girifalco ^

Attraverso la passeggiata su via Santa Margherita raggiungo la fortezza del Girifalco. Questa, insieme a palazzo Baldelli, è l’altra location ad ospitare il maggior numero di mostre e sfrutta diversi spazi, sia all’aperto che sui vari piani interni.

La fortezza del Girifalco è la location storica e costante che, in tutte le edizioni del festival, ha ospitato diverse mostre. Solitamente io la scelgo anche per pranzarci in modo da spezzare la giornata.

Jojakim Cortis e Adrian Sonderegger – Icons ^

La prima mostra che vedo alla fortezza del Girifalco è anche una di quelle che più mi è piaciuta dell’intero Cortona On The Move 2022. Si tratta di Icons, di Jojakim Cortis e Adrian Sonderegger, due fotografi uno tedesco e l’altro svizzero, entrambi formatisi all’università delle arti di Zurigo.

Nel loro progetto Icons, ricreano nel dettaglio alcuni scatti iconici della fotografia internazionale. Si tratta di ambientazioni e personaggi creati in studio attraverso modelli tridimensionali ottenuti con bambagia, polistirolo e altri materiali. Questi modelli sono poi fotografati in modo da ridurne la tridimensionalità e creare una copia della copia della copia della realtà, dando vita a una questione metafisica che si interroga sulla percezione della realtà.

Stacy Kranitz – As it was Give(n) to Me ^

Esposta all’esterno, sui muri della fortezza del Girifalco, c’è la mostra di Stacy Kranitz As it was Give(n) to Me. La fotografa, che vive sugli Appalachi del Tennessee racconta l’esplorazione e l’attività di estrazione del carbone in questa zona.

Questa pratica è estremamente invasiva e priva la terra di risorse preziose. Tra le conseguenze più dirette c’è la povertà e l’indigenza dei popoli che abitano questi luoghi. Durante la sua produzione Stacy Kranitz si è resa conto dell’esistenza di una sorta di retaggio fotografico che offre una visione superficiale della povertà in questi territori. Lei stessa ha trovato un contrasto tra l’idea che si era fatta del progetto e della realtà e quello che si trovava a documentare.

La mostra continua con dei grandi lightbox posizionati all’interno dei sotterranei della fortezza.

Jessica Auer – The Falcon’s Garden ^

Nuovamente all’esterno, nel cortile interno della fortezza, c’è la mostra di Jessica Auer, The Falcon’s Garden. La fotografa canadese, trapiantata in Islanda, produce uno studio dei paesaggi vedendoli come siti culturali.

Nelle sue fotografie i paesaggi sono messi in correlazione ai comportamenti sociali, politici ed estetici delle persone che li frequentano. L’artista mette in evidenza anche le modalità con cui ambienti naturali vengono modificati e alterati per via del turismo di massa.

Con The Falcon’s Garden si esprime anche una certa preoccupazione per la vulnerabilità di questi territori e delle comunità che li abitano, le quali, spesso, non possono fare nulla per contenere un turismo distruttivo.

Walter Niedermayr – Transformations ^

Al pian terreno e al primo piano della fortezza del Girifalco ci sono le fotografie di Walter Niedermayr. Nei suoi lavori la costante è la presenza dell’ambiente, naturale o artificiale che sia. Il ruolo della sua fotografia è quello di porre domande raccogliendo attimi spesso sfuggenti o caotici.

I suoi scatti più celebri sono quelli di montagne innevate solcate da sciatori presi da una distanza tale da farli sembrare delle piccole formiche.

Gregory Halpern – Let the Sun Beheaded Be ^

All’ultimo piano della fortezza c’è infine la mostra Let the Sun Beheaded Be di Gregory Halpern, fotografo americano appartenente all’agenzia Magnum.

Il protagonista di questo progetto è l’arcipelago caraibico di Guadalupa, un’area dal passato coloniale complesso e violento. Nel progetto c’è un’attenzione particolare alle correnti sotterranee che rivelano storie ed esperienze locali.

Nel progetto di Gregory Halpern c’è una testimonianza di come i luoghi siano stati trasformati dalla natura, ma anche dalle persone e dagli eventi.

Jacob Holdt – American Pictures – I Just Do Things alla stazione ^

Cortona On The Move 2022 si conclude con la mostra di Jacob Holdt, American Pictures – I Just Do Things. Si trova alla stazione dei treni di Camucia ed è l’unica mostra difficilmente raggiungibile a piedi. Una scelta che non ho ben capito, tuttavia vale decisamente la pena vederla.

Le fotografie di Jacob Holdt, fotografo, scrittore e docente danese, sono tratte dal suo vastissimo archivio American Pictures. Questo è composto da oltre 18 mila fotografie che documentano il lato meno piacevole del nuovo continente. American Pictures è il frutto di cinque anni vissuti come vagabondo dall’autore in giro per gli Stati Uniti e nelle foto scattate principalmente nelle case del sud, negli Appalachi e nei ghetti delle coste orientali e occidentali dove vanno in scena razzismo, oppressione, povertà, amore, odio e amicizia.

Spesso Jacob Holdt si è integrato in queste comunità e in qualche scatto appare tra i soggetti. Le sue fotografie non esprimono un giudizio, ma sono pura documentazione di queste difficili realtà.

Cortona e le edizioni precedenti di Cortona On The Move ^

La visita a Cortona On The Move 2022 è anche la giusta occasione per passeggiare un po’ per il bellissimo centro storico della città, che ormai ho imparato a conoscere abbastanza bene. Le sue dimensioni sono contenute e, visitando le mostre, passerai per i suoi luoghi simbolo.

Dai però un’occhiata anche alla guida alla visita di Cortona per non perdere nessuno dei suoi scorci più belli.

Se invece vuoi vedere le edizioni precedenti del festival, qui trovi l’elenco dei miei articoli precedenti:

https://www.lorenzotaccioli.it/wp-content/uploads/2022/08/Cortona-On-The-Move-2022-Mostra-alla-stazione-di-Camucia-600x400.jpg
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Cortona On The Move 2022Ecco le mostre in esposizione a Cortona On The Move 2022, il festival internazionale di fotografia alla sua dodicesima edizione.https://www.lorenzotaccioli.it/cortona-on-the-move-2022-guida-mostre/
Lorenzo Taccioli