Introd in un giorno – Cosa vedere

Ponte vecchio di Introd - Pon vioù

La cittadina d’Introd è una piccola e scenografica località abitata fino dall’era neolitica. La sua posizione strategica l’ha resa fin da subito un luogo di passaggio, consacrata a questo scopo anche dalla costruzione di un ponte che ancora oggi la rende celebre.

Il nome Introd deriva da entre-eaux, ovvero tra le acque, riferendosi alla presenza dei fiumi Dora di Rhemes e il torrente Savara.

La visita del centro storico di Introd richiede poche ore, per via delle sue dimensioni estremamente compatte. Tuttavia sul suo territorio comunale e nei primi dintorni ci sono molte attrazioni a cui potrai dedicarti, che ti occuperanno una mezza giornata o una giornata intera.

Introd è anche nota per essere stata più volte la destinazione di vacanze dai papi, tra cui Giovanni Paolo II.

Cortile antecedente il castello e torre

Dove si trova Introd ^

Introd è in Valle d’Aosta, quindi all’interno della provincia di Aosta. Rispetto al territorio provinciale si trova spostata più a ovest, proprio all’ingresso delle valli di Rhemes e Valsavarenche. Siamo nella zona centro occidentale della regione.

Posta a 880 metri sul livello del mare è costruita su di una profonda gola, scavalcata per mezzo di scenografici ponti.

Al confine del centro storico scorrono il fiume Dora di Rhemes e il torrente Savara, provenienti rispettivamente dalla valle di Rhemes e dalla Valsavarenche.

Leggi anche l’itinerario di 7 giorni in Valle d’Aosta.

Come arrivare a Introd ^

Arrivare ad Introd è piuttosto semplice. La città è infatti posizionata a pochissimi minuti dalle principali strade valdostane. Se arrivi in autostrada ti basterà uscire al casello Aosta Ovest – Saint Pierre dell’A5 e continuare poi sulla strada statale 26 in direzione Valsavarenche. Esci a Introd/Rhemes e procedi poi per poco più di due chilometri seguendo le indicazioni stradali.

Se vieni da Aosta percorrerai 14 chilometri in circa 20 minuti.

Se invece preferisci utilizzare i mezzi pubblici, puoi arrivare in treno o autobus alla stazione Arvier-Mecosse e da qui continuare con la linea locale di autobus o a piedi per circa 3,5 chilometri (40 minuti).

Cosa vedere a Introd ^

Centro cittadino e Municipio

Introd ha un centro storico piuttosto raccolto che si sviluppa intorno al castello. Qui puoi vedere la chiesa cittadina, i ponti e alcune botteghe artigiane.

Intorno alla città sorgono però alcune attrazioni da non perdere e che la rendono il luogo ideale dove trascorrere una giornata. Puoi anche pernottarci e far diventare Introd una buona base di partenza per i trekking nelle vicine vallate.

Castello di Introd ^

L’attrazione più celebre di Introd è il suo castello. Posizionato nel cuore del centro cittadino, in posizione rialzata e al fianco del municipio, ha origine nel XII secolo. Si distingue dagli altri castelli della Valle d’Aosta per via della sua forma arrotondata che racchiude all’interno delle mura merlate un cortile interno affrescato e il mastio.

Ti suggerisco di visitarne gli interni se sarai ad Introd durante il periodo di apertura. Potrai salire sulla torre e godere di un panorama suggestivo sulla vallata e sulle vicine cime del Gran Paradiso, del Monte Bianco e del Monte Rosa.

Inoltre potrai visitare gli interni al pian terreno del castello e trovare numerose citazioni ad altri castelli valdostani.

A completare il castello di Introd c’è l’antico granaio e la vicina e imponente scuderia del castello.

Ecco la guida completa al castello di Introd.

Cappella del Santo Sudario ^

Cappella del Santo Sudario e Cascina L'Ola - Scuderia del Castello di Introd e biglietteria

Poco distante dal castello, tanto da rappresentarne la biglietteria, c’è la piccola cappella del Santo Sudario. Questa è una delle cappelle più antiche di tutta la regione, costruita su iniziativa dei Sarriod, signori di Introd, verso la seconda metà del V secolo.

La cappella è titolata al Santo Sudario come omaggio ai proprietari di questa reliquia, ovvero i duchi di Savoia, che avevano con i Sarriod dei rapporti piuttosto stretti.

La cappella del Santo Sudario venne rivista più volte a partire dal XVI secolo. Oggi sembra essere tirata a nuovo e, oltre alla biglietteria del castello, ospita alcune mostre itineranti durante il periodo estivo.

Davanti alla cappella c’è una grande croce in legno che si erge da una pietra rettangolare. Su di questa pietra si poggiava il feretro durante i funerali, in attesa che il parroco scendesse dalla vicina chiesa. Questa pratica rimase in utilizzo fino al 2000. Successivamente fu abolita esclusivamente perché causava problemi di circolazione all’arteria stradale che passa proprio davanti alla cappella.

Ponte d’Introd – Pon Noù – Il ponte nuovo ^

Insieme al castello cittadino, il Pon Noù, o Ponte d’Introd è l’attrazione più conosciuta di questa località.

Il Ponte d’Introd risale agli anni successivi alla prima guerra mondiale, nonostante fosse già stata paventata l’idea di una sua costruzione circa cinquant’anni prima da George Brunet, un abitante del luogo. I lavori iniziarono il 5 luglio del 1915 e richiesero circa un anno. Per la sua costruzione fu impiegata manodopera locale, la quale creò un’impalcatura in legno e prese a posare le prime pietre. Una leggenda narra che durante la posa della chiave di volta l’impalcatura in legno prese a scricchiolare per via del peso delle pietre e gli operai, impauriti, scapparono rapidamente. Altrettanto rapidamente tornarono al lavoro, ma solo dopo aver bevuto una damigiana di Vin Santo.

Questa struttura rappresenta un capolavoro architettonico ed è altamente scenografica grazie alla profonda gola di 80 metri di altezza che scavalca.

Il ponte ha una larghezza di 8 metri per una lunghezza di circa 34. Per realizzare l’impalcatura utile alla sua costruzione sono stati utilizzati degli interi tronchi d’albero, posate pietre prelevate nella frazione di Norat e trasportate qui grazie a grandi carri.

Una tale e strategica infrastruttura non poteva che attirare l’attenzione dei nemici durante la guerra e così, nel 1945, alcuni abitanti locali videro i soldati nazisti scavare la roccia su entrambi i lati del ponte con l’intento di minarlo e di farlo esplodere. L’operazione non andò però a termine e successivamente i buchi furono ripristinati dagli Introleins.

Pon vioù – Il ponte vecchio ^

Meno celebre del ponte d’Introd, ma altrettanto scenografico, è il Pon vioù, o ponte vecchio. Come testimonia il suo nome la costruzione è antecedente a quella del fratello più noto.

Il Pon vioù risale agli anni 1827-1828 e fino al 1916 rappresentò l’unico modo per arrivare a Introd dai villaggi più a valle.

Al centro del parapetto puoi vedere una croce in pietra che si narra essere stata eretta in ricordo di un uomo morto precipitando dal ponte. Non è ben chiaro chi fosse, ma le ipotesi si concentrano su due possibilità: un pastore che tentava di salvare un proprio capo del bestiame (che precipitò insieme a lui) oppure un operaio intento a smantellare l’impalcatura posizionata per la costruzione del ponte.

Prima del ponte vecchio era possibile attraversare la gola di Introd attraverso un ponte di legno del cinquecento conosciuto come Grand Pont d’Introd. Dietro al Pon vioù sono ancora presenti le spalle ai lati della gola.

Chiesa della Conversione di San Paolo ^

Campanile e ingresso alla chiesa della conversione di San Paolo

La chiesa della Conversione di San Paolo è molto antica. Una prima citazione riguardante la chiesa risale al 1176. Già tra il VII e l’VIII secolo la comunità aveva iniziato ad organizzarsi in una parrocchia.

Durante i secoli ha subito diverse trasformazioni, che l’hanno vista ammodernarsi e ingrandirsi. Nel 1686, durante un ulteriore ampliamento della chiesa, il tetto in legno venne sostituito dalle volte in pietra che ancora oggi puoi vedere. A questa data risale anche l’altare maggiore in stile barocco, che rimpiazzò quello gotico del 1441.

Un’ultima sostanziale revisione venne fatta nel 1904, quando la chiesa fu prolungata e la navata si collegò alla casa parrocchiale, rendendo necessaria l’apertura di un ingresso laterale. La pianta della chiesa divenne così a croce latica, con il presbiterio rialzato rispetto alla navata centrale. Anche le decorazioni interne risalgono a questo periodo.

Ai lati dell’altare principale ci sono due altari secondari, dedicati a San Giuseppe e alla Vergine del Rosario. All’interno dell’altare della chiesa della Conversione di San Paolo c’è una tela che ritrae la scena della conversione di San Paolo sulla via di Damasco.

La chiesa della Conversione di San Paolo veniva impiegata anche per seppellire i morti al suo interno, usanza che fu mantenuta fino al XVIII secolo.

Visibile dal cimitero c’è un vano a pianta quadrata addossato alla parete meridionale del coro della chiesa. Questo risale al quattrocento e ospitava la cappella dedicati ai santi Caterina e Michele, voluta dalla famiglia Sarriod.

Il campanile della chiesa è la parte più antica della struttura e durante i secoli è stato più volte rivisto e innalzato fino all’attuale altezza di 26 metri. Guardandolo puoi ripercorrere la sua storia: la base è in stile romano e risale all’XI secolo. Nel secoli successivi fu sostituita la guglia, posizionandone una più slanciata e sopra la quale era posizionata la statua di un gallo, simbolo di appartenza al clero valdostano della chiesa gallicana. Il gallo fu poi colpito da un fulmine e trasportato via dal vento della tempesta.

Sul finire del cinquecento sulla facciata del campanile fu aggiunto un grande orologio.

Parc Animalier ^

Il Parc Animalier dista appena 950 metri dal centro cittadino e puoi raggiungerlo anche a piedi con una camminata di 10 minuti.

Questo è il primo parco faunistico della regione. Al suo interno è stato ricreato un ambiente naturale adatto alla vita dei numerosi animali qui ospitati. Passeggiando per il parco potrai trovare marmotte, volpi, tassi, aquile, scoiattoli, stambecchi, ricci, camosci, cervi, caprioli e cinghiali. Ma anche tanti rapaci, tra cui il gufo reale, la civetta delle nevi, il barbagianni, l’allocco e persino l’aquila reale. Tutti gli animali ospitati al Parc Animalier arrivano da altri giardini zoologici o da centri di recupero di fauna selvatica.

Ad accompagnare gli animali c’è anche una flora protetta e così, tra le varie specie floreali qui conservate, ti capiterà di imbatterti anche nella celebre Stella Alpina.

Il parco è aperto dal 1 aprile al 30 novembre con orario continuato dalle 9.30 alle 18.00. La sua visita dura all’incirca un’ora e mezza.

Maison Bruil ^

A pochi passi dal Parc Animalier e ad un chilometro dal centro di Introd, c’è la Maison Bruil. Aperta ai visitatori nel periodo estivo, è una grande villa che rappresenta l’esempio tipico dell’architettura rurale del Gran Paradiso, costruite in pietra e legno.

Le sue origini sono antiche, risale infatti al 1680 ed è stata modificata per adattarla alle mutate esigenze fino al 1856, anno in cui diverse costruzioni sono state raggruppate sotto di un unico tetto. Presenta ancora oggi tutti gli spazi necessari alla sopravvivenza di famiglie numerose e animali al di sotto dello stesso tetto. Potrai accedere alla Maison Bruil e scoprire le varie stanze lungo i tre piani dell’abitazione. Incontrerai i diversi spazi. Tra gli altri vedrai la crotta, lo boi, il crotteun, il peillo, le zone di essicazione e il solaio.

All’interno della Maison Bruil sono state allestite delle mostre, come quella che ripercorre le tecniche utilizzate dagli abitanti del luogo per produrre e conservare il cibo, oltre che una rivendita vera e propria di prodotti locali che hanno aderito al progetto Marchio di Qualità Gran Paradiso.

Le latterie ^

La località di Introd è celebre anche per le sue latterie. Ce ne sono due principali, la latteria di Plan-d’Introd e la latteria di Les Villes-Dessus.

La latteria di Plan-d’Introd ^

La latteria di Plan-d’Introd risale al 1890 e venne fondata da una ventina di abitanti locali. A distanza di 18 anni l’acquistò la Socièté de laiterie de Plan Introd, insieme all’intero edificio che comprendeva anche un lavatoio e il forno del villaggio.

La società non prevedeva la presenza di personale impiegato nella produzione dei prodotti, per cui i soci a turno producevano il burro e i formaggi. Ciò andò avanti fino agli anni settanta del novecento ed oggi all’interno della latteria di Plan-d’Introd puoi vedere ancora tutta l’attrezzatura originale utilizzata. Al suo interno è anche presente il museo delle tecniche tradizionali della lavorazione del latte.

La latteria di Les Villes-Dessus ^

La latteria di Les Villes-Dessus, invece, è frutto di un investimento dei cittadini dei vicini villaggi di Les Villes-Dessus e di Norat per costruire la sede della latteria sociale des Villes Dessus e una scuola locale. Tutte le famiglie parteciparono alla spesa, con una quota che variava in proporzione al numero di mucche possedute.

L’edificio risale al periodo tra il 1913 e il 1914 ed era dotato di una cantina per stagionare i formaggi, mentre al primo piano c’era la stanza per la produzione dei prodotti caseari e la stanza utilizzata come scuola. La latteria di Les Villes-Dessus continuò a funzionare fino a metà degli anni ottanta, per poi essere trasformata in un centro dedicato alla scoperta della filiera del latte.

Santuario di Giovanni Paolo II ^

In località Les Combes c’è la piccola cappella di San Lorenzo, trasformata nel santuario di Giovanni Paolo II. Assiduo frequentatore di questa località, papa Giovanni Paolo II amava trascorrerci le vacanze estive.

All’interno della cappella di San Lorenzo puoi trovare una reliquia del papa, ovvero una sua ciocca di capelli, oltre che un altare con l’immagine del papa scolpita in un tronco di mogano africano.

Al fianco del Santuario di Giovanni Paolo II sorge la Maison Musée Jean-Paul II. Questo edificio ospita un’esposizione di immagini, dipinti, foto e documenti relativi al suo pontificato ed è il modo della città per celebrare il papa polacco che per dieci volte scelse questa località per le sue vacanze.

Mappa dell’itinerario tra le cose da vedere a Introd ^

Ecco la mappa tra le cose da vedere a Introd. Puoi percorrerlo quasi interamente a piedi, ad eccezione delle destinazioni più lontane per le quali ti consiglio l’automobile.

Dove dormire a Introd ^

Se vuoi visitare Introd, il suo castello e le attrazioni nelle vicinanze, puoi scegliere di pernottare comodamente a Introd stessa. Questa è una bella località in cui trovi anche delle sistemazioni in vecchie case e baite, dal tipico sapore di montagna. Clicca qui per scoprire le strutture disponibili.

Introd è il luogo ideale in cui pernottare qualche giorno, anche per fare dei bei trekking in Valsavarenche o Val di Rhemes, mantenendo un punto intermedio in cui soggiornare.

Se sei invece all’interno di un viaggio alla scoperta della Valle d’Aosta e Introd è solo una tappa per visitare il suo centro, il suo castello e i suoi ponti, ti consiglio di valutare Aosta come località in cui pernottare. Questa città è infatti maggiormente ricca per quel che riguarda il numero di sistemazioni, ma anche la scelta per la cena e i servizi in generale per i turisti. L’atmosfera sarà un po’ meno tipica rispetto a dormire in una baita di montagna, ma sarai più comodo anche negli spostamenti verso le altre numerose attrazioni della regione. A questo link trovi hotel e bed and breakfast disponibili ad Aosta.

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Introd in un giorno - Cosa vedereScopri la guida alla cittadina di Introd. Itinerario completo di un giorno tra le cose da vedere: il castello, il ponte e le altre attrazionihttps://www.lorenzotaccioli.it/introd-in-un-giorno-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli