Cosa vedere a Colle Val D’Elsa

Ponte e Porta Volterrana a Colle Val d'Elsa

Il borgo di Colle Val d’Elsa ha un compatto e bel centro storico di epoca medievale. Gode di una posizione rialzata, ma nonostante ciò è turisticamente meno conosciuto di altre cittadine vicine, come San Gimignano o Siena.

A rendere celebre Colle Val d’Elsa è la produzione di cristallo. Qui infatti è prodotto il 95% del critallo italiano e il 14% del cristallo mondiale. Ciò lo potrai particolarmente percepire la prima domenica del mese, quando avvengono delle dimostrazioni della sua produzione all’aria aperta. Chi vuole approfondire questa arte potrà visitare il museo del Cristallo nella parte bassa della cittadina.

Il centro medievale di Colle Val d’Elsa è suggestivo e ricco di antichi palazzi. Vale quindi la pena visitarlo.

Dove si trova Colle Val d’Elsa ^

Colle Val d’Elsa è una bella cittadina che si divide in più frazioni. La parte più antica è quella costruita su di un alto poggio. Arrivandoci in macchina è ben visibile e regala una vista suggestiva, soprattutto al tramonto. L’altitudine del borgo è di 141 metri sul livello del mare.

La cittadina di Colle Val d’Elsa è in provincia di Siena, dal cui centro dista circa 30 chilometri in direzione nord ovest. Ci troviamo all’interno delle bellissime colline toscane e i paesaggi intorno sono decisamente suggestivi e ricchi di altri piccoli borghi.

Colle Val d’Elsa Alta e Colle Val d’Elsa Bassa ^

La città di Colle Val d’Elsa era anticamente divisa in tre parti: il borgo di Santa Caterina, il Castello di Piticciano e il Piano, oggi conosciuti semplicemente come Colle alta e Colle bassa.

La parte alta del centro storico è quella più antica e suggestiva, mentre la parte bassa è quella più recente e con meno particolarità da vedere. Se hai poco tempo a disposizione ti consiglio di limitarti alla visita di Colle Val d’Elsa Alta.

Itinerario di Colle Val d’Elsa ^

Colle Val d'Elsa - mura e vicoli al tramonto

Puoi svolgere l’itinerario di Colle Val d’Elsa Alta in poche ore. La cittadina, arroccata su di una grande roccia, ha dimensioni limitate. La sua forma è piuttosto allungata e tutti i palazzi si affacciano su di un paio di vie principali che attraversano completamente la cittadina (via del Castello e via delle Romite).

Il centro medievale saprà facilmente colpirti e lasciarsi ricordare. Purtroppo le sue vie non sono completamente chiuse al traffico di automobili e, nonostante la ZTL, anche la piazza centrale è invasa da automobili. Se anche tu arrivi in auto puoi parcheggiarla alla base del borgo e poi prendere una delle tante scalette che salgono velocemente fino al cuore del centro.

La maggior parte delle attrazioni sono concentrate a Colle alta, ma se hai tempo potrai terminare l’itinerario a Colle bassa con un ultimo paio di cose da vedere…

Palazzo Campana ^

L’ingresso alla parte più storica di Colle Val d’Elsa è attraverso palazzo Campana. L’edificio deve il suo nome a Francesco Campana, uomo politico originario della città, che si trasferì a Firenze per divenire consigliere della famiglia dei Medici. Fu proprio lui, nel 1536 all’apice della sua carriera, a richiedere la costruzione di questo palazzo nella sua città d’origine.

L’edificio occupa una posizione strategica, ovvero il punto di unione tra il borgo della città e la via del castello, dove anticamente era presente la porta di accesso della cinta muraria. Ancora oggi per raggiungere palazzo Campana dovrai camminare sopra a un breve ponte, utilizzato purtroppo come parcheggio a bordo carreggiata, che sormonta le strade sottostanti.

