Bagni di Bormio è una località a pochissima distanza dal centro storico di Bormio. Questa zona è celebre per le sue pregiate strutture termali, gestite dal gruppo QC Terme e note come Bagni Vecchi e Bagni Nuovi.
In realtà ai Bagni di Bormio si può fare anche una bellissima passeggiata in mezzo al bosco e immergersi nella natura sul crinale della montagna e, se avanza un po’ di tempo, rilassarsi nelle terme libere a poca distanza dal fiume Adda. Chi ama l’arrampicata, invece, può approfittare di una falesia naturale.
Ecco tutti i dettagli…
Dove si trova Bagni di Bormio
Come arrivare a Bagni di Bormio
Quante terme ci sono a Bormio
Bagni Vecchi di Bormio – QC Terme
Bagni Nuovi di Bormio – QC Terme
Trekking dei Bagni di Bormio
Chiesa di San Martino
Fonte San Carlo o Fontana degli Occhi
Fonte Pliniana
Via dei Bagni Nuovi
Cascata Cassiodora
Foresta di Conifere
Via dei Bagni Vecchi
Sasso Garibaldi
Vasca ad S
Pozza Leonardo da Vinci
Mappa dell’Itinerario a Bagni di Bormio
Bagni di Bormio è una località che fa parte della frazione Premadio del comune di Bormio, dal quale dista circa tre chilometri.
Siamo quindi in Alta Valtellina, all’interno della provincia di Sondrio. Questo territorio, per lo più composto da montagne collegate alla cima Reit e boschi, si trova inglobato all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.
Per arrivare ai Bagni di Bormio si può scegliere tra tre opzioni:
Gli stabilimenti termali di Bormio sono tre, uno vicino al centro cittadino, convenzionato con il servizio sanitario nazionale e noto come Bormio Terme e due in località Bagni di Bormio, entrambi gestiti dal gruppo QC. Queste sono i Bagni Vecchi e i Bagni Nuovi, a circa 3 e 2 chilometri dal centro, in una zona immersa nella natura.
A Bormio sono presenti ben 9 fonti termali:
Dai Bagni Vecchi di Bormio parte anche un percorso, liberamente accessibile ai turisti, che scende fino al bosco sottostante e conduce fino ai Bagni Nuovi.
Raggiungiamo i Bagni Vecchi di Bormio in automobile. Il parcheggio lungo la strada è davvero limitatissimo, ma chi è ospite del QC Terme può accedere al parcheggio privato. Alcuni posti sono occupati anche dagli arrampicatori, che proprio prima dell’ingresso ai Bagni Vecchi approfittano della falesia naturale dei Bagni Vecchi, sulla strada principale, per arrampicarsi. Si può però arrivare qui anche con l’autobus che parte dal centro di Bormio.
Il panorama è piuttosto suggestivo, le terme sembrano infatti incastrate in vecchi edifici che si affacciano sulla vallata in un panorama estremamente bello.
La vasca principale ricavata in una struttura in pietra si affaccia a strapiombo sul verde e al suo fianco, dopo una breve scalinata, si trova una vecchia chiesetta al fianco della quale si accede ai bagni romani. Completa la struttura un hotel con circa trenta camere.
Attraverso il biglietto si può accedere a oltre trenta servizi termali, tra cui la grotta sudatorio di San Martino che dal 1827 regala un bagno di vapore naturale. Questo è uno dei centri termali più famosi e suggestivi e, anche per questo motivo, tra i più affollati. L’ingresso è permesso solo a persone con un’età maggiore ai 14 anni.
L’altra stazione termale privata presente ai Bagni di Bormio è quella di Bagni Nuovi di Bormio, sempre gestiti da QC Terme. Vista la grande richiesta dei Bagni Vecchi e lo spazio limitato, si è costruito più a valle uno stabilimento dalle dimensioni decisamente maggiori. Anche qui la proposta è tra 30 servizi termali, ma sono presenti ben otto vasche all’aperto, una sauna in una baita di legno, delle cascate termali e tanti altri servizi.
Il Grand Hotel Bagni Nuovi in stile alpino contribuisce ad esercitare un certo fascino sugli avventori, che potranno rilassarsi nella natura immersa tra le montagne. Venne inaugurato nel 1836, pochi anni dopo rispetto ai Bagni Vecchi.
I Bagni Vecchi e i Bagni Nuovi sono collegati tra loro da un bel percorso che da farsi a piedi, che passa all’interno della boscaglia. Vale la pena percorrerlo anche per alcune attrazioni lungo il percorso.
Il trekking dei Bagni di Bormio è abbastanza semplice, ma prevede alcuni tratti in pendenza o che possono essere scivolosi. Sono quindi imprescindibili le scarpe da trekking. Si tratta di un percorso ad anello che richiede circa un’ora in totale, dalla bassa difficoltà. Non è possibile percorrerlo però con carrozzine o passeggini a causa del terreno sconnesso.
Partiamo con il nostro trekking dei Bagni di Bormio dalle terme dei Bagni Vecchi. Proprio all’interno dello stabilimento termale si trova la chiesa di San Martino. Quest’edificio è piuttosto antico, si dice infatti che risalga alla fine del XII secolo e insieme alle case circostanti, oggi scomparse, veniva utilizzato da alcuni monaci come hospitarium baleniorum, ovvero come ospizio per viandanti.
Le case nei dintorni costituivano le residenze dei monaci e dei civili che sbrigavano funzioni amministrative. Le abitazioni andarono distrutte durante le incursioni dei visconti e dei grigioni tra il 1376 e il 1486. Anche la chiesa di San Martino venne seriamente danneggiata, tanto che il comune di Bormio la fece ricostruire ad inizio cinquecento. Fu in quell’occasione che la chiesa assunse l’aspetto attuale e che venne eretto il grande arco sottostante che ne sorregge l’abside.
La struttura interna è ad aula unica con soffitti a volta e sulle pareti sono stati ritrovati alcuni affreschi di fine quattrocento. Purtroppo però non ci è possibile accedere alla chiesa di San Martino, per cui ci limitiamo a vederla da fuori per poi scendere lungo il sentiero.
A pochi passi dall’inizio del percorso in discesa, arriviamo alla prima tappa, ovvero la fonte San Carlo, nota anche come Fontana degli Occhi. Questa è l’unica sorgente di acqua fredda che sgorga all’interno del parco dei Bagni. La sua temperatura è costante e si aggira tra i 18 e i 19 gradi centigradi. Ha anche la particolarità di essere leggermente gassosa.
Il nome di fontana degli Occhi va ricercato nell’utilizzo che ne veniva fatto in antichità, ovvero quello di collirio naturale, oltre che per fare impacchi per curare congiuntiviti ed orzaioli. Sembra che venne poi titolata a San Carlo nel XVI secolo, durante la peste che colpì la zona.
Per vedere la Fonte San Carlo è necessario stare in occhio, perché è quasi nascosta tra le rocce che si trovano lungo il sentiero. Certo, l’acqua che sgorga e il color bronzo che ha preso la pietra sono comunque un valido indizio per trovarla.
Molte delle persone che si avventurano per questo percorso lo fanno per raggiungere la fonte Pliniana. Questa deve il suo nome a una citazione del trattato naturalistico Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
La fonte sgorga da una fenditura nella roccia ed è protetta da una grande grotta in pietra, costruita artificalmente nel 1908 per sostituire una tettoia in legno utilizzata fino a quel momento. La fonte Pliniana era infatti meta di svariate passeggiate, anche di personaggi nobili, ospiti delle terme circostanti, che volevano godere dei benefici di quest’acqua.
La Fonte Pliniana è, tra le nove fonti del parco, quella più pura e più ricca di proprietà antinfiammatorie essendo anche priva di residui fangosi, tanto che anticamente veniva anche imbottigliata come acqua minerale. Le sue acque sgorgano a una temperatura costante di 38 gradi centigradi.
Usciti dalla fonte Pliniana imbocchiamo la via dei Bagni Nuovi, una strada panoramica quasi pianeggiante, al di sotto della boscaglia. Il percorso che stiamo percorrendo era una vecchia mulattiera ed è spesso chiuso al passaggio perché a rischio frane.
Da qui si gode di un’ottima vista sulla vallata sottostante e sulla pozza Leonardo da Vinci che visiteremo come ultima tappa prima di lasciare Bormio.
Procedendo lungo la via dei Bagni Nuovi giungiamo a un ponticello in legno con dei parapetti in ferro dall’aspetto un po’ instabile. Qui il percorso può diventare scivoloso, perché siamo al cospetto della Cascata Cassiodora, generatasi grazie all’omonima sorgente.
L’acqua termale precipita giù per la roccia, dando vita al muschio che si sviluppa sulla parete. Quest’acqua, un tempo inutilizzata, è ora convogliata in una vasca che la porta fino ai vicini Bagni Nuovi.
Quasi nascosta tra la vegetazione è presente una piccola statua della Madonna che veglia sui passanti.
Oltrepassata la Cascata Cassiodora ci immergiamo nel verde del parco dei Bagni di Bormio, compreso all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.
Intorno a noi le alte e fitte conifere che crescono da un prato verdeggiante fanno una bella ombra utile per le giornate estive. I sentieri si dividono e si ricongiungono, ma vanno tutti in direzione dei Bagni Nuovi di Bormio. Ad un certo punto potrebbe capitare di trovare una recinzione e un cancello, ma il passaggio è permesso e riuscirete ad uscire e intravedere già a distanza lo stabilimento dei Bagni Nuovi di Bormio.
La passeggiata dai Bagni Vecchi ai Bagni Nuovi di Bormio per questo sentiero richiederà all’incirca una mezzoretta.
Giunti ai Bagni Nuovi di Bormio diamo un’occhiata nei dintorni. Davanti a noi, praticamente alle porte del bosco, le tantissime auto parcheggiate degli ospiti delle terme di questo grande stabilimento termale. Da qui poi riprendiamo il sentiero che ci porta al punto di origine. Se la strada più bassa si chiama Via dei Bagni Nuovi, quella più alta si chiama Via dei Bagni Vecchi. Si snoda sempre all’interno del bosco e richiede un’altra mezzoretta per tornare al punto di partenza.
Il sentiero di un chilometro e mezzo è su una strada bianca ben riconoscibile e sarà quindi molto difficile perdersi. Lungo il percorso ci sono un paio di punti attrattivi da vedere.
Alternativamente, chi vuole, può scegliere di tornare al centro di Bormio a piedi, in circa mezzoretta e poco più di due chilometri e mezzo.
Lungo la passeggiata troviamo altri punti di interesse. Uno di questi è il Sasso Garibaldi, un grande pezzo di roccia fermo in mezzo al bosco staccatosi dal monte Reit e circondato dagli alberi.
Anche qui al Sasso Garibaldi troviamo un arrampicatore, anche se l’altezza del masso è tutto sommato bassa per chi pratica questo sport.
Il Sasso Garibaldi è così chiamato per celebrare l’eroe dei due mondi, che pare essere passato di qui con le sue truppe nel 1859, per fronteggiare gli austriaci che al tempo controllavano i Bagni Vecchi.
Procedendo in salita è possibile vedere sulla sinistra un sentiero che scende. Imboccandolo arriviamo alle vasche ad “S”. Il loro nome è piuttosto didascalico, si tratta infatti di pozze d’acqua dall’aspetto allungato e sinuoso, che ricordano appunto la lettera S.
Tutto intorno il prato e gli alberi creano una cornice naturale suggestiva. Queste vasche venivano un tempo utilizzate per azionare gli ascensori delle terme dei Bagni Nuovi, grazie al movimento dell’acqua.
Concludiamo infine la nostra passeggiata sempre sulla via dei Bagni Vecchi, immersi tra alberi e natura rigogliosa.
Vogliamo raggiungere la pozza Leonardo da Vinci, che dal sentiero dei Bagni Nuovi abbiamo visto dall’alto. Ci sono alcuni percorsi che scendono da lì e la raggiungono direttamente, ma preferiamo arrivarci attraverso un sentiero meno pericoloso. Questa pozza è anche conosciuta come terme libere di Bormio, perché appunto non si paga l’ingresso. Considerate però che le dimensioni sono piuttosto limitate e che spesso e volentieri ci saranno altre persone a farvi compagnia. In totale può accogliere circa una quindicina di persone.
Scendiamo in automobile dai Bagni Vecchi e percorrendo la SS301 arriviamo a un ponte sul fiume Adda. Qui è dove lasciare l’automobile (un piccolo parcheggio gratuito lungo la strada), ma se ne trovano anche poco più avanti se dovesse essere pieno.
Siamo all’interno della Valdidentro, in un tratto davvero suggestivo, ai piedi della montagna dove scorre lento il fiume Adda. Il percorso per arrivare alla pozza Leonardo da Vinci è ancora una volta in mezzo al bosco, per poi diventare un passaggio piuttosto stretto, in cemento, al fianco della montagna rocciosa. Non sono presenti parapetti ai lati, per cui è necessario fare la massima attenzione per non rischiare di cadere in acqua. Praticamente impossibile è passare in due se incontrate qualcuno che proviene dalla direzione opposta. In totale saranno necessari circa dieci minuti o un quarto d’ora a piedi.
Arriviamo così alla pozza Leonardo da Vinci dove troviamo qualche persona a bagno e un piccolo spiazzo tra gli alberi dove poter lasciare le proprie borse e spogliarsi per entrare in acqua. Ricordatevi di portare con voi un telo e abbigliamento sufficientemente pesante se dovesse andare via il sole. Qui i bormini hanno costruito una vasca di pietre e sassi, che raccoglie l’acqua termale in eccesso degli stabilimenti dei Bagni Vecchi e dei Bagni Nuovi e che arriva qui a una temperatura di 36 gradi, prima che raggiunga il torrente sottostante.
Continuando oltre la pozza Leonardo da Vinci il panorama si fa sempre più suggestivo, ci troviamo infatti ai piedi di una corolla di montagne alpine dove il torrente si allarga e si restringe all’interno della vallata. Il percorso dall’altra sponda del fiume è senza dubbio più semplice, ma richiede l’attraversamento del corso d’acqua che, in estate, potrebbe anche essere fattibile visto il basso livello delle acque. Bisogna comunque prestare la massima attenzione.
Strano è sapere che le acque termali qui presenti, in epoca medievale venivano utilizzate per lavare le pecore. Questo per igienizzare gli animali e migliorare la loro salute.
Ecco la mappa tra le cose da vedere ai Bagni di Bormio. Oltre le due strutture termali di QC terme sono indicate anche le attrazioni naturali e le sorgenti che si possono vedere lungo il percorso. I punti sono da intendersi come un aiuto nel trovare le destinazioni, infatti il sentiero che scende dai Bagni Vecchi ai Bagni Nuovi non è indicato sulla mappa di Google.
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