Geysir e Strokkur: gli Spettacolari Geyser dell’Islanda

Strokkur durante un eruzione

L’arrivo a Geysir

Siamo ormai arrivati alla fine del nostro viaggio in Islanda: è il settimo giorno e ci svegliamo in un maneggio a Reykholt South, nella parte sud occidentale dell’isola. Ci alziamo e facciamo colazione insieme a qualche altro ospite dell’hotel e a turno ci prepariamo nell’unico bagno a disposizione. La prima meta della giornata è la famosissima Geysir.

Nel nostro viaggio siamo partiti da Reykjavik ed abbiamo girato l’isola in senso orario, ammirando tantissimi paesaggi suggestivi, notando una grande differenza tra quelli del nord e quelli del sud. Abbiamo lasciato per ultimo il famoso Circolo d’Oro: una serie di famosissime attrazioni, a breve distanza tra loro e poco lontane dalla capitale Reykjavik. Ciò causa un aumento dei turisti rispetto alle altre zone, ma si tratta comunque di un affollamento piuttosto vivibile.

In quarto d’ora di automobile arriviamo a Geysir.. è diverso da come me l’aspettavo: dalla strada si vede una piccola area recintata e, alla sua destra, un hotel, un parcheggio e una piccola struttura ricettiva per turisti con diverse varianti di cibo e un ricco negozio di souvenir. Lasciata l’automobile entriamo nell’area del parco di Geysir: l’accesso è a offerta libera (ovviamente è doveroso lasciare un contributo, considerando anche che tutte le altre attrazioni naturali non richiedono alcun biglietto). Veniamo presto accolti da un cartello che spiega come comportarsi in questa zona in cui “si entra a proprio rischio e pericolo”. Tra le raccomandazioni si ricorda che l’acqua che esce dai crateri è bollente, quindi c’è il concreto rischio di ustionarsi e l’ospedale più vicino dista 62 chilometri..

In Islanda non è necessario venire a Geysir per vedere il fenomeno dell’acqua che esce bollente dal terreno, ma è sicuramente l’area dove è presente il geyser con il maggior getto e la concentrazione di caldare è piuttosto alta.

Geysir e Strokkur l’origine dell’area dei geyser

Il nome del fenomeno dei geyser deriva proprio da Geysir: il più antico tra i geyser conosciuti, il quale si è formato nel 1294 a causa di un terremoto che ha dato vita a diverse sorgenti di acqua calda in tutta la zona della valle di Haukadalur. Nel 1630, invece, è stata documentata una grande attività del sottosuolo che ha generato una grossa esplosione la quale ha fatto eruttare contemporaneamente tutti i geyser della zona. Il termine geysir arriva dal verbo islandese “gjòsa” che significa appunto “eruttare”.

Geysir, infine, si contende il titolo di geyser più alto con uno presente in America nel parco di Yellowstone, ma il suo record di eruzione con un’altezza di 170 metri raggiunto nel 1845 lo ha piazzato al primo posto. Attualmente, purtroppo, la sua attività non è più regolare. Erutta in maniera non sistematica e tendenzialmente in presenza di piccoli movimenti del sottosuolo, anche se nell’anno 2.000 ha raggiunto eruzioni alte 122 metri. Quello che a parer mio è grave, è il motivo per cui pare che siano terminate le eruzioni ‘regolari’ di Geysir: sembrerebbe che la causa sia da imputare ai turisti irrispettosi che, nel tentativo di svegliare il cratere, gettavano pietre e sassi al suo interno con il risultato di averlo bloccato (intoppato oserei dire).

Quindi quando ci si avvicina alla larga bocca di Geysir si può vedere ‘solo’ un po’ d’acqua che fuma e ribolle in una grande pozza, circondata da pietre color ocra.

Fortunatamente, girandosi di 180°, si trova il fratello minore: Strokkur un geyser di dimensioni più piccole ma comunque spettacolare, che erutta circa ogni 8-10 minuti, con una puntualità impressionante.. da far invidia a Trenitalia! Certo non tutte le eruzioni sono alte e potenti alla stessa maniera, ma raggiunge picchi di 30 metri. La sua origine è molto più recente, infatti risale a un terremoto del 1789 e continuò a eruttare fino alla fine dell”800 quando un altro movimento tellurgico bloccò la sorgente del geyser. Negli anni ’60 però gli abitanti della zona pulirono e sbloccarono la condotta e Strokkur tornò ad eruttare con regolarità.

Come funziona un geyser

Interessante è sicuramente capire qual è il funzionamento dei geyser e come fanno ad esplodere con questa regolarità. Anche io non  ne sapevo molto, perciò mi sono voluto documentare e in parole povere il fenomeno è legato agli stati dell’acqua. Sostanzialmente l’acqua che bolle si trasforma in vapore, come è noto. Il vapore, che è lo stato gassoso dell’acqua ha un volume estremamente maggiore rispetto allo stato liquido (circa 1.600 volte di più). Quando un geyser erutta siamo in presenza di un’esplosione di vapore: l’acqua che si trova sotto terra viene scaldata da una fonte di calore, tipicamente e come in questo caso una camera magmatica (non a caso la maggior parte dei geyser si trova vicino ad aree vulcaniche), ma nella sua posizione interrata per questioni di pressione e di spazi non riesce a trasformarsi completamente nello stato gassoso e ciò causa una forte pressione che determina la spinta verso l’esterno di acqua bollente e vapore, il fenomeno dell’eruzione del geyser appunto.

La nostra visita a Geysir

Già dalla strada si vedono nuvole di fumo che si alzano dal terreno e noi, incamminatici all’interno del parco di Geysir, seguiamo il breve sentiero che passa tra le varie bocche dei diversi geyser. Il primo che incontriamo è un cratere estremamente piccolo, chiamato Litli Geysir, dove l’acqua fumante bolle incessantemente, ma dal quale non si creano esplosioni. Notiamo già diverse persone disposte intorno alla bocca di Strokkur, dietro alla piccola fascia che segna il confine che è sconsigliato oltrepassare. Anche noi ci aggiungiamo a questa gente, mettendo le scarpe leggermente a mollo per avere un punto di vista privilegiato. Attendiamo pochissimi minuti e a pochi metri da noi, una decina al massimo, si alza una colonna di acqua e vapore emozionante. Ciò che più mi colpisce però sono gli istanti subiti precedenti e subiti successivi all’esplosione: si crea una sensazione di inquietudine sul filo dell’acqua presente nella bocca del cratere che dà l’idea che qualcosa stia per succedere o sia appena successa. Anche il rumore del gorgoglio e del ribollire si fa più intenso e l’acqua inizia a espandersi e ritirarsi, espandersi e ritirarsi continuamente, come se si trattasse di contrazioni. Dopo pochi secondi avviene il getto in tutta la sua potenza ed il momento più bello è quando l’acqua forma una grossa palla sulla terra prima di esplodere e rompersi in migliaia di schizzi. Sembra che si generi un grande mappamondo con diverse sfumature di azzurro. Raramente ho visto un tale spettacolo della natura, dove questa si mostra in tutta la sua potenza in questa maniera.
Subito dopo l’esplosione l’acqua si ritira veloce creando un vuoto nella bocca, come se qualcuno avesse aperto uno scarico, per poi riassestarsi al livello precedente.

Io rimango estasiato e aspetto i pochi minuti dopo i quali lo spettacolo si ripete. Questa volta il getto è meno alto rispetto al precedente, tendenzialmente Strokkur erutta ad altezze comprese tra i 15 ed i 30 metri.

Proseguiamo la nostra visita, scorgendo di tanto in tanto una fumata dai vari punti del piccolo parco. Tutto intorno a quest’area si trovano verdi pianure e basse montagne. In un cratere vicino si trova qualche volontario che con un abbigliamento adeguato si occupa di recuperare pietre e scarti all’interno della bocca di un altro geyser non in attività, ma dove l’acqua è piuttosto bollente, con l’aiuto di bastoni dotati di accessorio prensile. Avvicinandosi a piedi ad uno di questi geyser si può percepire chiaramente il calore delle sue acque già attraverso la suola delle scarpe.

Prima di tornare in prima fila davanti a Strokkur visitiamo la larghissima bocca di Geysir (conosciuto anche come Grande Geysir per via delle sue dimensioni), ma a parte un po’ di fumo non c’è tanto movimento.. e dà l’idea di un guerriero che stia riposando.
Arriviamo infine nuovamente davanti all’unico cratere che sputa acqua con regolarità e ci godiamo diverse altre eruzioni.. ad ogni getto tutte le persone attorno alla bocca scoppiano in commenti e urla di entusiasmo. Che meraviglia la natura!

Scopri tutto il tour di 8 giorni in Islanda:

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Lorenzo Taccioli