Barbaresco è un minuscolo borgo che si affaccia sui vitigni di Nebbiolo. Il suo borgo medioevale è composto praticamente da un’unica via che conduce fino alla torre viscontea, icona della cittadina.
Celebre per la produzione dell’omonimo vino, Barbaresco è uno dei borghi più caratteristici delle Langhe, che potrai visitare in pochissimo tempo. Io l’ho visitato durante una vacanza di tre giorni nelle Langhe.
Ecco l’itinerario completo tra le cose da vedere a Barbaresco.
Dove si trova Barbaresco
Dove parcheggiare
Itinerario di Barbaresco
Chiesa di San Donato – Enoteca regionale del Barbaresco
Meridiana di Barbaresco
Castello di Barbaresco
Chiesa di San Giovanni Battista
Torre viscontea di Barbaresco
Cantina Gaja
Mappa dell’itinerario di Barbaresco
Dove dormire per visitare Barbaresco
Barbaresco è un piccolo borghetto situato nelle Langhe, suggestiva località piemontese. Il suo territorio appartiene al comune di Alba dalla fine del XII secolo.
Barbaresco appartiene alla provincia di Cuneo e dal suo centro storico avrai una splendida vista sulla valle del fiume Tanaro, che scorre proprio al di sotto del borgo storico.
Il centro storico di Barbaresco è di dimensioni piuttosto contenute e non dispone di numerosi parcheggi. Tuttavia dovresti riuscire facilmente a trovare un posteggio lungo la strada che sale al borgo e conduce a via Torino, nei dintorni della chiesa di San Donato. Altri parcheggi sono lungo via Torino, fino ad arrivare alla torre della città.
Se anche qui non dovessi trovare posto, puoi optare per il vasto parcheggio del cimitero, ai piedi del centro storico, ma da cui potrai arrivare fin sotto alla torre viscontea in appena 9 minuti a piedi.
Nell’itinerario della visita di Barbaresco potrai partire dal ricetto medioevale, ovvero l’attuale piazza della chiesa e, percorrendo la via principale (via Torino), giungere fino alla torre viscontea. La strada divide in due le abitazioni fino a giungere alla piazza del municipio. È proprio lungo questo percorso che si trovano tutte le attrazioni da vedere in città.
La scoperta di Barbaresco comincia dalla chiesa di San Donato, a una manciata di passi dalla via Torino. Questa chiesa era l’antica parrocchia della città, già esistente agli inizi del duecento, quando si presentava con un cimitero annesso.
La chiesa di San Donato perse di prestigio nel settecento, quando venne aperta la nuova chiesa di San Giovanni Battista. La preesistente chiesa divenne così la sede della confraternita dei Disciplinati che la trasformò dandole l’aspetto attuale durante alcuni lavori ottocenteschi.
Gli spazi sono disposti su di un’unica navata, dove dopo una ristrutturazione, ha trovato posto l’enoteca regionale del Barbaresco. Accedendovi potrai trovare centinaia di bottiglie prodotte da ben 110 aziende con oltre 160 etichette, a rappresentare oltre il 90% della produzione di tutta la zona.
La chiesa di San Donato è ovviamente sconsacrata ed è divenuta il punto di riferimento per chi vuole conoscere di più su questo blasonato vino.
Ti basta attraversare la strada per arrivare alla seconda attrazione della città: la meridiana di Barbaresco. Non si tratta di un’opera antica, risale infatti al 1999, quando il comune la fece creare dallo gnomista Lucio Maria Morra.
Questa meridiana celebra il ciclo annuale della coltivazione della vigna e della produzione del vino, attraverso 12 illustrazioni estratte dall’incunabolo Ruralia Commoda di Pietro de’ Crescenzi, risalente al periodo tra il duecento e il trecento.
Alla base della meridiana c’è lo stemma del comune, mentre in alto c’è l’iscrizione latina che significa “Dà il lavoro, darò i frutti“. Lo gnomone è un’asta disposta parallelamente all’asse terrestre, quindi volta verso sud e inclinata di circa 45°, con un indice gnomonico a sferetta. L’asta indica l’orario, mentre l’ombra della sferetta corrisponde al periodo dell’anno.
Percorrendo via Torino e lasciando alle tue spalle al municipio, arriverai dinnanzi al castello di Barbaresco, anche noto come palazzo dei Galleani di Barbaresco e Canelli. Il castello ha origine settecentesca e rappresente il potere della nobile famiglia bolognese dei Galleani, presenti già dal XVII secolo a Torino.
La sua costruzione fu possibile riutilizzando in parte un edificio preesistente, si pensa quindi che il palazzo sia il risultato di un adattamento di una casa precedente, acquistata dai Galleani.
Il castello è composto da un complesso residenziale nella sua manica principale, a cui lati sono aggregate delle parti rustiche. La sezione principale è dotata di decorazioni a grottesche e di suggestive decorazioni settecesche nelle camera interne. Un grande porticato circonda un cortile con pozzo e, in secondo piano a un livello inferiore, vi è il giardino.
Purtroppo il castello non è aperto alle visite.
Praticamente giunti alla torre viscontea, troverai la chiesa di San Giovanni Battista. Di origine cinquecentesca, andò progressivamente sostituendo la preesistente chiesa di San Donato.
L’aspetto attuale della chiesa di San Giovanni Battista è però legato alla prima metà del settecento, quando venne modificata in stile barocco. Nel 1756 venne realizzato il campanile e nel 1780 fu aggiunta l’icona di San Giovanni Battista racchiusa in una cornice in marmo.
Anche gli interni furono rivisti sul finire del settecento, come l’altare maggiore in marmi policromi e il coro intarsiato dotato di sedili in noce. La navata è unica, ma sono presenti due cappelle laterali dedicate alla Madonna del Rosario e a San Giuseppe.
La torre viscontea di Barbaresco domina l’intero centro cittadino e le vallate circostanti. Una sua prima erezione risale al XII secolo.
Le origini della torre raccontano di un passato in cui la località era contesa tra Asti ed Alba. Quando nel 1198 Roberto Quaglia decise di vendere il territorio al comune di Alba, il passaggio non fu così immediato. Fino al 1223 il suo controllo continuò ad essere diviso tra le due città. Per questo motivo Alba decise, nel 1222 di costruire un rafforzamento delle strutture fortificate. Di queste strutture poco rimane, e le forme dell’attuale torre risalgono alla metà del trecento, quando vennero distrutte e inglobate le mura precedentemente esistenti.
Le sue forme hanno fatto ipotizzare che a far erigere la torre siano stati i Visconti, signori di Milano, che dominarono questa zona tra il 1347 e il 1369.
La torre viscontea di Barbaresco sorge su di una base in pietra arenaria e si sviluppa a pianta quadrata, completamente costruita in laterizio, raggiungendo un’altezza di 30 metri.
Oggi puoi accedere alla torre viscontea visitando il suo museo o per uno degli eventi che scelgono questa location. Il museo multimediale sul Barbaresco è stato aperto nel 2015 e si sviluppa su più piani della torre, comprendendo anche la sala dei 5 sensi, utilizzata in occasione di alcuni eventi. Al termine della visita del museo potrai salire fino in cima alla torre e godere del paesaggio sul borgo e sui vitigni, sorseggiando un buon Nebbiolo.
Barbaresco è una delle quattro località dove il vitigno del Nebbiolo può fregiarsi delle denominazione Barbaresco, tra i primi DOC d’Italia (1966). Tra le cantine più celebri di tutta Barbaresco c’è la cantina Gaja, dove cinque generazioni si sono susseguite a partire dal 1859.
La cantina detiene numerose vigne di proprietà, per ben 92 ettari, e produce vino utilizzando esclusivamente la sua uva, così da controllare accuratamente la materia prima. La produzione è di circa 350.000 bottiglie ogni anno tra vini rossi e bianchi. Il Barbaresco Gaja del 1985 venne proclamato il miglior vino mai prodotto in Italia.
Fuori dai periodi della vendemmia è possibile anche visitare la cantina, ma è necessario prenotare in anticipo la visita che comprende anche una degustazione.
Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Barbaresco. Considerate le dimensioni del borgo potrai percorrerla in pochi minuti.
Il borgo di Barbaresco ha dimensioni piuttosto raccolte. Nonostante ciò dispone di alcune sistemazioni per i turisti, sia nel centro storico che nei suoi dintorni.
Il mio consiglio, vista la bellezza di queste colline, è di scegliere un agriturismo immerso tra i magici panorami che le Langhe sanno regalare.
A questo link puoi vedere sistemazioni in centro storico e agriturismi nei dintorni.
Se invece sei all’interno di un tour itinerante per gli splendidi borghi delle Langhe, ti consiglio di soggiornare più a sud, in maniera tale da essere a una distanza media da tutte le destinazioni.
Una buona opzione è dormire nei dintorni di Treiso, mentre se preferisci soggiornare in una città più grande, dove puoi raggiungere numerosi ristoranti a piedi, ti consiglio di optare per Alba.
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