La Morra – Cosa vedere nel comune delle Langhe

La Morra - Borgo medievale delle Langhe

Tra i borghi delle Langhe, uno dei più belli è quello di La Morra. Questo suggestiva zona è annoverata tra i siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, grazie ai paesaggi costituiti da vigneti e i castelli medievali che sorgono nelle vicinanze.

La visita tra le cose da vedere a La Morra non ti richiederà più di mezza giornata, e ti permetterà di immergerti in un’atmosfera viva ma che sembra ferma nel tempo. Ecco cosa vedere a La Morra.

La Morra - Borgo medievale delle Langhe

Dove si trova La Morra ^

Colline delle Langhe viste da La Morra

La Morra è una cittadina piemontese, in provincia di Cuneo, compresa nel bellissimo territorio delle Langhe. Come gli altri borghi nelle vicinanze, anche questo sorge su di un colle e domina l’intera vallata dai suoi 513 metri sul livello del mare.

Itinerario nel centro storico di La Morra ^

Eccoti pronto a scoprire il centro storico di La Morra. Potrai farlo a piedi, passeggiando e perdendoti tra le sue vie in salita che condurranno fino al Belvedere, la piazza principale che si affaccia sulle colline delle Langhe.

Camminando tra i vicoli della città soprirai uno dei borghi più belli delle Langhe, ottimamente conservato e ricco di palazzi antichi e scorci suggestivi.

Ala del mercato ^

Ala del Mercato - Ufficio turistico La Morra

Comincia il tuo itinerario alla scoperta di La Morra dall’ala del mercato, una particolare costruzione nel centro storico formata da un grande portico.

L’ala del mercato risale agli inizi del XX secolo ed è un grande portico che dagli inizi e fino agli anni sessanta offrì protezione agli ambulanti del mercato cittadino. Affacciandoti al suo interno potrai vedere un ciclo di dipinti sui muri dedicati a una delle principali risorse della zona: la vite ed il vino.

Oggi l’ala del mercato ospita l’ufficio turistico della città.

Chiesa di San Sebastiano ^

La prossima tappa è la chiesa di San Sebastiano, anche nota come chiesa dei Bianchi. Costruita a inizio settecento sulla precedente chiesa di Santa Maria di Marcenasco, è dotata di un campanile a contrasto, in cotto. Questo fu aggiunto nel 1766 e completa la facciata divisa i due ordini e scandita verticalmente da lesene tra le quali trovano posto quattro nicchie oggi vuote ma che originariamente ospitavano affreschi.

Gli interni della chiesa di San Sebastiano sono disposti su di un’unica navata affiancata da due cappelle laterali. Una delle principali opere qui ospitate è l’altare di fine settecento in stucco, dotato di una pala raffigurante San Sebastiano Martire.

Casa Gabetti ^

Casa Gabetti di La Morra

Procedi nella visita di La Morra con casa Gabetti. Questo palazzo angolare arancione è seicentesco e nonostante sia stato rivisto più volte durante i secoli, conserva ancora le cantine dell’epoca con volte in mattoni.

Le decorazioni della facciata sono degli inizi del novecento e spiccano nelle cornici delle finestre e nell’elaborata cornice al di sotto del tetto, che contrasta con l’intonaco arancione.

All’interno di casa Gabetti soggiornò Giuseppe Gabetti, direttore della musica e dei balli del teatro Regio di Torino. Fu lui a comporre la marcia reale nel 1834, utilizzata come inno nazionale dal 1861 fino all’istituzione della repubblica italiana nel 1946.

Piazza Castello ^

Prosegui l’itinerario alla scoperta di La Morra in uno dei punti più alti della cittadina, la bellissima e panoramica piazza Castello. Da questa piazza potrai affacciarti sulle colline delle Langhe e riconoscere tanti borghi adiacenti.

La sua supeficie è caratterizzata dalla presenza della torre campanaria, che scandisce anche lo skyline della città. Il nome della piazza è legato all’antica presenza di un castello, distrutto però dai francesci durante la guerra franco-spagnola nel 1544. I ruderi rimasero qui a lungo, fino ad essere totalmente spianati nel 1834, quando la famgilia Falletti fece riqualificare l’intera area.

Piazza Castello di La Morra è decorata anche da due statue:

  • il busto del compositore, violinista e direttore d’orchestra Giuseppe Gabetti, morto qui nel 1862, e celebre per aver composto la marcia reale, utilizzato come inno del Regno di Sardegna fino all’unità d’Italia e successivamente inno nazionale fino al 1946;
  • il monumento al Vignaiolo d’Italia, realizzato nel 1972.

Ex ristorante Belvedere ^

Palazzo dell'ex ristorante Belvedere

Su piazza Castello si affaccia anche un particolare palazzo, che ha la forma di un castello, ma che di fatto non lo è. Questo palazzo nacque esattamente dove sorgeva anticamente il castello dei marchesi Falletti e più volte nel corso dei secoli cambiò destinazione d’uso: da caffè ad inizio novecento, ad albergo ristostante durante gli anni trenta e per svariato tempo, tanto da essere conosciuto negli ultimi tempi come ristorante Belvedere.

Ad oggi la proprietà è del comune, che ha intenzione di aprirvi un grande polo turistico, capace di raccontare la cultura enogastronomica di tutte le colline circostanti.

Torre Campanaria ^

Torre campanaria in piazza Castello a La Morra

Simbolo di La Morra, la torre campanaria sorge isolata su piazza Castello. La sua struttura risale agli anni tra il 1709 e il 1711 e vide il susseguirsi di due ingegneri nella progettazione e costruzione. Il secondo, Domenico Pettiti, subentrò a Cocito di Neive una volta arrivati alla costruzione della cella campanaria, per risolvere anche la lieve pendenza verso ovest.

La torre campanaria di La Morra ha una pianta quadrata e un’altezza di 31 metri divisa in cinque piani a riquadri semplici che conducono alla cella campanaria in stile barocco. Nella base sono presenti i cocci di pietra appartenuti alla preesistente torre medievale crollata a inizio settecento e che rappresentava uno degli ultimi resti del castello abbattuto nel 1544 su volontà dei francesci che occupavano la città.

Palazzo delle Scuole ^

Palazzo delle Scuole - La Morra

Il palazzo delle Scuole fu costruito con il supporto di tutta la popolazione di La Morra e risale al 1914. Questo luogo è però un punto strategico della città, tanto che prima di questo edificio qui era presente il palazzo Falletti, appartenuto a una famiglia feudataria della città, a sua volta eretto sui resti del castello medievale, abbattuto nel cinquecento.

Al suo interno, come suggerisce il nome, sono ospitate le scuole di La Morra.

Cantina comunale ^

Raggiungi ora la cantina comunale di La Morra, ospitata al piano terra del palazzo Falletti, dove trovavano posto le scuderie.

Il palazzo cinquecentesco era lo stesso costruito sui ruderi del castello medievale, dopo il suo abbattimento. Appartenuto a una famigilia feudataria di La Morra, conserva ancora oggi il salone con soffitto ligneo a cassettoni e alcune stanze con volte a crociera, oggi adibite ad aule scolastiche.

Piazza del municipio ^

Piazza del municipio di La Morra con albero

Visita ora la piazza del municipio di La Morra, che deve il suo nome alla presenza del palazzo comunale. Questo non è però l’unico importante edificio ad essere presente sulla sua superficie, l’intera area è infatti stretta tra le chiese di San Rocco e San Martino.

D’impatto e insolito per un centro antico come quello di La Morra è anche la presenza di un grande albero al centro della piazza, il cui verde della chioma contrasta con i mattoni degli alberi.

Chiesa di San Martino ^

Arriverai così alla suggestiva chiesa di San Martino, costruita nella seconda metà del seicento e caratterizzata da un’imponente facciata barocca. Realizzata in laterizio conserva un movimentato gioco di profondità ottenuto con colonne, lesene, timpani e volute. Il portale incorniciato in pietra chiara è sormontato da un timpano spezzato, che richiama a sua volta il timpano spezzato superiore. Lungo la facciata sono anche presenti quattro nicchie vuote.

Gli interni della chiesa di San Martino sono disposti su di un’unica navata e conservano numerosi dipinti e affreschi su pareti e volte a botte, illuminati dalle aperture laterali. Ai lati sono presenti delle cappelle comunicanti tra loro, che custodicono opere d’arte barocca. Tra queste c’è la pala dell’altare maggiore con la Madonna con Bambino e i Santi Martino e Crispino.

I dipinti della volta risalgono al 1880 e raffigurano episodi tratti dalla vita di San Martino.

Palazzo comunale ^

Palazzo comunale su piazza del Municipio

Sobrie e lineare sono le formi del palazzo comunale, risalente originariamente al 1765, ma rivisto durante i secoli e in maniera massiccia nel novecento. La facciata si sviluppa su tre piani, con altrettante file di finestre.

Al suo interno è presente la Sala del Consiglio con un soffitto in legno a cassettoni.

Nel palazzo comunale furono firmati gli statuti di La Morra, un insieme di leggi che normava il rapporto tra i cittadini e Falletti, signore di La Morra e amministratore della giustizia.

Chiesa di San Rocco ^

Altra chiesa particolare è la chiesa di San Rocco, anche conosciuta come chiesa dei Blu, perché nata come ex voto dei confratelli Turchini o Blu. Questa era il segno di ringraziamento per Dio per aver salvato la città dalla peste.

Costruita nella prima metà del settecento, presenta importanti linee barocche e un bel portone d’ingresso intagliato. Gli spazi interni sono disposti su di un’unica navata che si allunga nell’abside. Qui è conservata la pala d’altare con rappresentati Maria, San Rocco e la veduta di La Morra come rappresentata dal pittore di Mondovì.

La volta della chiesa di San Rocco è invece affrescata con la Gloria di San Rocco.

Bastioni medievali ^

Passeggiando per il bel centro di La Morra, ti capiterà di notare i bastioni, ciò che è arrivato a noi delle mura medievali che cingevano il castello di La Morra.

Le attuali mura sono ciò che risulta dalle ricostruzioni effettuate tra il settecento e il novecento, per consolidare la strada pubblica e collegarla al centro cittadino. Col passare del tempo sono state realizzate due rampe di strade sfruttando i ciottoli del fiume Tanaro. Le rampe collegano ancora oggi il centro storico con la Cittadella sottostante.

Potrai notare due muri, il più alto è anche quello più antico ed è noto come bastione del Ciaplàass per via del masso che sporge dal bastione.

Palazzo Falletti Cordero ^

Palazzo Falletti Cordero

La visita al centro storico di La Morra è quasi conclusa, ma ti rimangono ancora un paio di tappe. La prima è il palazzo Falletti Cordero, costruito dalla famiglia Falletti a metà del settecento, appartenne poi alla famiglia Cordero di Montezemolo dalla metà dell’ottocento.

Cappella della Madonna del Buonconsiglio ^

Cappella della Madonna del Buonconsiglio a La Morra

Sulla sinistra del palazzo Falletti Cordero è addossata la cappella gentilizia della Madonna del Buon Consiglio. Questa è una piccola chiesa in mattoni con campanile a vela.

Lungo la parete è murato lo stemma in pietra di Bonifacio Falletti, proprietario delle cantine in cui venne per la prima volta vinificato il vino Barolo di La Morra.

Mappa dell’itinerario di La Morra ^

Ecco la mappa dell’itinerario completo allla scoperta di La Morra. Potrai percorrerla interamente a piedi.

Dove dormire a La Morra ^

La bellezza del territorio delle Langhe si respira principalmente nelle strade che circondano i borghi, le quali si affacciano su distese a perdita d’occhio di viti. Per questo motivo il mio consiglio è quello di non dormire in pieno centro storico, ma di scegliere un agriturismo immerso tra le colline che circondano la cittadina di La Morra. Questa è inoltre un’ottima posizione per visitare numerosi altri borghi nelle vicinanze e l’area delle Langhe in generale.

A questo link trovi numerose sistemazioni e agriturismi a La Morra.

Se invece preferisci soggiornare in una città di dimensioni più ampie, in cui poter scegliere tra numerosi ristoranti e locali pronti ad accogliere i turisti, puoi scegliere Alba, una città di dimensioni più ampie a soli 15 chilometri.

Qui trovi le strutture disponibili ad Alba.

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La Morra - Cosa vedere nel comune delle LangheEcco cosa vedere a La Morra, tra i borghi più belli delle Langhe. Leggi l'itinerario completo per scoprire, a piedi, le sue attrazioni.https://www.lorenzotaccioli.it/la-morra-cosa-vedere-nel-comune-delle-langhe/
Lorenzo Taccioli