Guida ai Sestieri Santa Croce e San Polo di Venezia

Canal Grande visto dal Ponte di Rialto al tramonto

Chi visita Venezia non può assolutamente perdersi una passeggiata nel cuore del centro cittadino. Davanti al sestiere di Cannaregio, al di là del canal Grande, si sviluppano i sestieri di Santa Croce (più ad ovest) e di San Polo (più ad est e fin davanti a San Marco).

Tra palazzi antichi e vicoli suggestivi si incontreranno alcune delle più famose destinazioni della città di Venezia, a partire dal ponte di Rialto che collega Cannaregio a San Polo.

Canal Grande visto da ponte di Rialto - Sestiere San Polo

Dove si trovano i sestieri Santa Croce e San Polo ^

I sestieri di Santa Croce e di San Polo sono quelli più centrali di tutta la città di Venezia. Sono quasi completamente avvolti dal canal Grande, che li separa da Cannaregio a nord e da San Marco ad est. A sud invece sono entrambi confinanti con il sestiere Dorsoduro

Questa loro posizione centrale ha fatto sì che si sviluppassero già dall’antichità, anche perché San Polo è leggermente rialzato rispetto al resto del territorio, subendo meno frequentemente il fenomeno dell’acqua alta e di conseguenza era una zona più sicura.

Come arrivare al sestiere Santa Croce ^

Arrivare a Santa Croce è decisamente facile, soprattutto per chi arriva a Venezia in treno. Dalla stazione di Santa Lucia è sufficiente attraversare il ponte degli Scalzi o il ponte della Costituzione per ritrovarsi in due zone distinte del sestiere Santa Croce. 

Se si arriva in autobus, invece, è molto probabile che si giungerà a piazzale Roma, quindi già nel sestiere Santa Croce. Da questo sestiere e per questo sestiere ci si può muovere anche in vaporetto grazie alle linee 1 e 2, che percorrono il canal Grande.

Anche se arrivare in automobile nel centro di Venezia giungerete a Santa Croce. Questo è infatti l’unico sestiere dove è ammessa la circolazione delle auto. A ovest è stata creata anche un’isola artificiale, nota come tronchetto, costruita con lo scopo di adibirla a grande parcheggio. 

Come arrivare al sestiere San Polo ^

Una volta giunti a Santa Croce è facile muoversi in direzione San Polo, questo sestiere è infatti affiancato ad est dell’altro. Per arrivarci a piedi dagli altri sestieri, fatta eccezioni per Dorsoduro che è collegato via terra, è necessario percorrere il celebre ponte di Rialto, che lo collega al sestiere Cannaregio. 

Via mare, invece, trovandosi anche il sestiere San Polo avvolto per buona parte dal canal Grande, è possibile arrivarci grazie alle linee di vaporetto 1 e 2.

Cosa vedere nei sestieri Santa Croce e San Polo di Venezia ^

Senza ombra di dubbio Santa Croce è il quartiere meno turistico di Venezia: in parte occupato da una grande zona industriale, in parte da parcheggi e in parte da palazzi più umili rispetto al resto del centro storico. Si tratta in tutto per tutto del sestiere più “di servizio”, dove tuttavia è possibile ammirare qualche bella destinazione, per lo più affacciata sul canal Grande.

Più interessante è invece il sestiere San Polo. Questo si è sviluppato su di un lato del celebre ponte di Rialto e venne inizialmente scelto dai suoi abitanti per la scarsa probabilità di essere soggetto a inondazioni. Questo è il quartiere più piccolo della città, nonché uno dei più antichi. Già dall’XI secolo qui viene fatto il mercato cittadino ed è ricchissimo di chiese sorprendenti e palazzi storici.

Ecco l’itinerario completo tra il sestiere Santa Croce e il sestiere San Polo.

Ponte di Rialto e Canal Grande ^

Vera icona della città di Venezia è il ponte di Rialto, che nel sestiere San Polo attraversa il canal Grande. Questo è il canale principale della città lagunare ad attraversare il centro storico, con una lunghezza di 3,8 chilometri e una larghezza che varia tra i 30 e i 70 metri. Con la sua profondità di appena cinque metri divide letteralmente in due il centro di Venezia, con una forma ad S al contrario.

Da sempre protagonista di Venezia, su di questo canale si affacciano alcuni dei palazzi più belli e antichi di tutta la città, per la maggior parte risalenti al periodo tra il XII e il XVIII secolo. Grazie alla sua storicità e alle sue dimensioni il Canal Grande è anche teatro di molti eventi cittadini, come l’annuale Regata Storica nella prima domenica di settembre o la festa della Madonna della Salute celebrata il 21 novembre. Il Canal Grande congiunge il ponte della Libertà al bacino davanti a San Marco.

Sono solamente quattro i ponti che attraversano il Canal Grande e, più precisamente, il ponte dell’Accademia, il ponte degli Scalzi, il ponte della Costituzione e il ponte di Rialto, quest’ultimo oltre ad essere il più celebre è anche il più antico di tutti. Questa zona di Venezia è infatti strategica da diversi secoli: qui si trovava il mercato di Rialto e un attraversamento pedonale era quanto mai utile. Inizialmente il passaggio era permesso grazie a un attraversamento formato dal collegamento di diverse barche. Già tra la metà del XII secolo e il XIII secolo era necessaria una struttura più stabile e così venne costruito un primo ponte poggiante su pali in legno, conosciuto come ponte della Moneta per via della vicinanza all’antico palazzo della Zecca che qui sorgeva. La struttura di questo ponte era formata da due rampe inclinate verso il centro, in cui era presente una parte mobile che consentiva il passaggio delle navi più alte. Sempre più frequentato dalle persone che vi transitavano per accedere al mercato di Rialto, la struttura venne presto conosciuta con il nome di ponte di Rialto.

Nel XV secolo la struttura in legno crollò sotto il peso causato dalla calca di persone che si erano riunite sul ponte per osservare il passaggio del corteo nuziale del Marchese di Ferrara. Il commercio però, si sa, ha sempre portato ricchezza nelle città, e anche il ponte fu al centro di questi interessi, tanto che venne presto ricostruito integrandolo al mercato di Rialto e prendendone il nome. In questa nuova costruzione erano presenti due file di negozi ai lati del ponte. Attraverso gli affitti riscossi dai negozianti era possibile pagare la manutenzione della struttura. E così, agli inizi del XVI secolo, furono vagliati diversi progetti che prevedevano la ricostruzione in pietra del ponte di Rialto. Una prima riedificazione avvenne nel 1514, seguita da un successivo crollo dieci anni più tardi. Seguirono diversi bandi a cui parteciparono gli architetti più famosi dell’epoca, tra cui Sansovino e Palladio, ma solo nel 1588 venne scelto il progetto di Antonio da Ponte in quanto presentava un’unica arcata. Il ponte di Rialto venne quindi ricostruito e reso disponibile ai cittadini, nella forma attuale, nel 1591.

Il ponte di Rialto è formato da un’unica arcata che agevola il traffico sul canale sottostante, è lungo più di 28 metri e largo circa 22 metri. La struttura è sorretta da ben dodicimila pali in legno di olmo che permettono di sostenere anche le 24 botteghe che tutt’ora si trovano sopra la sua arcata. Sulle arcate sono presenti quattro statue: da un lato si trovano l’Arcangelo Gabriele e la Madonna che riceve il messaggio celeste per mezzo di una colomba, la quale ricorda la data di fondazione di Venezia, avvenuta il 25 marzo del 421. Sul lato opposto invece si trovano le statue di San Marco e di San Teodoro, ovvero l’attuale e il precedente patrono della città.

Mercato di Rialto ^

Dal lato del sestiere di San Polo del ponte di Rialto si giunge al mercato di Rialto, tra i mercati più antichi di tutta Venezia e dalle dimensioni decisamente generose, tanto da occupare il campo de la Pescaria e quello di San Giacometto.

All’interno del mercato di Rialto è possibile trovare sia i banchi del pesce (dal martedì al sabato) che quelli della frutta e verdura che ogni mattina, dal lunedì al sabato, si animano di cittadini e turisti attirati da questo scorcio di vita reale in una città che solitamente vede per le sue strade principalmente visitatori. La presenza dei turisti non è passata inosservata e così nei dintorni delle bancarelle hanno aperto diversi bacari, pronti ad accogliere turisti offrendo cicchetti e buoni vini locali.

Il mercato di Rialto si trova in questo luogo a partire dal 1097. Nei secoli il suo crescente successo determinò, oltre alla costruzione del ponte di Rialto, anche l’edificazione di alcuni importanti palazzi pubblici nei dintorni della bancarelle che permettevano di meglio amministrare le vendite. Nel 1525 venne costruito il palazzo dei Camerlenghi, ovvero le magistrature mercantili. Tutta la zona circostante era suddivisa per categorie merceologiche, come l’Erbaria, la Casaria, la Pescaria, la Ruga degli Spezieri, la Riva del Carbon, la Riva del Ferro, la Riva del Vin, ma anche la Calle dei Fabbri e così via per gli altri mestieri artigiani.

Campo San Polo ^

Tra le cose da vedere nel sestiere San Polo c’è anche l’omonimo campo, campo San Polo. Si tratta di un grande spazio rettangolare, che rappresenta il campo più grande di tutta la città di Venezia, surclassato solo da piazza San Marco. 

Anticamente questo spazio era riservato alle coltivazioni e ai pascoli, fino a quando nel 1493 non si decise di pavimentarlo completamente e dotarlo di un pozzo nel suo centro. Questa nuova sistemazione permise a Campo San Polo di ospitare mercati e fiere. Questo suo ruolo crebbe di importanza durante i decenni, tanto che dal seicento vennero spostati qui i mercatini dei poveri, prima tenuti in piazza San Marco.
Così la gente era sempre più usuale ritrovarsi qui, fino a quando questo non divenne un vero e proprio punto di incontro in cui si organizzavano feste pubbliche e giochi, tra cui il gioco della palla. Ciò creava però molta confusione e nel 1611 si decise di vietare qualsiasi gioco e i mercati, come testimoniato dalla targa affissa alla chiesa di San Polo, in un angolo del campo.

Campo San Polo è entrato nella storia anche perché nel 1548 fu qui che venne assassinato Lorenzino de’ Medici, su volontà di Cosimo de’ Medici.

Basilica dei Frari ^

Basilica dei Frari o Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia

Tra tutte le chiese di Venezia la più grande è la basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, conosciuta anche come basilica dei Frari. Nel cuore del sestiere di San Polo occupa il campo dei Frari e la sua facciata è anticipata da un piccolo canale.

Le dimensioni della basilica dei Frari sono decisamente generose: 102 metri di lunghezza per 48 di larghezza e una altezza che raggiunge i 28 metri. Le sue origini si fondano nel 1231 quando un gruppo di frati francescani si mise all’opera per bonificare il terreno paludoso su cui poi avrebbero costruito la prima chiesa, dedicata alla Madonna, e il vicino monastero. La struttura si rivela in pochissimo tempo essere inadatta per ospitare tutti i fedeli che accorrevano e così già nel 1250 cominciò la costruzione della nuova chiesa, dedicata a Santa Maria Gloriosa. Nonostante la struttura molto più generosa negli spazi, anche questa diventa presto troppo piccola. E così nel 1330 cominciano i grossi lavori per la costruzione della terza chiesa, che richiede anche l’interramento di un vicino rio. I lavori prevedono che la basilica dei Frari si presentasse con tre navate, che giungono al transetto e ben sette absidi a cui, successivamente, se ne aggiunge un ottavo. I lavori si allungano e la facciata viene terminata solo nel 1440.

La basilica dei Frari si presenta in stile gotico veneziano, con una struttura in cotto ed elementi in pietra d’Istria. A renderla celebre sono però i suoi interni, con ben 17 altari monumentali e un’infinità di opere d’arte che possono essere visitate acquistando il biglietto all’interno della chiesa. Tra statue e dipinti di artisti famosi, quali Tiziano, si trovano anche le tombe e i monumenti funebri di tantissime personalità, tra cui Canova, Tiziano e diversi dogi veneziani.

Vale decisamente la pena prendersi il tempo per fare una visita ai suoi interni e vedere le numerosissime opere qui custodite. Tra le più famose c’è il monumento funebre di Canova, progettato dai suoi allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, che dal 1827 conserva al suo interno l’urna con il cuore dell’artista.

