Cosa Vedere in 8 Giorni in Islanda

Sono diversi anni che guardo l’Islanda come meta di un viaggio fly & drive, ma per ora la decisione era sempre ricaduta su altre bellissime mete. Penso che di questa terra mi affascini l’idea di una natura selvaggia e ribelle, il rispetto assoluto del suo popolo verso tutto ciò che si sono ritrovati tra le mani e la varietà di paesaggi concentrati in un unico paese così piccolo (un po’ come in Italia).

Qualche mese prima della partenza iniziamo a pianificare il viaggio. Vogliamo fare un viaggio non troppo corto ma nemmeno troppo lungo, la domanda è quindi cosa vedere in 8 giorni in Islanda? Approfittando della possibilità di poter visitare le tappe fino a tarda notte decidiamo infatti che otto giorni può essere un tempo giusto. Nella stagione estiva infatti il sole non tramonta praticamente mai ed anche a mezzanotte c’è luce, si tratta del fenomeno conosciuto come sole di mezzanotte o sole del Nord.

Partiamo da Milano con un volo di Wow Air (compagnia low cost islandese che fa la tratta circa tre volte a settimana nella stagione estiva) ed arriviamo a Keflavik a circa 50 km dalla capitale islandese. L’obiettivo è quello di fare il giro di tutta l’isola attraverso la ring road, perciò noleggiamo una macchina a partire dal secondo giorno, dopo aver visitato Reykjavik. Per poter stare dentro gli 8 giorni, però, dobbiamo tagliare qualche parte dell’itinerario: il primo taglio che facciamo è l’escursione per vedere le balene che occupa dalla mezza giornata a una giornata intera e non troviamo particolarmente affascinante.
Il secondo taglio, invece, che mi dà un po’ di dispiacere è quello ai fiordi nord occidentali, una regione che immagino essere molto bella, ma che ci allontanerebbe troppo dalla strada principale e che richiederebbe più giorni per poter essere visitata adeguatamente.

Dove dormire nell’itinerario di 8 giorni in Islanda ^

Come vedrai, l’itinerario che ti propongo alla scoperta dell’Islanda ti permetterà di girare tutta l’isola. Ciò significa che, a meno che non noleggi un furgone con posti letto, dovrai prepararti a cambiare spesso d’hotel. Considera anche che a parte intorno alle città principali, ci sono svariati chilometri di strade lungo le quali non incontrerai centri urbani. Ciò significa che gli hotel si concentrano solo in alcune zone.

Prima prenoti, inoltre, più è probabile che riuscirai ad accappararti un buon prezzo. Come il resto delle cose in Islanda, anche le strutture in cui soggiornare sono abbastanza costose.

Lungo l’itinerario ho cambiato 7 hotel. Ecco a seguire le località che ho scelto:

Mi rendo conto che 7 hotel in 8 giorni prevedono di non disfare mai la valigia. Un viaggio così itinerante però può prevedere poche alternative. Se proprio volessi ridurre il numero di strutture puoi valutare di soggiornare nei dintorni di Reykjavik anche la sesta e settima notte, gli spostamenti saranno più lunghi ma limiterai gli hotel.

Nella mia scelta delle strutture è stato fondamentale trovare degli hotel che avessero un orario di check in fino a tardi, così da non dovermi limitare nell’itinerario della singola giornata.

