Cosa vedere a Nemi in un giorno

Nemi - borgo dei Castelli Romani

Nemi è un piccolissimo borgo annoverato tra i Castelli Romani. A parere mio è uno dei più belli. È infatti caratterizzato tra un centro storico compatto e quasi interamente senza auto, con vecchi palazzi che si affacciano a strapiombo sulla sponda dell’omonimo lago.

Ci sono diversi punti panoramici sparsi per il centro che restituiscono un bell’affaccio sul lago, sul panorama circostante e sugli altri Castelli Romani che sorgono sulle sponde del lago di Nemi.

In estate buona parte del lago è inoltre balneabile. Non resta quindi che scoprire meglio il borgo di Nemi con questa guida dedicata.

Dove si trova Nemi ^

Il borgo di Nemi è in Lazio e più precisamente in provincia di Roma. Dista circa 35 chilometri dal centro della capitale in direzione sud est.

Siamo all’interno del parco regionale dei Castelli Romani, un’area ricca di borghi e cittadine costruite in un territorio di origine vulcanica. Gli stessi laghi che sorgono qui, quello di Albano e quello di Nemi, sono vecchi crateri del vulcano Laziale.

Il borgo di Nemi è a 521 metri sul livello del mare di altitudine.

Come arrivare a Nemi ^

Per arrivare a Nemi puoi affidarti al servizio pubblico o arrivare, più comodamente, in auto. In questo caso lungo la strada principale che ti conduce alle porte del borgo troverai diversi posteggi per l’auto.

Se scegli il trasporto pubblico dovrai necessariamente prendere un autobus:

  • puoi partire dalla stazione Anagnina e arrivare fino a Genzano, cambiando poi con la navetta Genzano-Nemi;
  • oppure puoi arrivare ad Albano Laziale o a Velletri in treno e prendere poi un autobus Cotral per Nemi.

Cosa vedere a Nemi ^

Il nome del borgo di Nemi deriva da “Nemus”, ovvero “Bosco Sacro”. Questo perché una volta l’intera area era una grande foresta, dove era presente il santuario di Diana, la dea della caccia e dei boschi. Ancora oggi intorno a Nemi ci sono folte boscaglie.

Per arriverare al borgo percorrerai una bella strada che costeggia il lago di Albano e il lago di Nemi e troverai davanti a te un borgo dalle dimensioni contenute, costruito su di uno sperone roccioso a strapiombo sul lago. I suoi vicoli interni sono molto suggestivi e ben tenuti e ci troverai numerosi e antichi palazzi.

Santuario del Santissimo Crocifisso di Nemi ^

Prima tappa durante la visita di Nemi è il santuario del Santissimo Crocifisso. Questo occupa un posto distaccato dal centro cittadino e da qui puoi affacciarti su tutto il resto del borgo con, ai piedi, il lago. Vale la pena raggiungerlo anche solo per il panorama suggestivo che ti regala dal suo sagrato: su di un lato il borgo, sull’altro un piccolo e curato giardinetto che dà direttamente sul lago di Nemi.

Le origini del santuario del Santissimo Crocifisso risalgono al 1637, quando il marchese Mario Frangipane lo fece costruire in sostituzione di una cappella sulle sponde del lago. Inizialmente la chiesa era dedicata alla Madonna, per via di un antico dipinto raffigurante la Madonna col Bambino proveniente da oriente e ancora oggi conservato dentro la chiesa. Questo dipinto affianca quello della Madonna di Versacarro, un’icona risalente agli inizi dell’arte italiana che faceva parte di un dipinto più grande che raffigurava anche gli apostoli Pietro e Paolo. Il dipinto venne tagliato a più riprese, nel 1670 e nel 1811, fino a rimanere quello attualmente visibile. Agli inizi dell’ottocento venne costruita la cappella in cui ancora oggi è posizionato.

Solo a seguito di un evento miracoloso la chiesa prese il nome di Santuario del Santissimo Crocifisso. Era il 1669 quando il frate francescano Vincenzo Da Bassiano tornò da un pellegrinaggio in Palestina portando con se un legno prelevato nel monte Calvario. Lo utilizzò per scolpire un crocifisso a grandezza naturale. Lo aveva quasi completato e doveva solo definirne il viso. Dopo averlo abbozzato però si sentì sfinito, perciò pregò per avere il tempo e la forza di concludere l’opera e poi si mise a dormire. Al suo risveglio trovò il crocifisso con il viso completato in maniera maestrale. Il crocifisso divenne quindi un’immagine sacra venerata da tantissimi pellegrini e anche dai pontefici fino a Giovanni Paolo II, ancora oggi esposto nella chiesa.

Fontana della dea Diana ^

Fontana della Dea Diana e piazza Roma - Nemi

Incamminati ora verso il centro e raggiungi piazza Roma. Al di qua della strada principale c’è la fontana della dea Diana, che ricorda il vecchio santuario a lei dedicato che si trovava anticamente in queste zone.

La fontana della dea Diana è caratterizzata da una grande vasca circolare, protetta da piloni in cemento e balaustre. Dal centro si erge una colonna su cui è posta la statua della dea dotata di arco e frecce con uno dei suoi cani. La dea Diana è infatti la dea della caccia.

L’acqua sgorga lungo la colonna da delle teste in bronzo di cinghiale raggiungendo due anfore.

La fontana risale al 2000 ed è opera dello scultore Luciano Mastrolorenzi, che ha impiegato diversi materiali, come il bronzo, la trachite, il travertino, il ferro e l’ottone.

Fontana dei Leoni ^

Fontana dei Leoni su corso Vittorio Emanuele - Nemi

Imboccato corso Vittorio Emanuele troverai un’altra fontana ad attenderti: la fontana dei Leoni. È facile intuire perché porti questo nome: ti è sufficiente guardare le due teste in bronzo da cui l’acqua sgorga verso la vasca rettangolare posta a terra. L’intera struttura è in tufo peperino, una particolare varietà di tufo abbandonate in queste zone.

Anche le due teste di leone sono opera di Mastrolorenzi e sono caratterizzate da occhi sbarrati e da un piccolo tassello sulla fronte in cui sono stati incisi alcuni alberi e la scritta Diana. Tra le due teste c’è una targa in marmo che ricorda la costruzione della fontana nel 1951.

L’acqua fresca che sgorga da questa fontana è anche leggermente frizzante e proviene dalla sorgente del fiume Algido.

Chiesa di Santa Maria del Pozzo ^

Raggiungi ora la chiesa di Santa Maria del Pozzo. Questa è la principale chiesa all’interno delle mura cittadine e le sue origini son avvolte nella leggenda. Si narra infatti che venne costruita in prossimità di un pozzo, dopo che la Madonna apparve ad alcune ragazze del luogo. Il pozzo qui presente era la cisterna che riforniva il castello fortificato che sorgeva in questa posizione.

L’attuale struttura della chiesa di Santa Maria del Pozzo risale al seicento, quando il marchese Mario Frangipane ne finanziò la ricostruzione sulla precedente chiesa del XII secolo. La facciata è invece degli inizi dell’ottocento e riporta l’iscrizione Deo et Beatae Virgini in Coelum Assuptae sopra al portale di ingresso.

Internamente gli spazi sono organizzati su di un’unica navata, con cappelle laterali e un transetto. Tra gli elementi più antichi che puoi trovarvi c’è un trittico in legno della seconda metà del quattrocento con Cristo, San Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista. La grande volta è decorata da un dipinto con tempera a spruzzo e ritocchi a secco risalente al 1934.
Sono invece più antichi i resti delle decorazioni delle cappelle, con rappresentati alcuni episodi della giovinezza di Gesù, dalla fuga in Egitto alla presentazione al Tempio.

Corso Vittorio Emanuele e panorama sul lago di Nemi ^

L’intero cuore del centro storico cittadino di Nemi si snoda su corso Vittorio Emanuele. Ti consiglio di percorrerlo con tranquillità affacciandoti sulle botteghe e i piccoli bar cosparsi lungo la strada. Fermati qui a gustare qualche specialità del territorio, magari un dolce a base di fragoline di bosco.

Quando sarai giunto nei pressi di piazza Umberto I troverai davanti a te alcune panche e un parapetto dal quale potrai affacciarti per godere del bellissimo panorama sulla via che ti ha portato fino a qui e sul sottostante lago di Nemi. Lo vedrai dalla punta nord orientale del lago e ti apparirà seminascosto dalla folta vegetazione che caratterizza le sue sponde.

Piazza Umberto I ^

Alle tue spalle c’è piazza Umberto I. Questa è la piazza principale di Nemi e se da una parte si apre sul suggestivo panorama sul lago, dall’altra si stringe tra gli alti palazzi storici. Al pian terreno ci sono svariate botteghe, pasticcerie e bar. Tra questi anche uno che all’esterno ha allestito il banco per fare i panini ai turisti.

Un intero lato della piazza è chiuso invece dal massiccio palazzo Ruspoli.

Palazzo Ruspoli ^

Palazzo Ruspoli è probabilmente l’edificio più importante di tutta Nemi. Lo puoi facilmente riconoscere anche a distanza, affacciandoti sul borgo dal sagrato del santuario del Santissimo Crocifisso. Le sue dimensioni sono tanto importanti, perché nacque come castello fortificato.

Risale infatti al IX secolo, quando sorse la torre saracena alta ben 40 metri. Solo nel XII secolo i conti di Tuscolo gli fecero costruire il castello intorno. Nei secoli successivi passò più volte di proprietà: dai monaci delle Tre Fontane agli Annibaldi, dai Colonna ai Cenci, dai Frangipane ai Braschi, dai Rospigliosi agli Orsini, fino ad arrivare nelle mani dei Ruspoli, a cui il palazzo deve ancora il nome.

L’intero palazzo Ruspoli si sviluppa intorno al torrione a base circolare ed era dotato originariamente di altre due torri laterali, una delle quali è andata persa. Il castello costituì l’accesso al borgo fortificato fino al 1572, quando i Frangipane aprirono il centro storico verso l’esterno facendo demolire la chiesa interna e ricostruendola esternamente (la chiesa di Santa Maria del Pozzo). Fu in quel contesto che l’edificio passò dall’essere un castello a un palazzo. Nello stesso momento vennero operate diverse modifiche al complesso, tra cui un sostanziale ampliamento. I lavori furono in parte affidati a Giuseppe Valadier, l’architetto che progettò piazza del Popolo a Roma.

Dall’accentuata forma a scarpa, è in parte circondato da dei giardini pensili.

Fontana della Gorgone ^

Fontana della Gorgone con iscrizione runica

A poca distanza dal palazzo Ruspoli troverai la fontana della Gorgone. Le sue dimensioni sono abbastanza contenute, ma è dotata di una grande statua in bronzo che riproduce il volto di Medusa, famosa per i suoi capelli di serpente. Come le altre fontane sparse per il centro storico, anche in questa colpiscono particolarmente gli occhi.

Al di sotto della testa di Medusa ci sono due cannelle da cui l’acqua fuoriesce in maniera continua verso la vasca. Tra le due cannelle c’è una piccola targhetta con un’iscrizione runica. In maniera insolita Luciano Mastrolorenzi, autore di anche questa fontana creata nel 2008, ha creato questa iscrizione a testimonianza del suo operato.

Terrazza degli Innamorati ^

Varca l’arco che si trova davanti a te e che conduce verso una strada dissestata che, se percorsa interamente, porta fino alle sponde del lago di Nemi. Subito dopo l’arco troverai l’insegna della Terrazza degli Innamorati. Varcando il cancello ti troverai sul terrazzino inaugurato il 14 febbraio 2015 che regala una suggestiva vista sul lago di Nemi.

Il nome è legato agli amori mitologici che si racconta abbiano avuto il lago come scenografia. Famosi sono quelli tra Diana e Virbio o tra Numa Pompilio e la ninfa Egeria.

Attraverso la terrazza degli Innamorati puoi raggiungere il giardino pubblico titolato a Vinicio Fondi, sindaco della città tra il 1970 e il 1976.

