Cosa Vedere a Frascati in Un Giorno

Piazza San Rocco e la fontana tra le più antiche di Frascati

Frascati, nonostante le sue dimensioni raccolte, è uno dei Castelli Romani più grandi. Negli scorsi secoli è stata una zona molto ricca intorno a Roma e questo l’ha portata ad avere numerose ville suntuose, utilizzate ancora oggi per gli eventi. Il suo centro storico è un mix di edifici storici, chiese e vicoli suggestivi da visitare in qualche ora.

La storia di Frascati è legata alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, periodo in cui tutta la zona intorno a Roma subì un rapido imbarbarimento. Le splendide ville costruite in questi territori durante l’epoca dei fasti erano impossibili da difendere in caso di attacco e vennero presto abbandonate.

A Frascati si costituì una prima città tra il V e il VI secolo, con l’erezione di casupole coperte di “frasche”, che diedero poi il nome alla città.

Frascati - il centro storico dei Castelli Romani

Dove si trova Frascati ^

Frascati è circa 20 chilometri in direzione sud est da Roma, quindi in Lazio. Fa parte dell’insieme di cittadine note come Castelli Romani, che formano un parco regionale. Più in particolare è sui colli Albani, proprio ai piedi del monte Tuscolo.

Altitudine di Frascati ^

Frascati è un’altitudine di 326 metri sul livello del mare. Da qui potrai godere anche di una vista rialzata sulla pianura che giunge fino a Roma.

Cosa vedere a Frascati ^

Frascati è un piacevole cittadina dalle dimensioni raccolte (poco meno di 23.000 abitanti). Dotata di un grande parco adiacente al centro storico, puoi visitarla a piedi in una mezza giornata. Attraverso i suoi palazzi e le sue chiese puoi respirare la storia che l’ha portata a prosperare grazie all’influenza e alla presenza di papi durante i secoli. Fermati poi per un pranzo o una cena in una tipica fraschetta.

Ecco cosa vedere alla scoperta di Frascati.

Parco di Villa Torlonia e il Teatro delle Acque ^

Giunto a Frascati, prima di addentrarti nel suo centro storico, fai una passeggiata per il grande parco di Villa Torlonia, pochi passi al di là delle vie centrali. La sua storia è piuttosto antica, infatti la villa che qui fu costruita risaliva al 1563, quando il letterato Annibale Caro fece costruire la sua Caravilla. Fu proprio qui che scrisse la versione italiana dell’Eneide.

Nei decenni successivi cambiò frequentemente di proprietà, divenendo anche la villa atta ad ospitare il pontefice Paolo V Borghese. Un altro papa, Gregorio VX, vi passò molto del suo tempo. Dopo svariati altri passaggi di proprietà che arricchirono progressivamente questa grande villa, nel 1841 arrivò nelle mani della famiglia Torlonia. Peccato però che, durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale su Frascati, villa Torlonia riportò ingentissimi danni, tanto che venne poi completamente demolita.

Il teatro delle acque nel parco di Villa Torlonia - Frascati

Al posto di villa Torlonia fu eretto un edificio resdienziale, mentre il grande parco fu aperto alla cittadinanza. Oggi nel parco di villa Torlonia ci sono tantissimi alberi e le persone si ritrovano per fare sport o passare un po’ di tempo all’aria aperta. Tra i tanti reperti arrivati ai giorni nostri c’è la fontana superiore e il Teatro delle Acque. Quest’ultimo è opera del Maderno, e risale alla prima metà del seicento.

Il Teatro delle Acque è una grandissima e scenografica costruzione che parte a valle del parco, in corrispondenza dell’acquedotto del Canalicchio. Da qui l’acqua scende attraversando una serie di vasche degradanti, accompagnate da scale articolate, fino a giungere in un ampio bacino delimitato da balaustre. La parete da cui sgorga l’acqua è caratterizzata da numerosi mascheroni, intervallati da pilastri anticamente arricchiti con statue e vasi.

Piazza Marconi ^

Sceso dal parco di Villa Torlonia raggiungi piazza Marconi. Questo è l’ingresso al centro di Frascati. Questa piazza è estremamente allungata e utilizzata in parte come parcheggio. Su di un lato si apre un balcone panoramico che dà in direzione di Roma. Il lato opposto è invece chiuso dalla villa Aldobrandini e dal suo parco, mentre lungo il perimetro sono posizionati alcuni importanti edifici della città.