Da non perdere anche:

  • il monumento del doge Giovanni Pesaro, con le sue statue disposte su più livelli che mostrano, tra gli altri anche dei grandi personaggi di colore che sorreggono le sculture superiori;
  • la cappella di San Pietro che contiene il monumento in ricordo di Pietro Miani, vescovo di Vicenza, il quale volle questa cappella nel 1432 e vi fu seppellito nel 1464;
  • l’altare delle Reliquie, all’interno della Sagrestia, e che forma un’intera parete di reliquiari decisamente suggestivi, accompagnati da altorilievi in marmo;
  • il monumento del doge Francesco Dandolo, ovvero un cassone con rilievo che rappresenta la Dormizione della Vergine, anticamente interamente ricoperto in oro, sormontato da un dipinto in cui Francesco Dandolo e la moglie vengono presentati alla Madonna accompagnata da Gesù Bambino e i santi Francesco ed Elisabetta;
  • il trittico dei Frari di Giovanni Bellini, la pala d’altare risalente al 1488 e posizionato sull’altare in cui si trova la Madonna in trono con il Bambino e ai lati i santi Nicolò, Pietro, Benedetto, Marco e due angeli musicanti. La cornice dorata è opera di Jacopo da Faenza;
  • il grandissimo dipinto dell’Assunta di Tiziano, risalente agli anni 1516-1518 che è posizionato sopra all’altare centrale della basilica;
  • il suggestivo coro dei frati, in legno e con intagli dai dettagli impressionanti. Risalente al 1468 ed è ancora oggi ottimamente conservato;
  • il monumento funebre a Tiziano, dove il celebre pittore si trova seppellito. Si tratta di un grande arco trionfale, decorato con statue allegoriche e diversi bassorilievi che richiamano alcune delle opere più famose dell’artista.

Insomma la visita della basilica dei Frari di Venezia non potrà che lasciare i visitatori a bocca aperta.

Scuola Grande di San Rocco ^

Ad una manciata di passi dalla basilica dei Frari si trova un altro degli edifici più conosciuti del sestiere San Polo e più in generale di Venezia: la scuola grande di San Rocco, sull’omonimo campo.

Il palazzo venne costruito nel XVI secolo per ospitare una confraternita laica che si occupava di opere benefiche. Inizialmente nata come piccola confraternita, nel giro di pochi anni il numero di adepti crebbe a tal misura che la sede acquisì il titolo di Scuola Grande. Il nome di San Rocco lo si deve al fatto che nel 1485 venne traslato nel primo edificio della confraternita il corpo di San Rocco, a cui si ricorre per chiedere la grazia in caso di epidemie. Nel 1517 prese il via il progetto che portò alla costruzione dell’attuale Scuola Grande di San Rocco.

Il palazzo venne costruito nel XVI secolo per ospitare una confraternita laica che si occupava di opere benefiche. Inizialmente nata come piccola confraternita, nel giro di pochi anni il numero di adepti crebbe a tal misura che la sede acquisì il titolo di Scuola Grande. Il nome di San Rocco lo si deve al fatto che nel 1485 venne traslato nel primo edificio della confraternita il corpo di San Rocco, a cui si ricorre per chiedere la grazia in caso di epidemie. Nel 1517 prese il via il progetto che portò alla costruzione dell’attuale Scuola Grande di San Rocco.

La Scuola Grande di San Rocco presenta due grandissime sale su due piani sovrapposti. Mentre al pian terreno gli spazi sono divisi su tre navate, il piano superiore è suddiviso tra la sala Capitolare dove si riunivano i confratelli e la sala dell’Albergo, dove si riunivano la Banca e la Zonta, ovvero un piccolo sottoinsieme della giunta dei confratelli.

La Scuola Grande di San Rocco è celebre per le sue decorazioni interne, le quali vennero completamente affidate al Tintoretto nel 1564, il quale creò un ciclo di teleri che gli richiese di lavorare quasi 25 anni. Non a caso la Scuola Grande di San Rocco viene spesso paragonata alla cappella Sistina di Roma. Alle opere del Tintoretto si aggiungono bassorilievi che rappresentano la vita di San Rocco e armadi settecenteschi che contengono oggetti storici che venivano impiegati nelle cerimonie religiose. Questi ultimi si trovano all’interno delle Sale del Tesoro, sempre al secondo piano della Scuola Grande di San Rocco.