Palazzo Campana - Ingresso al borgo storico di Colle Val d'Elsa

Non a caso la facciata di palazzo Campana richiama nello stile gli edifici manieristici dei nobili fiorentini di inizio cinquecento e, per questo, divenne l’esempio per il rinnovo o la costruzione degli altri edifici cinquecenteschi di Colle Val d’Elsa. La struttura è a due piani con un grande arco rinascimentale al centro che funge ancora da porta d’ingresso al cuore di Colle Val d’Elsa. Purtroppo i lavori di ristrutturazione durante la nostra visita non ce ne fanno apprezzare a pieno la bellezza, ma l’orario del tramonto a cui lo vediamo fa si che l’arenaria e l’intonaco risaltino particolarmente. Al fianco dell’ingresso ci sono quattro finestroni incorniciati. Al piano nobile un piccolo terrazzino ha, ai lati, quattro finestre squadrate.

Varcando palazzo Campana ti troverai in via del Castello, dove potrai vedere diversi edifici patrizi che ospitavano il potere cittadino. Alcuni di questi sono il palazzo Luci, ex palazzo del Capitano, del XVI secolo, palazzo Giusti e il palazzo Buonaccorsi risalenti al XV secolo.

Palazzo Luci ^

Palazzo Luci su via del Castello

Oggi impiegato come appartamento per l’ospitalità dei turisti, palazzo Luci è posizionato poco dopo l’ingresso su via Castello, sulla destra. In stile rinascimentale è noto anche palazzo del Capitano. Costruito su volontà di Emilio Luci alla fine del cinquecento, prese il posto di un edificio medievale del duecento. Luci era impegnato come Auditore Generale per il governo della città.

La struttura di palazzo Luci è complessa: presenta una facciata in stile tardo manieristico ed è dotata di due balconi laterali, che la caratterizzano, costruiti in pietra. Anche le finestre e il portone di accesso sono impreziositi attraverso delle cornici in bugnato liscio.

Altri cittadini illustri abitarono palazzo Luci, come Antonio Salvetti, noto come pittore macchiaiolo, ma che fu anche uno dei primi sindaci della cittadina di Colle Val d’Elsa.

Palazzo Pretorio di Colle Val d’Elsa ^

Arrivati in piazza Duomo rimango rammaricato nel vedere che venga utilizzata come parcheggio. Capisco che gli abitanti della città debbano avere alcune comodità perché questa non si svuoti, ma poter parcheggiare le auto nella piazza principale in una zona come questa rende complicato lo sviluppo del turismo.

Al fianco del campanile del duomo c’è il palazzo Pretorio. Qui a Colle Val d’Elsa il potere religioso era adiacente a quello politico. Noto anche come palazzo del Podestà, venne costruito durante il trecento. La sua facciata è grezza, come molti degli edifici che abbiamo incontrato su via del Castello. A decorarla ci sono però svariati stemmi, in ceramica e pietra, dei Podestà e dei Commissari che hanno vegliato sulla città.

Durante un restauro del 1990 sono emersi degli affreschi rinascimentali, tra cui un’Annunciazione. Sul retro del palazzo Pretorio c’è un bel cortile circondato da un alto muro che impedisce la vista dal basso del paese. Durante i secoli furono vari gli scopi per cui il palazzo venne impiegato, tra cui sede di uffici amministrativi, pretura, abitazioni e carcere, che rimasero attivi fino agli anni venti del novecento. Proprio il cortile era dove i detenuti vivevano l’ora d’aria.

All’intero del palazzo Pretorio di Colle Val d’Elsa oggi c’è il museo Archeologico e l’Antiquarium Etrusco, oltre che la sede del Gruppo Archeologico Colligiano. Dentro potrai vedere vasi e oggetti etruschi ritrovati nelle tombe dei dintorni, la dama con l’orecchino ovvero i resti di una giovane che indossava un prezioso orecchino e la ricostruzione di una tompa eneolitica del IV millennio a.C che conteneva diversi corpi.

Duomo di Colle Val d’Elsa – Concattedrale dei Santi Alberto e Marziale ^

Il campanile separa palazzo Pretorio dal duomo di Colle Val d’Elsa, la concattedrale dei santi Alberto e Marziale, costruita sui resti della chiesa di San Salvatore risalente al XII secolo. Dello stesso secolo sono alcuni documenti che narrano di Alberto da Chiatina, il quale divenne poi il patrono di Colle Val d’Elsa.

Duomo di Colle Val d'Elsa visto dalle Mura
Duomo di Colle Val d'Elsa - Concattedrale dei Santi Alberto e Marziale

Alberto diede il via alla ristrutturazione della chiesa di San Salvatore per dargli maggior prestigio. Morto nel 1202 fece si che i lavori continuassero attraverso i suoi successori. La pieve andava riscuotendo sempre maggior successo, perciò a inizio seicento venne deciso di abbattere la chiesa sostituendola con un nuovo edificio adeguato al titoli di chiesa cattedrale del vescovo.
Anche l’originale campanile del duomo di Colle Val d’Elsa eretto nel 1334 fu ricostruito nel 1623 ma non venne mai completato.
La facciata della concattedrale dei santi Alberto e Marziale rimase a lungo ferma in stato grezzo, per essere completata nel 1833. Nel frattempo il vescovo Cosimo della Gherardesca aveva dotato la chiesa degli arredi necessari per celebrare le funzioni.

Oggi è possibile vedere i resti della prima chiesa nella facciata neoclassica: la parte inferiore presenta blocchi di pietre perfettamente squadrate che scandiscono sei colonne alla base di archi ciechi. Il resto della facciata è in laterizio, interrotto da blocchi in arenaria in cui si aprono i due portali laterali incorniciati nel travertino. Anche il timpano triangolare ha una cornice dentellata.

Gli interni della concattedrale dei santi Alberto e Marziale sono a croce latina, con tre navate e quattro campane. La navata centrale e il transetto sono chiusi da volte a botte, mentre le navate laterali da volte a crociera. Su di queste si aprono otto cappelle rettangolari. Il presbiterio è sormontato da un tamburo senza cupola e presenta un pulpito in marmo con bassorilievi del XIV secolo.

Nella parte destra del transetto trovi la fonte battesimale del 1465 e un dipinto della Natività del 1567. Sempre da qui puoi accedere alla cappella del Sacro Chiodo con un tabernacolo contenente uno dei chiodi utilizzati per la crocifissione di Cristo.

Palazzo dei Priori ^

Procedendo sulla via principale troverai a destra il palazzo dei Priori o palazzo del Comune. La sua struttura particolare risale al XIII secolo ed è ben riconoscibile per via della scalinata che anticipa il palazzo e per gli affreschi decorativi sulla facciata. Inoltre è presente un fregio della fine del XV secolo e, nell’angolo destro, il grande simbolo della famiglia dei Medici. L’edificio è affiancato da una torre duecentesca.

Facciata con affreschi del palazzo dei Priori - Borghi in Toscana
Palazzo dei Priori di Colle Val d'Elsa su via del Castello

Il nome del palazzo spiega bene la sua funzione: sede dei priori e del consiglio generale. Svolse questo compito a partire dal quattrocento. L’edificio è composto da una loggia al pian terreno, mentre al piano superiore c’era una cappella e il salone in cui si svolgeva l’assemblea delle magistrature cittadine. Il salone, di dimensioni considerevoli, è dotato di una chisura a capriate e di porte intarsiate originali del XV secolo. Di fianco c’è invece la sala della cancelleria e la cappella di San Giuseppe rinnovata anch’essa nel XVI secolo.
L’accesso al pian terreno è invece indipendente e qui sono presenti due ambienti, impiegati successivamente come magazzini del sale, mentre oggi ospitano mostre d’arte.

All’interno del palazzo dei Priori, al piano superiore, era ospitato il museo d’arte sacra, poi trasferito nello spazio espostivo di San Pietro. Oggi ospita invece la sede del museo civico che ospita spesso anche mostre temporanee.

Fontana del Sorriso ^

Fontana del Sorriso sul palazzo dei Priori

Sulla fiancata del palazzo dei Priori fa bella mostra di se la fontana del Sorriso. Questa fontana è del XIV secolo ed il suo nome è legato alla particolare forma. Oltre che la cittadinanza, serviva anche lo stesso palazzo dei Priori a cui portava l’acqua ai piani superiori sfruttando un sistema di pompaggio a mano che prelevava l’acqua dall’acquedotto medievale.