Praticamente davanti all’ingresso della città c’è anche il monumento ai Caduti, che si innalza tra le alte palme. Questo risale al 1924 ed è in stile classico. Nella parte anteriore c’è una Vittoria Alata che richiama le statue greche, ma è dotata di un elmetto della prima guerra mondiale.

Palazzo Marconi – Municipio di Frascati ^

Palazzo Marconi - Municipio di Frascati

Tra gli edifici affacciati su piazza Marconi c’è palazzo Marconi, che ospita il municipio di Frascati. La sua prima costruzione risale al seicento, quando quest’area fu scelta da Antonio Gabrielli, erede della nobile famiglia Lancellotti, come residenza. Il nome di palazzo Marconi è legato però al politico Luigi Marconi che ne divenne proprietario nel 1807, rivedendone gli spazi per prevedere anche una grande galleria che ospitasse la sua collezione di antiche sculture.

Dal 1880 il palazzo Marconi ospita il municipio di Frascati. L’edificio non gode di ottime condizioni, come puoi vedere dalla sua facciata che necessiterebbe di una ritinteggiatura. Le sue forme sono lineari e geometriche e si sviluppano intorno al grande portone ad arco. Lungo la facciata puoi notare anche diverse targhe in marmo che ripercorrono la storia di Frascati. Tra queste ce n’è una che riporta la conta delle votazioni per l’annessione, nel 1870, al Regno d’Italia.

Particolare è sapere che il palazzo Marconi deve il suo nome al politico Luigi Marconi, mentre la piazza è titolata al più celebre Guglielmo Marconi.

Villa Aldobrandini ^

Decisamente d’impatto è la villa Aldobrandini, che si staglia imponente alla fine di un lungo viale alberato e dietro un grande cancello del XVIII secolo, opera di Carlo Francesco Bizzaccheri. La sua posizione è leggermente rialzata rispetto al resto del centro storico e rappresenta una delle dodici ville tuscolane.

Lungo la sua storia, che cominciò nel 1550, passò di proprietà tra importanti famiglie e papi. L’attuale villa risale al 1598, quando il cardinale Pietro Aldobrandini la fece ricostruire su di un edificio esistente, appartenuto allo zio, papa Clemente VIII. Nei decenni successivi cambiò più volte di proprietà, fino a tornare nelle mani degli Aldobrandini nel 1837 che la posseggono ancora.

L’intera villa Aldobrandini si sviluppa su quattro piani, tutti dotati di sale di rappresentanza. Numerose e sfarzose sono le decorazioni e le scritte in lingua latina, volte a simboleggiare la grandezza del cardinale. Al primo piano sono numerosi gli affreschi con temi biblici e, nel salone centrale, c’è il grande camino monumentale e un busto in bronzo del cardinale. Al terzo piano, invece, c’è la cappella interna di villa Aldobrandini, decorata con stucchi dorati.

Anche il parco è piuttosto importante e sfarzoso e dotato di alcune costruzioni importanti. Tra queste c’è un suggestivo Ninfeo di 2500 metri quadri, con colonne d’Ercole e una cappella dedicata a San Sebastiano. A destra del ninfeo c’è la celebre Stanza del Parnaso, riccamente decorata con affreschi del Domenichino e del Passignano.

Oggi villa Aldobrandini è utilizzata per ospitare eventi. La sua capienza è fino a 300 persone all’interno e fino a 2.000 persone all’esterno.

Scuderie Aldobrandini ^

Tornando in piazza Marconi potrai vedere l’ingresso alle scuderie Aldobrandini. Nate nel seicento come struttura di servizio alla vicina e imponente villa, sono state ristrutturate con un progetto di Massimiliano Fuksas per divenire uno spazio polifunzionale.

All’interno delle scuderie Aldobrandini trovi infatti la collezione permanente archeologica, ma anche spazi multimediali, un auditorium e dei laboratori didattici. Il piano terreno ospita i reperti del museo Tuscolano, con incisioni, medaglie rare relative alla ville tuscolane, modellini in legno delle ville e tanto altro.

La facciata delle scuderie è rimasta quella storica, con grandi archi, chiusi successivamente da vetrate al piano superiore. Al fianco dell’ingresso storico c’è l’arco che conduce al cortile interno e all’ingresso utilizzato al giorno d’oggi.

