Vienna – Giorno 1: Centro Storico e Sud del Ring

Michaelerplatz Vienna e Cavalli

Dopo una brevissima parentesi Slovacca (un giorno a Bratislava), rientriamo dentro ai confini austriaci per continuare il tour in auto di questa nazione. Siamo al terzo giorno di viaggio e non appena svegliatici nella capitale slovacca partiamo subito in auto verso Vienna, la capitale austriaca.

Il traffico è abbastanza scorrevole anche nella parte più vicina al centro. Noi soggiorniamo in un bell’hotel a circa un chilometro dal Castello di Schönbrunn che visiteremo domani. Si tratta comunque di una buona posizione, non troppo centrale ma molto servita dai mezzi che in pochi minuti ci portano in tutti gli angoli del centro storico.

Il prima problema che abbiamo arrivati a Vienna è quello del parcheggio. La segnaletica stradale per quel che riguarda le aree di sosta è totalmente diversa dalla nostra e dove pensiamo di poter lasciare l’auto, in realtà, scopriamo che la possono lasciare solo i residenti, mentre chi viene da fuori può parcheggiarla – a pagamento – solo per un determinato numero di ore. Non abbiamo certo intenzione di passare due giorni con l’ansia da parchimetro, così ci mettiamo alla ricerca di un parcheggio custodito dove poter lasciare tranquillamente l’auto. Ne troviamo uno proprio sotto a un supermercato e in corrispondenza della fermata di un autobus che in un paio di fermate ci porta fino al nostro hotel.

Michaelerplatz Vienna e Cavalli

Due Giorni a Vienna – Organizzare la Visita ^

Lasciati i bagagli prendiamo una mappa alla reception e con l’aiuto della guida pianifichiamo la prima giornata di visita a Vienna. Il centro storico è ben segnato da una via: Ringstrasse è una grande via circolare, che ripercorre attraverso dei viali ottocenteschi la posizione delle antiche mura medievali che cingevano il centro storico. Questa prima giornata la dedicheremo alla visita del Centro Storico e della zona a Sud del Ring. Nella giornata di domani, invece, cominceremo con il castello di Schönbrunn e nel pomeriggio visiteremo la zona a nord di Mariahilfer Strasse. Le ultime ore le dedicheremo invece a qualche sorpresa che Vienna ha in serbo per noi.

La capitale austriaca può essere visitata comodamente utilizzando i mezzi pubblici, sono previsti anche dei biglietti giornalieri o la Vienna Pass che prevede anche l’ingresso ad alcuni musei. Noi facciamo la Vienna City Card da 48 ore per i trasporti al costo di € 21.90 (un biglietto per singola corsa costa € 2,40), così da poterci muovere liberamente.

In realtà scopriamo che non sarebbe così necessario fare i biglietti giornalieri che sicuramente ti danno molta libertà di movimento, perché raggiunta una zona che si vuole visitare ci si può facilmente muovere a piedi per raggiungere tutti i punti di interesse che distano pochi metri tra di loro. Passeggiare nei grandi viali del centro storico è inoltre piacevole anche se non c’è qualcosa di particolare da vedere. Le strade spaziose sono contornate di alti palazzi storici dalle facciate variopinte, quale miglior modo per vivere la città?

Quanti giorni a Vienna ^

Due giorni per visitare Vienna sono sufficienti se non si vogliono visitare troppi musei. Qualora invece si voglia fare tutto con più calma e prendersi del tempo anche per entrare in qualche mostra, oltre alla visita alla residenza di Sissi, sarebbero ideali tre o quattro giorni.

Primo Giorno a Vienna – Centro Storico ^

Con la metro arriviamo subito nei dintorni dell’Hofburg, il palazzo imperiale di Vienna. Iniziamo già ad avere appetito e intorno a noi cade una pioggerella costante che farebbe passare la voglia di visitare la città dopo pochi minuti.

Non ci perdiamo d’animo e mangiamo qualcosa in uno dei piccoli baldacchini che si trovano nei dintorni della stazione. Non smette di piovere, ma almeno abbiamo riempito la pancia e possiamo riprendere la nostra visita con più energia.

Volkstheater ^

Capiamo subito l’imponenza della città di Vienna, ovunque ci si giri si trovano palazzi mastodontici e opulenti. Il primo che incrociamo è il Vokstheater. Letteralmente il suo nome significa teatro del popolo, perché venne costruito proprio su insistenza del popolo. Siamo nel 1889 e i cittadini richiedono a gran voce un teatro più accessibile per loro, rispetto al già presente Hofburgtheater.

L’intenzione era quella di creare un teatro che mettesse in scena non solo grandi opere, ma anche spettacoli più popolari e tradizionali. Ancora oggi viene conservata questa tradizione che vede una grande eterogeneità negli spettacoli a cartellone.

Vienna - Volkstheater

Anche questo teatro, come tantissimi altri in Austria, venne progettato dagli architetti austriaci Fellner & Helmer.

Maria Theresien Platz e i suoi Musei ^

In pochi passi ci ritroviamo nella splendida Maria Theresien Platz: una grande piazza ricca di aiuole con tanti fiori colorati e cespugli di varie dimensioni, tutti ottimamente curati. Al centro della piazza sorge la grande statua che omaggia l’imperatrice Maria Teresa, mentre su due dei lati della piazza si trovano due enormi palazzi identici che si specchiano l’uno nell’altro. Gli altri due lati della piazza sono delimitati da due strade: una che va verso il MuseumQuartier e l’altra che porta fino all’Hofburg.

I due grandi palazzi ospitano il Naturhistorisches Museum e il Kunsthistorisches Museum, ovvero il museo di storia naturale e il museo di storia dell’arte della città di Vienna.

Questa piazza venne creata a partire dal 1889, ma il progetto era ben antecedente: l’intenzione dell’imperatore Francesco Giuseppe era infatti quella di dare lustro all’impero austro ungarico, con un progetto che ne valorizzasse la magnificenza. Rifacendosi ai grandi viali francesi, decise di far costruire un grande boulevard che partisse proprio dalla residenza imperiale, l’Hofburg. Così nacque il progetto della Ringstrasse, la strada che circonda il centro storico cittadino.

Per dare vita al progetto fu necessario radere al suolo il poligono di tiro cittadino, che rimase su questa piazza fino al 1857 e venne sostituito da una grande piazza che rendesse omaggio all’imperatrice Maria Teresa. La statua che campeggia ancora oggi al centro della piazza venne inaugurata nel 1888 e negli anni a seguire, 1889 e 1991, vennero aperti anche i due grandi musei.

Gli edifici dei musei, oltre che dalle estensioni notevoli, sono caratterizzati da due grandi cupole centrali, alte circa 60 metri e a pianta ottagonale. Le facciate sono in stile rinascimentale italiano e gli interni decorati con marmo e ornati con stucchi e oro. Non si è badato a spese per la costruzione di questi edifici, che dovevano servire da rilancio dell’intero impero.

Il furto d’arte più grave che si è registrato nell’intera Austria, avvenne proprio nel museo di storia dell’arte: la scultura “La Saliera” di Benvenuto Cellini, venne rubata nel 2003. Venne richiesto un riscatto di circa 10 milioni di euro a cui non venne dato seguito. La Saliera venne poi recuperata poco meno di tre anni dopo, all’interno di una scatola sepolta in una foresta nei pressi della città austriaca di Zwetti a 90 km di distanza.

MuseumQuartier ^

Separato da una breve strada da piazza Maria Teresa si trova il MuseumQuartier, il più grande complesso museale di tutta Vienna che rientra anche nei 10 più grandi del mondo. L’area espositiva del MuseumQuartier si estende per circa 60.000 metri quadri e al suo interno si trovano edifici estremamente moderni, che si affacciano su altri in stile barocco.

Quest’area occupa il terreno che originariamente era destinato alle scuderie di corte. Le scuderie vennero costruite tra il 1713 e il 1725 su volontà dell’imperatore Carlo VI, che aveva addirittura richiesto che fosse prevista una piscina in cui i cavalli avrebbero potuto fare il bagno, che però non fu poi costruita.

Durante i secoli quest’area venne distrutta più volte: nel periodo delle guerre napoleoniche, quando Napoleone Bonaparte invase l’Austria creò qui il suo quartiere generale e anche durante la rivoluzione del 1848 l’area subì diversi danneggiamenti. Vennero sempre ripristinate, fino dopo la prima guerra mondiale quando l’impero austroungarico crollò e le stalle vennero dismesse.

Già dal 1921 quest’area cominciò ad essere impiegata per fiere e mostre, che richiesero un recupero e una ristrutturazione degli edifici esistenti. La sua nuova destinazione d’uso rimase la medesima fino ai giorno nostri, a esclusione degli anni 1940 – 1945 quando venne impiegata a fini propagandistici da parte del regime nazista.

In realtà negli anni ’80 si ridiscuté di quale dovesse essere l’impiego di quest’area di Vienna fino ad arrivare al 1986 quando si decise ufficialmente che qui dovesse sorgere il complesso museale più grande dell’Austria. Nel 1998 cominciarono i lavori per ristrutturare l’intera zona e dopo tre anni, nel 2001, il MuseumQuartier venne aperto al pubblico.

Sono diversi gli edifici che compongono questo quartiere, così come lo stile degli stessi. Di forte impatto è la struttura del MUMOK, il museo d’arte moderna della città di Vienna ricoperto di basalto e che dispone di quasi 5000 metri quadri di spazio espositivo suddiviso sui vari piani. All’interno sono ospitate circa 7000 opere di arte moderna e contemporanea con pezzi di Andy Warhol, Kandinsky, Picasso e Lichtenstein che si affiancano a mostre temporanee.

Dalla parte opposta della piazza si trova invece il Leopold Museum, in cui sono concentrate le opere moderne di artisti austriaci. All’interno del Leopold Museum si trova la collezione più vasta al mondo delle opere di Egon Schiele e, tra gli altri, quadri di Gustav Klimt.

Noi passeggiamo per i diversi cortili che uniscono il MUMOK e il Leopold Museum agli altri musei che si trovano all’interno del MuseumQuartier. Saliamo e scendiamo scale, passeggiamo tra i vicoli al confine con le mura che cingono tutti gli edifici e che vengono utilizzati principalmente come strade di servizio, ma che hanno anche queste una loro bellezza, grazie al muro in mattoni arancioni che si specchia nelle finestre regolari dell’edificio che vi si oppone.

Nei dintorni del MuseumQuartier ^

Riprende a piovere ma non ci facciamo trovare impreparati. Apriamo il nostro ombrello e ci spostiamo negli stretti vicoli dietro al MuseumQuartier. A distanza di pochi metri il numero di turisti crolla repentinamente: si vedono in giro poche persone e il più sembrano essere di fretta. Numerosi bar e ristorantini si affacciano tra i palazzi colorati e decorati diversamente l’uno dall’altro.

Nel nostro peregrinare, ritornati sulla strada principale, passiamo davanti a due imponenti edifici. Il primo è Palazzo Trautson che ospita il Ministero Federale della Giustizia. Questo edificio barocco venne costruito all’inizio del XVIII secolo per la famiglia Trautson, ispirandosi al Palazzo Reale di Amsterdam. Venne acquistato nel 1760 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria che lo utilizzò come sede per la Guardia Ungherese. Palazzo Trautson è tutt’oggi uno dei maggiori esempi di palazzo barocco a Vienna.

Il secondo è il Justizpalast ovvero il palazzo di Giustizia attualmente sede della Corte Suprema dell’Austria. Il palazzo in stile neorinascimentale risale alla fine del XIX secolo, ma venne rivisto a causa di un incidente che si verificò nel 1927. In quest’anno infatti una giuria assolse alcuni paramilitari nazionalisti che si supponeva ebbero sparato a un veterano disabile della prima guerra mondiale e a un bambino di otto anni. Alcuni manifestanti si radunarono davanti al palazzo di giustizia e nonostante lo schieramento di forze di polizia a cavallo, riuscirono a entrare al primo piano dell’edificio e a devastare documenti e mobili. Successivamente diedero anche fuoco al palazzo che iniziò a bruciare e, all’arrivo dei pompieri, vennero tagliati i tubi che servivano a portare acqua per spegnere l’incendio. Il palazzo continuò a bruciare fino alla mattina seguente riportando ingenti danni.

Hofburg ^

Il complesso dell’Hofburg, che si trova dalla parte opposta del MuseumQuartier, è la vecchia residenza dell’imperatore austriaco. Si tratta di un agglomerato che ha al suo interno numerosi edifici e diverse piazze. Non solo l’Alte Burg (la residenza ufficiale degli Asburgo a partire già dal XIII secolo), ma anche l’ala più recente (Neue Burg), la scuola di equitazione spagnola, il museo dell’Albertina, L’Augustinekirche e la Michaelekirke, le piazze Josefplatz, Michaelerplatz ed Heldenplatz.

Alte Burg e porta Burgtor ^

Solitamente però, con l’appellativo Hofburg ci si riferisce solo ad una parte di tutti questi edifici, quella più a stretto contatto con l’Alte Burg. Noi entriamo dalla grande porta che dà verso la piazza dedicata a Maria Teresa. La porta, nota come Burgtor venne costruita nel 1824 per celebrare la vittoria della coalizione antinapoleonica a Lipsia. Ci troviamo davanti al grande Neue Burg, l’ala più recente annessa all’Hofburg che venne costruita negli ultimi giorni della monarchia a ridosso della prima guerra mondiale. I due colonnati che si estendono ai lati dell’ingresso sono davvero imponenti e danno perfettamente l’idea della maestosità di questo impero.

Leopoldischiner Trakt ed Heldenplatz ^

Sulla nostra sinistra si trova invece il Leopoldischiner Trakt, la cui facciata pastello e ricchissima di finestre, venne costruita nella seconda metà del XVII secolo su richiesta di Leopoldo I e ospita oggi al suo interno gli uffici del presidente della repubblica austriaco.

Girandosi di altri 90 gradi si può ammirare la grande statua del cavaliere che ritrae l’arciduca Carlo con, sullo sfondo, il campanile del duomo. La statua si trova proprio davanti all’Heldenplatz, la piazza che divide l’Hofburg dalla Ringstrasse e che viene tutt’oggi utilizzata per eventi che radunano parecchie persone. Questa piazza è tristemente nota per aver ospitato Hitler che proprio qui, nel 1938, proclamò l’annessione dell’Austria al terzo Reich.

In Der Burg e Schweizertor ^

Accedendo alla prima piazza, passando sotto al portico che congiunge il Lepolodischiner Trakt con l’Alte Burg, ci ritroviamo nel In Der Burg: l’ampio cortile interno che fungeva da piazza  della fortezza e che ospita la statua di Francesco I risalente a poco prima del 1850.   Qui si trova anche una porta rossastra che conduce fino ad un altro vicino cortile. Si tratta della Schweizertor, una porta svizzera barocca del XVI secolo, attraverso la quale ci si ritrova nella parte più antica del castello.

Chiesa di San Michele ^

Sempre all’interno dell’Hofburg, ma esterno rispetto alla parte più racchiusa del grande complesso, si trova la Chiesa di San Michele, Michaelkirche, che si affaccia sull’omonima piazza Michaelerplatz. Questa chiesa incastrata tra altri edifici e dall’alto campanile, era una volta la chiesa di corte. Le parti più antiche dell’edificio risalgono infatti al XIII secolo, ma il suo aspetto attuale risale al 1792 quando venne ricostruita la facciata in stile neoclassico, mantenendo però il portale barocco. Le sue origini rendono la chiesa di San Michele una delle più antiche di tutta Vienna.

Il vero spettacolo di questa chiesa è conservato al suo interno: un altare rococò di rara bellezza sul quale si sviluppa un bassorilievo in stucco che ritrae la cacciata degli angeli ribelli dal cielo. In quest’opera si trova anche l’arcangelo Gabriele intento a guidare l’esercito celeste. Appena trent’anni fa, nel 1990, all’interno della cripta della chiesa vennero ritrovati i resti di un accampamento romano e le fondamenta di alcune abitazioni medievali. Oggi, in questo luogo, sono conservate le salme di circa 4000 ricchi parrocchiani del XVII e XVIII secolo. Queste salme sono sottoposte a uno strano fenomeno: a causa del particolare clima della cripta, i corpi non si decompongono ma subiscono un processo naturale di mummificazione.

Si possono visitare le catacombe della chiesa attraverso visite guidate, per maggiori informazioni consultare questo link.

Michaelerplatz ^

Michaelerplatz - Vienna

Michaelerplatz si trova all’opposto della piazza di Maria Teresa, ed è l’ingresso posteriore al palazzo imperiale della città di Vienna. Attraverso questa piazza si può accedere all’Hofburg dalla porta Michaelertor (porta di San Michele). La piazza venne progettata nel 1725, ma fu costruita solo alla fine del XIX secolo.

Ai fianchi della porta, su entrambi i lati, si trovano diverse statue di Ercole, raffigurato intento a torturare alcune povere creature. Più distanti, ma sempre disposte in maniera simmetrica, si trovano due suggestive fontane a muro che rappresentano il potere dell’impero, sia terrestre che marittimo.

Anticamente, in ogni casa che si affacciava su di questa piazza, veniva ospitata una delle famiglie aristocratiche di Vienna, mentre oggi gli stessi edifici ospitano ministeri e ambasciate. Al centro della piazza, invece, una ringhiera protegge alcune rovine romane riportate alla luce e che sembrano essere i resti di una casa romana. Le rovine si possono vedere semplicemente affacciandosi dal piano strada.

Opposta alla porta Michaelertor in Michaelerplatz, si trova un edificio modernista: la Loos Haus risalente alla prima decade del ‘900. La sua costruzione causò diverse discussioni, una città tradizionale come Vienna non si sentiva pronta a ospitare un palazzo in questo stile proprio davanti all’Hofburg. Nel palazzo si trova al piano terra una banca, mentre ai piani superiori alcune sale per mostre d’arte.

Josefsplatz ^

Procedendo su Reitschulgasse si può raggiungere una seconda piazza, Josefsplatz. Prima di arrivarci, però, ci fermiamo a bere qualcosa di caldo in uno dei tanti bar per riprenderci dal freddo e riposarci qualche minuto.

La Josefsplatz ha al centro una statua di Giuseppe II ritratto come un imperatore romano. Dietro la statua, alla sua destra, si trova invece l’ingresso alla biblioteca nazionale (Prunksaal) la cui sala principale è considerata una delle più belle biblioteche europee. Tre lati di Josefsplatz sono chiusi dalla struttura dell’Hofburg, mentre sulla piazza, dal lato opposto della strada, si affacciano anche Palazzo Pallavicini (al civico 5) e palazzo Palfy (al civico 6), risalenti al XVI secolo, dove vengono ospitati eventi culturali.

I palazzi dell’Hofburg che si affacciano su di questa piazza sono sormontati da diverse statue, tra cui quelle che rappresentano le fatiche di Ercole che solleva un grande mondo dorato.

Chiesa di Sant’Agostino – Augustinerkirche ^

Statua di Antonio Canova - Monumento a Cristina d'Austria - nella Chiesa di Sant'Agostino - Vienna

Un altro importante edificio facente parte dell’Hofburg è l’Augustinerkirche, la chiesa di Sant’Agostino risalente al 1327. La sua facciata quasi si perde all’interno del complesso edificio imperiale, ma i suoi arredi in stile gotico la rendono un’altra meta imperdibile. La chiesa di Sant’Agostino venne originariamente costruita come cappella di corte e per questo fu teatro di molti eventi importanti per la famiglia reale, soprattutto matrimoni.

Originariamente concepita in stile barocco, venne rivista giusto un secolo più tardi. La struttura a una navata è semplice e corredata su di un lato da alte finestre che danno verso l’esterno. Il tesoro più importante custodito dentro all’Augustinerkirche è senza dubbio la tomba di Maria Cristina, una suggestiva scultura di Antonio Canova. Maria Cristina era la figlia preferita di Maria Teresa, per la quale venne costruita questa tomba a forma piramidale, dove viene riprodotta una processione funebre.

All’interno della chiesa si trova anche la cappella di San Giorgio, contenente la tomba dell’imperatore Leopoldo II e le urne contenenti i cuori dei componenti della famiglia Asburgo, in una cripta ad hoc. Sopra l’ingresso si trova l’organo maggiore, costruito nel 1976 e che prese il posto del precedente organo del 1930 andato distrutto durante la seconda guerra mondiale.

Albertina ^

L’Albertina occupa una parte marginale nel grande complesso dell’Hofburg, si trova infatti in un angolo quasi nascosto della struttura, ma esternamente il suo aspetto è di grande impatto. La scalinata che si percorre per raggiungerla è decorata dalle mostre temporanee che si tengono presso questo palazzo adibito a museo. Al suo interno si trovano nella collezione permanente di stampe e disegni, opere di Leonardo da Vinci, Michelangelo, Cézanne, Schiele, Klimt e Picasso.

Il nome del palazzo è legato alla sua prima proprietà: il duca Alberto di SachsenTeschen. Al suo interno sono tuttora visitabili gli appartamenti di stato in stile neoclassico che ospitarono la famiglia del duca. Albertina venne costruito sui resti degli antichi bastioni cittadini, noti come “bastioni agostiniani”, nel 1793. Una volta insediatosi al palazzo, il duca Alberto, fece arrivare la sua personale collezione di stampe, capostipite dell’attuale museo che fu creato quando nel 1919 il palazzo, insieme alle sue collezioni, passò nelle mani della nuova repubblica d’Austria.

Primo Giorno a Vienna – A sud del Ring ^

Passeggiando per queste bellissime vie della capitale dell’Austria, oltrepassiamo la Ringstrasse e senza accorgercene ci ritroviamo a sud del Ring, ovvero nella parte di Vienna sotto all’anello della via Ringstrasse.

Hotel Sacher ^

Passeggiando per il centro storico di Vienna e lasciandoci alle spalle il complesso dell’Hofburg arriviamo anche davanti all’hotel Sacher, in via Philharmonikerstraße 4. Quello che rende estremamente famoso questo hotel è ovviamente la famosa torta Sacher, la specialità culinaria austriaca più conosciuta nel mondo.

Proprio in questo hotel pare sia nata nel 1832 la famosa torta di cioccolata e marmellata (Sachertorte) e ancora oggi è possibile sedersi al suo bar e assaporarne una fetta secondo la ricetta originale. L’hotel fu fondato nel 1876 da Eduard Sacher, figlio di Franz Sacher, il quale ideò la ricetta della torta. Alla morta di Eduard Sacher la moglie decise di trasformare l’albergo in un hotel di lusso che, durante gli anni, ospitò personaggi piuttosto celebri.

Hotel Sacher di Vienna

La ricetta della torta Sacher fu al centro di un’accesa discussione tra l’albergo e la pasticceria di corte Demel, presso la quale lavorava Franz. Questa avanzava la paternità sulla ricetta, ma la controversia venne risolta attribuendo il marchio originale di torta Sacher all’hotel Sacher, mentre la pasticceria Demel può produrre la “torta Sacher di Demel”. I più golosi potranno avventurarsi su entrambe le ricette per decretare la più buona, ammesso che si percepiscano le differenze.

Teatro dell’Opera – Staatsoper ^

Vicinissimo all’hotel Sacher si trova il teatro dell’Opera di Vienna, o Staatsoper. Il progetto del teatro venne annunciato nel 1860 come il primo di una lunga serie di edifici monumentali nei pressi della Ringstrasse. Il teatro aprì le porte nel 1869 inaugurando sulle note del Don Giovanni di Mozart. L’edificio massiccio in stile neorinascimentale non fece subito breccia nel cuore dei viennesi, tanto che dopo l’apertura il disegnatore degli interni decise di suicidarsi. A distanza di due mesi morì anche l’architetto che seguì il progetto del teatro.

Lo Staatsoper era insomma un edificio detestato dai cittadini, almeno fino a quando durante la seconda guerra mondiale non venne colpito da una bomba che ne distrusse una parte. Questo evento venne vissuto come una vera disgrazia da parte dei viennesi, che si adoperarono in fretta per la sua ricostruzione e il teatro venne riaperto nel 1955 con l’aggiunta di attrezzature altamente tecnologiche.

Giardini Burggarten ^

C’è una via che divide l’Albertina dall’hotel Sacher, che si trova al fianco della StaatsOpera e proprio adiacente all’Albertina e, dietro a questa via, si trova un grande giardino nel centro storico: i Giardini Burggarten.

Questi giardini sono proprio a ridosso della Ringstrasse e vennero progettati nel 1819,  per poi essere trasformati in giardini all’inglese dopo qualche anno. Quest’area è una delle aree verdi più grandi del centro storico di Vienna, ed è piacevole camminare tra i suoi sentieri e piccoli laghetti. Ad un’estremità dei giardini Burggarten si trova anche la Serra delle Palme, una bella serra in stile liberty.

Giardini Burggarten

Ritorno al Centro Storico ^

Non è ancora sera, e abbiamo terminato di visitare gli itinerari che abbiamo programmato per questa giornata. Sarebbe un peccato fermarsi adesso che anche la pioggia è smessa di cadere. Decidiamo quindi di prendere la metropolitana e tornare nei pressi del centro storico.

Duomo di Santo Stefano – Stephansdom ^

Da molti punti della città è possibile vedere l’alta torre dello Stephansdom, il duomo della città di Vienna, ovvero la cattedrale di Santo Stefano. Piano piano ci avviciniamo a piedi a questo gigante che occupa l’intera piazza su cui è stato costruito nel XIII secolo. I palazzi intorno a Stephansdom sono stati costruiti quasi attaccati la cattedrale, tanto sono vicini, compreso anche il palazzo Haas Haus in stile moderno che con le sue vetrate si affaccia sul duomo e ne riflette le guglie. Quest’edificio, all’angolo con la via Graben, venne costruito nel 1985-1990 sulle ceneri di precedenti edifici distrutti dai bombardamenti. La struttura in vetro e alluminio ha causato numerose contestazioni per via del suo aspetto troppo in contrasto con la piazza. Al primo piano si trova un caffè ristorante dal quale si può godere dell’ottimo panorama sul simbolo della città.

Lo stile adottato nella costruzione del duomo di Santo Stefano  fu il tardogotico, ma gli unici elementi che arrivano ai giorni nostri del periodo romanico sono il portale dei giganti, ovvero l’ingresso principale, e le torri dei pagani, ovvero le due torri che avvolgono l’ingresso e che vennero costruite nello spazio in cui anticamente sorgeva un tempio pagano.
Il nome del portale venne dato nel XV secolo, successivamente al ritrovamento di un osso di mammut nelle sue fondamenta.
Il resto della chiesa venne purtroppo distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma la tenacia dei viennesi e di tutti gli austriaci ha permesso di ricostruire quanto era andato perduto.

La torre gotica, riccamente decorata, e che è possibile vedere da molti punti di Vienna, è conosciuta come Steffl o torre gugliata meridionale. All’altezza di 72 metri è dotata di una terrazza panoramica dalla quale si può vedere tutto il centro storico. Qualora si sia interessati a salire è necessario prevedere un po’ di fila per potervi accedere e degli orari più ristretti rispetto a quelli di apertura del duomo. L’altezza totale di questa torre, costruita nel XV secolo è di 137 metri e la sua forma estremamente particolare per via delle guglie, ha fatto sì che diventasse uno dei simboli della città di Vienna. Sulla sommità della torre si trova la sfera di bronzo coronata da un’aquila a due teste, il simbolo degli Asburgo. Lo Steffl rappresenta uno dei campanili più alti del mondo.

Una seconda torre, posta sul lato sinsitro del Stephansdom, nota come torre settentrionale, ha al suo interno la campana Pummerin. Questa campana di 21 tonnellate venne ottenuta nel 1711 fondendo le 100 palle di cannoni che i turchi spararono contro le mura della città viennese.

L’intero tetto della cattedrale di Santo Stefano è ricoperto da quasi 250.000 tegole smaltate, che brillano incredibilmente sotto il sole, cambiando l’aspetto della chiesa a seconda delle condizioni meteorologiche. Le tegole formano ancora una volta il simbolo della famiglia asburgica: l’aquila a doppia testa.

Altare di Wiener Neustadt

L’ingresso all’area principale del duomo di Santo Stefano è libera e permette di avere una chiara idea della magnificenza della struttura. Le numerose decorazioni si intervallano alle massicce colonnate che sorreggono l’intero duomo. Si possono fare inoltre diversi biglietti per poter visitare alcune parti del duomo: oltre alla salita sulla torre gugliata meridionale, è possibile accedere alle catacombe dove si trovano alcune urne contenenti le viscere di qualche membro della famiglia asburgica. Poco distante è anche possibile prendere l’ascensore che porta fino alla torre campanaria, la torre settentrionale.

All’interno dello Stephansdom si trova inoltre il pulpito di Pilgram, un elaboratissimo pulpito sulla navata centrale che è stato decorato con i ritratti dei quattro padri della chiesa. Volendo fare un cameo, Pilgram stesso (lo scultore) si affaccia da una finestra sotto le scale.

Sul fianco meridionale della chiesa (quello destro), si trova la porta dei Cantori, ingresso che un tempo veniva riservato ai visitatori maschili e che ospita diverse sculture che mostrano scene di vita di San Paolo e del duca Rodolfo IV.

Da non perdere all’interno dello Stephansdom è anche l’altare di Wiener Neustadt. Si tratta di un altare posto a sinistra dell’altare maggiore e che venne realizzato nel 1447 su commissione dell’imperatore Federico II. La sua forma quasi a teatrino, come le sue grandi dimensioni e la precisione degli intagli rivela un’opera artigianale davvero impressionante.

Chiesa dei Gesuiti ^

Lasciato il duomo di Vienna e camminando nelle belle strade del centro storico, notiamo la facciata di una chiesa, stretta tra due palazzi ma con una piccola piazza di fronte, purtroppo adibita a parcheggio. La Jesuitenkirche è la chiesa dei Gesuiti, nota anche come Universitätskirche, ovvero chiesa dell’università vista la sua posizione adiacente agli edifici della vecchia università della città.

Ci troviamo in piazza Ignaz Seipel e ammiriamo questa chiesa costruita intorno al 1625 sui resti di una precedente cappella. La facciata, così come le due torri gemelle che si trovano ai lati del portone di ingresso, furono rivisti in stile barocco all’inizio del XVIII secolo. La facciata esterna dai colori pastello nasconde al suo interno una chiesa ricchissima di decorazioni e lusso: colonne di marmo, affreschi e dorature creano subito al primo colpo d’occhio un effetto di riempimento e ostentazione che non può passare inosservato.

Fiume Danubio ^

Fiume Danubio e Edifici Moderni a Vienna

Ai confini del centro storico si trova anche il fiume Danubio. In realtà il corso naturale del fiume bagnerebbe solo la parte orientale della città, senza avventurarsi fino al centro storico. Venne poi costruito un canale artificiale, noto come Donaukanal, che entra all’interno della città e bagna a est il centro storico. Quest’area è molto moderna, grandi palazzi di vetro e piccoli grattacieli si affacciano sul fiume e guardano in direzione del centro storico.

Il canale Donaukanal è lungo circa 17 chilometri e viene attraversato da 15 ponti stradali e 5 ferroviari. Il suo corso dà vita a un’isola all’interno del centro storico cittadino, che contiene 2 distretti. Le origini del canale sono piuttosto antiche, infatti già dalla fine del ‘500 venne regolato il flusso del Danubio che proseguiva in parte come canale naturale.

L’area intorno al fiume Danubio ha qualche albero che dà un po’ di verde, ma non si tratta sicuramente di una delle aree migliori della città. Noi proseguiamo sul lungo fiume fino a raggiungere la prossima meta.

Osservatorio Urania ^

Osservatorio Urania

L’osservatorio Urania non dista troppo dalla sponda del canale. Arrivati a questo edificio ci interroghiamo sulla sua funzione, fino ad arrivare a una spiegazione. Urania è un edificio circolare dotato di una grande cupola riconoscibile anche da lontano. Il suo nome deriva da quello della musa greca Urania che rappresenta l’astronomia.

Si tratta sostanzialmente di uno spazio culturale, qui dentro ha infatti sede la più antica istituzione culturale non scolastica della città di Vienna. L’edificio venne progettato in stile liberty e fu aperto nel 1910. Parzialmente distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, venne riaperto al pubblico nel 1957. Al suo interno gli spazi sono polifunzionali: si trovano una sala da lettura, un teatro di marionette nel quale vanno in scena anche performance teatrali, una sala proiezioni, un grande planetario e un osservatorio dal quale ammirare il cielo.

Graben e Colonna della Peste ^

Colonna Votiva della Peste - Vienna

Cominciamo a sentire fame, ma è ancora troppo presto per la cena. Probabilmente l’aria fresca e lo stare in piedi tutto il giorno ha dato un’accelerata al nostro metabolismo. Non ci arrendiamo ai morsi dello stomaco e prima di andare a cena passeggiamo ancora un po’ per le belle vie del centro storico. Una delle principali è Graben: una larga strada pedonale sulla quale si affacciano tantissimi negozi. Graben è particolarmente amata dai viennesi, che vi ci si riversano mescolandosi ai turisti soprattutto nel tardo pomeriggio.

Al centro di Graben si trova una piazza dotata di due fontane identiche dedicate a San Giuseppe e San Leopoldo, ma è al centro l’attrazione che attira l’occhio già a distanza, a causa della sua forma inusuale e della statua durata che sormonta la costruzione. Si tratta della colonna barocca Pestsaule, ovvero la colonna della peste. Alcuni conoscono questa costruzione come Dreifaltigkeitssaule, ovvero colonna della Trinità.

La colonna della peste venne fatta erigere dall’imperatore Leopoldo I dopo l’epidemia di peste che scoppiò in città tra il 1687 e il 1693 e che decimò la popolazione. Sulla colonna c’è la scultura dorata che raffigura la santa trinità (ecco perché il secondo nome della colonna), accompagnata dall’imperatore impegnato a pregare.

Chiesa di San Pietro ^

Da Graben parte una piccola via che conduce fino a Petersplatz, dove si trova la chiesa di San Pietro (o Peterskirche). La sua cupola è già visibile dalla strada principale ed è una delle più antiche di tutta Vienna. La chiesa venne fondata addirittura nel 792 da Carlo Magno e questo evento è ricordato da un bassorilievo in marmo posto sulla facciata.

L’attuale chiesa di San Pietro venne costruita sui resti di una basilica romana del XII secolo. L’aspetto barocco è invece frutto di interventi del XVIII secolo che aggiunsero anche la grande cupola in rame che dà colore alla chiesa. All’interno della chiesa si trova una cappella titolata a San Michele, nella quale c’è una bara in vetro con le reliquie di San Benedetto. Al fianco della cupola si trovano due piccole torrette anch’esse sormontate da una chiusura in rame.

La pianta della chiesa è insolita: di forma ovale e proprio in corrispondenza della cupola si trova un grande affresco del 1713 che ha come soggetto l’incoronazione di Maria.

Il tempo esterno sta migliorando, la pioggia ha lasciato il passo a un cielo terso, perciò ne approfittiamo per rifare una passeggiata nei dintorni delle prime attrazioni viste in giornate sotto la pioggia: ritorniamo quindi all’Hofburg, fino all’Heldenplatz, ovvero la piazza davanti all’Alte Burg.
Il sole che comincia a tramontare regala una bella atmosfera sulla città, dove anche i turisti rallentano il passo e si godono le ultime ore di luce su Vienna. Noi ci lasciamo trasportare dall’atmosfera, prima di cercare un posto dove cenare.

Qui il secondo giorno alla scoperta di Vienna.

Chiesa di San Pietro - Vienna

A questo link, invece, il tour completo della mia visita in Austria.

https://www.lorenzotaccioli.it/wp-content/uploads/2018/01/Michaelerplatz-Vienna-e-Cavalli-600x400.jpg
px600
px400
Vienna - Giorno 1: Centro Storico e Sud del RingDue giorni a Vienna sono sufficienti se ben organizzati. Nel diario del primo giorno si visita il centro storico e la zona a sud della Ringstrasse. In questa tappa si trova il complesso dell'Hofburg, il MuseumQuartier, il Duomo di Santo Stefano e tanti altri edifici storici.https://www.lorenzotaccioli.it/due-giorni-a-vienna-centro-storico-e-sud-del-ring/
Lorenzo Taccioli