Teatro dei Varii ^

Facciata del Teatro dei Varii

Lungo via del Castello incontrerai anche il teatro dei Varii. Il palazzo che lo contiene è piuttosto antico, fu infatti eretto nel 1200 come ospizio e poi prese il ruolo di ospedale lungo la via Francigena.

Già nel 1695 il ruolo dell’edificio divenne di ritrovo per intrattenimenti musicali, teatrali e letterari dell’Accademia dei Varii, che lo acquisì definitivamente a metà del settecento. La richiesta di avere un teatro a Colle Val d’Elsa partiva dalle famiglie nobili che reclamavano questo tipo di intrattenimento che andava diffondendosi nelle città più grandi.

La facciata è ben riconoscibile e caratterizzata da svariate bifore con colonne centrali, inscritte in archi ogivali. Al pian terreno la serie di archi permette di vederne gli interni e di accedere al teatro dei Varii.

I restauri del 1762 donarono al teatro dei Varii l’aspetto attuale, in cui si configura il tipico teatro all’italiana con tre file di palchi laterali. L’obiettivo era quello di creare un numero sufficiente di palchi riservandone uno per famiglia. La prima si fece nel giorno di carnevale, con la rappresentazione della Merope di Voltaire e della Vedova Scaltra di Goldoni.
Nonostante un successivo restauro nel 1826, il teatro non ebbe il successo che ci si aspettava e durante l’anno registrò frequentemente molti mesi di chiusura.

Quando nel 1921 inaugurò il grande Teatro del Popolo, divenuto poi il Teatro del Littorio, il teatro dei Varii cadde quasi nel dimenticatoio e l’uso di questo spazio divenne piuttosto saltuario. Terminata la seconda guerra mondiale divenne un cinematografo, rimasto in funzione fino al 1971.

Grazie a un restauro durato dal 1985 al 1991 il teatro dei Varii è stato riportato a nuovo e ancora oggi è utilizzato per spettacoli teatrali sperimentali o di avanguardia, oltre che per concerti e mostre artistiche temporanee.

Chiesa di Santa Maria in Canonica ^

Proseguendo lungo via del Castello arriverai a piazza Canonica. Qui trovi la vecchia chiesa di Santa Maria in Canonica.

L’origine della chiesa di Santa Maria in Canonica di Colle Val d’Elsa è del 1183. Rispetto a quel periodo ha conservato l’impianto romanico e l’unica navata con copertura in legno. La facciata a capanna, invece, ha subito un restauro nella parte più alta dove una fila di conci di travertino è alternata a tre file di mattoni, il tutto diviso da due lesene e sormontato da una cornice ad archetti aggiunta negli anni trenta del novecento. La parte bassa presenta invece un motivo bicromo che continua nel fianco destro della chiesa, ottenuto con conci di arenaria.

Lo stile tipico valdesano caratterizza i portali e le finestre. Gli interni presentano una grande pala d’altare del XV secolo con al centro la Madonna col Bambino e i santi. Intorno ci sono tracce di affreschi ormai andati perduti.

Il campanile della chiesa di Santa Maria in Canonica conserva ancora una campana del 1245, nota con il nome di “La Martinella” e sottratta dal carroccio di guerra dei senesi. Inizialmente utilizzata come abitazione insieme alla tribuna della chiesa, divenne un campanile vero e proprio agli inizi del duecento. La parte bassa è in pietra arenaria, mentre i pianti superiori sono in travertino spugnoso.

Il Baluardo di Colle Val d’Elsa ^

Procedi fino in fondo a via del Castello, qui la strada prenderà a destra e ti condurrà ad uno sguardo rialzato sul Baluardo di Colle Val d’Elsa.

Il Baluardo rappresenta il bastione difensivo della città e da qui puoi godere di un ottimo panorama sul centro storico più recente di Colle bassa. Per raggiungerlo passerai per la posizione che ospitava la Porta al Canto, demolita nel 1876 per far posto al palazzo Masson, ricco proprietario di alcune ferriere.

Al centro del Baluardo di Colle Val d’Elsa troverai l’ascensore, inaugurato nel 2006, che conduce velocemente alla parte bassa della città attraverso un dislivello di 40 metri. L’accesso dalla città bassa all’ascensore è stato ricavato in un vecchio rifugio antiaereo della seconda seconda guerra modiale. L’ascensore è in funzione, gratuitamente, 24 ore al giorno. Diversamente, per scendere, potrai imboccare anche la ripida via Costa.

Casa Torre di Arnolfo di Cambio ^

Tornando indietro su via del Castello e alzando gli occhi al cielo noterai senza dubbio la casa torre di Arnolfo di Cambio che fronteggia la torre dei Pasci. Anticamente anche a Colle Val d’Elsa erano presenti innumerevoli torri, ma per buona parte sono andate perse.

Casa Torre di Arnolfo di Cambio - Colle Val d'Elsa
Casa Torre di Arnolfo di Cambio e Torre dei Pasci

In questa torre, quella di destra scendendo verso il Baluardo, nacque Arnolfo di Cambio nel 1245. Era un famoso scultore ed architetto che lavorò tra Roma e Firenze, ma anche a Viterbo, Perugia e Orvieto. Arnolfo è tra i personaggi più celebri di Colle Val d’Elsa, tanto che puoi vedere un suo busto in piazza Canonica.

La casa torre di Arnolfo di Cambio è in cotto, ad eccezione della parte più bassa che scende fino via delle Romite che è in pietra. Gli interni sono arricchitti da affreschi novecenteschi che descrivono la battaglia di Colle del 1269, aggiunti durante un recente restauro.

Chiesa di Santa Caterina ^

Uscendo da via del Castello e imboccando via Francesco Campana arriverai fino alla chiesa di Santa Caterina, anticipata da una bella piazzetta che porta lo stesso nome e che accoglie i giovani colligiani durante gli aperitivi.

La chiesa di Santa Caterina risale al XIII secolo, ma l’aspetto attuale è frutto di una revisione del settecento. Dell’antica struttura romanica rimane solamente un portale laterale che dà sulla piazza, dotato di architrave in conci di arenaria disposti in maniera tale da creare un motivo decorativo.
Anche il portone principale, aperto su di una facciata a capanna, è notevole. Incorniciato in pietra è sovrastato da un timpano triangolare e da una finestra semicircolare, unici vezzi insieme alla pietra chiara che scandisce la sommità della chiesa.

Gli interni della chiesa di Santa Caterina sono ad aula unica chiusa da volte a crociera. Due grandi colonne tuscaniche anticipano il presbiterio leggermente rialzato. Al fianco trovi l’oratorio della Compagnia della Croce, in cui puoi vedere una scultura in terracotta colorata che raffigura il compianto sul Cristo morto, di inizio cinquecento.

Complesso di San Pietro ^

Procedendo in direzione della porta Volterrana ti troverai a sinistra il complesso di San Pietro, ospitato all’interno del Conservatorio di San Pietro, ovvero un vecchio monastero. Qui ha sede il museo civico e diocesano d’arte sacra.

Ingresso al Complesso di San Pietro

Dentro puoi trovare opere che vanno dal XIII secolo fino a quello scorso, attraverso le quali ripercorrere la storia della città. Il percorso inizia con opere di arte sacra e continuano con i lavori di Antonio Salvetti e di Walter Fusi. Anche la collezione di Romano Bilenchi, noto scrittore colligiano, arrichisce il museo con una vasta biblioteca.

Tra le opere disponibili nei musei ci sono il calice di Sant’Alberto, risalente al XIV secolo o il busto in marmo di Lorenzo Usimbardi (politico sotto Ferdinando I de’ Medici e senatore fiorentino), del XVII secolo.

Il conservatorio di San Pietro era un monastero femminile basato sulla regola agostiniana, fondato nel 1604 e costruito su di un progetto di Giorgio Vasari il Giovane. Gli spazi sono dotati di celle di clausura, chiostro, refettorio e dormitorio. Successivamente ampliato, dispone di due chiostri che inglobano, in parte la cinta muraria.

Porta Volterrana o Porta Nuova ^

L’itinerario alla scoperta di Colle Val d’Elsa sta giungendo al termine, ma non può mancare una visita alla sua porta principale: la porta Volterranna, nota anche come porta Nuova o porta Salis.

Porta Volterrana risale al 1481, quando Lorenzo de Medici ne richiese la costruzione avvalendosi di un gruppo di architetti e maestri d’ascia fiorentini. La porta rappresenta una struttura militare, con elementi tipici del periodo di transizione, in cui l’impiego delle armi da lancio fu affiancato progressivamente da quello delle armi da fuoco che poi le soppiantarono completamente.

La porta Nuova di Colle Val d’Elsa è separata dalla strada per via di un ponte che attraversa il fossato.

Cisterna di Colle Val d’Elsa ^

Cisterna di Colle Val d'Elsa

L’itinerario tra le cose da vedere a Colle Val d’Elsa è ormai giunto al termine. Prima di lasciare la città alta date però un occhio alla cisterna di Colle Val d’Elsa. Questa costruzione, attorno alla quale è stata costruita una rotatoria, è ciò che resta dell’antica Porta Vecchia collegata alla cinta muraria. La porta fu demolita nel 1764, ma venne lasciato in piedi il grande torrione rinascimentale che è stato poi riadattato per uso cisterna.

La cisterna di Colle Val d’Elsa raccoglie l’acqua della rete idrica per garantirla poi alla fonte Mercatalis, nella vicina piazza di Santa Caterina.

Museo del Cristallo ^

L’itinerario tra le cose da vedere a Colle Alta è terminato, ma se hai ancora tempo puoi scendere a Colle Bassa a vedere un altro paio di cose. La prima è il museo del Cristallo che, come ti dicevo, è la lavorazione artigianale che ha reso celebre la città. Inaugurato nel 2001 l’edificio ha inglobato in se la ciminiera dell’ex vetreria Boschi. Il museo si sviluppa poi su tre piani sotto terra, dove è ancora possibile vedere i resti della ciminiera tenuti insieme da quattro pilastri cilindrici.

Tutto l’ingresso del museo è in cristallo e ciò permette di ammirarne gli interni dove una composizione di bicchieri appesi a fili scendono dal lucernaio. All’interno del museo scoprirai la storia di questa produzione, dalle sue origini nel trecento attraverso qualche reperto medievale, fino alla fabbriche dell’ottocento attive in città, arrivando poi al novecento e alle nuove tecniche produttive e infine al design dei giorni nostri.
Nel museo oltre ai pezzi storici e quelli più strani, troverai anche i macchinari e gli strumenti che venivano e vengono impiegati per la produzione, come presse, forni, crogioli, canne, cardellini, pontelli, pinze, e tanto altro.
Al termine del museo è ricostruita una suggestiva “foresta di cristallo”.

La prima fabbrica di cristallo di Colle Val d’Elsa nacque nel 1820 (la Mathis), ma presto se ne affiancarono ulteriori, come quella del 1832 (Schmidt). Furono numerose le aziende che si avvicendarono successivamente, spesso aprendo e chiudendo poco più tardi.

Piazza Arnolfo di Cambio ^

Concludi l’itinerario di Colle Val d’Elsa, nella parte bassa, con piazza Arnolfo di Cambio, spesso abbreviata in piazza Arnolfo. Questa è la piazza principale della città bassa e risale al 1865, quando venne creata per ospitare mercati e fiere.

Questo spazio, precedentemente occupato da canali era ben predisposto per la nuova funzione, perché avrebbe permesso la creazione di svariati edifici lungo il suo perimetro. La realizzazione richiese l’abbattimento di parte delle mura di cinta e anche della chiesa di San Jacopo.

La fontana che occupava inizialmente il centro della piazza venne sostituita nel 1925 da un monumento ai caduti della prima guerra mondiale. A sua volta, in una recente ristrutturazione di questo spazio, il monumento è stato spostato di qualche decina di metri e al centro della piazza è stato ripristinata una nuova fontana. Da qui, sullo sfondo, è possibile vedere Colle alta e la torre di Arnolfo di Cambio che svetta sulle altre abitazioni.

In piazza Arnolfo di Cambio è presente anche la stazione ferroviaria, capolinea della tratta Poggibonsi – Colle Val d’Elsa.

Mappa dell’itinerario di Colle Val d’Elsa ^

Ecco la mappa dell’itinerario completo alla scoperta di Colle Val d’Elsa.

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Lorenzo Taccioli