Godafoss – la Cascata degli Dei nel Nord dell’Islanda

cascata Godafoss - 12 metri

Il quarto giorno

La mattina del quarto giorno in Islanda ci svegliamo di buon’ora. Abbiamo in programma di percorrere tantissimi chilometri a partire dalla tappa a Godafoss, attraversando tutta la parte settentrionale dell’Islanda, spingendoci fino all’estremo nord, per poi scendere nella costa orientale e fermarci a dormire. Una delle differenze più grosse con l’Italia è che in Islanda, soprattutto nella parte settentrionale che al momento non è estremamente turistica, non si trovano alberghi ogni 20 chilometri, quindi alcune tappe del viaggio sono significativamente più lunghe anche per motivi logistici.
Spesso poi i pochi alberghi disponibili hanno prezzi davvero proibitivi, così una tenda ed un sacco a pelo possono diventare delle validissime alternative.

La strada Sprengisandur, che fa parte della Ring Road, è fortunatamente tutta asfaltata e stiamo ricominciando a scorgere qualche automobile di tanto in tanto, niente a che vedere con la desolazione incontrata durante il tragitto di ieri dove per ore ed ore non abbiamo incontrato anima viva.

La strada corre in mezzo ad alte montagne, a tratti rocciose, a tratti di origine lavica; spesso scende a dirupo su grandi dislivelli e la mancanza di guard rail rende un po’ più pericolosa la situazione, ma i bassi limiti stradali imposti dal codice della strada islandese serviranno a qualcosa..

L’arrivo a Godafoss

Dopo circa un’ora di viaggio in auto, in cui inizialmente costeggiamo la gola su cui affaccia la città di Akureyri, cominciamo ad intravedere qualche macchina ferma ai lati della strada. In poco capiamo che siamo arrivati alla prossima tappa: Godafoss.
Godafoss è tra le cascate più conosciute dell’intera Islanda, nonostante il dislivello del fiume Skjalfandafljot che la alimenta sia di ‘appena’ 12 metri. Più spettacolare è invece la sua forma semicircolare che crea un arco largo circa 30 metri. Al momento ci sono in corso alcuni lavori per migliorare l’accessibilità alla zona e creare qualche piccola attività turistica oltre all’hotel e al piccolo ristorante attualmente presenti. Lasciata l’automobile nei pressi della cascata è possibile affacciarsi sul salto dell’acqua, camminando sulle rocce umide affollate di turisti.

Dopo aver fatto qualche foto, resa problematica dalla giornata atipica estremamente soleggiata, decidiamo di camminare fino all’altra sponda, passando per il piccolo ponte pedonale che mette in comunicazione i due lati della cascata. Arriviamo fin oltre la cascata ed a tratti veniamo rinfrescati dalle gocce di umidità che si alzano dal letto fiume mentre si butta nel dislivello di Godafoss, poi tornando indietro scendiamo attraverso un breve sentiero piuttosto malmesso fino ad una spiaggetta di sabbia nera che consente di raggiungere la parte inferiore del salto dell’acqua. Le persone che si trovano qui sono molte meno e la risalita da questa spiaggia è più difficoltosa della discesa.

Le origini di Godafoss

La cascata ha origini piuttosto antiche, infatti il nome Godafoss, significa “cascata degli Dei” ed ha origini che si perdono nei secoli. Si narra infatti che le prime popolazioni della zona vedevano rappresentata nei tre getti principali della cascata la sacra triade: Thor, Odino e Freyr. Inoltre, successivamente, la leggenda dice che nell’anno 1000 Lagosumatur, oratore delle legge che stava facendo ritorno da Tingvellir dopo essersi convertito al cristianesimo, scelse questa cascata per abbandonare i simboli della religione pagana, scaraventadone le icone all’interno di queste acque. L’Islanda è però sempre stata una terra in cui si rispetta la libertà di culto, così ad ogni membro della sua tribù Lagosumatur lasciò la libertà di professore la religione preferita.

Ai giorni d’oggi circa un 5% della popolazione islandese è Asatruar, ovvero pagana, e si ritrova nel giorno del solstizio d’estate qui alla cascata Godafoss a mettere in scena il rito inverso: dal basso della cascata vengono lanciati verso l’alto i simboli della religione pagana, quasi a volerli ripristinare al loro posto, dopo il danno subito diversi secoli fa.

Lo spettacolo della natura è piuttosto suggestivo e noi ci fermiamo circa un’ora ad ammirare il paesaggio selvaggio, prima di ripartire per la tappa successiva.

Scopri tutto il tour di 8 giorni in Islanda:

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Godafoss - la Cascata degli Dei nel Nord dell'IslandaGodafoss è tra le cascate più famose di tutta l'Islanda grazie ai suoi 30 metri di larghezza. Conosciuta come "cascata degli dei" ha origini antichissime..https://www.lorenzotaccioli.it/godafoss-cascata-degli-dei-nord-islanda/
Lorenzo Taccioli