Alla Scoperta della Diga di Ridracoli

Diga di Ridracoli - Costruzione e invaso

La Diga di Ridracoli è un luogo immerso nella natura, dove l’intervento dell’uomo negli anni settanta dello scorso secolo ha dato vita al grande lago omonimo che rifornisce di acqua potabile buona parte dei comuni romagnoli. 

Chi giunge alla Diga di Ridracoli avrà l’imbarazzo della scelta tra le cose da fare: da trekking a passeggiate più semplici, da pic nic a soste nei rifugi, dai giri in canoa sul lago al più semplice battello, fino a una visita all’ecomuseo del territorio.

Ecco tutti i dettagli alla scoperta di questo luogo estremamente importante per i romagnoli all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Dove si trova la Diga di Ridracoli ^

La diga di Ridracoli è stata costruita nel punto in cui il fiume Bidente di Ridracoli confluisce con il rio Celluzze, circa a 10 chilometri dal centro storico di Santa Sofia in quello che sarebbe poi diventato il parco nazionale delle Foreste Casentinesi, al confine tra Romagna e Toscana.

Più precisamente la diga di Ridracoli e il suo lago fanno parte del comune di Bagno di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena.

Come arrivare alla Diga di Ridracoli ^

Purtroppo non è presente un servizio pubblico che porti fino a Ridracoli, ma è necessario giungervi con la propria automobile. La diga dista una decina di chilometri da Santa Sofia, percorribili in circa 20 minuti e una volta arrivati ai suoi piedi è presente una sbarra che ferma i visitatori. Qui sono presenti diversi parcheggi lungo la strada ed, eventualmente, si può procedere a piedi lungo una strada in salita che richiederà circa mezz’oretta di cammino.

Chi vuole può invece salire in auto praticamente fino alla diga, dove è presente un piccolo parcheggio che si riempie solo durante alcuni weekend estivi. Nei giorni di maggiore afflusso è presente anche una navetta che collega il parcheggio sottostante alla diga.

Breve storia della costruzione ^

La costruzione della diga di Ridracoli si è resa necessaria per portare acqua potabile, di buona qualità, ai comuni della Romagna. Questo avrebbe permesso un forte progresso economico, sociale e turistico del territorio e, inoltre, conservare quest’acqua senza che si disperdesse nelle falde, permette anche di frenare il fenomeno della subsidenza.

Panorama sulla diga di Ridracoli

Il luogo in cui la diga è sorta ha numerosi pregi:

  • la struttura geologica del terreno permette una forte impermeabilità;
  • la totale assenza di possibili fonti di inquinamento;
  • la massiccia copertura vegetale del territorio, che aiuta a prevenire frane e smottamenti;
  • la posizione centrale dell’invaso della diga rispetto ai comuni da servire e la sua altitudine sul livello del mare che consente di portare l’acqua per caduta a tutti gli utenti.

La realizzazione della diga di Ridracoli ha richiesto ben 7 anni, tra il 1975 e il 1982. Il consorzio CORIDRA, che raggruppava più aziende, si è occupato della costruzione impiegando fino a 500 persone al giorno che lavoravano senza sosta in tre turni da 8 ore. Un cantiere così grande richiese anche la costruzione un piccolo villaggio in cui potevano pernottare 350 persone ed erano presenti anche luoghi di ritrovo, come un bar, oltre che locali tecnici come infermeria e uffici. Purtroppo gli incidenti durante i lavori sono stati numerosi e, tra questi, si registrarono anche 3 decessi.

Tra il 1972 e il 1975 si è fatta una fase di analisi, in cui si è valutato attentamente il terreno della zona, composto da una formazione marnoso aranacea romagnola. La formazione Marnoso Arenacea Romagnola è composta da un mix di pietra arenaria e marna, ovvero strati paralleli tra loro e di spessore variabile che alternano roccia dura e compatta (arenaria) a quella più tenera e friabile (marna). Questa particolare composizione si formò circa 25 milioni di anni fa, quando qui era presente un grande mare che si estendeva tra la pianura padana e l’Umbria e depositava qui i suoi detriti rilasciati dalle catene montuose già affiorate, come le Alpi e i primi Appenini. Questi detriti, alternati a frane dei pendii rocciosi, hanno creato gli strati che si sono rivelati preziosi per la costruzione della diga.

Tra il 1975 e l’anno successivo si costruiorono le avandighe che permettevano di deviare il letto del fiume Bidente e del rio Celluzze per liberare la zona in cui costruire dall’acqua. Tra il 1976 e il 1979 si fecero gli scavi per dare spazio alla costruzione in calcestruzzo della diga. Per farlo si utilizzò esplosivo a volontà, ben 170 mila chilogrammi. Dal 1978 al 1982 si corstruì il corpo della diga, realizzato impiegando diversi tipi di sabbia e pietra, mischiati a cemento e barre d’acciaio. Tutti questi materiali provengono dai territori a valle della diga, distanti fino a 200 chilometri dalla stessa.

Successivamente, tra il 1984 e il 1985 venne creata la galleria di gronda, che porta ulteriore acqua al lago di Ridracoli, prelevandola da bacini non direttamente collegati. Ha una lunghezza totale di 10,5 chilometri e un diametro di 2,6 metri. A questa si affianca anche la galleria di derivazione, che trasporta l’acqua dal lago di Ridracoli fino alla centrale idroelettrica lungo un percorso di 7 chilometri.

Dettagli della diga di Ridracoli ^

La diga di Ridracoli è una diga ad arco-gravità, cioè la sua struttura reagisce alla spinta dell’acqua sia grazie alla sua forma ad arco, sia grazie al suo peso. Raggiunge 103,5 metri di altezza ed è larga tra i 10 e i 36 metri per una lunghezza di 432 metri totali.

Nella sua progettazione sono stati creati anche diversi scarichi, tra cui quello di fondo, che rilascia costantemente venti litri al secondo per mantenere in vita il fiume Bidente, e lo scarico di superficie, composto da 8 aperture al di sotto del coronamento della diga, che danno vita al fenomeno della tracimazione una volta che si riempie l’invaso. Da qui escono fino a 600 metri cubi di acqua al secondo.

Sia l’invaso di Ridracoli, che la diga stessa, sono ovviamente costantemente controllati. Per farlo sono stati installati ben 900 punti di misura lungo il corpo della diga. 230 strumenti permettono di cogliere ogni eventuale variazione nel comportamento di tutta la struttura, raccogliendo informazioni che vengono controllate dal personale presente 24 ore su 24 alla diga. Tra gli strumenti impiegati ci sono quelli che misurano il livello dell’invaso, la temperatura del calcestruzzo, la temperatura dell’aria e dell’acqua, la tensione, il movimento dei giunti, lo spostamento tra il corpo della diga e la roccia circostante…

Cosa fare alla Diga di Ridracoli ^

La diga di Ridracoli è una gita classica per chi ha frequentato le scuole elementari e medie nei comuni romagnoli. Ci si torna sempre volentieri, perché è un’area naturale immersa nel parco nazionale delle Foreste Casentinesi e, a parte la diga che ha dato vita al lago di Ridracoli, non ci sono altre costruzioni umane.

Lungo il perimetro del lago si possono fare piacevoli passeggiate, anche piuttosto lunghe se si vogliono raggiungere altre destinazioni all’interno del parco nazionale. Oppure ci si può rilassare per un pic nic sul bordo del lago (non balneabile), oppure ancora affittare una canoa e fare un giro del lago.

Giro della diga – Percorso a piedi a Ridracoli ^

Le passeggiate della diga di Ridracoli sono varie e a seconda del tempo a disposizione e della propria resistenza si può optare per una piuttosto che per un’altra.

La prima è quella che collega il parcheggio prima della sbarra alla diga stessa. Se non salite in automobile, saranno necessari circa 3 chilometri a piedi. La strada è in netta salita all’andata e, ovviamente, in discesa al ritorno. 

Il giro completo del lago di Ridracoli è un percorso a piedi abbastanza impegnativo per la sua lunghezza di circa 18 chilometri, percorribili in 7 o 8 ore. Questo percorso passa per il sentiero 237 che ogni tanto risulta essere chiuso per via del rischio frane. Se siete interessati a questo tragitto è quindi necessario informarsi preventivamente prima di raggiungere il punto di partenza. Il dislivello in questo caso è di circa 1000 metri, quindi un buon allenamento è sicuramente necessario. Detto ciò il percorso è segnalato, anche se forse non a sufficienza: più di una volta è successo che escursionisti esperti si perdessero.

Un buon compromesso è invece il percorso ad anello di circa 14 chilometri che, in 4 ore di camminata, alterna una parte sul lungolago ad una più in quota che regala un bel paesaggio sul lago. Di per se si tratta di un percorso semplice, ma che presenta circa 630 metri di dislivello che potrebbero essere faticosi soprattutto in giornate molto soleggiate. Anche in questo caso il sentiero CAI è segnalato e si snoda lungo il lato nord orientale del lago di Ridracoli. Dal parcheggio della diga, quello in quota, si imbocca la strada asfaltata che lascia la dita alla propria sinistra e si arriva al borgo delle Caselle. Si procede poi lungo il percorso segnalato, evitando il sentiero 237 che è quello che consente di fare il giro del lago.

Canoa sulla diga ^

Per vivere la diga di Ridracoli in maniera sportiva, non c’è solo il trekking. Da qualche anno è infatti possibile noleggiare una canoa e “navigare” sopra le acque del lago.

Da maggio a settembre, livello del lago permettendo, è attivo un servizio di noleggio canoe in collaborazione con Outdoor Romagna ASD. Nelle settimane centrali di agosto il servizio è attivo tutti i giorni, mentre negli altri mesi solamente i sabati, le domeniche e i giorni festivi. Il costo varia dai 5€ per un’ora ai 10€ per due ore con prenotazione, ed è comprensivo del costo di noleggio della canoa. Non è invece possibile portare la propria canoa al lago.

Volendo è anche possibile prenotare delle escursioni in canoa personalizzate di mezza giornata o di una giornata intera, al costo di 20€ a persona. Per tutti i dettagli sul servizio di noloeggio canoe è possibile rivolgersi all’IDRO Ecomuseo delle acque di Ridracoli, al numero 0543 917912. L’imbarco delle canoe è sul lato orientale del lago, dopo aver attraversato la diga, lasciatosi alle spalle il bar “La terrazza sul lago” e aver attraversato le gallerie scavate nella roccia.

Giro in battello del lago di Ridracoli ^

Chi invece non ha voglia di fare fatica, ma amerebbe solcare le acque del lago di Ridracoli, può optare per il battello elettrico in funzione da metà marzo a inizio settembre. Il tragitto dura circa 45 minuti e fa tappa anche al rifugio Cà di Sopra e al Comignolo, distante 45 minuti a piedi dalla Foresta della Lama. 

Anche il battello è in funzione tutti i giorni nelle settimane centrali di agosto e solo il venerdì, sabato e domenica durante gli altri mesi. Il costo è di appena 3 €.

L’imbarco per il battello si raggiunge poco dopo aver attraversato la diga e subito dopo aver lasciato alle spalle il bar “la terrazza sul lago”. Le due tappe sono “Cà di Sopra”, praticamente lungo il sentiero 239 che si snoda sul lungolago e da cui è possibile poi tornare a piedi percorrendo circa 1,5 chilometri fino alla diga, e “Comignolo”, ovvero nella punta opposta del lago. Le partenze previste, nei giorni di apertura, sono alle 11, alle 12, alle 14, alle 15, alle 16 e alle 17.

IDRO Ecomuseo delle Acque di Ridracoli ^

Dopo aver vissuto la diga di Ridracoli in lungo e in largo è possibile fare una visita ad IDRO, l’ecomuseo delle acque di Ridracoli. A meno che non abbiate ancora molta energia nelle gambe, dovrete raggiungerlo in automobile perché si trova lungo la strada che collega la diga a Santa Sofia, distante una manciata di chilometri dalla diga. Da qui parte anche l’unico percorso che permette di raggiungere la diga senza pagare il biglietto d’ingresso, mentre il costo del museo è compreso nel biglietto di chi accede regolarmente alla diga.

IDRO è ospitato in un grande edifcio, per lo più in pietra, con uno spazioso parcheggio per le auto. Venne aperto nel 2004 e al suo interno è dotato di varie sale espositive in cui viene raccontato il ciclo dell’acqua, come questa viene impiegata per la creazione di energia e viene fatto un approfondimento sul territorio circostante. Pensato per essere un museo a misura di bambino, IDRO saprà incuriosire anche gli adulti.

Dall’ingresso si passa al primo piano interrato, dove si affrontano vari temi:

  • L’uomo e l’acqua: la distrubuzione dell’acqua nel nostro pianeta;
  • La diga di Ridracoli: la diga e gli altri impianti di approvigionamento idrico della Romagna, con un focus sull’energia alternativa;
  • Ridracoli virtuale: un filmato in 3D sull’invaso di Ridracoli nell’arco dele quattro stagioni dell’anno;
  • Risparmio idrico: dispositivi, curiosità e consigli che aiutano a risparmiare acqua.

Scendendo ulteriormente si arriva al secondo piano interrato, dove è possibile vedere “L’acqua e l’origine della vita”: come è comparsa l’acqua sulla terra e quali sono le sue proprietà chimiche e fisiche.

Infine salendo all’ultimo piano, ovvero il primo piano fuori terra, è presente la mostra “La fauna nella valle del Bidente”, in cui si racconta la fauna selvatica del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna… con anche un approfondimento a raggi x.

La diga di Ridracoli con i bambini ^

La diga di Ridracoli, come detto, è spesso meta di gite con la scuola. Si tratta di una destinazione che solitamente piace anche ai bambini più piccoli, perché a parte in piccoli tratti, offre dei lunghi sentieri nel bosco dove si può camminare in sicurezza.

Bambini alla diga di Ridracoli

La tratta iniziale è asfaltata e seguita da un terreno piuttosto battuto, quindi ci si muove bene anche con il passeggino. Se però si vuole fare una passeggiata più lunga (non il giro completo del lago, che è sconsigliabile con i bambini) si passerà attraverso un sentiero nel bosco e diventa più pratico portare i bambini in braccio o lasciarli camminare. Anche per raggiungere l’acqua del lago, il crinale della montagna presenta delle discese in cui i passeggini non si muovono agevolmente. Tuttavia si possono lasciare “parcheggiati” lungo il sentiero e scendere a piedi.

La diga di Ridracoli con il cane ^

Essendo un luogo naturale e all’aperto, è ovviamente permesso visitare la diga di Ridracoli con il proprio amico a quattro zampe. Come in qualsiasi luogo aperto al pubblico è necessario tenerlo al guinzaglio, ma se vi addentrate nelle Foreste Casentinesi, potrete valutare di fargli fare qualche sgambata in libertà, ovviamente assicurandovi di essere i soli nei dintorni.

Orari della diga di Ridracoli ^

La diga di Ridracoli, nonostante sia un luogo all’aperto, ha degli orari di apertura che devono essere osservati:

  • dalla prima domenica di marzo fino a metà giugno e da metà settembre fino all’ultima domenica di ottobre: la diga è aperta il sabato dalle 10 alle 18 e il museo dalle 14 alle 18. Le domeniche e i festivi sia la diga che il museo sono aperti dalle 10 alle 18;
  • da metà giugno a metà settembre: entrambi sono aperti dalle 10 alle 19 dal martedì alla domenica;
  • solo nel mese di agosto: la diga e il museo sono aperti tutti i giorni dalle 10 alle 19;
  • dal 1 novembre all’8 dicembre: il sabato la diga apre dalle 10 alle 17 e il museo dalle 14 alle 17. Le domeniche e i festivi entrambi sono aperti dalle 10 alle 17;
  • dal 9 dicembre al 6 gennaio: la sola diga è aperta dalle 10 alle 17 il sabato, le domeniche e i festivi. Giorni di chiusura totale la vigilia di Natale, Natale e Santo Stefano.

L’ingresso alla diga costa 5,00 € per gli adulti e 4,00 € il ridotto e comprende sia l’ingresso alla diga che la visita, nello stesso giorno, all’ecomuseo. Il biglietto deve essere pagato anche da chi accede a piedi alla diga. Gli escursionisti che non vogliono pagare il biglietto possono accedere gratuitamente passando per il sentiero natura che parte dal parcheggio dell’ecomuseo IDRO.

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Alla Scoperta della Diga di RidracoliAlla scoperta della Diga di Ridracoli: trekking, canoa, battelli ed ecomuseo. Leggi la storia e i dettagli sulla diga e il lago di Ridracoli.https://www.lorenzotaccioli.it/diga-di-ridracoli-guida/
Lorenzo Taccioli