Cosa vedere a Velletri in un giorno

Piazza Mazzini - Itinerario di Velletri nei Castelli Romani

Durante la visita dei Castelli Romani ti capiterà di imbatterti in Velletri. Questa cittadina è una tra le più grandi di questa zona ed è annoverata all’interno dei Castelli.

Zona dalle origini antichissime e nota come città dei Volsci, ha oggi un centro storico un po’ malandato, ma con alcuni scorci suggestivi. Potrai percorrere le sue strade in pendenza in mezza giornata per vedere ciò che ha da offrire ai turisti.

Piazza Mazzini - Itinerario di Velletri nei Castelli Romani

Ecco dunque l’itinerario tra le cose da vedere a Velletri.

Dove si trova Velletri ^

Velletri è in Lazio, all’interno dell’area nota come Castelli Romani, sui Colli Albani. Si trova in provincia di Roma, dal cui centro dista circa 40 chilometri in direzione sud est.

Il centro storico di Velletri sorge a 332 metri sul livello del mare. Il territorio comunale è come diviso in due: una parte occupa l’area meridionale dei Colli Albani, mentre la parte sud del comune è su di un’area la cui bonifica è terminata durante il fascismo.

Cosa vedere a Velletri ^

La visita di Velletri restituisce l’immagine di una cittadina viva e vissuta dai suoi abitanti. Le numerose chiese sono intervallate a piazze con edifici storici, alcune ottimamente mantenute, altre più datate. Buona parte del centro cittadino si snoda intorno a corso della Repubblica, la via principale, ricca di negozi e palazzi ben tenuti.

In qualche ora potrai percorrere l’intero centro cittadino, vedendo tutto ciò che la città ha da offrire ai turisti.

Fontana del Trivio ^

Inizia la tua visita di Velletri da piazza Cairoli. Su di un lato potrai vedere la fontana del Trivio, erroneamente attribuita al Bernini, molto prolifero nei dintorni. Questo errore non è casuale. Originariamente, infatti, la piazza doveva ospitare due fontane progettate dal Bernini, ma per motivi di costi si ripiegò sul progetto di Giovanni Battista Rainaldi che nel 1622 realizzò quest’opera.

Creata in travertino è caratterizzata dalla presenza di statue barbute che sputano l’acqua all’interno della vasca centrale. Lungo il perimetro sono poi presenti una serie di vasche laterali.
La fontana del Trivio è alimentata dalle acque provenienti dal monte Artemisio.

Torre del Trivio ^

Torre del Trivio di Velletri

Procedi poi verso la chiesa di Santa Maria del Trivio. La noterai per la sua imponente facciata, ma anche per l’alta torre del Trivio che la anticipa.

La torre del Trivio domina infatti piazza Cairoli e raggiunge i 50 metri di altezza. Risalente al 1353, venne costruita in stile Gotico Lombardo.
Sulla sua pianta quadrata si aprono quattro piani con bifore e monofore. Tra il secondo e il terzo piano ci sono delle piccole edicole con colonnine a spirale.

L’intera superficie della torre è in mattoni scuri, in parte ricoperti da maioliche gialle e verdi. Questo stile era ampiamente adottato nel territorio per i campanili delle chiese, scopo primario della torre del Trivio. Considerata la sua altezza, però, è plausibile venisse impiegata anche come torre civica.

Chiesa di Santa Maria del Trivio ^

La chiesa di Santa Maria del Trivio è più recente della torre. La sua costruzione venne infatti terminata nel 1759, nonostante una sua prima costruzione sia datata a metà del quattrocento.

La facciata è in stile classico, con sei lesene che sorreggono il timpano verticale. A completamento della facciata ci sono anche quattro nicchie e una serie di bassorilievi tra una lesena e l’altra.

Caratterizzata da una pianta a croce latina è dotata di una grande cupola. Purtroppo durante la seconda guerra mondiale riportò gravi danni che richiesero una parziale ricostruzione.

Tra le opere più importanti presenti all’interno della chiesa c’è l’Assunzione di Maria Vergine, realizzata ad inizio settecento da Giovanni Sorbi e ospitata nell’altare maggiore.

Interni della chiesa di Santa Maria del Trivio

L’orto del pellegrino ^

Quasi nascosto tra le case c’è l’orto del Pellegrino. Questo piccolo spazio verde è stato piantumato con le erbe che tra l’anno 1000 e il 1300 venivano utilizzate per preparare le medicine che venivano date ai pellegrini di passaggio, per curarli dalle malattie più frequenti.

Velletri è infatti sulla via Francigena, la lunga strada percorsa dai pellegrini che collega Canterbury a Roma in circa 1828 chilometri. Proprio per via dei lunghi tragitti, i pellegrini erano soliti appoggiarsi ad abbazie e conventi per trovare ristoro. Qui i monaci fungevano anche medici e farmacisti e per creare le loro medicine si avvalevano di orti officinali in cui piantavano le erbe che avrebbero poi utilizzato nelle loro preparazioni.

Questa tradizione venne interrotta da papa Onorio III che vietò ai chierici l’esercizio della medicina. Successivamente l’imperatore Federico II divise la professione dello speziale da quella del medico. Tuttavia i monaci continuarono a tradurre le opere greche e latine che parlavano di medicina e a coltivare i loro orti officinali.

Chiesa di Santa Lucia ^

L’itinerario per Velletri continua con la chiesa di Santa Lucia, sull’omonima piazza. Questo edificio, risalente all’XI secolo è stato completamente restaurato a metà dell’ottocento. La parte più recente è invece il suo campanile che, a seguito di un crollo, venne ricostruito nel 2007.

Interni della chiesa di Santa Lucia a Velletri

Internamente la chiesa è ad un’unica navata, con delle cappelle sul lato sinistro. L’abside è totalmente decorato da un affresco che lo occupa interamente.

Al fianco della chiesa di Santa Lucia, fino al 1720 era presente la porta di Santa Lucia. In quell’anno, durante un’epidemia di peste, si decise di murarla per limitare al massimo gli accessi in città che potevano introdurre questa malattia.

Chiesa del Santissimo Salvatore ^

Procedendo nell’itinerario arriverai ad un’ulteriore chiesa, la chiesa del Santissimo Salvatore. La sua facciata è molto lineare, ma si presenta imponente grazie alle doppie lesene che affiancano il portale di ingresso e che sorreggono il grande timpano triangolare posto all’ordine superiore.

Gli interni sono a navata unica, con cappelle laterali. Quello che colpisce è la decorazione delle volte, con motivi geometrici che donano tridimensionalità e che anticipano la cupola dell’abside, anch’essa affrescata.

Molto particolare è il campanile della chiesa del Santissimo Salvatore, distaccato dalla chiesa e in uno stile completamente differente. Costruito in mattoni, è composto da quattro sezioni verticali, ognuna con aperture differenti verso l’esterno.

Piazza Ottaviano Augusto ^

Tra i punti più alti della città di Velletri c’è la piazza Ottaviano Augusto. Una volta che sarai salito fin qui potrai vedere i numerosi e importanti palazzi che vi si affacciano. Tra i più importanti c’è senza dubbio il municpio di Velletri, ma anche il palazzo del Delegato Apostolico, la chiesa di San Michele Arcangelo e l’oratorio di Santa Maria del Sangue.

Municipio di Velletri ^

Palazzo del Municipio di Velletri

Il municipio di Velletri è posto in una posizione panoramica sul centro e risale al cinquecento, anche se fu completato solamente nel 1720. L’architetto utilizzò uno stile che richiama quello impiegato per i Farnese.

La facciata che dà sulla piazza è a tre livelli, chiusa da un cornicione aggettante. Al piano terreno c’è un lungo portico con archi a tutto sesto, mentre al piano nobile ci sono vari uffici, tra cui la Sala del Consiglio con l’affresco Augusto e la profezia della Sibilla, facente parte di un ciclo di affreschi cinquecenteschi che narrano della vita di Ottaviano Augusto. A seguire ci sono una serie di sale di rappresentanza, come la sala delle Lapidi dotata di molte iscrizioni relative alla storia cittadina e la sala del Tersicore originariamente impiegata per i balli civici.

Museo civico archeologico Oreste Nardini ^

All’interno del municipio di Velletri trova posto anche il museo civico archeologico Oreste Nardini. Fin dalla sua istituzione, a fine ottocento, è in questa posizione. Inizialmente nasceva come antiquarium, ovvero luogo in cui conservare i reperti archeologici ritrovati in questi territori. Nello stesso periodo alcune delle collezioni nobili più importanti andavano disperdendosi verso i più famosi musei mondiali, come il Louvre. Fu proprio Oreste Nardini, con nuovi scavi, a dare nuovo lustro al museo civico archeologico, riallestendolo nel 1920.

Oggi dentro al museo c’è anche il celebre Sarcofago delle fatiche d’Ercole, databile al II secolo dopo Cristo e ritrovato nel 1955. Questo è conosciuto anche come Sarcofago di Velletri.

Il museo civico archeologico è affiancato da un secondo percorso incentrato sulla geopaleontologia e sulla preistoria dei Colli Albani.

Palazzo del Delegato Apostolico ^

Di fronte al municipio di Velletri c’è il lungo palazzo del Delegato Apostolico, eretto nel 1832. Questo venne costruito da Gaspare Salvi nel momento in cui la città venne dichiarata Delegazione Apostolica da Gregorio XVI.

Sulla facciata del palazzo del Delegato Apostolico c’è la rappresentazione di papa Pio IX che riceve l’omaggio delle province pontificie dopo il suo ritorno dall’esilio di Gatea nel 1852. A sinistra ci sono la Spagna e Roma che si affidano a Napoli, rappresentate con la rocca e il leone di Castiglia, il Vesuvio e il molo di Napoli. Al centro la provincia di Velletri che accoglie il ponteficie. A destra la Francia e l’Austria che vigilano sullo Stato Pontificio e sulla Romagna, rappresentate con un gallo, un’aquila, il Tevere, la lupa, la cupola di San Pietro, il fiume Po e le torri di Bologna.

Sulla facciata ci sono anche alcuni stemmi, tra cui quello della città di Velletri.

Palazzo del Delegato Apostolico su piazza Ottaviano Augusto

Oratorio di Santa Maria del Sangue ^

Oratorio di Santa Maria del Sangue a Velletri

Sul lato corto della piazza c’è l’oratorio di Santa Maria del Sangue. L’edificio, restaurato nel 1945, risale agli inizi del cinquecento e venne costruito nel punto in cui venne ritrovata l’immagine della Madonna che lacrimava sangue all’interno di un’edicola. Questo evento venne interpretato come segno di sventura e infatti nel 1522 si propagò un’epidemia di peste.

Come si usava ai tempi per i saccelli votivi rinascimentali, anche questo ha una pianta ottagonale chiusa da una cupola a tamburo. Gli interni sono piuttosto spogli, ma sopra all’altare è presente un’immagine quattrocentesca della Madonna con Bambino, forse proprio quell’icona che fu trovata a lacrimare.

Oggi sopra all’ingresso c’è un’iscrizione che ricorda i caduti della Prima Guerra Mondiale. Questa prese il posto di un’antica meridiana e dell’orologio Berosiano.

Chiesa di San Michele Arcangelo ^

Chiesa di San Michele Arcangelo a Velletri

Per chiudere la visita della piazza Ottaviano Augusto raggiungi la chiesa di San Michele Arcangelo. L’attuale costruzione è ottocentesca, venne infatti ricostuita tra il 1834 e il 1884, ma prese il posto della chiesa di Sant’Angelo risalente all’XI secolo. Si pensa che in questo esatto luogo ci fosse precedentemente un altro luogo di culto, ovvero un piccolo tempio dedicato a Marte.

La facciata della chiesa di San Michele Arcangelo è estremamente semplice e caratterizzata da due lesene con capitello che arrivano al di sotto del timpano triangolare. Anche il portale, decorato con elementi rinascimentali, è dotato di un timpano triangolare.

All’interno potrai vedere un crocifisso di inizio settecento e la tela seicentesca che raffigura Sant’Anna.

Giardino del Belvedere ^

Giardino del Belvedere - Giardino panoramico a Velletri

Gira intorno al palazzo comunale e sul retro troverai anche il giardino del Belvedere. Questa piccola area verde in uno dei punti più alti di tutta Velletri è un’opportunità non sfruttata pienamente. Un lungo porticato verde conduce a un’area dove fermarsi a riposare e presso le terrazze che regalano un affaccio sul centro storico.

Purtroppo però, durante la mia visita, l’ho trovato estremamente trascurato e maleodorante. Tuttavia, essendo lungo l’itinerario tra le cose da vedere a Velletri, puoi entrarci pochi minuti per godere del suo belvedere.

Fontana Monumentale Barocca di piazza Mazzini ^

Scendi ora e raggiungi piazza Mazzini. Questa è una delle piazze più belle di tutta Velletri, dove le case colorate si susseguono lungo il perimetro e sono abbastanza curate. La piazza in epoca seicentesca era nota come piazza del Piano, essendo a un’altitudine inferiore rispetto alla più grande piazza Cairoli.

Se non ci saranno troppe auto parcheggiate davanti, potrai vedere anche la fontana monumentale barocca. Questa risale al 1612 e fu realizzata da Angelo Pellegrini. Girando intorno la fontana potrai notare diversi elementi rappresentati, come divinità mitologiche, leoni e cavalli marini.

Nello stesso secolo vennero poi aggiunte le colonnine, utili per evitare che gli animali si abbeverassero dalla vasca, mentre il secolo successivo vennero apportare alcune piccole modifiche che le conferirono l’aspetto attuale.

Museo Diocesano e il suo chiostro ^

Se vuoi fare una tappa in un museo puoi considerare anche il museo dioceseano. La collezione di opere relative alla cattedrale di Velletri iniziò in epoca medioevale, periodo di massimo splendore per la sua diocesi. Il museo trovava spazio all’interno della cattedrale cittadina, all’interno dell’aula del Capitolo. Successivamente fu trasferito di sede diverse volte, fino ad arrivare negli anni 2000 all’interno dei locali dell’ex seminario, ovvero il chiostro della cattedrale di San Clemente.

All’interno del museo diocesano di Velletri puoi vedere una ricca collezione di dipinti, opere in oro e paramenti sacri. Questi testimoniano il ruolo centrale di Velletri durante l’epoca medioevale e rinascimentale. Non a caso ben tredici vescovi cittadini sono poi diventati papi.

L’opera più celebre conservata all’interno del museo diocesano è la Croce Veliterna, una reliquiaria risalente al XII secolo e decorata con pietre preziose, perle e smalti. Molto importante è anche il busto reliquiario di San Clemente, risalente al XVII secolo.

Chiostro della basilica di San Clemente - Museo Diocesano

Basilica cattedrale di San Clemente ^

Raggiungi poi la chiesa più importante di tutta Velletri, ovvero la basilica cattedrale di San Clemente. Le sue origini sono piuttosto antiche. La prima costruzione risale infatti al IV secolo, quando fu eretta sui resti di un tempio pagano dedicato a Marte. Venne poi ricostruita più volte: una nell’XI secolo e una nel XVII secolo.

Al suo interno ci sono ancora elementi piuttosto antichi, come la sua cripta dell’XI secolo, gli affreschi e l’abside duecenteschi.

La basilica di San Clemente occupa anche un ruolo primario durante la processione del primo sabato di maggio, quando il quadro della Madonna delle Grazie con bambino viene prelevato dalla chiesa e trasportato in mezzo ai ceri per le strade cittadine. Si tratta di un dipinto particolare, risalente alla fine del trecento e che a fine seicento è stato ricoperto interamente d’argento, lasciando scoperto esclusivamente il volto.

La cripta della basilica di San Clemente ^

La parte più antica della chiesa è la cripta titolata ai Santi Eleuterio e Ponziano. Nel 1254 vennero spostate qui le reliquie di questi Santi e ciò diede il via ad importanti lavori sulla chiesa.

La cripta risale però all’XI secolo ed era inizialmente caratterizzata da una struttura a sala divisa in cinque navate, con il riutilizzo di colonne di spoglio. Quando vi furono portate le reliquie dei santi anche la cripta subì alcune modifiche, tra cui un innalzamento del piano pavimentale. Anche in quest’occasione vennero impiegati materiali di recupero, tra cui il frammento di un mosaico e una lastra altomedievale decorata.

Tra le decorazioni che vennero apportate in quel periodo ci furono anche due cicli pittorici, uno di inizio e uno di fine del duecento.

Più recente è invece l’aggiunta dei quattro pilastri che sorreggono l’altare maggiore.

Cripta della basilica cattedrale di San Clemente - Velletri

Porta Napoletana ^

Porta Napoletana di Velletri

L’itinerario alla scoperta della città di Velletri è quasi terminato, ma prima di lasciare la città raggiungi porta Napoletana. Ovviamente il suo nome è legato al fatto che immetteva alla strada rivolta verso Napoli, in direzione di Terracina, che rappresentava il confine meridionale dello Stato Pontificio.

Ultimata nel 1519, era inizialmente conosciuta come Porta del Vescovo, perché sorgeva proprio vicino agli edifici della Curia.

La parte centrale della porta Napoletana è quella originaria, a cui sono stati affiancati due massicci torrioni a base circolare, dotati di merlature sulle sommità.

Chiesa di San Martino ^

Facciata della chiesa di San Martino - Velletri

A poca distanza dalla porta Napoletana c’è la chiesa di San Martino. Direttamente collegata agli altri edifici che danno sulla piazza, la chiesa si presenta con una facciata perfettamente simmetrica.

La struttura attuale della chiesa di San Martino risale al 1776, ma prese il posto di una precedente chiesa titolata allo stesso santo e risalente all’XI secolo. La facciata presenta uno stile neoclassico ed è dotata di un protiro con quattro colonne con capitelli ionici che sorreggono il timpano triangolare. Due torrette si innalzano ad un livello superiore della facciata, dando vita a due campanili gemelli.

All’interno della chiesa di San Martino puoi vedere diversi elementi storici. Tra i più importanti c’è il dipinto nelle sagrestia della Madonna della Pace. Questo risale al 1308 ed è una parte della decorazione della tribuna della chiesa medioevale. Particolare è anche il tabernacolo del XV secolo ospitato nel primo altare a destra.

Albergo della Posta ^

Albergo della Posta - Velletri

Praticamente adiacente alla chiesa di San Martino c’è l’Albergo della Posta. Oggi ospita il corpo dei vigili urbani di Velletri, ma anticamente era una locanda con tanto di scuderie e un cortile interno. Venne creato nel 1787, così come testimoniato dall’iscrizione nell’architrave dell’ingresso. L’occasione era quella della riapertura dell’Appia da Roma a Napoli.

L’Albergo della Posta è celebre perché al suo interno soggiornarono numerose celebrità durante il loro viaggio per Roma o per Napoli. Tra questi si ricordano Antonio Canova e lo scrittore Henry James.

Parco Comunale di Villa Ginnetti ^

Concludi l’itinerario tra le cose da vedere a Velletri al parco comunale di Villa Ginnetti. Quest’area verde, adiacente al centro storico, è l’ideale per riposarsi dopo la lunga camminata. Anche nelle giornate estive i suoi numerosi alberi ti permetteranno di godere di un po’ di sollievo.

Il parco comunale di Villa Ginnetti deriva da una vasta proprietà costruita nel XVII secolo dal cardinale Marzio Ginnetti. Qui aveva fatto la sua villa, creando un terrazzamento in un punto panoramico che gli permettesse di avere un affaccio suggestivo sulle vallate sottostanti.

Durante i secoli il parco passò al comune e venne progressivamente ristretto. Dell’originale villa è rimasto il portale d’accesso all’area verde.

Mappa dell’itinerario di Velletri ^

Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Velletri. Puoi seguire l’intero percorso comodamente a piedi.

Leggi anche la guida completa al tour di 4 giorni ai Castelli Romani.

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Cosa vedere a Velletri in un giornoScopri la guida completa tra le cose da vedere a Velletri. Ecco l'itinerario con la mappa, descrizioni e fotografie delle sue attrazioni.https://www.lorenzotaccioli.it/cosa-vedere-a-velletri-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli