Durante il mio viaggio in Sicilia sono passato anche da Enna ed ho scoperto un bellissimo centro storico, che si snoda praticamente su di un’unica via, seguendo il profilo dell’altura su cui venne costruito.
Potrai visitare il centro di Enna in qualche ora, muovendoti esclusivamente a piedi e passando per imponenti palazzi e chiese, che sembrano quasi sovradimensionati per gli spazi in cui sono collocati.
Ecco l’itinerario completo alla scoperta di Enna.
Dove si trova Enna
La provincia più alta d’Europa
Cosa vedere ad Enna
Castello di Lombardia
Torre Pisana
Rocca di Cerere
Piazza Mazzini
Duomo di Enna – Chiesa di Maria Santissima della Visitazione
Chiesa di San Michele Arcangelo
Palazzo Varisano
Chiesa di Santa Chiara
Palazzo Pollicarini
Santuario di San Giuseppe
Torre di San Giovanni
Teatro Garibaldi di Enna
Fontana del Ratto di Proserpina
Belvedere di Enna
Piazza Vittorio Emanuele
Palazzo Militello
Chiesa di San Francesco d’Assisi
Palazzo Chiaramonte
Torre di Federico II
Mappa dell’itinerario di Enna
Dove dormire ad Enna
Enna si trova nel cuore della Sicilia, tanto che in corrispondenza dell’obelisco della chiesa di Montesalvo è presente l’umbilicus Siciliae. Intorno alla città, capoluogo di provincia, ci sono i rilievi dei monti Erei, montagne calcaree ed arenacee.
Il centro di Enna si erge sul pendio di un monte, a 931 metri sul livello del mare. Il territorio comunale è piuttosto esteso, tanto da essere annoverato tra i 30 più estesi di tutta Italia.
Enna è anche l’unica provincia siciliana a non avere sbocco sul mare.
Enna ha il titolo di capoluogo di provincia più alto d’Europa, grazie ai suoi 931 metri di altezza sul livello del mare. Un titolo decisamente inaspettato per una città della Sicilia.
L’itinerario alla scoperta di Enna si sviluppa lungo il crinale della collina che lo ospita. Partendo dalla sommità, dove ci sono il castello di Lombardia e la rocca di Cerere, potrai scendere trovando tutte le attrazioni lungo via Lombardia che diviene poi via Roma, la strada principale del centro storico.
Ecco tutte le cose da vedere nell’itinerario di Enna.
Il castello di Lombardia domina il centro di Enna ed è la prima tappa di questo itinerario alla scoperta della città. Le sue origini sono piuttosto antiche e la struttura venne eretta su un maniero che i Sicani costruirono sulla parte più alta della montagna. Dopo il declino dell’impero romano gli arabi lo rifondarono, finché nel 1130 il normanno Ruggero II lo fece restaurare.
Il castello di Lombardia fu anche la sede estiva del re Federico II di Svevia, che riuniva all’interno del maniero il parlamento del regno di Sicilia.
Il nome di castello di Lombardia lo si deve a un’antica colonia lombarda che si trovava a poca distanza.
Visitandone gli interni potrai passeggiare per tre cortili:
Nel 2002 il castello di Lombardia di Enna è stato al centro di una campagna di scavi archeologici, che ha portato alla luce importantissimi resti.
Fuori dal castello puoi infine vedere la statua di Euno, un servo siriano che diede il via alla rivolta degli schiavi.
Vedendo il castello di Lombardia potrai chiaramente riconoscere la torre Pisana, anche nota come torre delle Aquile, decorata con merli guelfi. Salendo sulla sua sommità potrai vedere il panorama e le belle vallate che circondano Enna, oltre a vedere le stanze del re.
La torre Pisana è quella più alta tra le sei arrivate ai giorni nostri e deve il suo nome al fatto che i normanni l’avevano data in gestione a una guarnigione di pisani, loro alleati. Il nome di torre delle Aquile fa invece riferimento ai rapaci che ci volavano intorno, provenienti dai vicini monti Nebrodi.
Questa torre, costruita in pietra viva, è dotata di una merlatura guelfa e la si può salire attraverso una scala interna arrivando alla sommità, dove ci sono alcune finestre a sesto acuto. Il piano terreno presenta un’altezza piuttosto marcata, ed è chiuso da un solaio in legno che si poggia su mensole litiche. Sul muro occidentale è presente una cavità, nota come fossa dei dannati, che si apriva sul pavimento.
A pochi passi dal Castello di Lombardia c’è la rocca di Cerere, costruita anticamente su di una guglia rocciosa nell’estremità orientale del centro storico.
In epoca greca era qui presente un importante santuario dedicato a Demetra, poi convertito al culto di Cerere durante l’epoca romana. Qui erano inoltre presenti due grandi statue colossali, rappresentanti Cerere e la Vittoria. Di queste rimangono due grandi intagli nella roccia, dove si incastravano le basi delle sculture. Inoltre ci sono le tracce di un’ara che era inizialmente posta al centro.
La rocca di Cerere creava un unico grande spazio sacro che comprendeva anche l’area oggi occupata dal castello di Lombardia. Lungo la sua superficie erano presenti una moltitudine di edicole votive e sorgenti d’acqua.
Prendi ora via Lombardia che diventa via Roma e in 500 metri raggiungi il duomo di Enna che occupa un intero lato di piazza Mazzini.
Su questa bella piazza si affacciano anche altri importanti edifici, come la particolare chiesa di San Michele Arcangelo o il palazzo Varisano.
Il duomo di Enna, ovvero la chiesa di Maria Santissima della Visitazione, ha origini medievali. Risale infatti al trecento, anche se nei diversi secoli è stato rivisto diverse volte, con grosse modifiche apportate durante il cinquecento.
La facciata è dotata di un’imponente torre campanaria seicentesca che diviene punto di riferimento per la città e caratterrizza il suo skyline. Anche la campana al suo interno, detta “dei 101 quintali” ha dimensioni piuttosto ingombranti, tanto da essere paragonabile a quella del duomo di Catania. Nonostante la facciata abbia una larghezza modesta, la chiesa è piuttosto lunga e si sviluppa su di una pianta a croce latina.
L’ingresso è posto al termine di una ampia scalinata, al di sotto di un portico con tre portali separati da lesene. I piani superiori sono già lo sviluppo del campanile e presentano due finestre ad arco, decorate con bassorilievi, fregi e lesene. Sul fianco destro della chiesa c’è la porta del Giubileo, che oggi risulta essere murata e che è l’espressione dello stile gotico siciliano. È presente un’ulteriore porta laterale, detta porta Sottana, risalente alla metà del quattrocento e caratterizzata da due coppie di colonne corinzie e un timpano con bassorilievo che raffigura San Martino nell’atto di dividere il mantello con i poveri.
Gli interni sono disposti su tre navate che conducono ad altrettanti absidi. Le navate sono divise da colonne di alabastro nero con basamenti e capitelli riccamente scolpiti. Nel transetto si aprono tre cappelle. Quella di destra è dedicata alla patrona di Enna, ovvero la Madonna della Visitazione, di cui contiene il simulacro portato in processione ogni anno. I soffitti sono composti da tre diverse tipologie di cassettoni intagliati.
Sempre su piazza Mazzini si affaccia la chiesa di San Michele Arcangelo. Questa venne costruita a partire dal cinquecento, insieme al monastero benedettino collegato. Il suo stile è quello coloniale spagnolo ed è stato influenzato dal fatto che la chiesa venne eretta su di una moschea già esistente, conosciuta come Kasr Janna, risalente agli inizi del IX secolo e trasformata successivamente in palazzo-torre.
La facciata della chiesa di San Michele Arcangelo è divisa in tre ordini. Nel primo c’è il portale d’ingresso affiancato da lesene doriche che si congiungono nella trabeazione. Il secondo ordine è caratterizzato invece da un affresco all’interno di una cornice e ancora sopra c’è un’apertura rettangolare in ferro battuto. Sulla sommità della facciata c’è infine una finestra centrale decorata.
Gli interni sono riccamente decorati con volute, pinnacoli, conghiglie, festoni e dipinti. Anche il pavimento è molto particolare, anche se non si tratta dell’originale settecentesco in mattonelle di Caltagirone, ma è stato ricreato a metà dello scorso secolo sul disegno originale.
Al fianco della chiesa di San Michele Arcangelo sorge il palazzo Varisano, oggi sede del museo archeologico regionale di Enna che espone i reperti ritrovati sul territorio provinciale.
Palazzo Varisano, di origine cinquecentesca, si presenta massiccio, con la sua facciata barocca, apparteneva alla potente famiglia Petroso e passò successivamente ai Leto di Capodarso e ai Baroni Varisano, presenti in città già dal duecento.
Il palazzo si innesta negli spazi del monastero benedettino e solo una parte della facciata si allunga su piazza Mazzini. Questa è caratterizzata da un grande portale al pian terreno, incorniciato in pietra e affiancato da due finestre rettangolari. Il piano superiore è dotato di tre grandi aperture, tutte dotate di un balconcino in ferro battutto e di una cornice in pietra. Quella centrale ha inoltre un grande timpano spezzato.
Continuando a percorrere via Roma arriverai davanti alla chiesa di Santa Chiara, in piazza Colajanni. Questa chiesa risale agli inizi del seicento e venne costruita grazie alle donazioni della nobile famiglia Rotundo su una struttura già esistente. Per questo motivo noterai nella sua facciata diversi stili, che vanno dal gotico al tardo barocco.
All’interno della chiesa si riunì la compagnia del Gesù fino al 1767, per poi passare nella disponibilità delle Clarisse e divenire infine, dopo la seconda guerra mondiale, un sacrario dei caduti. Sull’unica navata si affacciano delle cappelle laterali che per l’occasione sono state trasformate in grandi loculi per ospitare i corpi.
Gli esterni della chiesa di Santa Chiara sono caratterizzati da una scalinata che conduce alla facciata solenne e lineare, dove i due ordini creano una continuità verticale grazie alle lesene e alle nicchie laterali. Il portale centrale, sormontato da un timpano spezzato, presenta nel secondo ordine una finestra rettangolare in asse.
In pochi passi giungerai al palazzo Pollicarini di Enna. Risalente al cinquecento, venne costruito come dimora gentilizia fortificata, in stile gotico catalano. Su via Roma si affaccia il portale d’ingresso, aperto nelle mura e caratterizzato da un’elegante cornice.
Giungo nel cortile potrai vedere un portico a sesto acuto e la facciata del palazzo Pollicarini che si sviluppa su due piani. Potrai accedere al piano rialzato per mezzo di una scalinata monumentale che conduce alle sale di rappresentanza. L’ultimo piano, ricavato nel sottotetto, rappresentava lo spazio per gli alloggi della servitù.
All’interno del palazzo Pollicarini ebbero la loro residenza diverse famiglie nobili, come quelle dei Falagna e dei Petroso. Oggi è invece di proprietà della famiglia Patelmo, illustri avvocati e latifondisti.
Il santuario di San Giuseppe nacque come chiesa di San Benedetto e fa parte di un vasto complesso monastico. Di origine seicentesca, presenta una facciata allungata che culmina in una cella campanaria.
Come le altre chiesa di Enna, anche il santuario di San Giuseppe è dotato di una scalinata in pietra lavica che conduce all’ingresso, stretto tra due coppie di colonne che si congiungono nel timpano. Al piano superiore una grande finestra illumina gli interni. La facciata termina infine in un coronamento con tre grandi finestre ad arco che contengono la cella campanaria.
Gli spazi interni sono disposti su di un’unica navata che conduce lo sguardo verso l’altare, sormontato dalle statue della Sacra Famiglia. L’abside è inoltre arricchito con dipinti che descrivono la vita di San Giuseppe. Tra le opere più importanti conservate qui c’è anche un crocifisso quattrocentesco.
Un altro dei monumenti da vedere durante l’itinerario alla scoperta di Enna è la torre di San Giovanni, che svetta al fianco del santuario di San Giovanni, addossata a una parete del palazzo municipale.
Il palazzo municipale di Enna prese il posto di una chiesa trecentesca dedicata a San Giovanni Battista e già impiegata per riunire parlamento e senatori. La chiesa ebbe ingenti danni durante un crollo nell’ottocento. Dal crollo si salvò unicamente il campanile che è l’attuale torre di San Giovanni.
Il suo aspetto antico non è quello originario trecentesco, ma è frutto di un rimaneggiamento del secolo successivo. All’interno della torre c’era una campana che risuonava per riunire il parlamento. La torre ha base quadrangolare e al pian terreno presenta un grande portico con archi ogivali. Il piano superiore ha ha una trifora separata da sottili colonnine.
Sempre sulla stessa piazza (piazza Umberto I) si affaccia il teatro Garibaldi di Enna. La sua inaugurazione avvenne nel 1872, dopo diversi anni in cui si cercò un sito adatto ad ospitare questa istituzione. Si decise poi di ospitarlo all’interno del Palazzo di Città, ovvero il municipio di Enna. L’edificio risale ala fine del settecento, quando venne eretto per ospitare il senato cittadino. Di fine settecento è anche l’attuale facciata in stile tardo barocco.
La prima struttura presentava diverse componenti in legno, che vennero sostituite nel 1929 con la ricostruzione delle strutture interne del teatro in cemento e laterizio. I posti per il pubblico divennero 360, suddivisi tra platea e palchi con quattro ordini, comprensivi di galleria.
I soffitti del teatro Garibaldi sono decorati con affreschi del pittore palermitano Leopoldo Messina.
Oggi i posti sono stati ridotti a 304 e sono state operate alcune trasformazioni, come la trasformazione del foyer in una sala dedicata al musicista locale Francesco Paolo Neglia, con l’esposizione di suoi mobili, donati dalla famiglia.
Uno dei monumenti più celebri da vedere durante la visita di Enna è senza dubbio la sua fontana del Ratto di Proserpina. La puoi vedere al centro di un giardino pubblico, dove venne posizionata nel 1935.
Per la statua in bronzo che si erge dalla vasca fu fatta una copia del celebre Ratto di Prosperina dello scultore Gian Lorenzo Bernini. La struttura della fontana è in marmo ed è composta da più vasche.
Sulla base ottagonale, dotata di tre gradini, prende vita una prima vasca tondeggiante che a sua volta sorregge un’ulteriore vasca circolare che lascia cadere l’acqua dalla bocca di quattro teste d’uomo. Al centro di questa vasca ci sono le statue di quattro uomini con coda di pesce che sorreggono una base che sorregge la statua del Ratto di Proserpina.
La statua del Ratto di Proserpina è formata da due persone nude che rappresentano Ade e Proserpina. Il primo trattiene tra le sue braccia Proserpina, che a sua volta cerca di scappare chiedendo aiuto. Ai piedi hanno un cane accovacciato ritratto nell’atto di abbaiare.
Raggiunta la fontana del Ratto di Proserpina sarai praticamente sul belvedere di Enna, titolato prima a Guglielmo Marconi e poi a Francesco Crispi. Da qui avrai un punto di osservazione privilegiato sulla vallata sottostante e su Calascibetta, una cittadina medievale con sullo sfondo i monti e le valli della Sicilia centrale posti verso nord e, in lontananza, le vette dei Nebrodi. Da qui puoi inoltre vedere la sommità del centro storico di Enna, con il castello e la rocca di Cerere.
Il belvedere di Enna è decorato da un corrimano con colonnine e vasi artistici in marmo. Su questo belvedere si affacciano anche alcuni palazzi storici, come il Grande Albergo Belvedere.
Ritornando su via Roma procedi fino a piazza Vittorio Emanuele. Questo spazio allungato e a pianta rettangolare vede numerosi edifici affacciarsi su di essa. Tra questi ci sono il palazzo Militello, la chiesa di San Francesco d’Assisi e il palazzo Chiaramonte.
Piazza Vittorio Emanuele è la piazza principale di Enna e, nonostante sul suo perimetro scorra l’intenso traffico cittadino, la parte centrale è contornata da alberi, lampioni e panchine.
Il palazzo Militello, oggi utilizzato per cerimonie e ricevimenti, è uno dei pochi esempi di stile tardo liberty presenti in tutta la provincia di Enna. Progettato del 1930 e terminato entro il 1932, è dotato di una faccia simmetrica con il portone d’ingresso centrale e quattro vetrine divise sui due lati. Il piano rialzato è dotato di balconcini su cui si affacciano le porte finestre, tutte con timpano. L’ultimo piano è invece caratterizzato da una fila di finestre.
Gli interni sono decorati con affreschi, mosaici e vetrate colorate risalenti agli anni tra il 1934 e il 1937.
Di dimensioni esagerate è la chiesa di San Francesco d’Assisi, che incombe sulla piazza. La chiesa, dirattamente collegata al convento dei frati Minori, risale al trecento. Nonostante ciò durante i secoli venne più volte rivista e ampliata nelle dimensioni.
La particolare facciata è dotata di grandi finestre in stile gotico ed è affiancata dal campanile che all’epoca venne ricavato da una torre d’avvistamento. Accedendovi troverai una navata unica. L’abisde è decorato con affreschi seicenteschi che descrivono la vita di Sant’Antonio da Padova. Al di sotto c’è poi un coro ligneo dello stesso secolo e davanti l’altare maggiore decorato da intagli che rappresentano scene bibliche. Lungo la navata si aprono inoltre diverse cappelle laterali.
In parte inglobato dalla chiesa di San Francesco d’Assisi, c’è il palazzo Chiaramonte, fatto costruire da una delle più importanti famiglie feudali dell’isola e utilizzato poi dai frati francescani per iniziare la costruzione della chiesa di San Francesco d’Assisi.
Il palazzo Chiaramonte conserva diversi spazi importanti per Enna, come l’auditorium della Sala Cerere, la sala conferenze, la galleria civica e la biblioteca comunale.
L’ultima tappa prima di lasciare Enna è la torre ottagonale, anche nota come torre di Federico II. Questa è spostata rispetto al cuore del centro cittadino e si trova nella zona più recente della città. Tra gli alti palazzi e le larghe strade sorge, quasi nascosta in mezzo alla vegetazione, la torre che era il più imponente baluardo militare dell’età medievale.
Il suo nome è legato a quello dell’imperatore svevo Federico II di Hohenstaufen, che secondo alcune teorie non verificate ne ordinò la costruzione agli inizi del duecento. Altre teorie ritengono invece che fosse stata costruita per svolgere la funzione di osservatorio astronomico e, se così fosse, la sua origine sarebbe databile addirittura all’XI secolo e si tratterebbe del primo osservatorio astronomico in tutta l’area del Mediterraneo.
La torre di Federico II si presenta ancora oggi con la sua originale forma ottagonale. Su di uno di questi lati sono presenti otto finestrelle verticali e due file di quattro finestrelle orizzontali. Il primo piano è invece dotato di due grandi finestre. La parte sommitale della torre è formata da un’apertura con sette cerchi concentrici che si restringono progressivamente e che probabilmente avevano lo scopo di catturare i raggi del sole allo zenit dell’equatore durante le diverse fase degli equinozi.
La struttura si innalza per 27 metri sopra alla cima di una collinetta alberata ad oltre 950 metri di altitudine. Costruita sul modello del dongione normanno, è dotata di due ampie sale al piano terra e al primo piano. Entrambe sono chiuse da soffitti con volte a crociera e sono collegate tra loro da una scala a chiocciola intagliata nelle mura della torre.
Ecco la mappa con l’itinerario alla scoperta di Enna. Potrai percorrerlo totalmente a piedi, ma se vorrai fare prima, potrai raggiungere la torre di Federico II in auto, perché più distante rispetto alle altre destinazioni.
Se vuoi visitare Enna, potrai soggiornare direttamente in città. Le sue dimensioni non sono troppo vaste, ma sono presenti diverse strutture per i turisti. Ti consiglio però di non scegliere un hotel troppo centrale, per non avere problemi a raggiungerlo e a parcheggiare se ti muovi in auto. Il centro ha dimensioni tutto sommato limitate, quindi soggiornando nella prima periferia riuscirai comunque ad arrivare comodamente a piedi alle attrazioni più centrali.
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Io ho scelto invece di visitare il centro di Enna durante il mio spostamento da Catania ad Agrigento. In questo caso ho quindi soggiornato la sera prima a Catania e la sera stessa ad Agrigento, così da vedere, già in prima mattina, la Valle dei Templi.
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