Isernia – Cosa Vedere in Un Giorno

Fontana Fraterna - simbolo di Isernia

Nonostante Isernia sia la seconda provincia del Molise, potrai visitare il suo centro storico in una giornata o anche meno. La città ha una forma piuttosto stretta ed allungata, chiusa dall’antica cinta muraria romana di cui rimangono alcuni tratti e ingressi.

Gli edifici antichi e gli stretti vicoli si combinano a piazze nuove e palazzi più recenti, costruiti in seguito ai bombardamenti che colpirono la città nel 1943. Anche i frequenti terremoti che hanno colpito Isernia durante i secoli hanno portato a continue revisioni dei monumenti più antichi.

Guida alla città di Isernia

Ecco la guida completa tra le cose da vedere ad Isernia.

Dove si trova Isernia ^

La città di Isernia, capoluogo di provincia del Molise, è posto lungo l’ampio crinale di una collina degli Appennini. Queste separa i due corsi d’acqua che scorrono al fianco della città: il Carpino e il Sordo, che confluiscono a pochi chilometri dalla città nel fiume Cavaliere.

Intorno alla città di Isernia puoi vedere gli alti monti del Matese e delle Mainarde. Il suo centro è posto a 423 metri di altitudine sul livello del mare.

Cosa vedere a Isernia centro storico ^

Tra tutte le attrazioni del Molise e della provincia di Isernia, la città di Isernia non è tra le più attraenti. Tuttavia l’ho inserita nel mio itinerario di 7 giorni in Molise. I suoi stretti vicoli presentano diversi palazzi storici, ma spesso un po’ malandati. Questo è anche il triste risultato dei bombardamenti che colpirono la città durante la seconda guerra mondiale e che portarono morte e, con la ricostruzione, una modifica ai suoi vicoli e alle sue piazze.

Potrai visitare Isernia in qualche ora, percorrendo l’intero corso Marcelli e allungandoti poi verso la villa Comunale. La parte oltre l’arco di San Pietro è quella più cupa, mentre la zona di piazza Celestino V è quella meglio tenuta e più vissuta.

Ecco cosa vedere nell’itinerario del centro storico di Isernia.

Complesso monumentale di Santa Maria delle Monache ^

Inizio il tour tra le cose da vedere ad Isernia dal complesso monumento di Santa Maria delle Monache. Questa grande struttura, che fa bella mostra di sè sul perimetro cittadino, è un ex convento che ingloba al suo interno la chiesa di Santa Maria Assunta.

Oggi l’interno complesso monumentale di Santa Maria delle Monache è stato sconsacrato e riutilizzato come spazi museali, archivio storico comunale e biblioteca comunale dedicata a Michele Romano, il tutto sotto il controllo della Soprintendenza ai Beni Culturali per il Molise.

La chiesa di Santa Maria Assunta è estremamente antica ed era già esistente nell’XVIII secolo, quando era collegata ad un cenobio benedettino. In realtà di questa prima costruzione rimane poco, e l’aspetto attuale è il frutto di numerose modifiche e rifacimenti. Alcuni, iniziali, sono datati X e XII secolo, mentre l’ultimo avvenne a seguito della seconda guerra mondiale, quando i tedeschi hanno colpito la città con delle mine.

Oggi della chiesa medievale di Santa Maria Assunta rimane pressoché il portale, attraverso il quale potrai sbirciare parte degli allestimenti interni del museo archeologico di Santa Maria delle Monache. Nel suo grande arco rimangono le colonne e i capitelli a crochet. La chiesa è diventata ormai un spazio aperto, in fondo al quale ci sono ancora i resti dell’antica abside. Si conservano anche parte delle colonne sormontate da capitelli di diversa epoca che scandivano le tre navate della chiesa.

Un altro resto antico del complesso monumentale di Santa Maria delle Monache è il campanile romanico a più ordini, che svetta sopra agli spazi dedicati alla biblioteca.

Il museo archeologico di Santa Maria delle Monache ^

Dentro agli spazi della chiesa e dell’annesso convento trova posto, tra gli altri, il museo archeologico di Santa Maria delle Monache. Risiede qui dal 1934 e raccoglie i pezzi di un preesistente antiquarium comunale.

I pezzi che puoi vedere visitando le sale del museo raccontano dell’antica storia della città di Isernia. Alcuni di questi risalgono infatti all’età tardo repubblicana e alla prima età imperiale romana. Dall’antico abitato derivano alcune statue funerarie ed onorarie. Potrai inoltre vedere fregi dorici, bassorilievi con animali fantastici ed elementi architettonici provenienti da diversi monumenti.

Una sezione è dedicata ai ritrovamenti di un’area sepolcrale romana lungo la via che collega Isernia a Venafro. Un’altra presenta invece i resti di un insediamento paleolitico a nord est della città.

Chiesa di San Pietro Celestino ^

La prossima tappa tra le cose da vedere a Isernia è ancora una volta una chiesa. La chiesa di San Pietro Celestino, appartenente all’omonimo monastero. Eretto nel XVII secolo da parte dei Celestini, sostituiva un monastero del XIII secolo, dedicato al Santo Spirito, considerato troppo lontano dalla città.

Il monastero di San Pietro Celestino sorgeva a sud della chiesa e, prima dei bombardamenti del 1943 che lo distrussero, era utilizzato come caserma dei carabinieri.

La chiesa di San Pietro Celestino ha un’alta e stretta facciata con un semplice schema architettonico nel quale due paraste per lato arrivano fin sotto al timpano. Il portale è racchiuso da una cornice in pietra e sormontato da una grande finestra che dona luce agli interni.

La chiesa si sviluppa in profondità, su di un’unica navata a pianta rettangolare chiusa da navate a botte. Su ognuno dei due lati sono presenti quattro nicchie con immagini sacre.

Porta Castello ^

Porta Castello di Isernia

La quasi totalità di questa parte del centro storico di Isernia si sviluppa lungo corso Marcelli. Da qui partono dei breve vicoli perpendicolari che conducono verso le vecchie mura della città. Tra queste puoi raggiungere la porta Castello, un antico ingresso nelle mura, percorrendo vico Storto Marilli che conduce fino alla via Occidentale.

Alcuni alberi dalla folta chioma fanno da contorno ad un arco in pietra che immette su di un piccolo giardino a ridosso delle mura di Isernia.

Chiesa di San Francesco ^

Torna sui tuoi passi e riprendi corso Marcelli, oltrepassando piazza Trieste e Trento. Qui vedrai spuntare la facciata della chiesa di San Francesco, risalente al 1262, ma ricostruita a metà del settecento. Le sue dimensioni massicce e la forma squadrata chiudono la piazzetta su cui si affaccia.

Il portale romanico è stato conservato nel rifacimento della chiesa e si trova leggermente rialzato rispetto al piano stradale. Conserva la sua forma ad arco e le colonnine e i capitelli che si collegano alla lunetta che presenta un affresco ormai malmesso. Al di sopra si apre un grosso rosone circolare che illumina gli interni. L’intera facciata in pietra si chiude sulla sua sommità in una cornice ad archetti.

Gli interni della chiesa di San Francesco sono disposti su un’aula unica, coperta da una volta a botte lunettate. Le decorazioni sono principalmente in stucco e potrai trovare un bel pulpito in legno di epoca barocca.

Municipio di Isernia – Palazzo San Francesco ^

Proprio al fianco della chiesa di San Francesco potrai vedere l’ingresso al municipio di Isernia. Non sarà difficile identificarlo, grazie alle bandiere che sventolano sulla facciata.

Il municipio è ospitato all’interno del palazzo San Francesco. Anch’esso risale al XIII secolo e fu costruito insieme alla chiesa e rappresentava la sede del monastero dei Padri Conventuali, funzione che svolse fino al 1809. Successivamente divenne la sede del municipio cittadino e, al suo interno, ospita anche alcune attività culturali ed artistiche.

L’edificio si presenta su due piani, sulla cui facciata vengono riprese le forme ad arco per le finestre e l’ingresso. Accedendovi ti troverai in un ampio chiostro interno, il cui intero perimetro è circondato da archi in pietra locale.

Palazzo de Lellis Petrecca ^

Cortile interno con statua romana del palazzo de Lellis Petrecca

Nel giro di pochi metri ci sono diversi imponenti palazzi di Isernia. Infatti qui, oltre alla chiesa di San Francesco e al municipio cittadino, puoi vedere anche il palazzo de Lellis Petrecca. La sua facciata è contrapposta a quella della chiesa e racconta di uno stile neoclassico, attribuito a Carlo Vanvitelli. La sua costruzione fu voluta dal Borbone e risale al settecento.