Il lago di Nemi ^

Il lago di Nemi è proprio ai piedi del paesino. Si tratta di un lago di origine vulcanica, come il vicino lago di Albano, rispetto al quale si trova a 25 metri di altitudine in più con i suoi 316 metri sul livello del mare. Questo ha una profondità ridotta, circa 24 metri, ma non è sempre stato così. Si pensa infatti che in passato le variazioni del livello dell’acqua durante l’anno fossero significative, tanto da richiedere la costruzione di un emissario per fare defluire l’acqua che diversamente avrebbe causato degli straripamenti.

L’emissario fu costruito addirittura intorno al IV secolo avanti Cristo, dagli Etruschi o dagli Ernici. Il suo letto è stato scavato nella roccia ed ha una lunghezza di circa 1650 metri che conduce fino alla valle di Ariccia.

Il lago di Nemi si è generato a causa dell’avvallamento di un cratere che sorge circa 200 metri al di sotto del paese.

Questo piccolo specchio d’acqua è nominato addirittura nell’Eneide, dove Virgilio lo cita come lago di Trivia (Diana), riferendosi al tempio che una volta sorgeva nelle vicinanze. Salì alla notorietà anche grazie all’imperatore Caligola, che durante l’età imperiale lo sfruttò per ospitare due gigantesche navi che utilizzava per divertirsi. Queste erano talmente grandi, da essere particamente due case galleggianti con sovrastrutture in muratura. Gli scafi di queste navi sono oggi esposte al museo delle Navi Romane, in via Diana 13.

Sulle sponde del lago di Nemi, estremamente selvagge e dotate di una folta vegetazione, si affacciano alcuni dei Castelli Romani, come l’omonima Nemi e Genzano di Roma. Durante la stagione estiva il lago è inoltre balneabile.

Mappa dell’itinerario di Nemi ^

Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Nemi. Puoi seguirlo interamente a piedi dopo aver parcheggiato l’auto alle porte del centro storico e aver imboccato corso Vittorio Emanuele.

Se stai visitando Nemi ti consiglio di leggere anche l’itinerario di 4 giorni alla scoperta dei Castelli Romani!

Cosa mangiare a Nemi ^

Nemi - Piatti tipici - Panino con la porchetta

Considerata la vicinanza alla capitale, le specialità nemesi sono più o meno le stesse della cucina romana e laziale. Per questo motivo tra i piatti tipici gli ingredienti a farla da padrone sono la carne bovina, suina e selvaggina in genere.

La vicinanza ad Ariccia ti permetterà anche di trovare la celebre porchetta, che potrai acquistare anche con un panino nella piazza Umberto I, dove si trova un piccolo bar che farcisce i panini sul momento. Altri ingredienti tipici che puoi trovare a Nemi sono i funghi porcini, le fave, i carciofi e, soprattutto, le fragole selvatiche.

Fragole di Nemi ^

Il territorio in cui sorge Nemi è una conca che si è formata per via del crollo delle pareti comuni di diversi crateri vulcanici. Ciò ha lasciato un territorio ricco di sostanze nutrienti e con una terra perfetta per la coltivazione delle fragoline e dei fiori. Non a caso il prodotto più celebre del borgo sono le fragole e le fragoline selvatiche, che si trovano utilizzate in tantissime preparazioni all’interno delle pasticcerie e dei fornai di tutto il centro storico. Nemi è infatti tra i maggiori produttori italiani ed europei di questi frutti.

Non puoi andartene da Nemi senza avere assaggiato una crostatina con crema e fragoline o il celebre fragolino di Nemi, un particolare miele a base di fragole.

Se sei da queste parti nella prima domenica di giugno potrai partecipare alla celebre sagra delle fragole.

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Cosa vedere a Nemi in un giornoScopri come arrivare e l'itinerario per visitare il borgo di Nemi. Cosa vedere e cosa mangiare nella cittadina dei Castelli Romani.https://www.lorenzotaccioli.it/cosa-vedere-a-nemi-in-un-giorno-castelli-romani/
Lorenzo Taccioli