Chiesa di San Nicola da Tolentino ^

Passando da San Polo al sestiere di Santa Croce ci imbattiamo quasi per sbaglio nella maestosa facciata della chiesa di San Nicola da Tolentino su campo dei Tolentini, collegata al corrispondente convento oggi utilizzato come facoltà di architettura da parte dell’università di Venezia.

La chiesa di San Nicola da Tolentino venne costruita a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, nell’arco di undici anni. Di epoca più recente è invece la facciata che, lasciata incompiuta, venne completata in stile neoclassico agli inizi del settecento con l’erezione di un grande pronao dotato di timpano triangolare sorretto da sei alte colonne in stile corinzio.

Internamente la chiesa è decorata con affreschi del XVII secolo, oltre che da altre opere dello stesso stesso periodo. L’importanza di questa chiesa è testimoniata anche dal fatto che diversi dogi hanno deciso di essere sepolti qui dentro, tra cui Giovanni I e Giovanni II Corner, Francesco Corner e Paolo Renier. Molto particolare è anche l’altare dotato di un grande tabernacolo custodito in un tempietto che rappresenta il Santo Sepolcro. Da nota anche l’organo settecentesco arrivato fino ai giorni nostri.

La chiesa di San Nicola da Tolentino venne costruita a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, nell’arco di undici anni. Di epoca più recente è invece la facciata che, lasciata incompiuta, venne completata in stile neoclassico agli inizi del settecento con l’erezione di un grande pronao dotato di timpano triangolare sorretto da sei alte colonne in stile corinzio.

Internamente la chiesa è decorata con affreschi del XVII secolo, oltre che da altre opere dello stesso stesso periodo. L’importanza di questa chiesa è testimoniata anche dal fatto che diversi dogi hanno deciso di essere sepolti qui dentro, tra cui Giovanni I e Giovanni II Corner, Francesco Corner e Paolo Renier. Molto particolare è anche l’altare dotato di un grande tabernacolo custodito in un tempietto che rappresenta il Santo Sepolcro. Da nota anche l’organo settecentesco arrivato fino ai giorni nostri.

Chiesa di San Nicola da Tolentino - Venezia - Sestiere Santa Croce

Purtroppo la chiesa di San Nicola da Tolentino venne colpita dai bombardamenti austriaci del 1849, che sfondarono la cupola interna della chiesa e arrivarono di fronte all’altare maggiore. Ancora oggi viene ricordato quell’episodio attraverso la palla di cannone incastonata nella facciata.

Ponte della Costituzione – il Ponte di Calatrava ^

Decisamente più moderno e molto contestato è invece il ponte della Costituzione, conosciuto anche come ponte di Calatrava per via del suo ideatore. Questo ponte attraversa il Canal Grande e collega piazzale Roma alla stazione ferroviaria cittadina.

Inaugurato nel settembre 2008 è realizzato in acciaio e vetro, uno stile che poco si integra in una città come Venezia. Ma le contestazioni che hanno seguito il ponte della Costituzione sono legati a svariati altri motivi: dai costi lievitati rispetto a quelli previsti nella gara di appalto, a possibili problemi di staticità fino alle pedate irregolari dei gradini e alla scivolosità in caso di neve e ghiaccio durante gli inverni.

Il ponte della Costituzione è comunque percorso da migliaia di persone ogni giorno che attraversano il canal Grande grazie alla sua forma arcuata che si distribuisce su 94 metri di lunghezza e una larghezza che varia tra i 6 e i 9 metri.

Ponte degli Scalzi ^

A collegare il sestiere di Santa Croce a quello di Cannaregio si trova un altro dei ponti sul Canal Grande, ovvero il Ponte degli Scalzi che, insieme al ponte dell’Accademia e al ponte di Rialto rappresentano gli unici attraversamenti pedonali del famoso canale.

Il Ponte degli Scalzi si trova anche in prossimità di due chiese, sulle rive opposte del canale: la chiesa di Santa Maria di Nazareth, conosciuta anche come chiesa degli Scalzi per via dei frati che la costruirono, e la chiesa di San Simeon Piccolo. Per via della sua vicinanza alla stazione ferroviaria è conosciuto anche come ponte della stazione.

Prima dell’attuale Ponte degli Scalzi venne eretto in questa posizione un altro ponte, nel 1858, sotto il controllo dell’impero austriaco. La struttura rettilinea era costruita in ghisa e si rifaceva a quello costruito prima del ponte dell’Accademia. I veneziani non amavano particolarmente questo ponte e lo avevano rinominato “orrido bislungo”. Questa struttura risultò però presto inadatta, perché non era possibile per le imbarcazioni passarvi al di sotto.

Nel 1934 venne inaugurato il ponte degli Scalzi che prese il posto del ponte in ghisa austriaco. La struttura a singola arcata venne completamente realizzata in pietra d’Istria senza utilizzare cemento armato o ferro. Per costruirlo vennero utilizzate delle strutture provvisorie sulle quali venne eretto il ponte, per garantirgli stabilità in fase costruttiva, e venne utilizzata una particolare tecnica, nota come “lesioni sistematiche”.

Chiesa di San Simeon Piccolo ^

Chiesa di San Simeon Piccolo - Sestiere Santa Croce a Venezia

Agli inizi del quartiere Santa Croce, proprio al di là del ponte degli Scalzi, si trova la chiesa di San Simeon Piccolo, posta praticamente davanti a quella degli Scalzi ma dalla parte opposta del canal Grande.

Nota anche come chiesa dei Santi Simeone e Giuda, in realtà deve il suo aggettivo “Piccolo” per essere distinta dalla chiesa di San Simeon Grande, posta a poca distanza e di dimensioni maggiori. In realtà ciò è stato valido fino al XVIII secolo, ovvero prima che venisse conferito a questa chiesa l’attuale aspetto maestoso.
La chiesa di San Simeon Piccolo venne fondata addirittura nel IX secolo, ma consacrata circa quattro secoli più tardi. La struttura, divisa in tre navate, cominciò però a cedere sotto il peso degli anni e le sue condizioni diventarono talmente critiche che si rese necessario ricostruirla da zero. Agli inizi del settecento cominciarono i lavori che si conclusero nel 1738 conferendo alla chiesa l’aspetto attuale.

Risulta difficile non notare la chiesa di San Simeon Piccolo per chi arriva in città in treno, perché si trova praticamente davanti alla stazione. Inoltre il suo aspetto è decisamente ingombrante, c’è chi la paragona addirittura ad una versione sull’acqua del Pantheon di Roma per via del suo aspetto neoclassico, anche se la grande cupola in rame che la sormonta si rifà più a uno stile veneto-bizantino. La facciata è scandita dalle alte colonne che sorreggono il timpano sul quale si trova un bassorilievo in marmo del settecento che racconta il martirio dei Santi titolari. Dietro si erge la cupola sulla quale si trova una lanterna a forma di tempio e a sua volta sormontata da un’ulteriore cupola.

Internamente invece la chiesa di San Simeon Piccolo risulta essere un po’ spoglia, con tonalità chiare e una pianta circolare che spinge lo sguardo verso l’altare maggiore. Trovano però posto qui alcune opere settecentesche. Al di sotto della chiesa si trova la più interessante cripta, interamente affrescata con scene tratte dall’Antico Testamento e altre rappresentanti la via Crucis. Nella cripta si contano ben 21 cappelle, 8 delle quali sono però murate e ad oggi inesplorate.

Mappa dell’itinerario nei sestieri Santa Croce e San Polo di Venezia ^

Ecco la mappa con segnalate le principali attrazioni dei sestieri Santa Croce e San Polo. Ovviamente tra le varie destinazioni è consigliato perdersi, girovagando tra calli, campi e canali…

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Guida ai Sestieri Santa Croce e San Polo di VeneziaItinerario tra i Sestieri di San Polo e Santa Croce di Venezia. Scopri cosa vedere, attraverso la mappa, fotografie e descrizioni dettagliatehttps://www.lorenzotaccioli.it/guida-sestieri-santa-croce-san-polo-venezia-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli