Grazzano Visconti è un piccolo borgo nel comune di Vigolzone in provincia di Piacenza. A una prima occhiata potrebbe sembrare un borgo medievale ottimamente conservato, ma in realtà quello che c’è di antico all’interno della cittadina è solamente il castello, anche se qui era presente un centro abitato già a partire dal 1300.
Arrivare a Grazzano Visconti è piuttosto semplice: è infatti sufficiente prendere la strada provinciale che dall’uscita autostradale di Piacenza porta fino al piccolo borgo in circa 15 minuti. Arrivati è possibile lasciare l’automobile nel grandissimo parcheggio subito fuori le mura. All’ingresso del parcheggio il personale provvederà a effettuare il biglietto per la sosta giornaliera.
Il borgo vero e proprio di Grazzano Visconti venne pensato e iniziato a costruire all’inizio del ‘900 su intuizione del Duca Giuseppe Visconti il quale aveva uno spiccato gusto scenografico e una grande attenzione ai particolari e si affidò all’architetto Alfredo Campanini che progettò il centro storico in stile neomedievale. Tra le sue vie le case e gli edifici storici fanno spesso bella mostra di se con merletti ai piani alti e archi e portici al piano terra. Praticamente in tutte le vie del centro storico è assente la pavimentazione, ma viene impiegata la classica gaia, che può risultare un po’ fastidiosa in giornata di pioggia.
Il castello invece risale alle fine del ‘400 ed è di proprietà della famiglia Visconti, come il resto del borgo di Grazzano Visconti. La pianta del castello è quadrata e dispone di torri ad ogni angolo due delle quali sono quadrate e le altre cilindriche. Su tre lati del castello si snodano gli edifici, mentre il quarto lato, a cui era possibile accedere attraverso un ponte levatoio di cui rimangono pochi resti oggi, è semplicemente un’alta muratura.
Nel castello ci sono numerosi camminamenti che si snodano dietro alle merlature ghibelline semi nascoste dagli alti alberi del parco che ospita il castello di Grazzano Visconti. Purtroppo l’accesso a questa zona del borgo non è sempre aperto e il giorno della nostra visita siamo dovuti rimanere fuori dalla cancellata.
Il palazzo dell’istituzione venne costruito tra il 1908 e il 1930 con l’intento di ospitarvi la scuola di arti e mestieri che avrebbe dovuto formare i giovani del ducato. Al fianco del palazzo l’alta torre dell’orologio scandisce il passare del tempo, tenendo compagnia al bassorilievo in marmo di Gian Galeazzo Visconti posto sulla facciata del palazzo decorato da una merlatura ghibellina.
Attualmente il palazzo ospita al suo interno un piccolo museo.
A poca distanza dal palazzo si trova il pozzo, in pietra e marmo rosa, il quale ospita su di un marmo bianco lo stemma dei visconti. Una leggenda dice che questo pozzo porti fortuna e sono talmente tanti i turisti che gettano una moneta esprimendo un desiderio, che ultimamente sono state recuperate monete proveniente da 43 differenti nazioni.
Quasi al confine del borgo di Grazzano Visconti, ma comunque dentro le mura, è presente la cortevecchia: un’area agroturistica sviluppata su 7.000 mq. In questa zona sono presenti fabbricati che si rifanno allo stile contadino di una volta e i quali ospitano al loro interno sale mostre ed esercizi commerciali.
Un palazzo estremamente variopinto è quello dell’albergo del biscione, costruito tra il 1905 e il 1910 in Piazza Gian Galeazzo Visconti. La sua facciata presenta numerose decorazioni, da giullari a simboli floreali, così come stemmi di famiglie influenti.
Un altro punto piuttosto scenografico del borgo di Grazzano Visconti è quello della piccola chiesetta gotica, affiancata ad un’alta abitazione con l’affresco dell’annunciazione sulle sue mura. Anche questa chiesa venne costruita tra il 1905 e il 1910 e la sua facciata è decorata da un piccolo rosone che sormonta l’ingresso arricchito da marmo bianco. Il portale di ingresso è in legno intagliato con rappresentazioni che spaziano dal profano al sacro.
Si può continuare a passeggiare per un paio d’ore all’interno del piccolo borgo, passando anche per le imponenti torri della porta est o perdendosi tra i numerosi esercizi commerciali che vivono prettamente di turismo e le alte colonne alternate alle fontane in giro per il centro storico del paese. L’impressione è proprio quella di un piccolo paesino fantasma, ottimamente tenuto ed estremamente curato, che si animi all’arrivo di turisti.