Il secondo giorno di sloveno ha molto poco, infatti ci svegliamo poco prima delle 7 a Rijeka e partiamo nel giro di qualche minuto per Plitvice.
La colazione è in autogrill su di un’autostrada che sembra appena terminata, ci addentriamo poi in una Croazia spaventosa e segnata dalla miseria: case diroccata in cui la gente vive ancora ci accompagna lungo il nostro itinerario per diversi chilometri. Non ho vissuto nell’Italia nel dopoguerra, ma me lo immaginerei proprio così.
Man mano che ci avviciniamo al parco di Plitvice le condizioni migliorano, è chiaro che quella zona sia fiorita grazie al turismo.
Parcheggiata l’automobile arriviamo all’ingresso del parco nazionale di Plitvice dove ci aspetta una fila di circa un’ora per entrare: il periodo altamente turistico ovviamente rende tutto più lungo.
Appena entrati ci riempiamo gli occhi di uno spettacolo difficile da immaginare: se esistesse un paradiso sarebbe senz’altro fatto così! Appena entrati si ammira dall’alto buona parte di quel parco fatto di acqua e passerelle di legno su cui attraversare i laghi, di cascate e cascatelle e tanti pesci. Il parco è pulitissimo e non vedo nemmeno un turista che si permette di gettare cartecce a terra. Mi viene subito da pensare che se fossimo in Italia tutta quella bellezza sarebbe cosparsa di cartacce e lattine..
Le passerelle di legno, montate sull’acqua trasparente, non hanno alcuna protezione ai lati e quindi bisogna fare un po’ di attenzione visto l’alto numero di turisti. Decidiamo comunque di scegliere, tra i diversi percorsi, quello più lungo ed affrontarlo a piedi per vedere il più possibile e non aspettare per ore traghetti pieni di gente per entrare.
Dopo diverse ore di camminata e dopo aver girato tutto il parco inizia a farsi tardi, perciò decidiamo di ripartire, ma arrivati alla fermata del traghetto ci accorgiamo che saremmo dovuti rimanere in fila diverse ore anche qui, perciò torniamo indietro ed allungando molto la strada decidiamo di farla a piedi. Arrivati nei pressi del parcheggio abbiamo i piedi molto doloranti e decidiamo di togliere le scarpe e proseguire senza sulla strada.
Una volta in macchina ripartiamo per rientrare in Slovenia: dobbiamo raggiungere Lubiana in serata e fare check in entro le 21. Arriviamo qualche minuto dopo e ci accordiamo per farlo la mattina seguente, rischiando di rimanere senza una stanza dove pernottare.
A questo punto l’intenzione è quella di vedere una piccola anteprima del centro di Lubiana che ci aspetterà il giorno seguente e mangiare qualcosa..
Guarda tutte le tappe del viaggio: