Due giorni a Roma – Itinerario di Cosa Vedere

Castel Sant'Angelo di Roma e Ponte Sant'Angelo sul fiume Tevere

Qual è la città più bella al mondo? È difficile a dirsi, ma di certo Roma è una tra le candidate più quotate. Chi non è mai stato a Roma vorrebbe visitarla, chi c’è già stato ne sentirà inevitabilmente la mancanza e vorrà tornarci di tanto in tanto. Due giorni a Roma sono l’ideale per fare un ripasso della città o per rimanerne incantato una prima volta vedendo i suoi monumenti principali con la promessa di ritornarci.

Roma è particolare, caotica e turistica, ma allo stesso tempo una miniera di infinita di bellezza. Visitando il suo centro ripercorrerai migliaia di anni di storia a partire dal 753 avanti Cristo, anno in cui la fondarono Romolo e Remo. Tutto ciò potrai farlo grazie ai suoi resti archeologici a cielo aperto, le sue piazze monumentali, gli importanti palazzi e i panorami suggestivi.

Dal 1980 è annoverata tra i siti UNESCO. Non vi rientrano solo i suoi monumenti più famosi, ma tutta l’area all’interno delle mura cittadine del XVII secolo oltre alla basilica di San Paolo fuori le Mura.

Anche se ho suddiviso questo itinerario su due giorni, oltre che per un weekend, è una mappa ideale anche per più giornate, semplicemente avrai la possibilità di accedere a più musei e visitare più siti anche all’interno. Se invece hai solo un giorno a disposizione per visitare Roma, consulta la mappa al termine dell’articolo, dove indico i luoghi fondamentali da non perdere.

Quanti giorni ci vogliono per visitare Roma? ^

Quanti giorni ci vogliono per visitare Roma è una domanda a cui è difficile dare una risposta diversa da “dipende”. Forse è più facile ribaltare la domanda con “quanti giorni hai a disposizione?“. Sì, perché una città come Roma può essere visitata su più livelli e può facilmente riempire anche una settimana di viaggio.

Ciò non significa che in meno tempo non potrai visitare la città, tutt’altro! Ecco un breve riepilogo delle cose che potrai fare a seconda dei giorni che hai a disposizione:

  • un giorno a Roma: limitati a passeggiare tra piazza del Popolo e il Colosseo, guardando solo le principali attrazioni. Qui si concentrano i monumenti più importanti e celebri della città. Non avrai tempo per entrare nei musei, a meno che tu non sia venuto appositamente. In questo caso, saltando la visita della città, potrai vederne un paio;
  • due giorni a Roma: già meglio. In due giorni riuscirai a fare una bella e approfondita passeggiata completa per la città, magari combinando anche la visita ad un paio dei suoi siti o musei, come i Fori Imperiali o i Musei Vaticani;
  • tre giorni a Roma: sono l’ideale se non hai mai visitato Roma e non hai troppo tempo a disposizione. In tre giorni riuscirai a percorrere con calma l’intero centro storico e a concederti la visita dei suoi musei con più calma;
  • cinque giorni a Roma: scegli di stare cinque giorni se hai numerose attrazioni da voler visitare con calma e se vuoi entrare in vari musei e monumenti della città, compreso il Colosseo, il mausoleo di Augusto, la salita sulla cupola di San Pietro, il castel Sant’Angelo, l’Altare della Patria, i musei Capitolini, il MAXXI, il MACRO…
  • una settimana a Roma: in questo caso puoi abbinare alla visita completa della città anche qualche gita fuori porta. Puoi scegliere di raggiungere le catacombe, oppure i Castelli Romani, la Villa d’Este o la Villa Adriana a Tivoli.

Cosa vedere a Roma in due giorni ^

È difficile stilare un itinerario delle cose da vedere a Roma. Inevitabilmente è necessario fare una selezione tra ciò che si inserisce in elenco e la miriade di attrazioni e monumenti della capitale. Quello che però posso fare è un elenco delle cose imperdibili, ovvero di tutte quelle attrazioni che hanno portato Roma ad essere una delle città più ambite dai turisti.

Nelle mie varie vacanze a Roma ho definito una sorta di itinerario che mi permette di ottimizzare gli spostamenti per rivedere le più belle cose della città eterna. È molto semplice, partendo da piazza del Popolo scendo verso il Colosseo aggiungendo qualche piccola deviazione. Le principali attrazioni sono tutte lungo questo itinerario. Le ho divise in quattro mezze giornate, ti servirà per avere un riferimento del tempo da dedicare alle varie tappe e organizzare al meglio i tuoi due giorni a Roma.

Giorno 1 – Mattina ^

La mattina del primo dei due giorni a Roma è dedicata alla parte settentrionale del centro storico. La partenza è da piazza del Popolo e l’arrivo è al mausoleo di Augusto. In mezzo c’è una bella e lunga passeggiata ai giardini di Villa Borghese.

Se rimani due giorni in città puoi scegliere di visitare una mostra d’arte a Villa Borghese o gli interni del mausoleo di Augusto.

Piazza del Popolo ^

L’itinerario tra le cose da vedere a Roma in due giorni comincia quindi in piazza del Popolo. È un punto strategico, sia perché è quello posto più a nord tra tutti quelli che ti proporrò a seguire, sia perché è facilmente raggiungibile in metropolitana dalla stazione Termini.

In piazza del Popolo confluiscono le tre principali strade che si snodano nel centro storico di Roma, ovvero via del Corso, via di Ripetta e via del Babuino. Le potrai chiaramente vedere dando le spalle alla porta Flaminia.

La costruzione di piazza del Popolo ebbe inizio a metà cinquecento, ma continuò nei secoli successivi. Ad esempio sono seicentesche le chiese gemelle di Santa Maria in Montesanto (la chiesa degli Artisti) e di Santa Maria dei Miracoli, completate dal Bernini con l’aiuto di Carlo Fontana. Durante l’ottocento anche Giuseppe Valadier rivide la piazza, donandole l’attuale forma ad ellisse. Nello stesso momento aggiunse le sculture e le fontane.

Le fontane sul perimetro della piazza sono due. La fontana della Dea Roma, dove la dea è raffigurata armata e affiancata da statue che raffigurano il Tevere e l’Aniene e da una lupa che allatta i gemelli. Dalla parte opposta c’è invece la fontana del Nettuno, dove il dio è rappresentato con un tridente in mano e accompagnato da due tritoni con delfini. L’acqua scende in una grande conchiglia.

In piazza del Popolo, fino all’ottocento, andavano in scena le esecuzioni capitali della città, ma anche giochi, fiere, spettacoli e ancora oggi è utilizzata per numerosi eventi grazie alla sua grande metratura.

Porta Flaminia ^
Porta Flaminia - Accesso a piazza del Popolo

L’accesso a piazza del Popolo da fuori del centro storico di Roma puoi farlo per mezzo di porta Flaminia, oggi nota come porta del Popolo. Questa risale agli anni tra il 1562 e il 1565. Papa Pio IV incaricò Michelangelo di occuparsene, ma questi trasferì l’incarico a Nanni di Baccio Bigio.

Il Bernini rivide anche Porta Flaminia, realizzando la facciata interna inserendovi l’incisione Felici faustoque ingressui MDCLV, ovvero Per un ingresso felice e fausto. Questa revisione del 1655 serviva ad omaggiare l’arrivo di Cristina di Svezia a Roma.

Obelisco Flaminio ^
Obelisco Flaminio in piazza del Popolo

Piazza del Popolo si presenta come un grande spazio ovale piuttosto sgombero. Due grandi fontane sono messe ad ornamento lungo il perimetro. Al centro emerge l’obelisco Flaminio. Questa è una delle prime opere collocate nella piazza. Posizionato inizialmente nel Circo Massimo, fu ritrovato diversi secoli dopo rotto in tre pezzi a causa delle invasioni barbariche. Fu quindi ripristinato e spostato qui nel 1589.

Le origini dell’obelisco Flaminio sono estremamente antiche. Questo fu infatti il primo obelisco portato a Roma per celebrare la conquista dell’Egitto, insieme all’obelisco di Montecitorio. L’epoca era quella dell’imperatore Augusto, nel 10 avanti Cristo. L’obelisco Flaminio è uno dei tredici obelischi antichi di Roma e raggiunge un’altezza di quasi 26 metri.

Risale a un periodo tra il XIV e il XIII secolo avanti Cristo, all’epoca dei faroni Seti I e Ramses II. Inizialmente era collocato nel tempio del Sole in Egitto.

La fontana dei Leoni, opera del Valadier aggiunta nella revisione ottocentesca della piazza, circonda l’obelisco. È un peccato vedere che spesso alcuni turisti prendono questa fontana come un luna park e si improvvisano a cavalcare le statue.

Basilica di Santa Maria del Popolo ^

Subito varcata la porta Flaminia e opposta alle due chiese gemelle, c’è la basilica di Santa Maria del Popolo. Risalente al quattrocento ha subito diverse modifiche durante i secoli.

Tra gli artisti che hanno collaborato alla sua progettazione e modifiche e quelli di cui sono ospitate delle opere, la basilica di Santa Maria del Popolo può essere considerata una vera e propria galleria. Parlo di artisti quali Raffaello (che progettò la cappella Chigi), Bernini (che terminò la stessa cappella), Caravaggio (di cui due opere sono conservate nella cappella Cerasi) e Pinturicchio (che decorò la cappella della Rovere).

Terrazza del Pincio ^

Sopra alla fontana della Dea Roma avrai avuto modo di scorgere la terrazza del Pincio. Puoi raggiungerla a piedi in pochi minuti di camminata e avrai davanti ai tuoi occhi un panorama davvero suggestivo su piazza del Popolo e sul centro storico di Roma e la città del Vaticano con la cupola di San Pietro.

Il Pincio è un grande parco pubblico progettato nel 1834 da Giuseppe Valadier. Salendo da piazza del Popolo potrai notare tre prospettive, che si adagiano lungo il colle Pincio sopra alla grande fontana della Dea Roma. La prima risale al 1830 ed è formata da tre nicchie con al centro la statua di Igea, ovvero la dea della salute. La seconda prospettiva è decorata da un bassorilievo dello stesso anno che raffigura la Fama che incorona i geni delle arti e del commercio. La terza è invece quella più alta ed è la base della terrazza del belvedere del Pincio. Questa è composta da tre grandi archi che immettono in una loggia coperta.

Ai lati di queste prospettive c’è un ampio parco in salita che conduce fino all’area pianeggiante del parco del Pincio.

Villa Borghese ^

Praticamente collegata al parco del Pincio c’è Villa Borghese. Oltre alla villa in se, c’è un grandissimo parco verde che durante i secoli ha ospitato sempre più opere e statue che ha dato vita a un polmone verde di Roma, rigenerante sia per la sua natura che per la sua cultura.

Sono tantissime le cose da vedere all’interno del parco di villa Borghese e meriterebbero una giornata di visita solo queste. A seguire te ne riassumo alcune tra le più celebri.

Orologio ad Acqua ^
Orologio ad Acqua dentro al parco di Villa Borghese

L’orologio ad Acqua all’interno del parco di Villa Borghese è conservato all’interno di un piccolo laghetto e collegato ai sentieri per via di un ponte in legno, il cui accesso non è però consentito.

Questo particolarissimo orologio ad acqua è un progetto del padre domenicano Giovanni Battista Embriago del 1867. L’opera arrivò all’esposizione universale di Parigi, ma rimase per tutta la manifestazione nel suo imballaggio.

Dal 1873 occupa questa posizione. Gli orologi, uno per ognuna delle quattro facciate, sono posti al di sopra di alcuni vetri sorretti da una struttura che riproduce i tronchi degli alberi. Il funzionamento è effettivamente ad acqua e sfrutta due vaschette che si riempiono in maniera alternata di acqua e oscillano trasmettendo il loro moto alle lancette. Allo stesso tempo viene alimentata anche una ruota che dà vita ad una suoneria ogni quarto d’ora.

Tempio di Esculapio ^
Tempio di Esculapio e Giardino del Lago - Villa Borghese

Tra i luoghi più romantici di Roma c’è senza dubbio il Giardino del Lago, con l’isolotto su cui è costruito il tempio di Esculapio. Il tempio è in stile ionico e risale alla fine del settecento. Fin da subito servì come riparo per la statua di Esculapio, rinvenuta nelle rovine del Mausoleo di Augusto.

A rendere romantico il Giardino del Lago è la possibilità di noleggiare una barca e remare per qualche minuto tra i persici, le carpe e un piccolo ruscello.

Gallerie di Villa Borghese ^

All’interno del grande parco c’è anche la celebre galleria di Villa Borghese. Questa è ospitata nel corpo principale della villa intorno alla quale hanno preso vita il grande parco e strutture secondarie, come la vicina uccelliera.

La villa risale al periodo tra la fine del cinquecento e gli inizi del seicento, quando la famiglia Borghese, proveniente da Siena, acquisì questo terreno. Progressivamente acquisì sempre più influenza tra la borghesia romana, anche grazie al fatto che Camillo Borghese divenne papa nel 1605 col nome di Paolo V.

Tra il 1607 e il 1620 vennero progrettati e creati anche i grandi giardini di Villa Borghese e nel 1613 la grande collezione d’arte del cardinale Scipione Borghese, nipote del papa, venne trasferita in questa villa. L’aspetto di villa Borghese richiama quello di villa Medici e di villa della Farnesina, con un grande portico che si apre sui giardini.

Anche le decorazioni della villa sono numerose, a partire dai vari bassorilievi e busti sulla facciata. Le decorazioni interne risalgono per lo più alla seconda metà del settecento, quando Marcantonio IV Borghese decise di rinnovare la villa e la trasformò così come la possiamo vedere tutt’ora.

Dal 1902 villa Borghese è di proprietà dello stato italiano, che l’ha ufficialmente trasformata in un museo. Al suo interno, oltre la collezione di Scipione Borghese, potrai ammirare importanti mostre di arte contemporanea.

Piazza di Siena ^
Piazza di Siena nel parco di Villa Borghese

Prima di lasciare il parco di villa Borghese raggiungi anche piazza di Siena. Questa grande piazza verde è un omaggio della famiglia Borghese alla sua città d’origine.

Marcantonio IV Borghese, a fine settecento, volle che all’interno del parco nascesse uno spazio che ricordasse piazza del Campo. Al suo interno si celebravano feste popolari, manifestazioni e tanti eventi. Questi eventi durano ancora oggi, da quelli sportivi, come campionati italiani di atletica leggera cominciati agli inizi dello scorso secolo, a un concorso equestre che dal 1922 è ancora mantenuto vivo con il nome di concorso ippico internazionale “Piazza di Siena”.

Su piazza di Siena sono stati ospitati anche importanti concerti di cantautori romani.

Mausoleo di Augusto ^

La prima mezza giornata dei due giorni a Roma sta volgendo al termine. Ripercorri ora i tuoi passi e passando per piazza del Popolo raggiungi il mausoleo di Augusto. Puoi prendere sia via di Ripetta che via del Corso e in appena 5 minuti a piedi arriverai a destinazione. Le dimensioni del mausoleo sono grandiose e occupa un’area che, all’epoca, era al di fuori del centro urbanizzato di Roma.

Siamo nel 28 avanti Cristo, quando l’imperatore Ottaviano Augusto dà il via alla costruzione del mausoleo, dopo essere tornato da vincitore dalla campagna militare egiziana. Il mausoleo di Augusto ha un diametro di ben 87 metri e rappresenta il più grande sepolcro circolare al mondo. In altezza raggiungeva invece almeno 45 metri. Purtroppo però quasi i due terzi del monumento sono andati persi. La parte superiore era ricoperta di alti alberi.

Originariamente il corpo cilindrico era rivestito in blocchi di travertino e al centro era presenta una piccola porta preceduta da una scalinata. Qui erano esposte delle tavole in bronzo con l’autobiografia dell’imperatore.

Si giungeva poi alle cella sepolcrale, con tre nicchie rettangolari in cui trovavano posto le urne. A sinistra c’erano le ceneri di Ottavia e di Marcello, sorella e figlio dell’imperatore. In quella centrale trovava riposo Augusto. All’interno della celle riposavano anche altri membri della famiglia reale.

Davanti al mausoleo di Augusto c’erano due obelischi in granito, oggi spostati in piazza dell’Esquilino e nella fontana dei Diosciuri in piazza del Quirinale.

Oggi la visita al mausoleo di Augusto è consentito previa prenotazione e acquisto del biglietto.

Giorno 1 – Pomeriggio ^

Il pomeriggio del primo dei due giorni a Roma farai una bella e lunga passeggiata nel cuore del centro cittadino di Roma. Passerai per le sue piazze più celebri e famose. Vedrai palazzi antichi, scalinate iconiche, fontane spettacolari e antichi obelischi.

Non sono previsti musei in questa parte della giornata, ma sul finire dell’itinerario puoi scegliere di metterti in fila per entrare a visitare il Pantheon.

Piazza di Spagna ^

Preparati a iniziare il pomeriggio con uno dei punti più celebri di tutta Roma: piazza di Spagna e la sua scalinata di Trinità dei Monti. Il nome della piazza è legato alla presenza del palazzo di Spagna, sede dell’ambasciata spagnola. Dal seicento, e prima della costruzione dell’ambasciata, era nota come piazza di Francia, per la presenza di vari edifici di proprietà francese.

Su questa piazza si affacciano alcuni dei monumenti più conosciuti della città: la scalinata di Trinità dei Monti e l’omonima chiesa e la fontana della Barcaccia.

La Barcaccia ^

L’idea di costruire una fontana in questo luogo circolava già nella seconda metà del cinquecento. Lo scopo era quello di celebrare la realizzazione dei vari acquedotti cittadini e più in particolare l’acquedotto dell’Acqua Vergine. La bassa pressione aveva però reso impossibile la creazione della fontana e si optò quindi per la costruzione di una cisterna.

Fontana della Barcaccia - Bernini

Fu nel 1626, dopo il rinforzo dell’acquedotto con l’aggiunta dell’acquedotto dell’Acqua Paola che papa Urbano VIII incaricò Pietro Bernini di costruire una fontana in questo punto. Bernini, con l’aiuto del figlio Gian Lorenzo la completò nel 1629. Per sopperire alla bassa pressione dell’acqua in questo punto, costruirono una barca semisommersa. La barca è infatti all’interno di una vasca ovale al di sotto del piano stradale. La parte centrale è semi affondata, mentre la poppa e la prua emergono e fanno fuoriuscire qualche zampillo d’acqua.

Lungo la fontana ci sono diversi simboli. Tra questi ci sono due soli con volto umano da cui fuoriesce l’acqua e due stemmi pontifici: una tiara e le api.