Cattedrale di San Pietro ^

Entra nel centro storico di Frascati e raggiungi piazza San Pietro. Qui c’è una tappa imperdibile tra le cose da vedere a Frascati: la cattedrale di San Pietro.

La cattedrale di San Pietro a Frascati è la chiesa più importante di Frascati. La sua costruzione risale al 1598, quando Clemente VIII Aldobrandini commissionò i lavori all’architetto bolognese Ottavio Nonni, detto Il Mascherino. Solo nel 1636 gli interni furono ultimati, mentre la facciata, opera di Girolamo Fontana, fu costruita tra il 1697 e il 1700. Nel 1747 i due campanili laterali vennero dotati di orologi.

Interni della cattedrale di San Pietro a Frascati

Esternamente la cattedrale di San Pietro si presenta maestosa. La facciata è a salienti e di un colore caldo, conferitogli dalla pietra tuscolana che contrasta con il travertino di Tivoli. A farla da padrona, qui, è la simmetria. Questo è il motivo per cui sono presenti anche due campanili, uno dotato di un orologio a 12 ore e uno a 6 ore. Nella parte bassa della facciata si aprono tre portoni alternati a quattro nicchie che ospitano le statue di San Sebastiano, San Giacomo Minore, San Filippo Apostolo e San Rocco. Sopra all’ingresso c’è invece un altorilievo rappresentante Gesù mentre rimprovera san Pietro per la sua poca fede. Nella parte superiore della facciata ci sono invece le statue di San Pietro e San Paolo.

Gli interni della cattedrale di San Pietro sono organizzati su di una pianta a croce greca, dove si alternano volte a botte e volte a vela. Purtroppo l’aspetto attuale è molto diverso dall’originario, anticamente riccamente affrescato. Ciò lo si deve ai lavori di ripristino in seguito al bombardamento della seconda guerra mondiale. Sull’altare c’è l’ancona barocca che contiene l’altorilievo del 1612 in cui è rappresentata la Consegna della chiavi a Pietro.

Fontana di Piazza San Pietro ^

Fontana di piazza San Pietro a Frascati

Sulla stessa piazza della chiesa puoi vedere anche la fontana di piazza San Pietro. La leggenda narra che questa venne donata alla città di Frascati dagli stessi scalpellini che avevano lavorato alla chiesa. Le sue origini sono intorno al 1700 e si basano su di un disegno di Girolamo Fontana.

La sua struttura è elaborata. È dotata di cinque nicchie, di cui tre sul fronte e due sui lati, ed è caratterizzata dai decori a strisce ottenuti con la pietra sperone, una particolare varietà di tufo presente nei dintorni di Frascati. Non mancano poi decori floreali e un grande conchiglione.

Sopra alla nicchia centrale si innalza lo stemma della città di Frascati, ovvero due chiavi incrociate, e una targa in marmo. Questa riporta il ringraziamento della popolazione ai papi Clemente VIII e Paolo V, per aver portato l’acqua in città.

Villa Lancellotti ^

Villa Lancellotti vista dalla strada

Un altro importante palazzo di Frascati è la villa Lancellotti. Annoverata tra le ville tuscolane dovrai percorrere un po’ di strada a piedi, in salita, per raggiungerla. Le ville tuscolane sono una serie di lussuose residenze risalenti al cinquecento e al seicento, fatte costruite dai nobili legati ai papi nella zona del Tuscolo. Qui trascorrevano le estati nelle cossiddette ville degli ozi estivi, con la scusa di raccogliersi in preghiera.

Purtroppo, se non hai la possibilità di accederci, potrai vedere ben poco dall’esterno, come è successo a me. La sua bellezza è infatti all’interno delle possenti mura e nel suo grande parco. Da fuori sembrerà semplicemente un’antica casa. Dentro alle mura la villa Lancellotti è orientata verso il monte Tuscolo e sorge nel terreno che originariamente apparteneva a Lucullo, il famoso generale romano.

Inizialmente, all’interno della villa Lancellotti, si riuniva la confraternita di San Filippo Neri, che frequentò questi spazi tra il 1578 e il 1590. Nel 1595, durante la proprietà del Visconti, l’intera villa fu trasformata in una sfarzosa residenza padronale e da qui cominciò un periodo di frequenti passaggi di proprietà, sempre tra nobili. Ognuno apportò delle modifiche per renderla sempre più bella e sfarzosa.

Il nome è legato alla famiglia Lancellotti, che ne divenne proprietaria nel 1866 e che ne decorò gli interni, ridisegnò il giardino e la collegò alla villa Tuscolana. Purtroppo durante la seconda guerra mondiale subì importanti bombardamenti, che richiesero la ricostruzione di una sua parte. Oggi la villa è su due piani, entrambi dotati di un grande salone centrale. Molti affreschi creati durante i secoli sono stati salvati e decorano ancora questa stanze con temi mitologici e allegorici. Alcuni di questi risalgono al seicento e vennero voluti dal Visconti.

La facciata rivolta verso il monte Tuscolo è caratterizzata da un corpo centrale con un loggiato a tre archi e due ali ai lati. Il parco della villa che vi si apre davanti è stato ripristinato e aperto al pubblico con il nome di parco dell’Ombrellino.

Chiesa del Gesù ^

Facciata della Chiesa del Gesù a Frascati

Per continuare l’itinerario tra le cose da vedere a Frascati devi rientrare nel centro storico e raggiungere la chiesa del Gesù. Questa chiesa venne costruita a metà del XVI secolo, al fianco di due piccole chiesette costruite poche decine di anni prima. Una era dedicata alla Beata Vergine Maria e l’altra alla Maddalena.

È nel 1560 che i padri gesuiti arrivano in città e prendono possesso delle tre chiese e nel 1595 decidono di ricostruire la chiesa del Gesù come unico complesso, poi ampliata nei due secoli successivi.

La chiesa del Gesù di Frascati richiama la sua omonima di Roma nella facciata. Ha uno sviluppo verticale con due nicchie ai lati dell’ingresso in cui puoi vedere le statue di San Francesco Borgia e Sant’Ignazio Loyola. Il pian terreno è scandito da sei lesene con capitello e al di sopra del portone d’ingresso c’è un timpano spezzato. Il piano superiore, chiuso a sua volta da un timpano triangolare, è dotato di tre finestroni, due dei quali ciechi.

Gli interni della chiesa del Gesù sono organizzati su pianta a croce latina su di un’unica navata, con quattro cappelle laterali. Queste sono dedicate alla Maddalena, ai Santi Francesco Saverio e Vincenzo Palloti, ai santi Sebastiano ed Agnese e l’ultima alla Madonna Refugium Peccatorium. Al centro del transetto c’è una finta cupola che regala la sua prospettiva attraverso un dipinto su tela.

Torrione di Porta Granara ^

Torrione di Porta Granara

Rimane poco dell’antica cinta muraria di Frascati, ma la prossima tappa è una sua testimonianza. Sto parlando del torrione di Porta Granara, l’unica torre delle mura cinquecentesche arrivata fino ai giorni nostri. Questa cinta fu voluta dal Papa Paolo III Farnese.

Lo puoi trovare lungo la salita di via Vincenzo del Grande e lo riconoscerai per la sua struttura che evoca immediatamente l’utilizzo militare per cui era stato creato. Imponente, squadrato, dai muri estremamente spessi doveva resistere ad eventuali attacchi nemici, proteggendo il centro cittadino.

Il nome di torrione di Porta Granara è legato al fatto che nel 1611 papa Paolo V stabilì che questa torre fosse adibita a granaio.

Palazzo vescovile ^

Sempre legato all’ascendente che il clero aveva sulla città di Frascati, c’è il palazzo vescovile, su piazza Paolo III. Questo palazzo, inizialmente costruito come rocca, segnò il punto intorno al quale l’intero centro storico si sviluppò.

Nonostante le sue attuali condizioni siano ottime, il palazzo vescovile ha una storia antica: venne infatti eretto insieme alle mura cittadine nella seconda metà del XV secolo sotto il papato di Pio II Piccolomini.

L’edificio ha una forma regolare a base rettangolare ed è costruito in pietra sperone, una particolare pietra estratta nei dintorni della città. A caratterizzare la sua forma ci sono le due torri squadrate e a scarpata agli angoli che si aggiungono a una circolare sull’angolo nord ovest. Al suo interno c’è invece un cortile quattrocentesco delimitato da un bel porticato. Sotto al porticato sono ancora oggi conservati svariati reperti archeologici di età romana e medievale.

Al piano rialzato c’è una cappella settecentesca con pareti affrescate. Potrai visitare parte del palazzo tutti i giorni dispari, ad esclusione del primo venerdì del mese, dalle 10:00 alle 12:00, con ingresso gratuito.

Piazza San Rocco ^

Piazza San Rocco e la fontana tra le più antiche di Frascati

Il palazzo vescovile è talmente grande che un secondo ingresso si affaccia su piazza San Rocco. Questa è una piazzetta pedonale dove, durante la bella stagione, i locali dispongono tavolini e ombrelloni lungo la sua superficie, in parte ombreggiata dagli alberi.

Una fontana con vasca ottogonale ha come sfondo il torrione circolare del palazzo vescovile e alcuni edifici con abitazioni ai piani rialzati e locali al pian terreno. Il verde pubblico e gli alti olmi regalano un po’ di refrigerio durante le giornate più calde.

La fontana di piazza San Rocco è tra le più antiche di tutta Frascati e risale al 1480, quando venne costruita come parte finale dell’acquedotto che portava in città l’acqua proveniente da Grottaferrata. Anche in questa costruzione è stata impiegata la pietra sperone, un particolare tipo di tufo presente nei dintorni. Su di un lato è presente una targa in marmo che ne ricorda la costruzione voluta dal cardinale Guglielmo d’Estouteville.

Chiesa di Santa Maria in Vivario ^

La chiesa di Santa Maria in Vivario è la più antica di tutta Frascati. Il suo nome è legato al vivarium, ovvero il luogo della città in cui erano posizionate le cisterne in cui veniva convogliata l’acqua sorgiva e quella piovana. Proprio nel vivarium venne costruita la prima chiesa dedicata a Santa Maria durante il IX secolo.

Sul finire del XIII secolo venne ricostruita, per poi essere rivista un paio di secoli dopo conferendole un aspetto basicale con tre absidi separati tra loro da dieci colonne di ordine ionico. Nel 1538 fu elevata a titolo di cattedrale su volontà di papa Paolo III Farnese. Ancora oggi, nel suo abside, è possibile vedere gli affreschi dell’incoronazione di Maria, opera del XV secolo.

Durante la seconda guerra mondiale subì un pesante bombardamento, che ne richiese la parziale ricostruzione. Questa venne fatta conferendole il suo aspetto attuale. Fortunatamente si è salvata la cripta, ancora oggi visitabile.

L’altare della chiesa di Santa Maria in Vivario è un sarcofago paleocristiano ritrovato in un bosco vicino all’eremo dei Camaldolesi, risalente probabilmente al V secolo.

Campanile di San Rocco ^

Campanile di San Rocco - Campanile romanico - Chiesa di Santa Maria in Vivario

Un altro particolare della chiesa di Santa Maria in Vivario è il suo campanile. Noto come campanile di San Rocco, è l’elemento più particolare di tutta la chiesa e spunta sul suo retro, in posizione rialzata. Costruito nel 1305 in stile romanico svolse inizialmente la funzione di torre di avvistamento.

Nella struttura del campanile di San Rocco emerge l’icona della Madonna con Bambino affrescata all’interno di una piccola edicola in tufo e travertino sulla parte più bassa della struttura. La parte che invece emerge rispetto alle case è caratterizzata da tre livelli di trifore, su tutti e quattro i lati del campanile. L’intera struttura è in mattoncini, con maioliche colorate qua e là che si alternano alle colonne di marmo.

Oggi, anche per via della sua posizione, sembra quasi essere un elemento totalmente distaccato dalla chiesa a cui appartiene.

Convento di San Bonaventura ^

Esci ora dalla parte più antica del centro di Frascati per concludere l’itinerario tra le cose da vedere in città. Passa per il convento di San Bonaventura, non troppo conosciuto a livello turistico, ma importante per la città.

Chiesa di San Francesco d'Assisi a Frascati

La chiesa e il convento di San Bonaventura sorgono sulla via San Francesco d’Assisi e risalgono al XII secolo, quando vennero fatti costruire dai frati francescani minori. La facciata della chiesa è molto semplice e lineare. Gli unici elementi decorativi sono i portali in tufo e il dipinto sovrastato dal grande timpano triangolare.

Davanti alla chiesa c’è una statua di San Francesco nell’atto di addomesticare un lupo selvatico.

Ancora oggi adiacente alla chiesa c’è il convento dei cappuccini. Appartiene a questo ordine da svariati secoli e, quando lo stato italiano nel 1870 decise di prendere la proprietà di molti beni del Vaticano su territorio italiano, lo mise all’asta. Gli stessi cappuccini lo ricomprarono e tornarono a popolarlo.

All’interno di questo complesso c’è oggi anche una casa di formazione per i futuri frati.

Santuario di Santa Maria di Capocroce ^

La prossima tappa nell’itinerario tra le cose da vedere a Frascati è ancora una destinazione religiosa: il santuario di Santa Maria di Capocroce. Questo nacque come piccola cappella nel 1529 eretta per ringraziare la Madonna che avrebbe fermato, due anni prima, i lanzichenecchi che arrivavano a Frascati per saccheggiarla. La Madonna apparve loro pronunciando le parole “Indietro, o fanti, questa terra è mia“. La cappella prese il posto di un’edicola religiosa del trecento.

Agli inizi del seicento venne poi costruito l’attuale santuario. Di questo si conserva però la sola facciata, perché il resto della struttura subì una distruzione a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. La facciata è piuttosto semplice, sormontata da un grande timpano triangolare in cui sono affrescati la Madonna col Bambino e un paio di angeli. Le lesene che definiscono la chiesa sono in tufo, così come il portale di ingresso sormontato da un timpano ad arco.

Il nome di Santuario di Santa Maria di Capocroce è dovuto alla posizione geografica in cui sorge la chiesa, ovvero all’incrocio tra due strade: via Tuscolana e via Gregoriana.

Parco di villa Sciarra ^

Puoi concludere l’itinerario di Frascati nel parco di villa Sciarra. Purtroppo anche qui i bombardamenti hanno portato distruzione, facendo scomparire la villa cinquecentesca e lasciando solo il suo giardino. L’edificio storico è stato ricostruito ampliandolo nelle dimensioni e trasformandolo in due scuole.

In compenso puoi passeggiare per il parco di villa Sciarra, dove troverai tra l’erba alcuni reperti di età romana in stile classico, gli alberi monumentali e alcune fontane. Purtroppo le condizioni attuali non sono delle migliori e richiederebbero una profonda risistemazione. Il parco comincia dall’edificio della scuola con due fontane, poi scendendo arriverai a un giardino con cinque fontane e successivamente a una zona con aiuole verdi quasi nascoste tra alte siepi.

Originariamente il parco di villa Sciarra era dotato anche di un bosco di lecci e piante da frutto, oggi scomparse.

Mappa dell’itinerario di Frascati ^

Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Frascati. Può essere seguito interamente a piedi.

Le fraschette di Frascati ^

Se durante la visita di Frascati ti viene fame, devi assolutamente provare una fraschetta. Queste sono delle particolari osterie che si trovano soprattutto nella zona dei Castelli Romani. Nascono come locali “alla mano”, un mix tra gastronomia e trattoria in cui trovare i classici piatti della cucina romana.

Immancabile in una freschetta è la porchetta, specialità tipica di un altro dei Castelli Romani, ovvero Ariccia.

Col tempo le fraschette sono mutate e ne troverai alcune che conservano la loro natura verace, mentre altre sono diventati dei veri e propri ristoranti.

Il nome di fraschetta ha l’origine in comune con la nascita del nome di Frascati: ancora una volta ci sono di mezzo le frasche. Anticamente questi locali non esponevano insegne o cartelli, ma mettevano un ramo di un albero (frasca) fuori dalla porta per segnalare che ci si poteva fermare a mangiare lì. Solitamente era un ramo di ulivo o di vite. Un’altra teoria, invece, fa arrivare il nome di fraschetta direttamente dal nome della località di Frascati, dove queste hanno avuto origine.

In ogni caso fermati in una di queste per un boccone, non te ne pentirai!

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Cosa Vedere a Frascati in Un GiornoScopri l'itinerario per visitare Frascati. Ecco dove si trova e cosa vedere in una giornata nella città delle fraschette.https://www.lorenzotaccioli.it/cosa-vedere-a-frascati-in-un-giorno-castelli-romani/
Lorenzo Taccioli