Monforte d’Alba è uno dei tanti piccoli comuni delle Langhe, un’area ricca di borghi suggestivi all’interno di un territorio annoverato tra i siti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Anche se non è tra le cittadine più conosciute di questa zona, io l’ho trovato uno dei più belli. Una destinazione decisamente da non perdere!
Ecco cosa vedere per scoprire Monforte d’Alba.
Dove si trova Monforte d’Alba
Itinerario di Monforte d’Alba
Chiesa della Madonna della Neve
Municipio di Monforte d’Alba
Palazzo dei Conti de Magistris
Dimora i Manichei
La Saracca
Oratorio della confraternita di Santa Elisabetta
Auditorium Horszowski di Monforte d’Alba
Torre civica
Oratorio della confraternita di Sant’Agostino e San Bonifacio
Castello di Monforte d’Alba
Panchina gigante
Porta del Ricetto
Palazzo Boeri
Palazzo Martina
Mappa dell’itinerario di Monforte d’Alba
Dove dormire a Monforte d’Alba
Immagini di Monforte d’Alba
Monforte d’Alba si trova nelle Langhe, una splendida area collinare del Piemonte, appartenente alla provincia di Cuneo.
Il centro storico cittadino si sviluppa su di una collina, a 480 metri sul livello del mare.
Nella passeggiata alla scoperta di Monforte d’Alba, scoprirai un borgo suggestivo, le cui vie si arrampicano sulla collina. La parte più bassa è anche quella più moderna, mentre salendo raggiungerai la Saracca, ovvero la parte più antica del borgo, dove è presente anche un suggestivo auditorium all’aperto e dove sorge la torre che caratterizza lo skyline del borgo.
Inizia l’itinerario alla scoperta di Monforte d’Alba dalla massiccia chiesa della Madonna della Neve. Di chiaro stile neogotico, si tratta di una chiesa relativamente recente, risale infatti agli anni tra il 1909 e il 1912.
La facciata è anticipata da una doppia scalinata che conduce fino all’ingresso vero e proprio, dove un grande portone è inscritto in una cornice in pietra ad arco, con lunetta in bassorilievo. Ai lati ci sono due ulteriori ingressi, più piccoli, ma con la stessa forrma e dotati anch’essi di lunetta scolpita. Al di sopra hanno due monofore e, ancora sopra, c’è un gioco di archetti che è ripreso anche nella parte centrale della facciata che spicca verso il cielo anche grazie a due pinnacoli. Sul lato sinistro, arrettrato, spunta il campanile alto 54 metri.
Gli interni della chiesa della Madonna della Neve sono disposti su di una pianta a croce latina con quattro colonne che reggono la volta dotata di affreschi dorati e blu. L’altare in marmo è delimitato da una balconata, mentre nei due bracci del transetto ci sono affrescate alcune scene che raccontano la storia di Maria.
Girandoti troverai il palazzo del municipio di Monforte d’Alba. Le sue forme sono semplici e lineari e lungo la sua facciata in mattoni spuntano due balconi asimmetrici. Il pian terreno, oltre all’ingresso dell’ufficio informazioni turistiche e a quello del municipio vero e proprio, vede aprirsi una serie di finestre ad arco, mentre al piano rialzato le forme diventano squadrate.
Tra i tanti palazzi da vedere a Monforte d’Alba c’è anche il palazzo dei conti de Magistris, risalente al quattrocento. Questo grande edificio in mattoni appartenne appartenne all’importante famiglia astigiana che ebbe il titolo di conte direttamente dall’imperatore Carlo V.
Il palazzo ha un grande terrazzo pergolato, sorretto da pilastri decorati con capitelli corinzi e una grande apertura decorata in cotto sul finire del XV secolo. Il pian terreno ospita grandi scantinati al fianco dell’antica cappella di Santa Lucia, oggi sconsacrata, scavata direttamente nella pietra arenaria.
Il portale d’ingresso è del tardo XVIII secolo e accompagna una meridiana di metà ottocento.
Salendo verso la parte più antica della città ti imbatterai in un antico palazzo con una meridiana sulla facciata, tra le finestre. Queste sono tutte decorate da una cornice rossa con al di sotto dei motivi floreali. Lo stesso decoro lo si ritrova anche nella porta di ingresso.
Oggi questo palazzo, noto come dimora i Manichei, ospita un bed and breakfast con diverse stanze. Al suo interno conserva numerosi elementi originali del XII secolo, a partire dai muri in pietra e dalle travi in legno.