Palazzo de Lellis Petrecca sorge sui resti di una domus romana del III secolo avanti Cristo, una delle prime testimonianze della colonia latina di Aesernia (Isernia). Questo era il punto di confine col decumano maggiore.

Affacciati nel cortile interno al palazzo, e troverai dei possenti archi su più piani che contraddistinguono l’intero edificio. Le colonne che li sorreggono variano nei piani del palazzo e, al pian terreno, potrai vedere la vecchia vasca di una fontana, ormai monopolizzata dalla vegetazione e una statua romana decapitata.

Palazzo Laurelli ^

Riprendi corso Marcelli e in pochi passi ti troverai davanti al vasto palazzo D’Avalos-Laurelli. Da sempre ha rappresentato un palazzo del potere, infatti quando nel 1644 il principe Diego D’Avalos acquistò dai Greco il feudo di Isernia, trasformò questo palazzo facendolo diventare il Palazzo del Principe. L’edificio era di soli due piani, ma già dominava la piazza antistante, rifatta per l’occasione.

Alla fine del settecento l’edificio passò nelle mani della famiglia Laurelli, la quale a distanza di pochi anni, anche a causa del rovinoso terremoto del 1805, lo trasforma totalmente. Viene mantenuto l’impianto originario, ma il palazzo Laurelli viene completamente rivisto in stile neoclassico, di cui ancora oggi rappresenta il miglior esempio in città.

Il palazzo D’Avalos-Laurelli è stretto tra la cinta muraria del III secolo avanti Cristo e via Marcelli, la strada che nella colonia latina di Aesernia rappresentava il cardo principale. La sua facciata è composta da un corpo centrale affiancato da due laterali. Il grande ingresso ad arco è contenuto in una decorazione di conci quadrati su cui trova posto lo stemma dei Laurelli. Al di sopra un balcone è decorato con due coppie di semicolonne con capitelli ionici che sorreggono il frontone triangolare.

Arco di San Pietro ^

Procedendo sul corso ti troverai a passare per l’arco di San Pietro, anche noto come torre civica di Isernia. Questo risale alla metà del trecento e svolge anche la funzione di campanile dell’adiacente cattedrale cittadina.

La torre in stile gotico è a pianta quadrata e chiuderebbe l’accesso a questa parte della città se al pian terreno non presentasse il grande arco a sesto acuto. Ai lati degli archi sono presenti quattro statue di epoca romana che raffigurano personaggi con le toghe. Queste statue arrivano probabilmente dall’antico foro romano della città che si trovava proprio a pochissimi passi da qui.

La presenza del foro romano rendeva questo luogo quello prescelto per gli scambi di natura commerciale. Non a caso, passando per l’arco di San Pietro, troverai incastonato nel muro l’unità di misura del metro. Con ogni probabilità serviva come punto di riferimento durante le trattative tra i mercanti.

Piazza Andrea d’Isernia ^

Oltrepassato l’arco di San Pietro ti troverai sempre su corso Marcelli. Qui la strada si affianca all’importante piazza Andrea d’Isernia. La tranquillità dell’area pedonale del centro storico che hai percorso finora, lascia spazio a un concitato andirivieni di persone.

Su questa piazza si affacciano anche due importanti monumenti: il palazzo dell’ex sede del seminario vescovile e la cattedrale di Isernia.

Ex sede del Seminario Vescovile ^

Il palazzo dell’ex sede del seminario vescovile di Isernia è un grande edificio nato sull’area sacra dell’antica Aesernia romana. Qui si trovava anticamente una chiesa del duecento dedicata a San Paolo, collegata direttamente alla cattedrale cittadina attraverso un camminamento che scorreva al di sopra dell’arco che hai appena attraversato. Trovi il palazzo alla tua destra, subito dopo aver attraversato l’arco di San Pietro.

Il seminario vescovile di Isernia risale agli inizi del settecento, quando l’amministrazione comunale stanziò i fondi per costruire il convitto religioso, a patto che ogni anno potesse far ammettere gratuitamente quattro alunni scelti liberamente. Il seminario aprì i battenti nel 1728, ma già a distanza di pochi anni fu chiuso temporaneamente per via di difficoltà economiche. Nella seconda metà del settecento riaprì, ma il terremoto del 1805 fece registrare grossi danni che richiesero una profonda ricostruzione della struttura.