1° Giorno – Arrivo a Keflavik ^

Arrivo a Milano nel primo pomeriggio e, come se ce ne fosse bisogno per aumentare la mia voglia di partire, assisto al furto di un portafogli nella  metropolitana in mezzo ad un caldo terribile. Essendo un volo low cost l’orario di partenza non è dei migliori: arriviamo in aeroporto alle 21 e intorno alle 22.30 decolliamo. Il volo dura circa 4 ore e nel periodo estivo c’è una differenza di due ore tra i fusi orari dei due paesi (una sola nel periodo invernale). Mentre saliamo verso nord vediamo la luce che si alza, come se stesse albeggiando.
Atterrati ritiriamo i bagagli e cerchiamo la persona che ci avrebbe portato in albergo: abbiamo prenotato una stanza in uno di quegli alberghi vicini all’aeroporto che ti offrono anche il servizio di navetta compreso nel prezzo. Tarda un po’ ad arrivare e questo ci fa inizialmente preoccupare, ma poi vediamo i nostri nomi scritti su di un cartello e ci avviamo verso la navetta. All’esterno ci accoglie un’aria piuttosto fresca, e passiamo dai 30°C di Milano ai circa 7°/8°C. Arriviamo in albergo intorno all’1 di notte e informatici su come raggiungere la capitale l’indomani andiamo a dormire.

2° Giorno – Reykjavik ^

La piccola cittadina di Keflavik ^

Per raggiungere Reykjavik da Keflavik c’è un bus che nel weekend non passa troppo frequentemente e comunque non prima delle 10 di mattina. Ne approfittiamo  per fare una passeggiata per la piccola cittadina. Keflavik non è una bel paese, probabilmente vive solamente di economia legata al vicino aeroporto. Dopo una breve passeggiata raggiungiamo la fermata del bus sul quale è possibile pagare il biglietto con carta di credito (attenzione al resto se si paga in contanti, perché assistiamo diverse volte ad ‘errori’ da parte dell’autista). Il viaggio dura circa un’ora e prevede un cambio al capolinea.

Reykjavik, la capitale d’Islanda ^

A Reykjavik si arriva alla stazione dei bus, ma il centro cittadino è piuttosto piccolo ed ottimamente servito dai mezzi, perciò sarà piuttosto semplice raggiungere il proprio albergo.

Noi soggiorniamo  al Galaxy Pod Hostel all’interno di alcune strutture che ti permettono di isolarti all’interno della camerata. Cominciamo la nostra passeggiata per Reykjavik nel primo pomeriggio ed in qualche ora riusciamo a vedere tutte le attrazioni principali. Volendo visitare anche qualche museo una giornata intera è decisamente sufficiente. Ceniamo in un ristorantino del centro storico e poi vediamo la partita degli europei insieme ai pochi islandesi che non hanno seguito la nazionale direttamente sul campo.

 3° Giorno – Da Reykjavik ad Akureyri per Hraunfossar ^

Le tantissime cascate di Hraunfossar ^

Ci svegliamo di buon’ora quando ancora buona parte degli altri ospiti dell’ostello sta dormendo. Dobbiamo prendere a noleggio l’automobile che ci accompagnerà per il resto del viaggio. Purtroppo l’ufficio non è in pieno centro e per raggiungerlo dobbiamo prendere un bus che ci porta a destinazione in circa 20 minuti. Una volta ritirata la macchina e sottoscritta un’assicurazione integrativa siamo pronti per partire. La prima tappa, puntando verso nord, è Hraunfossar: una serie di cascate e cascatelle che sgorgano da campi di lava e che ci fanno entrare nel pieno dei paesaggi dell’Islanda. Per raggiungerla passiamo da un ponte sott’acqua e per strade poco trafficate e sterrate.

Continuiamo poi la solita verso nord, per Akureyri e seguendo le indicazioni del navigatore passiamo per una strada aperta al traffico delle normali automobili, ma veramente impraticabile. La 525 è una strada sterrata ma con grossi solchi che ci fanno toccare continuamente il terreno con il fondo della macchina e ciò aumenta parecchio il tempo di percorrenza. Il consiglio è quello di impiegare qualche minuto in più inizialmente, ma di raggiungere la strada 1 (Ring Road) che vi permetterà di viaggiare in maniera più sicura e veloce.

Akureyri, la seconda città d’Islanda ^

Arrivati ad Akureyri, la seconda città di Islanda per dimensioni e cittadini,ci rechiamo subito al bed & breakfast dove incontriamo altri viaggiatori italiani, e raggiungiamo poi il centro storico: è una piccolissima cittadina del nord (sebbene la seconda di Islanda) dove si respira un clima parecchio fresco. Non ci sono troppe attrazioni da vedere, ma merita una visita di qualche ora.

4° Giorno –  Godafoss, lago Myvatn, vulcano Hverfjall, Bjarnaflag, Hverir, Dettifoss, Selfoss, Asbyrgi e Hafragilsfoss ^

La leggendaria cascata di Godafoss ^

Il quarto giorno la sveglia è piuttosto presto: ci aspetta una delle giornate in cui macineremo più chilometri e vedremo tantissime cose. Per strada si cominciano ad incontrare altre macchine ed i paesaggi verdeggianti si alternano a quelli rocciosi. Quando arriviamo nei pressi della cascata di Godafoss capiamo subito di essere vicini ad una delle attrazioni principali, a causa delle numerose persone che sono presenti sull’area. Ci fermiamo e rimaniamo un’oretta intorno alla grande cascata.

Fiume Skjalfandafljot e cascata Godafoss - Islanda

Il grandissimo lago Myvatn e la passeggiata sul vulcano Hverfjall ^

Ripartiti seguiamo la strada che ci porta al lago Myvatn, un’altra meraviglia del nord dell’Islanda. Quando iniziamo a scorgere il lago siamo lungo la strada e non troviamo facilmente piazzole dove fermarci. La strada costeggia il lago ma non ha molti sentieri che ti portano a ridosso della sponda. In compenso il territorio è molto aspro, perché questa zona è totalmente ricoperta da lava e non è inusuale trovare terreni con grandi solchi a causa della lava solidificata in quella maniera. Il lago è ampio, ma si vede sempre da una sponda all’altra ed, in lontananza, vediamo il vulcano Hverfjall che non era una sosta prevista.

Decidiamo di avvicinarci il più possibile al vulcano attraverso una strada sterrata tranquillamente percorribile in automobile e vediamo che è possibile salire sulla sommità del vulcano grazie ad un ripido sentiero pedonale. C’è molta polvere nell’aria e l’andirivieni di turisti continua ad alzarla mentre percorriamo la salita per arrivare in vetta. Dall’alto è possibile ammirare da una parte la vetta del vulcano e girarci intorno, mentre dall’altra si può vedere un bellissimo e sterminato paesaggio composto dall’azzurro del lago Myvatn e dalle aspre rocce di lava. Percorriamo poco più di un quarto della circonferenza e decidiamo di tornare indietro per proseguire nel viaggio.

La stazione geotermale del lago Bjarnaflag e i bagni termali di Myvatn ^

Lungo la strada si passa per il lago Bjarnaflag: un piccolo laghetto dove sgorga acqua a temperatura altissima e infatti la zona più prossima alla fuoriuscita è totalmente recintata per evitare che qualcuno si ustioni. A poca distanza, ma sempre riprendendo la macchina, è possibile arrivare ai bagni termali di Myvatn: un’area termale dove è possibile ristorarsi e fare il bagno nelle calde acque riscaldate naturalmente. Essendo un’area gestita è necessario pagare l’ingresso, ma si ha la sicurezza che il calore dell’acqua venga tenuto sotto controllo. Nelle stesse zone è possibile trovare altre aree termali libere.

Le suggestive solfatare di Hverir ^

Un altro spettacolo a cui non eravamo preparati si trova proprio dietro ad una curva a pochissima distanza: dalla strada si vede il fumo levarsi dal terreno in diversi punti; appena scesi dall’auto ci accorgiamo di essere in mezzo a tantissime pozze solfuree, che creano un campo davvero suggestivo ed altrettanto puzzolente. Siamo ad Hverir ed è uno dei paesaggi più suggestivi a cui ho assistito fino a questo momento durante il nostro viaggio in Islanda.

Le imponenti cascate di Dettifoss e Selfoss ^

Ora vogliamo raggiungere la cascata di Dettifoss, alla quale è possibile arrivare da entrambe le sponde del canyon che la accoglie nel nord dell’Islanda. Dalla parte occidentale la vista è migliore e la strada è interamente asfaltata da pochi anni. Scegliamo questa via per puro caso e dopo diversi chilometri siamo al grande parcheggio nei pressi di un enorme campo di rocce all’interno del quale è stato definito un sentiero ben segnalato che ci fa arrivare all’alta cascata. Il paesaggio è molto bello e la cascata fa un rumore intenso. Da qui è possibile raggiungere diversi punti di avvistamento, a patto di bagnarsi un po’ con l’umidità che risale dal canyon.

Dettifoss Salto Cascata

Un veloce sentiero conduce anche alla vicina cascata minore di Selfoss: in dieci minuti a piedi è possibile raggiungere la cascata che ha un dislivello minore rispetto a quella vicina, ma con un paesaggio altrettanto suggestivo. La vista su questo paesaggio è invece migliore dalla sponda orientale.

Selfoss Cascata Origine Lavica

L’enorme canyon di Jokulsargljuf e Asbyrgi, nell’estremo nord dell’Islanda ^

Ritornati indietro ci mettiamo alla guida per raggiungere Jokulsargljufur (Asbyrgi). Siamo ignari di quello che ci aspetta: si tratta anche della strada che conduce alla sponda orientale delle due cascate appena viste, ma si tratta di una strada totalmente sterrata e non eccessivamente larga, dove le macchine che incroci rischiano continuamente di farti graffiare il parabrezza con i sassi che saltano (altamente consigliata la polizza cristalli sulla macchina a noleggio). La strada è lunga, impieghiamo circa un’ora / un’ora e mezza per arrivare all’inizio nel magnifico canyon che entra all’interno della parte nord occidentale dell’Islanda. Il paesaggio è composto di scogliere a picco sul fiume che giunge fino all’oceano. Qui è possibile fare diverse escursioni, ma visto il tempo che abbiamo a disposizione e quello che impiegheremo per rifare l’unica strada che porta verso sud est decidiamo di fermarci non più di un’ora.
Se avete la possibilità di rimanere un giorno in più in Islanda probabilmente varrebbe la pena pernottare da queste parti e visitare più approfonditamente questa zona.

La cascata Hafragilsfoss ^

Noi torniamo verso sud ed un po’ più sicuri della strada ormai poco trafficata e conosciuta raggiungiamo velocità più elevate rispetto all’andata. Questo ci permette di recuperare un po’ di tempo che spendiamo in una fermata lungo il tragitto per l’ennesima cascata dell’Islanda: Hafragilsfoss. Lasciamo l’automobile sulla terra colorata di rosso ed in cinque minuti di cammino ci troviamo sul bordo di un dirupo che ci permette di ammirare ancora una volta il canyon Jokulsargljufur che stiamo ormai costeggiando da diverse ore.

L’arrivo a Egilsstadir ^

L’orario inizia ad essere tardo e noi dobbiamo raggiungere il punto più orientale del nostro viaggio in Islanda: pernottiamo in una piccola casina totalmente in legno utilizzata come hotel nei pressi di Egilsstadir. Arriviamo verso le 23 e troviamo ad accoglierci il portiere che da lì a poco finirà il suo turno.

Cosa vedere in Islanda in 8 giorni? Leggi anche la seconda parte del racconto del viaggio!

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Cosa vedere in 8 Giorni in Islanda - Prima Parte8 giorni in Islanda possono bastare per vedere molte cose, anche grazie al sole di mezzanotte. Leggi il diario del viaggio sulla Ring Roadhttps://www.lorenzotaccioli.it/cosa-vedere-8-giorni-islanda-prima-parte/
Lorenzo Taccioli