Canyon Rio Sass, Fondo e il Lago Smeraldo

Alghe rosse sulle pareti del Canyon Rio Sass

Durante una vacanza in Val di Non ti consiglio di fare una tappa anche al canyon Rio Sass. Questo è tra i canyon più conosciuti e spettacolari del Trentino e può essere attraversato con una visita guidata che si snoda lungo le passerelle sospese nella roccia.

Dopo aver visitato il canyon Rio Sass non abbandonare subito il paese di Fondo, ma fai una passeggiata per il suo piccolo centro storico e arriva fino al lago Smeraldo, anche questo raggiungibile a piedi.

Guida al Canyon Rio Sass ^

Il canyon Rio Sass è una forra naturale scavata dal torrente Sass che passa al di sotto del centro storico cittadino. Potrai percorrerlo attraverso una visita guidata che ti porterà in mezzo al canyon attraverso delle passerelle sospese anche a 50 metri di altezza.

Le pareti rocciose del canyon Rio Sass si avvicinano e si allontanano tra loro, con una larghezza che varia dai 25 centrimetri ai 30 metri, passando per stretti passaggi fino ad ampie aree naturali in cui la vegetazione cresce sulla roccia.

Durante la visita guidata ti verranno illustrati i vari fenomeni che caratterizzano quest’area, dai fossili, alle formazioni calcaree, a strane alghe, fino alle particolari forme delle rocce. La visita segue il torrente Rio Sass che si snoda da nord verso sud e arriva fino alla sorgente ferruginosa dei Bagni di Fondo.

Ti consiglio vivamente di prendere due ore di tempo e dedicarle alla visita del Canyon Rio Sass, sarà un’esperienza che ricorderai volentieri!

Dove si trova il Canyon Rio Sass ^

Il canyon Rio Sass è nell’alta Val di Non, tra i comuni di Cloz, Dambel e Romallo. Ci troviamo quindi in Trentino Alto Adige e, più precisamente, nella provincia di Trento, a pochi passi dal centro storico di Fondo, dove il canyon si genera.

Come arrivare al Canyon Rio Sass ^

Per arrivare al canyon Rio Sass il mezzo più comodo è senza dubbio l’automobile. Provenendo da sud esci all’uscita autostradale di Trento Nord e prendi la strada provinciale 235 fino alla strada statale 43. Segui poi le indicazioni per il comune di Fondo.
Provenendo da Bolzano, invece, percorri la strada statale 42 e segui poi per Fondo.

Una volta arrivato a Fondo dirigiti nella piazza principale, proprio al pian terreno del municipio troverai la sede dell’associazione che ti condurrà fino all’ingresso del canyon Rio Sass. Questo si trova a distanza di pochi minuti a piedi in direzione sud est.

Se invece non disponi di un auto puoi giungere al canyon Rio Sass anche con i mezzi pubblici. Il tempo di percorrenza sarà più lungo, ma non è impossibile. Ecco le due possibilità considerando la partenza da Trento, raggiungibile facilmente in Treno:

  • prendere il treno che conduce a Bolzano e cambiare poi per Merano. Da qui prendere l’autobus che conduce fino a Fondo (in totale circa 2 ore e mezza di viaggio);
  • prendere il treno che conduce fino a Mezzocorona e cambiare poi per Cles. Arrivati in stazione a Cles prendere l’autobus che conduce fino a Fondo (in totale circa due ore di viaggio).

Dove parcheggiare vicino al Canyon Rio Sass ^

Per visitare il canyon Rio Sass dovrai parcheggiare nel centro di Fondo. Nonostante sia un piccolo paese, potresti trovare un po’ di traffico e, sopratutto, dei parcheggi con disco orario. Tra questi ti consiglio il parcheggio di via San Lucia (guarda la mappa). Questo ti permette di parcheggiare l’automobile gratuitamente per 3 ore, che sono sufficienti per fare tutta l’escursione al Canyon Rio Sass e tornare indietro.

Escursione al Canyon Rio Sass ^

L’escursione al canyon Rio Sass può essere fatta esclusivamente attraverso visita guidata. Questo permette di mantenere il luogo in sicurezza e di far accedere le persone in maniera controllata, dotandole di caschetto protettivo per riparare la testa da eventuali sassi che potrebbero staccarsi dalle rocce.

Dal centro di Fondo procedi verso l’antico lavatoio e giungi fino al mulino ad acqua. Qui verrai dotato di caschetto e procedendo attraverso una breve passeggiata giungerai all’ingresso del canyon. Qui potrai entrare nella forra e, passando sotto al ponte romano, proseguire lungo le passerelle in metallo che sono sospese a mezza costa.

L’escursione si fa a tratti stretta ed a tratti più larga. Lungo il tragitto incontrerai fossili, stalagtiti, stalagmiti, cascatelle e altri fenomeni naturali. Il percorso è prevalentemente ombreggiato e ciò fa sì che alcune pareti rocciose siano interamente ricoperte di muschio e parti del sentiero rimangano spesso umide. Ti consiglio perciò di indossare scarpe comode e da trekking, così da evitare eventuali scivolate.

Di tanto in tanto potrai notare le celebri marmitte dei giganti, ovvero delle pozze nella roccia, scavate dal torrente Sass che nei secoli ha levigato la pietra. In alcuni tratti, invece, passerei al di sotto di grandi massi che sembrano quasi appoggiati tra le pareti del canyon Rio Sass.

Tra i passaggi più suggestivi c’è il tratto del canyon Rio Sass contraddistinto da un colore rosso porpora. Qui un’alga particolare si è impadronita della parete rocciosa, conferendogli questo colore. La guida ci spiega che questo fenomeno non centra nulla con quello che tingeva anticamente di rosso le acque del vicino lago di Tovel.

Il sentiero continua poi in discesa tra le alte pareti rocciose, fino ad aprirsi su di un tratto naturale che sembra riportarci indietro di qualche era. In fondo alla vallata scorre il fiume, mentre ai lati la vegetazione avanza sulla roccia e presenta alberelli, arbusti e alcune liane. Ciò è possibile grazie alla posizione nella quale il sole riesce ad arrivare.

Punto di arrivo è la località dei Bagni di Fondo, così nota perché in epoca ottocentesca e fino a metà dello scorso secolo, ospitava un piccolo stabilimento termale, frequentato anche dall’imperatore Francesco Giuseppe e dalla principessa Sissi. Per giungervi passerai anche per un’antica diga del 1700 ottenuta attraverso tronchi di larice. Una volta giunto alla fine del percorso lo dovrai ripercorrere nella direzione opposta. La guida ti farà notare alcune particolarità che prima non avevi osservato, come il celebre volto di Cristo nascosto tra le rocce.

Apertura, prezzi e durata del percorso del Canyon Rio Sass ^

Il canyon Rio Sass è visitabile tutti i giorni tra aprile e metà novembre, salvo avverse condizioni metereologiche. La prenotazione è obbligatoria e potrai farla attraverso i contatti che trovi sul sito ufficiale.

Il tempo di percorrenza è di circa due ore (andata e ritorno) per una lunghezza totale di 2,5 chilometri e un dislivello di 145 metri. Lungo il tragitto percorrerai circa 600 gradini a tratta, ma il tragitto è adatto a tutti, tranne ai cardiopatici e a chi soffre di vertigini o claustrofobia. Ovviamente non è percorribile con passeggini o carrozzine.

Il costo per gli adulti è di 10€, comprensivo del noleggio del caschetto, mentre per i cambini tra i 6 e il 12 anni è di 7€ e gratuito per i più piccoli. Ci sono anche dei pacchetti famiglia e degli sconti per chi dispone della Trentino Guest Card.

Il Lago Smeraldo di Fondo ^

Usciti dall’escursione al canyon Rio Sass potrai recarti al vicino lago Smeraldo. Il lago Smeraldo è un piccolo specchio d’acqua a pochi passi dal centro storico di Fondo. Ti consiglio di percorrere il suggestivo sentiero del Burrone che porta fino a qui, di fatto è un altro piccolo canyon, a visita libera.

L’origine del lago Smeraldo è abbastanza recente, risale infatti al 1964, quando venne creato artificialmente a scopo turistico. Per farlo venne sbarrato il corso del rio della Malga, dando vita a uno specchio d’acqua che occupa una superficie di circa 10.000 metri quadrati. La sua forma è allungata e durante l’estate vedrai tante persone farci il bagno, è infatti balneabile.

Da qui puoi anche imboccare il sentiero che prosegue fino alla frazione di Tret, dove c’è una cascata alta circa 70 metri.

Altitudine del lago Smeraldo ^

Il lago Smeraldo di Fondo è un’altitudine di 1000 metri sul livello del mare. Intorno ci sono le alte montagne con crinali verdissimi, grazie ai boschi che vi sono cresciuti sopra.

Percorso del lago Smeraldo ^

Una volta giunto al lago Smeraldo potrai fare il giro dell’intero specchio d’acqua. Le sue dimensioni sono modeste, quindi saranno sufficienti una decina di minuti.

Molto bello è anche il percorso che da Fondo conduce al lago Smeraldo, noto come passeggiata del Burrone. Al contrario del canyon Rio Sass, questo sentiero è sempre aperto e percorribile liberamente. Nel tratto più vicino al lago passerai su di una passerella che si inserisce all’interno della roccia. Come prima cosa potrai notare la diga artificiale che dà vita a una piccola cascata risalente al 1965. Poi puoi vedere anche il masso erratico granitico d’origine glaciale, incastrato tra le altre rocce e che penderà sopra alla tua testa. Questo è noto tra i locali con il nome di Sass ed è un masso erratico despositato qui dai ghiacciai svariati secoli fa. È da questo punto che il rio della Malga cambia il nome in rio Sass.

Procedendo verso il centro di Fondo il sentiero si fa più largo e segue il torrente che scorre verso il canyon. Passerai al fianco di un vecchio mulino ora in disuso, ma ancora dotato delle sue tre grandi ruote e della struttura in legno che canalizza l’acqua per alimentare il mulino stesso. Più avanti incontrerai invece i ruderi di un vecchio edificio direttamente collegato alla parete rocciosa e all’interno del quale è rimasto in piedi solo un camino.

Fondo – Cosa vedere ^

Cosa vedere a Fondo - Trento

Lasciato il canyon Rio Sass e il lago Smeraldo termina il tuo itinerario con una passeggiata per il centro di Fondo. Fondo è il capoluogo culturale dell’Alta Anaunia e sorge in mezzo ad un altipiano terrazzato, circondato da colline con boschi e con profondi solchi dovuti ai numerosi torrenti che circoscrivono la città. Dal 2020 si è fuso con i vicini comuni di Castelfondo e Malosco, dando vita al Borgo d’Anaunia (la Val di Non è anche nota come Alta Anaunia).

L’intero centro di Fondo è attraversato dal torrente Rio Sass, ma durante i secoli vi sono state costruite al di sopra le case, chiudendone di fatto una parte. Le abitazioni più antiche risalgono addirittura all’epoca medioevale. Alcune di queste presentano ancora oggi degli antichi affreschi risalenti al periodo tra il XIV e il XVI secolo, come casa Bertagnolli dotata dell’affresco profano che rappresenta il “ciclo della presa di Troia“.

Chiesa parrocchiale di San Martino ^

Tra gli edifici più importanti di Fondo c’è senza dubbio la chiesa di San Martino. Risalente in una prima costruzione al 1188, venne ricostruita nel 1519 in stile gotico e poi, una seconda volta, durante l’ottocento, con le sembianze attuali.

Caratterizzata da forme neoclassiche ha un grande atrio con un colonnato ionico e un timpano sulla parte sommitale. Più antico è invece il campanile a torre, risalente al periodo tra il trecento e il quattrocento e sopraelevato in epoca barocca con l’attuale cipollone ancora visibile.

Facciata e campanile della chiesa parrocchiale di San Martino - Fondo
Interni della chiesa di San Martino - Fondo

Gli interni sono suddivisi su tre navate, scandite da massicce colonne neoclassiche. Nel presbiterio puoi vedere due tavole del XVI secolo rappresentanti la Crocifissione e la Madonna del Rosario. La precedente chiesa è raccontata attraverso quattro statue in legno.

Ponte Romano ^

Ponte Romano di Fondo

Lo avrai già visto se visiterai il canyon Rio Sass, ma se così non fosse ti consiglio di non perdere il ponte romano. Ad arcata unica congiunge due piazze cittadine e permette di attraversare la forra. Al di sotto si snodano le passerelle sospese. Ai lati del ponte romano durante i secoli sono state costruite numerose abitazioni, che di fatto hanno invaso parte del crinale del canyon.

Il Mulino di Fondo – Museo La Casa dell’Acqua^

Mulino di Fondo - Museo La Casa dell'Acqua

Oltre il ponte Romano, al fianco del punto di ritrovo per la visita guidata al canyon Rio Sass, c’è un vecchio mulino, oggi visitabile internamente. Il mulino di Fondo è oggi completamente ricostruito e ancora funzionante. È un mulino ad acqua che, attraverso alcune canalette, porta l’acqua sulla ruota che girando alimenta alcuni macchinari interni all’edificio, che possono essere visitati.

Qui ha infatti sede il piccolo museo “La Casa dell’Acqua”, dove attraverso sei stanze potrai fare un viaggio alla scoperta dell’importanza dell’acqua per questo territorio e attraverso la cultura e l’ambiente che circonda la città di Fondo.

Il mulino di Fondo permette attraverso il museo di muoversi tra opere come filmati in 4k, video in stop motion, riproduzione di suoni e interviste ai depositari della memoria storica cittadina. Con i vari elementi multimediali potrai anche scoprire il principio di funzionamento di una centrale idroelettrica.

Vecchio lavatoio di Fondo ^

Vecchio Lavatoio di Fondo

Al fianco del mulino c’è anche il vecchio lavatoio di Fondo. Oggi è ristrutturato e utilizzato in parte come protezione per divanetti e tavolini del vicino bar. Anticamente, invece, era il luogo in cui le donne si recavano a lavare i panni. Una lunga vasca era alimentata dalla fredda acqua del torrente, così come succede ancora oggi. A protezione delle donne era poi presente la tettoia ancora visibile che si allungava sul canale derivato dal torrente.

Municipio di Fondo ^

Torna infine nel cuore del centro storico di Fondo, e troverai il grande municipio davanti a te, anticipato da una piccola fontana con vasca ottagonale dalla quale si innalza una colonna con una statua che guarda verso il basso della piazza. Dalla colonna centrale emergono le cannelle che portano l’acqua al perimetro della fontana, così da poterla raggiungere per riempire le proprie borracce.

Municipio e fontana di Fondo - Val di Non

Il municipio di Fondo è un grande palazzo color ocra, caratterizzato da una fascia in pietra utilizzata anche per allineare l’edificio sulla superificie pendente della piazza. Sul terrazzo al primo piano sono poste le classiche bandiere degli uffici pubblici e lo stemma cittadino. Al pian terreno c’è anche la sede dell’associazione in cui recarsi per prendere parte all’escursione lungo il canyon Rio Sass.

A destra della piazza c’è l’idrocronometro di Fondo, una grande struttura realizzata dagli orologiai Zanoni e completamente creato a mano dall’orologiaio Alberto Gorla. La cosa particolare è che questa opera di ingegneria funziona esclusivamente ad acqua. Lungo le sue facciate segna l’orario, i giorni della luna, il calendario e la posizione del sole nello zodiaco.

Distanza tra Fondo e Trento ^

Nonostante il centro storico di Fondo faccia parte della provincia di Trento, le due città distano tra loro circa 50 chilometri, percorribili in quasi un’ora di auto. Se vuoi raggiungere con i mezzi pubblici Fondo partendo da Trento, dovrai un po’ penare, infatti non c’è un collegamento diretto.

Io ho scelto di visitare il Canyon Rio Sass all’interno di una vacanza alla scoperta del parco naturale dell’Adamello Brenta.

Mappa dell’itinerario di Fondo ^

Ecco la mappa dell’itinerario tra tutte le cose da vedere a Fondo, compreso il canyon Rio Sass e il lago Smeraldo.

Dove dormire per vistare il Canyon Rio Sass ^

La scelta di dove dormire per visitare il Canyon Rio Sass e la cittadina di Fondo dipende dall’itinerario che hai in mente per la tua vacanza. Siamo infatti in una zona molto turistica e ricca di attrazioni, per cui vale la pena valutare anche le altre tappe della tua vacanza per la scelta del prenottamento.

Senza ombra di dubbio la destinazione più vicina e comoda per visitare il Canyon Rio Sass è proprio la cittadina di Fondo. Qui trovi gli alberghi disponibili in città.

Se invece vuoi visitare anche le meraviglie del circondario, come il Santuario di San Romedio e il lago di Tovel, ti consiglio di pernottare un po’ più a sud, più vicino al lago di Santa Giustina. Questo è il paese ideale dove pernottare.
Io ho scelto questo hotel e mi sono trovato bene sia per la posizione, che per la camera e i servizi.

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Canyon Rio Sass, Fondo e il Lago SmeraldoEcco tutti i dettagli per visitare il canyon Rio Sass e su cosa vedere nei dintorni, dal lago Smeraldo al centro storico di Fondo.https://www.lorenzotaccioli.it/guida-a-canyon-rio-sass-fondo-e-lago-smeraldo/
Lorenzo Taccioli