Cosa vedere a Sant’Angelo in Grotte

Interni della chiesa nella grotta - Chiesa rupestre di San Michele Arcangelo

Il piccolissimo borgo di Sant’Angelo in Grotte è uno degli insediamenti che si sono instaurati intorno al VII secolo nei dintorni di Bojano. Di quell’epoca conserva tuttora la struttura cittadina. Questa si sviluppa su di un’altura e, partendo dalla sua chiesa rupestre, dovrai salire fino alla sommità del borgo. I vicoli in salita e le scalinate non sono poi così faticose e ti accompagnano alla strada principale che, sulla parte più alta e antica del centro storico, rappresenta l’unica via.

Ecco cosa vedere a Sant’Angelo in Grotte e la guida completa alla sua visita.

Dove si trova Sant’Angelo in Grotte ^

Borgo alture e vallate intorno a Sant'Angelo in Grotte

Il piccolo borgo di Sant’Angelo in Grotte è una frazione del comune di Santa Maria del Molise. Siamo in provincia di Isernia, in un territorio di confine con la provincia di Campobasso, lungo la strada che collega Castelpetroso a Macchiagodena.

Questa zona è ricchissima di borghi dalle dimensioni compatte, che sembrano spuntare come funghi tra le colline e le montagne che dividono le due province. Potrai scoprire questi borghi, insieme a tante altre bellissime città della regione, durante una vacanza di 7 giorni in Molise.

Altitudine di Sant’Angelo in Grotte ^

L’altitudine di Sant’Angelo in Grotte è di 973 metri sul livello del mare.

Itinerario di Sant’Angelo in Grotte – Cosa vedere ^

Il nome di Sant’Angelo in Grotte è legato alla famiglia Santangelo che nel XII secolo assunse la titolarità di questo feudo e la mantenne fino alla metà del quattrocento, quando passò sotto la dominazione dei Momile. Successivamente cambiò nuovamente di proprietà. Quello che mantenne fu invece la composizione urbanistica del suo centro, fedele alla pianta medievale.

Nonostante i disastrosi terremoti del 1456 e del 1805 che distrussero parte dei monumenti antichi, rimane comunque la conformazione cittadina e buona parte delle sue antiche e preziose chiese.

Passeggiando per il borgo potrai vederle tutte, ti ci vorranno poche ore. Ecco dunque l’itinerario tra le cose da vedere a Sant’Angelo in Grotte.

Croce Stazionaria ^

Croce Stazionaria in largo Santa Barbara - Sant'Angelo in Grotte

L’itinerario alla scoperta del borgo di Sant’Angelo in Grotte parte da Largo Santa Barbara, dove troverai ad attenderti una croce stazionaria. In questa zona se ne trovano parecchie, solitamente davanti a delle chiese.

Quella di Sant’Angelo in Grotte risale al XVIII secolo e apparentemente non è nei pressi di una chiesa. Il motivo è presto spiegato: non lo è attualmente. Proprio qui sorgeva infatti la chiesetta di Santa Barbara, oggi scomparsa.

La croce stazionaria è posizionata sul culmine di un’alta colonna circolare, posizionata a sua volta sopra a una pietra squadrata che la rialza dal terreno. Sul lato rivolto verso la strada potrai vedere scolpito in bassorilievo Gesù Cristo in croce con i piedi che sembrano poggiare sui capelli di un cherubino. I bracci della croce sono polilbati. Ai lati delle mani di Gesù ci sono Giovanni Evangelista e la Madonna, mentre sopra alla testa c’è il cartiglio INRI e il profilo di una colomba.

Sul lato opposto sono invece scolpiti alcuni simboli della passione di Cristo, come una scala, una canna, dei chiodi, un martello, una spada, una fune ed altri.

Chiesa Rupestre di San Michele Arcangelo ^

Prosegui la visita di Sant’Angelo in Grotte con una delle sue principali attrazioni: la chiesa nella grotta. Questa è posta alla base dell’altura su cui il borgo è costruito e la raggiungerai per mezzo di una strada in discesa.

La chiesa rupestre di San Michele Arcangelo è anche nota come Grotta di San Michele Arcangelo. Questa chiesa è infatti scavata direttamente nella roccia alla base del borgo cittadino. Già esistente da secoli, la grotta fu trasformata in una chiesa dedicata al santo solo in epoca medioevale.

Puoi accedere alla chiesa rupestre di San Michele Arcangelo attraverso due porte decorate con la raffigurazione di alcuni pellegrini e con scene tratte dal Vecchio Testamento. Tra queste ci sono la creazione, la lotta contro il drago, il sacrificio di Isacco e la cacciata dal paradiso terrestre.

Accedendo alla chiesa ti troverai davanti a uno spazio dalla forma irregolare e allungata, dove sono stati aggiunti gli elementi tipici di un luogo di culto, dall’altare alle sedute per i fedeli fino alla fonte battesimale. Particolare è invece la presenza di una sorgente d’acqua miracolosa, contenuta all’interno di una cavità naturale.

Ci sono anche un trono, arricchito da formelle in bronzo e la statua di san Michele Arcangelo raffigurato con la spada in una mano e un globo nell’altra, a simboleggiare la funzione di condottiero delle milizie celesti e di esecutore della volontà divina. La tradizione vuole che il santo arrivò al vicino Monte Sant’Angelo sul Gargano attraverso un tunnel scavato nella roccia.

All’esterno della chiesa c’è anche una piccola grotta con la Madonna di Lourdes.

Campanile della Grotta di San Michele Arcangelo ^

Dalla chiesa rupestre di San Michele Arcangelo prendi la scalinata sul suo lato destro. Questa conduce alle porte del centro storico ed ha la particolarità, sull’alzata di ogni scalino, di aver scolpito il nome delle persone che contribuirono alla sua costruzione. Questa scala è nota come Scala Santa, nome attribuitogli dai devoti di San Michele Arcangelo che la salivano pregando, gradino dopo gradino.

I 148 scalini conducono al campanile della chiesa, una torre in pietra isolata dalla sua struttura principale. Il campanile, che puoi vedere come una porta d’accesso al borgo medioevale, è molto più recente della chiesa sottostante. Risale infatti al 1924, data incisa su di una delle campane ospitate al suo interno e che potrai vedere grazie ai grandi finestroni ad arco nella cella campanaria.

Il campanile in pietra bianca termina in una piccola cupola che sorregge una croce. Sulla sua sommità pare esserci un piccolo terrazzo, non aperto al pubblico, ma utilizzato principalmente per motivi di manutenzione. Qui infatti una facciata presenta un grande orologio illuminato.

Questo campanile è anche al centro della festa cittadina in onore di San Michele Arcangelo, ogni anno nel secondo sabato di maggio. In questa occasione il quadro di San Michele viene trasferito in processione dalla chiesa di San Pietro in Vinculis a quella della grotta. Successivamente c’è una fiaccolata per il paese che si conclude in uno spettacolo di fuochi d’artificio che porterà all’incendio del campanile.

Chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli ^

Interni della chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli

Raggiungi ora il cuore cittadino e la chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli. Le sue origini sono piuttosto antiche, infatti nacque insieme al borgo, che vi fu costruito tutto intorno. L’aspetto attuale lascia però poco trasparire della struttura originaria. La chiesa di San Pietro in Vincoli è infatti il risultato di numerose modifiche e rimaneggiamenti.

I rifacimenti si resero necessari per un’infinità di motivi, da incendi a terremoti, da guerre all’incuria dell’uomo. Fatto sta che quella che puoi vedere oggi è una chiesa di epoca settecentesca. La sua facciata è decisamente particolare, è infatti in parte nascosta dal campanile che gli sorge davanti e che è collegato al piano rialzato della chiesa attraverso un brevissimo passaggio.

La facciata della chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli è poi divisa in due parti: la parte inferiore è in pietra, così come lo sono le colonne laterali che sorreggono il timpano triangolare. La parte superiore è invece intonacata di un colore giallo tenue. Le due aperture principali sulla facciata sono il portone rettangolare, con una cornice in pietra e una mensola sovrastante, e una lunetta nella parte più alta.

Gli spazi interni sono stretti e lunghi. L’unica navata della chiesa è affiancata da alcuni altari laterali. È qui che trovano spazio le statue dei Santi che accompagnano quella di San Pietro in Vinculis, posizionata sull’altare e ricavata da un grosso tronco di quercia. A decorare ulteriormente l’altare, sulla parte più alta, c’è il dipinto della Crocifissione.

Campanile della chiesa di San Pietro in Vincoli ^

Campanile e facciata dlela chiesa di San Pietro in Vincoli a Sant'Angelo in Grotte

Di epoca più antica rispetto all’ultimo rifacimento della chiesa di San Pietro in Vincoli, è il suo campanile. Questo risale infatti al XVI secolo e ricorda nella forma quello della vicina cattedrale di Isernia.

Di base quadrata, ha un grande arco al pian terreno che permette a chi passa di raggiungere la vicina piazza Colonna. Al piano superiore, invece, ci sono quattro alte finestre ad arco dietro le quali si nascondono quattro campane.

Su di un lato del campanile sporgono tre statue in pietra che ritraggono tre teste di animali che sembrano essere leoni. La loro aria è minacciosa e probabilmente servivano ad incutere timore a chi si trovasse a varcare l’arco sottostante che, anticamente, segnava l’ingresso nel borgo.

Al di sotto dell’arco c’è una frase che ricorda papa Pietro Celestino V, la cui origine non è mai stata appurata e, secondo alcuni studi, potrebbe provenire proprio da Sant’Angelo in Grotte.

La cripta della chiesa di Sant’Angelo in Grotte ^

La chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli ha però un’altra particolarità… ovvero la sua cripta.

Questa cripta richiama ogni anni un numero crescente di turisti. Si tratta di un vero gioiello dell’arte antica molisana. Puoi accederci, attraverso visita guidata, durante gli orari di apertura della chiesa parrocchiale di San Pietro in Vinculis. Infatti puoi entrare nella cripta della chiesa di Sant’Angelo in Grotte attraverso una scalinata posta a pochi passi dall’ingresso della chiesa.

A rendere così speciale la cripta della chiesa di Sant’Angelo in Grotte sono gli spazi ricavati e riportati alla luce al di sotto della chiesa principale. Ma non solo, proprio qui sono stati ritrovati numerosi, particolari e antichi affreschi medievali di scuola senese, che ti verranno illustrati durante la visita guidata.

In fondo alla cripta, chiusa da una volta a botte, c’è un piccolo altare in pietra con una monofora che serviva a dare aria all’ambiente.

Durante alcuni lavori di deumidificazione della cripta è emerso un altro locale anch’esso dotato di altare. Costruito con pietre squadrate presenta alle sue spalle i resti di affrechi risalenti allo stesso periodo di quelli presenti nella cripta e, di fronte, un sedile in pietra. Si suppone che questo spazio venisse utilizzato dalle persone che partecipavano alla celebrazione eucaristica.

Gli affreschi di Sant’Angelo in Grotte ^

Gli affreschi della chiesa di Sant’Angelo in Grotte risalgono alla fine del XIV secolo, realizzati dalla scuola senese e sono un ottimo esempio di arte medievale. Questi affreschi occupano la volta e tutte le pareti della piccola cripta.

Lungo le pareti della cripta sono rappresentate le sette opere di misericordia corporale, un tema molto diffuso in epoca medievale. Si presume che il committente fosse il feudatario che al tempo dominava il paese e la testa di un angelo raffigurata sotto la rappresentazione della città di Betlemme potrebbe riferisci al significato onomastico della sua casata di appartenenza.

Le sette opere qui rappresentate sono:

  • dar da mangare agli affamati;
  • dar da bere agli assetati;
  • vestire gli ignudi;
  • ospitare i pellegrini;
  • visitare gli infermi;
  • visitare i carcerati;
  • seppellire i morti.

Il ciclo termina poi con una veduta della città di Betlemme e un sole infuocato che simboleggia la vita, la luce e l’eternità.

Piazza Colonna ^

Piazza Colonna a Sant'Angelo in Grotte - Cosa vedere

Esci dalla chiesa e giungi infine in Largo Garibaldi, conosciuta dai locali come piazza Colonna. Da qui avrai a disposizione un bellissimo panorama sulla valle di Bojano e le cime circostanti, tra cui quella del Matese. Nelle giornate più terse potrai vedere anche il castello Monforte di Campobasso. Ciò è valso a questo belvedere il nomignolo di balcone del Molise.

Piazza Colonna è anche il luogo in cui si svolgono buona parte delle manifestazioni culturali del paese. Qui troverai un grande obelisco in granito di epoca settecentesca. Noto come il “Mercante“, veniva utilizzato per legare e fustigare gli inadempienti.

Sul lato opposto di piazza Colonna c’è invece una meridiana che recita “Horas Tibi Serenas, ovvero un augurio in latino che significa “Che io possa sempre segnare per voi ore liete“.

Belvedere di Sant’Angelo in Grotte ^

Vicolo principale del borgo medievale in direzione del belvedere di Sant'Angelo in Grotte

Ripercorri ora tutto il viale principale di Sant’Angelo in Grotte e raggiungi l’estremità opposta del borgo. Arriverai in una piccola piazzetta che funge da belvedere sugli strapiombi circostanti.

In questo luogo sorgeva anticamente il castello medioevale, poi trasformato nel palazzo Ducale dalla famiglia Mormile. Oggi queste architetture sono scomparse e al suo posto c’è una vasta terrazza con panche in cui puoi fermarti a rilassarti. Ci sono inoltre alcuni monumenti cittadini che si affacciano qui.

Chiesa del Sacro Cuore ^

Tra i monumenti in prossimità del belvedere si affaccia la chiesa del Sacro Cuore. Nonostante la sua costruzione in pietra la faccia sembrare molto datata, risale in realtà al 1873. Furono gli stessi fedeli del luogo a volerla, tanto che fu il frutto di un loro finanziamento.

La facciata della chiesa del Sacro Cuore è estremamente semplice. L’ingresso è incorniciato da una struttura in pietra liscia, così come la finestra sovrastante. Tutto il resto è in pietra grezza, ma le due estremità presentano due colonne lisce che sorreggono il timpano triangolare. Sul lato sinistro si erge anche un piccolo campanile a vela.

Gli spazi interni della chiesa del Sacro Cuore sono distribuiti su di un’unica navata, decorata in maniera semplice e modesta con statue e dipinti. Tra queste c’è però la statua di Sant’Antonio, che ha la particolarità di avere incastonata all’altezza del petto una reliquia del Santo di Padova: un piccolo osso.

Monumenti ai Caduti ^

Monumento ai Caduti delle due guerre nel belvedere cittadino

Al centro del belvedere c’è il Monumento ai Caduti, dedicato alle persone morte durante la prima e la seconda guerra mondiale.

Questo monumento prende il posto di uno risalente al 1924 che celebrava i Caduti della prima guerra mondiale, ma che andò distrutto a causa di un bombordamento successivo. Questo era formato da una stele.

L’attualmento Monumento ai Caduti è stato inaugurato nel 1966. La base è formata da una piramide che sorregge la statua a grandezza naturale di un soldato che scruta l’orizzonte. Sulla base, sono riportati i nomi dei caduti delle due guerre.

A completare il monumento c’è la bandiera italiana e una mitragliatrice.

Mappa dell’itinerario di Sant’Angelo in Grotte ^

Ecco la mappa dell’itinerario tra le cose da vedere a Sant’Angelo in Grotte.

Dove dormire a Sant’Angelo in Grotte ^

Le dimensioni estremamente compatte di Sant’Angelo in Grotte e il numero minimo di abitanti (circa 200) fa sì che non vi siano strutture per i turisti all’interno del borgo. Ce ne sono però nelle cittadine circostanti, come Castelpetroso, Santa Maria del Molise e Macchiagodena. Distano tutte una manciata di minuti in auto. Qui puoi vedere le sistemazioni disponibili in queste città.

In questo caso pernotterai sempre all’interno di minuscole realtà dove i servizi per i turisti sono abbastanza limitati. Considerato che ti fermerai a Sant’Angelo in Grotte solo per poche ore, ti consiglio di spostarti verso una città più grande. Isernia dista, ad esempio, solo una ventina di minuti in auto e dispone di molte più strutture e servizi. A questo link puoi vedere gli alberghi e i bed and breakfast disponibili ad Isernia.

Io ho scelto questo bed and breakfast di recente costruzione. Le colazioni prevedono una vastissima scelta e le camere sono spaziose. Inoltre è ai piedi di Fornelli, un altro borgo che ti consiglio di non perdere.

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Cosa vedere a Sant'Angelo in GrotteItinerario di Sant'Angelo in Grotte. Un piccolo borgo con grandi tesori, dalla chiesa nella grotta alla cripta con affreschi medievalihttps://www.lorenzotaccioli.it/cosa-vedere-a-santangelo-in-grotte/
Lorenzo Taccioli