L’Eremo di Santa Caterina del Sasso – una Visita nella Leggenda

Eremo di Santa Maria del Sasso Ballaro dal Lago Maggiore
Eremo di Santa Maria del Sasso Ballaro dal Lago Maggiore

Abbiamo appena lasciato Arona e con il traghetto proseguiamo la navigazione sul lago Maggiore fino a raggiungere l’eremo di Santa Caterina del Sasso, a strapiombo sul lago.

Si tratta di un eremo piuttosto suggestivo, sia per il panorama che si gode dai suoi interni, che si perde sulle calme onde del lago e sulle alte montagne verdi che coprono il perimetro lacustre, sia per la costruzione che sembra quasi incastrata nella roccia della montagna che lo ospita. In realtà si può visitare abbastanza velocemente: un’ora è sufficiente per vederlo comodamente tutto e per salire fin sopra l’eremo grazie ad una scalinata di 268 gradini.

Come raggiungere l’Eremo di Santa Caterina del Sasso ^

Eremo di Santa Caterina del Sasso dal traghetto sul lago maggiore

L’eremo di Santa Caterina del Sasso si affaccia sulle sponde del lago Maggiore, o meglio è quasi inglobato nella montagna che si alza dal lago. Si trova all’interno del comune di Leggiuno, in provincia di Varese, quindi nel lato lombardo del lago.

È possibile raggiungere l’eremo di Santa Caterina del Sasso in due modi, via terra o via lago.

Via terra si arriva ad un grande piazzale sovrastante l’eremo e lasciare l’automobile nei parcheggi preposti. Qui si trova anche un piccolo quartiere di Quicchio: un pugno di case con un bar ristorante dove è possibile fermarsi per rifocillarsi prima o dopo la discesa all’eremo. Da Quicchio, attraverso la scalinata di 268 gradini si raggiunge l’ingresso dell’eremo. Si tratta di una discesa molto piacevole, perché immersa nel verde delle piante cresciute ai fianchi degli scalini. In alternativa si può optare per il moderno ascensore scavato all’interno della roccia che rende effettivamente accessibile a tutti l’ingresso all’eremo dal 2010.

Cosa Vedere sul Lago Maggiore - Eremo di Santa Maria del Sasso - Leggiuno

L’accesso via lago è sicuramente quello più suggestivo e quello per cui optiamo noi. Un piccolissimo porticciolo offre l’attracco al traghetto che porta continuamente turisti che sbarcano qui appositamente per visitare l’eremo di Santa Caterina del Sasso. Già arrivando è possibile vedere chiaramente gli edifici che compongono l’eremo, immersi tra roccia e natura verdeggiante. Una volta scesi dal traghetto, si prende la scalinata di circa 80 gradini che si snoda tra piante grasse e scorsi mozzafiato sia guardando il lago, che guardando il cielo, dovuti all’inserimento dell’architettura dell’eremo nel campo visivo. Terminata la scalinata si arriva ad un bivio dove prendendo a destra si arriva all’ascensore scavato nella roccia che scende da Quicchio e che è corredato da diverse foto che testimoniano la sua costruzione, mentre prendendo a sinistra si arriva all’ingresso del santuario.

La storia dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso ^

La storia dell’eremo di Santa Caterina del Sasso è piuttosto affascinante, perché legata ad una leggenda che si perde nei secoli. La nascita dell’eremo è legata alla vita di Alberto Besozzi: un mercante e usuraio che durante la traversata del lago Maggiore venne sorpreso da un nubifragio. Terrorizzato e con l’obiettivo di salvare la pelle, si rifugiò in questo punto della costa dove era presente una piccola caverna e fece voto a Santa Caterina che, se fosse sopravvissuto, si sarebbe qui ritirato in preghiera da eremita per il resto dei suoi giorni.

Siamo nel XII secolo e Alberto Besozzi riuscì a salvarsi, così costruì una piccola cappella votiva dedicata proprio a Santa Caterina d’Alessandria in questo punto. La cappella è ancora visibile all’interno della chiesa del santuario ed è possibile ammirarne l’esterno e qualche punto degli interni. Si tratta di una cappella piuttosto piccola, dove però il Besozzi si ritirò fino alla morte. Al fianco della cappella è visibile anche il corpo del Besozzi, che venne fatto beato.

Nel frattempo, durante il XIV secolo, il complesso dell’eremo venne arricchito da due chiese: San Nicola e Santa Maria Nuova e l’eremo iniziò ad essere sorretto da diversi ordini di frati che si alternarono nei secoli.

Durante il settecento avvenne un fatto ahimè poco nuovo per l’Italia: si scatenò un piccolo terremoto che fece si che cinque sassi ‘ballerini’ si staccarono dalla roccia e precipitarono proprio addosso la chiesa che ne risultò miracolosamente quasi illesa. Di questo fatto è testimonianza il grande buco aperto nel soffitto della chiesa, proprio al di sopra delle spoglie di Alberto Besozzi, che venne deciso di non richiudere proprio per omaggiare il miracolo ricevuto. I sassi ‘ballerini’ che ricoprivano l’area sopra la chiesa contribuirono a dare il nome all’eremo, che per esteso è “l’eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro“.

La proprietà dell’eremo passò nelle mani della provincia di Varese nel 1970, data dalla quale iniziarono grossi lavori di restauro e consolidamento, che lo portarono ad essere riaperto durante gli anni ottanta. Attualmente è affidato alle mani degli oblati benedettini.

Cosa visitare nel Santuario di Santa Caterina del Sasso e gli Orari di Apertura ^

Il santuario di Santa Caterina del Sasso è aperto alle visite turistiche tutti i giorni nel periodo turistico, e solo nei giorni festivi nel periodo invernale. L’elenco degli orari di apertura è disponibile a questo link e l’ingresso è gratuito.

Visitando il santuario si incontreranno tre edifici che compongono l’intera struttura: il convento meridionale, il conventino e in ultimo la chiesa che ha al suo interno il corpo del Besozzi e la cappella di Santa Caterina.

Il convento meridionale ^

Porticato di Santa Caterina del Sasso e Lago Maggiore con Barca
Interni del Convento Meridionale - Camino e Affreschi

Appena varcato l’ingresso dell’eremo di Santa Caterina del Sasso ci si troverà sulla destra la porta di ingresso al convento meridionale. Questo edificio, risalente al XIV secolo si presenta con un porticato di 7 arcate e si sviluppa su due piani. Durante la visita è possibile entrare in un atrio che conduce fino alla sala capitolare, dove ad oggi è presente un camino contornato da grandi e antichi affreschi in buono stato di conservazione.

Il conventino ^

Albero e Edifici Storici

Il convento meridionale è dotato di un piccolo terrazzino che conduce fino al conventino. Questa struttura, risalente al XIII secolo, venne in seguito utilizzata come ambienti di servizio per il convento meridionale. Al suo interno sono infatti presenti una cucina, il refettorio e le celle in cui i frati dormivano. Anche questo edificio è a due piani ed è caratterizzato da dei pilastri che dividono lo spazio grazie a 4 archi. Nel piccolo giardino del conventino è presente un grandissimo torchio in legno, non più utilizzato.

La chiesa ^

Passato anche il conventino ci si trova davanti la bellissima facciata della chiesa di Santa Caterina. Anche l’ingresso alla chiesa è decorato da massicci archi in stile rinascimentale che nascondono sotto al porticato dei grandi affreschi protetti da alcune pareti in vetro. Una volta entrati in chiesa si potrà vedere l’ambiente raccolto che ospita in fondo l‘antica cappella di Santa Caterina, con al fianco il corpo del beato Besozzi proprio sotto al buco nel soffitto della chiesa da cui filtra il sole.

Quando entriamo noi incontriamo una visita guidata in cui la guida spiega con entusiasmo la storia della chiesa e del beato, ciò nonostante riusciamo a muoverci all’interno della piccola chiesa e ad ammirare gli affreschi che ne decorano le pareti e le piccole cappelle. La sua forma è piuttosto strana e irregolare e ciò è dovuto in parte all’ambiente in cui è andata incastrandosi durante la costruzione e in parte al fatto che ingloba più strutture costruite in periodi successivi. La struttura ad unica navata presenta da una parte una serie di piccole cappelle, mentre dall’altro lato si trova la zona di passaggio per muoversi agilmente all’interno della chiesa dell’eremo.

La chiesa è dotata anche di un campanile risalente al XIV secolo costruito in pietra e decisamente a strapiombo sul lago Maggiore. Il campanile è alto circa 15 metri ed era in diretto collegamento con la chiesa di San Nicola, fino a quando durante il XVI secolo non venne costruita la chiesa di Santa Caterina che raggruppava i diversi edifici e l’accesso la campanile venne spostato all’interno del portico della chiesa.

La chiesa di Santa Caterina comprende, come detto, ben 5 strutture precedentemente presenti, quattro delle quali corrispondono alle odierne campagne presenti all’interno, mentre la quinta è la zona in cui riposano le spoglie del Besozzi.

Salita fino al Quicchio ^

Terminata la visita all’eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, anziché dirigerci subito verso il traghetto che ci farà continuare il nostro tour sul lago Maggiore verso Stresa, decidiamo di prendere la scalinata che sale (i 268 scalini) che attraverso una pendenza molto blanda ci porta fino al Quicchio. Quello che è più apprezzabile è il panorama di cui si gode salendo le scale, più che l’arrivo che risulta comunque essere molto tranquillo. Qualche casa e un ristorantino sono a coronamento dell’eremo e possono essere il luogo ideale dove trascorrere la pausa pranzo o fare un break rilassante.

Lasciato il Quicchio scendiamo nuovamente gli scalini e percorriamo anche i residui che ci portano fino al porticciolo dove nel giro di poco ritroviamo il traghetto che ci porterà fino a Stresa.

Leggi tutte le tappe del Tour di una giornata sul Lago Maggiore.

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L'Eremo di Santa Caterina del Sasso - una Visita nella LeggendaCosa arrivare e gli orari dell'eremo di Santa Caterina del Sasso. Scopri la storia del santuario sul lago Maggiore con le indicazioni di cosa vedere..https://www.lorenzotaccioli.it/eremo-santa-caterina-del-sasso-visita-nella-leggenda/
Lorenzo Taccioli