Cosa vedere in 8 Giorni in Islanda? Leggi qui la prima parte del viaggio!

5° Giorno – Hvalnes, Hofn, Jokulsarlon, Fjallsarlon, Svartifoss e Skaftafell, Vik i Mirdal ^

Verso il sud dell’Islanda ^

Il quinto giorno è un’altra tappa del viaggio piuttosto lunga, perché decidiamo di visitare pochi posti nella parte orientale dell’Islanda dove ci troviamo attualmente e ci muoviamo direttamente verso sud. Quella che ci apprestiamo a visitare è la parte più turistica di tutta l’isola, nonché quella più densa di attrazioni per quel che riguarda il nostro itinerario.

La prima fermata che ci siamo prefissati di fare è la cittadina di Hofn, ma ci è impossibile non fermarci ripetutamente lungo la strada che stiamo percorrendo per qualche foto. Decidiamo di tagliare una parte della Ring Road per accorciare i tempi e scegliamo una strada sterrata ma facilmente percorribile.

Ragazzo Natura Islanda

Hvalnes, la spiaggia nera nella riserva naturale ^

Dopo diversi chilometri, ormai più vicini ad Hofn che a Egilsstadir vediamo un’area naturale: Hvalnes è una spiaggia di sassi completamente nera, che ha sullo sfondo tantissime montagne. Ci fermiamo e ci stendiamo piacevolmente sui sassi che grazie al loro colore si sono scaldati ai raggi del sole. Superata la parte più vicina al piccolo parcheggio e avvicinandoci all’oceano ci muoviamo con qualche rallentamento dovuto ai piedi che affondano sulle migliaia di piccoli sassi.

La cittadina portuale di Hofn ^

Raggiunto Hofn ci accorgiamo che si tratta di una cittadina portuale senza particolari attrazioni, ne particolarmente piacevole. In pochi minuti infatti siamo nuovamente in macchina sulla Ring Road.

Gli iceberg di Jokulsarlon ^

La prossima tappa è Jokulsarlon. Già nei pressi della destinazione iniziamo a scorgere ghiacciai in lontananza che brillano al sole. e dopo una breve salita e discesa vediamo il parcheggio in cui si trovano già diverse decine di auto. Ci fermiamo e davanti a noi ci sono tantissimi pezzi di ghiaccio in mezzo all’acqua: pezzi del ghiacciaio che si staccano e si trovano in mare. Il paesaggio è sicuramente insolito per un italiano come me, ma devo ammettere che le mie aspettative erano più alte di quello che mi si presenta agli occhi.

Islanda Jokulsarlon Meraviglia del Ghiaccio

Fjallsarlon, gli iceberg nascosti ^

Poco più avanti, però, c’è un altro parcheggio che conduce ad un’area più nascosta alla strada e quindi ai turisti. Si tratta di Fjallsarlon Qui gli iceberg sono molto più numerosi e ravvicinati tra loro ed il ghiacciaio retrostante è decisamente più vicino. Questo paesaggio ripaga le aspettative e gli stessi islandesi probabilmente lo sanno, infatti stanno costruendo una struttura ricettiva nei pressi di questa zona. Ci fermiamo quasi un’ora prima di ripartire e ci lasciamo incantare da questo paesaggio.

Iceberg e vulcano Orafajokull

Svartifoss, la splendida cascata nascosta nel parco di Skaftafell ^

Skaftafell è un’altra riserva naturale dell’Islanda che contiene al suo interno diverse meraviglie, tra cui uno dei ghiacciai più grandi dell’isola, visitabile in inverno. Noi invece ci troviamo nei pressi di un’area campeggio dalla quale parte la passeggiata di circa mezz’ora/un’ora che conduce alla cascata di Svartifoss. Non si tratta della cascata più alta dell’Islanda e nemmeno di quella più potente, ma a parere mio è una delle più suggestive: incastrata in una stretta valle l’acqua si fa spazio tra colonne di roccia che sembrano essere un pianoforte ed è possibile ammirarla veramente bene solo nelle estreme vicinanze della stessa. Da qui è possibile continuare il sentiero fin sopra la vetta della vicina montagna.

Laufskalavarda e le Meraviglie del sud dell’Islanda ^

Tornati alla partenza le visite della giornata si dovrebbero concludere qui, ma l’albergo in cui pernottiamo è parecchio lontano: quelli in zona sono pochi ed estremamente costosi se non prenotati con parecchi mesi di anticipo, perciò dormiamo a diversi chilometri di distanza. Lungo questi chilometri il paesaggio è davvero suggestivo e noi ce lo facciamo raccontare da una ragazza autostoppista che ospitiamo per parte del tragitto. La lava si estende per diversi campi ed in centinaia di anni hanno fatto la loro comparsa tanti licheni che ammorbidiscono il paesaggio creando una scena marziana.

Continuando il nostro tragitto, dopo aver lasciato l’autostoppista passiamo per un grande campo dove l’usanza di ammucchiare le pietre trovate nelle vicinanze ha raggiunto dimensioni impensabili e si trovano diverse migliaia di mucchiette l’una vicina all’altra. Si tratta di Laufskalavarda!

La suggestiva spiaggia nera di Vik i Mirdal nel cuore della notte ^

Proseguiamo tra paesaggi bellissimi fatti di monti, lava e piante di erica. Visto che ci passiamo proprio davanti anticipiamo una delle tappe che sarebbero dovute essere del giorno successivo: ci fermiamo alla spiaggia nera di Vik i Mirdal. Mancano pochi minuti a mezzanotte, ma c’è ancora la luce del giorno. La maggior parte dei turisti sono rincasati ed incontriamo di tanto in tanto una macchina. Arriviamo alla spiaggia che non c’è nessuno ed il vento forte è un sottofondo ideale per lo spettacolo mozzafiato che ci si para davanti. Siamo ai piedi di un’alta montagna e dall’acqua emergono alcuni faraglioni; tutto intorno a noi una sabbia nera come la pece con sullo sfondo alcune vette rocciose dove si fanno un timido spazio gli arbusti che tentano di raggiungere la vetta.

Nel giro di poco arrivano altri turisti che come noi approfittano della tarda ora per visitare uno dei luoghi più conosciuti dell’isola. Noi lasciamo Vik e ci dirigiamo verso Hella, dove ci attende una camera in un Motel in legno che si affaccia su di un piccolo lago.

6° Giorno –  Seljalandsfoss, Skogafoss, Reykjolt South ^

Il sesto giorno iniziamo a sentire un po’ la pesantezza del viaggio e nella nostra lungimiranza l’avevamo programmato come giornata di scarico, dove le cose da visitare sono molte meno rispetto le precedenti giornate ed i tempi sono dilatati. Cominciamo con calma la giornata passando dal supermercato di Hella per fare un po’ di scorta di viveri e frutta.

Seljalandsfoss la cascata visitabile a 360 gradi ^

La prima fermata, su consiglio dell’autostoppista del giorno precedente, è Seljalandsfoss: si tratta di una cascata che è possibile visitare a 360°, infatti proprio intorno al suo getto passa un sentiero a cui è possibile accedere per vedere la cascata da dietro, a patto di bagnarsi un po’. Fortunatamente io sono munito di impermeabile e non ho paura di un po’ d’acqua.

La cascata di Skogafoss e l’incantevole passeggiata nel percorso di trekking ^

A breve distanza c’è Skogafoss: già dalla strada è possibile ammirare il salto delle sue acque ed una volta parcheggiato si può salire fino alla sommità della cascata attraverso una ripida e faticosa scalinata. Da qui parte un sentiero lungo diversi chilometri che corre a ridosso del fiume e che è possibile anche spezzare su due giornate. Sarebbe molto bello farlo tutto, anche se in alcuni punti è piuttosto pericoloso. Noi cominciamo e decidiamo di far durare l’escursione circa 4 ore, prima di tornare alla macchina e ripartire verso il prossimo albergo.

Il paesaggio è un continuo susseguirsi di cascate e montagne e man mano che si procede le persone che si incontrano sono sempre meno. Siamo in una parte meravigliosa dell’Islanda e ci dispiace doverla lasciare per tornare indietro.

L’arrivo al maneggio di Reykjolt South ^

Il viaggio prosegue verso Reykjolt South, dove c’è la nostra camera che si trova all’interno di un maneggio di cavalli. In questa zona i maneggi sono piuttosto frequenti ed alcuni, per arrotondare affittano qualche camera. Lungo la strada incontriamo tantissimi cavalli che galoppano sui verdi campi recintati.
Arrivati al nostro maneggio nel tardo pomeriggio parcheggiamo la macchina e non ci muoviamo di lì fino alla mattina successiva.

Reykholt South Islanda Cavalli

7° Giorno – Geysir, Gullfoss, Laugarvatn, Thingvellir, Seltun, Gunnuhver, Bru Milli Heimsalfa e non solo ^

Prima tappa Geysir, dove nacque il fenomeno dei geyser ^

Il settimo giorno del viaggio in Islanda prevede la visita di alcune delle attrazioni più note di tutta l’Islanda, appartenenti al Golden Circle. Finalmente il sole continuo ed inusuale per questi territori ci abbandona a favore di un tempo più variabile. Raggiungiamo velocemente Geysir dove all’ingresso un cartello ricorda che non ci sono ospedali nelle vicinanze perciò è necessario fare molta attenzione a dove si mettono i piedi ed a non toccare le caldissime acque che emergono dal sottosuolo. Questa zona è entusiasmante: una serie di pozze sorge vicina a geysir, tra cui Strokkur che ogni 8/10 minuti circa spruzza acqua ad altezze fino a 35 metri. Purtroppo il geyser Geysir che dà il nome a questi fenomeni non è più attivo..

Gullfoss, la grande cascata salvata ^

Poco distante da Geysir, si trova invece Gullfoss: una tra le cascate più grandi di tutta l’Islanda. Un veloce sentiero conduce dal parcheggio, attrezzato anche di area ristoro, alla sommità della cascata, da cui si può guardare sotto e vedere le decine di turisti che camminano proprio adiacenti al salto dell’acqua nel dislivello. La potenza dell’acqua è tanta, così come l’umidità che risale la cascata e che rende particolarmente fredda la zona.

Cascata Gullfoss Islanda Circolo d'Oro

Il caldo lago di Laugarvatn ^

Tornando indietro passiamo per il lago Laugarvatn, vicino ad un supermercato con fast food interno nel quale decidiamo di mangiare dopo aver fatto un po’ di spesa. Accanto al lago sorgono due strutture termali, una più alla moda che si affaccia direttamente sul lago ed una più economica. Il lago in alcuni punti ha delle sorgenti di acqua calda che, a tratti, la fanno addirittura bollire e con un po’ di attenzione è possibile metterci i piedi a mollo.

Thingvellir, dove nacqua il parlamento ^

Avvicinandosi a Thingvellir, all’interno dell’omonimo parco si iniziano a fare più frequenti i solchi sulla crosta terrestre. Qui è dove due placche tettoniche si congiungono e formano un grande spacco nel terreno. Qui è anche dove il parlamento Islandese si riuniva per prendere decisioni importanti, come l’indipendenza dalla Danimarca. Arrivati a Thingvellir troviamo i primi (e gli ultimi) parcheggi a pagamento dopo quelli di Reykjavik. All’interno della valle tra le due placche è stata costruita una passerella di legno che permette di camminarci agevolmente e vivere una parte della storia del paese, con apposite targhe che descrivono il paesaggio e ciò che si vede. Anche questa zona è meravigliosa e mozzafiato soprattutto per chi ama la natura. Passiamo diverse ore passeggiando per questi sentieri ed incontrando diversi turisti: siamo all’interno del circolo d’oro, uno degli itinerari più battuti dai visitatori che vengono in Islanda e che comprende diverse attrazioni naturali della zona.

Krysuvik Seltun, le caldare fumanti ^

Raggiungiamo Grindavik dove passeremo la notte in una casa che affitta tutto il grande seminterrato. L’accoglienza è calorosa e ne approfittiamo vista l’ora (tra le 19 e le 20) per chiedere quali attrazioni ci consigliano di visitare nei dintorni. Prima di seguire i loro consigli ci affidiamo ad una meta consigliata nella guida: Krysuvik Seltun è un’altra area di pozze solfuree molto suggestiva e ricca di passerelle in legno per muoversi tra i vari crateri.

Gunnuhver, dove la natura islandese si fa incredibile ^

Raggiungiamo poi larea geotermica di Gunnuhver: una zona surreale del sud ovest dell’Islanda. Già in lontananza si vede una grossa colonna di fumo che si alza tra vulcani spenti e un lago di un azzurro talmente vivo da sembrare finto. Sullo sfondo delle alte scogliere completate da un faro chiudono uno dei paesaggi più straordinari che io abbia mai visto e che visito solo grazie al suggerimento degli abitanti locali. Gunnuhver ha anche un laghetto dai colori verdi e azzurri, che nelle vicinanze viene sfruttato grazie a centrali geotermiche, poco distante si vede il faro di Reykjanesviti che raggiungiamo con una passeggiata di circa mezz’oretta e da lì in un attimo si è sulle scogliere di Valahnukur a strapiombo sull’oceano. L’area è quasi desolata e ti fa percepire un forte rapporto con la natura. Tornando indietro notiamo proprio vicino a Gunnuhver il vulcano spento di Skalafell, ma vista l’ora tarda decidiamo di non raggiungere la sua sommità.

I crateri di Stampar e il ponte tra due continenti: il Bru Milli Heimsalfa ^

Riprendiamo la macchina e prima di tornare in camera scegliamo di visitare il “ponte tra due continenti” perché a soli 5 minuti di distanza. Per raggiungerlo passiamo davanti a Stampar: le bocche di due vulcani spenti che hanno come sfondo un luminoso tramonto (che in realtà non avverrà). Tutte queste meraviglie la sera prima di partire mi fanno rattristare, vorrei rimanere molto più tempo in questa terra magica.

Stampar Vulcani Islanda al Tramonto

Procediamo fino a Bru Milli Heimsalfa, il ponte tra i due continenti così chiamato perché unisce anche questo due placche tettoniche della crosta terrestre. In realtà si tratta di un ponte di ferro sotto al quale con poco dislivello si trova la terra. L’orario tardo e la bassa luce rendono però molto bello anche questo paesaggio.

Ponte tra due Continenti Islanda

Torniamo infine in albergo che è ormai l’una di notte e ci prepariamo all’ultima dormita islandese con un po’ di tristezza.

8° Giorno – Blue Lagoon e ritorno ^

L’ottavo giorno è dedicato al relax. Arriviamo in prima mattinata alla Blue Lagoon, che avevamo prenotato insieme agli alberghi e all’automobile dall’Italia. Dopo l’iter previsto per accedere alle vasche, ci immergiamo in una rilassante acqua mista tra mare e geotermica e restiamo all’interno delle vasche per circa tre ore. Tutta la stanchezza del viaggio si scioglie e sarei pronto per ricominciare la visita da capo.

Purtroppo invece a metà pomeriggio ci attende il volo che ci riporta in Italia. Sull’aereo, come al solito, fatico a dormire e mi annoio terribilmente. Appena arrivato a Milano inizio a spogliarmi per riabituarmi al caldo soffocante di un sabato di fine Luglio italiano.

L’Islanda, meta tanto corteggiata da diversi anni, mi rimarrà nel cuore e nei ricordi come terra selvaggia, dove si incontrano fuoco ed acqua e dove i cittadini sono estremamente attenti alla conservazione del loro territorio per cercare di mantenerlo quanto più puro possibile.

Siete ancora indecisi su cosa vedere in 8 giorni in Islanda? Cominciate con prenotare il volo, tutto il resto verrà da se..

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Cosa vedere in 8 Giorni in Islanda - Seconda ParteLa seconda parte del viaggio in Islanda: da Nord Est fino a Sud Ovest per la Ring Road e le meraviglie della natura, tra lava e cascate. Ecco cosa vedere..https://www.lorenzotaccioli.it/cosa-vedere-8-giorni-islanda-seconda-parte/
Lorenzo Taccioli