Durante il 1943 ospitò al suo interno i sopravvissuti ai bombardamenti, assistiti dai medici e dal clero locale. Intorno al 1950 tornò ad essere il seminario vescovile, funzione che mantenne fino al 1967, quando i salesiani lasciarono Isernia e l’edificio cadde in stato di abbandono. Solo nel 1996, dopo essere stato ristrutturato, venne riaperto e utilizzato come una sede dell’università del Molise.

L’intero edificio è diviso in due: il pian terreno con la sua pietra a vista e i piani superiori con l’intonaco a stucco. Sulla sua sommità c’è un frontone triangolare e lo stemma vescovile di De Leone. Il portone centrale compare tra le colonne leggermente incassate nella parete che sostengono un balcone.

Cattedrale di Isernia ^

La vera protagonista della piazza Andrea d’Isernia è però la cattedrale di San Pietro Apostolo. La chiesa principale d’Isernia si allarga imponente dietro pochi scalini che servono a riequilibrare il dislivello della piazza.

Le sue origini sono recenti, risale infatti al 1837 ed è quindi successiva al terremoto che ha portato distruzione in città.

La facciata della cattedrale di San Pietro Apostolo è anticipata da un pronao formato da quattro colonne in stile ionico che sostengono il timpano triangolare. A sinistra della facciata c’è il campanile, il quale conserva degli elementi di spoglio dell’età romana. Al pian terreno forma l’arco di San Pietro, mentre i tre ordini superiori sono propri del campanile. Al penultimo piano c’è una monofora ogivale sovrastata dall’orologio. L’ultimo piano contiene invece la cella campanaria.

Gli interni sono divisi in tre navate attraverso delle coppie di pilastri affiancati, coronati da capitelli corinzi. C’è un largo uso di marmi dai colori caldi che vengono richiamati dagli intonaci color crema e dalle modanature dorate. L’impianto decorativo è arricchito dagli affreschi novecenteschi.

Visitando la cattedrale di San Pietro Apostolo non potrai fare a meno di notare, di tanto in tanto, qualche vetro sul pavimento. Questo ti permette di vedere i resti della precedente chiesa, costruita proprio qui sotto.

Scavi archeologici della Cattedrale di Isernia ^

La cattedrale di San Pietro Apostolo sorge sui resti di un tempio pagano recentemente riportato alla luce. Esci dalla chiesa e attraverso una porta a destra della facciata potrai scendere le scale che conducono ai resti archeologici. L’ingresso è gratuito e ti porterà a vedere ciò che rimane del tempio pagano risalente al III secolo avanti Cristo e della vasta area sacra della città. In aggiunta a ciò, ulteriori resti portano alla luce un tempio aggiuntivo, costruito sul precedente, del I secolo avanti Cristo e che puoi vedere attraverso i vetri nella pavimentazione dell’attuale cattedrale.

Tra gli scavi archeologici troverai le tracce del foro romano sul quale era costruito il tempio e parti dell’antica chiesa, come il podio (di dimensioni imponenti, circa 30 metri per 22 metri) e l’abside aggiunto in età paleocristiana per adattare il tempio al nuovo culto. Non mancano anche alcune sepolture di vescovi.

Sull’antico tempio, in base ai resti rinvenuti, si sono fatte diverse ipotesi. Ad esempio la presenza di tre celle fanno ipotizzare fosse legato alla triade capitolina, ovvero al culto di Giove, Giunone e Minerva.

Dopo l’utilizzo per scopi religiosi, si pensa che l’intera area fosse stata riutilizzata per scopi sepolcrali, impiegando materiali di crollo e di spoglio dei monumenti. Sono state infatti rinvenute numerose tombe, delimitate da circoli di rozzi conglomerati e chiuse con lastre o blocchi di pietra. Tra questi c’era anche un grande sarcofago con un coperchio in pietra di tufo. Un secondo sarcofago in calcare, posizionato al livello del podio, risale al II o III secolo dopo Cristo. Nonostante i resti umani non prevedessero corredo, gli studi compiuti fanno risalire queste sepolture al periodo alto medioevale.

Porta Mercato ^

Porta Mercato su piazza Andrea d'Isernia

Su di un angolo di piazza Andrea d’Isernia potrai notare un’antica struttura in pietra che sembra essere isolata dal suo contesto originario. Ed effettivamente è così. Si tratta di Porta Mercato, un’antica porta aperta sulle mura occidentali che un tempo arrivavano fino a qui e che permettavano di accedere alla città d’Isernia direttamente sul foro romano, in cui andava in scena il mercato cittadino.

Oggi la sua forma ricorda quella di una bassa torretta per via dell’andamento arrotondato verso l’esterno. L’ingresso è invece raggiungibile mediante una breve scalinata che conduce al doppio arco di cui si compone la porta Mercato.

Chiesa di Santa Chiara ^

Riprensi corso Marcelli in direzione di piazza X Settembre. Sulla tua destra troverai la chiesa di Santa Chiara.

Anche questa ha origini molto antiche che si fondano nel XIII secolo, quando il giurista Alferio d’Isernia la fece costruire insieme all’adiacente monastero delle Clarisse. L’aspetto attuale è però legato alle numerose modifiche che vennero compiute durante i secoli, tra cui numerosi ampliamenti. Durante i secoli infatti il numero delle suore ospitate nel monastero cambiò e passò dalle iniziali 25 a circa 50 nel settecento.

A fine settecento la chiesa di Santa Chiara e il monastero iniziarono a decadere, anche a causa di un saccheggio da parte dei francesi. Nel secolo successivo e alla fine di quello scorso, vennero compiute numerose ristrutturazioni, che mantennero però il gusto settecensco della facciata e del campanile. Quest’ultimo è composto di tre ordini ed è interamente realizzato con mattoni a vista in una particolare e rara composizione chiamata opus spicatum.

Gli interni della chiesa conservano anche un altare in legno dedicato all’Annunziata e risalente al cinquecento. L’altare maggiore presenta invece un quadro con la Madonna tra San Francesco e Santa Chiara.

All’interno della chiesa di Santa Chiara è conservata anche la statua dell’Addolorata, che durante le celebrazioni del venerdì Santo viene portata in processione per la città.

Piazza X Settembre ^

Piazza X Settembre con monumento alle vittime del bombardamento - Isernia

Arriverai così in piazza X Settembre, purtroppo utilizzata in parte come parcheggio. Questo spazio ricorda la data del X Settembre 1943, ovvero quando la piazza si venne a creare a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Prima qui si incrociavano diversi vicoli e c’erano numerosi palazzi. Furono gli aerei americani a sganciare quasi 90 tonnellate di bombe, causando distruzione e numerosi morti tra la popolazione.

A ricordare questi tristi avvenimenti c’è un monumento nel centro della piazza, dedicato ai cittadini vittime di quel bombardamento. Un enorme statua umana si erge disperata tra le macerie e le lamiere lasciate dalla distruzione.

Piazza Celestino V ^

Piazza Celestino V - centro della movida di Isernia

Corso Marcelli si ferma in un’altra piazza, quella più moderna e vissuta da parte dei cittadini d’Isernia: piazza Celestino V. Il suo nome è legato alla figura di San Pietro Celestino, patrono della città e la cui statua trova posto sulla piazza.

Come piazza X Settembre anche piazza Celestino V è nata in seguito al bombardamento del 1943, che ha distrutto buona parte delle case e dei palazzi presenti sulla sua superficie. Parte di questi edifici sono stati conservati a memoria della storia della città e puoi vederli attraverso delle aperture nella pavimentazione.

Sulla piazza Celestino V si trovano diversi bar, pub e ristorantini, che la rendono particolarmente animata nelle ore serali e centro della movida cittadina.

Chiesa dell’Immacolata Concezione ^

Facciata della chiesa dell'Immacolata Concezione e del museo civico della Memoria e della Storia

Su piazza Celestino V trova posto anche la chiesa dell’Immacolata Concezione. Costruita nel 1275 nel luogo esatto in cui si trovava, secondo la tradizione, la casa di Pietro Angelerio del Morrone, noto successivamente come Papa Celestino V. Distrutta dal terremoto del 1805 è stata ricostruita nel 1852.

La chiesa dell’Immacolata Concezione presenta una facciata in pietra intonacata di colori chiari e pastello. Questa è rialzata rispetto al piano della piazza per mezzo di tre scalini, sui quali si apre il grande portone in legno incorniciato in pietra. Al livello superiore, sotto al timpano triangolare, c’è una lunetta semicircolare che conferisce luce alla chiesa. Sul lato sinistro, in posizione perpendicolare rispetto alla facciata, sorge il campanile a vela.

Gli interni sono organizzati su di un’unica navata a pianta rettangolare con un soffitto in legno e non presenta particolari decorazioni.

Museo Civico della Memoria e della Storia ^

Interni del museo civico della Memoria e della Storia

La chiesa dell’Immacolata Concezione divide una parete con il museo civico della Memoria e della Storia. Qui ha sede anche l’ufficio turistico della città, dove puoi richiedere informazioni utili per visitare il resto del centro storico.

Purtroppo il museo civico della Memoria e della Storia ha un allestimento non troppo attraente, suddiviso su varie e piccole stanze ricavate in questo edificio storico. Racconta principalmente i fatti legati ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e a come la città è riuscita a rinascere dalle sue ceneri, creando piazze e, ove possibile, ripristinando gli edifici storici.

Fontana Fraterna ^

Fontana Fraterna - simbolo di Isernia

Davanti al museo civico della Memoria e della Storia puoi vedere uno dei simboli di Isernia: la fontana Fraterna. Originaria del 1835, fu voluta dalla nobile famiglia Rampini che la fece costruire fondendo due fontane precedentemente esistenti.

Questa era la sua posizione originaria dove, prima che venisse a crearsi la piazza Celestino V, c’era una piccola piazza denominata piazza Fraterna. Solo nel 1889 venne spostata di qualche metro e lì rimase fino al 1943, quando i bombardamenti la danneggiarono in parte. Fu prontamente ripristinata in maniera fedele, usando le parti recuperate, e poi riposizionata nel punto originario.

La sua particolare struttura la fa somigliare a una piccola loggia che poggia su sette colonnine che sostengono degli archi a tutto sesto. Le prime tre colonne di sinistra hanno una forma circolare, mentre le altre ottagonale. Ogni colonna ha un capitello differente e i materiali utilizzati sono di spoglio. Arrivano infatti da un mausoleo patrizio di epoca romana e da altri edifici cittadini di vari periodi.

Particolare è la grande lastra in marmo centrale, con scolpiti in bassorilievo due delfini e un fiore. Alla sua destra c’è una lastra con scolpita la dicitura AE PONT. Secondo alcune credenze locali questa apparteneva al momumento sepolcrale di Ponzio Pilato.

Sulla sommità ci sono invece dodici archetti pensili, sorretti da piccole mensole con in ognuna rappresentato un disegno differente. La fontana Fraterna è ancora in funzione ed è dotata di sei getti d’acqua che fluiscono incessantemente nella vasca sottostante.

Palazzo Jadopi ^

Facciata malandata del palazzo Jadopi

A pochi passi da piazza San Pietro Celestino, su piazza Carducci troverai la facciata malandata del palazzo Jadopi. Costruito tra il settecento e l’ottocento, racconta di un passato glorioso. Qui abitava la famiglia Jadopi, che si adoperò per arrivare all’unità d’Italia.

Purtroppo incendiato durante le drammatiche vicende del 1860 venne successivamente ripristinato. Oggi però non gode ancora di buone condizioni. La sua facciata malandata, con imposte divelte e portoni mancanti, tradisce però l’aspetto sobrio e armonioso. Sotto al terrazzo principale, posto al piano nobile, si trova il portale di ingresso, stretto tra due coppie di colonne in pietra e dalla tipica forma ad arco. Sulla sua sommità c’è lo stemma della famiglia Jadopi.

Parco delle Rimembranze ^

Parco delle Rimembranze e Ara della Gloria

Da piazza Celestino V procedi dritto su via Lo Russo e raggiungi il vicino parco delle Rimembranze. Questo è diviso dal parco della Villa Comunale per mezzo di una strada. Si tratta di uno spazio verde nato su largo Cipolle (il cui nome era legato al luogo in cui si svolgeva la fiera delle cipolle).

Parco delle Rimembranze divide la città antica dall’espansione novecentesca ed è uno spazio dedicato ai Caduti delle prima guerra mondiale. Al centro del parco sorge l’Ara della Gloria, anche conosciuta come Monumento ai Caduti della Grande Guerra, un monumento circolare, rialzato attraverso qualche scalino che riporta i nomi dei caduti. Sei possenti colonne sorreggono una struttura in cemento dedicata ai caduti. Intorno ci sono numerosi alberi che creano una quinta scenica che divide il parco dal traffico cittadino e dai palazzi costruiti oltre la strada.

Villa Comunale ^

Parco della Villa Comunale di Isernia

Attraversando via Enrico de Nicola arriverai invece al parco della Villa Comunale di Isernia. Anche questo rappresenta un piccolo parco, circoscritto da grandi arterie stradali. Oltre gli alberi e le aiuole, qui c’è un piccolo bar e qualche gioco per i più piccoli, oltre che una grande fontana.

La Villa Comunale diventa così un punto di ritrovo per chi vuole stare a contatto con la natura e chi cerca un po’ d’ombra durante le calde giornate estive. Per tutto l’anno è invece uno dei punti scelti dalle famiglie per far svagare i bambini all’aria aperta.

Santuario dei Santi Cosma e Damiano ^

Prima di terminare l’itinerario alla scoperta della città di Isernia prendi l’automobile e raggiungi il santuario dei Santi Cosma e Damiano. Dista pochi chilometri dal centro cittadino ed è totalmente immerso nel verde. Il santuario dei Santi Cosma e Damiano è su di un colle che domina un’ansa del fiume Carpino.

Questo santuario sorge sui resti di un tempio pagano dedicato a Priapo, dio che proteggeva la virilità e la fertilità. In relazione a ciò il santuario venne dedicato ai santi fratelli Cosma e Damiano, che esercitarono la professione medica e che furono martirizzati sotto l’imperatore Diocleziano. Non a caso fino a qualche secolo fa le donne che si recavano al santuario portavano in processione degli oggetti in cera rossa che raffiguravano le parti del corpo per le quali si richiedeva la grazia e, spesso, questi erano proprio dei peni. Anche la lanterna sopra al torrione ha una forma allungata che ricorda un simbolo fallico.

L’attuale edificio risale al cinquecento e ti accoglierà con una scalinata che conduce al pronao dotato di tre grandi archi.

Gli spazi interni sono organizzati su di un’unica navata, chiusa da un soffitto a cassettoni. Come decorazioni puoi vedere alcuni affreschi seicenteschi che narrano le scene della vita, del martirio e dei miracoli dei due santi, oltre che scene evangeliche e altri Santi. L’interno della cupola vede invece l’affresco dell’incoronazione della Vergine e, sopra l’altare, c’è una pala cinquecentesca che raffigura i due Santi Cosma e Damiano con la Madonna e Gesù Bambino. Notevole è anche la cappella di San Michele, con numerosi dipinti, marmi e stucchi risalenti a diverse epoche.

Mappa dell’itinerario di Isernia ^

Ecco la mappa dell’itinerario tra le cose da vedere nel centro di Isernia. Potrai percorrerlo interamente a piedi, salvo per l’ultimo punto. Ti conviene infatti raggiungere il santuario dei Santi Cosma e Damiano in auto.

Dove dormire ad Isernia ^

Isernia è la terza città per dimensioni di tutto il Molise, dopo Campobasso e Termoli. Non avrai quindi problemi a trovare una sistemazione in cui dormire. Ci sono inoltre numerosi servizi utili a chi visita la città, come ristoranti e pizzerie.

Siccome la visita di Isernia non richiederà più di una giornata, il mio consiglio è quello di non scegliere un hotel in pieno centro storico, che ti risulterà scomodo ogni volta che dovrai parcheggiare l’automobile per visitare i borghi e le meraviglie naturali nei dintorni. Scegli invece una struttura più periferica. Qui trovi l’elenco degli alberghi e bed and breakfast disponibili ad Isernia.

Io ho optato per questa struttura, distante nemmeno dieci chilometri dal centro di Isernia, ma molto comoda perché lungo la strada che conduce verso le attrazioni ad ovest della città. È inoltre una struttura piuttosto nuova e con una ricco tavolo delle colazioni.

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Isernia - Cosa Vedere in Un GiornoItinerario completo alla scoperta della città di Isernia. Mappa, foto e descrizioni di tutte le attrazioni da vedere in un giorno.https://www.lorenzotaccioli.it/isernia-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli