La Repubblica Ceca non è solo Praga, perciò chi intende fare un viaggio alla scoperta di questa nazione, può vedere molto di più rispetto la sola capitale. Nel tour di 7 giorni in Repubblica Ceca, abbiamo visto tante città e parecchie aree naturali davvero incantevoli. Non abbiamo praticamente mai incontrato italiani, se non a Praga. Anzi, in giro per la Repubblica Ceca abbiamo incontrato quasi esclusivamente cechi o qualche tedesco nelle aree di confine con la Germania.

Il turismo internazionale si concentra infatti solo su Praga, e ciò comporta delle difficoltà, soprattutto di comunicazione, nelle aree più isolate del paese, dove si può parlare al massimo in tedesco essendo anche l’inglese sconosciuto.

Vedere tutta la Repubblica Ceca in una settimana, significa anche scoprire la moltitudine di cittadine inserite nella lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Il tour di 7 giorni in Repubblica Ceca, come ormai tutti i viaggi intrapresi, è un fly & drive: arriviamo all’aeroporto di Praga e da lì, in automobile, partiamo alla visita del paese.

Perché Visitare la Repubblica Ceca ^

Lo stato della Repubblica Ceca esiste dal 1993, dopo lo scioglimento della Cecoslovacchia nelle due nazioni: Repubblica Ceca e Slovacchia attraverso la rivoluzione non violenta, conosciuta come “rivoluzione di velluto“.

Tra le due successive nazioni, il territorio andato alla Repubblica Ceca, era sicuramente quello più tecnologico e avanzato, economicamente più forte. Con l’apertura verso l’Europa è cominciata la rincorsa al benessere e all’industrializzazione del paese che velocemente ha cominciato a occidentalizzarsi. Attualmente la Repubblica Ceca non ha aderito all’unione monetaria e utilizza ancora la Corona Ceca. Ci è capitato, soprattutto a Praga, che cercassero di confonderci sui resti (tutto il mondo è paese).

Questo nuovo aspetto europeo della Repubblica Ceca è visibile soprattutto nelle città principali, mentre quelle più piccole e le zone rurali mantengono vive le tradizioni del paese e la loro storia. Non sono da sottovalutare le vaste aree verdi dei parchi naturali, dove di tanto in tanto si trovano manifestazioni naturali poco conosciute ma che vale senz’altro la pena visitare. Il paese è quasi totalmente collinare e montuoso (le montagne più alte si trovano nell’area nord del paese), e sono presenti frequenti foreste irrigate da grandi fiumi.

Soprattutto nella regione della Boemia il terreno carsico ha dato vita a spettacolari formazioni naturali, come archi, labirinti naturali e grosse formazioni che fuoriescono dal terreno. Noi li abbiamo visitati nel nostro itinerario di 7 giorni in Repubblica Ceca.

Giorno 1 ^

La partenza è dall’aeroporto di Milano dove riusciamo a prendere un volo che ci porterà a destinazione entro la mattinata. Arriviamo all’aeroporto di Praga, ma anziché raggiungere subito la capitale ceca, ritiriamo la macchina a noleggio e cominciamo il nostro tour.

Rocce di Svatoš ^

In circa due ore, guidando verso ovest, arriviamo al parco naturale all’interno del quale si trovano le formazioni rocciose note come Rocce di Svatos. Non è per niente facile trovarle, anche su google maps sembrano non esistere. La posizione da raggiungere è questa e anche nelle vicinanze della destinazione sarà difficili orientarsi con le indicazioni della gente del luogo che sembrano non conoscerle.

Una bella passeggiata tra la natura conduce fino a queste rocce che sembrano quasi avere le forme di una cattedrale, al di là di un ponte sospeso sul fiume Ohre. La natura intorno a noi è molto bella, ma sarà sufficiente fermarsi al massimo un paio d’ore per vedere tutto l’ambiente circostante.

Rocce di Svatos

Karlovy Vary ^

Risaliamo in automobile e ci dirigiamo verso la seconda meta della giornata: la bellissima cittadina termale di Karlovy Vary, distante circa 20 minuti. Questa destinazione è una delle più apprezzate anche dai cechi, grazie alle sue sorgenti termali cosparse all’interno di tutto il centro storico.

Il modo migliore per visitare la città, le cui dimensioni sono piuttosto esigue, è quello di fare una passeggiata a piedi tra i suoi palazzi storici e, magari, dotarsi di tazza per provare le diverse fonti termali, accessibili liberamente lungo il tragitto.

Al termine della bella passeggiata, si arriverà in un edificio che contiene al suo interno un piccolo geyser termale.

Il pomeriggio avanza, e prima che diventi notte dobbiamo raggiungere Hrensko. Questo è un piccolo paese nell’estremo nord della Repubblica Ceca al confine con la Germania e il tempo di percorrenza stimato è di circa 2 ore e mezza.

Fiume Ohre

Giorno 2 ^

Ci svegliamo ad Hrensko, intorno a noi troviamo solo pochi cechi e tedeschi che sono qui per visitare la splendida area naturale che ci circonda: il parco nazionale di Ceske Svycarsko. Quest’area, creatasi quando le placche vulcaniche emersero in superficie, è attualmente protetta.

Pravčická Brána ^

Circa 2,5 chilometri separano la cittadina di Hrensko dall’inizio del sentiero che conduce fino al Pravcicka Brana: uno splendido ponte di roccia in mezzo alla foresta. Noi arriviamo in auto e parcheggiamo lungo la strada, dopodiché camminiamo qualche centinaia di metri lungo la strada, prima di infilarci all’interno della foresta su di un sentiero che parte in salita.

La parte iniziale è abbastanza ripida, ma poi tutto procede più semplicemente. Il sentiero è lungo circa 5 chilometri ed è possibile percorrerlo esclusivamente a piedi. Ci troviamo in una zona naturale estremamente suggestiva: le grandi rocce della montagna si aprono davanti a noi. Attraverso il sentiero raggiungiamo il Pravcicka Brana: il ponte naturale di roccia più grande di tutta Europa. Lungo 26 metri e alto 21, si apre sulla foresta, creandone una cornice naturale scavata dal vento. Al fianco del ponte di roccia si trova un rifugio dove potersi fermare a rifocillarsi.

Varcare il sentiero che passa dal rifugio costa qualche spicciolo, quindi è necessario essere muniti di soldi, possibilmente in moneta.

Anche il ritorno dal Pravcicka Brana è estremamente suggestivo: in un percorso ad anello si scenderà fino al fiume, dove la natura verde e rigogliosa la fa da padrona. Qui è necessario fare un breve tratto sulle lunghe barche senza motore, spinte da lunghi remi che toccano il suolo sotto il letto del fiume.

Panská Skála ^

L’intero trekking al Pravcicka Brana richiederà fino a metà pomeriggio. Un piccolo stand nelle vicinanze dell’arrivo permetterà di fermarsi a mangiare qualcosa. Sarà praticamente impossibile trovare qualcosa per chi segue la dieta vegetariana, ma ci si arrangia come si può.

Lasciato questo meraviglioso parco naturale ci dirigiamo verso un’altra curiosità naturale, verso sud est a circa mezz’ora di automobile. Si tratta del Panska Skala: una bellissima cattedrale di basalto emersa dal terreno e composta da altissime colonne esagonali cresciute le une vicine alle altre, componendo una grandissima costruzione.

Ci arrampichiamo sul Panska Skala, immergendoci in questa formazione basaltica, guardando il panorama dall’alto.

Turnov ^

Turnov

La sera del secondo giorno dormiamo a Turnov, nel centro nord del paese, distante circa un’ora di automobile. Questa è una piccola cittadina, in cui facciamo una passeggiata prima di recarci a cena. Non c’è tantissimo da vedere oltre la piazza principale, ma l’avevamo messo in conto quindi non avevamo previsto nemmeno troppo tempo da dedicarle.

Giorno 3 ^

Anche il terzo giorno è piuttosto impegnativo dal punto di vista fisico: prevediamo delle bellissime passeggiate nella natura ceca, sempre nella parte nord dello stato. Queste destinazioni mi piacciano davvero tanto, ancora più delle visite alle città. Amo particolarmente la natura e quando sono spettatore di queste meraviglie non posso che esserne felice.

Hrubá Skála ^

Non lontano da Turnov, procedendo verso sud, si trova il paradiso boemo: un’area naturale chiamata Cesky raj, protetta all’interno di una riserva.

In questa zona si trovano numerosi castelli e formazioni rocciose particolari che, nei secoli, vennero utilizzate per diversi scopi e su alcune di queste vennero fatte anche delle costruzioni.

Hruba Skala è un piccolo paese noto anche come “la città di pietra”, perché si trovano formazioni molto particolari (circa 400) a cui spesso è stato dato un nome. Sopra al paese c’è il castello, di cui una parte è stata convertita ad hotel.

Noi ci fermiamo circa un’ora in questa zona e facciamo una passeggiata per la riserva naturale adiacente al castello. Sicuramente si incontrano rocce e massi di diverse dimensioni e forme, ma forse non sono così particolari come quelle che vedremo nel pomeriggio.

Castello di Trosky ^

Castello Trosky

Lungo la strada, che continua a scendere per la Repubblica Ceca, si possono scorgere chiaramente le due alte torri del castello di Trosky (Trosky hrad). Queste sono state costruite su due pinnacoli di roccia di origine vulcanica, che si sono aperti un varco all’interno della pietra arenaria.

Le torri del castello hanno un nome: la più bassa è conosciuta con il nomignolo di “strega” (Baba) e quella più alta come “vergine” (Panna). Inizialmente il castello faceva parte di una cinta muraria che circondava una fortezza. La fortezza venne poi conquistata da eserciti nemici e data alle fiamme nel 1648 da parte degli Asburgo.

Rocce di Prachov ^

La destinazione più bella della giornata e, probabilmente dell’intero viaggio di 7 giorni in Repubblica Ceca, sono le rocce di Prachov. Questa sorprendente area naturale è raggiungibile attraverso navigatore satellitare in questa posizione a circa 30 minuti da Turnov, sempre nella parte settentrionale dello stato.

Si tratta di un parco estremamente suggestivo con ingresso a pagamento. In biglietteria sono esposti i diversi percorsi che si possono fare all’interno dell’area, divisi in base alla lunghezza e al grado di difficoltà. La particolarità delle rocce di Prachov è la presenza di enormi massi di roccia, alti e affusolati, tra i quali si snoda il sentiero. A tratti si può arrivare fino alla cima dei massi e, prestando molta attenzione, sporgersi e guardare sotto.

Io sono particolarmente entusiasta per questo spettacolo naturale e insisto per fare più di uno dei percorsi mostrati all’ingresso.

Passiamo qui tutto il pomeriggio, prima di ripartire. Questa è una meta decisamente imperdibile della Repubblica Ceca, raggiungibile eventualmente in un’ora e mezza di automobile da Praga.

Kutná Hora – l’Ossario e il centro storico ^

La giornata però non è ancora terminata. Il sole sta cominciando a scendere, ma c’è ancora tempo per un’ultima visita: Kutna Hora. Questo è più distante rispetto alle precedenti mete, infatti richiede più di un’ora per essere raggiunta. Ci stiamo spostando al centro del paese, arrivando più o meno alla latitudine della capitale Praga.

Ciò che rende famosa Kutna Hora è l’ossario ottimamente conservato alle porte della città. La città di Kutna Hora, in epoca medievale, era una delle più importanti dell’Europa Centrale: nelle vicinanze solo Praga era più importante. Questa fama le era concessa grazie alla vicine miniere d’argento che garantivano ricchezza a tutto il territorio e venne aperta una zecca nella quale fu impiegata manodopera italiana. Il periodo di prosperità terminò però quando la miniera venne chiusa, dopo tre secoli, a causa dell’estinzione della materia prima. Kutna Hora cadde subito in declino.

Il centro storico è ottimamente conservato ed è un piacere camminare per le sue vie. Ciò che merita particolarmente una visita è la splendida cattedrale di Santa Barbara: un’opera imponente con una volta interna estremamente suggestiva. La sua forma ricorda vagamente quella di una nave e la sua costruzione venne finanziata dai minatori a partire dalla fine del XIV secolo. La grande opera non venne però ultimata prima del XIX secolo. Non a caso la cattedrale è titolata a Santa Barbara: la santa protettrice dei lavoratori in miniera.

Il famoso ossario che rende celebre quest’area non si trova all’interno della città di Kutna Hora, ma a Sedlec, distante appena 3 km. L’ossario, il cui ingresso richiede un piccolo contributo, è all’interno del cimitero monastico, in una cripta che prosegue fin sotto terra in una cappella dove sono contenute centinaia e centinaia di ossa umane. In questo cimitero venivano seppelliti i nobili boemi, ma presto il numero di corpi da interrare divenne superiore alla capienza della struttura. Nel 1870 venne commissionato a Frantisek Rint di utilizzare le ossa disotterrate ai fini artistici, così ha avuto origine l’ossario, dove i vari pezzi di scheletri umani compongono forme geometriche e stemmi.

Jihlava ^

Concludiamo la giornata a Jihlava, scendendo un’altra ora di auto verso sud. In mattinata ci trovavamo nel nord del paese, mentre ora siamo nella parte sud. Questo perché domani dovremo affrontare il tour delle cittadine di questa zona.

Arriviamo che ormai è sera, per cui ci limitiamo a una passeggiata nel centro storico, che non ci colpisce particolarmente per la sua bellezza. La città di Jihlava è una città mineraria di origine medievale. La piazza centrale è leggermente inclinata e presenta al centro una colonna votiva contro la peste. Nelle estreme vicinanze della chiesa di Sant’Ignazio si trova invece l’accesso alle catacombe cittadine.

Giorno 4 ^

Se il terzo giorno della settimana in Repubblica Ceca è stato dedicato quasi esclusivamente alla natura, il quarto lo dedichiamo esclusivamente alle città. Nel nostro itinerario giornaliero scenderemo ancora più verso sud, arrivando quasi al confine con l’Austria e procederemj7o poi verso ovest, avvicinandoci alla Baviera tedesca.

Le città che vediamo sono di dimensioni piuttosto raccolte, quindi in poco tempo si visita il centro storico di ognuna di esse.

Trebic ^

Trebic Basilica San Procopio

La prima tappa della giornata è Trebic. Questa piccola cittadina è annoverata tra le destinazioni patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Non ne rimaniamo particolarmente affascinati, nonostante il suo quartiere ebraico sia piuttosto sponsorizzato e conosciuto all’interno del paese. Più interessante è invece la basilica di San Procopio.

Come siamo arrivati in città, facciamo presto anche ad abbandonarla e a ripartire per la prossima destinazione.

Telc ^

In 40 minuti di auto arriviamo a Telc. Questa città, di dimensioni contenute, ha una bellissima piazza, piazza Namesti Zachariase z Hradce sulla quale si affacciano tante case dai frontoni colorati e dalle forme simili e allo stesso tempo diverse tra loro. Tra le fontane presenti nella piazza si trova anche la colonna dedicata alla Vergine risalente al 1720.

Degno di visita è anche il castello. Si tratta di un castello rinascimentale, che è possibile apprezzare accedendo al campanile della chiesa dello Spirito Santo, per avere un ottimo punto di osservazione sul parco del castello e su tutta la città di Telc. La chiesa dello Spirito Santo è la più antica di tutta Telc e risale al duecento. Si trova su di un angolo della piazza centrale e a poca distanza dal castello. Chi volesse approfondire la visita al castello può farlo attraverso due tour: uno piuttosto breve e uno più completo della durata di circa un’ora.

Meritano una breve visita anche le due porte di ingresso cittadine, la porta grande (Velka brana) e la porta piccola (Mala brana).

La città ebbe origine nel trecento, grazie ai numerosi piccoli laghi nelle vicinanze che risultavano essere estremamente pescosi. Proprio questi laghi arrivano alle porte della città, coinvolgendo attraverso un canale anche il castello stesso. Purtroppo un terribile incendio distrusse quasi totalmente la città nel 1530, ma venne prontamente ricostruita. Si salvò dalle fiamme la chiesa gotica.

Anche Telc venne dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1992 e, questa volta, il titolo ci pare più meritato. Più lunga di Trebic, ma comunque breve, è la visita a questa città: un paio d’ore sono più che sufficienti per ammirare l’intero centro storico ed entrare nelle sue chiese, salire il campanile e fare una visita al castello.

Trebon ^

Passiamo dalla regione della Moravia meridionale alla Boemia meridionale, spostandoci di appena 70 chilometri, in circa 1 ora di percorrenza. Arriviamo a Trebon, la terza T della giornata.

Per accedere alla città è necessario passare per una delle porte cittadine: infatti Trebon conserva la cinta muraria che avvolge l’intera città. Accedendo dalla porta di Sviny è possibile vedere anche il birrificio reale, attivo addirittura dal periodo in cui venne fondata la cittadina (1370 circa). Uno degli edifici più importanti di Trebon è il suo castello, che domina il centro storico e che venne acquistato dalla famiglia bavarese degli Schwarzenberg la quale aveva l’abitudine di acquistare le proprietà delle famiglie aristocratiche boeme che andavano estinguendosi. Così facendo diventarono una delle famiglie con il più alto numero di proprietà nell’intera Repubblica Ceca, almeno fino al 1945 quando venne deciso di espellere la famiglia dai confini nazionali.

Si può visitare il castello attraverso uno dei tre tour, con diversi percorsi all’interno delle stanze.

La piazza principale, dove attualmente troviamo una festa paesana, è riccamente decorata dai portici che corrono sotto le case e che si affacciano su di un’altra colonna della Vergine (del 1780) e sulla fontana cinquecentesca. Nel periodo estivo è possibile salire sulla tozza torre seicentesca del municipio in orari ben definiti.

Prima di lasciare Trebon si deve necessariamente passare per la chiesa di San Gallo risalente al trecento e che al suo interno nasconde degli affreschi quattrocenteschi.

Cesky Krumlov ^

Sta scendendo la sera, ma noi non siamo ancora stanchi. Guidiamo veloci fino a Cesky Krumlov, ad altri 50 minuti di distanza. Questa è la destinazione più a sud che raggiungiamo nel nostro tour di 7 giorni della Repubblica Ceca.

Cesky Krumlov è anche la città più bella in assoluto che vediamo nell’intero paese. Costruita all’interno di un’ansa del fiume Moldava, questo paese di origine medievale, è sormontato da un grande castello costruito su alcuni picchi rocciosi che sembrano emergere dalle viscere della terra. La famiglia Rozmberk, proprietaria del castello dal ‘300 al ‘600 lo trasformò nel secondo castello più grande di tutta la Boemia. Anche questo, nel XVIII secolo divenne proprietà della famiglia Schwarzenberg.

La città vecchia, ai piedi del castello, è piena di scorci e passaggi suggestivi che, con il calare della luce, diventano ancora più belli. L’anima cittadina è spiccatamente turistica e, infatti, troviamo tantissime persone in giro per i numerosi negozietti che vendono souvenir. Tra i vari palazzi qui presenti, meritano una visita la chiesa di San Vito (Kostel sv. Vita) del XV secolo decorata con affreschi moderni e nei cui interni si trova la tomba di Guglielmo da Rozmberg. Un altro palazzo da vedere è il collegio Gesuita del XVI secolo, attualmente trasformato in un hotel.

A Cesky Krumlov si trasferì per diversi anni, all’inizio del XX secolo, il pittore Egon Schiele che scandalizzò la popolazione con i suoi dipinti espressionisti. L’ex birrificio medievale cittadino è stato convertito in una galleria a lui dedicata: l’Egon Schiele Art Centrum.

Attraverso uno dei numerosi ponti sul fiume Moldava raggiungiamo il castello. La breve salita regala degli scorci piuttosto belli sull’intera città di Cesky Krumlov. Particolari sono le decorazioni degli elementi che compongono il castello: in buona parte sono fatti attraverso dipinti che simulano strutture tridimensionali. Una volta entrati al castello, tramite la porta principale, si potrà camminare per i numerosi cortili che si trovano in successione l’uno all’altro. Il particolare più insolito è però il grande viadotto a tre arcate che collega due ali del castello, separate su due speroni di roccia differenti. Sopra al viadotto si trovano tre fila di corridoi interni al castello. Per poterne visitare gli interni in stile barocco ci si deve obbligatoriamente registrare ad una delle visite guidate.
Le dimensioni del castello sembrano grandi, ma non così vaste da poter ospitare le 300 sale di cui è dotato. A questi spazi va aggiunto anche il parco del castello che si trova oltre il viadotto e raggiungibile attraverso un ponte coperto noto come “ponte dei frati“. Qui si trovano i giardini terrazzati e l’edificio rococò che ospita il teatro del castello (Zamecke divadlo), ancora utilizzato.

Cesky Krumlov è davvero bellissima e noi concludiamo la giornata in questo clima rilassante e vivo, consumando una cena etnica in uno dei ristoranti proprio sulla sponda del fiume Moldava. Mentre stiamo cenando, al nostro fianco, passano alcune canoe che girano intorno alla città e che partono poco distanti da noi. Volendo è possibile provare quest’esperienza noleggiando una delle imbarcazioni.

Giorno 5 ^

Il quinto giorno sarà quello che ci riporterà verso nord, ricollegandoci nel tardo pomeriggio alla capitale Praga, dove riconsegneremo l’automobile e passeremo gli ultimi giorni della vacanza. Non abbiamo fretta però, per cui facciamo un paio di tappe lungo il tragitto per vedere qualche altra spettacolare attrazione, non troppo conosciuta ai turisti della Repubblica Ceca.

Hluboka nad Vltavou ^

La prima tappa è a circa 40 minuti in direzione nord da Cesky Krumlov. Arriviamo al castello di Hluboka nad Vltavou. Quando si è nei pressi della città si noterà senz’altro il grande castello, che sorge sulla cima del paese. Non sarà troppo semplice trovare parcheggio, così approfittiamo di quello di un supermercato dove ci fermiamo a comprare qualche snack.

Da qui proseguiamo a piedi fino ad arrivare nel grande giardino che circonda il castello, dotato di giardino botanico. Quello di Hluboka nad Vltavou sembra il castello delle favole, le numerose e varie torri e i merletti su tutto il perimetro dell’edificio rispecchiano in pieno l’immaginario fiabesco.

Il castello di Hluboka nad Vltavou è il principale di tutta la Boemia e si sviluppa sopra a un grande picco roccioso sulla Moldava. Originariamente in stile medievale, nel 1662 venne acquistato dalla famiglia Schwarzenberg che, quando due secoli dopo decise che questa sarebbe diventata la residenza ufficiale boema, investì una grandissima cifra nella ristrutturazione completa del castello.
Oltre il castello i lavori riguardarono anche il grande parco sempre aperto ai turisti.

Castello Hluboká nad Vltavou

L’ingresso al cortile del castello mette in mostra le bizzarre decorazioni composte da teste di cervo le cui lunghe corna si allungano verso i turisti. Si possono visitare gli interni del castello attraverso due tipologie di percorso: uno completo e uno incentrato sull’araldica.

Velka Amerika ^

La tappa più lunga della giornata è quella che ci porta fino a Velka Amerika, ad appena 50 minuti dal centro di Praga. Dopo circa 2 ore in automobile arriviamo in questo punto quasi sconosciuto alle guide turistiche della Repubblica Ceca.

Velka Amerika è un’area naturale conosciuta come il canyon ceco. Quella che si può vedere è una cava di roccia calcarea attualmente abbandonata e sul cui fondo è andato formandosi un piccolo lago. Le dimensioni della cava sono di 800 metri di lunghezza per 200 di larghezza e la profondità varia dagli 80 ai 100 metri,  mentre quella del lago è di circa 18 metri nel punto più profondo. L’attività di estrazione a Velka Amerika è durata fino alla prima metà del XX secolo, per poi essere abbandonata. Nelle vicinanze ci sono altre cave di dimensioni inferiori, come Mala Amerika, distante 1,3 km. Le varie cave sono collegate tra loro attraverso dei tunnel sotterranei.

Velka Amerika

A causa delle piogge delle ultime settimane non riusciamo a entrare all’interno della cava e raggiungere il lago, attraverso i sentieri che sono purtroppo franati. Ci dobbiamo quindi limitare ad ammirare questo insolito spettacolo, che ricorda vagamente le faglie terresti di Thingvellir in Islanda, dall’alto percorrendo il sentiero che gira tutto intorno alla profonda buca.

Praga – la Città Vecchia ^

Ormai è pomeriggio inoltrato, arriviamo a Praga e riconsegniamo l’automobile per poi raggiungere l’hotel. Non perdiamo tempo e usciamo subito in visita alla città: come benvenuto veniamo abbordati da un paio di ragazze che si prostituiscono e che si trovano praticamente in ogni parte del centro, ma soprattutto nelle vicinanze di quello che pare essere un quartiere a luci rosse. Qui sono numerose le saune e i night club.

Proseguendo verso il centro, quello che noto all’istante, è l’incredibile numero di insegne che si trovano sui palazzi storici. Si tratta quasi esclusivamente di insegne pubblicitarie che informano sulle posizioni di MC Donald’s, Burger King ed altre catene internazionali di cibo e non. Anche il numero di turisti è davvero impressionante e, dopo una settimana nel resto della Repubblica Ceca quasi dimenticata dai turisti, mi sento un po’ oppresso.

Organizziamo la nostra visita di Praga su tre itinerari: la città vecchia, il castello e Mala Strana, la città nuova e i sobborghi. In poco più di mezza giornata ad itinerario si riesce a vedere tutto. Praga è facilmente visitabile a piedi, nonostante la strada in pendenza che porta fino al castello.

L’itinerario della prima giornata è all’interno della città vecchia, nella quale poi ripasseremo numerose volte nei giorni a seguire. Da qui facciamo anche una piccola deviazione fino alla moderna Dancing House: il dinamico edificio progettato dall’architetto croato Vlado Milunić in cooperazione con il canadese Frank Gehry.

La parte della città vecchia ha una struttura pressoché invariata rispetto alla planimetria medievale che prevede al centro la piazza Starometske Namesti e, tutto intorno, il reticolo di vie ricco di case risalenti all’XI e XII secolo. Sulla piazza si trova il vecchio municipio (Staromestska radnice) risalente al XIV secolo e il duomo (Dum U minuty). Sulla torre del municipio c’è l’orologio astronomico che, allo scoccare dell’ora, mette in scena un bello spettacolo di figure in movimento. Poco più a nord della piazza si trova invece il ghetto ebraico di Josefov, famoso per l’antico cimitero (Stary zidovsky hrbitov).

Molti altri sono i palazzi che meritano di essere visti in questa parte della città: attraverso una piacevole passeggiata si potranno vedere tutti.

Giorno 6 – Praga Il Castello e Città Vecchia ^

Il secondo giorno a Praga, il penultimo del tour di una settimana in Repubblica Ceca, passeggiamo ancora per il centro storico della città. In particolare visitiamo ancora i numerosi palazzi storici della città vecchia, prima di imboccare lo storico Ponte Carlo e raggiungere il castello.

Il castello, che domina la città dall’alto della sua collina, pare essere una città nella città: una volta varcato il suo accesso ci si trova tra le numerose aree con diversi palazzi. Tra tutti gli edifici vanno ricordati la cattedrale di San Vito (la chiesa gotica cominciata a costruire nella prima metà del XIV secolo), il Palazzo Reale, la basilica romanica di San Giorgio sull’omonima piazza e tanti altri palazzi che si incrociano tra i vicoli.

Anche la zona intorno al castello è piuttosto suggestiva, conosciuta come Mala Strana (parte piccola), è ricca di palazzi barocchi, mentre scendendo fino al fiume Moldava ci si può imbattere nelle chiese e nei palazzi più lussuosi della città.

Attraverso il Ponte Carlo torniamo alla città vecchia. Questo è uno dei ponti più famosi di tutta Europa, lungo 500 metri e sorretto da 16 piloni questo ponte medievale venne completato agli inizi del XV secolo. Fino al XIX secolo fu anche l’unico ponte di Praga a collegare le due parti del centro storico. Sul ponte si trovano numerosi artisti di strada che spesso coprono la vista delle numerose statue boeme poste su entrambe le balaustre. Non tutte le statue attualmente presenti sono originali: alcune sono delle copie create nell’ottocento per sostituire altre statue danneggiate dalle inondazioni del ponte Carlo.

Giorno 7 – Praga Città Nuova ^

Piazza Carlo

L’ultimo giorno a Praga ci svegliamo con la pioggia e, purtroppo, ce la porteremo dietro per tutta la mattina. Il volo di ritorno è nel primo pomeriggio ma questa pioggia battente ci fa propendere per raggiungere l’aeroporto con un po’ di anticipo. Prima però abbiamo il tempo per fare una passeggiata nella città nuova. Questa parte di Praga si sviluppa tra due grandi piazze: piazza Carlo e piazza Venceslao. Quest’ultima, chiusa su di un lato dal museo nazionale, è una delle piazze più vissute dai cittadini, che qui si radunano per feste e celebrazioni. Nata nel 1340 come piazza per il commercio dei cavalli, entrò pian piano nel cuore degli abitanti di Praga diventando uno dei luoghi più frequentati di tutta la città.

Su piazza Carlo si trovano invece numerosi edifici storici, come la chiesa di Sant’Ignazio e il collegio Gesuita. Qui c’è anche il municipio della città nuova e, nella grandissima piazza trasformata in rotatoria, sono stati aggiunti dei grandi giardini durante il XIX secolo. Piuttosto particolare è anche il tetto dell’edificio che ospita il monastero di Emmaus, aggiunto solo nel 1967. Da non perdere è anche il palazzo dei commerci (Veletrzni Palac): un palazzo moderno costruito intorno al 1920 come sala espositiva, ma andato a fuoco e abbandonato durante gli anni ’70. Venne ristrutturato negli anni ’90 ed oggi espone più di 2000 pezzi di arte moderna e contemporanea provenienti dalla Galleria Nazionale.

La pioggia ci sta dando parecchio noia, così decidiamo di terminare la visita di questa parte di città e raggiungere l’aeroporto. Praga è senz’altro una bella città, ma ritengo valga la pena visitare anche tutto il resto del paese per vedere qualcosa di più insolito e meno affollato dai turisti.

Monastero Emmaus

Mappa dell’itinerario di 7 Giorni in Repubblica Ceca ^

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7 Giorni in Repubblica CecaIn 7 giorni in Repubblica Ceca si può vedere buona parte del paese. Non solo Praga, ma tante riserve naturali e città patrimonio dell'UNESCO. Ecco il dettagliato itinerario di una settimana, con mappa e descrizione delle destinazioni.https://www.lorenzotaccioli.it/itinerario-7-giorni-in-repubblica-ceca/
Lorenzo Taccioli