Raggiungi ora la parte più antica e più alta del borgo di Monforte d’Alba, ovvero la Saracca. Il nome è legato al termine saracinesca, utilizzato per indicare una massiccia inferriata o un pesante tavolo che si alzava e abbassava attraverso catene o funi e che permetteva anticamente l’ingresso in città.
La Saracca era il cuore medievale della città e ospitava locande e laboratori artigianali, nonché fiere e mercati. Era qui che sorgeva la piazza d’Assi, così conosciuta per via della pavimentazione in legno, con tutto intorno i palazzi più importanti della città.
Ancora oggi la Saracca è uno dei punti più importanti della città, anche per la sua bellezza che sembra rimasta ferma nel tempo.
La prossima tappa è il punto più suggestivo della Saracca, quello dell’auditorium. Ad anticiparlo c’è il piccolo oratorio seicentesco della confraternita di Santa Elisabetta.
Questa chiesetta ha una forma ottagonale irregolare, con una facciata neoclassica rivista nel 1827 e, sulla sinistra, spunta un basso campanile. Gli interni sono barocchi, interamente dipinti, con paraste dotate di capitelli ionici in stucco bianco e temi vegetali. È presente una volta a cupola decorata con motivi geometrici e floreali.
Sull’abside fa bella mostra di se un dipinto settecentesco raffigurante Santa Elisabetta d’Ungheria.
Quello che è probabilmente il punto più bello di tutta Monforte d’Alba è oggi conosciuto come auditorium Horszowski.
Questo spazio all’aperto era originariamente il sagrato dell’antica chiesa di Santa Maria de Castro, oggi scomparsa. In quell’epoca la pavimentazione era acciottolata, mentre oggi presenta dei lungi e profondi gradoni ricoperti di erba.
Questo auditorium è titolato a Mieczyslaw Horszowski, in onore del suo primo concerto inaugurale tenuto qui nel 1986. Ancora oggi viene utilizzato per ospitare i suggestivi concerti di MonforteinJazz, ma anche altre manifestazioni.
Qui puoi anche vedere la torre civica di Monforte d’Alba, risalente al XII secolo. Costruita come torre di vedetta su mandato dei primi consignori della città, venne poi trasformato nel campanile della chiesa di Santa Maria de Castro. Questa chiesa venne abbattuta ad inizio novecento e così la torre tornò ad essere una torre civica dal 1927.
Fino agli anni sessanta ogni sabato alle 18 suonava 84 rintocchi in ricordo dei cittadini caduti durante la prima guerra mondiale.
La torre è in mattoni a vista, con inserti in pietra utilizzati come marcapiano. Raggiunge i venti metri di altezza, su di una base di cinque metri per lato. La sommità presenta una guglia decorata da quattro pinnacoli angolari, aggiunti durante il seicento. Qui è presente anche l’orologio pubblico, mentre al piano inferiore trovano posto le campane.
Al di sopra dell’auditorium, praticamente al fianco della torre civica di Monforte d’Alba, c’è l’oratorio della confraternita di Sant’Agostino e San Bonifacio.
Di epoca seicentesca, è anche nota come chiesa dei Battuti, riferendosi all’autoflagellazione praticata dalla confraternita che si riuniva qui.
La struttura è in mattoni a vista e la facciata divista in due ordini per mezzo di un cornicione. Quattro paraste scandiscono invece gli spazi verticali e al centro si aprono il portale e al di sopra un grande finestrone decorato a volute.
Gli interni, disposti ad aula unica, conservano le statue di Sant’Agostino e la madre Santa Monica al di sopra dell’altare maggiore.
Un antico castello era presente a Monforte d’Alba già dall’XI secolo, ma nei secoli subì numerosi assedi da parte di diversi eserciti: le truppe del comune di Alba, l’esercito dei Visconti e quelle del ducato sabaudo.
A fronte di ingenti danni, il castello venne completamente ricostruito nel 1706, assumento le forme di una residenza castellana, ulteriormente raffinate nel 1833 dal castellano Enrico Del Carretto.
Oggi il castello è conosciuto come residenza castellana dei marchesi Scarampi del Cairo già dei marchesi del Carretto, in quanto Cristina del Carretto sposò Carlo Alberto Galeazzo Scarampi del Cairo nel 1869. Gli Scarampi erano banchieri astigiani, che assunserò potere in seguito ai prestiti concessi ad altri marchesi, che gli permisero di acquistare castelli e giurisdizioni.
Appena fuori dal centro di Monforte d’Alba, a pochissimi passi dal castello, c’è un’altra delle panchine giganti delle Langhe, più precisamente la Big Bench numero 12. Questa fa parte del progetto del designer Chris Bangle che ha sparso per questo territorio tante panchine di dimensioni decisamente fuori misura, per valorizzare le bellezze locali e il turismo.
La Big Bench di Monforte d’Alba ti regalerà una vista suggestiva sul centro cittadino e sulla zona della Saracca.
Passeggiando per la Saracca ti imbatterai anche nella porta del Ricetto, ovvero l’ingresso trecentesco alla parte più fortificata della città, quella del borgo medievale. Questo era protetto dalle possenti mura in cui si aprivano tre porte. L’unica arrivata ai giorni nostri è proprio la porta del Ricetto.
La porta è aperta direttamente nelle mura ed ha una forma ad arco a tutto sesto. Attraverso un sottopasso è possibile accedere direttamente alla piazza dell’antica chiesa, oggi scomparsa.
Le altre due porte erano note come porta Soprana, a nord verso l’antica via di Perno, e la porta Sottana, anche nota come porta San Sebastiano, a sud.
L’itinerario alla scoperta di Monforte d’Alba è quasi terminato, ma prima di lasciare la città raggiungi il palazzo Boeri, anche noto come palazzo dei Baroni della Torre. Questo edificio di fine seicento venne regalato da Vittorio Amedeo II di Savoia a Carlo Giuseppe Rinaldi della Torre, comandante del presidio della città.
Don Carlo Boeri, a cui l’edificio è titolato, acquistò il palazzo nel 1876 e nel testamento dispose che tutti i suoi averi fossero messi a disposizione di un orfanotrofio. Per questo motivo nel 1883 il palazzo Boeri ospitò l’asilo infantile Vittorio Emanuele II.
Concludi la visita della città con il palazzo Martina. Questo edificio appartenne all’omonima famiglia che, nel 1817, acquistò una casa affacciata sulla piazza del Borghetto e nel 1844 iniziò i lavori di ricostruzione per renderla adatta alla loro residenza.
Alla famiglia Martina apparteneva il colonnello Paolo Domenico Martina, che partecipò in maniera attiva agli eventi risorgimentali e, dopo il congedo, si dedicò all’abbellimento del suo palazzo, ma anche ai suoi interessi che spaziavano dall’agricoltura alla pittura fino alle collezioni ornitologiche.
Particolari sono le decorazioni del palazzo, come quelle sulla volta del sottopasso, con soggetti e testi scelti direttamente dal colonnello. Il giardino ospita la torre, conosciuta come Giovanna, su cui il colonnello fece dipingere una meridiana con scritti i versi del carme V di Catullo.
Questo edificio, come altri sparsi in altre cittadine, fu lasciato in eredità al comune perché lo utilizzasse come sede di una scuola di agricoltura. La scuola rimase attiva dal 1927 alla metà degli anni cinquanta, mentre oggi l’edificio è sede di un museo, della biblioteca comunale, dell’archivio storico di Monforte d’Alba ed è sede dell’Unione dei comuni Colline di Langa e Barolo.
Sulla facciata posteriore del palazzo Martina puoi vedere la torre in mattone a vista con al di sotto la meridiana che reca in verso del poeta Catullo “Il sole può calare e ritornare per noi, quando la breve luce cade resta un’eterna notte da dormire“.
Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Monforte d’Alba. Puoi percorrerla interamente a piedi.
Monforte d’Alba è un borgo abbastanza turistico delle Langhe, anche se non è tra i più conosciuti. Qui troverai facilmente una struttura in cui soggiornare.
Ecco il link ad alberghi e bed and breakfast disponibili a Monforte d’Alba.
Se però questo borgo è solo una tappa all’interno del tuo viaggio nelle Langhe, ti consiglio di scegliere una destinazione più a nord, così da essere più centrale per la visita degli altri borghi. Un buon esempio è scegliere l’area di Barolo, magari un agriturismo con vista suggestiva sulle colline.
Clicca qui per le sistemazioni disponibili a Barolo.
Se invece preferisci soggiornare in una città con più servizi per i turisti a portata di pochi passi, puoi optare per Alba.
A questo link trovi hotel e bed and breakfast di Alba.
Ecco qualche immagine del bellissimo borgo di Monforte d’Alba.