Se sei amante del buon vino, o semplicemente ti piace visitare cittadine e borghi, Neive è la tappa giusta per te. Costruito su di una collina in mezzo a filari di vite, il suo centro storico annoverato tra i borghi più belli d’Italia conserva l’originale impianto medievale.
Potrai fare una passeggiata tra i vicoli di Neive scoprendo i suoi antichi palazzi, per lo più legati a famiglie nobiliari, le sue due porte d’accesso, i suoi giardini e chiese. Il centro cittadino è piuttosto piccolo e in un paio d’ore riuscirai a visitare interamente la città, così da poterti poi dedicare a una degustazione di vini o alla visita di altri borghi nelle vicinanze.
Dove si trova Neive
Itinerario di Neive
Porta San Rocco
Cappella di San Rocco
Palazzo dei conti Bongioanni Cocito
Palazzo dei conti di Castelborgo
Chiesa del palazzo di Castelborgo
Giardino dei conti di Castelborgo
Casa dell’orologio
Palazzo Borgese – Municipio di Neive
Cantina del municipio di Neive
Torre dell’Orologio
Casaforte di Neive
Chiesa di San Michele
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Portale di San Sebastiano
Cappella di San Sebastiano
Big Bench di Neive
Cappella Riccardi Candiani
Palazzo dei conti Cocito
Palazzo dei conti Demaria
Mappa dell’itinerario di Neive
Dove dormire a Neive
Borghi da visitare vicino a Neive
Neive è un piccolo comune in provincia di Cuneo, in Piemonte. Si trova all’interno di un contesto naturale e paesaggistico di rara bellezza, le Langhe, al confine con la provincia di Asti.
Il centro cittadino si sviluppa sulla sommità di una collina, a 308 metri sul livello del mare.
L’itinerario alla scoperta di Neive ti porterà a passeggiare tra i vicoli di questo piccolo borgo costruito su di una collina. Visitandolo ti troverai a salire e scendere tra le sue vie, tra antichi palazzi di famiglie nobiliari ed edifici progettati dall’architetto locale Giovanni Antonio Borgese.
Tra le cose da sapere è che proprio qui si sono sviluppate le basi per la produzione dell’attuale vino Barbaresco.
Porta San Rocco è l’accesso meridionale al borgo di Neive e, originariamente, era uno dei soli due ingressi alla città, quello utilizzato da chi proveniva dalla città di Alba.
Direttamente aperta nelle mura cittadine, porta San Rocco è formata da un arco a tutto sesto in mattoni.
Appena al di fuori del centro storico c’è la piccola cappella cinquecentesca di San Rocco. La sua facciata, rialzata per mezzo di qualche scalino, è anticipata da un portico quadrangolare. La chiesetta si sviluppa su di una pianta quadrata ed è stata ristrutturata nel 1783 dall’architetto locale Borgese, ma conserva ancora oggi la parte centrale originale.
Si tratta di un tipico esempio di chiesetta rurale, costruita davanti alla porta chiamata con lo stesso nome. Quando venne eretta la cappella fu affidata alla confraternita delle Umiliate.
La cappella di San Rocco venne costruita in un’epoca in cui le pestilenze erano comuni e facevano paura alla popolazione. San Rocco è infatti il Santo che si invocava come guaritore e protettore da questa terribile malattia.
Appena dopo essere entrati nel borgo di Neive ti troverai davanti al palazzo dei conti Bongioanni Cocito, celebre per essere il più elegante palazzo barocco della città. La sua struttura verticale è enfatizzata guardandola attraverso la porta di San Rocco.
Oltre al suggestivo portale e all’elegante cornicione, sono da annoverare alcune sale che conservano lo stile rococò con il quale vennero progettate.
Palazzo dei conti Bongioanni Cocito risale alla seconda metà del settecento ed è opera dell’architetto Borgese, estremamente attivo a Neive.
Il palazzo dei conti di Castelborgo è comunemente noto come castello di Neive. Questo bel palazzo settecentesco è composto da numerosissimi spazi, tra cui anche il giardino dei conti di Castelborgo, e venne costruito inglobando al suo interno diversi edifici preesistenti.
Costruito originariamente per essere una dimora signorile, oggi ospita al suo interno un’azienda vinicola, ma conserva intatti i barocchi ambienti di rappresentanza, decorati con dipinti a grottesche. È inoltre presente una particolare cappella privata.
Il legame del palazzo dei conti di Castelborgo con il vino è però antico, tanto che nelle sue cantine già nell’ottocento si sperimentarono le prime produzioni di Nebbiolo che diedero origine all’attuale Barbaresco.
Nella facciata del palazzo dei conti di Castelborgo che dà sulla via principale, puoi scorgere anche la chiesa del palazzo di Castelborgo, una piccola cappella privata integrata direttamente nell’edificio. La struttura è intonacata in un colore giallo e presenta un ingresso dove due lesene sorreggono un timpano triangolare.
Il portone è posto all’interno di una decorazione ampia, formata a sua volta da due lesene che si collegano nel timpano in cui trova posto una finestra che illumina gli interni.
Dai vicoli del centro cittadino ti troverai davanti al grande portale che immette nel giardino dei conti di Castelborgo. Anche questo spazio venne progettato dall’architetto Borgese, che lo utilizzò come progetto della sua tesi di laurea.
L’ingresso è composto da un grande cancello in ferro e affiancato da due grandi finestroni che riprendono lo stesso decoro. A dividere il portale dalle finestre ci sono delle alte colonne in mattoni, che si ripetono anche agli angoli delle mura.
Potrai affacciarti sul cortile, che conserva ancora oggi le mura che racchiudevano il ricetto medievale.
La prossima tappa è la casa dell’Orologio.
La casa dell’orologio rappresentò anche il primo palazzo comunale di Neive. Quello che puoi vedere oggi è però un rifacimento della seconda metà del settecento e presenta uno stile tipicamente rococò. Le forme simmetriche della facciata sono più basse ai lati, mentre la parte centrale si innalza in un timpano che ospita l’orologio comunale e lo stemma cittadino.
Al pian terreno una serie di archi ospitano un porticato e il portone di accesso alla casa dell’orologio.
Praticamente davanti alla casa dell’orologio c’è il palazzo Borgese, l’attuale sede del municipio di Neive. Di epoca settecentesca è completamente costruito in mattoni.
Nonostante la forma lineare della struttura, al pian terreno si alternano porte tutte squadrate ma di dimensioni differenti tra loro. Il piano rialzato è invece un’alternanza regolare di porte e finestre.
La parte più interessante del palazzo Borgese va però ricercata nelle sue cantine, dove è ospitata la Bottega dei Quattro Vini di Neive.
Scendendo nella stradina che costeggia il palazzo Borgese arriverai direttamente alla cantina del municipio di Neive, la bottega dei Quattro Vini. Le sue origini sono relativamente recenti, è stata infatti fondata nel 1983 da un gruppo di vignaioli locali, con lo scopo di raccogliere la specialità del territorio e rappresentare la città nel mondo vitivinicolo.
Oggi la cantina riunisce oltre 30 soci produttori ed è aperta a tutti coloro i quali vogliano degustare e acquistare i vini locali quali Dolcetto, Moscato, Barbaresco e Barbera.
Tra i simboli del borgo di Neive c’è un’importante testimonianzia che proviene direttamente dal passato. Si tratta della torre dell’Orologio che risale all’epoca medioevale quando faceva parte dell’antico castello di Pian Castello. La torre dell’Orologio risale al 1224, quando venne fatta erigere dagli Astesi insieme al castello, che venne però gravemente lesionato nel 1274 e di cui non rimane più traccia.
La forma attuale, risalente al 1224 è il frutto di numerosi abbattimenti e conseguenti ricostruzioni che di volta in volta non fecero che aumentare l’altezza della torre.
Oltre al grande quadrante dell’orologio, sulla struttura della torre è presente una lapide funeraria romana dedicata a Valeria Terza da parte del marito Caio Elio.
Adiacente alla torre dell’Orologio fa bella mostra di sè la casaforte di Neive, o casa Cotto. La sua forma massiccia risale agli inizi del duecento, quando venne costruita per una ricca famiglia di banchieri nelle tipiche forme di una casaforte.
Nell’archivolto dell’ingresso sono stati ritrovati alcuni mattoni reimpiegati di epoca romana, mentre all’interno sono conservati ancora oggi importanti soffitti e antichi caminetti.
La casaforte di Neive è riconoscibile anche nella miniatura trecentesca Castrum et villa Nevearum, dipinta a colori. L’edificio è importante anche perché al suo interno il vicario Francesco Cotti scrisse il più antico testo piemontese sulla coltivazione della vite e sulla produzione del vino.
Appesa alla facciata della casaforte c’è anche una palla di cannone, sparata nella battaglia risorgimentale di San Martino, con una dedica per la grazia ricevuta.
Procedi poi fino all’imponente facciata della chiesa ortodossa o chiesa di San Michele. Le sue forme barocche sono frutto di un progetto settecentesco, affidato all’architetto locale Giovanni Antonio Borgese come ricordato da un coppo in laterizio ritrovato sul tetto della chiesa.
La facciata è ottenuta in mattoni al rustico e si conclude a ridosso della cupola e del campanile. La chiesa di San Michele di Neive è a navata unica e dotata di un’alta cupola centrale. Interessanti sono anche i pannelli scolpiti sul portale in legno. All’interno è presente anche un organo rinascimentale e un quadro settencetesco che ritrae San Michele.
Qui è inoltre conservata la statua di Michele Arcangelo, portata in processione per la città ogni anno, e realizzata in legno policromo durante il settecento.
Attualmente la chiesa ospita il culto ortodosso.
Con uno sviluppo molto più orizzontale è invece la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, le cui origini sono molto antiche. Risale infatti al XII secolo, anche se l’aspetto attuale è frutto di una ricostruzione settecentesca con modifiche nell’ottocento.
La facciata in colore pastello è divisa in due ordini per mezzo di una cornice marcapiano in cui confluiscono le paraste. L’ordine inferiore presenta tre aperture, mentre quello superiore conserva tre nicchie con altrettante statue. Sulla sommità è posizionata una croce in ferro.
Gli interni conservano opere del XVIII secolo, tra cui le statue processionali di San Michele e della Madonna del Rosario. Nell’abside spicca la pala di San Pietro e di Sant’Ubaldo tra il coro in legno intarsiato. Risalenti al seicento sono invece l’altare e la statua della Madonna del Rosario.
Il portale di San Sebastiano è aperto nelle mura di Neive e rappresentava il secondo e ultimo accesso al centro storico. Come per il portale di San Rocco anche questo è addossato a un palazzo e direttamente collegato alle mura cittadine. La struttura è sempre creata in mattone e si sviluppa come un arco a tutto sesto.
Il portale di San Sebastiano è l’accesso settentrionale al borgo cittadino.
La piccola cappella di San Sebastiano è quattrocentesca , ma venne completamente ricostruita durante il settecento. Ha molti elementi in comune con la cappella di San Rocco, come questa è infatti davanti all’omonima porta e, inoltre, venne costruita in segno di devozione al Santo con l’intento di chiedere protezione dalla peste.
La cappella di San Sebastiano è al piano stradale e presenta due alte colonne a base quadrata che sorreggono il portico. Sul retro si erge invece il campanile.
Esci ora dal centro cittadino di Neive e raggiungi la Big Bench. Questa panchina gigante è solo una delle tante sparse tra le Langhe, e fa parte di un’iniziativa volta a supportare e promuovere il turismo locale. L’idea è opera del designer americano Clavesana e di sua moglie Catherine ed ha visto nascere grandi panchine tra i vitigni a partire dal 2009.
Solitamente queste panchine sono posizionate in luoghi suggestivi e, dopo esservisi arrampicati sopra, permettono di godere di un bel panorama tra le colline delle Langhe.
Sempre al di fuori del centro storico c’è la cappella Riccardi Candiani, ospitata all’interno del cimitero cittadino. Si tratta infatti una cappella cimiteriale costruita agli inizi del novecento. La sua particolarità sta nelle forme neogotiche che la caratterizzano.
La struttua della cappella Riccardi Candiani è in mattone con fregi in cotto, eseguiti dallo scultore torinese Carlo Biscarra. A colpire non è solo la struttura esterna, ma anche i tre grandi affreschi a tempera conservati al suo interno. Questi sono opera del pittore torinese Cesare Ferro Milone e raffigurano la Crocifissione, l’Adorazione dei Magi e Noli me tangere, completato dalla Deposizione.
Rientrando nel centro cittadino passerai per il palazzo dei conti Cocito. Realizzato originariamente come casaforte quattrocentesca, venne ristrutturato durante l’epoca barocca.
I proprietari erano la più antica antica famiglia nobiliare di Neive, ovvero i Cocito. La loro importanza fu tale che dal cinquecento in avanti furono ben 12 i sindaci cittadini provenienti da questa famiglia e altri ricoprirono importanti cariche alla corte dei Savoia.
Palazzo dei conti Cocito si affaccia sull’omonima piazza, realizzata agli inizi del XX secolo abbattendo alcuni resti della mura cittadine e altri ruderi del ricetto medievale.
Concludi la tua visita alla scoperta di Neive con il palazzo dei conti Demaria. Questo edificio cinquecentesco venne ristrutturato già il secolo successivo è si trova adiacente alla porta San Rocco, da dove hai iniziato la visita del borgo.
All’interno del palazzo costruito in mattone, c’è un bel parco con grandi alberi, circondato da due cinte di mura.
L’ultima discendente della famiglia Demaria, la contessa Paolina Demaria, decise di lasciare tutti i suoi beni in eredità al comune di Neive, con lo volontà che questo vi realizzasse opere di bene.
Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Neive, potrai seguirla percorrendo l’itinerario totalmente a piedi.
Se ti trovi a visitare le Langhe avrai l’imbarazzo della scelta sul dove dormire. L’intera area è ricchissima di strutture alberghiere e bed and breakfast e molti di questi sapranno regalarti viste suggestive sulle vallate e sui filari.
Neive è sicuramente una buona opzione, perché il suo bel centro storico dispone anche di ristoranti in cui potersi fermare per pranzo o per cena.
A questo link trovi molte sistemazioni disponibili a Neive.
Se come me sei all’interno di un tour delle Langhe, ti suggerisco però di scegliere una sistemazione più a sud, in maniera tale di essere in un punto intermedio tra gli altri borghi da visitare. Una buona opzione è soggiornare nei dintorni di Treiso.
Ad esempio questo agriturismo è all’interno di un bel contesto naturale.
Altra valida opzione, se vuoi appoggiarti a una città con più servizi per turisti, è scegliere Alba.
Clicca qui per vedere le strutture disponibili ad Alba.
Se sei all’interno di un viaggio alla scoperta delle Langhe, devi sapere che questa zona è davvero ricca di borghi, per lo più di piccole dimensioni e visitabili in poche ore.
Tra questi ti consiglio di non perdere Barbaresco, La Morra, Barolo, Monforte d’Alba, ma anche la stessa città di Alba, di dimensioni senza dubbio più vaste, ma altrettanto caratteristca.