Storia e Visita a Craco – il Paese Fantasma della Basilicata

Città che Muore

Lasciata Massafra il nostro viaggio in Puglia continua con uno sconfinamento: la destinazione è Craco, in Basilicata. La piccola cittadina dista circa un’ora in automobile ed una volta lasciata la strada principale, si inizia a salire su dei ripidi tornanti che conducono fin sotto la città.

Già da lontano si percepisce il perché sia conosciuta come “la città fantasma“: più che una città si tratta di resti di case, tra macerie e costruzioni ancora in piedi non abita nessuno all’interno del centro storico del piccolo paese. Adiacente al centro, chiuso da diverse transenne ed inaccessibile in autonomia, c’è l’ufficio turistico del comune dove è possibile iscriversi per una visita guidata. Noi arriviamo nelle ore centrali della giornata ed il sole picchia forte, nonostante ciò le visite continuano e ci aggreghiamo ad un bel gruppetto di persone.

La giovane guida, oltre ad elmetti per ripararci da eventuali calcinacci che potrebbero staccarsi durante la visita, ci offre anche degli ombrelli per difendersi parzialmente dalla calura.

Craco sorge su di un colle ai piedi dell’Appenino Lucano e da qui si può ammirare un vastissimo panorama sui calanchi della regione: solchi profondi provocati dal deflusso dell’acqua piovana nel terreno cretoso di queste zone. Al momento il comune conta poco più di 700 abitanti, ma tutti sparsi al di fuori del centro storico che risulta essere anche estremamente isolato dai centri abitati più vicini.

Le sue origini sono piuttosto antiche e pare che siano stati trovati alcuni resti risalenti addirittura all’VIII secolo avanti Cristo: questo territorio potrebbe essere stato utilizzato dagli abitanti del tempo per sfuggire alla malaria che imperversava nelle zone pianeggianti.

In epoca moderna Craco arrivò alla ribalta proprio per la sua triste condizione di paese fantasma. All’inizio degli anni sessanta la cittadina contava circa 2000 abitanti, ma quando nel 1963 avvenne una prima grossa frana proprio alle pendici della città, il centro venne evacuato e molti dei suoi cittadini si trasferirono altrove. Il motivo della frana sembra essere riconducibile, come nella maggior parte dei casi, all’intervento  umano: nel realizzare la rete idrica e fognaria del paese si andò a modificare in maniera invasiva l’assetto del terreno, che iniziò a ribellarsi.
Non tutti gli abitanti però se ne andarono, ma un altro duro colpo alla piccola cittadina arrivò nel 1972 quando in seguito a diverse ed abbondanti piogge un’alluvione peggiorò la situazione. Nel frattempo diversi tecnici ed ingegneri, chiamati anche dall’estero, diedero il loro parere su come si potesse intervenire per ripristinare la stabilità della montagna e conseguentemente ripopolare il centro storico.
I pareri furono spesso diametralmente opposti e tra tutte le idee proposte si seguirono quelle che si rivelarono poi le più sbagliate, come quella di creare una struttura di rinforzo in cemento armato sulla frana, tuttora in parte visibile: ciò non fece altro che alimentare il peso del terreno e spingere ancora più in giù tutta la frana.

Nulla si poté più fare quando nel 1980 ci fu un terremoto nella zona, che determinò l’abbandono completo di Craco vecchia. Le persone scapparono lasciando tutte le loro case e la maggior parte dei loro averi nel centro cittadino e non mancarono, già allora, episodi di sciacallaggio dove alcuni delinquenti andarono a rubare tutto ciò che potevano portare via.
Il risultato è ora sotto gli occhi di tutti: una città svuotata con diverse costruzioni al limite della stabilità. Non esistono più porte negli edifici ed anche gli interni sono totalmente sgombri.. La natura inoltre sta riprendendo il sopravvento riappropriandosi del terreno e delle macerie.

Lo stato insolito di Craco ha però ispirato diversi registi che ambientarono qui alcune scene di diversi film. Tra i più famosi c’è “la passione di Cristo” con Mel Gibson, “Cristo si è fermato ad Eboli” di Francesco Rosi, “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo, insieme a molti altri. Anche l’amministrazione comunale non è stata a guardare ed ha redatto un piano di recupero nel borgo, la cui raccolta fondi è finanziata da un percorso guidato messo in sicurezza, che si fa all’interno dei resti della cittadina. L’obiettivo finale non è quello di ripopolare il centro storico, ma di crearne un museo a cielo aperto in cui sia possibile visitare la maggior parte possibile delle costruzioni senza correre pericoli.

Noi seguiamo la guida molto interessati, ma la giornata è davvero calda e l’assenza di coperture per la maggior parte del percorso ci fanno a tratti rimpiangere di non aver accettato l’offerta dell’ombrello che ci avevano fatto.

Approfittiamo del nostro viaggio di una settimana in Puglia per vedere anche Craco e Matera, in Basilicata. Leggi l’itinerario completo.

https://www.lorenzotaccioli.it/wp-content/uploads/2016/02/MG_5672-300x200.jpg
px300
px200
Storia e Visita a Craco - il Paese Fantasma della BasilicataScopri la visita a Craco e la storia delle calamità che hanno trasformata la città lucana in un Paese Fantasma set di molti filmhttps://www.lorenzotaccioli.it/storia-e-visita-craco-paese-fantasma-della-basilicata/
Lorenzo Taccioli