Gola del Furlo – Il Canyon Italiano

gola del furlo - seduti nel vuoto sul fiume Candigliano - panorama

Gola del Furlo – Una Scoperta

La Gola del Furlo, anche nota come Passo del Furlo è una delle poche gole italiane: un vero e proprio canyon. Non conoscevo la sua esistenza, finché non mi sono trovato a leggere un articolo che parlava di questo bellissimo posto naturale su di un sito di destinazioni turistiche italiane. Mi sono subito documentato ed ho scoperto che non era poi così lontano da casa: dista infatti appena un’ora e mezza di tragitto, percorrendo l’autostrada A14.

Posizione

La Gola del Furlo si trova in provincia di Pesaro Urbino, in direzione degli Appenini sotto la località Acqualagna ed è proprio qui che il fiume Candigliano (un affluente del più noto fiume Metauro), ha scavato in centinaia di anni il suo letto tra i monti Pietralata (che raggiunge un’altitudine di 889 metri) e Paganuccio (che raggiunge un’altitudine di 976 metri) . Il fiume va molto in profondità, ma attualmente questo dislivello non è più così visibile a causa della diga edificata lungo il corso del fiume Candigliano nel 1922.

Proprio a fianco del fiume si snoda l’antica via Flaminia ed infatti tra questi monti si trovano anche dei ‘cimeli storici’.

La visita alla Gola del Furlo

Una volta arrivati in prossimità della Gola si troveranno ben pochi parcheggi disponibili ed aperti al pubblico (alcuni sono riservati ai ristoranti) ed inoltre, in alta stagione, una parte della strada viene chiusa al traffico per lasciarla totalmente libera ai pedoni ed ai visitatori. Il consiglio è quello di arrivare di buon’ora, anche se il percorso non è così lungo da richiedere una giornata intera.

Se si intende fare trekking sui due monti, invece, è strettamente consigliato l’utilizzo di scarpe adeguate, perché il terreno risulta essere piuttosto scivoloso ed i percorsi sono stretti ed a strapiombo sulla vallata.

Noi lasciamo la macchina e cominciamo la passeggiata lungo la via Flaminia. Ci sono parecchi visitatori, alcuni organizzati anche con le guide turistiche (è presente un ufficio turistico dove poter prenotare la propria visita). Ci troviamo spesso fermi ad ammirare il paesaggio, così insolito per la nostra zona. Mi sono trovato ad assistere a meraviglie simili in Norvegia e non ero pronto a trovarmele a due passi da casa.

L’accesso ai cani è consentito e con noi c’è anche Grover, che è ben contento di passeggiare in mezzo alla natura su di una via chiusa al traffico. Nella parte iniziale del percorso è possibile anche scendere in un’area verde che conduce direttamente sul fiume, dove troviamo diversi ragazzi che si cimentano facendo rimbalzare le pietre sul filo dell’acqua.

La camminata a valle è piuttosto semplice e in nemmeno un’ora di passeggiata si raggiunge la fine, passando per una galleria chiamata “petra pertusa” o “forulum” (il cui significato è “piccolo foro” e da cui deriva il nome della località). Questa galleria ha origini molto antiche: fu infatti fatta scavare nel calcare dall’imperatore Vespasiano per consentire il transito delle persone. Al suo fianco è presente un’apertura più piccola (alta circa quattro metri e mezzo e larga poco più di tre) che sembrerebbe risalire all’epoca etrusca.

Terminata la passeggiata che costeggia il letto del fiume e dopo aver oltrepassato la diga e la galleria, si arriverà alla parte opposta. Da qui parte un lungo sentiero che si arrampica sul monte Pietralata e che, come sopra riportato, non è estremamente semplice da affrontare. Noi in mancanza di scarpe adatte, ne facciamo una parte e poi decidiamo di tornare indietro.

Attraverso un breve percorso in automobile è possibile arrivare sulla sommità del monte Pietralata e godere di una vista incredibile su tutta la vallata. Qui è possibile anche incontrare alcune persone che, muniti di binocolo, ammirano il volo dell’aquila che ha deciso di fare qui il suo nido.

La storia

Questa zona è conosciuta fin da origini antichissime: nel 400 passò di qui l’imperatore romano Onorio, il quale procedeva verso Roma dopo la sconfitta inflitta ai Visigoti. Circa un secolo dopo, la galleria venne sbarrata ed a sorveglianza vennero messi circa 400 ostrogoti, che furono però sconfitti facendo precipitare dall’alto diversi macigni.

Nella storia più recente si annovera un triste omaggio: siccome da questa zona era usuale passare Benito Mussolini durante i suoi spostamenti da Roma al Nord Italia, la guardia forestale negli anni trenta riprodusse il profilo del duce attraverso un’opera di scavi e muretti, sul crinale del monte Pietralata. Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di partigiani distrusse l’opera. Ad oggi è però ancora parzialmente riconoscibile.

Dal 2001 tutta questa zona è diventata la Riserva Naturale Statale Gola del Furlo grazie ad un decreto del ministero dell’ambiente. L’area per cui si estende la riserva è di quasi 4.000 ettari e comprende parte delle comunità montane dell’alto e del medio Metauro ed i comuni di Acqualagna, Cagli, Fermignano, Fossombrone ed anche Urbino.

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Gola del Furlo - Il Canyon ItalianoNelle Marche, tra i monti Pietralata e Paganuccio, il fiume Candigliano ha scavato un bellissimo canyon che dà vita ad un paesaggio tipico nord europeo.https://www.lorenzotaccioli.it/gola-del-furlo-il-canyon-italiano/
Lorenzo Taccioli