La leggenda vuole che la fontana della Barcaccia sia stata ispirata da una barca arenata qui vicino, depositata dalla piena del fiume Tevere del 1598.

Scalinata di Trinità dei Monti ^

A pochi passi dalla fontana della Barcaccia prende il via la bellissima scalinata di Trinità dei Monti che conduce all’omonima chiesa. La scalinata è di 135 gradini e la inaugurò papa Benedetto XIII nel giubileo del 1725. La sua costruzione cominciò nel 1721 e durò quattro anni e si rese necessaria per collegare il piano stradale al ripido pendio sul lato del Pincio.

Il progetto di Alessandro Specchi e Francesco De Sanctis prevedeva questo insieme di terrazze giardino che spezzavano la lunga scalinata. Tutt’ora nei mesi primaverili ed estivi la scalinata di Trinità dei Monti si riempe di moltissimi fiori come decorazione.

Chiesa di Trinità dei Monti ^

Al termine della scalinata puoi vedere la facciata della chiesa di Trinità dei Monti. La sua costruzione richiese quasi un secolo e cominciò nel 1502. Nel 1527 ci fu il sacco di Roma che portò a gravi danni nella chiesa appena costruita. Si scelse quindi di restaurarla, approfittandone per ampliarla. Nella seconda metà del settecento su nuove modifiche.

La chiesa di Trinità dei Monti è direttamente collegata al suo convento. La facciata è simmetrica e ai lati presenta due campanili con cupola ottagonale e con un orologio e una meridiana che indicano l’ora di Roma e di Parigi. Questo perché la Francia finanziò inizialmente la costruzione.

Internamente la chiesa di Trinità dei Monti è composta da un’unica navata sulla quale si affacciano svariate cappelle laterali. Le volte sono a crociera con particolari costoloni intrecciati.

Davanti alla chiesa c’è inoltre l’obelisco Sallustiano, realizzato tra il II e il III secolo imitando gli obelischi egiziani. L’iscrizione in geroglifico riporta però svariati errori di scrittura. L’obelisco, posto inizialmente negli horti Sallustiani (i giardini di Sallustio), fu trasferito qui solo nel 1787.

Facciata della chiesa di Trinità dei Monti a Roma
Interni della chiesa di Trinità dei Monti

Colonna dell’Immacolata ^

Colonna dell'Immacolata su piazza Mignanelli

Ripercorri la scalinata di Trinità dei Monti e raggiungi la vicina piazza Mignanelli, che fa sempre parte di piazza di Spagna. Qui la tua attenzione sarà attirata dalla colonna dell’Immacolata.

La colonna dell’Immacolata, finanziata in epoca ottocentesca da Ferdinando II delle Due Sicilie, celebra il dogma dell’Immacolata Concezione, stabilito nel 1854. La posizione della colonna non è casuale, fu infatti la Spagna a spendersi maggiormente per far riconosce il dogma.

La colonna in marmo cipollino è alta poco meno di 12 metri e sorregge una statua in bronzo della Madonna. Mentre la statua è stata creata appositamente, la colonna è stata ritrovata nel 1777 all’interno degli scavi romani del monastero di Santa Maria della Concezione.

Dal 1923 la colonna dell’Immacolata è anche al centro di una festa in cui i pompieri, nel giorno dell’8 dicembre, depongono una corona di fiori sul braccio della statua.

Palazzo delle Poste e Telegrafi ^

Palazzo delle Poste e Telegrafi di piazza San Silvestro a Roma

Procedendo nell’itinerario tra le cose da vedere a Roma in due giorni raggiungi piazza San Silvestro. Qui troverai l’imponente palazzo delle Poste e Telegrafi.

Questo edificio risale all’ottocento ed è noto come il più bell’edificio postale di tutta Italia. La sua facciata è caratterizzata da bifore con al di sopra sei tondi in marmo che ospitano le effigi di alcuni componenti della famiglia reale dei Savoia.

Il palazzo prese il posto del monastero della chiesa a cui è affiancato, la chiesa di San Silvestro in Capitae. Ancora oggi il palazzo delle Poste e Telegrafi è impiegato come ufficio postale di Roma.

Piazza Colonna ^

Eccoti pronto a vedere un’altra piazza di Roma: piazza Colonna. Questa deve il nome alla colonna di Marco Aurelio posizionata al suo centro. Siamo lungo via del Corso, nel cuore del centro storico cittadino.

Piazza Colonna ha origine alla fine del XVI secolo su volontà di papa Sisto V. Lungo il suo perimetro ci sono alcuni importanti palazzi della città, tra cui palazzo Chigi e palazzo Wedekind. Quest’ultimo risale al seicento e prese il posto del tempio di Marco Aurelio. Oggi è la storica sede del quotidiano Il Tempo. A caratterizzarlo è il porticato sorretto da sedici colonne, di cui undici sono antiche colonne ioniche recuperate negli scavi archeologici della città di Veio. Il suo nome è legato al banchiere Karl Wedekind che lo acquistò nel 1879.

Colonna di Marco Aurelio ^

La colonna di Marco Aurelio è la vera protagonista della piazza. Risale agli anni tra il 176 e il 192 ed era un omaggio all’imperatore Marco Aurelio, voluto da suo figlio Commodo. Lo scopo era quello di celebrare le vittorie ottenute sui popoli dei Marcomanni, dei Quadi e dei Sarmati.

La sua altezza è di poco meno di 30 metri, più altri 12 della base. Occupa tuttora la posizione originaria in cui era stata costruita. Il diametro è di poco inferiore ai 4 metri. La cosa più particolare della colonna di Marco Aurelio è l’incredibile lavoro di bassorilievi che salgono a spirale lungo tutto il fusto della struttura. Se questa spirale fosse srotolata raggiungerebbe una lunghezza di ben 110 metri. Le scene scolpite sono quelle delle campagne militari che videro Marco Aurelio come protagonista.

Particolare è anche il fatto che la colonna presenta all’interno una scala a chiocciola di 203 gradini che conduce fino a un piccolo terrazzino al di sotto della sommità. Ovviamente l’ingresso non è consentito ai turisti.

Fino al medioevo la colonna di Marco Aurelio era sormontata dalla statua in bronzo dell’imperatore. Nel 1589 però papa Sisto V fece restaurare la colonna, cancellando i bassorilievi alla base e inserendo sulla cima la statua di San Paolo.

A poca distanza dalla colonna di Marco Aurelio c’è una grande fontana cinquecentesca, alimentata dalle acque dell’acquedotto dell’Acqua Vergine. Dalla vasca emergono due gruppi di delfini con in mezzo un piccolo catino da cui sgorga l’acqua.

Palazzo Chigi ^
Facciata di palazzo Chigi e fontana di piazza Colonna

Palazzo Chigi è il palazzo più celebre che si affaccia su piazza Colonna e dal 1961 ospita al suo interno il governo italiano. La sua storia comincia però nel 1578, quando la famiglia Aldobrandini acquistò alcuni palazzi che si trovavano sulla piazza e li fuse in quest’unico edificio.

Il suo nome è però legato alla famiglia Chigi, banchieri di origini senesi, che lo acquistarono nel 1659. Per svariati secoli rappresentò uno dei più importanti edifici romani, ospitando al suo interno facoltose famiglie e ospiti illustri. Al suo interno si esibì anche Mozart nel 1770.

Inutile dire che dentro a palazzo Chigi ci sono numerose sale, molto sfarzose e riccamente decorate. La maggior parte non sono risalenti alla costruzione originaria, ma sono state riviste durante i secoli.

Galleria Alberto Sordi ^
Galleria Alberto Sordi a Roma

Sempre su piazza Colonna si affaccia il palazzo della galleria Colonna, rinominato in galleria Alberto Sordi dal 2003. Qui erano solite ritrovarsi le famiglie bene di Roma, mentre oggi sono presenti una ventina di negozi aperti al pubblico che si affacciano su due larghi corridoi.

Al suo interno trovano posto anche alcune sedi della presidenza del consiglio dei ministri.

Il palazzo della galleria Alberto Sordi risale al 1922, quando fu costruito al posto di un preesistente edificio seicentesco, palazzo Piombino, demolito nel 1888 per far fronte alle mutate esigenze della piazza.

Palazzo Montecitorio ^

A pochi passi da qui c’è un altro edificio importante per la repubblica italiana, ovvero il palazzo Montecitorio. Trova posto su piazza del Parlamento, e questo suggerisce che al suo interno si riunisca la camera dei deputati.

Facciata del palazzo Montecitorio

La storia del palazzo Montecitorio, costruito sull’omonima altura, risale al seicento, quando papa Innocenzo X incaricò il Bernini di costruire una residenza per la famiglia Ludovisi a cui apparteneva papa Gregorio XV. A causa di alcuni screzi tra il papa e la famiglia Ludovisi i lavori si fermarono per qualche decennio e ripresero poi sotto l’occhio vigile di Carlo Fontana. Palazzo Montecitorio ospitò al suo interno alcune importanti funzioni fin dall’inizio, come la Curia Pontificia e il dazio.

Carlo Fontana nei suoi lavori conservò la forma leggermente convessa della facciata del palazzo, che seguiva la forma della piazza, e vi aggiunse il campanile a vela che si innalza dal blocco centrale.

Nella seconda metà dell’ottocento il Regno d’Italia espropriò l’edificio e lo destinò a sede della camera dei deputati. Il palazzo subì solo alcuni rapidi lavori per il cambio di destinazione.

L’obelisco di Psammetico II ^
Obelisco di Psammetico II davanti a palazzo Montecitorio

Davanti alla facciata di palazzo Montecitorio sorge l’obelisco di Psammetico II, anche noto come obelisco di Montecitorio. Alto quasi 22 metri (30 con la base) proviene anche questo dall’Egitto e rappresenta un altro dei 13 obelischi antichi di Roma. Risale al IV secolo avanti Cristo e celebrava le vittorie del faraone sugli etiopi. Il farone è rappresentato come una sfinge sdraiata accompagnata da alcuni scarabei alati che sorreggono il sole.

L’obelisco di Psammetico II venne trasferito a Roma nel 10 avanti Cristo su volontà dell’imperatore Augusto e fu inizialmente posto tra l’attuale piazza di Montecitorio e piazza di San Lorenzo in Lucina fungendo da braccio per un’enorme meridiana. Alla fine del IX secolo crollò a causa di un incendio. Riscoperto a fine settecento fu ricomposto e posizionato qui.

Fontana di Trevi ^

Fontana di Trevi sulla facciata del palazzo Poli

Sei pronto a raggiungere una delle fontane più belle al mondo? Nel nostro itinerario di due giorni a Roma è giunto il momento di vedere la fontana di Trevi!

Le sue dimensioni sono talmente vaste da occupare un intero lato del palazzo Poli. La fontana di Trevi è il risultato di un concorso indetto da papa Clemente XII nel settecento, che portò il progetto nelle mani di Nicola Salvi. La sua costruzione cominciò nel 1732 e si concluse grazie a Pietro Bracci trent’anni dopo.

Il suo progetto è legato all’acquedotto dell’Acqua Vergine, il più antico di tutta la città di Roma, che scorre per ben venti chilometri sotto le strade di Roma. Questo era già attivo all’epoca dell’imperatore Augusto e lo è rimasto per tutti i secoli che l’hanno portato fino ad oggi. L’acquedotto terminava qui, alla presenza di un trivio, ovvero l’incrocio di tre vie. In questa posizione c’era una fontana quattrocentesca con tre bocche che faceva sgorgare l’acqua in tre vasche, la fontana del Treio. Negli anni, prima di essere trasformata nell’attuale fontana, subì altri numerosi interventi.

Nel seicento Bernini ebbe l’incaricò di creare la nuova fontana, ma una serie di avvenimenti storici fecero presto fermare i lavori appena iniziati. La difficoltà di trovare un progetto che accontentasse i papi portò a creare il concorso che ha dato vita all’attuale fontana di Trevi.

La fontana di Trevi ha come tema centrale quello del mare, ed è semicircondata da una scalinata utile anche a livellare le diverse altezze della piazza. Dal palazzo Poli emerge una scogliera rocciosa che si allunga verso il centro della vasca. Nella facciata del palazzo è stata aperta una grande nicchia con elementi che ricordano un arco di trionfo. Al suo interno è rappresentato il dio Oceano su di una conchiglia trainata da due cavalli alati. Un cavallo agitato e un cavallo placido, proprio come possono essere gli stati del mare. Ai lati, in due nicchie più piccole, ci sono le statue della Salubrità e dell’Abbondanza.

Tra le altre decorazioni ci sono due bassorilievi, uno che rappresenta Agrippa mentre approva la costruzione dell’acquedotto dell’Acqua Vergine e l’altro che rappresenta la Madonna che mostra ai soldati il punto in cui si trovano le sorgenti d’acqua.

Quirinale ^

Procedi ora salendo il colle del Quirinale e arrivando al palazzo del Quirinale. Oggi rappresenta un altro dei simboli della nostra repubblica, ospitando il Presidente della Repubblica, mentre prima era la residenza ufficiale del re d’Italia.

Il palazzo del Quirinale risale al 1573, quando venne costruito in maniera sfarzosa, con l’impiego di diversi artisti, da Domenico Fontana a Carlo Maderno, da Pietro da Cortona a Guido Reni. La sua funzione era quella di residenza estiva per i papi e ne ospitò ben 30, da papa Gregorio XIII a papa Pio IX. Non a caso l’edificio è sul colle più alto tra tutti i sette colli romani. Dal pontificato di papa Paolo V, divenne poi la residenza stabile. Il motivo è che qui i papi erano più vicini alle sedi delle congregazioni pontificie e di fatto esercitavano meglio il loro potere di sovrano pontificio, mentre dalla sede del Vaticano espletavano la loro funzione di capo della Chiesa Cattolica.

Le sue dimensioni sono talmente vaste, ben 110.500 metri quadri, da renderlo il sesto palazzo più grande del mondo, nonché la seconda residenza per dimensione di un presidente. Sono vari i palazzi, i giardini e le sale che compongono il Quirinale. I giardini risalgono al cinquecento e occupano uno spazio di ben 4 ettari.

Molto importanti sono anche le scuderie, costruite a partire dal 1722. Queste vennero utilizzate come tali fino al 1938, diventando poi un’autorimessa. A fine novecento le scuderie del Quirinale sono diventate un importante spazio espositivo, grazie a un progetto dell’architetto Gae Aulenti.

Davanti al palazzo del Quirinale c’è l’obelisco dei Quirinale, un altro dei 13 obelischi antichi della città. Alto poco meno di quindici metri, a cui vanno sommati quelli del basamento, proviene dall’Egitto, dove venne realizzato in granito rosso di Assuan. Trasferito qui nel I secolo durante l’epoca di Domiziano, era inizialmente all’ingresso del mausoleo di Augusto. Dal 1786 occupa questo posizione per volere di papa Pio VI.

Piazza Sant’Ignazio ^

Piazza Sant'Ignazio a Roma

Raggiungi ora piazza Sant’Ignazio. Anche questa piazza ha una forma particolare, raggiunta accostando nella sua pianta tre forme ovali.

Piazza Sant’Ignazio ha origine settecentesca e uno stile tipicamente rococò. Particolare è il fatto che i palazzi davanti alla chiesa di Sant’Ignazio erano inizialmente degli edifici residenziali, anziché dei palazzi pubblici come si usava un tempo. Oggi l’edificio centrale è la sede del comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.

Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola ^

Dalla parte opposta della piazza c’è la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. La chiesa è adiacente al collegio romano di cui una volta rappresentava la cappella universitaria.

Quadrature seicentesche di Andrea Pozzo nella chiesa di Sant'Ignazio di Loyola

Le origini della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola sono del 1626, quando prese il posto della chiesa dell’Annunziata che aveva dimensioni troppo piccole per accogliere tutti gli studenti. Il suo stile barocco caratterizza già la facciata, divisa su due ordini. Tra i tre ingressi al pian terreno quello principale è il centrale, chiuso da due colonne con capitelli corinzi e sormontato da un timpano semicircolare.

Gli interni hanno ampie dimensioni e si basano su di una pianta a croce latina. La navata unica è accompagnata da sei cappelle laterali. A sorprendere sono i variopinti affreschi della chiesa, tra cui le quadrature seicentesche di Andrea Pozzo. Tra la più famosa c’è la Gloria di Sant’Ignazio che prende tutta la volta centrale. Dal basso puoi notare un gioco di prospettiva che disegna una seconda chiesa sopra alla tua testa.

Anche sopra alla crociera c’è una cupola disegnata in maniera prospettica. A terra troverai due segni da cui guardare verso l’alto per meglio godere dell’effetto prospettico.

Pantheon di Agrippa ^

Prosegui nell’itinerario di due giorni tra le cose da vedere a Roma e arriverai al cospetto del Pantheon di Agrippa, meglio conosciuto solo come Pantheon. Questo è un altro dei simboli di Roma, costruito originariamente come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu il genero di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa a volere la sua costruzione nel 27 avanti Cristo, anche se quello attuale è frutto di un ingrandimento voluto dall’imperatore Augusto tra il 112 e il 124 dopo Cristo.

Nel Pantheon di Agrippa una struttura circolare è direttamente collegata al portico con colonne corinzie che sorregono un frontone triangolare. Il portico è l’ingresso alla struttura, ovvero alla stanza circolare nota come rotonda. La cupola emisferica, dal diametro di quasi 44 metri, è dotata di un’apertura circolare al centro, nota come oculo, che illumina gli interni. Questa particolare cupola è la più grande in calcestruzzo dell’epoca romana.

Nel VII secolo il Pantheon è stato trasformato in una basilica cristiana dedicata a Santa Maria della Rotonda e ciò le ha permesso di sopravvivere nonostante le spoliazioni operate dai papi nei confronti degli edifici della Roma Classica.

Molte persone cercano di visitare il Pantheon nell’equinozio d’estate quando, alle 12 in punto, il sole si allinea con l’oculo e proietta e terra un disco luminoso del diametro di 9 metri.

L’obelisco del Pantheon ^
Pantheon e il suo obelisco

Davanti all’ingresso del Pantheon puoi vedere una bella fontana cinquecentesca con suggestivi mascheroni e pesci che sputano l’acqua nella vasca circolare sottostante. Al centro è posizionato l’obelisco di Ramses II, un altro dei 13 antichi obelischi di Roma.

L’obelisco del Pantheon è più basso degli altri. Raggiunge infatti un’altezza di circa 6 metri, 15 con anche il basamento e la fontana.

Realizzato nell’XI secolo avanti Cristo, venne portato a Roma su volontà dell’imperatore Domiziano che lo collocò nel tempio dedicato alla divinità egiziana Iside. Ritrovato nella seconda metà del trecento, venne poi spostato qui nel 1711 su volontà di papa Clemente XI.

Palazzo Madama ^

Facciata di palazzo Madama

Prosegui ora e raggiungi palazzo Madama, la sede del senato delle repubblica italiana. Costruito dai francesi a fine quattrocento, ospitava i pellegrini francesi in visita a Roma. Quando entrò tra i possedimenti della famiglia Medici ad inizio cinquecento subì però una totale trasformazione.

Il cardinale Giovanni de’ Medici, poi papa Leone X, vi trasferì la sua biblioteca, trasformandolo così in un luogo di cultura. Successivamente passò al cugino Giulio de’ Medici, poi papa Clemente VII. Nel 1537 Margherita d’Austria, moglie di Alessandro de’ Medici, l’avevo in usufrutto. Margherita era conosciuta come la Madama, da cui il nome del palazzo.

L’aspetto attuale di palazzo Madama lo si deve a diversi lavori seicenteschi, che gli conferirono l’aspetto barocco. Altre trasformazioni risalgono ai secoli successivi. Da metà ottocento ospita al suo interno alcune funzioni pubbliche. Inizialmente era la sede del ministero delle finanze, mentre dal 1871 ospita la sede del Senato.

Piazza Navona ^

Eccoti pronto per un’altra delle spettacolari piazze di Roma: piazza Navona. Qui l’arte barocca si spreca e si affaccia imponente lungo il perimetro della piazza. L’area centrale è invece il ricordo della pista dello Stadio di Domiziano, che anticamente occupava questo spazio e di cui si sono conservate le dimensioni e la forma.

Piazza Navona e obelisco di Domiziano

Dello stadio costruito nell’anno 86 è stato mantenuto il perimetro e, durante gli scorsi secoli, anche lo scopo ludico. Spesso qui andavano in scena feste popolari e, tra il seicento e l’ottocento, durante i weekend di agosto la piazza veniva in parte allagata, per dare refrigerio ai romani.

Piazza Navona venne costruita per celebrare la grandiosità del casato dei Pamphili, a cui appartenenva papa Innocenzo X, il quale fece costruire anche il palazzo Pamphili, accanto alla chiesa.

Estremamente barocca è la chiesa di Sant’Agnese in Agone i cui lavori vennero conclusi dal Borromini che le diede l’attuale aspetto. Dalla parte opposta c’è invece la chiesa quattrocentesca di Nostra Signora del Sacro Cuore.

Piazza Navona è tendenzialmente sgombera. Ci sono solo tre fontane lungo la sua superificie:

  • del Moro, con la scultura di un etiope che lotta con un delfino;
  • del Nettuno o de’ Calderari, creata da Giacomo della Porta;
  • dei Quattro Fiumi, creata da Gian Lorenzo Bernini e che rappresenta i fiumi Danubio, Gange, Nico e Rio della Plata.

Dalla fontana dei Quattro Fiumi si erge anche l’obelisco Agonale o obelisco di Domiziano. Realizzato nelle cave di Assuan, in Egitto, fu successivamente decorato con geroglifici una volta arrivato a Roma. Risalente al I secolo risiede qui solo dal seicento, quando gli fu aggiunta la colomba in bronzo sulla sommità per richiamare lo stemma dei Pamphili.

Concludi con piazza Navona il tuo primo giorno a Roma. Riposa le gambe, perché anche nel secondo giorno ci sarà tanto da camminare.

Giorno 2 – Mattina ^

Il secondo dei due giorni a Roma comincia con una tappa in Vaticano. È immancabile durante una vacanza a Roma fare una capatina nei suoi monumenti più famosi.

Sicuramente dovrai entrare dentro alla basilica di San Pietro, ma in due giorni non avrai tempo per accedere anche a tutti gli altri siti. Dovrai quindi scegliere se fare la visita degli interni di Castel Sant’Angelo o salire sulla cupola di San Pietro e visitare il tesoro della basilica oppure ancora visitare i musei Vaticani con la celebre Cappella Sistina.

Eccoti pronto per il tuo secondo giorno a Roma.

Ponte Sant’Angelo ^

Sei pronto a vedere uno dei più bei ponti di Roma, ovvero ponte Sant’Angelo, conosciuto anche come ponte Elio.

La sua storia è antichissima, risale infatti all’epoca dell’imperatore Adriano e più precisamente al 134 dopo Cristo. Inizialmente collegava la riva sinistra del fiume Tevere al suo mausoleo.

Solo nel VI secolo divenne noto con il nome di ponte Sant’Angelo, quando il mausoleo fu trasformato in Castel Sant’Angelo. A rendere particolarmente suggestivo questo ponte, oltre il panorama di cui si gode in ogni direzione, sono le sue numerose statue. Queste sono aggiunta dal 1535 su iniziativa di papa Clemente VII che posizionò le prime, quelle di San Pietro e San Paolo.

Il parapetto di ponte Sant’Angelo è invece seicentesco e frutto di un disegno del Bernini, dopo che quello originario crollò nel 1450 a causa dell’enorme afflusso di pellegrini per il giubileo. Nella revisione furono sostituite numerose statue con quelle di angeli ancora al loro posto.

Castel Sant’Angelo ^

Attraversando il ponte arriverai al Castel Sant’Angelo. Nato come mausoleo dell’imperatore Adriano, divenne un castello nel VI secolo e successivamente ospitò alcuni appartamenti papali. È infatti nel 1367 che le chiavi dell’edificio vennero affidate a papa Urbano V, affinché rientrasse dall’esilio avignonese. Il castello poteva servire sia da residenza che da luogo fortificato in cui rifugiarsi in caso di pericolo.

Il celebre “Passetto”, ovvero un lungo corridoio rialzato e fortificato che collega il Vaticano con gli interni del castello, rispondeva proprio a quest’esigenza di sicurezza. Durante alcuni giorni all’anno è possibile percorrere questo camminamento suggestivo.

Castel Sant’Angelo subì più volte modifiche durante i secoli, ad esempio in epoca medievale e in quella rinascimentale. Al suo interno, oltre ai vari spazi per i pontefici, c’erano anche alcune carceri, ancora oggi visitabili. Alcune di queste erano spaziose e dedicate a reclusi illustri, altre erano degli spazi angusti e decisamente poco vivibili.

Dal 1925 all’interno di castel Sant’Angelo c’è il museo delle collezioni di arte, storia e cimeli dell’esercito italiano.

Basilica di San Pietro ^

All’interno della visita della città di Roma ci sta anche una piccola deviazione in Vaticano. Da Castel Sant’Angelo c’è infatti una breve strada che, percorsa, conduce dritti alla basilica di San Pietro. Il primo edificio risale al 320, costruito su volontà dell’imperatore Costantino per celebrare il luogo in cui era stato seppellito l’apostolo Pietro.

La prima basilica aveva le stesse dimensioni dell’attuale, ma era molto differente nell’aspetto. Fu a partire da metà del quattrocento, e per circa duecento anni, che numerosi artisti si alternarono per dare vita alla basilica di San Pietro che conosciamo oggi. Tra questi ci furono il Bramante, Michelangelo e il Bernini. Quest’ultimo si occupò anche della progettazione della piazza antistante con il suo bellissimo colonnato.

A sorprendere, oltre che la fattura e le opere d’arte, sono anche le dimensioni della basilica di San Pietro, che con i suoi 115 metri di lunghezza rappresenta una delle chiese più grandi al mondo.

Puoi visitare liberamente la basilica di San Pietro e stupirti delle opere d’arte conservate al suo interno. Tra le più celebri c’è senza dubbio la Pietà di Michelangelo, ospitata nella prima cappella a destra. Decisamente imponente è poi il baldacchino in bronzo del Bernini che sovrasta l’altare papale con le sue colonne tortili. Ci sono poi numerosissime altre opere di vari artisti, come il alcuni monumenti funebri del Canova.
Attraverso il pagamento di un biglietto puoi anche salire sulla cupola, progettata da Michelangelo e dalle dimensioni incredibili. Attraverso 330 gradini arriverai ad un punto panoramico sulla piazza. Attenzione perché lo spazio va via via restringendosi e per un tratto ti troverai a camminare in pendenza, seguendo la forma della cupola.

Raggiungibile da dentro la basilica c’è il museo del Tesoro, un itinerario di nove sale che conserva opere datate tra il IV e il XIX secolo. Al di sotto dell’attuale pavimento della chiesa ci sono invece le Grotte Vaticane, dove sono sepolti numerosi pontefici. Procedendo arriverai anche alla necropoli precostantiniana, dove oltre a mausolei databili tra il II e il IV secolo, è presente anche la tomba di Pietro.

Obelisco Vaticano ^

Un altro dei tredici obelischi antichi di Roma è posto proprio qui. Questo è l’obelisco Vaticano, dal colore rossastro dovuto al granito rosso. Alto oltre 25 metri oltre il basamento, è coronato da una croce a cui è dedicata l’iscrizione che significa Ecco la croce del Signore, fuggite parti avverse, trionfa il leone delle tribù di Giuda.

Anche l’obelisco Vaticano proviene dall’Egitto, nonostante sia privo di geroglifici. Arrivò a Roma nel 37 dopo Cristo su volontà dell’imperatore Caligola ed è posizionato qui dal 1586, dopo aver occupato una posizione nel Circo di Nerone, ovvero un impianto per spettacoli che sorgeva più o meno dove si trova la basilica di San Pietro oggi.

Musei Vaticani e Cappella Sistina ^

Altra tappa tra le cose da vedere a Roma e Città del Vaticano sono i Musei Vaticani. Purtroppo se starai solo due giorni in città e vuoi fare l’itinerario tra tutte le cose da vedere, avrai i minuti abbastanza contati. In questo caso dovrai scegliere quali musei visitare, perché non riuscirai ad entrare in tutti.

Ingresso ai musei Vaticani e alla Cappella Sistina

Considera che per la visita dei Musei Vaticani avrai bisogno di almeno tre ore, essendo uno dei musei più grandi al mondo. Istituiti nel cinquecento da papa Giulio II furono aperti al pubblico solo nel 1771 su volontà di papa Clemente XIV. Hanno al loro interno la vasta collezioni di opere d’arte accumulate dai vari papi. All’interno dell’itinerario di visita sono comprese anche la celebre Cappella Sistina, affrescata da Michelangelo, e gli appartamenti papali a cui lavorò Raffaello.

Accedendo ai Musei Vaticani potrai visitare diversi musei contemporaneamente, dalla pinacoteca vaticana alla collezione d’arte religiosa moderna, dal museo gregoriano egizio a quello etrusco, dal museo filatelico e numismatico a quello della biblioteca apostolica vaticana fino a tanti altri. Anche le sale sono numerose, così come le gallerie e le cappelle, ognuna caratterizzata da particolari decorazioni o opere.

I Musei Vaticani sono uno dei musei da visitare almeno una volta nella vita.

Giorno 2 – Pomeriggio ^

È possibile visitare Roma senza vedere il Colosseo e i Fori Imperiali? Certo che no, non me ne sono dimenticato. Nell’itinerario alla scoperta di Roma in due giorni, però, li ho lasciati per ultimi. In questo modo potrai seguire un percorso ottimizzato, ma anche tornare a casa con la meraviglia negli occhi.

Se ottimizzi i tempi avrai la possibilità di fare una veloce tappa all’interno dei Fori Romani o del Colosseo, prima di concludere la tua visita di Roma all’Isola Tiberina.

Campo de’ Fiori ^

Con il pomeriggio del secondo giorno nella Città Eterna, lascia il Vaticano e torna a Roma, ripassando nei pressi di Castel Sant’Angelo. Raggiungi Campo de’ Fiori, la storica piazza che deve il suo nome alla presenza di un grande prato fiorito e di piccoli orti fino al quattrocento. La piazza, costruita su volontà di papa Calisto II, risale infatti al 1456. Su questa piazza sorsero anche importanti palazzi, come il palazzo Orsini, che portarono la zona ad essere frequentata dalla nobiltà.

Per questo motivo su Campo de’ Fiori nacquero negozi, botteghe artigiane e alberghi. Questo era anche il luogo in cui avvenivano le esecuzioni capitali. Al centro della piazza, dal 1889, c’è la statua di Giordano Bruno, che proprio qui venne bruciato nel 1600 con l’accusa di eresia.

Ti troverai un po’ fuori dai giri più turistici. In Campo de’ Fiori infatti troverai numerosi mercatini durante il giorno e una vita vivace tra ristoranti e locali alla sera. Dal 1869 tutte le mattine ad esclusione della domenica qui va in scena il mercato dei fiori, in cui si vendono anche cibo e altri prodotti tipici.

Palazzo Farnese ^

Facciata di palazzo Farnese a Roma

Raggiungi ora il palazzo Farnese, sull’omonima piazza. Questo è uno dei più celebri palazzi cinquecenteschi romani in stile rinascimentale. Lo fece costruire Alessandro Farnese, poi papa Paolo III, a partire dal 1517. Furono molti gli artisti che collaborarono alla sua costruzione, da Sangallo il Giovane a Giacomo Della Porta, passando anche per Michelangelo.

La facciata è imponente, con una fitta fila di tredici finestre ad ogni piano, posizionate lungo i suoi 56 metri di lunghezza. Al suo interno ci sono alcune sale suggestive, come la Galleria al piano nobile, affrescata da Annibale Carracci tra la fine del cinquecento e gli inizi del seicento, o la sala dei Fasti Farnesiani, anche questa riccamente affrescata.

È possibile visitare gli interni del palazzo Farnese, ma prenotando con largo anticipo, da uno a quattro mesi prima.

Area Archeologica di Torre Argentina ^

Area archeologica di Torre Argentina

Continua l’itinerario tra le cose da vedere a Roma puntando verso l’Altare della Patria. Per arrivarci passerai per il largo di Torre Argentina. Qui si trova un’area archeologica a cielo aperto. Al suo interno ci sono i resti di quattro templi romani che risalgono all’età repubblicana.

Proprio la presenza di ben quattro templi ha fatto in maniera tale che questi scavi fossero noti con il nome di area sacra. Gli edifici hanno strati sovrapposti tra loro e risalgono ad epoche successive, ma tutte comprese all’interno degli ultimi quattro secoli prima di Cristo.

All’interno dell’area archeologica c’è una nutrita colonia felina. Affacciandoti sui resti non potrai fare a meno di notare i numerosi gatti che qui scorrazzano liberamente.

Altare della Patria ^

Raggiungi ora piazza Venezia, un’altra delle celebri piazze di Roma. Questa è famosa per l’Altare della Patria, anche noto come Vittoriano o monumento a Vittorio Emanuele II. Infatti nel 1878 il parlamento italiano decise di dedicare un grande monumento al re da poco scomparso, simbolo della stagione risorgimentale d’Italia.

Il progetto, scelto attraverso un concorso, fu quello di Giuseppe Sacconi. L’imponente monumento si rifà a canoni classici ed è caratterizzato da una grande scalinata che conduce al lungo portico colonnato sormontato a sua volta da due statue di quadrighe in bronzo. Queste rappresentano la Libertà e l’Unità della Patria, come scolpito sui propilei sottostanti. Nel mezzo dei due propilei ci sono le statue che rappresentano le 16 regioni italiane a quel momento. Ognuna di queste fu affidata a uno scultore proveniente dalle singole regioni.

Per fare spazio all’Altare della Patria fu necessario demolire le costruzioni qui presenti, per lo più di origine medievale. Ci furono diverse contestazioni anche per il fatto che il Vittoriano mal si armonizzava con il contesto, per via delle sue dimensioni ingombranti e del colore troppo bianco. Nonostante i lavori partiti nel 1885 e che si conclusero solo nel 1935, una prima inaugurazione ci fu nel 1911. In quell’occasione fu rivelata anche la statua equestre dedicata a Vittorio Emanuele II.

Dal 1921 riposa all’Altare della Patria anche la salma del Milite Ignoto, a ricordo dei militari morti in guerra senza un nome o senza un luogo di sepoltura. Ogni anno nelle date del 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre il presidente della Repubblica si reca qui con una corona d’alloro a rendere omaggio al milite ignoto.

All’interno dell’Altare della Patria ci sono le sedi del Museo centrale del Risorgimento e del Sacrario delle Bandiere. Inoltre puoi salire in cima al Vittoriale attraverso un ascensore panoramico in vetro, da cui si gode di una bellissima vista sull’area circostante.

Campidoglio ^

Dietro al Vittoriano c’è il colle Capitolino. Sulla sua sommità, raggiungibile per via di una scalinata, c’è la prima piazza della Roma moderna, progettata da Michelangelo nel 1536 per rimettere in sesto questo spazio che versava in stato di abbandono. Anche la scalinata, nota come Cordonata, è un progetto di Michelangelo.

Circa dieci anni dopo, Buonarroti progettò anche il palazzo Senatorio, che ospita al suo interno il consiglio comunale di Roma. A fine cinquecento venne aggiunto al palazzo un campanile, ancora oggi in piedi.

La Lupa e i Musei Capitolini ^

Gli altri edifici vicini al palazzo Senatorio sono quelli che ospitano i musei Capitolini. Istituzione nata nel 1471 con la donazione di papa Sisto IV di alcune statue in bronzo che hanno dato il via alla collezione che oggi puoi vedere. Queste collezioni furono incrementate durante i secoli con pezzi provenienti dagli scavi di Roma e delle aree circostanti.

Le aree espositive sono all’interno del Palazzo Nuovo e palazzo dei Conservatori, collegati tra loro per via della galleria Lapidaria che conduce anche al Tabularium e ad un affaccio suggestivo sul Foro Romano.

La lupa simbolo di Roma al Campidoglio

All’interno del palazzo dei Conservatori ci sono dei suggestivi affreschi e i primi bronzi capitolini, tra cui la celebre statua della Lupa, di cui una riproduzione in piccolo è posta all’esterno. Nei musei Capitolini c’è anche una belle pinacoteca con quadri che vanno dal medioevo al settecento di artisti quali Caravaggio e il Guercino.

La statua della Lupa, simbolo della fondazione della città di Roma, è a grandezza naturale e fino a qualche anno fa si pensava risalisse al 500 avanti Cristo circa. In realtà nuovi studi fanno risalire la statua della Lupa a un periodo tra il X il XIV secolo. La teoria è che sia stata ottenuta in epoca medievale attraverso un calco sull’originale etrusca. I gemelli sottostanti, che vengono allattati dalla lupa, sono invece un’aggiunta di epoca rinascimentale.

Basilica di Santa Maria in Aracoeli ^

Proprio alle spalle del Vittoriano e del suo ascensore in vetro c’è la basilica di Santa Maria in Aracoeli. Questa è sul punto più alto del colle del Campidoglio. Venne costruita nel VI secolo sui resti del tempio di Giunone Moneta.

Facciata della basilica di Santa Maria in Aracoeli

L’aspetto attuale, in stile romano-gotico, è legato a una ristrutturazione operata dai frati minori. La sua posizione rialzata ha richiesto la costruzione di una lunga scalinata di 124 gradini, aggiunta nel 1348 come voto alla Madonna per la fine dell’epidemia di peste. Questo fatto la consacrò a Scala Sacra, tanto che chi aveva qualche richiesta da fare alla Madonna la percorreva in ginocchio.

Fino al 1994 all’interno della basilica di Santa Maria in Aracoeli era ospitata la statua del Santo Bambino, scolpita nel legno degli ulivi del Monte dei Getsemani. A questa statua, trafugata nel 1994, erano attribuiti poteri miracolosi, tra cui l’abilità di far resuscitare i morti e guarire i malati gravi.

L’interno della basilica è diviso in tre navate, separate da colonne di spoglio. Qui sono presenti numerose opere d’arte che hanno visto impegnati celebri artisti, come Donatello (lapidi funerarie) e il Pinturicchio (affreschi).

Fori Imperiali ^

Eccoti pronto ad entrare nella vasta area archeologica dei Fori Imperiali. Dall’Altare della Patria parte la via dei Fori Imperiali che, in circa un chilometro, conduce fino al Colosseo. A destra e a sinistra della strada potrai vedere i resti archeologici più famosi di Roma. Questi, a parte poche colonne, furono riscoperti a partire dal 1930 in occasione dell’aperture della via dei Fori Imperiali.

I Fori Imperiali sono cinque piazze monumentali costruite tra il 46 avanti Cristo e il 113 dopo Cristo dagli imperatori Giulio Cesare, Augusto, Vespasiano, Nerva e Traiano. Ma non ci sono solo questi, ci sono infatti piccoli tempi, chiese e il Foro Romano, ovvero la vecchia piazza repubblicana che risale al VI secolo avanti Cristo.

Partendo da piazza Venezia in direzione del Colosseo incontrerai:

  • i mercati di Traiano sulla sinistra, risconoscibili per la loro forma semicircolare;
  • il foro di Traiano, ovvero il grande spazio che si apre davanti ai mercati di Traiano. Questo è il foro più recente, risale infatti al 112 dopo Cristo;
  • procedendo lungo la via principale, sulla destra, troverai il foro di Cesare anticipato dai resti del tempio di Venere Genitrice, con sullo sfondo la basilica Argentaria. Il foro risale al 46 avanti Cristo. La presenza del tempio di Venere Genitrice è legata al fatto che Giulio Cesare asserisse di essere un suo discendente;
  • in corrispondenza del foro di Cesare, sul lato sinistro della strada trovi invece il foro di Augusto con sul fondo il tempio di Marte Ultore stretto tra gli archi di Druso e di Germanico. Il foro di Augusto, risalente al 2 avanti Cristo, è collegato al precedente foro di Traiano per via dell’arco di Traiano;
  • procedendo, da entrambi i lati della strada c’è il largo, ma poco profondo, foro di Nerva, datato 98 dopo Cristo. Sul lato sinistro della strada presenta i resti del tempio di Minerva. Sul lato destro, invece, presenta i resti della basilica Emilia. Quest’ultima arriva molto vicina ai resti della Cura Iulia;
  • oltre al foro di Nerva c’è infine il tempio della Pace, risalente al 75 dopo Cristo. Al culmine, su di un angolo, c’è il piccolo tempio del Divo Romolo. Questo spazio venne considerato un foro imperiale solo dal IV secolo, quando prese il nome di foro di Vespasiano. Il motivo è che differiva dagli altri, per molti aspetti, partendo dalla sua superficie non lastricata, ma tenuta a giardino.

I cinque fori Imperiali mantennero la loro destinazione d’uso fino al IV secolo, quando furono progressivamente destinate ad altre funzioni. Dal VI secolo cominciò il loro smantellamento, al fine di riutilizzare i materiali in altre costruzioni, e questo proseguì fino all’anno 1000. Durante il medioevo, invece, si cominciò a costruire chiese, monasteri, abitazioni che diedero vita a un nuovo quartiere (Alessandrino) alla fine del cinquecento.

Nonostante già dall’ottocento si pensasse di riportare alla luce gli antichi fori, solo alla fine del ventennio prese piede concretamente l’idea di realizzare la via che collega il Colosseo a piazza Venezia e di portare allo scoperto questi resti archeologici. Vennero quindi sgomberati e demoliti tutti gli edifici medievali e successivi e presero via gli scavi. Mussolini inaugurò la via dei Fori Imperiali nel 1932.

Se i Fori Imperiali hanno attirato la tua attenzione puoi acquistare un biglietto e percorrerli interamente, direttamente da dentro le rovine. Se invece hai poco tempo a disposizione o li hai già visti in precedenti visite, puoi limitarti a guardarli passeggiando lungo la strada rialzata.

Colosseo ^

Come ti anticipavo, percorrendo l’intera via dei Fori Imperiali giungerai al Colosseo. Probabilmente è il monumento più famoso di Roma e di tutta Italia. Anche conosciuto come Anfiteatro Flavio, è il più grande anfiteatro romano del mondo. Poteva infatti contenere al suo interno fino a 87.000 spettatori.

Il Colosseo occupava l’area orientale del foro romano e la sua costruzione durò circa dieci anni, a partire dal 70 dopo Cristo. Fu l’imperatore Vespasiano a dare il via ai lavori, mentre fu l’imperatore Tito ad inaugurarlo. Infine Domiziano, nel 90 dopo Cristo apportò alcune modifiche alla sua struttura.

L’Anfiteatro Flavio ha dimensioni decisamente massicce. La sua forma ellittica raggiunge i 187,5 metri di diametro per 156,5, con un perimetro di ben 527 metri. L’arena interna ha una dimensione di 86 metri per 54 metri e la strutturua originaria con gli spalti arrivava ad un’altezza di 52 metri. C’erano tre ordini da 80 arcate l’una e un ulteriore ordine costituito da una parete piena.

Al suo interno andavano in scena gli spettacoli con i gladiatori, ma anche di caccia, battaglie navali, rievocazioni storiche e drammi della mitologia classica. Venne utilizzato a questo scopo fino al VI secolo, per poi essere impiegato in altri utilizzi. Tra questi divenne un’area di sepoltura, un castello, ma anche una cava di materiali per le altre costruzioni in città. Durante questo periodo vi venne costruita all’interno anche una cappella, conosciuta con il nome di chiesa di Santa Maria della Pietà al Colosseo.

Il terremoto che nel 1349 colpì Roma causò danni anche al Colosseo, facendo crollare una parte del lato esterno meridionale, costruito su di un terreno di origine alluvionale. A partire dall’ottocento vennero fatti diversi lavori per recuperare la struttura e per metterla in sicurezza da altri possibili crolli. Tra questi ci sono anche alcuni interventi che si inseriscono all’interno della struttura, modificandola in parte. Le prime aggiunte vennero fatte da Raffaele Stern nel 1806 e da Valadier nel 1823.

Oltre a far parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, il Colosseo è annoverato tra le nuove sette meraviglie del mondo.

Arco di Costantino ^

Al fianco del Colosseo puoi vedere un altro reperto estremamente celebre: l’arco di Costantino. Al di là delle dimensioni considerevoli, 21 metri di altezza, per quasi 26 di larghezza e quasi 7,5 di profondità, è particolarmente importante per la ricchezza delle sue incisioni.

L’arco di Costantino fu eretto nel 315 in occasione dei dieci anni di regno di Costantino e commemora la vittoria dell’imperatore contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio. Ciò è testimoniato dall’iscrizione centrale. Insieme ai vicini archi di Tito e di Settimio Severo fa parte dei tre archi trionfali romani giunti agli anni nostri.

Sull’arco di Costantino sono scolpite diverse scene. Tra queste ci sono alcune di sacrificio a diverse divinità pagane all’interno di alcuni tondi, mentre nei passaggi laterali sono ritratti alcuni dei.

Tra gli avvenimenti più particolari circa l’arco di Costantino, c’è il fatto che Lorenzino de’ Medici venne cacciato da Roma nel 1530 per aver decapitato, per puro divertimento, le teste sui rilievi degli archi, poi ripristinate.

Arco di Tito ^

Arco di Tito a Roma

Se prendi la via che conduce all’ingresso dei fori Imperiali potrai vedere anche l’arco di Tito. Questo è più antico del precedente, risale infatti alla fine del I secolo.

Mentre l’arco di Costantino è dotato di tre arcate, l’arco di Tito ne ha solamente una. Sulla sommità presenta un’iscrizione che celebra l’imperatore Tito, a cui l’arco è dedicato in ricordo della guerra giudaica in Galilea. Sulla trabeazione c’è una lunga fila di uomini e animali che raccontano di una scena di sacrificio. All’interno dell’arco, invece, c’è una decorazione a cassettoni con al centro rappresentato Tito portato in cielo da un’aquila. Sui lati della fornice ci sono due scene che ricordano il trionfo di Tito a Gerusalemme.

Durante i secoli l’arco di Tito venne inglobato in differenti edifici che vi furono costruiti al fianco, salvo poi essere liberato e riportato al suo aspetto originario tra il 1821 e il 1823.

Circo Massimo ^

L’itinerario di due giorni a Roma continua con il Circo Massimo, distante appena un quarto d’ora a piedi. Oggi appare come un grande prato al di sotto del livello stradale, con qualche reperto archeologico qua e là. Siamo nella vallata tra i colli Palatino e Aventino e fu proprio qui che avvenne la vicenda del ratto delle Sabine (uno stratagemma attuato da Romolo per rapire le donne delle città vicine e poter dare un futuro alla città di Roma).

Anticamente però il Circo Massimo era tra i più grandi edifici per lo spettacolo di tutto il mondo, con i suoi 600 metri di lunghezza per 140 metri di larghezza. Fu Giulio Cesare a volerne la costruzione in muratura per ospitare le gare agonistiche e i giochi con i gladiatori.
Al Circo Massimo andavano in scena anche le corse con la quadrighe, che appassionavano e infiammavano gli animi dei romani.

La struttura venne seriamente danneggiata più volte a causa di incendi e fu nuovamente ricostruita sotto Traiano. A questa ricostruzione risalgono buona parte dei reperti oggi visibili.
Venne utilizzato per gli spettacoli fino al VI secolo, per poi diventare una grande area agricola. Agli inizi del secolo scorso iniziarono invece i lavori di recupero, per ridare dignità al Circo Massimo.

Attraverso la passeggiata archeologica potrai vedere le gallerie che portavano fino alla cavea e che proseguono sul basolato antico verso gli spazi una volta occupati da botteghe, uffici e locande. Sempre in questa zona puoi vedere la più recente Torre della Moletta. Si tratta di un intervento medievale del XII secolo. Attraverso una scala interna puoi raggiungere il piano superiore e godere del panorama sull’intero Circo Massimo.

Bocca della Verità ^

Bocca della Verità a Roma

Ad appena tre minuti a piedi dal Circo Massimo, in direzione del fiume Tevere, puoi vedere la Bocca della Verità. L’antico e celebre mascherone in marmo è murato nel pronao della chiesa di Santa Maria in Cosmedin.

Si trova qui dal 1632, ma ai tempi dell’antica Roma veniva impiegato come grande tombino. Le sue fessure erano impiegate per monitorare il livello del fiume Tevere che, per i quartieri più bassi della città, rappresentava spesso una minaccia. All’epoca i tombini avevano spesso le sembianze delle divinità fluviali che erano solite inghiottire l’acqua.

Sono tante le leggende legate alla Bocca della Verità. Tra queste il fatto che potesse parlare e pronunciare oracoli, oppure un’altra secondo cui dietro alla bocca si nascondeva il diavolo che voleva riportare in auge le divinità pagane. Altre sostenevano che la bocca mordesse la mano di chi mentisse e si presentasse al suo cospetto.

Isola Tiberina ^

Raggiungi ora il ponte Palatino e ti troverai davanti all’isola Tiberina, il piccolo isolotto che sorge dentro la città di Roma all’interno del fiume Tevere. Questo è collegato alla terra ferma da due antichi ponti romani, il ponte Cestio e il ponte Fabricio. Quest’ultimo è il più antico ponte di Roma e risale al 62 avanti Cristo, mentre il ponte Cestio è datato 46 avanti Cristo. Tra il ponte Palatino e l’isola Tiberina ci sono anche i resti del ponte Emilio, risalente al II secolo avanti Cristo.

L’isola Tiberina ha dimensioni raccolte. È lunga circa 300 metri per 90 metri di larghezza. La sua nascita è avvolta nella leggenda. Si narra infatti che risalga al 509 avanti Cristo, quando i romani spodestarono il re Lucio Tarquinio Superbo e per vendetta gettarono tutto il suo deposito di grano nel fiume Tevere. Il deposito era così ampio da dare vita a un’isoletta.

Un’altra leggenda risale invece al 291 avanti Cristo, quando dopo una dura pandemia di peste i sacerdoti inviarono una delegazione a Epidauro, luogo in cui veniva celebrato il dio della medicina Esculapio. Tornando a Roma la delegazione portò con se un serpente, animale caro al dio Esclulapio. Questo saltò via nei pressi dell’isola e nel punto esatto in cui si rifugiò venne eretto il tempio di Esculapio.

A testimonianza della vocazione medica dell’isola ancora oggi è qui presente l’ospedale Fatebenefratelli, nato nel 1584 e ancora in uso, oltre che l’ospedale Israelitico.

La realtà sulla genesi dell’isola Tiberina è invece che dal fiume emerge un blocco di tufo sul quale, col passare dei secoli, si è sedimentata la sabbia. Sulla sua superficie si trovano le costruzioni ospedaliere, la basilica di San Bartolomeo all’Isola e il celebre ristorante della Sora Lella.

Basilica di San Bartolomeo all’Isola ^

La basilica di San Bartolomeo all’Isola ha origini antiche. Risale infatti alla fine del X secolo, quando l’imperatore Ottone III la fece erigere sui resti del tempio di Esculapio. L’obiettivo era quello di custodire al suo interno i resti dei martiri San Bartolomeo (ancora presente nell’altare maggiore) e Sant’Adalberto, a cui inizialmente venne titolata la chiesa. Durante i secoli fu al centro di varie revisioni e ricostruzioni, come quella seicentesca a seguito di una piena del Tevere del 1557.

Nel seminterrato della basilica di San Bartolomeo all’Isola venivano sepolti i morti della veneranda confraternita de’ devoti di Gesù Cristo al Calvario e di Maria Santissima Addolorata. Questi si occupavano anche di recuperare le salme rinvenute nel Tevere. Depositavano nella cripta del convento le loro ossa scarnificate.

All’interno della basilica è presente un pozzo medievale da cui venivano prelevate le acque del Tevere, credute taumaturgiche.

Oggi la basilica è il memoriale dei “nuovi martiri” del XX secolo. Al suo interno sono presenti le reliquie di molti testimoni del nostro tempo, per lo più religiosi che hanno combattutto contro le ingiustizie del novecento pagando con la propria vita.

Mappa dell’itinerario a piedi di Roma ^

Ecco la mappa dell’intinerario di due giorni a Roma. Puoi seguirla tranquillamente a piedi e siccome si tratta di un unico lungo percorso puoi suddividere le giornate come meglio preferisci.
Trovi evidenziati in giallo i punti più celebri che non puoi assolutamente perdere durante la tua permanenza.

Dove dormire a Roma ^

Roma è tra le città più turistiche d’Italia e per questo motivo dispone di una scelta praticamente illimitata di alloggi, hotel e bed and breakfast. Le zone migliori tra cui scegliere dipendono anche dalle disponibilità economiche.

Se vuoi visitare i suoi monumenti principali, soggiornare nelle zone centrali è senza dubbio la scelta migliore (ma anche più costosa). Le strutture nei dintorni di piazza Navona, Pantheon, piazza di Spagna e Colosseo ti immergono nel cuore della città, ma sono piuttosto costose. Già spostandoti verso piazza del Popolo o poco più a nord riuscirai a trovare sistemazioni a un prezzo migliore, pur mantenendoti molto vicino al centro, così come in zona Trastevere (sud ovest del centro). Trastevere è un quartiere ricco di pub, ristoranti e locali, ideale anche per fare una passeggiata la sera.

Altra zona più economica rispetto al cuore di Roma è quella della stazione Termini, a est del centro. Questa è comoda anche per i collegamenti (treno e metropolitana).

A questo link trovi hotel e bed and breakfast disponibili in città, che potrai navigare anche sulla mappa, seguendo le zone che ti ho indicato.

Se invece sei amante della tranquillità, puoi pensare di unire alla visita di Roma anche quella dei Castelli Romani. In questo caso una buona opzione è quella di dormire in uno dei Castelli più vicini al centro e raggiungere il cuore della capitale con uno dei frequentissimi treni che passano ogni giorno. Tra i Castelli Romani Ciampino è la località più comoda dove soggiornare ed è inoltre abbastanza economica. Qui trovi le numerose strutture in cui puoi pernottare.

Perché Roma è la Città Eterna? ^

L’epiteto di Città Eterna per Roma risale a tempi antichissimi. A chiamarla in questo modo per la prima volta fu il poeta latino Albio Tibullo vissuto tra il 54 e il 19 avanti Cristo. Specializzato in poemi erotici in un suo libro scrisse dell’Eterna Urbe riferendosi a Roma.

Successivamente questo modo di dire venne ripreso numerose volte e tra le varie citazioni spesso se ne riporta una non reale attribuita all’imperatore Adriano.

Il riconoscimento di Città Eterna venne dato anche ad altre città, quali Gerusalemme e Kyoto, ma per tutte passò in disuso eccetto che per Roma. Qui infatti la sua importanza e la sua storicità rimangono indiscusse. Ciò che ha rappresentato in passato, come potenza mondiale e culla della cristianità, ma anche ciò che continua ancora oggi a rappresentare per la sua storia e la sua cultura la rende effettivamente eterna.

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Due giorni a Roma - Itinerario di Cosa VedereItinerario a piedi di due giorni a Roma. Leggi la guida su cosa vedere e scopri la mappa dettagliata delle destinazioni in città.https://www.lorenzotaccioli.it/due-giorni-a-roma-itinerario-di-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli